ORGANISMI DI NORMALIZZAZIONE

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1 ORGANISMI DI NORMALIZZAZIONE L attività di unificazione dei codici e norme in Italia viene svolta dall Ente per l Unificazione Italiano UNI, che opera dal 1921, provvedendo all emanazione di norme nei più disparati settori produttivi e merceologici. L UNI ha tra i suoi fini istituzionali quello di formare e conservare archivi aggiornati di unificazione e di promuovere studi e iniziative interessanti gli aspetti più vari della normazione. In ambito internazionale, organismi di normazione piuttosto importanti sono: DIN norma nazionale tedesca; BS British Standard; ANSI norma statunitense. In ambito territoriale europeo enti con le medesime finalità sono l International Standard Organisation ISO e il Comitato Europeo di Normazione CEN. In particolare, l ISO si occupa degli argomenti più attinenti la produzione, mentre il CEN ha il compito di armonizzare e collegare le varie norme nazionali. Per le attività legate al settore elettrotecnico in Italia il riferimento è il Comitato Elettrotecnico Italiano CEI, in ambito internazionale opera l IEC (Comitato Elettrotecnico Internazionale). Le norme UNI ISO rappresentano l adozione, da parte dell UNI, delle norme edite dall ISO. Le norme EN ISO sono norme europee. Le norme UNI EN ISO sono la traduzione delle norme EN ISO in lingua italiana. Per il settore edilizio, l UNI ha ordinato una raccolta di titoli normativi così articolata: norme per il disegno tecnico norme relative al processo edilizio norme relative alle prestazioni edilizie norme relative al sistema tipologico norme relative alle attrezzature da cantiere norme relative alle infrastrutture Le norme per il disegno tecnico sono raccolte nel manuale M1, composto da tre volumi: 1. norme generali 2. norme per la meccanica ed i settori correlati 3. norme per l edilizia ed i settori correlati.

2 ELENCO DI NORME CONTENUTE NEL MANUALE UNI M1 RELATIVE AL DISEGNO TECNICO NORMA DATA TITOLO UNI Disegni tecnici. Formati e disposizioni degli elementi grafici dei fogli da disegno. UNI Disegni tecnici. Piegatura dei fogli. UNI Disegni tecnici. Tipi, grossezze e applicazione delle linee. UNI Disegni tecnici. Metodi di proiezione. UNI Disegni tecnici. Proiezioni ortogonali. Sezioni. UNI Disegni tecnici. Tratteggi per la rappresentazione dei materiali nelle sezioni. UNI Disegni tecnici. Quotatura. Linee di misura e di riferimento e criteri di indicazione delle quote. UNI Disegni tecnici. Sistemi di quotatura. UNI Disegni tecnici. Convenzioni particolari di quotatura. UNI Disegni tecnici. Convenzioni particolari di rappresentazione. UNI Disegni tecnici. Definizioni e principi di quotatura. UNI Disegni tecnici. Proiezioni prospettiche. NORMA DATA TITOLO UNI EN ISO Disegni tecnici. Principi generali di rappresentazione. Convenzioni di base delle linee. UNI EN ISO Disegni tecnici. Principi generali di rappresentazione. Preparazione delle linee con sistemi CAD.

3 FORMATI DEI FOGLI UNI 936 UNI 938 A0 841 x 1189 A1 594 x 841 A2 420 x 594 A3 297 x 420 A4 210 x 297 MARGINI E SQUADRATURA

