Rispondendo ad un agenda politica in evoluzione: Sviluppi recenti nella politica regionale Dei Paesi UE ed in Norvegia

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1 Rispondendo ad un agenda politica in evoluzione: Sviluppi recenti nella politica regionale Dei Paesi UE ed in Norvegia Relazione EoRPA 06/1: Sintesi Douglas Yuill Questa relazione è stata predisposta per il ventisettesimo incontro del Consorzio EoRPA sulla ricerca sulla politica regionale, che si terrà a Ross Priory, Loch Lomondside nei giorni 8-10 Ottobre Non deve essere citata senza permesso. European Policies Research Centre University of Strathclyde 40 George Street Glasgow G1 1QE United Kingdom Tel: /3061 Fax: douglas.yuill@strath.ac.uk

2 EoRPA Relazione 06/1 (Sintesi) ii European Policies Research Centre

3 1. INTRODUZIONE Per la politica regionale, l anno passato è stato un periodo d intenso lavoro per la preparazione della prossima fase di programmazione e del bilancio UE. Oltre al protratto periodo di incertezza per quanto riguarda le politiche europee, molti paesi sono stati impegnati in una revisione dell efficacia dei loro approcci attuali alla politica regionale. Lo scopo di questa relazione è quello di fornire una rassegna comparata ed una valutazione degli sviluppi nella politica regionale nei Paesi dell UE ed in Norvegia, concentrandosi in particolare sul periodo a partire dall inizio del Questa rassegna si basa su delle relazioni dettagliate e strutturate sull evoluzione della politica regionale in ciascuno degli Stati membri dell UE15, Polonia e Norvegia, combinate ad una più generale analisi dei cambiamenti nei rimanenti Paesi UE10 (si veda la relazione EoRPA 06/2). Oltre ad evidenziare i cambiamenti avvenuti nel periodo oggetto di analisi (sintetizzati in dieci tavole comparative), la relazione ha anche l obiettivo di identificare i fattori chiave alla base dei cambiamenti riscontrati. 2. LA PERCEZIONE DEL PROBLEMA REGIONALE Nel considerare le percezioni del problema regionale nei Paesi UE ed in Norvegia, è possibile raggruppare i paesi in sei gruppi. Primo, in vari Stati membri le disparità regionali sono considerate limitate, sia dal punto di vista nazionale che dal punto di vista UE, non giustificando interventi mirati allo sviluppo regionale. È questo il caso di Austria, Paesi Bassi, Lussemburgo e, in maniera minore, di Danimarca e Irlanda. In un secondo gruppo Francia, Regno Unito e Belgio le disparità regionali sono riconosciute, ma sono viste come sempre più differenziate, determinando un approccio alla politica regionale più regionalizzato e maggiormente adattato alle singole, specifiche istanze. Un terzo gruppo, consistente nei Paesi nordici (Finlandia, Svezia e Norvegia), presenta problemi tradizionali e di lunga data nel Nord, ma manifesta ora anche un nuovo impegno verso un approccio orientato alla crescita in tutte le regioni. In un quarto gruppo, Germania e Italia mostrano delle disparità interne significative e queste sono alla base delle politiche su un asse est-ovest in Germania e nord-sud in Italia. Il penultimo gruppo consiste di tre paesi dell Europa meridionale (Grecia, Portogallo e Spagna) dove, nonostante le marcate disparità interne, il principale obiettivo della politica è migliorare il livello di sviluppo nazionale. Infine, nei Paesi UE10 le disparità interne tendono ad essere altamente significative (in particolare tra le regioni capitali e le regioni arretrate, spesso situate lungo i confini orientali) e vi è in genere un maggiore divario di sviluppo con il resto dell UE. Anche in questi paesi l accento è sulla crescita nazionale e sulla competitività. Dalla rassegna condotta sulle percezioni del problema regionale emergono varie osservazioni. Primo, in confronto alla situazione di un decennio fa o giù di lì, vi è stato un cambiamento significativo nella maniera in cui il problema regionale è percepito. Nella maggior parte dei paesi la tradizionale concentrazione su regioni problematiche, identificate in maniera particolareggiata, è scomparsa (con l eccezione della politica degli EoRPA Relazione 06/1 (Sintesi) 1 European Policies Research Centre

