Piano del Colore. Metodologia Analisi e Progetto. Mappa cromatica di uno spazio urbano. Comune di Riccia. Elaborato n. 5. Provincia di Campobasso

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1 Provincia di Campobasso Mappa cromatica di uno spazio urbano Redazione del Metodologia Analisi e Progetto Norme Tecniche di Attuazione Elaborato n. 5 1

2 Principi guida Per quanto riguarda la presente normativa, non si tratta tanto di limitare o vietare determinate azioni o scelte, quanto di invitare il progetto d'intervento ad essere fondato su una conoscenza talmente completa da evitare scelte scorrette. La conoscenza di un qualsiasi edificio, anche recente, delle sue origini, delle trasformazioni, dei suoi caratteri costruttivi e tipologici, delle tecniche di realizzazione e dei materiali, è alla base della progettazione di un intervento appropriato. Il piano del Colore non distingue tipologie o categorie di edifici e quindi non crea modalità di intervento rigide: per ogni fabbricato è necessaria un'analisi e conoscenza specifica per consentire modalità d'intervento appropriate. Il criterio di attuazione del sarà così articolato in base alle zone suddivise: Analisi completa: - Tutti gli edifici del centro storico - Gli edifici del centro abitato ma con valore storico-documentale, storico-architettonico, o di tradizione artigianale locale. Analisi parziale - Tutti gli edifici del centro abitato ad esclusione di quelli ricadenti nell analisi completa Analisi cromatica: - Tutti gli edifici di tutte le zone L analisi completa comporterà da parte dei diretti interessati, o dei progettisti incaricati negli interventi di manutenzione tramite D.I.A. o Permesso a Costruire, la compilazione di un modulo da allegare alle relative istanze e che conterrà tutte le informazioni sull edificio oggetto di intervento rispettando, oltre le norme urbanistiche, le disposizioni del rispetto non solo alle scelte cromatiche, ma anche ai comportamenti da adottare nel trattamento degli altri elementi architettonici quali aggetti, cornicioni, portali, tegole, infissi ecc. L analisi parziale riguarderà le linee guida relative solo ad una parte degli elementi di finitura delle facciate quali basamenti, zoccolature, infissi esterni, vetrine ed insegne pubblicitarie. L analisi cromatica riguarda la sola scelta dei cromatismi e delle gamme da utilizzare nell operazione di tinteggiatura. 2

3 1- PROCEDURE L applicabilità delle linee guida del va garantita attraverso autorizzazione da parte dell amministrazione comunale di tutte le opere che riguardano l involucro esterno dell edificio. Pertanto gli interventi relativi a manutenzione straordinaria, restauro, sostituzione e modificazione degli elementi di facciata, nuova realizzazione di intonaci, tinteggiature, sostituzione di gronde e pluviali, manti di copertura ed elementi architettonici-decorativi, oltre a modifiche o inserimento di oggettistica legata a funzioni di tipo commerciale quali insegne, targhe, vanno comunicati preventivamente al comune. La comunicazione è costituita dai seguenti moduli che possono rappresentare documentazione integrante il normale iter autorizzativo: 1) Istanza 2) Scheda di Analisi Il modulo di istanza è un documento dove inserire i dati generici del proprietario ed i connotati principali dell edificio oggetto di intervento per la richiesta. Nella scheda di analisi vanno inseriti gli elementi da modificare specificandone i materiali ed i colori prima e dopo l intervento ed allegando l immagine dell edificio. Nelle opzioni di proposta colore di progetto si possono esprimere fino a n.3 scelte per lasciare margine all individuazione della tonalità più consona al contesto urbano in cui è ubicato l edifico. La comunicazione di fine lavori va corredata con la foto post intervento in modo da poter avere un raffronto immediato della trasformazione eseguita. Tale procedura potrà contribuire a creare anche un utile archivio del patrimonio architettonico riccese con le relative modifiche nel tempo. 3

4 2. Centro Storico ed edifici del Centro Abitato di pregio storico-documentale ANALISI COMPLETA NORME GUIDA: MODALITA D ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI Premessa La presente normativa stabilisce i metodi del restauro e di ristrutturazione delle facciate, e ne prevede interventi unitari, indicando per ogni singolo elemento od oggetto di facciata, i materiali, i colori e le forme da impiegarsi. Per intervento di facciata unitario si intende un progetto esteso a tutta l unità di facciata (dalla linea di terra al cornicione dell edificio), completo di tutti gli interventi di riordino compositivo-decorativo, tecnologico e funzionale, ivi compresa la riorganizzazione dell oggettistica ed uso commerciale privato. La normativa viene divisa per parti omogenee a significare che, per ogni intervento relativo ad una parte omogenea, tutti gli elementi che la compongono devono essere presi in considerazione globalmente. Pertanto nel caso di richiesta di restauro globale di facciata, sostituzione di un singolo oggetto o progettazione ex-novo, tutti gli elementi incongrui della stessa parte omogenea devono essere rimossi. Le parti omogenee sono così illustrate nei capitoli seguenti: 2.1 Coperture 2.2 Superfici di facciata 2.3 Elementi di finitura 2.4 Impianti tecnologici 2.5 Oggettistica legata a funzioni di tipo commerciale o di arredo 4

