Rassegna comparativa dei cambiamenti recenti nella politica regionale degli Stati membri e della Norvegia

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1 Rassegna comparativa dei cambiamenti recenti nella politica regionale degli Stati membri e della Norvegia Douglas Yuill SINTESI Questa sintesi è stata preparata per la discussione al ventiquattresimo incontro degli Sponsor dello European Policies Research Centre che si terrà a Ross Priory, Loch Lomondside nei giorni 6 e 7 ottobre European Policies Research Centre University of Strathclyde 40 George Street Glasgow G1 1QE Tel: Fax: douglas.yuill@strath.ac.uk

2 1 1. INTRODUZIONE Il periodo è stato un periodo di cambiamenti significativi nella politica regionale, per la gran parte determinati da un nuovo inquadramento delle politiche a livello europeo (gli Orientamenti per gli aiuti di stato a finalità regionale del 1998 e i regolamenti per i Fondi strutturali del 1999). Più recentemente, si sono continuati a verificare cambiamenti importanti, tuttavia ciò si è verificato meno come conseguenza delle pressioni europee. In un numero significativo di paesi è stato un recente cambiamento di governo ad aver avuto un impatto sulla politica regionale. In altri paesi, la necessità di limitare la spesa ha acquistato prominenza. In aggiunta, i paesi sono sottoposti ad una crescente pressione circa la necessità di occuparsi di questioni come la competitività e la produttività, e ciò ha evidenti ripercussioni sullo sviluppo regionale. Allo stesso tempo, molti Stati Membri sono coinvolti in più ampi esercizi di decentramento ed anche questi hanno delle implicazioni per l attuazione della politica regionale. Infine, è in corso un processo di cambiamento della politica regionale di più ampia portata, che si sta sostanziando in vari paesi in un allontanamento da un politica degli incentivi mirata territorialmente, verso un approccio allo sviluppo regionale su tutto il paese. 2. RASSEGNA DEGLI SVILUPPI RECENTI NELLA POLITICA REGIONALE Dall inizio del 2002 i cambiamenti nella legislazione relativa agli aiuti regionali sono stati relativamente rari. Sono riportati nella Tabella 2.1 e si riferiscono soltanto a Belgio, Italia e Portogallo. Ciò rispecchia un generale desiderio di evitare di riaprire le procedure per l approvazione degli aiuti di stato a così poco tempo dall approvazione dei regimi per il periodo Al contrario, sono state molto diffuse le revisioni delle politiche di ampio respiro. È stata prodotta una nuova legislazione regionale in Finlandia, Svezia e nelle Fiandre in Belgio, questa nuova legislazione ha posto le basi per un nuovo quadro di politica regionale in questi Paesi; in seguito all elezione di governi di centro-destra, nuovi approcci alla politica regionale sono stati introdotti in Danimarca e Norvegia e nuove priorità politiche sono emerse in Francia; in Italia e nel Regno Unito vi è stata la formulazione di una nuova filosofia in tema di politica regionale, nell ambito del dibattito sul futuro dei Fondi strutturali; in Germania si sta attuando una revisione complessiva del quadro congiunto Federale-Land (GA), in seguito alle critiche mosse contro le politiche che comportano un finanziamento misto federale e dei Länder; infine una revisione fondamentale dell approccio allo sviluppo regionale si sta verificando in Portogallo in seguito all elezione del nuovo governo e l approvazione di un pacchetto di misure di austerità economica. La Sezione 2.2 presenta un quadro sintetico dei cambiamenti recenti nella politica regionale in ciascuno dei paesi considerati. Da questa rassegna emergono varie considerazioni. La principale tra queste è forse relativa al fatto che sempre di più i vari paesi si preoccupano di promuovere lo sviluppo regionale in tutte le regioni piuttosto che soltanto in alcune circoscritte aree designate. Ciò si sposa con il crescente accento posto sulla stimolazione del potenziale endogeno, volta ad assicurare che tutte le regioni massimizzino il loro contributo alla crescita ed allo sviluppo nazionali. Questo cambiamento riflette anche uno spostamento dal tema dell equilibrio territoriale verso la promozione della competitività regionale. L accento posto sulla valorizzazione del potenziale di sviluppo ha anche portato ad un più ampio raggio di misure di politica regionale (e ad un mix differente). In molti paesi la politica regionale è andata oltre i tradizionali aiuti regionali, per incorporare forme di