4 aiuti regionali). Al suo posto, in quasi tutti i paesi, il problema regionale è considerato nei termini della creazione delle condizioni affinché possa essere espresso il potenziale di sviluppo di tutte le regioni. Secondo, nonostante questa prospettiva su tutte le regioni, nella maggior parte dei paesi vi è una presa d atto del fatto che il problema regionale è sempre più differenziato. La natura della sfida dello sviluppo regionale è considerata variare da regione a regione, e le risposte della politica diventano così maggiormente regionalizzate. Oltre a ciò, in vari paesi vi è anche un attenzione alla dimensione sub-regionale del problema. Collegato a questa circostanza è che il ruolo del livello regionale nell identificazione delle sfide regionali e nell attuazione delle politiche sta aumentando, non ultimo attraverso l attuazione di programmi regionali. Anche importante è il fatto che vari paesi stiano sviluppando nuove forme di analisi regionali, sia per ottenere un quadro più dettagliato delle sfide che per acquisire le informazioni appropriate per l effettuazione delle scelte strategiche e per la valutazione delle performance delle politiche. Terzo, l agenda della competitività è prominente quasi ovunque. Ciò riflette non soltanto l influenza delle priorità UE ma anche le risposte nazionali alla globalizzazione ed all accresciuta concorrenza internazionale. L accento sul miglioramento della competitività è anche legato al nuovo impianto concettuale alla base delle politiche: l adozione di una visione endogena dello sviluppo economico, l associato spostamento da crescita guidata dagli investimenti ad uno sviluppo guidato dall innovazione, l importanza crescente attribuita ai driver della produttività e il crescente peso dedicato alla correzione dei fallimenti del mercato. Infine, nonostante quanto sopra, è opportuno sottolineare che i problemi tradizionali dello sviluppo regionale non sono scomparsi nella maggior parte dei paesi. Disparità regionali significative rimangono in molti paesi e vi è un ampio riconoscimento del fatto che tali disparità sono ancora un appropriato focus per la politica. 3. LA RISPOSTA POLITICA L entità del cambiamento L entità del cambiamento strategico è stata relativamente limitata, essendovi stato soltanto un numero ridotto di nuove leggi o Libri Bianchi in tema di sviluppo regionale nel corso degli ultimi 18 mesi. D altro canto, vi sono stati numerosi sviluppi sul campo, anche per attuare la nuova direzione strategica che è stata impressa alla politica nel corso degli ultimi anni. I principali sviluppi sul piano strategico si sono registrati in Norvegia, dove sono stati pubblicati due Libri Bianchi sulla politica regionale; in Germania, dove la decisione di ritenere l approccio congiunto Federale-Land allo sviluppo regionale è importante e in Danimarca, dove è stato introdotto un fondamentale nuovo Atto per lo sviluppo dell impresa. Sul piano dell attuazione delle politiche, i cambiamenti più importanti sono stati in Francia (con l introduzione dei poli di competitività) e nei Paesi Bassi (con un approccio totalmente nuovo all attuazione della strategia Peaks in the Delta) e vi sono stati anche EoRPA Relazione 06/1 (Sintesi) 2 European Policies Research Centre

5 alcuni sviluppi relativi all attuazione delle politiche in Svezia, Finlandia e nel Regno Unito. Inoltre, nella maggior parte dei rimanenti Paesi UE15 la produzione delle bozze dei Quadri di riferimento strategico nazionali ha confermato il crescente focus strategico sulla crescita e la competitività, e la sempre più stretta relazione tra le politiche per lo sviluppo regionale UE e quelle nazionali. Questo è anche il caso dei Paesi UE10, inclusa la Polonia, dove la strategia per il periodo in corso di preparazione adotta un approccio su tutte le regioni che pone un accento molto più marcato che in passato su crescita e competitività. Per quanto concerne i cambiamenti legislativi, l Atto per lo sviluppo dell impresa in Danimarca è di ovvia importanza. Vi è stata anche della legislazione di rilievo sugli aiuti regionali in Germania (una nuova legge di aiuto per gli investimenti), Grecia (una nuova legge per lo sviluppo), Italia (una nuova legge di modifica alla principale legge di aiuto regionale) e Svezia (un cambiamento legislativo seguito all ultima revisione periodica della politica regionale). Meno rilevanti sono i cambiamenti che sono stati apportati alla legislazione esistente sugli aiuti in Belgio, Francia