24 Aprile 2010 Il Pensiero di Donald Winnicott e la Sua Attualità Relatrice dott.ssa Lesley Caldwell

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1 24 Aprile 2010 Il Pensiero di Donald Winnicott e la Sua Attualità Relatrice dott.ssa Lesley Caldwell Donald Woods Winnicott è stato di centrale importanza per la concettualizzazione della teoria Inglese delle relazioni oggettuali che, pur mantenendosi ancorata al pensiero di Freud, ha rivoluzionato la psicoanalisi moderna. Fra gli psicoanalisti egli è stato unico in quanto ha avuto una formazione in pediatria e in psichiatria infantile; ha lavorato nei servizi pubblici di salute mentale per tutta la sua carriera e gli è stato particolarmente a cuore rendere le idee psicoanalitiche accessibili a un pubblico non esperto di psicoanalisi. Il valore che egli attribuiva al vivere normale e il focus sullo sperimentare pienamente la vita ha sempre indirizzato i suoi interessi concettuali e clinici all interno e all esterno del suo studio. Coloro di noi che hanno trovato il suo approccio appassionante ed empatico, hanno continuato a dare importanza alla capacità di vivere, sperimentare ed essere consapevoli come segni di una analisi efficace. Nel suo ultimo e più conosciuto libro Gioco e Realtà (1971), Winnicott ha scritto: La psicoterapia si svolge nella sovrapposizione di due aree di gioco, quella del paziente e quella dell analista. La psicoterapia si deve effettuare con due persone che giocano insieme. Il corollario è che, dove il gioco non è possibile, il lavoro svolto dal terapeuta va indirizzato allo scopo di portare il paziente da uno stato di incapacità di giocare ad uno stadio in cui ne sia capace. In quest affermazione Winnicott pone particolare attenzione su una serie di cose ognuna delle quali apparentemente piuttosto semplice e lineare, ma forse dopo tutto non veramente così chiara. L interesse per il gioco. Giocare ed essere in grado di giocare sono concetti menzionati diverse volte. Non sono legati soltanto alla psicoterapia ma sono considerati fondamentali nella loro essenza. Senza la capacità di giocare sostiene, non si può fare nessun vero lavoro psicoterapeutico. Questa è un'affermazione importante, una di quelle che dobbiamo tenere a mente nel corso della lettura di questa relazione e nella discussione di oggi, poiché essa fa del gioco e del giocare un qualcosa di estremamente serio ed importante: una capacità umana e la base della psicoterapia. 1

2 Ci fornisce un modello per pensare al lavoro che facciamo. Egli aggiunge che i pazienti devono essere in grado di giocare ma che lo stesso vale per lo psicoterapeuta. Per Winnicott quegli analisti che non sono in grado di giocare non stanno facendo il loro mestiere, e quei pazienti che non sanno giocare devono prima imparare per poi procedere col lavoro psicoterapeutico vero e proprio. Così il gioco e il giocare assumono un grande significato nell approccio winnicottiano alla psicoanalisi ed ai suoi scopi. E proprio così, ha senso e ci dà qualcosa con cui affrontare il nostro lavoro. Per chiarire la sua importanza e la sua relazione con la teoria e la pratica psicoanalitica di Winnicott, in primo luogo voglio presentare questa teoria attirando l attenzione su quattro aspetti. 1. Lo sviluppo emozionale dell individuo dall inizio, e l insistenza che cure abbastanza buone fin dall inizio sono la base di un vivere normalmente sano sia per il bambino che per l adulto. Permettono lo sviluppo emozionale necessario per vivere una vita normalmente sana. 2. La sua puntuale attenzione alla psicosomatica e l interesse per il corpo. Dal punto di vista teorico questo può essere riassunto dalla sua asserzione: all inizio c è il soma, poi la psiche che nello sviluppo normale gradualmente si lega al soma; presto o tardi appare un terzo fenomeno che si chiama intelletto o mente. La cura del corpo nel senso di cura fisica e ciò che veicola psichicamente fanno parte del concetto di Winnicott di handling (manipolazione) e holding (contenimento). 3. La centralità di una quantità positiva di illusione come fondamentale per lo sviluppo del bambino ed il legame fra illusione e transizionalità. L oggetto transizionale e i fenomeni transizionali sono forse i concetti di Winnicott più conosciuti. L illusione e il paradosso sono collegati fra loro ed entrambi sono collegati al gioco Il ruolo dell aggressività nella concezione di Winnicott. Potremmo dire che uno sviluppo emozionale buono,che dipende dal legame corporeo e mentale fra la madre e il bambino, e la capacità della madre di favorire l illusione in un primo tempo e di supportare in seguito la disillusione del bambino nella scoperta e accettazione dei limiti della sua onnipotenza, sono elementi che rendono possibile la separazione. Questo è ciò che crea lo spazio nel quale possono avere luogo il vivere, il giocare e la psicoterapia. Il ruolo dell aggressività nel raggiungimento dell unità nel bambino è un aspetto distintivo della teoria di Winnicott.