5 2.1 COPERTURE Nel seguente Capitolo, riguardante la parte omogenea relativa alle coperture, vengono normati gli elementi che la compongono, illustrati ai seguenti punti: Manto di copertura e lastrici solari Canne fumarie, comignoli e torrini esalatori Abbaini e lucernari Antenne televisive e parabole Aggetti di gronda Canali di gronda e pluviali Pannelli solari e impianti tecnologici in genere Volumi tecnici in copertura Manto di copertura e lastrici solari Per tutti gli edifici antichi il rifacimento del manto di copertura dovrà riproporre la tipologia esistente se compatibile con la tradizione storica locale che prevede l'impiego esclusivo di tegole in laterizio ed in particolare modo del coppo e sottocoppo. Per gli altri edifici il manto di copertura tradizionale a falde può appartenere a varie tipologie, comprese le tegole piane e coppi, dette maritate o alla romana, e di più recente fattura, quali la tipologia ad incastro che utilizza esclusivamente tegole piane (tipo marsigliese), che il Piano comunque considera perchè appartenenti all edilizia storica locale consolidata. E' da escludersi pertanto in modo categorico, salvo casi accertati, l'impiego di tegole in materiale diverso dal laterizio. Nel caso di rimaneggiamento del manto di copertura tradizionale e' obbligatoria la riutilizzazione, per quanto possibile, dei medesimi coppi esistenti con eventuale inserimento, in maniera alternata e casuale, di nuovi ad integrazione di quelli non recuperabili; negli edifici di particolare pregio storicoarchitettonico e' fatto obbligo di utilizzare per quanto possibile materiale di recupero. L integrazione con nuove tegole di quelle non recuperabili, deve avvenire preferibilmente in posizione sottoposta a quelle originarie. Per le coperture piane, le pavimentazioni e i rivestimenti esistenti dei lastrici solari, conducibili all impianto originario e in buono stato, se ne preferisce la conservazione. In caso di documentata impossibilità di conservazione, il progetto d intervento potrà prevedere la sostituzione, provvedendo a realizzare una nuova impermeabilizzazione, che potrà essere rivestita con pavimentazioni specifiche per esterni, nel caso sia calpestabile, o semplicemente tinteggiando di verde o rosso il manto bituminoso. Su tutti gli edifici sono vietate le impermeabilizzazioni con manti bituminosi che prevedano la successiva apposizione di vernici di colore argento e qualsiasi altro trattamento di finitura, ritenuto non compatibile con l edilizia storica. 5

6 2.1.2 Canne fumarie, comignoli e torrini esalatori Per tutti i comignoli nei quali siano rilevabili elementi costruttivi riferibili a tecniche tradizionali e' obbligatorio il restauro conservativo; se ciò non fosse possibile per l accentuato stato di degrado, è consentita la ricostruzione conservando le forme precedenti ed impiegando le stesse tecniche costruttive. In questo caso eventuali variazioni delle dimensioni e del posizionamento sono consentibili previa dimostrazione di reali esigenze funzionali e soprattutto in relazione alle esigenze di tutela ambientale. L'intonaco della canna fumaria deve essere dipinto dello stesso colore della facciata, o in tinte scalate. Le nuove canne fumarie devono, per quanto e' possibile, essere collocate ad una distanza dal filo di gronda non inferiore alla rispettiva altezza emergente dal tetto. I torrini esalatori devono riproporre le forme ed i materiali dei comignoli Abbaini e lucernari Per tutti gli abbaini, nei quali siano rilevabili elementi costruttivi riferibili a tecniche tradizionali, e' obbligatorio il restauro conservativo, se ciò non si potesse documentare, e' consentita la ricostruzione conservando le forme precedenti ed impiegando le stesse tecniche costruttive. Eventuali variazioni delle dimensioni e del posizionamento sono consentibili previa dimostrazione di reali esigenze funzionali e soprattutto in relazione alle esigenze di inserimento nel contesto urbano. Il posizionamento di lucernari nel manto di copertura potrà essere eventualmente ammesso previa dimostrazione di reali esigenze funzionali, con particolare riferimento dell'uso del sottotetto e previa dimostrazione della compatibilità ambientale. Sono da escludersi in modo categorico superfici a specchio Antenne televisive e parabole Le antenne e parabole non si possono posizionare nelle facciate degli edifici ma vanno ubicate in copertura preferibilmente arretrate rispetto al fronte principale. Per quanto riguarda le parabole, allo scopo di ridurne l impatto visivo è consigliabile applicarvi una colorazione in tono con quella della copertura Aggetti di gronda Gli aggetti di gronda in tutti gli edifici nei quali siano rilevabili elementi costruttivi riferibili a tecniche tradizionali, devono in prima istanza essere trattati con criteri di restauro conservativo. Inoltre le mensole e le cornici di gronda in materiale lapideo devono essere sempre restaurati; e' ammessa la sostituzione parziale, solo in casi eccezionali debitamente documentati ed autorizzati, con nuovi elementi della stessa forma, dello stesso materiale e della stessa colorazione. Le romanelle presenti, in caso di ristrutturazione devono essere riproposte o conservate, in nessun caso possono essere dipinte, ma solo ripulite con opportuni lavaggi eseguiti in modo leggero. Le cornici modanate (cornicioni, marcapiani, cantonali, etc.) in intonaco devono essere consolidate e le eventuali parti mancanti devono essere ricostruite con malta analoga a quella esistente per ingredienti, composizione e cromatismo servendosi di apposite modine con profilo del tutto uguale a quello esistente, nel caso in cui presentino particolari caratteristiche decorative. 6

