IL PIANO REGIONALE DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE

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1 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ASSESSORATO DELL INDUSTRIA IL PIANO REGIONALE DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE L.R. 7 giugno 1989, n. 30, art. 6 RELAZIONE GENERALE Ottobre 2007

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3 PROGEMISA S.p.A. Francesco Manca Simonetta Fanni Marino Boi Presidente Direttore Generale Direttore tecnico Piano Regionale delle Attività Estrattive GRUPPO DI LAVORO COSTITUITO PRESSO LA PROGEMISA S.p.A. CAPO PROGETTO Giorgio Tore GRUPPO DI COORDINAMENTO Ivano De Carlo Elio Sirigu Giorgio Sanna STRUTTURA OPERATIVA PER LO STUDIO CONOSCITIVO E IL PIANO Elio Sirigu, Ivano De Carlo, Giorgio Sanna, Angelo Corda, Aldo Orrù, Giorgio Tore, Maria Assunta Vinci Segreteria tecnica e gestione dei dati Cartografia numerica, fotointerpretazione, elaborazioni GIS Banca dati Censimento dell'industria estrattiva Francesco Fanni, Donatella Atzori Giancarlo Cabras, Antonio Lavena, Andrea Lai, Pinuccio Manca, Amerigo Medde, Patrizio Menneas, Vincenzo Piras Giovanna Campo, Giuseppe Corda, Francesco Fanni, Cristina Russo Donatella Atzori, Franco Brau, Gianpiero Cherchi, Angelo Corda, Ivano De Carlo, Francesco Fanni, Lucio Ghiani, Aldo Orrù, Stefano Piga 1, Giorgio Sanna, Massimo Sias, Elio Sirigu, Valeria Soru 2, Giorgio Tore, Maria Assunta Vinci REDAZIONE Il Catasto Cave La cartografia numerica, fotointerpretazione, elaborazioni GIS Ivano De Carlo Giancarlo Cabras, Antonio Lavena, Andrea Lai, Pinuccio Manca, Amerigo Medde, Patrizio Menneas, Vincenzo Piras, GianLuca Melis 1, Francesca Pau 1, Stefano Piga 1, Elisabetta Pinna 1 Il Sistema Informativo delle Attività Estrattive Fabrizio Pilloni, Pietro Mulas, Giuseppe Corda Le risorse: la geologia e la giacimentologia Angelo Corda Il sistema delle imprese Giorgio Sanna, Valeria Soru 2, Ivano De Carlo Il settore minerario Aldo Orrù I materiali di cava ad uso civile Ivano De Carlo I materiali di cava ad uso industriale Aldo Orrù, Angelo Corda I materiali di cava ad uso ornamentale Elio Sirigu La stima dei fabbisogni Ivano De Carlo La performance del settore estrattivo attraverso l'analisi dei bilanci delle società di capitale Valeria Soru 2, Giorgio Sanna La valorizzazione dei residui dell'attività estrattiva Sergio Pilurzu Il riutilizzo dei rifiuti non pericolosi Franco Brau Il processo di partecipazione e la VAS Franca Leuzzi 3, Franco Corosu 3, Romano Ruggeri 3 Le miglior tecnologie disponibili Aldo Orrù 1 Tirocinante esterno 2 In comando da Sigma Invest a Progemisa 3 Assessorato Difesa Ambiente della RAS, Servizio della sostenibilità ambientale e valutazione impatti Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale 3/437

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5 RELAZIONE GENERALE Indice 1. PREMESSA ILLUSTRATIVA E SINTESI PRINCIPI E NOTE METODOLOGICHE Principi Note metodologiche Censimento dell'industria estrattiva della Sardegna, anno Costruzione dei dati geografici e analisi territoriale Il Sistema Informativo Territoriale per le Attività Estrattive - SITAE 37 Struttura dei tematismi del PRAE 38 Gestione del SITAE: RIFERIMENTI NORMATIVI Generalità Cenni di legislazione mineraria Quadro legislativo in materia estrattiva nelle Regioni Italiane Regione Veneto L.R. 44/ Regione Umbria L.R. 17/ Regione Lazio L.R. 17/ Provincia Autonoma di Trento L.P. 7/2006 e L.P. 6/1988 e s.m Regione Lombardia L.R. 14/1998 e s.m Quadro legislativo in materia estrattiva nella regione Sardegna Pianificazione urbanistica, territoriale e vincolistica Piano Paesaggistico Regionale PUBBLICO REGISTRO TITOLI MINERARI E CATASTO CAVE Generalità Catasto regionale dei giacimenti di cava Contenuti del catasto cave Risultati aggiornamento Catasto Cave Pubblico Registro titoli minerari Contenuti del pubblico registro titoli minerari Quadro di riepilogo dei titoli di concessione mineraria RISORSE: GEOLOGIA E GIACIMENTOLOGIA Premessa Geologia della Sardegna Geolitologia della Sardegna Rocce metamorfiche Rocce magmatiche (i graniti) Rocce vulcaniche Rocce sedimentarie 105 Rocce carbonatiche 105 Rocce clastiche 106 Depositi argillosi e marnosi 106 Depositi arenacei, conglomeratici e sabbiosi Giacimentologia dei materiali di cava 107 Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale 5/437

6 Giacimenti dei materiali di cava ad uso ornamentale 108 Granitoidi 110 Calcari e Marmi 112 Vulcaniti (Andesite, Ignimbriti e Basalto) 113 Metamorfiti Giacimenti dei materiali di cava ad uso industriale Giacimenti dei materiali di cava ad uso civile SETTORE ESTRATTIVO IN SARDEGNA Sistema delle imprese Numerosità delle Imprese Comparti Grado di integrazione delle imprese estrattive Settore minerario Minerali industriali 148 Quadro generale del settore dei minerali industriali 148 Feldspato 148 Argille 149 Bentonite 150 Caolino 150 Talco 151 Sabbie silicee 152 L attività estrattiva di minerali industriali di prima categoria in Sardegna 153 Produzione di minerali industriali 153 Argille per ceramica 154 Feldspati 154 Bentonite e Argille assorbenti 155 Caolino 155 Sabbie siliciche 156 Talco 156 Personale e produttività Acque minerali e termali 157 Quadro generale del settore delle acque minerali e termali 157 Acque minerali 157 Acque termali 158 L attività estrattiva di acque minerali e termali in Sardegna Altri minerali: minerali per la chimica, metalli preziosi e non, energia 160 Quadro generale del settore 160 Fluorite 160 Barite 161 Bauxite 161 Sale 162 Carbone 163 Oro 163 Minerali di piombo e zinco 164 L attività estrattiva in Sardegna 165 La produzione di minerali per la chimica 165 Personale e produttività 166 Minerali energetici 167 Minerali per metalli preziosi 168 Minerali metalliferi Settore estrattivo di cava Materiali di cava ad uso industriale 169 Quadro generale del settore estrattivo di cava ad uso industriale 169 6/437 Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale

