ISCRITTI ALLE LISTE DI MOBILITA' ED UTILIZZO DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI
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1 ISCRITTI ALLE LISTE DI MOBILITA' ED UTILIZZO DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI In questo documento si riportano i dati relativi ai lavoratori che nel corso del 2007 sono stati espulsi in seguito a crisi e ristrutturazioni aziendali e messi in mobilità. Nel corso dell'ultimo anno è proseguita la riduzione del ricorso agli ammortizzatori sociali già evidenziata nel 2006, quando si erano fortemente ridotti sia la cassa integrazione che la mobilità. Le procedure di mobilità approvate ai sensi della Legge 223/91, che riguardano licenziamenti collettivi, ossia riduzioni di personale operati da ditte con più di 15 dipendenti, nel corso del 2007 sono state 15, lo stesso numero registrato nell anno precedente. Complessivamente sono stati licenziati e collocati in mobilità 185 lavoratori, confermando la forte contrazione del ricorso a questo ammortizzatore sociale già rilevata nel 2006, quando erano stati licenziati 223 lavoratori (nel 2005 erano invece state coinvolte 350 persone). Le aziende che occupano più di 15 dipendenti e che sono state interessate nel 2007 dalle procedure di mobilità risultano distribuite in settori produttivi diversificati: 5 sono del comparto metalmeccanico, 5 del commercio, 3 dell industria agroalimentare, 2 delle costruzioni, 1 rispettivamente della grafica, dell industria del vetro e di quella tessile. Flusso di iscrizioni nelle liste di mobilità per genere ex L.223/91, 2003/ Maschi Femmine Totale Risulta interessante osservare anche gli inserimenti nelle liste di mobilità in base alla Legge 236/93 che coinvolge lavoratori licenziati da aziende con meno di 15 dipendenti: nel corso del 2007 si sono registrate 425 nuove iscrizioni, sugli stessi livelli rilevati nei due precedenti. I dati, pertanto, evidenziano come permanga da parte delle aziende di piccole dimensioni un ampio ricorso alla messa in mobilità dei lavoratori per affrontare momenti di crisi aziendale o settoriale. Flusso di iscrizioni nelle liste di mobilità per genere ex L.236/93, 2003/ Maschi Femmine Totale In generale i dati riferiti alla mobilità mostrano per il 2007 una buona situazione congiunturale per le imprese di medio-grandi dimensioni, soprattutto nei settori manifatturieri fortemente orientati verso i mercati esteri. Vi è comunque da segnalare il momento di difficoltà attraversato da alcune grandi imprese storiche nel tessuto imprenditoriale locale, in particolare appartenenti ai settori dell agroalimentare e della grafica-editoria. Si tratta, comunque, di crisi isolate, che coinvolgono singole imprese e non interi settori o filiere produttive. 1
2 Occorre comunque evidenziare come il clima di fiducia delle imprese nei confronti di un andamento favorevole dell'economia sia diminuito nella seconda metà dell'anno, quando hanno iniziato a farsi sentire alcuni segnali di rallentamento della crescita. I motivi si ritrovano nella difficile situazione economica internazionale, che preoccupa il sistema imprenditoriale, e nell'emergere di alcuni problemi con cui le imprese si devono confrontare, primi fra tutti l'andamento del dollaro e gli alti costi dell'energia. CARATTERISTICHE DEI LAVORATORI ISCRITTI NELLE LISTE DI MOBILITA' NEL CORSO DEL 2007 (dai di flusso) I lavoratori licenziati in seguito a situazioni di crisi aziendali e che usufruiscono della mobilità sono oggetto di attenzione da parte dell'amministrazione Provinciale, che risulta impegnata da qualche anno nell'attività di sostegno alla ricollocazione professionale. Risulta pertanto interessante analizzare le principali caratteristiche dei lavoratori licenziati ed iscritti nelle liste di mobilità, in modo da poter mettere a punto efficaci azioni di politica attiva del lavoro, in grado di favorirne il reinserimento professionale. Considerando dapprima il genere dei lavoratori scopriamo come vi sia una leggero sbilanciamento verso la componente maschile, che incide sul totale dei nuovi iscritti nelle liste