7 2.1.6 Canali di gronda e pluviali I canali ed i pluviali (preferibilmente in lamiera zincata o rame) dovranno avere uno sviluppo circolare, consono alle tradizioni del luogo, si esclude quindi lo sviluppo quadrato o rettangolare. Il posizionamento dovrà essere oggetto di particolare studio in relazione all'importanza dell'edificio ed in ogni caso alla partitura compositiva della facciata. Di norma i pluviali devono essere posizionati, seguendo una linea verticale alle estremità della facciata, prevedendone, per quanto possibile, l'uso per due facciate contigue, e sui prospetti secondari dell edificio. I pluviali non devono quindi essere posizionati al centro della facciata se non per comprovate esigenze funzionali, e comunque, non devono occludere alla vista particolari architettonici e decorativi, in presenza degli aggetti delle cornici orizzontali, devono rispettarne l'integrità, sagomandosi in andamento curvilineo, rispettando comunque l'assialità, salvo altre soluzioni proposte compatibili e giustificate. Le colorazioni dei pluviali saranno scelte in base alle tavolozze di colore RAL per gli elementi metallici Pannelli solari e impianti tecnologici in genere Non è consentito installare impianti tecnologici a vista (quali pannelli solari, pompe di calore, unità motocondensanti e simili) sulle falde delle coperture inclinate. Simili installazioni potranno essere ammesse solo nel caso in cui la copertura presenti, per sua originaria conformazione, parti convenientemente defilate e particolarmente idonee ad accogliere l impianto senza che la sua presenza alteri le prospettive visibili dai coni ottici limitrofi più significativi Volumi tecnici in copertura Per gli edifici che rivestono interesse storico-ambientale, i volumi tecnici vanno prioritariamente previsti all interno delle coperture o in locali esistenti. Nei casi in cui risulti indispensabile realizzarli in copertura, dovrà essere prevista una soluzione unitaria per tutti gli impianti da installare, anche se afferenti a più unità abitative, in posizione arretrata rispetto al filo delle facciate. L altezza minima dei volumi tecnici sarà quella indispensabile per contenere gli impianti e comunque non superiore a mt Nel caso di impianti tecnici a cielo aperto, il progetto dovrà particolarmente curare l organizzazione unitaria degli stressi, ubicandoli al centro delle coperture e prevedendo idonee schermature. 7

8 2.2 SUPERFICI DI FACCIATA La parte omogenea relativa alle superfici di facciata è così suddivisa: Intonaci Rivestimenti di facciata - Particolari architettonici - Decorazioni plastiche Coloriture e tinteggiature Elementi aggettanti Intonaci L intervento di risanamento degli intonaci di facciata dovrà privilegiare la conservazione mediante pulitura e consolidamento degli intonaci storici esistenti preferibilmente a base di malta di calce. Le eventuali integrazioni dovranno essere realizzate con materiali, granulometrie e tecniche analoghe a quelle originali da conservare. L'intervento di risanamento e di rifacimento degli intonaci dovrà avere cura di recuperare e di evidenziare i vecchi numeri civici, le targhe stradali, le lapidi commemorative ed indicative, i ferri battuti e quant'altro particolare costituisca documento dell'evoluzione storica dell'edificio. E' vietato invece evidenziare porzioni di muratura a mosaico. L'evidenziazione o la rimessa in pristino di particolari rilevanti, anche non coevi all'architettura, è consentita previa autorizzazione, derivante da un approfondito esame analitico delle soluzioni proposte. Sono ammissibili solo soluzioni tecniche che prevedono l intonaco a finitura liscia, evitando superfici arricciate o di aspetto fluorescente Rivestimento di facciata - Particolari architettonici - Decorazione plastica Nel restauro di facciata è fatto obbligo evidenziare e restaurare gli elementi decorativi e i particolari architettonici in materiale lapideo o fittile in origine a vista come: cornici lisce o modanate, fasce marcapiano, lesene e capitelli, stipiti e frontespizi delle aperture, mensole dei balconi, bugnati ecc.; e le decorazioni plastiche a carattere religioso o profano sia emergenti dalla facciata sia alloggiate in nicchie o edicole. Per tutte le parti in origine a faccia a vista della facciata è consentita solamente una lieve pulitura, mediante opportuni lavaggi, mentre è vietato l'uso di ogni genere di sabbiatura. E altresì vietato intonacare o tinteggiare i mattoni faccia a vista, le pietre naturali e le parti in conglomerato cementizio, costituenti decorazioni di facciata, salvo documentati casi di preesistenze, o nel caso che gli stessi elementi in laterizio, quali i mattoni, formino il supporto strutturale per la successiva finitura a stucco. Di conseguenza, qualora si tratti di edifici in origine a faccia a vista, o comunque ormai storicizzati, gli eventuali interventi di integrazione e ripristino di elementi mancanti o gravemente deteriorati dovranno essere realizzati col metodo del cuci scuci, usando analoghi materiali, simili agli originali, per dimensione, forma e colore, e adoperando nelle connessure una malta analoga per composizione a quella originale, i giunti inoltre dovranno essere lavorati con le stesse modanature e alla stessa stregua di quelli originali. 8

9 Per le parti lapidee a vista è consentito il consolidamento, l'eventuale tassellatura e sostituzione per parti. In casi eccezionali e comunque per particolari architettonici non di grande pregio artistico, è prevista, previa specifica autorizzazione, la integrazione di lacune parziali a mezzo di stucco di calce di polvere di marmo. In ogni caso è basilare riproporre il cromatismo e la patina delle parti lapidee originali. L'intervento di restauro delle facciate deve prevedere inoltre l'eliminazione di un eventuale rivestimento recente di marmo o altro materiale non pertinente con l'impianto originale, che copre il supporto murario. Nel restauro di facciata non è consentita la apposizione di soglie, e davanzali in materiale incongruo, quali marmo o elementi prefabbricati. I portali vanno conservati e nei casi particolari devono essere oggetto di restauro conservativo. I basamenti e le zoccolature non potranno essere ricostruiti in materiali diversi da quelli della tradizione locale, pertanto è consentito esclusivamente l uso della pietra locale o dell intonaco tradizionale anche tinteggiato secondo i criteri espressi nel piano del colore Coloriture e tinteggiature Tutti i progetti di restauro e ripristino di facciata dovranno prevedere la diversificazione cromatica per gli elementi architettonico-decorativi e tecnologici (lesene, cornici, cornicioni, davanzali, marcapiani, infissi, inferriate, rivestimenti del piano terra tipo intonaco bugnato o a fasce, canali di gronda e pluviali ecc.). In presenza di edifici accorpati, quando non sono reperibili tracce di colorazione storica, nel quale caso il colore dovrà essere riproposto, nelle parti mancanti, si procederà sulla base dei seguenti criteri: a) quando l'accorpamento risulti inequivocabilmente leggibile anche esternamente, con diversificazioni degli allineamenti orizzontali delle finestre, differente assetto dei piani terra, diversa altezza dei fabbricati ecc., si interverrà di norma con più colori distinti, anche se i corpi di fabbrica risultano essere di un'unica proprietà; b) quando al contrario l'edificio risulta disaggregato o meglio frazionato in termini di proprietà, ma conserva inequivocabilmente la costante tipologia originale di una sola unità edilizia, la colorazione dovrà essere unica. c) In generale basandosi sui suggerimenti per gli interventi sul colore fondati sull approccio percettivo e sull armonia cromatica come proposti dal Piano. La presenza di decorazione o di tracce di decorazione pittorica, anche se non giacenti su edifici vincolati ai sensi della ex L. 1089/39, comporta la segnalazione alla competente Soprintendenza, per concordare le operazioni più idonee al restauro. Nel caso di decorazioni pittoriche di facciate riproducenti finti bugnati, fasce marcapiano, incorniciature di finestre, infissi interni o esterni, cantonate in bozze, lesene ecc. che presentino lacune, ma dove sia ugualmente ricostruibile il modulo costitutivo, si dovrà, di norma, procedere ad una integrazione nelle forme dimensioni e tecniche pittoriche che dovrà interessare l'intero modulo costitutivo dell'apparato decorativo. 9

