Lifestyle village Perle di Faenza. Relazione rete fognaria

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2 Faenza, 15 ottobre 2010 Lifestyle village Perle di Faenza Relazione rete fognaria La relazione in oggetto riguarda il progetto delle reti fognarie relative agli edifici privati del Lifestyle village, i piazzali interni e l area esterna privata con i parcheggi clienti. Facendo riferimento all area schematizzata, anche se si procederà per fasi esecutive successive, per il dimensionamento della rete si è già tenuto conto dei futuri sviluppi dell area, considerandone già gli apporti alla rete e dimensionandola per l intero intervento. L area degli edifici privati del Lifestyle village con i piazzali interni ha una superficie complessiva di circa 8 ettari di cui una parte molto ampia (3 ettari) è dedicata al verde con il bacino di laminazione: tutta quest area ha una propria rete fognaria separata fra acque bianche e acque nere. 2

3 Le reti principali, sia bianca (acque da strade, piazzali e tetti) che nera, correranno lungo la strada carrabile perimetrale e nei cortili interni. Lungo le strade pedonali sono presenti solo le linee minori di raccolta delle acque meteoriche. Il recapito dei rami delle acque nere è posizionato in un punto all estremità nord-est della nostra area verso il nuovo impianto di sollevamento (progetto a cura di HERA). In uscita da tale impianto lungo il confine est dell area passeranno le condotte in pressione (progetto a cura di HERA). La rete delle acque bianche raccoglie le acque dei tetti, delle strade pedonali, delle strade carrabili e corti interne e le recapita in un unico punto di scarico nel canale consortile (Cantrighetto Terzo - Cantrighella di San Silvestro), come da richieste del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale. Prima di scaricare le acque meteoriche nel canale consortile la rete è collegata ad una vasca per la raccolta, il trattamento ed il successivo rilancio delle acque di prima pioggia nella rete delle acque nere (vedere relativo paragrafo) a cui segue una vasca per il recupero delle acque di seconda pioggia per usi non pregiati. L INTERA RETE E LE VASCHE DI PRIMA PIOGGIA SONO DIMENSIONATE PER L INTERVENTO COMPLESSIVO DELL INTERA AREA COMMERCIALE PREVISTA A MONTE DEL PARCHEGGIO (edifici 1,2,3,4) L area relativa ai parcheggi privati esterni dei clienti ha invece una propria serie di rami per la raccolta delle acque bianche che sono collegati alla rete del parcheggio pubblico esterno. Gli apporti di tale area erano già stati considerati al momento della progettazione della parte pubblica e vengono indicati per completezza in un paragrafo a parte nella presente relazione. RETE ACQUE BIANCHE La stima delle portate di piena per il dimensionamento della rete delle acque bianche viene effettuata considerando piogge con tempi di ritorno ventennali. La stima delle portate di piena (Q) è stata effettuata mediante il metodo dell invaso lineare, per il quale avremo: Q = u S dove S è la superficie scolante [ha] e u il coefficiente udometrico [l/s ha] 3

