LCA 2 LABORATORIO DI COSTRUZIONE DELL ARCHITETTURA 2 A.A
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- Viviana Lazzari
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1 LCA 2 LABORATORIO DI COSTRUZIONE DELL ARCHITETTURA 2 A.A SIMBOLOGIA GRAFICA DEL PROGETTO ESECUTIVO PROF. EMANUELE PIAIA
2 L adozione di scale grafiche dimensionali per l esecuzione dei disegni tecnici è regolata dalla norma UNI Con la dizione scala di rappresentazione o scala dimensionale, come compare nella norma UNI si indica il rapporto che si istituisce tra la dimensione che l oggetto presenta nel disegno e la dimensione effettiva dell oggetto reale che si rappresenta. La notevole dimensione degli edifici e la complessa composizione di materiali, tecniche e procedure che concorrono alla loro costruzione comportano l adozione di scale grafiche di rappresentazioni diverse e articolate, che consentano di descriverne compiutamente sia i caratteri planovolumetrici e compositivi generali (disegni di insieme), sia le singole parti componenti con evidenza dei materiali che compaiono e delle reciproche relazioni. In ambito di Sistema Metrico Decimale S.I. sono state definite come normalizzate le seguenti scale: scale di ingrandimento (usate soprattutto nel disegno di pezzi meccanici): 50:1, 20:1, 10:1, 10:1, 5:1, 2:1; scala naturale: 1:1; scale di riduzione: 1:10.000, 1:5.000, 1:2.000, 1:1.000, 1:500, 1:200, 1:100, 1:50, 1:20, 1:10, 1:5, 1:2. MODI DI SEGNALARE LA SCALA DIMENSIONALE DEI DISEGNI La scala grafica del disegno deve essere indicata nel riquadro delle iscrizioni, in apposito campo. Nella maggior parte dei casi un foglio raccoglie disegni redatti nella stessa scala dimensionale. Possono darsi tuttavia casi nei quali può essere opportuno riunire nello stesso elaborato disegni redatti in diverse scale, come nel caso di particolari costruttivi e dettagli architettonici dove i diversi materiali e le diverse tecniche, pur pertinenti alla costruzione di una stessa parte, possono richiedere livelli diversi di approfondimento. In questi casi si dovranno separare i disegni redatti in scale diverse mediante squadrature che definiscano i campi all interno dei quali vigono le singole scale; una iscrizione disposta nell angolo inferiore destro della squadratura indicherà la scala grafica di riferimento del campo e nel riquadro delle iscrizioni del foglio si elencheranno tutte le scale utilizzate nel foglio di riferimento. 1 : Ambito geografico e territoriale. 1 : : Quadri di insieme e riferimento regionale per la pianificazione alla grande scala e per i tracciati dei sistemi infrastrutturali maggiori. Come sopra. Non fa parte del sistema normalizzato. Viene qui richiamata perché è la scala nella quale sono redatte le mappe dell IGN (Istituto Geografico Nazionale), a loro volta utilizzate come base o riferimento per vari sistemi cartografici, come le carte geologiche di larga scala. 1 : : 200 Ambito edilizio e urbanistico di attuazione. Utilizzata prevalentemente nelle planimetrie generali degli interventi di qualche consistenza e nei tracciati di massima delle infrastrutture. Utilizzata anche in ambito urbanistico-attuativo per approfondimenti in merito ad aree complesse (parti o isolati di centri storici, nodi infrastrutturali, ecc.) Ambito edilizio. Progetti preliminari e di larga massima di edifici correnti, progetti di massima di edifici e insediamenti estesi. Quadri di unione, di insieme e di riferimento di parti definite ad altre scale. Progetti di strade. 