10 Nel caso di edifici che non presentino allo stato attuale riquadrature od altre decorazioni, e che non sia possibile risalire, in mancanza di adeguata documentazione storico-iconografica, alla sua immagine originaria o storicizzata, ma che per tipologia, epoca di costruzione ed inserimento nel contesto rimandino all uso di simili decorazioni, potrà essere ammessa la realizzazione di un semplice apparato decorativo costituito da fasce marcapiano, riquadri a porte e finestre, zoccolatura al piano terra e/o trattamento a fasce o a righe dell intonaco al basamento. Previa presentazione di un progetto specifico, è consentito sulle pareti senza aperture e/o decorazioni plastiche e sulle pareti degli edifici realizzati nel 900 che non hanno un importanza storicoarchitettonica, la realizzazione e l inserimento di elementi decorativi o scultorei Elementi aggettanti Dovrà prevedersi la conservazione degli elementi aggettanti quali balconi, balconate, terrazze e logge nelle loro tipologie, forme e materiali riconducibili al disegno originario della facciata comprese le balaustre in muratura piena e/o a colonnine, le ringhiere, le mensole in ferro/ghisa o in conglomerato intonacato. Nel caso di balconi, balconate, terrazze, logge, verande, legittimati in epoca successiva all impianto originario, in presenza di interventi sulla facciata, il progetto dovrà prevedere di uniformare la tipologia, le finiture, le dimensioni, i materiali degli elementi che le compongono, sulla base di quelle tradizionali. 10

11 2.3 ELEMENTI DI FINITURA DELLA FACCIATA Gli elementi di finitura della facciata sono illustrati ai punti: Serramenti esterni ed interni Porte, portoni e vetrine Serramenti interni ed esterni Nel caso di rifacimento dei serramenti, quando originali dovranno essere mantenuti invariate le forme, la lavorazione e i materiali del tipo tradizionale, uniformandole, se di foggia diversa. La forma tradizionale prevede gli scuri interni, sono pertanto vietati gli scuri esterni. Il materiale da impiegarsi è il legno verniciato con vernici non trasparenti secondo i colori indicati nella tavolozza, prevedendo l utilizzo di serramenti realizzati con materiali quali allumino e pvc sempreché siano colorati con riferimento ai RAL previsti dal Piano del colore. E escluso in modo categorico l'uso di persiane avvolgibili, di qualsiasi natura e materiale, le quali vengono tollerate solo se previste fin dall'impianto dell'edificio. Non è ammesso l'uso esterno di veneziane. E altresì vietato l'uso di infissi esterni nelle finestre del piano terra, prospicienti la via pubblica, che si aprono verso l'esterno. Anche in questo caso è ammesso solo l'uso di scuretti posti sull'infisso interno. Nel quadro di un restauro di facciata dovrà essere prevista la rimozione degli infissi incongrui tramite conseguente sostituzione con infissi tradizionali. Particolare attenzione dovrà essere rivolta all'uso della ferramenta degli infissi, quali cardini, arpioni, bandinelle, squadrette, maniglie, cremonesi, spagnolette, chiavistelli e ferma-imposta che, quando non più riutilizzabili, dovranno prendere la forma e la lavorazione di quelli tradizionali. In tutti i casi gli infissi esterni dovranno essere dipinti con colorazione dedotta dalle tracce originali, o in mancanza di queste, si dovrà procedere alla scelta del colore tradizionale per la parte esterna, diversificato nelle varie tonalità. Comunque in tutti i casi la colorazione degli infissi dovrà armonizzarsi con la tinteggiatura della facciata. E inoltre obbligatorio che tutti gli infissi esterni della stessa unità edilizia abbiano la medesima tinta e tonalità. Nel caso di restauro globale di facciata dovrà essere attentamente valutata l'opportunità dell'impiego di serramenti esterni, se non già esistenti, che comunque è vietata in edifici di particolare interesse storico che non ne prevedevano all'origine l'uso. E vietato l'uso di doppie finestre, in alternativa si propone l'installazione di vetro camera, per migliorare la coibenza termica all'interno dell'edificio. In ogni caso tutte le aperture della facciata, ad eccezione del piano terra, dovranno presentare finestre omogenee, per forma e colorazione. Sono comunque esclusi vetri a specchio e le suddivisioni delle luci del tipo inglese Porte - Portoni - Vetrine Costituendo elemento essenziale dell'immagine degli edifici, gli interventi su porte, portoni e vetrine dei negozi devono presupporre una particolare attenzione. Dovrà essere pertanto obiettivo principale la medesima salvaguardia di porte e portoni di legno. Perciò in caso di porte e portoni in legno ben conservati è consentita la sola manutenzione. Nel caso invece di 11