4 n ( ϕ a) u = 2168 W 1 1 n 1 n in cui: ϕ è il coefficiente di assorbimento della superficie scolante. Come da pratica corrente è stato assunto pari a 0,9 che è il valore normalmente adottato per le aree densamente edificate a, n sono i coefficienti della curva di probabilità pluviometrica a due n parametri del tipo h = a t, dove h è l altezza di pioggia di durata t. Nel caso considerato è stata presa come riferimento la curva dei V casi critici che per il Comune di Faenza fornisce i seguenti valori: n=0,42 a=52,5 mm/h. W è il specifico di invaso [m 3 /m 2 ] fornito dal rapporto fra il totale invasato (W m ) e la superficie scolante (S), misurati a monte della sezione I 1 di calcolo, con W m = w0 S I + WI + Wi, in cui: i= 1 w 0 è il dei piccoli invasi superficiali, che in conformità alla pratica corrente è stato stimato pari a 50 mc/ha; W I è il invasato all interno del collettore I di progetto; W i è il invasato all interno del collettore i-esimo (a monte del tratto I da calcolare). I diametri delle condotte per i rami principali sono stati quindi ottenuti mediante calcolo con foglio elettronico, così come di seguito allegato, (per una migliore comprensione della geometria della rete, vedere la planimetria di progetto) con gli eventuali tratti di monte ridotti scalarmente in base alle aree servite. Sono state considerate le superfici relative a tutti gli interventi, anche se in questa fase realizzativa si procederà solo con gli edifici 1 e 3. RAMI SECONDARI Q1 A6 0,2039 0,2039 0,90 0,1835 0,1835 0,90 95,00 0,0010 0,10 80 circolare 0,500 0,500 P1 A8 0,4607 0,4607 0,90 0,4146 0,4146 0,90 179,80 0,0020 0,36 80 circolare 0,500 0,500 N1 A8 0,3900 0,3900 0,90 0,3510 0,3510 0,90 103,00 0,0020 0,21 80 circolare 0,500 0,500 M1 A10 0,4380 0,4380 0,90 0,3942 0,3942 0,90 95,00 0,0030 0,29 80 circolare 0,500 0,500 E2 A12 0,4950 0,4950 0,90 0,4455 0,4455 0,90 95,00 0,0040 0,38 80 circolare 0,500 0,500 C1 A13 0,5840 0,5840 0,90 0,5256 0,5256 0,90 123,50 0,0040 0,49 80 circolare 0,500 0,500 0,196 18,66 0,0 50,0 28,9 28,9 0, ,439 0,04 0,04 0,09 0,6 0,12 0,70 Q1 A6 0,196 35,31 0,0 50,0 58,3 58,3 0, ,082 0,01 0,01 0,13 0,9 0,18 0,75 P1 A8 0,196 20,23 0,0 50,0 39,7 39,7 0, ,060 0,03 0,03 0,17 0,9 0,18 0,97 N1 A8 0,196 18,66 0,0 50,0 40,6 40,6 0, ,491 0,04 0,04 0,22 1,1 0,22 1,02 M1 A10 0,196 18,66 10,0 50,0 53,4 53,4 0, ,736 0,04 0,04 0,20 1,3 0,25 0,82 E2 A12 0,196 24,25 0,0 50,0 53,5 53,5 0, ,068 0,00 0,00 0,24 1,3 0,25 0,98 C1 A13 Il tratto Q1-A6 si riferisce all espansione nel secondo intervento 4

5 RAMO PRINCIPALE RAMO coef. c medio: coef. Area Aree lunghezza Sezione Afflusso c*a somma c*a som pendenza dislivello Gauckler- D interna H interna propria A servite S L tipo c c*a/s Strickler Ks [ha] [ha] [ha] [ha] [m] [%] [m] [m] [m] A1 A3 0,4136 0,4136 0,90 0,3722 0,372 0,90 58,00 0,0030 0,17 80 circolare 0,500 0,500 A3 A6 0,3638 0,7774 0,90 0,3274 0,6997 0,90 113,00 0,0030 0,34 80 circolare 0,600 0,600 A6 A8 0,2630 1,2443 0,90 0,2367 1,1199 0,90 85,00 0,0010 0,09 80 circolare 0,800 0,800 A8 A10 0,2309 2,3259 0,90 0,2078 2,0933 0,90 84,00 0,0010 0,08 80 circolare 0,800 0,800 A10 A12 0,2354 2,9993 0,90 0,2119 2,6994 0,90 76,50 0,0010 0,08 80 circolare 0,800 0,800 A12 A13 0,0220 3,5163 0,90 0,0198 3,1647 0,90 40,65 0,0010 0,04 80 circolare 0,800 0,800 A13 A19 0,1650 4,2653 0,90 0,1485 3,8388 0,90 148,00 0,0020 0,30 80 circolare 0,400 0,400 Area tubo a tubo Vt aggiuntivo piccoli invasi V1 V2= Vt+V1*A invasato: somma V2 spec.: vol.inv/s coef. Udometri co u eventuale Q0 somma Q0 Portata velocità progetto ottenuta Qp=u*S v Portata utile Qu=v*a [m] [mc] [mc] [mc/ha] [mc] [mc] [mc/mq] [l/s.ha] [mc/s] [mc/s] [mc/s] [m/s] [mc/s] Qp/Qu RAMO 0,196 11,39 0,0 50,0 32,1 32,1 0, ,917 0,00 0,00 0,22 1,1 0,22 1,00 A1 A3 0,283 31,95 586,0 50,0 636,1 668,2 0,086 18,830 0,00 0,00 0,01 1,2 0,35 0,04 A3 A6 0,503 42,73 586,0 50,0 641,9 1338,9 0,108 13,807 0,00 0,04 0,06 0,9 0,43 0,13 A6 A8 0,503 42,23 586,0 50,0 639,8 2076,8 0,089 17,866 0,00 0,08 0,12 0,9 0,43 0,28 A8 A10 0,503 38,46 586,0 50,0 636,2 2753,6 0,092 17,193 0,00 0,12 0,17 0,9 0,43 0,39 A10 A12 0,503 20,44 586,0 50,0 607,5 3414,5 0,097 15,911 0,00 0,16 0,22 0,9 0,43 0,50 A12 A13 0,126 18,60 0,0 50,0 26,9 3494,8 0,082 20,117 0,00 0,00 0,09 0,8 0,10 0,89 A13 A19 Il tratto A1- A5 si riferisce all espansione nel secondo intervento I lotti privati di cui non è stata prevista una progettazione di dettaglio in questa fase, sono già stati considerati nel calcolo delle portate, ma non essendo ancora definiti architettonicamente non sono stati previsti i relativi allacci. La rete principale dovrà essere realizzata con condotte in calcestruzzo turbovibrocompresso ad alta resistenza con sezione circolare e base d appoggio piana, idonei a sostenere i carichi stradali di prima categoria alla profondità di posa di progetto, conformi alle norme contenute nelle UNI EN 1916, UNI 8520/2, UNI 8981, DM 12/12/1985, Circolare del Ministero LL.PP. n del 2/3/1986. Avranno inoltre l incastro a bicchiere con guarnizione di tenuta incorporata nel giunto di 40+/-5 IRHD conforme alle norme UNI 4920, DIN 4060, PREN 681,1. Per i tratti di minor diametro verranno utilizzate condotte in PVC rigido per scarichi interrati, marchiati IIP e conformi alle norme UNI EN tipo SN8 con giunto e guarnizione a tenuta, come da standard HERA. Il caso di maggior protezione delle condotte tramite posa con bauletto in cls verrà considerato nel momento in cui esisteranno tratti posati superficialmente in aree in cui la progettazione architettonica non ha previsto la realizzazione di solette superficiali. Unica eccezione al recapito delle acque è il ramo f che raccoglie le eventuali acque che dovessero cadere sul percorso coperto sul fronte principale in caso di pioggia inclinata e le acque provenienti dai troppo pieno della fontana principale. Tale ramo si collega in due punti alla rete del parcheggio esterno ed è considerato solo un ramo di scolo di emergenza. 5

