LABORATORIO DI ERGONOMIA

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1 Corso di Laurea in Disegno Industriale LABORATORIO DI ERGONOMIA corso A a.a. 2015/2016 prof.ssa Francesca Tosi tutor: dott.ssa Alessia Brischetto, dott. Mattia Pistolesi

2 METODI DI RAPPRESENTAZIONE Organismi di normazione; Formati fogli da disegno; Tipi, grossezze ed applicazioni delle linee; Classificazione dei disegni; Metodi di proiezione, proiezioni ortogonali _ viste e sezioni; Tratteggi; Quotatura. LABORATORIO DI ERGONOMIA

3 Organismi di normazione L attività di unificazione dei codici e norme in Italia viene svolta dall Ente per l Unificazione Italiano UNI, che opera dal 1921, provvedendo all emanazione di norme in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario. I compiti principali dell'uni sono: elaborare nuove norme in collaborazione con tutte le parti interessate; rappresentare l'italia nelle attività di normazione a livello mondiale (ISO) ed europeo (CEN) allo scopo di promuovere l'armonizzazione delle norme; pubblicare e diffondere le norme tecniche ed i prodotti editoriali ad esse correlati. In ambito internazionale, organismi di normazione piuttosto importanti sono: DIN norma nazionale tedesca; BS British Standard; ANSI norma statunitense. In ambito territoriale europeo enti con le medesime finalità sono l International Standard Organisation ISO e il Comitato Europeo di Normazione CEN. In particolare, l ISO si occupa degli argomenti più attinenti la produzione, mentre il CEN ha il compito di armonizzare e collegare le varie norme nazionali. Le norme UNI ISO rappresentano l adozione, da parte dell UNI, delle norme edite dall ISO. Le norme EN ISO sono norme europee. Le norme UNI EN ISO sono la traduzione delle norme EN ISO in lingua italiana.

4 Organismi di normazione Elenco norme relative al disegno tecnico Norma UNI EN ISO 5457:2010 UNI 938:1981 UNI EN ISO :2002 UNI EN ISO :2001 UNI EN ISO :2006 UNI EN ISO :2006 UNI 3972:1981 UNI EN ISO 129-1:2011 UNI EN ISO :2006 UNI EN ISO :2002 Titolo Documentazione tecnica di prodotto - Formati e disposizione degli elementi grafici dei fogli da disegno Disegni tecnici. Piegatura dei fogli Disegni tecnici - Principi generali di rappresentazione - Convenzioni di base delle linee Disegni tecnici - Metodi di proiezione - Rappresentazioni ortografiche Disegni tecnici - Principi generali di rappresentazione - Parte 44: Sezioni nei disegni di ingegneria meccanica e industriale Disegni tecnici - Principi generali di rappresentazione - Parte 50: Convenzioni generali di rappresentazione delle superfici in sezioni e tagli Disegni tecnici. Tratteggi per la rappresentazione dei materiali nelle sezioni. Disegni tecnici - Quotatura e indicazione delle tolleranze - Parte 1: Principi generali Disegni tecnici - Principi generali di rappresentazione - Parte 34: Viste nei disegni di meccanica ed ingegneria industriale Disegni tecnici - Principi generali di rappresentazione - Preparazioni delle linee con sistemi CAD

5 Formati dei fogli da disegno Formati comuni Margini e squadratura Designazione mm x mm A0 841 x 1189 A1 594 x 841 A2 420 x 594 A3 297 x 420 Margine Da prevedere tra i bordi esterni del formato finito e la squadratura delimitante la zona del disegno. Tale margine dovrebbe essere di almeno 20 mm (form ato A0 e A1) e 10 mm per i minori. A4 210 x 297

6 Formati dei fogli da disegno Sistema di coordinate Raccomandato per consentire un facile reperimento di modifiche, aggiunte, ecc. LABORATORIO DI ERGONOMIA

7 Formati dei fogli da disegno scale dimensionali Scale dimensionali La scala utilizzata deve essere indicata nel riquadro delle iscrizioni. Quando si usano più scale, si indica la principale nel riquadro, le altre si pongono a fianco del numero di posizione o della lettera che indica la vista o la sezione di dettaglio. Scale raccomandate: - di ingrandimento 50:1-20:1-10:1-5:1-2:1 - al naturale 1:1 - di riduzione 1:2-1:5-1:10-1:20-1:50-1:100-1:200-1:500-1:1000-1:2000-1:5000-1:10000 La scelta del rapporto di scala da adottare dipende da: - dalle caratteristiche proprie dell elemento che si vuole rappresentare (dimensioni in senso assoluto, grado di complessità, peculiarità formali, ecc.); - Dalle finalità e dai limiti documentativi che la rappresentazione si propone. E buona norma mantenere il più possibile costante il rapporto di scala all interno dello stesso elaborato, ad eccezione di disegni in cui lo stesso oggetto viene visto in dettaglio e in complessivo all interno della stessa tavola. Le proiezioni ortogonali di uno stesso oggetto (piante, prospetti, sezioni) vanno disegnate tutte con la stessa scala.