12 infisso di legno estremamente degradato dovrà essere di norma prevista la sostituzione con un infisso dello stesso tipo, forma e colore. Nel caso di ricostruzione dell infisso preesistente, in assenza di elementi di conoscenza del disegno dell infisso originario (foto d epoca, documentazione grafica), si procederà al ridisegno del nuovo infisso in analogia con portoni di altri edifici storici. La colorazione degli infissi di porte e portoni, fermo restando il concetto di recupero del colore originale e della integrazione cromatica della intera facciata, può diversificarsi da quella degli infissi di finestre e porte finestre dei piani superiori. In ogni caso, in presenza di interventi di restauro di facciata, dovranno essere rimossi gli infissi esterni realizzati recentemente in lega leggera, tipo alluminio a vista, e quant'altro incongruo per forma e materiale rispetto al complesso dell'edificio. Nelle aperture storicizzate, non potranno essere sostituiti o eliminati i portoni di chiusura degli ingressi (abitazioni o fondi) con altri di diverso materiale salvo casi di trasformazione complessiva comunque da valutarsi di volta in volta; nelle aperture non coeve all'architettura o comunque non storicizzate può essere autorizzata l'installazione di infissi esterni in ferro purché di colore armonizzato con la facciata per il sostegno delle vetrate di chiusura. Di norma le chiusure sono realizzate, in questo caso con soli vetri di sicurezza o antisfondamento, sono comunque esclusi vetri a specchio, le suddivisioni del tipo "all'inglese" e le soluzioni che prevedono vetri di colore. E tollerata, se regolarmente autorizzata, la presenza di serrande preesistenti, mentre non è ammessa l'installazione ex- novo. Pertanto nel caso di restauro globale di facciata si dovrà procedere alla rimozione delle serrande incongrue. Può essere prevista l'installazione, solo per motivate ragioni di funzionalità, di serrande di sicurezza avvolgibili, esclusivamente del tipo a maglia verniciata con colori analoghi agli infissi della vetrina. Sono in questo caso tassativamente escluse le serrande a fascioni continui di lamiera, così come i cancelletti retraibili. Per quanto attiene alle vetrine il concetto guida ha come obiettivo la massima salvaguardia delle tipologie tipiche di particolari periodi storici. Pertanto per tali vetrine è prevista la sola manutenzione e l'eventuale sostituzione per parti con forme, dimensioni e colori analoghe a quelle originali. Le nuove vetrine, quando non esista il portone ligneo, dovranno essere arretrate generalmente a filo della parete interna, o comunque dovranno essere arretrate dal filo esterno della facciata di almeno 12 cm e dovranno impiegare materiali consoni all'immagine storica come precedentemente descritto per gli infissi esterni, in ogni caso le vetrine di uno stesso esercizio dovranno uniformarsi con tutte le aperture degli edifici anche se di proprietà diverse. 12

13 2.4 IMPIANTI TECNOLOGICI Cavi elettrici - Fili telefonici - Tubazioni del Gas e dell'acqua Nel caso di restauro di facciate e' doveroso riordinare in modo organico i cavi della rete elettrica e telefonica attualmente esposti nel prospetto principale, in modo da rendere pienamente leggibile l'impianto architettonico e nel contempo occultare il più possibile alla vista la presenza dei cavi. In linea generale i cavi devono essere posti sotto traccia e quindi del tutto invisibili dall esterno. Quando ciò non è possibile, per le caratteristiche della facciata o per l eccessiva onerosità dell intervento, si considerano rispondenti alle precedenti prescrizioni i cavi che risultino: a) disposti secondo una linea verticale in corrispondenza dei limiti della facciata od in immediata prossimità dei discendenti pluviale e quindi nascosti dai medesimi; b) disposti secondo linee orizzontali al di sopra di fasce marcapiano od altri elementi decorativi a rilievo, in modo da restare nascosti dai medesimi. L'Amministrazione Comunale stabilirà con gli Uffici Tecnici degli Enti erogatori di utenze domestiche (Enel, Telecom, ecc.) un riordino globale delle reti distribuite concordando metodi operativi avendo come base i criteri guida sopra esposti. Le tubazioni del gas di competenza dei proprietari dell immobile vanno alloggiati quanto più possibile all interno dell edificio, e comunque con percorsi non deturpanti l equilibrio delle facciate. Il contatore del gas va pitturato in tono con la colorazione della facciata. Se ciò non fosse possibile e' tollerata l'installazione in facciata in una apposita nicchia opportunamente occultata da una chiusura, a filo di facciata, secondo le norme indicate: - gli sportelli dovranno essere di norma in ferro o colore della facciata; - su facciate intonacate si ammettono sportelli in plastica a filo, opportunamente trattati per accogliere un intonachino identico a quello di facciata; - su facciate in pietra faccia a vista saranno consentiti sportelli con telai in ferro e cornici possibilmente a scomparsa. Le condutture dell'acqua, di norma, non possono essere posizionate in facciata, il contatore principale se non può trovare alloggiamento all'interno dell'edificio, andrà alloggiato in una apposita nicchia ordinatamente allineata con quella del gas e opportunamente occultata da una chiusura, a filo facciata secondo le norme suindicate, prevedendo lo stesso colore della facciata o della zoccolatura a seconda della posizione. 13