6 BACINO DI LAMINAZIONE Il comparto è stato dotato di un bacino di laminazione per ottemperare alle richieste del Consorzio di Bonifica. Il dimensionamento è stato così effettuato: Area complessiva dell intervento (relativa all edificio e alle sue future espansioni): circa mq Area verde contenente il bacino e fascia di rispetto autostradale: circa mq di cui mq destinati al bacino e quindi impermeabilizzati, ne restano totalmente permeabili = mq Area urbanizzata: = mq Volumetria richiesta 500 mc/ha urbanizzato, quindi: 500 x 6,92= 3460 mc La tria necessaria verrà ricavata tramite innalzamento del laghetto prospicente l autostrada che mediante una serie di troppo pieni verrà riempito dalle acque in eccesso. Secondo i dati forniti dalla progettazione architettonica, tale laghetto in regime di tempo asciutto ha una quota di +21,40 m s.l.m, una profondità di circa 30 cm ed una superficie di circa mq. Poiché su tale laghetto si prevede di porre una serie di piattaforme di circa mq, sottraiamo a favore di sicurezza 500 mq considerando le sottostrutture necessarie al sostegno delle piattaforme stesse, per cui la superficie utile si riduce a mq. Il bacino avrà sponde tali da contenere un innalzamento di almeno 34 cm cioè la quota di massimo invaso sarà + 21,75 m s.l.m. La tria così ottenuta è pari a x 0,35= 3542 mc ( verificato) Non vengono calcolati i volumi contenuti nelle tubazioni, nella vasca di prima pioggia e nella vasca di recupero delle acque di seconda pioggia, per mantenersi a favore di sicurezza. Questa relazione tiene conto solo della tria necessaria al laghetto per ottemperare alle richieste del Consorzio di Bonifica. Il progetto realizzativo del laghetto dal punto di vista della funzionalità, estetica e sanitaria, verrà affrontato da altri tecnici. 6