7 Mercato del cemento e degli inerti per leganti 170 Mercato dei laterizi e delle argille comuni e materiali argillosi 171 Sabbie 172 Mercato della perlite 172 Mercato della pomice 173 L attività estrattiva in Sardegna 173 Produzione di materiale ad uso industriale 174 Inerti per leganti 175 Sabbie 175 Argille per laterizi 175 Pomice 176 Perlite 176 Personale e produttività Materiali lapidei di pregio 177 Struttura produttiva 179 Denominazione commerciale dei materiali lapidei 181 Catasto regionale dei giacimenti di cava: i materiali per uso ornamentale 185 Incidenza sul territorio regionale 188 Produzione e addetti 189 Il comparto manifatturiero dei materiali lapidei di pregio 196 La produzione regionale di manufatti lapidei 200 Gli sfridi di cava e gli scarti di lavorazione 204 I distretti industriali sardi del granito e del marmo 210 I Poli Estrattivi 211 Le imprese del comparto lapidei: fatturato e struttura della produzione 213 Il problema degli scarti di estrazione e lavorazione dei materiali di cava ad uso ornamentale 217 Riuso alternativo degli scarti Materiali di cava ad uso civile e fabbisogno d inerti per l industria delle costruzioni 230 Generalità 230 L'apparato produttivo 231 Stima del fabbisogno regionale di materiali per uso civile 237 Stima Fabbisogno Inerti Metodo 1 Consumi di cemento e bitume in Sardegna 239 Stima Fabbisogno Inerti Metodo 2 Dati statistici indiretti e coefficienti di conversione 244 Bilancio Produzione Fabbisogni di inerti per conglomerati cementizi bituminosi Performance del settore attraverso l'analisi dei bilanci delle società di capitale Valore aggiunto prodotto dal comparto Grado di integrazione del comparto Performance delle imprese 274 Imprese estrattive esercenti 274 Imprese estrattive esercenti e di prima lavorazione Scenario Sintesi e considerazioni finali 278 Punti di forza 279 Punti di debolezza 279 Trasformazioni in atto nel settore 279 Opportunità ANALISI TERRITORIALE AI FINI DEL RAPPORTO AMBIENTALE Attività estrattiva e impatto ambientale Uso estrattivo del territorio regionale Territorio interessato dall uso estrattivo recuperato o riqualificato Aree di cava dismesse recuperate o riqualificate 291 Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale 7/437

8 8. INDICATORI DI SOSTENIBILITÀ E DI QUALITÀ AMBIENTALE Indicatori di sviluppo sostenibile Occupazione Formazione Salute e sicurezza Ricerca e sviluppo Rapporti con la comunità Efficienza energetica Consumi d acqua Utilizzo di sostanze pericolose Efficienza dei trasporti Incidenti ambientali Calcolo dell impatto visivo Polveri in sospensione Rumore Resa in fase di estrazione Riciclo delle acque reflue Il quadro riassuntivo degli indicatori di sostenibilità e di qualità ambientale RECUPERO, RIUTILIZZO E VALORIZZAZIONE DI RISORSE ALTERNATIVE AI MATERIALI DI CAVA Progetto VALORE: Valorizzazione dei residui dell attività estrattiva Il riutilizzo dei rifiuti inerti non pericolosi Impiantistica R.O.S.E IL PIANO REGIONALE DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE Obiettivi Elementi costitutivi e contenuti del PRAE Oggetto e campo di applicazione Efficacia, vigenza ed aggiornamento del PRAE Schema del PRAE Prescrizioni e indirizzi per l adeguamento dei Piani urbanistici comunali al PRAE Ambiti di pianificazione: scenari Indici territoriali Prescrizioni e indirizzi per il governo delle attività estrattive Autorizzazioni all apertura di nuove cave Autorizzazioni alla riattivazione e reinserimento ambientale di cave dismesse Rinnovo autorizzazioni cave Cave in regime di prosecuzione Ricerca mineraria Concessioni minerarie LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Premessa Principale normativa in materia di VAS Glossario Il percorso di Valutazione Ambientale Strategica del Piano Regionale delle Attività Estrattive Descrizione delle fasi del processo di pianificazione FASE 1: impostazione e redazione del Piano 355 FASE 2: informazione e consultazione 361 FASE 3: esame e valutazione 363 FASE 4: approvazione del Piano 363 FASE 5: informazione sulla decisione 364 8/437 Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale

9 FASE 6: attuazione e gestione Il rapporto ambientale del piano regionale delle attività estrattive MIGLIORI TECNOLOGIE DISPONIBILI Criteri per la buona pratica di coltivazione Premessa Misure protettive generali Buone pratiche di carattere generale Buone pratiche nell utilizzo degli esplosivi Buone pratiche per la riduzione del rumore Buone prassi per ridurre l emissione di polveri Criteri per la buona pratica di Ricomposizione Ambientale Finalità e modalità generali di recupero Buone pratiche di carattere generale Criteri generali per la realizzazione degli interventi di recupero delle aree estrattive a cielo aperto e delle discariche Recupero a verde ANNESSO ALLO STUDIO DEI MATERIALI LAPIDEI DI PREGIO Il mercato dei materiali lapidei da: STONE SECTOR 2006 Industria italiana e congiuntura internazionale, Internazionale Marmi e Macchine Carrara S.p.A. 411 Considerazioni di Chiusura 415 Italia ANNESSI ALL ANALISI DEI BILANCI Fonti e bibliografia Tavole statistiche 430 Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale 9/437