3 Dirò qualcosa su oguno di questi punti, porterò due brevi esempi clinici che mi sembrano mostrare un approccio winnicottiano e, se c è tempo, discuterò sulla pratica psicoanalitica di Winnicott con adulti e bambini. Il bisogno reale da parte del bambino della madre reale e la sua centralità per il suo funzionamento e il suo sviluppo, cioè il carattere fondamentale dell assoluta dipendenza dalla madre, determinano le condizioni delle prime fasi della crescita psichica. La descrizione di Winnicott della coppia madre-bambino presenta l emergere della soggettività umana a partire da una condizione iniziale di non differenziazione (la definisce non integrazione) del bambino. Una madre sufficientemente buona si occupa in modo concreto del suo bambino lo manipola (handling) e psichicamente lo supporta e lo contiene (holding) continuamente grazie alla sua capacità di identificarsi con le sue caratteristiche peculiari. La madre inizialmente fornisce un ambiente nel quale, per il bambino, l onnipotenza (fantasia di) è quasi un fatto esperienziale. Egli sostiene che le cure di colei che definisce una madre normalmente devota, dapprima mettono in grado il bambino di crearla al bisogno, ma che poi deve essere riconosciuta dal bambino come avente una propria esistenza separata. Attraverso questi stadi il bambino arriva ad assumere lo stato che egli chiama di unità. La madre adattando le sue risposte continuamente, permette al bambino di far emergere il proprio va e vieni, il proprio stile di comunicazione. I compiti della fase di holding (contenimento) comprendono: il raggiungimento di un'integrazione strutturata così che la disintegrazione sia possibile e la non integrazione una risorsa (Phillips,1989) l esistenza psicosomatica con un senso di confine fra la realtà esterna ed interna; lo sviluppo della mente come distinta dalla psiche, e la nascita del pensiero e dell intelligenza; la fusione dell aggressività con la libido; la capacità emergente di relazioni oggettuali basate su un senso di io e te differenziato. 3

4 Tutto questo, che è la descrizione dettagliata di ciò che egli chiama unità, si basa sulla presenza contenitiva (holding) delle cure materne. Così la nozione di holding è molto importante e ampia. Ed è un compito importante per tutti i terapeuti. L onnipotenza cui si è fatto riferimento è più propriamente l illusione di onnipotenza, è la versione di Winnicott del narcisismo primario, che differisce da Freud nel fatto che dipende dall ambiente relazionale. Winnicott suggerisce che l incontro del bambino col mondo esterno è sperimentato come la creazione da parte sua del mondo esterno attraverso un atto di creatività primaria che forma le basi dell essere Il significato psicoanalitico corrente di onnipotenza come difesa appartiene a uno stadio successivo rispetto a quello di cui Winnicott si occupa, ma l illusione di onnipotenza", dapprima sostenuta e poi abbandonata attraverso i fallimenti graduali della madre è fondamentale. Ha una funzione strutturante ed evolutiva fondamentale (De Silvestris 2001). Il bambino winnicottiano nasce con un potenziale di vita creativa al quale si dà la possibilità di emergere per mezzo delle cure materne. La funzione di contenimento (holding) della madre comprende sia un contenimento fisico sia l elaborazione psichica delle esperienze del suo bambino; dipende dalla sua capacità di identificarsi proiettivamente con gli stati d animo del suo bambino. Tuttavia se la madre sperimenta i propri stati d animo come se fossero quelli del bambino, egli non si sentirà visto. Winnicott considera questo un'interferenza che impedisce lo sviluppo emozionale e può portare allo sviluppo di un falso sé (Winnicott, 1960). Che cosa vede il bambino quando guarda il viso della madre? Credo che normalmente il bambino veda se stesso. In altre parole la madre guarda il bambino e ciò che lei riflette è correlato a ciò che vede. Se questo guardare è disturbato o non si svolge nel modo normale, quello che il bambino