di mobilità per un 51%. Flusso di iscrizioni nelle liste di mobilità per tipo di intervento e genere, 2007 L. 223/91 L. 236/93 Totale % Maschi % Femmine % Totale % E possibile caratterizzare i lavoratori iscritti nelle liste provinciali di mobilità anche osservando l età. I dati mostrano una prevalenza delle classi più avanzate: il 59% degli iscritti, infatti, supera i 40, e particolarmente numerosa risulta la classe degli ultracinquantenni (26% del totale). I giovani sotto i 30 rappresentano una minoranza (12%), mentre gli iscritti appartenenti alla fascia costituiscono il 29% del totale. L'età media dei lavoratori licenziati nel corso del 2007 ed iscritti alle liste di mobilità è di 42, con alcune differenze in relazione al genere dei lavoratori: le donne presentano infatti un'età media inferiore, pari a 40, a fronte di una media di 44 per i maschi. Tale differenza risulta molto chiara osservando il grafico seguente, in cui si nota come le donne siano molto più numerose nelle fasce di età inferiori ai 40, mentre gli uomini prevalgono nelle classi di età superiori. I lavoratori licenziati da imprese con più di 15 dipendenti (Legge 223/91), inoltre, hanno in media un'età più avanzata: il 69% supera i 40 e, in particolare, il 36% ha più di 50. Tra quanti si sono iscritti nelle liste di mobilità nel corso del 2007 e lavoravano in aziende sotto i 15 dipendenti, invece, sono maggiori le quote di lavoratori di età inferiore ai 40 : il 46%, contro una quota del 31% tra i lavoratori provenienti dalle aziende di maggiori dimensioni (procedure ex Legge 221/93). 2
3 60 50 Iscritti alle liste di mobilità nel 2007 per età e genere maschi femmine % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Iscritti nelle liste di mobilità per età e intervento, % 36% 50 e oltre 33% % % meno di 30 25% 15% 6% L.223/91 L.236/93 I dati relativi ai titoli di studio dei lavoratori licenziati che si sono iscritti nelle liste di mobilità nel corso del 2007 evidenziano livelli di istruzione non particolarmente elevati, con una quota del 58% che al massimo ha conseguito la licenza media. Poco più di un terzo dei nuovi iscritti, invece, possiede un diploma di scuola superiore o una laurea (36%). Anche con riferimento a questa variabile esistono differenze nel genere dei lavoratori: il 67% degli uomini non possiede un titolo di studio o ha conseguito la licenza media, contro il 49% delle donne; tra queste ultime, invece, è maggiore la quota di diplomate (38%, contro solo il 20% degli uomini). Non emergono invece differenze tra maschi e femmine tra quanti hanno conseguito la qualifica professionale o la laurea. 3
4 Iscritti nelle liste di mobilità nel 2007 per titolo di studio posseduto nessun titolo di laurea studio 7% 15% diploma 29% qualifica prof.le 6% licenza media 43% Tra quanti provengono da aziende di medio-grandi dimensioni sono molto più numerosi i lavoratori in possesso di laurea (11%, contro il 5% delle piccole imprese) e licenza media (48% contro 40%), mentre tra chi proviene da piccole aziende (iscrizione ai sensi della Legge 236/93) è maggiore la quota di iscritti senza un titolo di studio: si tratta di lavoratori di provenienza straniera, ai quali non è stato riconosciuto il titolo conseguito nel Paese di origine. Flusso di iscritti nelle liste di mobilità per titolo di studio e tipo di intervento, 2007 valori percentuali L.223/91 L.236/93 Nessun titolo di studio 3% 21% Licenza media 48% 40% Qualifica professionale 7% 6% Diploma 31% 28% Laurea 11% 5% Totale complessivo 100% 100% I dati relativi agli iscritti nelle liste di mobilità consentono anche osservare la data di assunzione presso l'azienda che ha licenziato il lavoratore, permettendo di risalire all'anzianità di servizio. Mentre nelle aziende medio-grandi si rilevano quote elevate di lavoratori licenziati con una buona permanenza all'interno dell'azienda (il 33% ha un'anzianità superiore ai 10 ), nelle piccole imprese si ha una massiccia presenza di lavoratori licenziati con una limitata anzianità di servizio (il 42% è assunto da meno di tre ). 4