3 2 supporto all ambiente imprenditoriale e interventi infrastrutturali più generali, così come forme di programmazione regionali. Questo concetto più ampio di politica regionale è stato supportato dalle possibilità di cofinanziamento offerte nel quadro dei Fondi strutturali. In relazione a ciò, in un ampio numero di paesi sono stati compiuti dei passi per utilizzare altre politiche ai fini dello sviluppo regionale. I cambiamenti alla portata della politica regionale (politiche per il lavoro, l istruzione, i trasporti, l innovazione, la cultura, lo sviluppo urbano). I cambiamenti relativi all ambito di applicazione della politica regionale sono discussi nella Sezione 3. Un secondo tema è quello della regionalizzazione della politica regionale. Questo elemento ha sempre figurato, ovviamente, nella politica regionale degli Stati Membri ad impianto federale, anche se negli anni recenti con un rinnovato accento in Paesi come Austria e Belgio. In aggiunta, in Germania vi è stato un dibattito sull appropriatezza di un quadro congiunto tra livello federale e Länder in relazione ad una politica la cui responsabilità risiede a livello di Land. Anche nei paesi non federali stanno aumentando i poteri attribuiti al livello regionale nel campo dello sviluppo economico. Per esempio in Norvegia circa l 80 percento del budget per lo sviluppo regionale è trasferito direttamente alle contee, le quali decidono se ed in che forma si debba fornire supporto. I recenti cambiamenti costituzionali in Italia hanno aumentato il peso del livello regionale, mentre nel Regno Unito il documento di consultazione del Marzo 2003 parla di un quadro per la politica regionale fondato sulla devoluzione e sul decentramento, tale che nazioni e regioni abbiano le risorse e la flessibilità necessarie per attuare soluzioni identificate localmente, in un contesto che assicuri una effettiva accountability. Questi sviluppi rispecchiano un desiderio più ampio di sfruttare il potenziale delle regioni; tuttavia, essi rispecchiano anche l impatto dei Fondi strutturali e le discussioni che stanno avendo luogo circa il livello più appropriato, nazionale o regionale, di attribuzione delle responsabilità per la politica regionale. La regionalizzazione della politica regionale è discussa nella Sezione 4.1. L ampliamento della copertura della politica regionale, combinato con la regionalizzazione di molti aspetti della sua attuazione, ha portato al centro della ribalta la questione del coordinamento delle politiche. Vi sono tre questioni che sono emerse in relazione a questo aspetto: il problema del coordinamento delle iniziative di sviluppo regionale a livello regionale, la questione del coordinamento stato-regioni e il tema delle modalità attraverso cui un efficiente coordinamento possa essere ottenuto a livello nazionale. Queste tre tematiche sono passate in rassegna nella Sezione CAMBIAMENTI NELL AMBITO DI COMPETENZA DELLA POLITICA REGIONALE In quasi tutti i paesi non vi sono stati grandi cambiamenti relativamente ai tipi di incentivi regionali offerti, sebbene vari cambiamenti siano in programma per un prossimo futuro. Dopo aver ottenuto l approvazione dei regimi di aiuti regionali per il periodo , i vari paesi si sono accontentati di lasciare i propri regimi di aiuto inalterati. Tuttavia, la Tabella 3.1 dimostra che vi sono state delle revisioni della legislazione