14 2.4.2 Impianti tecnologici privati Tutte le installazioni di impianti tecnologici privati devono rispettare l'ordito architettonico della facciata. L'apposizione di campanelli, citofoni e videocitofoni deve avvenire preferibilmente negli sguinci del vano porta, ma non sugli stipiti lapidei. Se ciò non fosse possibile devono trovare opportuna collocazione in facciata, ai fianchi dell'ingresso, in modo da non alterare e coprire gli elementi architettonici. E altresì consigliabile l'installazione sul portone di ingresso purché la valenza storico-artistica del serramento lo consenta. Non sono ammessi campanelli multipli, pertanto nel caso di più appartamenti i campanelli dovranno essere ordinati in una unica pulsantiera. Queste apparecchiature per la comunicazione, che non devono essere collocate a rilievo, ma unicamente a filo, esclusa la copertura di protezione lievemente aggettante nel caso di posizionamento in facciata, dovranno essere realizzate con materiali consoni alla tradizione ed all'immagine della città storica, con divieto di installazione di apparecchiature in alluminio a vista; alla domanda il richiedente deve allegare la documentazione tecnica del materiale che intende impiegare. E consigliato l'uso del materiale lapideo locale, mentre e' raccomandato il restauro delle pulsantiere storiche. Le cassette postali devono essere scelte della colorazione più idonea ed armonica con quella della facciata, e di dimensioni ridotte. Nel caso di portoni di interesse storico-artistico che non prevedono la buca delle lettere, queste ultime possono trovare collocazione a fianco del portone, e, ordinatamente posizionate, sotto l'apparecchiature dei campanelli. La cassetta delle lettere potrà essere solamente aperta all'interno dell'edificio e, all'esterno, dovrà presentare solo una buca contornata da una cornice. La buca può essere riparata da una chiusura a ribalta. Può altresì essere ammessa l installazione di apparecchiature che raggruppino varie funzioni (citofono, videocitofono, campanelli e cassetta delle lettere), purché realizzati in nicchia nelle stesse posizioni e con gli stessi criteri già disposti per singoli componenti. E infine vietata l'installazione di gruppi di refrigeramento e qualunque altro impianto tecnologico in facciata o sui balconi prospicienti gli spazi pubblici. Tale installazioni sono tollerate solo nel caso che esse siano mimetizzate, quando l'immagine storica lo permetta, nei portoni, nelle finestre e nelle vetrine ed in ogni caso l'ingombro dell'apparecchiatura dovrà essere collocato all'interno e non all'esterno. Le prese d'aria per i camini o caldaie, nonché fori per l'esalazione dei fumi vanno rivestiti con grigliette di materiale e colore compatibile con la ferramenta della facciata. 14

15 2.5 OGGETTISTICA LEGATA A FUNZIONI DI TIPO COMMERCIALE L'insieme degli oggetti legati allo svolgimento delle attività commerciali, costituisce elemento fondamentale per la riqualificazione dell'immagine urbana. La loro organizzazione deve perciò rientrare nel progetto di restauro del fronte edilizio prospiciente la pubblica via. Nel caso perciò che l'intervento contempli la sola sistemazione degli elementi di seguito illustrati, dovrà avere come quadro di riferimento l'assetto globale della facciata in cui si inserisce, nel rispetto delle caratteristiche architettoniche-decorative dell'edificio. Per ambiti urbani unitari, rappresentati da piazze, slarghi, o porzioni di vie, comunque da parti urbanistiche morfologicamente omogenee, si tenderà a privilegiare interventi che affrontino in modo coordinato la progettazione e la sistemazione degli elementi di arredo, particolarmente connessi all'oggettistica legata a funzioni di tipo commerciale. Questi progetti potranno essere d'iniziativa pubblica o privata, in questo caso promossi da associazioni o gruppi di esercenti o società. Gli elementi legati alle funzioni di tipo commerciale sono illustrati ai punti: Insegne Premesso che le insegne relative agli esercizi oggetto di valore storico ambientale devono essere conservate sotto il profilo formale, negli esercizi soggetti a nuova sistemazione, le insegne, sia luminose, che non luminose, dovranno essere collocate all interno delle vetrine, oppure, ove compatibile, ai vani di porte e portoni di pertinenza all esercizio commerciale stesso. La sistemazione preferibile dell insegna è nella zona superiore dei vani delle aperture dove dovrà seguirne l'andamento con posizione arretrata di almeno 5 cm. rispetto al filo esterno degli stipiti e comunque mai in aggetto. Le lunette sovrapporta o finestre munite di inferriata debbono essere lasciate a vista, pertanto su di esse non potrà essere collocata alcun tipo di insegna. Le insegne luminose devono presentare una superficie illuminante con luce indiretta, pertanto e' vietato l'uso di luci intermittenti e a variazioni di colore. Per quanto riguarda i colori, è doveroso attenersi alle compatibilità dell'aspetto cromatico dell'intera facciata, comunque e' vietato usare colori e luci che possano creare confusione con la segnaletica stradale. Sono di norma escluse le insegne adesive sugli infissi di facciata Illuminazione privata a servizio dei negozi L'apposizione di corpi illuminanti in facciata diversi da quelli della pubblica illuminazione e' esclusa in tutte le vie del centro storico. 15

16 3. Centro Abitato ANALISI PARZIALE Premessa Nel Centro Abitato saranno applicate le linee guida inerenti le modalità di intervento sia per le ristrutturazioni di fabbricati esistenti sia di edifici di nuova costruzione. Considerando che si è in presenza di edifici con tipologie molto diverse con un intervallo temporale del costruito piuttosto esteso, l obiettivo del piano è quello di fornire delle norme, anche se meno restrittive rispetto al centro storico, in grado di disciplinare con metodo coordinato quelle scelte progettuali che risultano determinanti per la crescita e la trasformazione dell identità urbana. Le parti omogenee sono così illustrate nei capitoli seguenti: 3.1 Coperture 3.2 Superfici di facciata 3.3 Elementi di finitura 3.4 Impianti tecnologici 3.5 Oggettistica legata a funzioni di tipo commerciale o di arredo 3.1 COPERTURE Nel seguente Capitolo, riguardante la parte omogenea relativa alle coperture, vengono normati gli elementi che la compongono, illustrati ai seguenti punti: Manto di copertura Aggetti di gronda Canali di gronda e pluviali Manto di copertura Il rifacimento del manto di copertura dovrà riproporre la tipologia di tegole in laterizio evitando colorazioni diverse da quelle esistenti nella tradizione locale Aggetti di gronda Le romanelle presenti negli edifici da ristrutturare devono essere riproposte o conservate senza alterare la colorazione originale. Le cornici modanate (cornicioni, marcapiani, cantonali, etc.) in intonaco, nelle ristrutturazioni devono essere consolidate e le eventuali parti mancanti devono essere ricostruite. In caso di nuova edificazione, tali elementi, se realizzati con materiali diversi, devono riproporre oltre all aspetto, disegni e forme consolidati nel patrimonio edilizio riccese, evitando l uso di marmi, o materiali dalle colorazioni variegate ed estranei ai luoghi. 16