5 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Iscritti nelle liste di mobilità nel 2007 per anzianità di servizio e tipo di intervento 42% 13% 32% 29% 21% 13% 19% 12% 223/91 236/93 14% meno di oltre 20 4% Un'ultima informazione che può risultare interessante per comprendere meglio le professionalità disponibili al reingresso nel mercato del lavoro a seguito del licenziamento è costituita dalla qualifica ricoperta all'interno dell'azienda. Prevalgono le figure di tipo operaio, sia generico che, soprattutto, specializzato e semiqualificato: insieme esse rappresentano quasi la metà degli iscritti nelle liste di mobilità nel corso del Buona anche la presenza di tecnici specializzati (19%), impiegati (16%) e di professioni qualificate nelle vendite e nei servizi (18%). Lavoratori iscritti nelle liste di mobilità nel corso del 2007 per qualifica Operai generici 18% Tecnici specializzati 19% Impiegati 16% Operai specializzati e semi-qualificati 29% Professioni qualificate vendite e servizi 18% 5
6 Le liste di mobilità subiscono nel corso dell anno notevoli cambiamenti, dovuti da un lato alle nuove iscrizioni e dall altro alle cancellazioni determinate o dal termine del periodo di mobilità, o dall avviamento dei lavoratori iscritti nelle liste. Nel complesso lo STOCK di lavoratori presenti nelle liste provinciali di mobilità al 31 dicembre 2007 risulta pari a unità, in calo rispetto all'anno precedente di 62 unità (-5%). Risulta pertanto arrestata la crescita dello stock di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità, che nel corso degli ultimi aveva conosciuto un incremento continuo. Analizzando più nel dettaglio le caratteristiche dei lavoratori iscritti si rileva una netta prevalenza degli iscritti a seguito di licenziamenti individuali (725, contro 507 inserimenti a seguito di licenziamenti collettivi). Rispetto all'anno precedente risulta diminuito in modo considerevole lo stock di iscritti provenienti da aziende di medie e grandi dimensioni (79 iscritti, -13,5%), a conferma del miglioramento della situazione congiunturale per le medie e grandi imprese locali. Aumenta invece il numero di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità provenienti da aziende di piccole dimensioni, mantenendo così su livelli elevati lo stock di lavoratori iscritti ex Legge 236/93. STOCK DI LAVORATORI ISCRITTI NELLE LISTE DI MOBILITA, 2003/2007 Iscritti ai sensi della L.223/ Maschi Femmine TOTALE Iscritti ai sensi della L.236/ Maschi Femmine TOTALE TOTALE ISCRITTI Nel 2007 la situazione della componente femminile, che negli ultimi era in costante peggioramento, specialmente per le lavoratrici provenienti dalle aziende di piccole dimensioni, risulta essersi stabilizzata per entrambe le tipologie di mobilità. Gli iscritti di genere maschile diminuiscono in modo considerevole nella componente derivante dagli interventi ex L.223/91 (-85 iscritti, -22,2%), ma aumentano leggermente tra i lavoratori provenienti dalle piccole imprese (L.236/93): +17 iscritti, +5,7%. E possibile caratterizzare lo stock di lavoratori iscritti nelle liste provinciali di mobilità anche osservandone l età. I dati mostrano una prevalenza delle classi più avanzate: 902 lavoratori, rappresentativi del 73% degli iscritti nelle liste, infatti, supera i 40 di età, e particolarmente numerosa risulta la classe degli ultracinquantenni (490 lavoratori, il 40% del totale). I giovani sotto i 30 rappresentano una minoranza (94 persone, l'8%), così come poco numerosi risultano gli iscritti appartenenti alla fascia (236 lavoratori, il 19% del totale). 6
7 Stock di lavoratori in mobilità per classi di età, % 19% 40% 33% fino a da 50 e oltre Esistono alcune differenze nella distribuzione per età degli iscritti sulla base del tipo di intervento: tra i licenziati in base alla Legge 223/91 si osserva una netta prevalenza di lavoratori di età superiore ai 50 (il 51% del totale), mentre gli iscritti ai sensi della Legge 236/93 risultano più numerosi nelle classi di età dei quarantenni (36%) e in quelle sotto i 40. Stock di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità in base al tipo di intervento e all'età Classi di età L.223/91 L.236/93 Val. assoluto Val. % Val. assoluto Val. % fino a % 73 10% % % % % 50 e oltre % % TOTALE % % 7