e Portogallo. Un ultimo cambiamento, ma degno di nota, è l approvazione della nuova concessione ai costi contributivi in Norvegia da parte dell ESA, che si è avvalsa del fatto che gli Orientamenti sugli aiuti a finalità regionale permettono il supporto ai costi operativi in aree con densità di popolazione molto bassa. Una rassegna tematica del cambiamento Quattro temi principali emergono da questi sviluppi. Primo, in quasi ogni paese l obiettivo principale è ora quello della crescita e della competitività. Quasi tutte le nuove leggi e i documenti strategici adottati nel corso degli ultimi quattro anni enfatizzano l importanza attribuita al miglioramento della competitività regionale per lo sviluppo regionale (e nazionale). Al tempo stesso, i cambiamenti recenti in Danimarca e Norvegia favoriscono anche le aree periferiche. Anzi, vari paesi (inclusi la maggior parte degli Stati membri UE10) continuano a dare priorità all assistenza di specifiche regioni svantaggiate. In questo contesto, è da notare che in Polonia la centralità attribuita alla crescita ed alla competitività viene controbilanciata nel QRSN da un impegno a contrastare l emarginazione sociale, economica e territoriale (non da ultimo nelle regioni agricole povere dell est). Secondo, sebbene un approccio su tutte le regioni si possa riscontrare nella maggior parte dei paesi, la geografia della politica regionale rimane importante. Ciò si comprende dai cambiamenti riscontrati in Danimarca, dove la questione della selettività territoriale ha acquisito importanza nell agenda politica; in Norvegia, dove le aree periferiche (distretti) sono tornate sotto i riflettori, e nei Paesi Bassi, dove delle pressioni parlamentari hanno determinato l adozione di un periodo di quattro anni di transizione per il nord del Paese. In aggiunta, un maggior peso per lo sviluppo regionale viene ora attribuito al ruolo delle aree urbane sia dal punto di vista della creazione e del mantenimento di efficaci strutture insediative nelle regioni (come nei Paesi nordici) che per il fatto che i centri urbani vengono considerati quali motori principali dello sviluppo economico (come in Francia, Regno Unito e Irlanda). Le aree urbane stanno rappresentando il fulcro di molte politiche anche nella maggior parte dei Paesi UE10. In breve, nonostante lo spostamento EoRPA Relazione 06/1 (Sintesi) 3 European Policies Research Centre

6 verso un approccio su tutte le regioni, l orientamento e le implicazioni territoriali della politica regionale rimangono una questione centrale nella maggior parte degli Stati membri. Terzo, vi è stato un chiaro spostamento dagli aiuti agli investimenti in aree mirate a misure a sostegno del contesto economico. In molti paesi vi è un declino evidente degli aiuti regionali (maggiore selettività nelle concessioni, sostituzione degli aiuti in conto capitale con prestiti, minori risorse, ridotti massimali di aiuto). Soltanto la rinnovata creazione dell aiuto ai costi contributivi in Norvegia rappresenta un cambiamento in direzione opposta. Mentre gli aiuti agli investimenti hanno perso di significato, il supporto all innovazione è diventato più importante. L anno passato ha visto l introduzione di poli di competitività e centri di expertise in Francia, Vallonia e Norvegia; la creazione di nuove misure nazionali a supporto dell innovazione con implicazioni per lo sviluppo regionale in Spagna e Portogallo; una reiterata enfasi sulle politiche regionali per l innovazione in Austria, e un maggiore accento sull innovazione all interno dei programmi e delle strategie regionali in paesi come Svezia, Finlandia, Italia e Regno Unito. Nell ambito della politica regionale tedesca vi è anche stata un estensione delle forme di supporto più indirette (soft), incluse le reti di cooperazione. All interno degli sviluppi recenti nella programmazione regionale, appaiono di particolare importanza la creazione dei forum per la crescita in Danimarca e i programmi regionali della strategia Peaks in the Delta nei Paesi Bassi. Infine, per quanto riguarda l attuazione della politica regionale, gli sviluppi recenti confermano un trend di lungo termine verso una politica ancorata sul principio del partenariato, sul coinvolgimento del livello regionale e sulle associate esigenze di coordinamento. I principali