7 VERIFICA DELL OPERA DI SCARICO L opera di scarico terminale, progettata secondo le prescrizioni del Consorzio di Bonifica, consta di una tubazione in calcestruzzo del diametro di 400 mm della lunghezza di 147 m. Il dislivello fra la quota massima dell invaso e la quota della soglia di deflusso dovrà essere tale da non consentire il passaggio di una portata superiore a 0,121 mc/s, equivalente a 15 l/s ha per gli 8,05 ettari del comparto Utilizzando le formule dell idraulica e le tabelle con i coefficienti di attrito per il calcolo delle perdite concentrate e di quelle distribuite otteniamo il valore del dislivello di progetto. Velocità dell acqua nella condotta 0,121/0,1256 = 0,96 m/s Perdite di carico concentrate all imbocco ed in uscita 6 x 1,5(v 2 /2g) = 0,42 m Perdite di carico distribuite su 147 m = 0,57 m TOTALE 0,99 m Il canale nel punto del manufatto di scarico ha una quota di scorrimento di circa + 18,89 m s.l.m. e un argine a + 21,70 m s.l.m. Essendo quindi l altezza del canale di scarico pari a 2,81m, i due terzi di massimo riempimento si ottengono a quota + 20,76 m s.l.m. e questa è la quota di riferimento richiesta dal Consorzio di Bonifica. La perdita di carico minima richiesta è quindi pari alla differenza fra la quota di massimo invaso del bacino (+ 21,75) e + 20,76 cioè pari a 0,99 m. La richiesta è quindi soddisfatta. VASCA DI PRIMA PIOGGIA Come da normativa vigente (DGR 286/2005, DGR 1860/2006 DL 152/2006 e s.m.i.) i parcheggi interni relativi all edificio commerciale dovranno essere dotati di vasca di prima pioggia. 7

8 Al termine della rete delle acque bianche ma prima di immettersi nel canale consortile, verrà quindi posizionato un pozzetto scolmatore di accesso alla vasca di prima pioggia. L accesso alla vasca verrà posizionato ad una quota più bassa del livello di scorrimento della rete in modo che la vasca si riempirà a gravità e sarà sufficiente una valvola a galleggiante posta all interno della vasca per regolare i flussi. Una volta che la vasca sarà piena, la valvola a galleggiante chiuderà l accesso e le acque dal pozzetto scolmatore scorreranno, sempre per gravità, verso l uscita della rete. La vasca di prima pioggia sarà costituita da una vasca tenuta, in CAV prefabbricata dotata di lastra di copertura carrabile, munita di accessi per l ispezione e la pulizia, sormontate da chiusini carrabili classe C250 (le vasche sono interamente posizionate nel verde). In accordo con i tecnici di ARPA sono state calcolate le superfici di riferimento per il dimensionamento: sono state considerate le corti interne indicate a parcheggio e ad attività di carico e scarico, nonché la strada perimetrale interna con i relativi parcheggi. Il calcolo complessivo per tutti gli edifici non solo di quelli di prima realizzazione, ma per tutto l intervento, porta a una superficie di circa mq su cui devono essere raccolti i primi 5mm di pioggia. La vasca richiesta dovrà avere quindi una capacità complessiva minima di 50 mc: si propone di utilizzare una vasca prefabbricata in cemento carrabile, delle dimensioni interne di 2,20 x 8,50 x 2,34m dalla tria complessiva di 43,75 mc. A cui si aggiunge una seconda vasca più piccola destinata ad ospitare la pompa dalle dimensioni interne di 3,50 x 1,60 x 1,90 m dalla tria complessiva di 10,64mc. Sottraendo il (2,24mc) che rimane sul fondo della seconda vasca come spazio di decantazione delle sabbie, alto circa 40 cm otteniamo un utile di 43, ,64 2,24 = 52,15 mc leggermente superiore al richiesto ma che in questo modo tiene conto delle inevitabili perdite di dovute al fatto che il tubo di entrata non potrà essere realizzato esattamente a filo con la soletta di copertura della vasca e che i prefabbricatori realizzano vasche con alcuni centimetri di tolleranza. Nella vasca più piccola verrà quindi posizionata la pompa di sollevamento, protetta da un muretto alto circa 40 cm dai sedimenti che si depositeranno sul fondo. 8