1 : Scala normalizzata poco usata. 1 : : : : Ambito urbanistico. Utilizzata largamente nella pianificazione territoriale di pertinenza regionale, provinciale, intercomunale e comunale. Utilizzata anche per i quadri di unione dei PRG delle città maggiori. Ambito urbanistico. Piani Regolatori Generali (PRG); in particolare: quadri di insieme di città minori, Piani di settore (reti della viabilità, dei trasporti, altre reti tecniche). Scala adottata per restituzioni cartografiche dei rilievi aereo fotogrammetrici (equidistanza delle isometriche = 5m) Ambito urbanistico. PRG: elaborati attinenti gli insediamenti urbani completi (per i centri minori) o ripartiti in fogli (per i centri maggiori). Compare negli elaborati di corredo del progetto di massima architettonico come riferimento di localizzazione ed estratto dei relativi elaborati urbanistici di riferimento normativo. Scala adottata per restituzioni cartografiche dei rilievi aereofotogrammetrici (equidistanza delle isometriche = 2 m) Ambito urbanistico di attuazione. Utilizzata per i Piani Particolareggiati di Esecuzione (PPE), per i Piani di Recupero (PdR), per i Piani di Lottizzazione e per altri strumenti di pianificazione attuativa. Scala utilizzata anche come ingrandimento dei riferimenti urbanistici di localizzazione. 1 : : 50 1 : 20 Ambito edilizio: progetto di massima. Elaborati di insieme dei progetti di massima: piante, sezioni, prospetti. Ambito edilizio: progetto esecutivo. Elaborati di insieme dei progetti esecutivi : piante, sezioni, prospetti architettonici. Elaborati esecutivi di insieme dei sistemi strutturali primari: pianta dei fili fissi, piante delle carpenterie dei diversi piani o livelli. Elaborati esecutivi di insieme degli impianti: piante e sezioni degli impianti elettrico, idraulico, di riscaldamento, ecc. Ambito edilizio: particolari. Sequenze coordinate e correlate verticali (particolari di sezioni e prospetti) e orizzontali (particolari di piante). Approfondimento di parti complesse o rappresentative della costruzione dell edificio (particolari di bagni, cucine, scale, ascensori). Sequenze coordinate di particolari delle strutture. Casellario degli infissi esterni e interni. 1 : 5 Ambito edilizio: dettagli costruttivi. 1 : 2 Abaco dei nodi degli infissi. 1 : 1 Dettagli delle soluzioni strutturali (sezioni di travi e pilastri, nodi delle strutture metalliche). Dettagli costruttivi delle finiture in pietra e simili, in metallo, in legno. Dettagli di componenti impiantistici. SCALE GRAFICHE PER LA RAPPRESENTAZIONE DEL PROGETTO