8 Un altro elemento che può arricchire la riflessione sul mercato del lavoro provinciale e sulle dinamiche per settore è l'andamento nel 2007 delle ore di Cassa Integrazione Guadagni. Si tratta di dati forniti dall Inps, e possono essere assunti come indicatore delle difficoltà congiunturali attraversate dal sistema produttivo locale. Nel biennio le imprese piacentine hanno fatto ampio ricorso alla CIG, a conferma del periodo di debolezza del ciclo economico, che ha interessato in particolare il settore industriale. Nell'anno successivo (2006) si è fortemente ridotto l'utilizzo di questo ammortizzatore sociale, sia negli interventi ordinari (scesi da 323mila ore autorizzate nel 2005 a poco più di 46mila nel 2006) che in quelli straordinari (da quasi 246mila ore a ). Tale contrazione ha rappresentato un segnale positivo della ripresa dal periodo di crisi attraversato dal sistema produttivo locale, che è stata confermata nel corso del 2007: le ore autorizzate per interventi ordinari sono state circa 22mila, la metà dell'anno precedente, mentre le ore autorizzate per gli interventi di carattere straordinario, la cui concessione è subordinata a stati di crisi o ristrutturazioni, riconversioni o riorganizzazioni, sono risultate , in crescita rispetto alle del 2006, ma molto al di sotto rispetto ai livelli osservati nel biennio 2004/2005. Ore di Cassa Integrazione concesse in provincia di Piacenza, 2003/ edilizia straordinaria ordinaria La tabella seguente mostra qual è stato il ricorso allo strumento della cassa integrazione nel territorio provinciale negli ultimi tre da parte dei diversi settori economici. Le ore concesse per interventi ordinari, di matrice prevalentemente anticongiunturale e impiegate per fronteggiare situazioni di difficoltà aziendali temporanee, dopo aver raggiunto livelli massimi nel biennio 2004/2005, sono notevolmente diminuite nel biennio successivo. Il calo è risultato diffuso in tutti i settori, ad eccezione dell'industria alimentare e di quella del vestiario-abbigliamento-arredamento. I settori con un maggior numero di ore autorizzate sono stati l industria meccanica, quella alimentare, quella tessile e dell'abbigliamento e quella della carta. 8
9 Anche la cassa integrazione straordinaria, concessa in caso di crisi economiche settoriali e locali, ha subìto negli ultimi due una battuta d arresto rispetto agli elevati livelli raggiunti nel biennio 2004/2005. In termini settoriali, nel corso del 2007 il comparto maggiormente in difficoltà è risultato l industria della carta, con 70mila ore di cassa integrazione straordinaria concesse. Altri due settori che hanno fatto ricorso a questi interventi sono l'industria metalmeccanica (17mila ore autorizzate, in forte riduzione rispetto agli precedenti) e quella alimentare (8mila ore). I dati relativi al 2007, infine, mostrano una sensibile diminuzione delle ore di cassa integrazione gestione edilizia, diminuite rispetto all anno precedente del 43%. Si tratta di ore concesse a favore di operai sospesi o ad orario ridotto di aziende industriali e artigiane operanti nel settore dell edilizia ed affini, nei casi in cui la riduzione dell attività sia dovuta a situazioni metereologiche avverse o a fattori non imputabili all imprenditore o ai lavoratori. Cassa Integrazione Guadagni: ore autorizzate in provincia di Piacenza per settori di attività economica. Interventi ordinari e straordinari, INTERVENTI ORDINARI 9 INTERVENTI STRAORDINARI SETTORI Attività agricole industriali Ind. Estrattive Manifatturiere, di cui: Legno Alimentari Metallurgiche Meccaniche Tessili Vest. Abbigl. Arredamento Chimiche Pelli e cuoio Trasformazione minerali Carta e poligrafiche Edilizia extra gestione Energia elettrica e gas TOTALE INDUSTRIA Trasporti e comunicazioni Varie Commercio Agricoltura TOTALE GESTIONE EDILIZIA Artigianato edile Industria edile Lapidei TOTALE TOTALE GENERALE Fonte: Inps. Sede nazionale
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