8 Tipi, grossezze ed applicazioni delle linee Tipi di linea Spessori di linea

9 Tipi, grossezze ed applicazioni delle linee Esempio 1 Esempio 2

10 LABORATORIO DI ERGONOMIA Classificazione dei disegni I disegni possono essere classificati nei seguenti gruppi : Di particolare, ossia di un pezzo unico, corredato di tutti gli elementi costruttivi; Di gruppo, ossia di due o più particolari montati; Di assieme, se rappresenta l insieme delle condizione di montaggio; Di complessivo (o di ingombro), se rappresenta una macchina completa Esploso assonometrico, si tratta di una scomposizione di un elemento finito, in modo da visualizzare tutti i suoi componenti interni e la loro disposizione/accoppiamento. Nei disegni di gruppo o di assieme e esploso assonometrico sono spesso riportati i numeri di posizione con l indicazione delle singole parti. Disegno di assieme

11 Metodi di proiezione, proiezioni ortogonali _ Viste e sezioni Vista è la denominazione generica di una rappresentazione ortogonale dell oggetto a) Vista anteriore o vista principale b) Vista dall alto c) Vista da sinistra o vista laterale d) Vista da destra o vista laterale e) Vista dal basso f) Vista posteriore Esistono tre metodi di rappresentazione delle viste, convenzionalmente riconosciuti. Metodo del primo diedro (modello Europeo E) - consigliato - Metodo del terzo diedro (modello Americano A) Metodo delle frecce Metodo del primo diedro Modello Europeo Metodo del terzo diedro Modello Americano Metodo delle frecce

12 Metodi di proiezione, proiezioni ortogonali _ Viste e sezioni Vista Parziale Vista secondo una direzione di osservazione specifica. La vista può anche essere parziale. Ribaltamento Le parti che risulterebbero di scorcio in una delle viste possono, per ragioni di chiarezza, essere ribaltate in modo da venire rappresentate in grandezza non proiettata. Viste locali Se la figura risulta ancora evidente è possibile sostituire ad una vista completa, quella di una particolare. La vista locale è collegata alla vista cui si riferisce con una linea di tipo G.

13 Metodi di proiezione, proiezioni ortogonali _ Viste e sezioni Sezione o viste in sezione mettono in evidenza la forma interna di un pezzo rappresentando, con le stesse modalità delle proiezioni ortogonali, l intersezione del pezzo con una superficie di solito piana che è detta piano di sezione. La parte piena del pezzo sul piano di sezione viene tratteggiata.

14 Metodi di proiezione, proiezioni ortogonali _ Viste e sezioni Vista normale e vista in sezione; Per questo oggetto la sezione è più facilmente comprensibile. I piani di sezione si individuano sul disegno mediante la loro traccia (linea di tipo F) contraddistinta ai due estremi con frecce orientate nel senso di proiezione. Le due frecce portano la stessa lettera maiuscola. Le stesse lettere, separate da un trattino, saranno poste subito al di sopra della sezione. Le sezioni vanno disposte secondo il metodo del primo diedro e possono sostituire le viste corrispondenti.

15 Metodi di proiezione, proiezioni ortogonali _ Viste e sezioni Quando la disposizione del piano di sezione è ovvia, non occorre indicarla; altrimenti i piani di sezione vanno individuati mediante la loro traccia sul disegno eseguita con linea mista fine e grossa, specificando con frecce il senso di proiezione. Vista normale e vista in sezione Per uno stesso pezzo, le sezioni secondo gli stessi piani ma proiettate in differenti direzioni sono diverse.

16 Metodi di proiezione, proiezioni ortogonali _ Viste e sezioni Sezioni successive indicate con frecce e lettere Sezioni successive indicate con sole frecce, perchè le sezioni sono ribaltate sul prolungamento delle tracce dei piani sezionati. Sezioni indicate con lettere e frecce

17 Metodi di proiezione, proiezioni ortogonali _ Viste e sezioni Le sezioni possono essere fatte : Secondo un solo piano Secondo due o più piani consecutivi Secondo piani parelleli Secondo superfici cilindriche di direttrice assegnata Sezione secondo piani parelleli Sezione secondo superfici cilindriche