vede non è uno specchio, ma il viso effettivo della madre, usando le parole di Winnicott la percezione prende il posto della appercezione. Dal punto di vista evolutivo, questo interferisce con uno scambio efficace col mondo, con gli inizi di un processo a due vie nel quale l arricchimento del sé si alterna con la scoperta del significato delle cose viste nel mondo. Il fatto che il bambino veda la separatezza della madre troppo presto comporta un'interferenza; questo forza una consapevolezza di altro da sé che interrompe l illusione iniziale di onnipotenza che normalmente è incoraggiata dall ambiente. 4

5 Nello stato di normalità il falso sé affronta l interferenza del mondo esterno senza la perdita del vero sé, ma nello stato patologico il falso sé rivela una struttura mentale che ha origine da un'interferenza soverchiante la quale ha impedito ogni elaborazione in corso del vero sé. Dal punto di vista clinico ci può essere un sentimento di falsità nella personalità, che può essere riconoscibile nel fallimento dell individuazione e nella tendenza a vivere una vita di compiacenza. Internamente la persona esiste in stato di alienazione, il vero sè è protetto ma congelato, scisso e inacessibile al paziente stesso, così che la vita del sé che fiorisce da una creatività primaria, la vita che vale la pena di vivere, è impossibile. Winnicott si propone di descrivere come l individuo arrivi a sperimentare la realtà in modo non proiettivo e a essere se stesso in un mondo in cui sperimenta gli altri. Il periodo della creatività primaria, dell illusione dell onnipotenza, è il periodo del relazionarsi con l oggetto nell uso idiosincratico di Winnicott di questo termine. Qui stiamo parlando delle primissime settimane e mesi di vita. Lo sviluppo di Winnicott del concetto di io freudiano come io corporeo deriva principalmente dal suo continuo lavoro con le madri e i bambini e dal suo interesse nel fare ipotesi sulle conseguenze ed i risultati del suo lavoro. Il lavoro pediatrico è stato sempre influenzato dal suo lavoro e dal suo impegno in campo psicoanalitico, ed egli spesso ha considerato i sintomi fisici come aventi componenti psicologiche. Le attitudini inconsce della madre nei confronti del corpo, del sesso, del genere sono trasmesse inconsciamente da lei attraverso il contenimento (holding) complessivo del suo bambino. 5 Il concetto di oggetto transizionale è molto ben conosciuto, ma questa conoscenza può oscurare l enorme crescita che questo concetto e la più ampia area transizionale rappresentano per la psicoanalisi. E per ritornare alla citazione iniziale di gioco, si può vedere che attraverso il legame con l illusione e il gioco si rivoluzionano gli scopi della psicoanalisi. La comparsa dell oggetto transizionale nel modo in cui lo descrive Winnicott, dipende da una relazione continuativa sufficientemente buona con la madre e dall inizio della percezione del sé e dell altro. Ciò indica che il bambino vive da un punto di vista immaginativo in un area intermedia fra la realtà interna ed esterna; dalle implicazioni evolutive e simboliche dell esistenza di questa area intermedia dipende la futura capacità di vivere bene. Non è tanto l oggetto a essere importante quanto l illusione che è un universale nel campo dell esperienza. L adattamento da parte della madre al bisogno del bambino permette il perseverare dell illusione di onnipotenza e il fatto che madre presenti il seno al momento giusto propone al bambino