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11 Piano Regionale delle Attività Estrattive ELENCO DEGLI ELABORATI RELAZIONE GENERALE CATASTO REGIONALE DEI GIACIMENTI DI CAVA E PUBBLICO REGISTRO DEI TITOLI MINERARI (Concessioni Minerarie) SCHEDE CENSUARIE RELATIVE AL CENSIMENTO DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE PER L'ANNO 2004 INFORMAZIONI ELEMENTARI RACCOLTE CON IL CENSIMENTO DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE PER L ANNO 2004 Scheda impresa Scheda miniere Scheda cava uso civile e cava uso industriale Scheda cava uso ornamentale RIEPILOGO DEI PRINCIPALI DATI CARTOGRAFIA Atlante del catasto regionale dei giacimenti di cava: cave in esercizio per ogni provincia (N. 8 Volumi in formato A3), scala 1:5.000 Tav. 1.1 a Attività estrattive Regione Sardegna - Inquadramento territoriale DTM, scala 1: Tav. 1.1 b Attività estrattive Regione Sardegna - Inquadramento territoriale Ortofoto 2006, scala 1: Tav. 1.1 c Concessioni minerarie acque minerali e termali - Regione Sardegna - Inquadramento territoriale DTM, scala 1: Tav. 1.2 Attività estrattive Regione Sardegna - Carta geologica, scala 1: Tav. 1.3 Carta delle unità geolitologiche potenziali per l attività estrattiva: uso Civile, scala 1: Tav. 1.4 Carta delle unità geolitologiche potenziali per l attività estrattiva: uso Industriale, scala 1: Tav. 1.5 a/b Carta delle unità geolitologiche potenziali per l attività estrattiva: uso Ornamentale, scala 1: Tav. 1.6 Carta delle aree di concentrazione dell attività Estrattiva Cave in esercizio (attive), scala 1: Tav. 1.7 Bilancio Produzione Inerti Fabbisogno per Sistema Locale Lavoro, scala 1: Tav. 2.1 a/b Attività estrattive Provincia Olbia-Tempio, scala 1: Tav. 2.2 a/b/c Attività estrattive Provincia Sassari, scala 1: Tav. 2.3 a/b/c Attività estrattive Provincia Nuoro, scala 1: Tav. 2.4 a/b Attività estrattive Provincia Oristano, scala 1: Tav. 2.5 Attività estrattive Provincia Ogliastra, scala 1: Tav. 2.6 a/b/c Attività estrattive Provincia Cagliari, scala 1: Tav. 2.7 a/b Attività estrattive Provincia Medio Campidano, scala 1: Tav. 2.8 a/b Attività estrattive Provincia Carbonia-Iglesias, scala 1: Tav. 3 Carta degli ambiti di pianificazione delle attività estrattive, scala 1: Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale 11/437

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13 1. PREMESSA ILLUSTRATIVA E SINTESI La pianificazione delle attività estrattive è stata introdotta nella normativa regionale dalla legge regionale n. 30 del 7 giugno 1989, che le attribuisce le finalità di strumento di programmazione del settore e di preciso riferimento operativo. La legge richiede al piano regionale delle attività estrattive, PRAE, di indicare gli obiettivi e le strategie del settore, i mezzi per il loro conseguimento, nonché l'individuazione delle aree da destinare ad attività estrattiva, in armonia ed in coordinazione con la tutela dell ambiente e nel rispetto della pianificazione paesistica regionale. La formulazione stessa della legge pone in evidenza le complessità tipiche della pianificazione in materia di attività estrattive. Il settore sfrutta risorse non rinnovabili la cui estrazione produce inevitabili impatti ambientali; si tratta, però, di prodotti indispensabili per la costruzione di edifici e infrastrutture e per l'approvvigionamento delle materie prime necessarie al sistema produttivo che soddisfa i nostri quotidiani bisogni. Dopo quasi vent anni di governo del settore delle attività estrattive di cava, il bilancio sui risultati ottenuti nel conseguimento degli obiettivi fissati dalla legge non è affatto adeguato alle aspettative attuali fondate sul concetto di sostenibilità dello sviluppo. E positivo che il settore delle cave sia stato inquadrato in un sistema autorizzativo e che il numero complessivo di cave attive sia stato ridotto significativamente passando da oltre 500 cave a 397 cave. Si deve osservare, però, che su 397 cave attive ben 232 cave (il 58%) risultano ancora in regime di prosecuzione ai sensi dell art 42 della L.R. 30/89, quindi senza un progetto approvato e senza un provvedimento amministrativo che documenti la consistenza della cava, la durata e le modalità di coltivazione e recupero ambientale. Si rileva che in mancanza del progetto approvato non può esserci certezza che la garanzia fideiussoria sia adeguata ai lavori di recupero che dovranno realizzarsi al termine dell attività. Inoltre, è stata abrogata la norma del contributo al ripristino ambientale da parte degli operatori del settore, norma fondamentale presente in quasi tutte le legislazioni regionali d Italia che, oltre a rendere disponibili risorse finanziare destinate ai comuni per interventi di recupero ambientale e infrastrutturazione, ha comportato l istituzione di procedimenti tecnico amministrativi con cadenza annuale tra imprese e amministrazione pubblica che certificano lo stato di avanzamento lavori e i volumi estratti sul cui ammontare è calcolato il contributo. E stato, in più, insufficiente il controllo sull effettivo recupero delle cave in cui è cessata formalmente l attività estrattiva e non è più accettabile il perdurante stato di non esercizio di cave amministrativamente attive che non producono da diversi anni, non sono interessate da Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale 13/437