degli incentivi regionali in Belgio, Italia e Portogallo. In tutti tre i Paesi le ristrettezze di bilancio sono state la base per i cambiamenti introdotti. Il supporto è diventato limitato in quanto a budget e discrezionario nelle Fiandre (con l uso di un sistema a bando per i progetti più piccoli e di aiuti discrezionali per quelli di più grandi dimensioni); più selettivo (attraverso programmi negoziati) e più basato sulla tassazione in Italia (con un nuovo importante contributo fiscale introdotto con la legge finanziaria per l anno 2001), e più condizionale in Portogallo (con la maggior parte

4 3 dell aiuto SIME costituito da una componente rimborsabile più un premio di completamento). Inoltre, una nuova Legge per lo Sviluppo è in preparazione in Grecia il cui obiettivo è quello di offire agli investitori esteri una riduzione sostanziale della tassazione ed altri incentivi. In Germania vi è da tempo un dibattito sul futuro della Investitionszulage (Indennità per gli investimenti), una misura di carattere fiscale disponibile solo nei nuovi Länder. Nel Regno Unito l Assistenza Regionale Selettiva (Regional Selective Assistance, RSA), il principale regime di aiuto agli investimenti britannico, è in corso di revisione in Inghilterra ed è già stato semplificato in Scozia. In tutto il Regno Unito l attenzione si sta spostando su tipi di incentivi che mirano a migliorare la produttività e che contribuiscono alla creazione della ricchezza, piuttosto che semplicemente alla creazione di posti di lavoro. Similmente, le nuove modalità di finanziamento lanciate da Enterprise Ireland nel maggio scorso sono risultate in una più ampia gamma di possibilità di supporto, mentre IDA-Ireland sta ponendo l accento maggiormente su misure che promuovono la qualità dell occupazione e l impianto di società a capitale straniero. Infine, nei Paesi nordici vi sono due sviluppi degni di nota: in Norvegia il contributo agli oneri sociali, che esiste da lunga data, è stato ancora una volta posto in discussione dalle autorità della concorrenza, mentre in Danimarca una nuova misura è stata introdotta per le parti più povere del Paese, designate di recente. Il supporto non viene fornito all impresa ma prende la forma di uno sconto fiscale maggiorato per i pendolari di lunga distanza come modo per mantenere la popolazione e i relativi insediamenti. Per sintetizzare questi vari sviluppi relativi alle tipologie degli incentivi in uso, i cambiamenti suggeriscono che forme di supporto fondate su incentivi stanno diventando meno importanti. Ciò è dovuto principalmente alle pressioni esistenti sui bilanci pubblici. Sia in Portogallo che in Italia questo ha portato ad un uso maggiore di elementi rimborsabili degli aiuti disponibili, mentre nelle Fiandre è stato introdotto, per i progetti di piccole dimensioni, un sistema a bando con risorse predefinite. Inoltre, forme di supporto fiscali hanno acquisito prominenza sia in Italia che in Grecia. Vi è tuttavia un riconoscimento in Italia del fatto che misure a carattere fiscale non si sposano bene con l obiettivo di ridurre la spesa per aiuti. Anche in Germania, il rinnovo dell indennità per gli investimenti sta incontrando opposizioni. Più in generale, vi è evidenza dell introduzione di una maggior varietà di forme di supporto, particolarmente a livello regionale. Questa tendenza è parte di un trend più ampio di concentrazione dei regimi di aiuto sul lato dell offerta, piuttosto che stimolare la domanda di investimento e la creazione di occupazione. Questo trend sembrerebbe esser rafforzato dalla crescente regionalizzazione delle responsabilità in materia di regimi di aiuto. Uno dei grandi temi che emergono da questa rassegna dei cambiamenti recenti è il maggior peso attribuito alle componenti non relative agli incentivi della politica regionale: forme di supporto quadro all ambiente imprenditoriale, realizzazione di infrastrutture