6 un'allucinazione creativa. Il bambino vive il movimento dal puramente soggettivo all oggettivo e l acquisizione del funzionamento simbolico in modo diacronico, ma questa esistenza nel tempo, questo va e vieni stesso produce uno spazio fra una cosa e l altra. Uno spazio mentale fra una cosa e l altra che, una volta consolidato, diventa la condizione per una vita creativa. Il potenziale iscritto nel concetto di spazio transizionale e la sua disponibilità dall infanzia all età adulta come campo di esperienze particolari della relazione fra sé e il mondo, deriva dall enfasi preferita di Winnicott sulla normalità dei fenomeni transizionali nella vita del bambino ma sia lui che altri studiosi ne riconoscono anche l uso patologico. Il processo di simbolizzazione è un altra funzione complessa dell io inestricabilmente correlata con lo sviluppo della memoria, della rappresentazione, della formazione dei confini, del test di realtà, dell appercezione e della funzione sintetica (Barkin 1978), e l oggetto transizionale è uno stadio nelle acquisizioni di queste facoltà. Vivere l area transizionale e, più tardi giocare, implica l illusione e la disillusione, aspetti degli stessi processi (De Silvestris 2001) che formano le basi necessarie della relazione madre-bambino, del gioco, e per Winnicott le basi di quanto avviene nello studio dell analista e di ciò che è compreso attraverso l analisi. Molti dei pazienti che Winnicott descrive e che fanno da stimolo alle sue concettualizzazioni, mancano delle strutture mentali all interno delle quali il godimento generale, il sesso, il piacere hanno un significato continuo. Queste asserzioni indicano l importanza di una grave deprivazione in presenza della quale il compito di vivere e di avere aspetti sessuali e vitali è ignorato o evitato risolutamente. 6 La tesi di Winnicott su queste trasformazioni si rifà alla natura e al destino dell aggressività nelle prime fasi dello sviluppo. Egli considera uguali l aggressività al suo livello più primario e il movimento. Persino nell utero la motilità del feto è vista come aggressiva, ma si tratta di un aggressività che è vista come parte della forza vitale. Inizialmente non si tratta di odio o distruttività, sebbene questi sentimenti possano essere acquisiti, messi in campo e usati successivamente. L aggressività si può vedere in seguito in ciò che può essere descritto come l aspetto distruttivo dell amore quando si fonde con l impulso d amore primitivo evidente nelle azioni di succhiare, colpire e mordere. Questi processi fisici sono elaborati con fantasie primitive nella psiche, ma il neonato che ama la mamma e vuole mangiarla non intende essere distruttivo in modo carico di odio. Piuttosto l aggressività e l amore sono collegati

7 nell urgenza di colpire l oggetto amato, l oggetto buono che è giusto colpire e che vuole persino essere divorato. L articolo più tardo l Uso dell Oggetto e il Relazionarsi attraverso l Identificazione contiene il punto di vista più maturo di Winnicott sullo sviluppo psichico, l evoluzione dell uomo e il ruolo della madre/altro (in seguito del padre); sulla natura e la funzione dell aggressività e della distruttività; sulla tecnica psicoanalitica e gli scopi della psicoanalisi stessa. Qui mi occupo dell articolo per quanto riguarda il suo punto di vista sull aggressività. Il punto centrale dell articolo è su come il bambino impara a conoscere la realtà esterna e diventa capace di trarne beneficio, Winnicott dice trarne la capacità di usarla. Dall'unità paradossale nelle fasi iniziali della vita dell ambiente-individuo (Winnicott 1952), il compito evolutivo proprio del bambino consiste nell emergere come entità separata, capace di trovare un mondo e altri fuori di lui. Non si può dare per scontato che questo passo che dipende da due persone (madre e bambino) venga sempre fatto. Lo stadio dell uso dell oggetto s'instaura quando il senso di me emerge dallo stadio di non differenziazione. E un acquisizione basata su quanto è dato dall ambiente che rimane a disposizione durante lo sviluppo del bambino piccolo, cioè il clima emotivo di partenza. Il ruolo dell oggetto esterno è di vitale importanza per il processo di essere trovato piuttosto che collocato dal soggetto nel mondo. L Io del soggetto bambino si costituisce attraverso lo stesso insieme di processi attraverso i quali si costituisce la soggettività dell oggetto. Ogden sottolinea che è qui che la madre come separata ed esistente per se stessa è incontrata pienamente dal bambino per la prima volta