sviluppi nel senso della regionalizzazione nel corso dell anno passato si sono registrati in Danimarca dove cinque nuove regioni hanno ottenuto competenze statutarie nel campo dello sviluppo economico. Inoltre, paesi come Finlandia, Italia, Svezia e Regno Unito hanno continuato i loro processi di regionalizzazione, anch essi recenti. Anche in Polonia sembra che ai Marshal Office saranno attribuite maggiori responsabilità per la definizione delle strategie regionali di sviluppo e l attuazione dei programmi regionali. Il processo di regionalizzazione nei Paesi Bassi è per un verso diverso, in quanto la visione di sviluppo economico nelle regioni è una visione nazionale (stabilita dalla strategia Peaks in the Delta). Per portare avanti l attuazione di questa strategia è stata adottata una struttura organizzativa regionale e sono state create delle Commissioni regionali per i programmi. L accento maggiore posto sulla programmazione regionale ha portato ha un accresciuto coordinamento delle politiche nelle regioni attraverso i partenariati regionali. In paesi come Svezia, Finlandia e Regno Unito vi è anche stato un maggior ruolo del coordinamento delle politiche a livello nazionale. In Norvegia il coordinamento nazionale è stato rafforzato tramite la creazione di un sotto-comitato del Gabinetto, con il compito di seguire l attuazione del programma governativo di sviluppo regionale. La ragione alla base di questa scelta è che il supporto politico è considerato essenziale per far sì che le priorità di sviluppo regionale siano prese in considerazione dai ministeri settoriali nazionali. Infine, con l aumento della regionalizzazione il coordinamento tra centro e regioni ha guadagnato peso. In questo contesto, la decisione di mantenere il quadro di coordinamento della GA in Germania è di particolare rilievo. EoRPA Relazione 06/1 (Sintesi) 4 European Policies Research Centre

7 4. LE COMPONENTI DELLA POLITICA REGIONALE 4.1 Incentivi regionali Negli ultimi anni il peso attribuito agli aiuti regionali è andato diminuendo. In vari paesi, tra cui Belgio, Francia e Germania, questo riflette le pressioni di bilancio che hanno avuto un impatto sulle attribuzioni finanziarie agli aiuti per lo sviluppo regionale. Anche in Finlandia ci si aspetta che vi sarà una riduzione significativa delle risorse destinate agli aiuti agli investimenti ora che questi non potranno essere cofinanziati dai Fondi strutturali. Vi è stata anche una caduta di interesse verso gli aiuti agli investimenti in paesi come Regno Unito e Irlanda in risposta a cambiamenti nelle scelte di investimento. Pressioni sul piano della disciplina degli aiuti di stato hanno anche avuto un ruolo in vari paesi (come Svezia e Regno Unito), in seguito della filosofia meno aiuti ma migliori, che ha anche portato alla sostituzione di forme di sostegno per investimenti in conto capitale con prestiti in Svezia e Italia. D altro canto, i contributi in conto capitale per gli investimenti rimangono importanti nella maggior parte degli Stati membri e la loro attuazione è stata valutata positivamente in Francia e Finlandia. Inoltre, anche nei Paesi Bassi, dove vi è l obiettivo di terminare l aiuto nazionale con finalità regionale agli investimenti, varie preoccupazioni di carattere politico stanno portando ad una possibile estensione del Premio agli Investimenti fino a dopo il Un ulteriore sviluppo è che gli aiuti regionali stanno diventando maggiormente selettivi, con obiettivi più mirati (in Vallonia e, in programma in Finlandia) e forme di selezione a bando con risorse pre-assegnate (come in Italia o nelle Fiandre). Anche il sostegno agli investimenti nei campi della R&S, dell innovazione e della tecnologia ha guadagnato terreno (come in Irlanda, Germania, Grecia e nel Regno Unito), così come l attribuzione di risorse a progetti per i poli di competitività (in Francia e Vallonia) e l esplicita attenzione all internazionalizzazione in Portogallo e Grecia. Inoltre, la regionalizzazione degli aiuti regionali è una questione che si riscontra in Francia, Italia e Regno Unito. Guardando al futuro, ci si può aspettare che gli Orientamenti sugli aiuti regionali per il periodo porteranno a significative riduzioni dei massimali di aiuto quasi ovunque, particolarmente per i grandi progetti nelle aree ex art c. I nuovi