9 La pompa di sollevamento porterà le acque in un disoleatore statico per oli non emulsionati, munito di un vano di sedimentazione e di un vano di flottazione olii, con filtro a coalescenza (dimensioni esterne indicative 175 x 180 x h 170). L uscita del disoleatore è collegata con la rete delle acque nere. L impianto sarà inoltre dotato di sensori di pioggia posti nel pozzetto scolmatore per permettere l attivazione delle pompe al termine degli eventi meteorici. Una volta che la pompa riceverà il segnale di avvio dovrà svuotare le vasche nel corso delle 48 ore successive. La portata richiesta è di circa 0,2 l/sec, ma si sconsiglia l uso di una pompa con una curva caratteristica tale da avere questa portata nelle condizioni di progetto, in quanto si tratterebbe di una pompa di dimensioni estremamente ridotte non adatta alle vasche di prima pioggia, con scarsa affidabilità e con conseguente necessità di interventi di manutenzione frequenti. Si propone pertanto di utilizzare una pompa tipo FLYGHT DF36 con girante aperta a vortice liquido, in ghisa, adatta per liquami contenenti solidi in sospensione fino ad una dimensione massima di 36 mm con alimentazione elettrica trifase a 400V. Tale pompa con una prevalenza di circa 3,5 m ha una portata di 4,5 l/sec, per ridurre la portata si utilizza la valvola posta lungo il tubo di mandata, che manualmente permette di ridurre tale portata in relazione alle richieste di HERA. La manutenzione della pompa si effettua sfilando il tubo di mandata dall innesto e sollevando con esso tutta la pompa, senza necessità quindi di dover svuotare la vasca per recuperare la pompa. Sia il disoleatore che la vasca di prima pioggia richiedono un attività di manutenzione programmata per la verifica ed eventuale pulizia dei comparti di sedimentazione e dei filtri. Dopo la vasca di prima pioggia verrà posizionata una vasca di recupero delle acque di seconda pioggia per usi non pregiati. Tale vasca prefabbricata sarà di tria analoga a quella di prima pioggia (circa 43 mc di tria complessiva che si riducono a circa 36mc utili, considerando le perdite di tria per la presenza di una pompa sommersa) come da indicazioni ricevute dalla progettazione architettonica. Nella vasca non sono previsti impianti, in quanto questi saranno predisposti da chi seguirà la progettazione dell impianto o degli impianti per il riutilizzo di tali acque (irrigazione o quant altro) in base agli usi che 9

10 verranno decisi. La vasca prevederà comunque l accesso per il posizionamento di una pompa e due ispezioni per manutenzione. RETE ACQUE NERE La rete delle acque nere è posizionata in posizione perimetrale al blocco degli edifici, mentre tutti gli allacci e le relative fosse biologiche sono previsti sul retro dei negozi in modo da evitare la diffusione di odori. La rete si allaccerà al nuovo impianto di sollevamento per acque nere che sarà realizzato in fregio alla rotonda di accesso al parcheggio, (progetto a cura di HERA). Il dimensionamento delle fosse e dei degrassatori è stato realizzato in accordo con i tecnici di ARPA e HERA per ciò che riguarda gli edifici 1,2 e 3: alle unità commerciali è stato attribuito un abitante equivalente (a.e.) Al blocco uffici, banca, info point sono stati attribuiti 10 a.e. Ai bar sono stati attribuiti 20 a.e. (di cui uno con due fosse da 10 a.e. e uno previsto nell intervento di espansione n.2). Ai due bar ristoranti più piccoli sono stati attribuiti 40 a.e. per il degrassatore e 27 a.e. per le fosse. Al bar ristorante di superficie maggiore sono stati attribuiti 50 a.e. per il degrassatore e 35 a.e. per la fossa. Ai tre bagni pubblici in base alle dimensioni crescenti sono stati attribuiti 10, 20 e 30 a.e. per le fosse: WC: 10 a.e. - WC1: 30 a.e. (divisi in due da 10 e 20 a.e.) - WC2: 20 a.e. (previsto nell intervento di espansione n.2) All edificio isolato, lato est, a destinazione commerciale 6 a.e. Come da prescrizioni di HERA sono state indicate fosse biologiche fino ai 15 a.e., mentre dai 15 a.e. in su dovranno obbligatoriamente essere poste delle fosse Imhoff, entrambe dovranno rispettare le caratteristiche richieste per gli scarichi in pubblica fognatura od in impianto di depurazione in conformità al D.Lgs n 152/06 e successive modifiche ed integrazioni. Nel complesso si sono ottenuti 329 abitanti equivalenti. 10