e, come risultato, il bambino può interessarsi a lei. L affermazione che l alterità dell oggetto, il riconoscimento della realtà esterna è creato dalla distruzione da parte del bambino dell oggetto stesso, è una delle asserzioni più interessanti di Winnicott. La distruzione cui si fa riferimento è quella rivolta all oggetto come creazione onnipotente del bambino. Ogden parla anche del bambino che distrugge una parte di sé, la sua stessa onnipotenza proiettata sull oggetto interno onnipotente (Ogden 1992). Questo è in contrasto con il punto di vista della Klein che afferma che l amore e l odio esistono dall inizio ed è soltanto la reazione aggressiva per il contatto 7

8 8 col principio di realtà che porta dolorosamente alla consapevolezza della realtà esterna e perciò alla separazione. La capacità di sopravvivenza della madre permette al bambino di trovarla nel mondo dopo averla creata là in modo onnipotente, in un primo tempo. La presenza non vendicativa della madre permette al bambino di scoprire i limiti della sua onnipotenza e di qui l inizio del suo senso di io e te. Nello scoprire l alterità della madre/altro da sè il bambino è in grado di trovarla utile e interessante per se stessa. Il mondo come altro da sè diventa una fonte di possibilità da usare. Rendendo la distruttività del bambino agente della trasformazione, Winnicott inverte la versione consueta di come sia appresa la realtà. Questa evoluzione della capacità del bambino di autoriflessione nel campo intersoggettivo ha conseguenze interne. Winnicott suggerisce che il bambino e più tardi l adulto va avanti continuamente a distruggere l oggetto soggettivo nella fantasia inconscia, e che sia la rimozione sia l inizio di un conflitto inconscio, arricchiscono profondamente la vita interna dell individuo nel corso del suo sviluppo. La fantasia di distruzione crea la differenziazione necessaria per l individuazione, ma soltanto se la madre sopravvive e continua a rispondere. Tutto ciò è un punto di vista particolare sull essere umano e stimola la riflessione sugli aspetti creativi della distruttività. Nel lavoro analitico con artisti il contatto con l aggressività che si esprime nella produzione della propria opera d arte e con le difficoltà nel prenderne atto, spesso ci si trova di fronte a un ostacolo dovuto alla paura dell artista verso i suoi stessi impulsi aggressivi. Nel più tardo L Uso di un Oggetto in Mosè e il Monoteismo (1989) Winnicott sostiene che il padre è capito e riconosciuto subito dal bambino come un intero integrato, al contrario della madre che, nella mente e nell esperienza del bambino, prima è creata e poi scoperta come essere altro. Alla presenza reale del padre, unitamente al suo ruolo come figura strutturante nella mente della madre, è attribuita una funzione centrale nel passaggio del bambino dallo sperimentare l oggetto soggettivamente al percepirlo oggettivamente. I collegamenti fra madre, bambino, padre, appartengono sia alla realtà, sia alle fantasie della madre sul padre. c è anche molto da considerare relativamente all imago del padre nella realtà interna della madre e al suo destino (1989). La terzietà allude alla situazione edipica come evoluzione futura, ma la sua prima importanza è come esito del passaggio dagli oggetti soggettivi a quelli oggettivi. Ciò pone l'accento sul significato di come la madre

9 reale si comporti realmente col suo bambino e la presenza o meno del padre reale, ciò include le esperienze mentali della madre del padre e le loro radici nella sua esperienza del proprio padre e in quella del bambino. Tutto questo è trasmesso inconsciamente al bambino. Quando Winnicott parla di salute la collega con la capacità di essere a contatto con i propri impulsi distruttivi una cosa a proposito della persona sana è che non deve utilizzare in modo eccessivo la difesa della proiezione per avere a che fare con i propri desideri e impulsi aggressivi. L'insistenza di Winnicott sulla separazione iniziale dell aggressività dalla