economiche e programmi regionali e formulazione di strategie. I cambiamenti relativi a questi aspetti sono illustrati nella Tabella 3.1 e discussi nella Sezione 3.2. Emergono da questa rassegna anche una serie di punti generali. Il primo è il fatto che misure non di incentivazione hanno chiaramente avuto una maggiore prominenza nelle recenti revisioni delle politiche e nelle nuove legislazioni. In parte questo rispecchia lo spostamento dell attenzione verso la competitività regionale e lo sviluppo endogeno, tuttavia, questo cambiamento è anche legato al più ampio spostamento verso una programmazione ed un attuazione regionalizzate. Ciò a sua volta ha determinato approcci maggiormente integrati che incorporano una più vasta

5 4 gamma di strumenti. Per quanto riguarda le singole componenti della politica, le misure per il contesto imprenditoriale sono spesso state orientate all innovazione, con modalità operative fondate sulla scelta tra proposte regionali sulla base di bandi competitivi. Pur essendo spesso considerate come parte integrante della politica regionale, poche di queste misure sono in pratica limitate alle sole aree designate. Per quanto concerne le infrastrutture fisiche, la realizzazione di investimenti è maggiormente orientata dalle regioni, in linea con iniziative più ampie verso una maggior rispondenza delle decisioni nazionali alle esigenze ed alle priorità regionali (ad esempio in Svezia e Finlandia). Sempre relativamente al contesto delle infrastrutture, è anche interessante considerare il trattamento riservato dalla DG Concorrenza alle misure tedesche di infrastrutturazione nell ambito di una revisione recente della carta delle aree designate. Esso suggerisce che le difficili negoziazioni che si sono verificate in passato in alcuni paesi relativamente ai regimi di aiuto regionale potranno verificarsi anche in futuro relativamente al supporto regionale alle infrastrutture. Infine, con riferimento ai piani e programmi regionali è chiaro che la loro definizione sta ora acquistando una prominenza principale in un ampio e crescente gruppo di paesi. Merita di esser menzionato, a questo proposito, il supporto extra che vari paesi stanno fornendo alle regioni più deboli nello sviluppo delle strategie. 4. CAMBIAMENTI NELL AMMINISTRAZIONE DELLA POLITICA REGIONALE Questa sezione compie una rassegna dei cambiamenti nell amministrazione della politica regionale (si veda la Tabella 4.1). La tabella opera una distinzione tra tre categorie di cambiamenti: cambiamenti relativi alla regionalizzazione delle politiche (discussi nella Sezione 4.1), quelli relativi al coordinamento delle politiche (Sezione 4.2) ed un gruppo miscellaneo di altri sviluppi (Sezione 4.3). Per quanto riguarda la regionalizzazione delle politiche, i paesi possono essere raggruppati in quattro categorie. Primo, Grecia, Irlanda e Portogallo sono tutti e tre Stati Membri unitari che hanno adottato tradizionalmente un approccio centralizzato all attuazione delle politiche ma in cui si sta sviluppanto un elemento regionale, per di più in risposta delle pressioni dei Fondi strutturali. All altro estremo dello spettro vi sono Austria, Belgio, Germania e Spagna: essi sono stati federali in cui le responsabilità in tema di politica regionale ricadono al livello delle regioni. Almeno in alcuni di questi Paesi, gli sviluppi recenti suggeriscono che le influenze del livello federale stanno diminuendo. Un terzo gruppo di paesi consiste di Italia e Regno Unito, Paesi in cui riforme costituzionali hanno portato ad una più ampia devoluzione delle responsabilità politiche. Questo ha avuto un impatto ovvio e significativo sulla definizione ed attuazione della politica regionale. Dei restanti paesi, la maggior parte ha posto un maggiore accento che in passato sul livello regionale nello sviluppo economico, particolarmente incoraggiando le iniziative regionali e, specialmente, l uso e la