Orientamenti porteranno molto probabilmente anche a tagli significativi nella copertura delle aree eleggibili agli aiuti regionali. Un importante eccezione alla regola generale secondo cui le aree eleggibili diminuiranno si ha in Norvegia dove la carta degli aiuti, che è stata approvata a luglio 2006, aumenterà la popolazione eleggibile dal 26 al 27,5 percento della popolazione nazionale. Sempre in questo paese, vi sarà una reintroduzione della concessione per i costi contributivi nelle aree meno popolate. Nei Paesi UE10, invece, vi saranno con molta probabilità maggiori risorse per gli aiuti regionali. Sicuramente a causa delle maggiori attribuzioni finanziarie della politica di coesione, in Polonia vi è stata una transizione da forme di esenzione fiscale nelle Zone economiche speciali a veri e propri aiuti in conto capitale per gli investimenti. EoRPA Relazione 06/1 (Sintesi) 5 European Policies Research Centre

8 4.2 Supporto al contesto economico Infrastrutture e iniziative collegate I cambiamenti nel sostegno al contesto economico, nella forma di infrastrutture e iniziative collegate, nell ambito della politica regionale sono stati di relativa poca importanza. Le eccezioni principali sono i programmi di grandi infrastrutture introdotti in Spagna e Portogallo e il secondo Patto di Solidarietà tedesco che, si può argomentare, sono parte delle politiche nazionali di sviluppo piuttosto che delle politiche per lo sviluppo regionale. Il più importante cambiamento recente è il nuovo Atto per lo sviluppo dell impresa in Danimarca, che è parte di una più ampia riorganizzazione dell attuazione delle politiche sub-nazionali in questo Paese. Il nuovo Libro Bianco in Norvegia è anche significativo per il suo reiterato accento sul contesto economico, ivi incluso il sostegno alle infrastrutture. Da una prospettiva di più lungo termine, è chiaro che di fronte a una definizione delle politiche più regionalizzata in molti paesi, l accento posto sul contesto economico è sicuramente in ascesa Iniziative in materia di innovazione L innovazione sta chiaramente diventando un obiettivo politico di sempre maggior peso per la politica di sviluppo regionale. Il campo dell innovazione è da molto tempo un area centrale di supporto in Austria, dove la politica regionale ha preso la forma di una politica per l innovazione regionale da molti anni. Vari altri paesi europei hanno di recente sperimentato sviluppi relativi all innovazione, come i nuovi poli di competitività in Francia e in Vallonia in Belgio, un nuovo programma per centri di expertise in Norvegia, i nuovi centri di eccellenza VINN ed il programma VINNVÄXT in Svezia e la decisione di continuare il programma dei centri di expertise in Finlandia. Oltre a ciò, i programmi di livello regionale hanno posto un maggiore accento sull innovazione, ad esempio attraverso i nuovi forum regionali per la crescita in Danimarca, vari programmi regionali Peaks nei Paesi Bassi, i Programmi regionali per la crescita in Svezia e, nel Regno Unito, attraverso le attività delle Agenzie di Sviluppo Regionali inglesi e di Scottish Enterprise in Scozia. Anche nei paesi federali, molti dei Länder di Germania ed Austria hanno da tempo posto enfasi sull importanza dell innovazione nei loro programmi di sviluppo economico. Guardando al futuro, una maggiore enfasi sull agenda di Lisbona porterà quasi certamente ad un maggiore accento sull innovazione in Italia, dato l allineamento delle politiche domestiche e comunitarie, ed in altri Stati membri dove la politica di coesione ha un peso finanziario significativo (inclusi la maggior parte dei Paesi UE10) Iniziative in ambito urbano Negli ultimi anni, l accento posto sul potenziale di sviluppo delle città e dei loro hinterland e la definizione di strumenti per valorizzare tale potenziale hanno rappresentato una nuova tendenza di rilievo. Tra le recenti misure in ambito urbano si contano: una strategia francese per sfruttare appieno il potenziale delle città come motori dello sviluppo regionale e i poli di competitività di recente introduzione; l accento posto nei Paesi Bassi sul ruolo delle aree urbane per lo sviluppo economico e il forte orientamento urbano di Peaks in the Delta; i programmi Centri di expertise e Centri regionali in Finlandia, e il EoRPA Relazione 06/1 (Sintesi) 6 European Policies Research Centre