distruttività implica che tecnicamente, nell analisi, ci sono conseguenze che si manifestano sia nella scelta del materiale da interpretare nelle sedute e del momento opportuno per l interpretazione, sia in una minore enfasi dell analisi dell aggressività nel transfert e del transfert negativo stesso, sebbene anch essi abbiano il loro posto. In una conferenza poco prima di morire disse la psicoanalisi non è soltanto una questione di interpretare l inconscio rimosso; è piuttosto una questione di fornire un setting professionale per la fiducia, nel quale tale lavoro possa avere luogo (1986). La sua continua attenzione al setting deriva dal fondamento della fiducia nelle relazioni delle prime fasi della vita. Egli sottolinea l importanza della cura, dell adattabilità e dell affidabilità, ed il significato dell essere di parola. Molti di loro (i pazienti), soffrono proprio a causa del fatto che sono stati soggetti all imprevedibilità che faceva parte dei modelli di comportamento della loro vita. Non possiamo permetterci di cadere in questi modelli di comportamento (1986). Winnicott non ha scritto molto sulla psicoanalisi dei pazienti nevrotici. Si è molto interessato a quelle condizioni come la depressione, le tendenze antisociali, i fenomeni psicotici e borderline la cui origine si colloca prima dello sviluppo funzionale completo della persona. Il suo interesse per la depressione e le tendenze antisociali lo hanno portato a occuparsi di situazioni nelle quali un inizio abbastanza buono viene perduto successivamente. Entrambe le situazioni appartengono allo stadio di svezzamento nello sviluppo normale ed entrambe sono collegate alla consapevolezza crescente da parte del bambino della sua distruttività collegata all impulso d amore primitivo; un fallimento a questo livello comporta la perdita di ciò che in precedenza era stato disponibile (1984). Causa un impoverimento personale generale (Winnicott,1954). Secondo il suo punto di vista il bambino ha bisogno dell esperienza di amare qualcuno che in un primo tempo sia in grado di accettare la forza e la potenza 9

10 dell amore aggressivo e primitivo, e possa accettare in seguito il dare restitutivo e riparativo. Winnicott ha fatto una distinzione fra la malattia depressiva e l umore depresso e ha mostrato la situazione difficile del bambino la cui madre depressa compensi adottando una falsa vivacità (Winnicott 1948). Egli ha considerato la depressione in quanto umore come uno stato contenente in sé i semi del proprio recupero nel corso del tempo. Al contrario ha considerato la depressione in quanto malattia come legata alla depersonalizzazione, alla disperazione, al sentimento di inutilità e allo sviluppo del falso sé, tutte caratteristiche del fallimento prima dello stabilirsi dello stato di unità. Qui voglio discutere due diversi problemi tecnici sul lavoro che facciamo: il primo a proposito del lavoro analitico classico con pazienti a questo livello e l adattamento della psicoanalisi che Winnicott ha chiamato management, il secondo a proposito di quanto poco a volte sia necessario fare quando si lavora analiticamente.. La discussione delle tecniche analitiche e del lavoro analitico con pazienti che presentano problemi aventi origine nell interazione madre-bambino nelle prime fasi dello sviluppo, si occupa sia delle implicazioni attuali del fallimento in questi incontri iniziali, sia dei cambiamenti necessari della tecnica nell analisi. In questo Winnicott non era solo. Balint aveva detto che l evento storico del disaccordo tra Freud e Ferenczi ha avuto l effetto di un trauma nel mondo psicoanalitico nonostante che il disaccordo fosse limitato al problema di come maneggiare i pazienti regrediti che sviluppano un transfert molto intenso (Balint 1968). Certamente il trauma continua ad avere effetto nei dibattiti sulle richieste tecniche poste agli analisti nel trattamento di pazienti gravemente regrediti e nel desiderio di esplorare approcci alternativi. 