14 interventi di recupero ambientale o mitigazione e che costituiscono in alcuni casi un impatto ambientale non più procrastinabile. Il disegno di legge sulla disciplina delle attività estrattive approvato dalla giunta regionale nell ottobre 2005, ma non ancora portato alla approvazione del consiglio regionale, reintroduce il contributo ambientale a carico degli operatori e estende anche al settore delle miniere i dispositivi normativi tipici delle cave relativi a cauzione o garanzia fideiussoria, contributo ambientale, pianificazione. Con riferimento alla rilevanza dei problemi evidenziati dallo studio predisposto per il PRAE, visto l obiettivo di estensione del quadro normativo al settore delle miniere, assai più complesso sotto il profilo giuridico e strategico rispetto al settore cave, e dato lo scenario attuale (entrata in vigore del PPR per gli ambiti costieri, prossima entrata in vigore del PPR per gli ambiti interni, conseguente stagione di revisione e adeguamento degli strumenti urbanistici comunali, entrata in vigore della L. R. 12 giugno 2006 n. 9 conferimento di funzioni e compiti agli Enti Locali), l articolazione normativa del D.L. necessita di una revisione e di un aggiornamento, nonché dell integrazione con un successivo regolamento di attuazione. Sotto questo profilo non si può ignorare che altre esperienze regionali hanno conseguito risultati più che accettabili nel governo del settore e messo a punto dispositivi normativi efficaci e capaci di coinvolgere l ente locale più direttamente interessato dall attività estrattiva: il Comune. L importanza degli obiettivi posti dal Disegno di Legge che riprende e rafforza le finalità della L.R. 30/89 e la constatazione delle difficoltà incontrate nel loro perseguimento impone alla Pubblica Amministrazione un percorso di maggiore responsabilità e integrazione, un azione amministrava più efficace ed efficiente, un impegno di risorse adeguato. Le azioni prioritarie sono, dunque: la nuova legge di disciplina delle attività estrattive, il piano regionale delle attività estrattive, il completamento degli iter autorizzativi delle cave in regime di prosecuzione, l intensificazione delle attività di vigilanza nei procedimenti di cessazione dell attività estrattive, la responsabilizzazione degli attori, il monitoraggio. Al fine di dotarsi di un quadro di conoscenze puntuale ed aggiornato sulla situazione dei comparti estrattivi, è stata realizzata una ricognizione del settore che si è basata su di un censimento che, avviato nel novembre 2005 e esteso per il comparto ornamentale nel corso del 2006, ha investigato gli aspetti tecnici, ambientali, economici, finanziari e organizzativi delle imprese estrattive e dei singoli siti produttivi, con riferimento all'anno 2004 e con indicazioni per l'anno 2003 e per l'anno Un'indagine sull industria regionale di trasformazione dei minerali e dei materiali di cava ha completato il quadro conoscitivo. 14/437 Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale

15 Nella seguente tabella è riportata la sintesi generale dei dati relativi all'anno 2004 per il settore estrattivo sardo. Tab. 1 CENSIMENTO DEL SETTORE INDUSTRIALE ESTRATTIVO DELLA SARDEGNA - ANNO 2004 SINTESI GENERALE DEL SETTORE COMPARTO UP PRODUZIONE ESTRATTA PRODUZIONE VENDUTA FATTURATO NETTO (1) ADDETTI PRODUZ. ADDETTI IMPRESA (ramo estrattivo) PRODUZ. PER ADDETTO FATTURATO PER ADDETTO [ N ] [ ha ] [ t ] [ t ] [ ] [ N ] [ N ] [ t/add ] [ t/add ] MINIERE , , ORNAMENTALI , CIVILI , INDUSTRIALI , TOTALE , (1) Hanno fornito il dato relativo al fatturato 224 imprese su 272 con U.P. effettivamente operative. Il recente aggiornamento del 4 ottobre 2007 da parte dell'istat delle tabelle di dati relative ai conti economici regionali riporta per l'anno 2004, assunto in questo studio come riferimento per la definizione della struttura del settore estrattivo sardo, un totale di addetti nel settore estrattivo e di nel settore manifatturiero della lavorazione di minerali non metalliferi, esclusa la raffinazione petrolifera; per il valore aggiunto prodotto dal settore, l'istat riporta la cifra di 335,5 M, corrispondenti alla somma di 108,1 M per il settore di estrazione dei minerali e di 227,4 M per il settore della lavorazione di minerali non metalliferi, non comprendente la raffinazione petrolifera. In base alle rilevazioni ISTAT, l'estrazione e la lavorazione dei minerali occupa, pertanto, circa l'11,8 % del totale della forza lavoro dell'industria sarda in senso stretto, o circa il 6,9 % del totale industria ( addetti, secondo l'aggiornamento dei conti economici regionali del 4 ottobre 2007). Il valore aggiunto è pari al 9,5 % del V. A. prodotto dall'industria sarda in senso stretto e al 6,1 % di quello del totale dell'industria sarda. Il settore delle costruzioni è vitalmente connesso al comparto estrattivo di materiali per uso civile e industriale e occupava addetti nell'anno 2004, pari a circa il 41,1 % del totale industria, o al 13,2 % del totale dei settori produttivi sardi. Al settore costruzioni l'istat attribuisce per tale anno un valore aggiunto di 1.986,4 M, ossia il 36 % del totale industria e il 10,5 % del totale dei comparti produttivi sardi. Circa il 50,5 % delle imprese detentrici di titoli estrattivi ha presentato il bilancio per l'anno 2004; purtroppo la effettiva appartenenza al settore estrattivo non è rispecchiata della attribuzione dei codici Ateco utili per le rilevazioni ISTAT. Così come si deve riscontrare l'attribuzione di codici Ateco attinenti il settore estrattivo ad imprese non effettivamente del settore. Sono state, pertanto, rilevate le Unità Produttive, UP, effettivamente operative sul Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale 15/437