9 nuovo programma Centri di expertise introdotto in Norvegia. Inoltre, vi sono esempi di come l agenda della crescita e della competitività stia aumentando il ruolo delle aree urbane per lo sviluppo economico in Italia, Svezia, Regno Unito e Irlanda, così pure in vari Stati membri UE10, come la Polonia. 4.3 Programmi e strategie di livello regionale La programmazione regionale è ora al centro della politica regionale in un numero di paesi sempre maggiore. Un esempio evidente di ciò è la Danimarca dove è stata fornita una base statutaria ai forum regionali per la crescita, per le loro attività nel campo dello sviluppo economico. Questi forum vengono percepiti come ispirati al modello dei Programmi regionali per la crescita svedesi con un approccio su tutto il paese, un robusto partenariato, un orientamento strategico forte e la delega per l attuazione della politica ad organizzazioni esterne. Anche i nuovi programmi regionali Peaks nei Paesi Bassi sono chiaramente importanti in un contesto di politica regionale, in quanto contribuiscono a rendere operativi i nuovi indirizzi strategici di Peaks in the Delta. Tra gli sviluppi in altri paesi per la preparazione della prossima fase di programmazione vi sono i programmi regionali strategici in Finlandia, i nuovi contratti stato-regioni in Francia e le aggiornate strategie economiche regionali in Inghilterra. In molti di questi casi, i nuovi programmi legano le politiche UE e nazionali per lo sviluppo regionale in maniera più stretta; anzi, questo è un obiettivo strategico perseguito esplicitamente in molti paesi (come Italia ed Austria). 4.4 Altre componenti della politica regionale Il cambiamento in relazione ad altre componenti della politica regionale è stato limitato nell anno oggetto di analisi. Vi è soltanto un tema comune da evidenziare: il trasferimento di posti di lavoro del settore pubblico, uno strumento tradizionale in paesi come Francia e Germania. Più di recente, il trasferimento di posti di lavoro pubblici è stato oggetto di dibattito in vari paesi, come in Finlandia, Irlanda, Svezia, Regno Unito e Norvegia. 5. L AMMINISTRAZIONE DELLA POLITICA REGIONALE 5.1 La regionalizzazione della politica Una delle più forti tendenze di lungo periodo è il decentramento dell attuazione della politica regionale. In parte, ciò riflette dei processi di decentramento più ampi (come in paesi quali Belgio, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito); in parte, ciò risponde alle pressioni esercitate dai Fondi strutturali per un approccio maggiormente regionalizzato (come in molti paesi UE10, inclusa la Polonia); in parte, infine, ciò è dovuto ad un maggiore riconoscimento dell importanza crescente della programmazione regionale per la definizione di adeguate risposte allo sviluppo (come in Danimarca, Finlandia, Svezia e Norvegia, ed anche nei Paesi Bassi). Vi sono indicazioni chiare del fatto che questa tendenza stia continuando: in Fiandre e Vallonia in Belgio sono stati creati dei regimi di aiuto distinti; in Danimarca sono state attribuite competenze statutarie in materia di sviluppo economico al livello regionale e EoRPA Relazione 06/1 (Sintesi) 7 European Policies Research Centre

10 sono stati creati dei forum regionali per la crescita; in Finlandia il ruolo dei Consigli regionali nel campo dello sviluppo regionale è aumentato; nei Paesi Bassi le attività in materia di politica regionale del Ministero degli Affari Economici sono state regionalizzate e sono state create delle commissioni per i programmi regionali; in Svezia sono stati inaugurati i nuovi programmi regionali per la crescita ed è ancora in corso un trasferimento delle responsabilità ad enti di cooperazione tra i comuni; in Inghilterra il ruolo delle Agenzie regionali di sviluppo sta crescendo. Inoltre, vi sono indicazioni del fatto che il nuovo periodo di programmazione dei Fondi strutturali comporterà una maggiore responsabilizzazione del livello regionale in paesi come la Polonia. Più in generale, anche la governance di livello sub-nazionale è in fase di profonda revisione, con possibili implicazioni per l attuazione della futura politica regionale. Esempi di ciò si riscontrano in Danimarca, Finlandia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito e Norvegia. Questo avrà quasi certamente un impatto sull attuazione della politica regionale futura. 