17 3.1.3 Canali di gronda e pluviali I canali ed i pluviali, anche di diverso materiale, saranno utilizzati con le colorazioni suggerite dal piano del colore. Lo sviluppo dovrà avere comunque sezione circolare. Per quanto riguarda il loro posizionamento, può essere valido quanto già descritto per il Centro Storico. 3.2 SUPERFICI DI FACCIATA La parte omogenea relativa alle superfici di facciata è così suddivisa: Intonaci Rivestimenti di facciata - Particolari architettonici - Decorazioni plastiche Coloriture e tinteggiature Balconi Intonaci Sono ammissibili solo soluzioni tecniche che prevedono l intonaco a finitura liscia, evitando superfici arricciate o di aspetto fluorescente, Rivestimento di facciata - Particolari architettonici - Decorazione plastica Nel restauro di facciata o nelle nuove edificazioni, non sono consentiti elementi decorativi arbitrari o non tradizionali. Va evitato l uso di marmi, mattoni a vista o rivestimenti plastici, mentre è preferibile l utilizzo di materiale lapideo caratteristico del luogo. Per tutte le parti in origine a faccia a vista della facciata è consentita solamente una lieve pulitura, mediante opportuni lavaggi, mentre è vietato l'uso di ogni genere di sabbiatura. In presenza di portali, questi vanno conservati e nei casi particolari devono essere oggetto di restauro conservativo. I basamenti e le zoccolature non potranno essere ricostruiti in materiali diversi da quelli della tradizione locale, pertanto è consentito esclusivamente l uso della pietra locale o dell intonaco tradizionale o tinteggiato secondo i criteri espressi nel piano del colore Coloriture e tinteggiature Nelle facciate, restaurate o di nuova edificazione, gli elementi architettonico-decorativi (lesene, cornici, cornicioni, davanzali, marcapiani), dovranno comunque avere una diversificazione cromatica. La scelta della tinteggiatura degli edifici dovrà seguire i suggerimenti per gli interventi sul colore fondati sull approccio percettivo e sull armonia cromatica come proposti dal Piano. La possibilità di scegliere tra un elenco di cromie non si esprime con una opzione indifferenziata ma vanno seguiti i criteri compositivi del progetto del colore come la differenziazione cromatica per edifici adiacenti o per contesti in cui è fondamentale la percezione prospettica come gli slarghi o gli incroci, o il grado di saturazione da valutare a seconda della luminosità o della ricchezza dei fronti stradali. in sostanza è il contesto urbano che deve suggerire la scelta del colore. 17

18 3.2.4 Balconi Nelle ristrutturazioni parziali vanno conservate le caratteristiche degli elementi aggettanti se rientrano nella tipologia tradizionale. Appartengono a tale classificazione i balconi con le mensole, le ringhiere tipiche ecc. In caso di nuova edificazione, nei balconi va riproposta la ringhiera metallica. Se si utilizzano balaustre murarie, sono da escludere quelle vetrate, in mattoni a vista o rivestite in marmo. 3.3 ELEMENTI DI FINITURA DELLA FACCIATA Gli elementi di finitura della facciata sono illustrati ai punti: Serramenti esterni ed interni Porte, portoni e vetrine Serramenti interni ed esterni Sono ammessi serramenti in alluminio o in PVC solo se scelti della colorazione opportuna. Sono quindi da evitare le cromie dorate o argentate, mentre si possono adottare quelle color legno oppure, nei casi di edifici tradizionali, quelle proposte per il centro storico. In ogni caso con riferimento ai RAL previsti dal Piano del colore. Negli infissi è consentito utilizzare gli scuri interni. L avvolgibile e le persiane sono ammesse, sempreché la colorazione sia in linea con i riferimenti del. Nel caso di rifacimento dei serramenti, quando originali dovranno essere mantenuti invariate le forme, la lavorazione e i materiali del tipo tradizionale, uniformandole, se di foggia diversa. Comunque in tutti i casi la colorazione degli infissi dovrà armonizzarsi con la tinteggiatura della facciata. E inoltre obbligatorio che tutti gli infissi esterni della stessa unità edilizia abbiano la medesima tinta e tonalità. Per migliorare la coibenza termica all'interno dell'edificio si propone l'installazione di vetro camera anziché l'uso di doppie finestre, in alternativa In ogni caso tutte le aperture della facciata, ad eccezione del piano terra, dovranno presentare finestre omogenee, per forma e colorazione. Sono comunque esclusi vetri a specchio e le suddivisioni delle luci del tipo inglese Porte - Portoni - Vetrine Costituendo elemento essenziale dell'immagine degli edifici, gli interventi su porte, portoni e vetrine dei negozi devono presupporre una particolare attenzione. Dovrà essere pertanto obiettivo principale la medesima salvaguardia di porte e portoni di legno. Perciò in caso di porte e portoni in legno ben conservati è consentita la sola manutenzione. Nel caso invece di infisso di legno estremamente degradato dovrà essere di norma prevista la sostituzione con un infisso che, anche se di diverso materiale riproponga la stessa forma e colore. In ogni caso non sono ammessi allumini anodizzati lucidi o a colorazione gold o silver. La colorazione degli infissi di porte e portoni, fermo restando il concetto di recupero del colore originale e della integrazione cromatica della intera facciata, può diversificarsi da quella degli infissi di finestre e porte finestre dei piani superiori. 18