16 territorio regionale nei comparti estrattivo e manifatturiero di prima trasformazione e, con esse, sono state individuate le imprese titolari del loro esercizio. Nel corso del 2004 sono state impegnate nel settore 615 imprese; di esse 433 imprese detenevano almeno una unità produttiva effettivamente operativa nel campo dell'estrazione o manifatturiero di prima lavorazione o trasformazione. Erano presenti in tale anno 916 unità produttive, di cui 667 effettivamente operative: 331 manifatturiere di trasformazione, 291 cave, 30 miniere, 15 siti estrattivi di acque minerali o termali. Il comprato estrattivo e quello manifatturiero di trasformazione appaiono ben integrati; infatti, le imprese che gestiscono sia attività estrattiva sia manifatturiera di trasformazione, oppure attività collaterale in altri campi non connessi a quello estrattivo, rappresentano il 51 % di quelle che gestiscono attività estrattiva effettivamente operativa. La filiera delle attività in campo civile risulta ben strutturata, completa e distribuita nel territorio; oltre a 134 unità produttive di produzione di calcestruzzo, si rilevano 52 unità produttive per prefabbricati. Risulta, inoltre, rilevante il numero di impianti di lavorazione di lapidei ornamentali, pari a 47 unità, e il complesso delle altre lavorazioni: laterizi, cemento, ceramica, sale e altri minerali industriali, oltre a 18 impianti connessi ad acque minerali o termali. Su 272 imprese titolari o esercenti di unità produttive estrattive, sono stati raccolti 135 bilanci relativi all'anno 2004; riscontrando i dati di tali imprese con quelli rilevati nell'ambito del censimento, risulta che esse rappresentano l' 80 % del totale fatturato dalle imprese del settore che hanno fornito tale dato e il 67 % della produzione totale del settore. Tali valori mostrano concretamente l entità della sottostima insita in tale operazione; infatti nell ambito del censimento 2004 sono stati raccolti i fatturati di 224 imprese effettivamente operative su 272 e, tra i fatturati non acquisiti, se ne segnalano alcuni di maggiori imprese, mentre il dato sulla produzione dell anno 2004 rappresenta la totalità, a meno di pochi operatori. Nell'anno 2004 le 135 imprese hanno fatturato 372 M, pari al 3,7 % del fatturato industria in senso stretto o al 1,9 % del totale imprese sarde. Il valore aggiunto prodotto da tali imprese è stato per il 2004 di 118 M, pari al 2,6 % del totale imprese sarde o al 4,9 % dell'industria sarda in senso stretto. Nel corso dell'anno 2005 il V.A. prodotto dalle imprese estrattive esercenti si è portato a 127 M, incidendo per il 6,2 % sul totale industria in senso stretto e per il 9 % sull'industria in senso stretto al netto di SARAS S.p.A. In base al censimento per l'anno 2004 le imprese esercenti unità produttive estrattive occupavano un totale di addetti, dei quali impegnati nel ramo estrattivo; gli interni all'impresa erano e gli esterni 1.160, comunque continuativamente impegnati presso l'impresa. Nel comparto manifatturiero ornamentale di prima trasformazione dei materiali lapidei di pregio nel 2004 operavano 322 addetti. 16/437 Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale

17 Prendendo in esame l intero settore estrattivo, completo del comparto di prima lavorazione e trasformazione, non comprendendo la raffinazione petrolifera, sono disponibili per l'anno 2004 i bilanci di 237 imprese, che hanno fatturato complessivamente in tale anno 646 M (718 M nel 2005) e hanno registrato un valore aggiunto complessivo di 182 M, divenuto 205,5 M nel 2005 pari al 4,4 % del totale registrato dalle imprese sarde o al 10 % del totale dell industria in senso stretto (14% al netto di Saras S.p.A.). Tab. 2 OCCUPATI TOTALI NEL SETTORE ESTRATTIVO E PRIMA LAVORAZIONE IN SARDEGNA AGGIORNAMENTO ISTAT DEI CONTI ECONOMICI REGIONALI RELATIVI ALL'ANNO 2004 su totale settori produttivi [1] su totale industria su industria senso stretto [ N ] [ % ] [ % ] [ % ] Totale industria ,04% 100% Industria in senso stretto ,86% 100 % Estrazione di minerali ,77% 2,42% 4,10% Estrazione di minerali e lavorazione di minerali non metalliferi ,22% 6,92% 11,76% Costruzioni ,18% 41,14% --- Agricoltura, silvicoltura e pesca ,04% Servizi [1] ,91% TOTALE SETTORI PRODUTTIVI SARDEGNA [1] ,00% [1] Esclusa pubblica amministrazione, istruzione, sanità, servizi pubblici, sociali e personali e servizi domestici presso famiglie FONTE: ISTAT - Tavole di dati: Conti economici regionali, aggiornamento del 4 ottobre 2007 Tab. 3 VALORE AGGIUNTO AI PREZZI BASE, VALORI A PREZZI CORRENTI NEL SETTORE ESTRATTIVO E PRIMA LAVORAZIONE IN SARDEGNA AGGIORNAMENTO ISTAT DEI CONTI ECONOMICI REGIONALI RELATIVI ALL'ANNO 2004 su totale settori produttivi [1] su totale industria su industria senso stretto [ M ] [ % ] [ % ] [ % ] Totale industria 5.518,7 29,1% 100% Industria in senso stretto 3.532,2 18,6% 100% Estrazione di minerali 108,1 0,6% 1,96% 3,06% Estrazione di minerali e lavorazione di minerali non metalliferi 335,5 1,8% 6,1% 9,5% [2] Costruzioni 1.986,4 10,5% 35,99% 56,24% Agricoltura, silvicoltura e pesca 1.123,3 5,9% Servizi [1] ,6 65,0% TOTALE SETTORI PRODUTTIVI SARDEGNA [1] ,6 100,0% TOTALE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, ISTRUZIONE, SANITÀ ETC 7.886,4 TOTALE V.A. SARDEGNA ,0 [1] Esclusa pubblica amministrazione, istruzione, sanità, servizi pubblici, sociali e personali e servizi domestici presso famiglie [2] 10,97% al netto di Saras S.p.A. FONTE: ISTAT - Tavole di dati: Conti economici regionali, aggiornamento del 4 ottobre 2007 Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale 17/437