definizione di programmi e strategie regionali. Questo è stato il caso, ad esempio, dei Paesi nordici e della Francia. Al contrario, non vi è stata una regionalizzazione della politica regionale in Lussemburgo (per ovvie ragioni). Non vi sono stati cambiamenti significativi neppure nei Paesi Bassi. D altro canto, il Ministero degli Affari Economici è stato impegnato in una revisione delle priorità regionali in consultazione con le regioni ed altri soggetti, per definire una visione strategica relativamente a quali debbano essere le sue priorità di sviluppo regionale. La Sezione 4.1 mostra che negli ultimi anni vi sono state ampie tendenze verso un rafforzamento del ruolo ricoperto dal livello regionale nella definizione e attuazione

6 5 della politica regionale. Di questo aspetto un caso lampante è quello della Norvegia dove, come già accennato, oltre l 80 percento del budget per lo sviluppo regionale ricade ora sotto la responsabilità politica delle fylke. Tuttavia, questa è anche una tendenza molto evidente in Paesi come Italia e Regno Unito dopo la recente legislazione devolutiva. In entrambi i Paesi la politica regionale è sempre più una competenza del livello regionale. Anche gli Stati Membri nordici stanno ponendo un maggior accento sulla programmazione e sul networking regionali, ed anche la Francia sta sottolineando il contributo del livello sub-regionale nello sviluppo e nella politica reigonali. Anche in paesi come Grecia, Irlanda e Portogallo, i quali hanno tradizionalmente adottato un approccio all attuazione della politica regionale particolarmente centralizzato, appare chiaro che il ruolo del livello regionale sta diventando sempre più importante. Infine, sebbene l approccio dei Paesi federali alla politica regionale sia già molto regionalizzato, alcuni sviluppi recenti suggeriscono un ulteriore trasferimento di poteri al livello regionale. In Belgio, per esempio, il precedente quadro nazionale di politica regionale sta per essere rimpiazzato da quadri regionali, mentre in Germania la operatività futura del quadro congiunto federale-land è in stata messa in discussione dalla proposta di ritirare il supporto federale per le attività che ricadano al di fuori dai nuovi Länder. Questi sviluppi rispecchiano una vasta gamma di influenze, molte delle quali sono già state menzionate: il crescente accento posto sulla competitività regionale e sulla valorizzazione del potenziale regionale, attraverso la facilitazione dell identificazione di soluzioni regionali ai problemi regionali; l influenza dei Fondi strutturali, con il loro accento sulla definizione delle strategie al livello regionale, sul partenariato regionale e sull attuazione e monitoraggio delle politiche da parte delle regioni e, infine, gli sviluppi di più ampia portata come l ascesa nell agenda politica di devoluzione e decentramento, insieme ad un accento crescente sulla sussidiarità quale principio fondamentale per la determinazione delle competenze politiche. Per quanto concerne il coordinamento delle politiche, la Sezione 4.2 considera in primo luogo i cambiamenti nel coordinamento delle politiche per lo sviluppo regionale all interno delle regioni, quindi considera i cambiamenti intercorsi relativamente al livello nazionale, per quindi passare in rassegna gli sviluppi relativi al coordinamento stato-regioni. Molti dei cambiamenti discussi nella Sezione 4.1 sono associati a tentativi volti a migliorare il coordinamento delle politiche al livello regionale. Essi mirano ad assicurare che il partenariato regionale si attivi per sviluppare delle strategie per la regione, per identificare possibili fonti di finanziamento, per facilitare l attuazione delle strategie formulate e quindi monitorarne e valutarne l impatto. Ciò naturalmente è coerente con l approccio dei Fondi strutturali. Benché la Tabella 4.1 non registri cambiamenti in Paesi come Grecia, Irlanda e Portogallo, è chiaro