10 Come molti analisti che hanno lavorato negli anni quaranta e cinquanta, Winnicott ha imparato molto dalle sue analisi di pazienti borderline e psicotici ed il suo lavoro lo ha portato alla revisione della pratica analitica classica nell analisi di alcuni pazienti in alcuni stadi delle loro analisi. In Odio nel Controtransfert (1949) ha presentato la sua convizione che i pazienti psicotici abbiano bisogno di qualcosa di diverso dalla psicoanalisi, che necessitino cioè di ciò che egli chiama management. E probabile che anche il concetto di management sia derivato dalla sua esperienza come psichiatra infantile durante la guerra. E un concetto legato alla cura, all'affidabilità, e alla stabilità. Ha posto sullo stesso piano lo stato psicotico e quello infantile

11 nella situazione di transfert e questo ha richiesto da parte dell analista una tecnica correlata al grado di dipendenza nella relazione fra il bambino/paziente e la madre/analista, uno stato di dipendenza non conosciuto dalla coppia madre-bambino al momento giusto. La visione di Winnicott sulla genesi della psicopatologia psicotica come derivante da gravi disturbi della relazione madre-bambino lo ha portato alla sua convinzione che la psicosi fosse una malattia da deficienza ambientale. Questo lavoro che ha provocato allarme e l allontanamento di Winnicott, si è basato sulle sue teorie relative alle prime fasi dello sviluppo e alle origini dei disturbi gravi, oltre che sulla sua esperienza professionale come psicoanalista. Nei disturbi psicotici maggiori che noi esaminiamo, c è una rottura dell unità sé che è evidente. L io organizza le difese contro la rottura dell organizzazione dell io ed è l organizzazione dell io che è minacciata. Ma l io non può organizzarsi contro il fallimento ambientale in quanto la dipendenza è un fatto della vita. Primo esempio clinico Questo è tratto dall analisi di una persona che io considero come il mio paziente più winnicottiano. Nella sua seconda settimana dopo le vacanze di Pasqua e un aumento delle sedute di analisi da 3 a 5 alla settimana, dopo 3 anni di ripensamenti intorno a questo problema, avvicinandosi e ritirandosi, riconoscendo quanto difficili fossero per lui 3 sedute, sentendo che aveva bisogno di più ma timoroso di tutto ciò che avrebbero portato o avrebbero potuto portare le 5 sedute, disse in una seduta molto triste e seria: Durante le vacanze mi è mancato il suo ascoltarmi attentamente, e allora qualcosa soprattutto riguardo l ultimo weekend.. non so se ho preso la decisione giusta o no..ciò che ci sta dietro credo che potrebbe essere l esperienza più intensa che ho mai avuto nella mia vita e ancora parte di me sente che andiamo verso un posto in rovina Al momento sento che lei è qui, ma sarà ancora con me quando ci arriveremo? Lei potrebbe dire: gira a destra qui o qualcosa del genere, ma essenzialmente si tratta di me. La differenza potrebbe essere che non sarei solo.ma io so come sarò ed è questo il motivo per cui non ci sono mai andato.. Sento che lei mi sta dando un posto per me, per tornare a casa dal mio sé dopo aver continuato a correre, ma tornare a casa dal mio sè è andare a casa da qualcosa che è rotto. Dove c è il vuoto. 11

12 Mi sono limitata a dire: lei si è dato lo spazio per esplorare e trovare di più intorno a questo, qui. Ci stiamo interrogando sui sentimenti penosi che ci sono. L esperienza del mio ascoltarla tutti i giorni, che lei desidera, forse ha aspetti sia positivi che negativi. Il punto di vista di Winnicott sul processo psicoanalitico e soprattutto il posto dato all interpretazione è cambiato con la sua evoluzione clinica. Pone sempre più l'accento sul fatto che le interpretazioni possono interrompere l evoluzione del transfert del paziente distogliendolo dalla crescente fiducia nella tecnica psicoanalitica e nel setting; che questo cambiamento profondo può essere impedito dal bisogno dell analista di interpretare; che la capacità del paziente di fare le sue interpretazioni gratifica sia al paziente che l analista; che