18 La Legge regionale n. 8 del 2004 sancisce che la pianificazione paesaggistica costituisce il quadro di riferimento e di coordinamento degli atti e pianificazione regionale, provinciale e locale. Il processo di governo del territorio regionale assume, come valore ispiratore la centralità del paesaggio della Sardegna, inteso come contesto fondamentale dell interazione tra fattori storici, culturali, ambientali e come ambito privilegiato dei rapporti tra uomo e natura, tra comunità e territorio. Il PRAE deve quindi recepire il quadro di prescrizioni indirizzi e di definizione e individuazione dei relativi ambiti territoriali, posto dal PPR e o dalla normativa regionale, statale e comunitaria in tema di tutela ambientale e paesaggistica. Obiettivo specifico del PRAE è, in coerenza con il piano paesaggistico regionale, il corretto uso delle risorse estrattive, in un quadro di salvaguardia dell ambiente e del territorio, al fine di soddisfare il fabbisogno regionale di materiali di cava per uso civile e industriale e valorizzare le risorse minerarie (prima categoria) e i lapidei di pregio (materiali seconda categoria uso ornamentale), in una prospettiva di adeguate ricadute socioeconomiche nella regione sarda. In altre parole, obiettivo del PRAE è il conseguimento nel breve medio periodo di un migliore livello di sostenibilità ambientale sociale ed economica dell attività estrattiva. Il PRAE non individua ulteriori ambiti territoriali estrattivi, oltre quelli già esistenti ed elencati nel catasto cave e registro titoli minerari. Gli ambiti territoriali estrattivi individuati dal PRAE coincidono, in via preliminare e alla scala territoriale regionale del piano, con le concessioni minerarie, le aree di autorizzazione delle cave, le aree estrattive delle cave in istruttoria rilevate all anno Il PRAE ha come elemento costitutivo la rappresentazione ufficiale dell assetto territoriale e amministrativo relativo al settore estrattivo e fornisce relativamente a questo settore l aggiornamento e l adeguamento a scala di dettaglio della cartografia del PPR Il PRAE è fondamentalmente un piano di tipo regolatorio, è costituito da prescrizioni e indirizzi, rivolti agli operatori del settore e agli enti competenti nelle funzioni di programmazione, governo e controllo delle attività estrattive di prima e seconda categoria, finalizzati a conseguire obiettivi specifici di sviluppo sostenibile del settore estrattivo: 1. Improntare ai criteri della sostenibilità gli iter autorizzativi per il rilascio di autorizzazioni per l apertura di nuove cave o miniere. 2. Limitare l apertura di nuove cave o miniere per l estrazione di materiali il cui approvvigionamento sia assicurato dalle attività estrattive in esercizio nel rispetto dei vincoli di mercato, e di sostenibilità dei flussi di trasporto. 18/437 Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale

19 3. Privilegiare nei procedimenti autorizzativi il completamento e l ampliamento delle attività esistenti rispetto all apertura di nuove attività estrattive. 4. Incrementare il numero e la qualità degli interventi di recupero ambientale delle cave dismesse e non recuperate. 5. Incrementare nell esercizio delle attività estrattive il ricorso alle buone pratiche di coltivazione mineraria e recupero ambientale. 6. Incentivare il ricorso alle certificazioni ambientali delle attività estrattive. 7. Migliorare il livello qualitativo della progettazione degli interventi di carattere estrattivo e degli interventi di recupero ambientale o riqualificazione delle aree estrattive dismesse. 8. Razionalizzare i procedimenti autorizzativi e di controllo delle attività estrattive. 9. Incentivare il riutilizzo dei residui delle attività estrattive e assimilabili con prescrizioni nei capitolati di lavori pubblici e nelle V.I.A. di opere pubbliche (Le movimentazioni di terre e rocce da scavo che conseguono il recupero ambientale di aree estrattive dismesse migliorano la V.I.A. dell opera pubblica). 10. Promuovere nel settore estrattivo lo sviluppo economico di filiere. Lo scenario di sviluppo del settore estrattivo di cava è quello indicato dall art. 1 del Disegno di L.R. Disciplina dell attività estrattiva, nel rispetto dei principi di razionale utilizzazione della risorsa e di contenimento del consumo di territorio e delle risorse non rinnovabili: soddisfacimento dei fabbisogni dei materiali di cava privilegiando il completamento e l ampliamento delle unità produttive esistenti, o la riattivazione di quelle dismesse, rispetto all apertura di nuove cave. Per questa ragione il PRAE, non solo non individua ulteriori ambiti estrattivi rispetto a quelli esistenti, ma propone ulteriori limitazioni all apertura di nuove cave. Il PRAE, accertato l impatto ambientale dell attività estrattiva di granito per uso ornamentale in Gallura, vieta l apertura di nuove cave di granito per uso ornamentale nel territorio della provincia Olbia Tempio. Il PRAE, accertato che il soddisfacimento del fabbisogno di inerti è garantito dall apparato produttivo esistente integrato dagli altri approvvigionamenti di inerti, vieta nel breve-medio periodo l apertura di nuove cave di inerti per uso civile che non rispondano ai seguenti criteri di ammissibilità del procedimento: Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale 19/437