18 Metodi di proiezione, proiezioni ortogonali _ Viste e sezioni Nel caso di sezioni secondo piano consecutivi, il piano di proiezione deve essere parallelo ad uno dei piani di sezione e le parti che risulterebbero di scorcio devono essere rappresentate ribaltate o sviluppate; solo nel caso in cui non vengono alterate le parti significative è possibile la rappresentazione di scorcio. Sezione secondo due piani consecutivi (rappresentazione ribaltata) Sezione secondo due piani consecutivi (rappresentazione di scorcio)

19 Tratteggi _ Differenziazione dei materiali mediante tratteggi Le zone sezionate devono essere tratteggiate mediante linee continue fini, di differente trama a seconda del tipo di materiale 1. Materiali metallici 2. Materiali non metallici vari (plastiche, vetro, porcellana, ecc ) 3. Avvolgimenti elettrici 4. Legnami 5. Laterizi 6. Conglomerati 7. Terreni 8. Liquidi 9. Isolanti, coibenti e guarnizioni di tenuta 10. Materiali trasparenti I tratteggi di parti contigue appartenenti ad oggetti diversi devono avere differente inclinazione o interspazio; Per le sezioni ottenute con piani paralleli il tratteggio ha la stessa inclinazione ma con linee sfalsate e separate da linea mista fine.

20 Tratteggi _ Differenziazione dei materiali mediante tratteggi Alcuni esempi di oggetti sezionati

21 Quotatura Un oggetto viene completamente definito dalla descrizione della forma, delle dimensioni, dello stato superficiale e del materiale. Non deve essere confusa la quotatura con la scala del disegno: le quote indicano sempre le lunghezze reali dell oggetto espresse in millimetri (mm) e sono indipendenti dalla scala. Per quanto concerne il disegno di officina, le quote devono essere complete e prontamente utilizzabili dall esecutore, senza che questi sia costretto a dedurle mediante calcoli o rilievi.

22 Quotatura Le frecce possono assumere e configurazioni qui sopra indicate e possono essere aperte o chiuse e, per queste ultime, annerite o no. In un disegno, tutte le frecce devono essere disegnate con la stessa metodologia. In sostituzione delle frecce possono essere utilizzate dei brevi tratti inclinati di 45 rispetto alla linea di misura. Quando si deve indicare una origine, questa può essere rappresentata da una circ onferenza del diametro di circa 3 mm. (fig. a) (fig. b) Le frecce devono essere disegnate all interno delle linee di riferimento (fig. a). Se non vi è spazio a sufficiente, esse devono essere disegnate all esterno della quota (fig. b)

23 Quotatura Le linee di misura debbono essere parallele alla direzione secondo cui si effettua la misura ma non devono coincidere né con assi, né con linee di contorno e di riferimento; Inoltre devono riferirsi esclusivamente a dimensioni che nel pezzo risultano parallele al piano di proiezione e quindi non relative a dimensioni di parti viste di scorcio. Per migliorare la chiarezza, le linee di riferimento possono essere inclinate.

24 Quotatura Le linee di misura devono essere poste esternamente al disegno del pezzo e, per quanto possibile, non attraversare zone sezionate né intersecarsi tra di loro. Quando si debbono riportare più quote successive e manca lo spazio, si può sostituire alla freccia un punto oppure si può porre la freccia esternamente.

25 Quotatura _ convenzioni particolari di quotatura Angolo Arco Corde Diametri: la quotatura di diametri di circonferenze rappresentate in pianta può essere effettuata in uno dei due modi raffigurati. Se le circonferenze non sono rappresentate in pianta, la quota del corrispondente diametro è preceduta dal simbolo Ø

26 Quotatura _ convenzioni particolari di quotatura Raggi: Le quote di raggi sono precedute dal simbolo R; nel caso di raggi di raccordo non viene indicato il centro dell arco. Le parti sferiche sono quotate me diante il diametro o il raggio, prec eduti dai simboli Sø o SR rispetti vemente (S può essere sostituito dall indicazione estesa sfera )

27 Quotatura _ sistemi di quotatura Sono possibili i seguenti sistemi di quotatura: Quotatura in serie (p in catena): si usa quando hanno importanza prevalente le distanze tra elementi contigui e gli errori costruttivi (ed il loro accumulo) non hanno grande influenza; non vengono stabiliti elementi di riferimento. Quotatura in parallelo: si usa quando più quote aventi uguale direzione hanno un unica origine di riferimento; con questo sistema si evita di sommare gli scostamenti delle diverse quote, rimanendo la possibilità di stabilire tolleranze indipendenti. Quotatura combinata: si usa quando è necessario ricorrere a più sistemi di riferimento e consiste nel contemporaneo impiego dei sistemi in serie ed in parallelo. Esempi di quotatura in serie Esempi di quotatura in parallelo

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