che, nel contesto dei Fondi strutturali, il coordinamento a livello regionale è diventato via via più significativo nel periodo Inoltre, in Finlandia i meccanismi associati ai Fondi strutturali sono ormai in uso anche nel contesto della politica regionale nazionale; mentre in Svezia i nuovi Programmi per la Crescita Regionale sono visti come strumenti chiave di coordinamento delle politiche al livello di contea. Il coordinamento regionale è sottolineato anche nella nuovo sistema per la spesa regionale in funzione in Norvegia, un sistema fortemente devoluto. Anche in Danimarca i nuovi gruppi in rete (networked-groupings) - le Iniziative per lo Sviluppo Imprenditoriale Regionale tra regioni e le Alleanze per la Crescita Regionale per quelle regioni con i più bassi redditi pro capite si basano preponderantemente sul lavoro collaborativo, non soltanto tra le organizzazioni di livello regionale, ma anche tra diversi livelli di governo. Aldilà dei Paesi nordici vi sono stati simili cambiamenti verso un maggior coordinamento a livello regionale in Italia (attraverso l uso

7 6 crescente dei patti territoriali e dei contratti d area), nel Regno Unito (tramite le Development Agencies inglesi) ed in Francia (dove un maggior peso è stato attribuito ad azioni cooperative ai livelli regionale e locale). È spesso un obiettivo dei policymaker che si occupano di politica regionale quello di incoraggiare un maggiore coordinamento a livello nazionale tra i ministeri del governo centrale relativamente alla finalità della politica regionale. Sebbene ciò sia difficile da ottenere in pratica, alcuni sviluppi recenti sono degni di nota. Nel Regno Unito il Tesoro, il DTI e l Ufficio del Vice Primo Ministro hanno introdotto un Accordo congiunto per i Servizi Pubblici (Public Service Agreement) che ha comportato una valutazione congiunta di tutte le politiche aventi un impatto sui tassi di crescita delle regioni. Anche in Svezia, due delle strategie di attuazione alla base della legge sulla politica regionale del 2001 si riferiscono al coinvolgimento nell ambito dello sviluppo economico dell ampia gamma di ministri nazionali. In Danimarca, infine, le nuove Alleanze per la Crescita Regionale mirano a migliorare il livello di collaborazione nell ambito dello sviluppo economico, anche tra dipartimenti del governo centrale. Relativamente al coordinamento stato-regioni, negli Stati membri federali questo tipo di coordinamento è stato tradizionalmente un importante aspetto della politica regionale. Tuttavia, vari cambiamenti recenti sembrano indebolire questo aspetto. In particolare, la decisione in Germania di interrompere il finanziamento federale nella parte Ovest del Paese per i nuovi progetti della GA a partire dal 2004 e per i progetti già esistenti a partire dal 2007, ha posto in forse il futuro dell approccio congiunto federale-land come strumento per il coordinamento della politica regionale. Al contrario, in molti Stati Membri unitari il coordinamento tra stato centrale e regioni ha assunto prominenza crescente di pari passo con la migrazione delle responsabilità politiche verso le regioni. Esempi di questa circostanza si riscontrano in Finlandia, Francia, Danimarca, Regno Unito, Paesi Bassi, Svezia e Norvegia. Dall analisi di questi sviluppi emergono delle differenze interessanti. Negli Stati Membri federali, nei quali i poteri relativi allo sviluppo economico risiedono comunque al livello regionale, vi è stata una tendenza ad un indebolimento del coordinamento politico tra stato e regioni. Questo si è verificato anche in Norvegia dove vi è opinione diffusa che lo sviluppo economico sia essenzialmente un compito del livello regionale. Le responsabilità di livello centrale sono limitate allo sviluppo ed alla negoziazione della carta degli aiuti regionali, alla definizione di programmi pilota ed allo scambio di esperienze tra le regioni. Al contrario, il coordinamento