4 SCALE DI RAPPRESENTAZIONE Disegnare in scala significa riportare sul foglio lunghezze che stanno in un determinato rapporto con le corrispondenti lunghezze dell elemento che si vuole rappresentare. Gli angoli, in quanto adimensionali, sono indipendenti dalla scala. scala = Dd/Dr = dimensione disegno/dimensione reale SCALE DI RIDUZIONE AL NATURALE O AL VERO DI INGRANDIMENTO La lunghezza disegnata è minore rispetto alla corrispondente lunghezza reale La lunghezza disegnata è uguale alla corrispondente lunghezza reale La lunghezza disegnata è maggiore rispetto alla corrispondente lunghezza reale 1:n, con n>1 1:n = Dd:Dr 1:1 Dd = Dr N:1, con N>1 N:1=Dd:Dr La scelta del rapporto di scala da adottare dipende da: dalle caratteristiche proprie dell elemento che si vuole rappresentare (dimensioni in senso assoluto, grado di complessità, peculiarità formali, ecc.); dalle finalità e dai limiti documentativi che la rappresentazione si propone. Scale di riduzione 1:1 1 m = 1 m 1:2 1 m = 50 cm 1:5 1 m = 20 cm 1:10 1 m = 10 cm 1:20 1 m = 5 cm 1:25 1 m = 4 cm PLANIMETRIE 1:50 1 m = 2 cm 1:100 1 m = 1 cm 1: m = 5 cm 1: m = 2 cm 1: m = 1 cm 1: m = 0.5 cm 1: m = 2 cm 1: m = 1 cm 1: m = 0.5 cm 1: m = 0.2 cm 1: m = 0.1 cm DETTAGLI EDILIZIA URBANISTICA TOPOGRAFIA Scale di ingrandimento 2:1 1 cm = 2 cm 5:1 1 cm = 5 cm 10:1 1 cm = 10 cm. e così via E buona norma mantenere il più possibile costante il rapporto di scala all interno dello stesso elaborato, ad eccezione di disegni in cui lo stesso oggetto viene visto in dettaglio e in complessivo all interno della stessa tavola. Le proiezioni ortogonali di uno stesso oggetto (piante, prospetti, sezioni) vanno disegnate tutte con la stessa scala.

5 TIPI DI LINEE E LORO APPLICAZIONI TIPI DI LINEA DENOMINAZIONE APPLICAZIONI SPESSORE A continua grossa contorni e spigoli in vista 1 B continua fine spigoli fittizi in vista* linee di riferimento linee di richiamo tratteggi di parti sezionate contorni di sezioni ribaltate in loco C D continua fine irregolare continua fine regolare con zig-zag interruzioni di viste e sezioni non coincidenti con un asse di simmetria E a tratti grossa (usata soprattutto contorni e spigoli reali nascosti 1 nel disegno meccanico) F a tratti fine contorni e spigoli fittizi nascosti (L tratto 3 mm; L interspazio 0,8 mm) G mista fine assi di simmetria tracce di piani di simmetria parti situate anteriormente al piano di sezione H mista fine e grossa tracce dei piani di sezione 1--1 I mista grossa indicazione di superfici o zone oggetto di prescrizioni particolari 1 L mista fine a due tratti brevi posizioni intermedie ed estreme di parti mobili contorni di pezzi vicini traiettorie di parti mobili SPESSORI DELLE LINEE Linea tipo a LINEE SOTTILI gruppo 0,16 (usate nei disegni di dettaglio) LINEE MEDIE gruppo 0,25 (usate nei disegni d insieme) LINEE GROSSE gruppo 0,5 (usate nei disegni d insieme) 0,16 0,25 0,5 Linea tipo b 0,12 0,16 0,25 Linea tipo c 0,12 0,16 0,16 Linea tipo d 0,10 0,12 0,16 Tabella tratta dal Manuale dell Architetto I pennini attualmente in commercio non rispecchiano la tabella precedente: in particolar modo gli spessori 0,16 e 0,12 vengono sostituiti dai pennini 0,18 e 0,13: Linea tipo a TARATURA TARATURA TARATURA LINEE SOTTILI LINEE MEDIE LINEE GROSSE 0,18 0,25 0,5 Linea tipo b 0,13 0,18 0,25 Linea tipo c 0,13 0,18 0,18 Linea tipo d 0,10 0,13 0,18

6 SCRITTURE UNI 7559 Le scritture hanno lo scopo di completare la validità documentativa della rappresentazione, provvedendo ad integrare l efficacia delle semplici immagini; sono quindi, sotto ogni aspetto, parte organica del disegno tecnico. Le scritture devono essere eseguite a mano (non usare il normografo!), devono essere costanti (h costante) e proporzionate. Altezza cifre e lettere maiuscole h = 2.5 / 3.5 / 5 / 7 / 10 / 14 / 20 mm Altezza lettere minuscole c = 7/10 h Grossezza linee d = 1/10 h Distanza minima caratteri a = 2/10 h Distanza minima righe base b = 14/10 h Distanza minima parole e = 6/10 h DIMENSIONE PROPORZ. VALORI IN MM Altezza cifre e lettere maiuscole h 2,5 3, Altezza lettere minuscole c=1/10 h - 2,5 3, Grossezza linee d=1/10 h 0,25 0,35 0,5 0,7 1 1,4 2 Distanza minima tra i caratteri a=2/10 h 0,5 0,7 1 1,4 2 2,8 4 Distanza minima fra le righe base b=14/10 h 3, Distanza minima parole e = 6/10 h 1,5 2,1 3 4,2 6 8,4 12 Caratteri inclinati: H inclinazione = 75

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