3 LINEE : TIPI E SPESSORI (UNI 3968) Nella esecuzione dei disegni si utilizzano sistemi di linee diversi per tipo e per spessore, al fine di evidenziare diverse parti, diverse posizioni ed evidenze rispetto al piano del disegno piano verticale o orizzontale, secondo il quale l edificio è stato sezionato da quella certa pianta, sezione, dettaglio, particolare. La norma UNI 3968 Tipi, grossezze e applicazioni delle linee specifica i comportamenti da adottare in materia. GROSSEZZA DELLE LINEE La norma UNI 3968 prescrive che negli elaborati grafici si debbano adottare solo due spessori di linea, uno grosso e uno fine, selezionati tra quelli classificati nei rispettivi ordini di grossezza, e che la linea fine adottata non deve superare la metà dello spessore della linea grossa. Gli spessori di linee accreditati dalla norma UNI, espressi in mm, sono: 0,18-0,25-0,35-0,50-0,70-1,00-1,40-2,00 Se, ad esempio, per piante o sezioni di un edificio si, adotterà per le parti sezionate uno spessore pari a 0,50, le altre parti non sezionate si dovranno disegnare con linee di spessore pari a 0,25 (o minore). Nella pratica professionale si ricorre spesso all adozione di più di due soli spessori di linee ad esempio linee fine, medie e grosse e si utilizzano gamme di spessori più estesi e articolati, come quelli resi possibili dagli strumenti disponibili l estesa gamma di pennini dei rapidografo dei menu pens dei programmi grafici dei computers. Tuttavia, salvo casi eccezionali, si consiglia di attenersi strettamente alle prescrizioni UNI. Quanto più dettagliato e complesso appare il sistema di informazioni che si vuole trasmettere, tanto più conviene orientare la scelta degli spessori verso grossezze minori, in modo che le diverse linee non si confondano tra di loro; a questo proposito la normativa UNI prescrive che la distanza tra due righe parallele sia almeno pari al doppio dello spessore della linea più grossa e comunque non inferiore a 0,7 mm. TIPI DELLE LINEE Le linee utilizzate nei disegni possono essere articolate in due grandi famiglie: le linee continue, che in genere rappresentano contorni di parti reali e in vista le linee complesse tratteggiate, miste, ecc. che in genere rappresentano contorni di parti nascoste o posizioni di ordine astratte relative alla composizione-strutturazione-costruzione dell edificio, come sono: assi di simmetria, assi di rotazione, ambiti di variabilità, giunti, linee di montaggio, linee di scorrimento, ecc. La norma UNI 3968 indica i principali tipi e grossezze di linee e relativi campi di applicazione. Se ne specificano le indicazioni per i casi ricorrenti con maggiore frequenza, come segue: Linea continua grossa si adotta per i contorni delle parti sezionate dal piano del disegno. Linea continua fine per i contorni, spigoli, ecc. delle parti in vista non sezionate; per le linee di riferimento delle quote, dei simboli di correlazione, ecc.; per la campitura a tratteggio di edifici, parti sezionate, ecc. Linea a tratti grossa per contorni e spigoli reali nascosti rispetto al piano del disegno. Linea a tratti fine per contorni fittizi non in vista. Linea mista grossa per tracce o contorni di superfici e zone all interno delle quali vigono condizioni o requisiti particolari Linea mista fine per assi e tracce di piani di simmetria, di rotazione, e simili; per parti situate anteriormente al piano di sezione del disegno; per figure primitive o di inviluppo. Linea mista a due tratti brevi (o a due punti) per posizioni di pezzi o parti vicine, dati come riferimento; per posizioni alternative o estreme; per traiettorie di parti mobili; per linee di ingombro; per indicare assi neutri SPESSORI LINEE
4 SIMBOLOGIE GRAFICHE DI DESIGNAZIONE E CORRELAZIONE