statoregioni ha assunto una maggiore importanza altrove. Esempi evidenti di evoluzioni in questo senso si riscontrano in Svezia e Finlandia dove, tra gli sviluppi recenti, vi sono stati l utilizzo di forme di coordinamento fondate su programmi; in Inghilterra dove è stato introdotto un coordinamento basato su obiettivi definiti congiuntamente e in Danimarca, con il coordinamento basato sui network. Gli altri sviluppi amministrativi riportati in Tabella 4.1 possono essere passati in rassegna relativamente rapidamente. Primo, in alcuni paesi vi è stata una tendenza a rendere l attribuzione di aiuti meno soggettiva e discrezionale. Ciò è stato rispecchiato, per esempio, nel crescente uso di sistemi basati su bandi competitivi con dotazioni finanziarie limitate in cui i progetti che fanno domanda di finanziamento vengono messi in graduatoria automaticamente in virtù delle loro caratteristiche. Secondo, si è riscontrato che in alcuni paesi è stato posto un maggiore accento sull analisi dei progetti prima dell assegnazione del contributo e sulla valutazione dei progetti successivamente a questo momento, nell ottica di migliorare il value-formoney. Per concludere, in quasi la metà dei paesi vi sono stati dei cambiamenti di carattere organizzativo relativamente all attuazione delle politiche. In alcuni casi ciò si è sostanziato in un maggior coinvolgimento di intermediari del settore privato ma, più

8 7 spesso, questi cambiamenti sono stati associati alla fusione di organizzazioni per creare sportelli unici per l attuazione delle politiche. 5. CAMBIAMENTI NELLA POLITICA DEGLI INCENTIVI REGIONALI Questa sezione passa in rassegna tre aspetti: i cambiamenti nella copertura territoriale della politica regionale, i cambiamenti nei valori degli aiuti ed altri cambiamenti relativi alle condizioni di concessione degli aiuti (si veda la tabella 5.1). Per quanto riguarda il cambiamento relativo alla copertura territoriale, sulla base degli Orientamenti sugli aiuti di stato a finalità regionale del marzo 1998 sono state approvate dalla DG Concorrenza le carte degli aiuti e gli associati regimi di aiuto per tutto il periodo L unica eccezione a riguardo era rappresentata dalla Germania dove era stata presa la decisione di cercare di ottenere l approvazione della carta degli aiuti solo per il periodo , in linea con la tradizione tedesca di rivedere le aree designate ogni tre o quattro anni. Fino all inizio del 2002, la opinione generale all interno della GA era che le nuove aree designate sarebbero state approvate per il periodo sulla base di nuovi dati statistici e di un nuovo modello di designazione (unificato). Tuttavia, successivamente, svariate pressioni hanno determinato una rottura del consenso su questa prospettiva. Una di queste pressioni era relativa al fatto che dal 1997 vi è stata una crescita più bassa nei nuovi Länder rispetto ai vecchi Länder. Ciò ha reso più difficile convincere i nuovi Länder dei vantaggi associati ad un sistema di designazione unitario. Un altra pressione era relativa ad un offerta da parte della Commissione europea di riapprovare rapidamente la stessa carta degli aiuti. Una terza faceva riferimento al fatto che mentre una mappa elaborata sulla base di dati aggiornati avrebbe introdotto dei cambiamenti, l impatto era distribuito piuttosto equamente tra i vari Länder. Sulla base di tutto ciò una mappa inalterata è stata presentata alla Commissione nel settembre Mentre questa proposta è stata accettata dalla DG Concorrenza, non è stato finora possibile concordarne i relativi regimi di aiuti GA e i connessi interventi infrastrutturali. L opinione tedesca è che il Paese ha sofferto nelle negoziazioni per il fatto di essere stato l unico paese ad aver affrontato di nuovo il procedimento di approvazione in questo momento. Un ultimo punto degno di nota è che è stato designato un nuovo gruppo di aree eleggibili (aree E). Si tratta prevalentemente