11 Il lotto 4 posto all estrema sinistra dell area commerciale sarà oggetto di una futura progettazione e per tale lotto non è stato previsto alcun allaccio o trattamento in quanto dipendenti da scelte future. Per verificare il dimensionamento delle condotte delle acque nere è stata utilizzata la seguente formula: N D Cr Cp Q max = [l/s] in cui: N è il numero degli abitanti equivalenti insediati D è la dotazione idrica (200 l g/abitante come da indicazioni di HERA) Cr è il coefficiente di restituzione (pari a 1) Cp è il coefficiente di punta (pari a 5 come da indicazioni di HERA) Per 329 a.e. la portata ottenuta è di circa 4 l/sec mentre i tubi che costituiscono la rete (PVC DN200 con pendenza 0,3%) sono in grado di portare 20 l/sec, quindi più che sufficienti per soddisfare anche le future necessità del lotto 4. Per il lotto 4 non è stata prevista una progettazione di dettaglio in questa fase e quindi, a seconda delle esigenze, avrà propri allacci e proprie fosse e disoleatori. Il dimensionamento delle condotte, trattandosi di condotte di piccole dimensioni, è sovrabbondante come da consuetudine per le reti nere e come da accordi con i tecnici di HERA. Il sovradimensionamento permette di evitare i possibili intasamenti, manutenzioni continue e traboccamenti di liquami. La pendenza di tratti di fognatura fognatura pari allo 0,3% oltre a garantire le portate necessarie, è stata determinata dalle richieste contenute negli studi di impatto ambientale di ridurre le possibili interferenze di falda a causa di scavi profondi. Per non pregiudicare il buon funzionamento della rete fognaria nei tratti più a monte e quindi caratterizzati da portate inferiori, sono state tenute pendenze maggiori (0,4-0,5%) in modo da aumentare le velocità di scorrimento ed evitare rischi di possibili intasamenti. Non si sono adottati diametri inferiori al DN200 in quanto gli scarichi in uscita dalle fosse di dimensioni maggiori sono DN160 e quindi in caso di portate di punta si potrebbero verificare temporanei rigurgiti se si adottassero i DN160 anche per la linea principale. Inoltre il mantenimento lungo tutta la rete di un tubo DN200 permette che la rete rimanga adeguata anche in caso di futuri cambiamenti di 11

12 destinazione d uso dei locali, in quanto ogni punto della rete è in grado di accettare scarichi provenienti da bagni di maggiori dimensioni o nuovi allacci. La rete delle acque nere sarà realizzata con condotte in PVC rigido per scarichi interrati, marchiati IIP e conformi alle norme UNI EN tipo SN8 con giunto e guarnizione a tenuta, come da standard HERA Imola-Faenza. RETE ACQUE BIANCHE PARCHEGGI PRIVATI ESTERNI L area dei parcheggi privati esterni destinati ai clienti fa riferimento come superficie scolante alla rete già progettata per il parcheggio pubblico esterno che era stata precedentemente dimensionata per accettare gli apporti d acqua provenienti dalla parte privata. La rete è già dotata di una bocca terminale tarata per scaricare 15 l/sec per ettaro e di una vasca di prima pioggia, entrambe già approvate nel precedente piano particolareggiato e dimensionate per l intera superficie di tutti i parcheggi sia pubblici che privati. Si allega il foglio di calcolo utilizzato per dimensionare i rami secondo il metodo dell invaso lineare, che era stato elaborato al momento della consegna del Piano Particolareggiato. RAMO coef. c medio: coef. Area Aree lunghezza Sezione Afflusso c*a somma c*a som pendenza dislivello Gauckler- D interna H interna propria A servite S L tipo c c*a/s Strickler Ks [ha] [ha] [ha] [ha] [m] [%] [m] [m] [m] B1 B4 0,7618 0,7618 0,70 0,5333 0,533 0,70 115,00 0,0020 0,23 75 circolare 0,500 0,500 B4 B8 1,1130 1,8748 0,70 0,7791 1,3124 0,70 117,00 0,0020 0,23 75 circolare 0,800 0,800 B8 B11 1,0396 2,9144 0,70 0,7277 2,0401 0,70 122,50 0,0020 0,25 75 circolare 0,800 0,800 B11 B14 0,5243 3,4387 0,70 0,3670 2,4071 0,70 91,00 0,0020 0,18 75 circolare 0,800 0,800 B14 A 0,3587 3,7974 0,70 0,2511 2,6582 0,70 72,00 0,0010 0,07 75 circolare 1,000 1,000 A1 A3 0,7248 0,7248 0,70 0,5074 0,507 0,70 75,00 0,0020 0,15 75 circolare 0,600 0,600 A3 A5 0,4667 1,1915 0,70 0,3267 0,8341 0,70 76,00 0,0010 0,08 75 circolare 0,800 0,800 A5 A7 0,6115 1,8030 0,70 0,4281 1,2621 0,70 74,50 0,0010 0,07 75 circolare 0,800 0,800 A7 A9 0,8692 2,6722 0,70 0,6084 1,8705 0,70 73,50 0,0010 0,07 75 circolare 1,000 1,000 A9 A14 0,5963 7,0659 0,70 0,4174 4,9461 0,70 115,00 0,0010 0,12 75 circolare 1,000 1,000 totali/ medie 7,0659 4, ,50 0,002 0,49 12