5 SIMBOLOGIE GRAFICHE PER LA RAPPRESENTAZIONE DEI MATERIALI
6 SIMBOLOGIE GRAFICHE PER LA RAPPRESENTAZIONE DEI MATERIALI
7 SIMBOLOGIE GRAFICHE PER LA RAPPRESENTAZIONE DEI MATERIALI
8 SIMBOLOGIE GRAFICHE PER LA RAPPRESENTAZIONE DEI MATERIALI
9 SIMBOLOGIE GRAFICHE PER LA RAPPRESENTAZIONE DEI MATERIALI: COPERTURE PIANE E INCLINATE
10 SISTEMI DI QUOTATURA DELLE PIANTE
11 AGIBILITÀ DI CORRIDOI, SCALE, ASCENSORI FIG. B.1.2./5 RAPPRESENTAZIONE DI UNA SCALA ORDINARIA PER EDIFICIO RESIDENZIALE TIPI DI GRADINI RICORRENTI 16,5 30 L1 A = 570 CM +660 ZOCCOLO L3 + 2L4 A4 = P/2 (15 CM) A4 = P/2 (15 cm.) L = 260 CM. A3 = L1 A1 = 30 x 9 = 270 CM. A2 =150 min. A.3 S PIANEROTTOLO INTERMEDIO PIATTAFORMA DI DISTRIBUZIONE A.3 S PIANTA DELLA SCALA RIFERITA A UN PIANO INTERMEDIO MANCORRENTE L1 PEDATA INCREMENTO PEDATA =2 3 CM ZOCCOLO 15 (P/2) PEDATA ZOCCOLO +330 PEDATA d=a/2 INCREMENTO PEDATA =3 4 CM SEZIONE DELLA SCALA - (PARTE CORRISPONDENTE A UN PIANO INTERMEDIO) RAPPRESENTAZIONE DI UNA SCALA ORDINARIA PER EDIFICIO RESIDENZIALE LA SCALA RAPPRESENTATA PRESENTA LE SEGUENTI CARATTERISTICHE: H - ALTEZZA INTERPIANO: 330 CM PARI A 20 ALZATE DA 16,5 CM - RAPPORTO ALZATA/PEDATA PARI A 16,5/30 (2A + P = 63 CM) L1 - LARGHEZZA LIBERA DELLE RAMPE PARI A 120 CM L2 - DISTACCO TRA LE RAMPE PARI A 10 CM L3 - INGOMBRO DEL MANCORRENTE RISPETTO ALLA LARGHEZZA DI OGNI RAMPA PARI A 5 CM L - LARGHEZZA TOTALE DEL VANO SCALA = 2L1 + L2 + 2L3 = 260 CM A1 - LUNGHEZZA DELLA RAMPA PARI A 9 PEDATE DA 30 CM = 270 CM A2 - PIATTAFORMA DI DISTRIBUZIONE AI PIANI CON LARGHEZZA LIBERA PARI A 150 CM A3 - PIANEROTTOLO INTERMEDIO CON LARGHEZZA PARI ALLA RAMPA (120 CM) A4 - SFALSAMENTO TRA I GRADINI DELLE RAMPE PARI A 0; INCREMENTO DI INGOMBRO DEL MANCORRENTE PARI A 1/2 DELLA PEDATA PER LATO = 30/2 = 15 CM A - SVILUPPO COMPLESSIVO DELLA LUNGHEZZA DEL VANO SCALA = A1 + A2 + A3 + 2A4 = 570 CM DISEGNO DI UN VANO SCALA B 10
12 UNI 7895:1978 Disegni tecnici. Designazione simbolica del senso di chiusura e delle facce delle porte, finestre e persiane UNI 938:1981 UNI 3972:1981 Disegni tecnici. Piegatura dei fogli. UNI 3972:1981 Disegni tecnici. Tratteggi per la rappresentazione dei materiali nelle sezioni. UNI ISO 5459:1986 Disegni tecnici. Indicazione delle tolleranze geometriche. Riferimenti e sistemi di riferimento per tolleranze geometriche. UNI ISO 7573:1986 Disegni tecnici. Distinta componenti. UNI SPERIMENTALE 9510:1989 Disegni tecnici. Disegno assistito dall'elaboratore. Terminologia RIFERIMENTI NORMATIVI SULLA SIMBOLOGIA GRAFICA DEL PROGETTO ESECUTIVO
13 il segno grafico 13
14 il segno grafico e i re-ni 14
15 la scala di rappresentazione 15
16 la scala di rappresentazione 16
17 la scala di rappresentazione 17
18 concezione stru3urale 18
19 concezione stru3urale 19
20 concezione stru3urale
21 individuare i nodi
22 sezione guida
23 sezione guida
24 riferimen- 24
25 de3agli 1:5 25
26 funzione, materiale, prodo3o
27 de3agli 1:5 27
28 de3agli 1:5 quote re-ni 28
29 de3agli 1:5 legenda 29
30 30
31 31
32 de3agli 1:5 32
33 eventuali de3agli costru<vi assonometrici
34 eventuali de3agli costru<vi assonometrici 34
35 de3agli 1:5 35
36 come si apre? 36
37 come si apre? 37
38 38
39 39
40 40
41 41
42 42
43 43
44 44
45 45
46 46
47 47
48 48
49 49
50 50
51 51
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