di aree di confine che sono state penalizzate dalla mancata approvazione di una nuova carta degli aiuti. Come le aree D, queste aree hanno una eleggibilità circoscritta ai soli aiuti per le PMI. Mentre la Germania è l unico Paese che ha considerato attivamente una nuova designazione delle aree ammesse ad aiuti regionali, vi sono state altre evoluzioni relative alla copertura territoriale della politica regionale in Danimarca e Norvegia. In Danimarca il Libro Bianco del maggio 2003 ha designato aree che o erano ricomprese tra le 15 aree di pendolarismo più povere (misurate sulla base del reddito da lavoro pro capite), o che avessero un reddito pro capite inferiore all 80 percento della media nazionale. Queste aree beneficiano del supporto dell Alleanza per la Crescita Regionale e degli aiuti per i pendolari di lunga distanza. Infine, in Norvegia, vi sono alcune preoccupazioni circa la posizione delle parti più a nord del Paese. È atteso un Libro Bianco che dovrebbe creare una Zona di Azione per Misure Speciali (ad es. sconti fiscali e regimi di aiuto speciali) in Finnmark e nel nord Troms. La Sezione descrive l attuale copertura delle aree designate in termini di popolazione e alcuni trend di più lungo periodo relativamente a questo tema. In questa stessa sezione sono anche commentati alcuni cambiamenti introdotti dagli

9 8 Orientamenti per gli aiuti di stato a finalità regionale del 1998, con particolare riferimento alle difficoltà affrontate dagli Stati Membri nel designare, in primo luogo, e, quindi, negoziare le carte degli aiuti all interno del quadro delineato da tali Orientamenti. Per quanto riguarda le intensità massime di aiuto, la Tabella 5.1 riporta dei cambiamenti relativi a meno della metà dei paesi considerati nella rassegna, il che non rappresenta una sorpresa dal momento che i massimali di aiuto coerenti con gli Orientamenti erano generalmente stati fissati per l intero periodo I cambiamenti riportati nella tabella sono di due tipi. Primo, vi sono delle modifiche ai massimali che erano state approvate nel 2000 ma che si stanno introducendo gradualmente, come in parti di Irlanda, Portogallo e Spagna. Secondo, vi sono vari cambiamenti nei regimi di aiuto che, pur mantenendo inalterati i massimali, risulteranno in minori tassi di aiuto nei paesi interessati. Questo è il caso, per esempio, degli sviluppi registratisi in Italia, Portogallo e Belgio, i quali a loro volta riflettono delle ristrettezze di bilancio. Nella Sezione viene fornita una visione d insieme dei massimali di aiuto, concentrandosi in particolare sui cambiamenti introdotti dagli Orientamenti sugli aiuti di stato a finalità regionale e sulla relazione tra i nuovi massimali e i valori medi degli aiuti concessi. Quasi per definizione, l ultimo insieme di cambiamenti riportati nella Tabella 5.1 è più vario di natura; essi si riferiscono alle altre condizioni che hanno impattato sui valori degli aiuti concessi. Volendo identificare un tema comune tra i cambiamenti recenti, l unico tema che emerge è che le condizioni per ottenere i contributi stanno sempre più favorendo progetti che abbiano un valore aggiunto particolare. 6. TREND NELLA SPESA PER AIUTI REGIONALI Quest ultima sezione fornisce un rapido quadro della spesa per incentivi regionali negli Stati membri ed in Norvegia nel periodo Essa discute a turno la distribuzione complessiva della spesa per incentivi regionali, i trend nella spesa per aiuti nel tempo, la portata della spesa per aiuti reginali (aggiustata in ragione della dimensione di ciascun paese) e l intensità della spesa (ovvero spesa in relazione alla popolazione delle aree che ricevono supporto). Questa sezione utilizza dati di spesa tratti dalla descrizione dettagliata degli aiuti prodotta ogni anno dall EPRC. I dati sulla spesa sono forniti in versione sitentica in Allegato 1 (Tabelle 13-18).

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