soltanto il paziente conosce le risposte e che le interpretazioni dell analista devono essere correlate alla capacità del paziente di porre l analista fuori dall area dei fenomeni soggettivi, cioè di usare l analista. Forse conoscere il lavoro dell artigiano e il suo onesto resoconto di quello che fa, ci fornisce il più luminoso esempio brittannico contemporaneo. La sua prospettiva psicoanalitica si è spostata dallo scopo classico di rendere conscio l inconscio alla psicoanalisi come facilitante la consapevolezza e la crescita emozionale e psichica. Questo si riflette nel ruolo accordato all analizzando nello svolgersi del processo clinico, ma dipende fondamentalmente dallo stato della mente dell analista. Secondo esempio clinico Una paziente in analisi a 4 sedute alla settimana, un artista, si è presentata alla sua seconda seduta settimanale in uno stato d animo molto diverso da quello della seduta di lunedì. E arrivata in ritardo, e dopo un po ha detto del tutto scontenta, non volevo davvero essere qui e si è chiusa nel silenzio. Ho lasciato che il silenzio proseguisse; dopo circa 7 minuti ha detto in uno scoppio d ira: è arrivato l avviso della conferenza e ho scoperto che lei la condurrà con un artista. Sento che non voglio più stare qui. Ho aspettato..(lei stava spesso in silenzio) e alla fine ha detto voglio proprio andarmene, è inutile. Io le ho detto: mi sembra che lei senta di avere perso il suo posto qui, perché parlerò altrove con un artista. 12

13 Lei piange, si asciuga le lacrime in silenzio.. poi dice è come il paziente del giovedì che viene dopo di me tutto ben vestito ed elegante, che mi è sempre a un passo, o lega la suo bicicletta accanto alla mia, che prende tutto il mio spazio.. Tutto questo sentito molto dolorosamente, ed io cercavo di mettermi nei suoi panni e pensavo al cambiamento rispetto all ultima seduta nella quale avevamo lavorato bene. Questo senso di spodestamento della paziente in quest occasione si era verificato a causa di un'informazione sulla mia vita di cui avrebbe potuto fare a meno. (Si trattava di una conferenza pubblica nella quale un analista ed un artista intrattengono una discussione). Le ho detto: oggi lei si sente qui con me come le succedeva in famiglia con la sorella maggiore che era il fulcro dell attenzione di suo padre e che le sembrava molto più interessante, e col fratello più piccolo che secondo lei si era preso tutta la mamma. L informazione su di me e l evento pubblico sembra averla derubata di ogni sentimento che io possa essere interessata a lei e al suo lavoro o preoccupata per lei e per i suoi problemi e sembra che lei si sia ritirata dallo spazio che le sembrava disponibile ieri. Si è messa a piangere poi mi ha detto: mi sembra di non avere niente da dare, proprio come mi sentivo qualche volta in famiglia..la seduta è proseguita discutendo del senso del suo valore, di quello dell artista, del mondo, di me e del suo sentimento di bambina buona trascurata (come era stata). Il legame tra di noi si era ristabilito. Sarebbe stato possibile affrontare questo materiale in molti modi, ma ciò su cui voglio attirare l attenzione è la mia decisione di cercare di capire sia ciò che era alla base della sua risposta sia la mia risposta verso di lei; qualche volta non entrare precipitosamente quando non capisco sembra il modo migliore per capire. Non si trattava in realtà d invidia o di rivalità, eppure questo poteva sembrare un punto di riferimento ovvio.successivamente durante la settimana abbiamo potuto affrontare altri sentimenti che facevano parte della relazione esistente in quel momento fra noi, relazione che è stata ristabilita e reinteriorizzata, ma questi sentimenti non costituivano la priorità. Considero questo un modo winnicottiano di lavorare ma può essere un modo indipendente di lavorare più in generale e forse può essere il modo in cui qualcuno di voi lavora. 13 Anno Accademico 1009/ Traduzione di Nedda Papi

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