13 Area tubo a tubo Vt aggiuntivo piccoli invasi V1 V2= Vt+V1*A invasato: somma V2 spec.: vol.inv/s coef. Udometrico u eventuale Q0 somma Q0 Portata velocità progetto ottenuta Qp=u*S v Portata utile Qu=v*a [m] [mc] [mc] [mc/ha] [mc] [mc] [mc/mq] [l/s.ha] [mc/s] [mc/s] [mc/s] [m/s] [mc/s] Qp/Qu RAMO 0,196 22,58 201,0 50,0 261,7 261,7 0,034 36,735 0,00 0,00 0,03 0,8 0,16 0,17 B1 B4 0,503 58,82 345,0 50,0 459,5 721,1 0,038 31,420 0,00 0,00 0,06 1,1 0,58 0,10 B4 B8 0,503 61,58 342,0 50,0 455,6 1176,7 0,040 29,386 0,00 0,00 0,09 1,1 0,58 0,15 B8 B11 0,503 45,75 166,0 50,0 238,0 1414,7 0,041 28,635 0,00 0,00 0,10 1,1 0,58 0,17 B11 B14 0,786 56,56 0,0 50,0 74,5 1489,2 0,039 30,593 0,00 0,00 0,12 0,9 0,74 0,16 B14 A 0,283 21,21 0,0 50,0 57,4 57,4 0, ,325 0,01 0,01 0,21 0,9 0,27 0,79 A1 A3 0,503 38,21 0,0 50,0 61,5 119,0 0, ,285 0,00 0,01 0,25 0,8 0,41 0,61 A3 A5 0,503 37,45 0,0 50,0 68,0 187,0 0, ,964 0,00 0,01 0,36 0,8 0,41 0,87 A5 A7 0,786 57,73 0,0 50,0 101,2 288,2 0, ,888 0,00 0,01 0,50 0,9 0,74 0,67 A7 A9 0,786 90, ,0 50,0 2181,1 3958,5 0,056 18,694 0,00 0,01 0,14 0,9 0,74 0,19 A9 A ,5 0,39 totali/ medie Le pendenze di tratti di fognatura pari allo 0,1-0,2% oltre a garantire le portate necessarie, sono state determinate dagli accordi con il Consorzio di Bonifica e dalle richieste contenute negli studi di impatto ambientale di ridurre le possibili interferenze di falda a causa di scavi profondi. Nella successiva planimetria viene indicata con la campitura l area contenente i parcheggi per cui è già stato presentato il piano particolareggiato, mentre in bianco sono stati lasciati i parcheggi privati che sono oggetto della presente relazione. I lotti numerati 5,6,7 non hanno una progettazione di dettaglio e non sono oggetto della presente relazione. VOLUMI E MANUFATTI DI INVASO La tria necessaria per la laminazione della parte privata delle acque viene ricavata interamente all interno di quest area privata. Non essendo stata prevista dalla progettazione architettonica un area unica destinata espressamente a bacino di laminazione si è scelto in accordo con il Consorzio di Bonifica di sottodimensionare i rami di scarico e 13

14 prevedere una sagomatura diffusa delle aree verdi atta a contenere le acque: in caso di pioggia essendo la rete sottodimensionata si formerà una lama d acqua partendo dalle aree altimetricamente più depresse, che sono state individuate all interno delle aiuole. Per aumentare la permeabilità dell area, la progettazione architettonica ha previsto la realizzazione di aiuole più ampie di quelle normalmente previste nei parcheggi e gli stalli dei posti auto a permeabilità parziale tramite green parking. Se calcoliamo la tria necessaria secondo gli standard del Consorzio di Bonifica otteniamo i seguenti dati: Superficie scolante: mq circa a questa sottraiamo: 2460 mq (percentuale di permeabilità degli stalli, che in totale ammontano a circa mq che da indicazioni della progettazione architettonica verranno realizzati mediante green parking con sottostante strato parzialmente permeabile) 5400 mq superfici verdi destinate a contenere i volumi d acqua Per il calcolo della tria otteniamo così una superfice complessivamente urbanizzata pari a mq. Essendo necessario un pari a 500 mc per ettaro urbanizzato otteniamo 2,1 x 500 = mc La profondità minima della sagomatura delle aree verdi dovrebbe quindi essere pari almeno a 1.050mc/5.400mq= 0,19m ma dovendo tenere conto della tria che va persa a causa della sagomatura delle sponde, tale dislivello sarà aumentato di circa la metà, portando così la profondità di sagomatura a 30cm circa, ottenendo così i 1.050mc richiesti. Le profondità in gioco estremamente ridotte unite alla sagomatura della sponda permetteranno una manutenzione ordinaria delle aiuole. Non si sono considerati i volumi relativi alle vasche di prima pioggia e all acqua invasata nelle condotte per avere ulteriori margini di sicurezza. 14