5.2 Il coordinamento della politica regionale Il crescente respiro (attraverso settori) e la crescente profondità (attraverso livelli di governance) della politica regionale significano che vi sono coinvolti un numero molto maggiore di attori che in passato, il che implica il bisogno di un maggior coordinamento tra ed all interno di differenti livelli amministrativi. Per quanto riguarda il coordinamento di livello nazionale, questo è senza dubbio cresciuto di peso nell agenda politica con l ampliarsi della copertura tematica della politica regionale. In Francia la cooperazione tra dipartimenti del governo nazionale è un fatto consolidato, nato con la creazione della DATAR nel 1963 e che ora coinvolge sia la DIACT che la CIACT. Anche in Austria vi è stato da molto tempo un importante, per quanto informale, coordinamento nazionale attraverso la Cancelleria federale e l ÖROK. Più di recente, la legge in tema di politica regionale del 2001 in Svezia e l atto sullo sviluppo regionale del 2002 in Finlandia hanno identificato esplicitamente una lista di ministeri che hanno ora l obbligo di tenere in considerazione la questione regionale. Anche così può essere difficile convincere i ministeri nazionali a fare proprie le priorità di sviluppo regionali. Nel Regno Unito questo obiettivo è stato mirato attraverso la creazione di un accordo sul servizio pubblico congiunto tra i tre dipartimenti governativi maggiormente coinvolti nella politica regionale. Si anticipa inoltre la creazione di un nuovo gruppo di lavoro inter-dipartimentale in Finlandia, mentre in Norvegia la creazione di un subcomitato a livello di Gabinetto ha provato di essere un efficace strumento per portare avanti azioni congiunte. Infine, nei Paesi Bassi il coordinamento di livello nazionale è stato realizzato applicando le priorità nazionali in maniera coordinata alla programmazione regionale. Passando ora a considerare il coordinamento di livello regionale, esso è diventato più facile nel momento in cui i programmi regionali hanno acquisito maggiore importanza. La recente creazione dei forum regionali per la crescita in Danimarca e l accento posto sui partenariati regionali nel Libro Bianco del 2006 in Norvegia sono soltanto gli ultimi di una serie di sviluppi in questa direzione. Inoltre, l abilità delle Agenzie regionali di sviluppo in Inghilterra di coordinare le strategie economiche regionali è stata rafforzata dall espansione delle loro competenze e autonomia di spesa. L influenza dei Fondi EoRPA Relazione 06/1 (Sintesi) 8 European Policies Research Centre

11 strutturali nella promozione di forme di partenariato regionali è evidente in molte iniziative recenti. Per esempio, in Polonia le esperienze di gestione maturate con l attuazione dei fondi UE hanno rafforzato i partenariati regionali e la cooperazione. In Svezia il coordinamento delle politiche è al cuore dei programmi regionali per la crescita del 2004 e viene anche promosso attivamente nel QRSN. Questo è anche il caso dell Austria. Con l accrescimento dell importanza della regionalizzazione, anche il coordinamento tra i livelli nazionale e regionale è diventato più essenziale. In Austria questo coordinamento viene realizzato attraverso forme di decisione fondate sul consenso, tramite le attività della Cancelleria federale e dell ÖROK. In Danimarca i nuovi forum per la crescita regionale devono cooperare con enti nazionali e locali al fine di poter ottenere i finanziamenti necessari alle proprie strategie. In Finlandia vi è un processo a doppio binario: da un lato il livello regionale deve prendere in considerazione gli obiettivi nazionali nella definizione delle strategie, dall altro i ministeri nazionali devono negoziare con le regioni prima di decidere le attribuzioni finanziarie regionali. In Francia il coordinamento tra stato e regioni viene realizzato attraverso la DIACT e i prefetti regionali, ma anche il cofinanziamento degli interventi è un importante meccanismo di coordinamento. In Germania il quadro di programmazione della GA assicura un coordinamento fondato su regole ed orientato al raggiungimento del consenso. In Italia vi è un forte coordinamento attraverso le attività del Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione, mentre