19 Di norma le chiusure sono realizzate, in questo caso con soli vetri di sicurezza o antisfondamento, sono comunque esclusi vetri a specchio, le suddivisioni del tipo "all'inglese" e le soluzioni che prevedono vetri di colore. Per ragioni di funzionalità sono ammesse le serrande sempreché colorate seguendo i criteri già sottolineati Per quanto attiene alle vetrine esse dovranno uniformarsi con gli altri infissi dell edificio IMPIANTI TECNOLOGICI Cavi elettrici - Fili telefonici - Tubazioni del Gas e dell'acqua Nel caso di restauro di facciate e' doveroso riordinare in modo organico i cavi della rete elettrica e telefonica attualmente esposti nel prospetto principale, in modo da rendere pienamente leggibile l'impianto architettonico e nel contempo occultare il più possibile alla vista la presenza dei cavi. In linea generale i cavi devono essere posti sotto traccia e quindi del tutto invisibili dall esterno. Quando ciò non è possibile, per le caratteristiche della facciata o per l eccessiva onerosità dell intervento, si considerano rispondenti alle precedenti prescrizioni i cavi che risultino: a) disposti secondo una linea verticale in corrispondenza dei limiti della facciata od in immediata prossimità dei discendenti pluviale e quindi nascosti dai medesimi; b) disposti secondo linee orizzontali al di sopra di fasce marcapiano od altri elementi decorativi a rilievo, in modo da restare nascosti dai medesimi. L'Amministrazione Comunale stabilirà con gli Uffici Tecnici degli Enti erogatori di utenze domestiche (Enel, Telecom, ecc.) un riordino globale delle reti distribuite concordando metodi operativi avendo come base i criteri guida sopra esposti. Le tubazioni del gas di competenza dei proprietari dell immobile vanno alloggiati quanto più possibile all interno dell edificio, e comunque con percorsi non deturpanti l equilibrio delle facciate. Il contatore del gas va pitturato in tono con la colorazione della facciata. Se ciò non fosse possibile e' tollerata l'installazione in facciata in una apposita nicchia opportunamente occultata da una chiusura, a filo di facciata, secondo le norme indicate: - gli sportelli dovranno essere di norma in ferro o colore della facciata; - su facciate intonacate si ammettono sportelli in plastica a filo, opportunamente trattati per accogliere un intonachino identico a quello di facciata; - su facciate in pietra faccia a vista saranno consentiti sportelli con telai in ferro e cornici possibilmente a scomparsa. Le condutture dell'acqua, di norma, non possono essere posizionate in facciata, il contatore principale se non può trovare alloggiamento all'interno dell'edificio, andrà alloggiato in una apposita nicchia ordinatamente allineata con quella del gas e opportunamente occultata da una chiusura, a filo facciata secondo le norme suindicate, prevedendo lo stesso colore della facciata o della zoccolatura a seconda della posizione. 19

20 3.4.2 Impianti tecnologici privati Tutte le installazioni di impianti tecnologici privati devono rispettare l'ordito architettonico della facciata. L'apposizione di campanelli, citofoni e videocitofoni deve avvenire preferibilmente negli sguinci del vano porta, ma non sugli stipiti lapidei. Se ciò non fosse possibile devono trovare opportuna collocazione in facciata, ai fianchi dell'ingresso, in modo da non alterare e coprire gli elementi architettonici. E altresì consigliabile l'installazione sul portone di ingresso purché la valenza storico-artistica del serramento lo consenta. Le cassette postali devono essere scelte della colorazione più idonea ed armonica con quella della facciata, e di dimensioni ridotte. Per quanto riguarda le unità moto condensanti, quando è possibile, alloggiarle nei cortili interni o in punti dell edificio da cui non risultano visibili. Le prese d'aria per i camini o caldaie, nonché fori per l'esalazione dei fumi vanno rivestiti con grigliette di materiale e colore compatibile con la ferramenta della facciata. 3.5 OGGETTISTICA LEGATA A FUNZIONI DI TIPO COMMERCIALE Nel centro abitato si distinguono zone che nel tempo hanno assunto una prevalente utilizzazione commerciale come Piazza Umberto I, Via Marconi, Via Garibaldi, Via Roma e parte di Via Corso Carmine. Le insegne e tutti gli elementi di richiamo pubblicitario sono spesso elementi estranei all architettura che inevitabilmente interagiscono con lo scenario urbano alterandone l aspetto e creando un caos visivo composto da segni e luci che non si amalgamano con gli edifici. La finalità è quella di garantire la graduale corretta sistemazione dei mezzi pubblicitari, salvaguardando le caratteristiche storico-architettoniche del preesistente e le caratteristiche morfologiche del tessuto urbano Insegne Per le insegne è comunque preferibile la sistemazione nella zona superiore dei vani delle aperture dove dovrà seguirne l'andamento con posizione arretrata di almeno 5 cm rispetto al filo esterno degli stipiti e comunque mai in aggetto. Le insegne a bandiera sono consentite ma con proporzioni adeguate rispetto al fronte stradale, evitando comunque colorazioni disomogenee e luci eccessivamente luminose. In ogni caso è doveroso attenersi alle compatibilità dell'aspetto cromatico dell'intera facciata. 20

21 4. CENTRO DI ESPANSIONE MODERNA E ZONA AGRICOLA ANALISI CROMATICA L analisi cromatica consiste nella sola applicazione dei criteri per la scelta della colorazione degli edifici con riferimento alle tavolozza delle cromie indicate nel 21

Riportiamo, di seguito, le disposizioni previste nel suddetto Piano.

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