15 Le caditoie per la raccolta delle acque verranno quindi poste all interno di tali zone verdi per permettere che l acqua non accettata o rigurgitata dalla rete formi uno strato di acqua sopra le zone permeabili (vedere il paragrafo relativo alle caditoie). Le aiuole non dovranno avere quindi cordoli che impediscano l afflusso delle acque e nemmeno un sottostante strato impermeabile (ad es. trattamenti a calce, solette, ecc.). Si sconsiglia inoltre la piantumazione delle aiuole o aree verdi con tipologie vegetali che comportino un facile intasamento della caditoia a causa della perdita di foglie o fiori, oppure che abbiano un apparato radicale che possa compromettere il fondo dell aiuola stessa. Nelle aiuole le caditoie verranno posizionate alternativamente ai pali dell illuminazione che però saranno posizionati su di una quota più elevata, al pari con il piano degli stalli dei parcheggi, in modo che il basamento dei pali non sia interessato dall area potenzialmente allagabile. Esempio sezione longitudinale di un aiuola del parcheggio Utilizzando il sistema di alternare la caditoia al palo dell illuminazione, si sagomano nelle aiuole una serie di vasche con profondità di circa 30 cm, ma posizionate ognuna ad 15

16 una quota leggermente più profonda della precedente (nella figura di esempio sono indicati 3 cm). In questo modo si può seguire l andamento altimetrico discendente dei parcheggi permettendo contemporaneamente di mantenere inalterato il utile di ogni vasca. Il dislivello fra le varie vasche potrà essere maggiore o minore a seconda delle differenze di quota che ci saranno fra un estremità e l altra di ogni ramo del parcheggio. La caditoia inoltre sarà posta più in alto del fondo di circa 20cm e inizialmente riceverà le acque lentamente mediante un tubo drenante laterale (vedere successivo paragrafo). I lotti privati previsti all interno dell area dei parcheggi e che non sono oggetto di questa relazione in quanto in questa fase non è prevista la progettazione, dovranno essere provvisti di una propria laminazione. CADITOIE Le caditoie sono poste all interno delle aiuole per favorire il riempimento delle stesse nei casi di rigurgito. Per assicurarsi che le aiuole si riempiano effettivamente di acqua in accordo con il Consorzio di Bonifica si è adottata la soluzione di sollevare la caditoia dal fondo di circa 20cm e di posizionare sul fianco della stessa un tubo passante dotato di una bocca tarata di entrata (tappo con serie di fori da 1 cm). In tal modo fino a quando il livello dell acqua all interno dell aiuola non raggiungerà i 20 cm la quantità d acqua che affluisce in rete è estremamente ridotta. Quando il livello dell acqua raggiunge la caditoia, riprende a scaricare normalmente. In caso di ostruzione del tubo forato non si mette in crisi la rete, in quanto l acqua semplicemente comincerà comunque a scaricare quando avrà superato il livello del tubo. Sarà poi sufficiente una pulizia esterna per rimuovere gli eventuali detriti e permettere un regolare afflusso. Secondo le indicazioni ricevute dal Consorzio di Bonifica, per ridurre ulteriormente le portate saranno adottati alcuni accorgimenti: le caditoie saranno collegate alla rete principale con tubi di diametro inferiore rispetto a quello adottato dalle normali caditoie (DN125 invece di DN160), inoltre i tubi delle singole caditoie si collegheranno fra di loro prima di collegarsi ai rami principali e tali rami saranno caratterizzati da pendenze inferiori rispetto a quelle previste nella parte pubblica. 16

17 Le caditoie poste fra due concavità, ad esempio nelle aiuole di testa delle corsie dei parcheggi, avranno due tubi con tappo forato: uno per ogni concavità che deve servire. Tutte le caditoie richiedono per un corretto funzionamento una verifica periodica con eventuale manutenzione. MANUFATTI ACCESSORI Verranno predisposte caditoie carrabili in ghisa, classe C250 per la raccolta delle acque o metodi di raccolta analoghi a seconda delle indicazioni della progettazione architettonica. Le reti fognarie saranno inoltre provviste di manufatti di ispezione costituiti da pozzi visita in elementi prefabbricati adatti a sostenere i carichi stradali di dimensioni interne variabili in base alle dimensioni delle condotte e della profondità di scavo. Tali pozzi visita saranno chiusi superiormente da boccaporti in ghisa di tipo carrabile per carichi di prima 17

18 categoria, classe D400. Tali pozzetti devono presentare fondo sagomato atto allo scorrimento dei reflui e in nessun caso è permessa la decantazione. Ing. Paolo Ruggeri 18

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