anche il QRSN gioca un ruolo di coordinamento. Un coordinamento dall alto può essere osservato anche nei Paesi Bassi dove l approccio della strategia Peaks in the Delta assicura che il finanziamento nazionale confluisca su priorità nazionali nelle regioni. In Svezia, oltre al coordinamento fornito dal QRSN, il governo ha proposto di creare un forum nazionale per promuovere il dialogo tra rappresentanti regionali e nazionali. Nel Regno Unito, i recenti sviluppi in Inghilterra mirano a migliorare l integrazione tra politiche nazionali e regionali tramite l inserimento delle priorità regionali nei progetti di bilancio nazionale e richiedendo alle Agenzie di sviluppo regionali di raggiungere obiettivi nazionali. Infine in Polonia la creazione del Ministero per lo sviluppo regionale ha contribuito al coordinamento tra i livelli nazionale e regionale, avendo questo la responsabilità per il coordinamento della politica regionale UE e nazionale e per il rafforzamento della cooperazione tra gli autogoverni regionali. 6. CONCLUSIONI E SPUNTI PER LA DISCUSSIONE Nel considerare gli sviluppi recenti nella politica regionale, nel capitolo 3 sono stati identificati quattro temi principali, temi che sono poi sviluppati nei capitoli 4 e 5. Primo, per quanto riguarda gli obiettivi della politica, è chiaro che i cambiamenti nell agenda della politica regionale hanno assicurato che gli obiettivi del miglioramento della crescita e della competitività regionali siano ora al centro della politica regionale della maggior parte dei paesi; allo stesso tempo, lo sviluppo delle regioni tradizionalmente considerate svantaggiate rimane un obiettivo in molti paesi. Secondo, per quanto riguarda l orientamento territoriale della politica, la nuova agenda ha comportato l adozione di un approccio su tutte le regioni in quasi tutti i paesi; allo EoRPA Relazione 06/1 (Sintesi) 9 European Policies Research Centre

12 stesso tempo, ciò non ha precluso, in alcuni paesi, il favorire alcune aree specifiche (da un lato le aree tradizionalmente designate come svantaggiate, dall altro i centri urbani). Terzo, per quanto riguarda gli strumenti della politica regionale, la nuova agenda ha comportato quasi ovunque uno spostamento verso misure per il contesto economico (spesso con una forte componente rivolta all innovazione), misure che sono generalmente attuate tramite programmi regionali. Allo stesso tempo, gli aiuti regionali di stampo tradizionale sono ancora una componente centrale della politica in molti paesi, certamente in quanto a spesa. Infine, per quanto riguarda l attuazione della politica, la nuova agenda è risultata in molti paesi in un ulteriore decentramento, con un associato aumento dell importanza del coordinamento nazionale, regionale e tra centro e regioni. Al tempo stesso, i ministreri dei governi nazionali continuano a ricoprire un ruolo centrale sia nella definizione delle strategie, che nell assicurare un efficace attuazione della politica di sviluppo regionale nazionale. Nell ambito di questi temi, si possono identificare quattro questioni per la discussione: Primo, fino a che punto questa rassegna degli sviluppi nella politica regionale fornisce un resoconto ed una spiegazione completi dei cambiamenti che si sono verificati nei vari paesi? Vi sono degli sviluppi eccezionali che non possono essere ricondotti ai trend identificati? Secondo, considerate le tendenze all attribuzione di priorità agli obiettivi della crescita ed alla regionalizzazione delle responsabilità, non vi è un pericolo che la politica regionale perda influenza sulla continua necessità (almeno in alcuni paesi) di ridurre il divario tra le parti svantaggiate e quelle più prosperose dei vari paesi? Terzo, fino a che punto sono i cambiamenti nei quadri UE (politica di coesione e politica della concorrenza) ad aver determinato i cambiamenti nella politica regionale dei vari Stati membri? In quali particolari campi questi quadri stanno avendo un impatto sugli sviluppi attuali e futuri? Infine, guardando al medio termine, quali sono le principali sfide future per la politica regionale e quanto equipaggiata può questa essere considerata per far fronte a tali sfide? EoRPA Relazione 06/1 (Sintesi) 10 European Policies Research Centre

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