20 - la cessazione di una o più attività estrattive nell area di mercato di riferimento determini uno scompenso significativo nel bilancio produzioni fabbisogni per quell area; - l apertura della nuova cava determini una migliore sostenibilità relativamente a impatti di trasporto e produzione di CO2; - l istanza di apertura di nuova cava perviene da titolare di attività estrattiva in fase di esaurimento o cessazione che abbia ben operato rispettando i prescritti adempimenti nella conduzione dell attività e nel recupero ambientale. In sostanza, il PRAE prevede la possibilità di nuove aperture di cave solo per l estrazione di materiali per uso industriale, quindi funzionali a un processo produttivo di filiera. Appare evidente che, in presenza di uno scenario di pianificazione regionale che limita sostanzialmente la nuova attività estrattiva, assume rilevanza fondamentale l aspetto normativo che dovrà regolare la vita delle attività estrattive in esercizio, con le finalità di assicurare un migliore livello di sostenibilità ambientale delle stesse e una stabilità dell assetto produttivo nel medio - lungo periodo. Il tema dell autorizzazione di interventi di completamento e ampliamento delle attività estrattive in esercizio in presenza di vincoli ostativi è di nodale importanza in quanto riguarda, non solo il caso di attività estrattive già autorizzate, ma anche le cave in regime di prosecuzione che costituiscono circa il 60% delle cave in esercizio, e che si trovano in un regime transitorio non più procrastinabile. Il PRAE, ha definito uno schema di zonizzazione del territorio nei confronti dell attività estrattiva che classifica il territorio in due ambiti: - Nel primo ambito ambito ostativo ricadono le aree in cui non è consentita l'apertura di nuove attività estrattive di cava; ossia le aree interessate dalla presenza di atti di pianificazione sovraordinata, da piani settoriali di valenza regionale, da vincoli di legge o da zone omogenee definite dagli strumenti urbanistici comunali vigenti che prevedono il divieto di apertura di nuove attività estrattive di cava; - Nel secondo ambito ambito procedurale ricadono le aree in cui l'apertura di nuove attività estrattive può essere consentita ai sensi delle leggi vigenti, previa acquisizione da parte dei soggetti interessati delle relative autorizzazioni rilasciate dagli organi competenti; si tratta delle aree interessate dalla presenza di atti di pianificazione sovraordinata, da piani settoriali di valenza regionale, da vincoli di legge che prevedono norme condizionanti l'attività estrattiva. In considerazione delle normative vigenti e degli indirizzi di governo del territorio, si possono individuare diversi scenari di definizione degli ambiti ostativi e degli ambiti procedurali nei confronti delle attività estrattive di cava. 20/437 Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale

21 Il Piano prevede il seguente schema di compatibilità ambientale dei diversi interventi di attività estrattive in relazione ai vincoli territoriali: COMPATIBILITÀ AMBIENTALE DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE PRESENZA DI VINCOLI STATO DELL'ATTIVITA' ESTRATTIVA TIPO INTERVENTO AMMISSIBILE LIMITAZIONI E CONDIZIONI CONDIZIONANTI NUOVA IN ESERCIZIO DISMESSA Apertura Ampliamento Completamento Reinserimento Riattivazione Coerenza alle linee guida per la coltivazione e la ricomposizione ambientale Prescrizioni in fase autorizzativa e di procedura di verifica/via. Gli interventi sono subordinati all'accertamento e mitigazione degli impatti e eventualmente alla compensazione ambientale. OSTATIVI IN ESERCIZIO DISMESSA Ampliamento Completamento Reinserimento Coerenza alle linee guida per la coltivazione e la ricomposizione ambientale. Prescrizioni in fase autorizzativa e di procedura di verifica/via. Gli interventi sono subordinati all'accertamento e mitigazione degli impatti e alla compensazione ambientale. Nel caso di rilevante impatto residuo gli interventi sono vietati. Rispetto all attività estrattiva per materiali di seconda categoria, il PRAE ha recepito gli ambiti ostativi e procedurali definiti al quadro legislativo vigente e imponendo ulteriori vincoli ha assunto un'opzione strategica di mantenimento e riqualificazione dell esistente. Rispetto all attività estrattiva per materiali di prima categoria che ha il connotato dell interesse pubblico il PRAE assume un'opzione strategica fondata sulla verifica della sostenibilità dello sviluppo delle nuove attività minerarie. Il PRAE individua nella ricerca geologica di base e nella ricerca mineraria operativa (in regime di autorizzazione di indagine o di permesso di ricerca), gli strumenti necessari per la conoscenza delle risorse minerarie presenti nel territorio regionale e per la valutazione di sostenibilità ambientale sociale ed economica della loro eventuale valorizzazione. In quanto attività potenzialmente impattante, la ricerca mineraria è sempre soggetta alle procedure di verifica o VIA. Finalità della ricerca mineraria in regime di permesso di ricerca è l accertamento del giacimento minerario mediante indagini adeguate alla valutazione di fattibilità tecnico economica, tale valutazione deve tenere conto dei costi del recupero ambientale, dei costi degli interventi di mitigazione degli impatti, degli oneri finanziari connessi alle garanzie fideiussorie. L esito positivo della ricerca mineraria è condizione necessaria ma non sufficiente per l ottenimento della concessione mineraria. L'eventuale esito positivo della ricerca mineraria Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale 21/437

22 in regime di permesso di ricerca non dà luogo ad alcuna aspettativa o diritto da parte del ricercatore in merito all ottenimento della concessione mineraria per lo sfruttamento del giacimento. La concessione mineraria può, infatti, essere rilasciata a condizione di V.I.A. favorevole, a seguito di una valutazione positiva di sostenibilità ambientale sociale ed economica dell iniziativa. La ricerca mineraria, in regime di Permesso di ricerca, in ambiti interessati da vincoli preclusivi per l attività estrattiva di prima categoria può essere consentita solo per minerali per i quali venga riconosciuta dal Servizio Attività Estrattive, l'effettiva rilevanza dell'interesse pubblico, rappresentato dalla utilizzazione del giacimento in rapporto alla tutela e valorizzazione delle risorse essenziali del territorio interessato. Le istanze di ricerca o concessione possono essere respinte qualora nel corso del procedimento emerga che l intervento pregiudica interessi pubblici ritenuti prevalenti. Il PRAE, in conclusione, intende agire sulla qualità del processo di crescita e sul razionale e sostenibile uso delle risorse, accogliendo nel Piano le complessità dei fattori reali di crescita e facendo maturare il Piano sul punto di equilibrio di dinamiche diverse, anche contrastanti. Il PRAE viene proposto a fronte delle dinamiche economiche e sociali, nonché delle crescenti necessità di migliorare il rapporto delle attività estrattive con l'ambiente, al fine di rendere sempre più efficace l'azione di ripristino e recupero, attraverso la realizzazione di progetti di sfruttamento delle risorse e di sistemazione delle aree di più alta qualità. Il PRAE rientra pienamente nel campo di applicazione della parte seconda del D. Lgs. 152/2006; conseguentemente, la procedura di Valutazione Ambientale Strategica, VAS, è presupposto vincolante per l approvazione del PRAE. La Valutazione Ambientale Strategica rappresenta un processo che si integra in tutte le differenti fasi di un piano come un fattore di razionalità, con l'intento di far sì che le sue decisioni contribuiscano a rendere più sostenibili i sistemi ai quali fa riferimento. Di fatto si possono attivare numerose sinergie tra procedimento di piano e procedimento di valutazione: nelle analisi, nella scelta delle priorità, nell'individuazione di strategie e azioni alternative, nei processi di comunicazione, informazione e partecipazione dei cittadini. L autorità proponente, costituita dal soggetto deputato alla realizzazione del piano e programma, e l autorità competente collaborano in ogni momento della VAS al fine di assicurare l integrazione degli elementi valutativi e la speditezza ed efficacia del procedimento. 22/437 Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale

23 In particolare al fine di: - dare applicazione al principio di integrazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale nella politica di settore; - stabilire le forme di consultazione da attivare, i soggetti competenti in materia ambientale ed il pubblico interessato da consultare; - definire le informazioni da inserire nel Rapporto Ambientale ed il loro livello di dettaglio; - individuare le necessità e le modalità di monitoraggio. Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale 23/437

24 - 24/437 Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale

25 2. PRINCIPI E NOTE METODOLOGICHE La redazione del PRAE si fonda su una dettagliata definizione delle caratteristiche del settore e una valutazione degli aspetti tecnici, economici, sociali e ambientali che, rispetto ai contenuti essenziali del PRAE, già individuato come strumento fondamentale di governo del settore nella vigente L.R. 30/89, inquadra le problematiche dell intero settore estrattivo sulla base della strategia d azione ambientale per lo sviluppo sostenibile e allarga l'ambito d'interesse al settore minerario (minerali di prima categoria), in passato non considerato. La definizione del quadro conoscitivo del settore ha richiesto, pertanto, un analisi molto articolata e multidisciplinare, capace di evidenziare le specificità delle diverse situazioni e di fornire le necessarie informazioni per la pianificazione, la concertazione e la valutazione ambientale strategica. A tal fine sono state acquisite le informazioni sulla struttura e organizzazione del settore, attraverso il censimento dell'industria estrattiva della Sardegna per l'anno 2004 che ha comportato un indagine presso le aziende coinvolte e i titolari di concessione mineraria e di autorizzazione all'esercizio dell'attività di cava. Inoltre, è stato aggiornato Pubblico registro dei titoli minerari e il Catasto dei giacimenti di cava e sono stati acquisiti i dati geografici relativi alle aree dei titoli di concessione mineraria e di cava e alle aree effettivamente interessate dall uso estrattivo, che sono stati integrati da un lavoro di fotointerpretazione, basato su ortofoto dell'anno La costruzione della base di dati alfanumerici e geografici ha consentito di strutturare la banca dati che si è integrata nel Sistema Informativo Territoriale delle Attività Estrattive, SITAE, operativo presso il servizio delle attività estrattive dell'assessorato dell'industria della Regione Autonoma della Sardegna. Nei paragrafi seguenti vengono riesaminati i principi cui s'ispira il PRAE e gli schemi metodologici adottati per il reperimento delle informazioni e per l'elaborazione dei documenti di Piano Principi Il PRAE s'inquadra nella più ampia azione di governo del territorio regionale che assume come valore ispiratore la centralità del paesaggio della Sardegna, inteso come contesto fondamentale dell interazione tra fattori storici, culturali, ambientali e come ambito privilegiato dei rapporti tra uomo e natura, tra comunità e territorio. Infatti, la Legge regionale n. 8 del 2004 sancisce che la pianificazione paesaggistica costituisce il quadro di riferimento e di coordinamento, per lo sviluppo sostenibile dell intero territorio regionale, degli atti di programmazione e pianificazione regionale, provinciale e locale. Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale 25/437

26 L ambiente e il paesaggio non sono solo valori da tutelare, ma risorse da valorizzare per fondare nuovi modelli di sviluppo nell ambito di una strategia d azione più complessiva. I valori dello sviluppo sostenibile ispirano, di conseguenza, tutto il quadro di pianificazione. Il processo di pianificazione sostenibile è lo strumento imprescindibile per garantire che gli obiettivi concreti di sostenibilità ambientale si integrino con il governo delle trasformazioni, consentendo la mediazione tra le tre polarità della sostenibilità (economica, sociale ed ambientale) affinché sia raggiunta la necessaria integrazione tra i diversi estremi, secondo una forma sinergica e non di conflitto. Le attività estrattive impattano fatalmente, e per lungo tempo, sull ambiente e sul paesaggio, perciò il processo decisionale si fonda sulla costruzione di un quadro di regole di coordinamento con i piani di tutela dell ambiente e di salvaguardia e valorizzazione del paesaggio. L importanza del settore industriale delle materie prime è tale che difficilmente il suo peso economico e sociale potrà essere sostituito, in un contesto che sempre più dovrà integrare i diversi settori, bilanciandoli reciprocamente a formare un sistema compiuto. In quest ambito, al comparto della lavorazione dei minerali si riconosce un ruolo fondamentale e di significativo impulso per l economia regionale, soprattutto se integrato in progetti di filiera che sono individuati come investimenti strategici per la politica regionale di sviluppo. La verticalizzazione e la trasformazione divengono, di conseguenza, valori fondanti della politica delle materie prime, ponendo in evidenza il rilevante legame tra l industria estrattiva e l industria manifatturiera. Per sostenere la competitività di questo settore manifatturiero il piano è orientato a garantire la fornitura delle materie prime di base che gli necessitano, in quantità appropriata, di buona qualità e a prezzi ragionevoli. In Sardegna le filiere industriali del settore non si sono compiutamente sviluppate, soprattutto per vincoli infrastrutturali e logistici, per elevati costi energetici e per l oggettivo mercato ristretto. L attuale prospettiva di disponibilità in Sardegna di nuove fonti energetiche più consone all industria manifatturiera, nonché la realizzazione di alcune moderne infrastrutture, potrebbero finalmente colmare uno svantaggio storico e dare al sistema isolano l occasione per cogliere le opportunità derivanti dalla sicurezza di approvvigionamenti di materie prime di qualità, dando impulso al settore di trasformazione manifatturiero, particolarmente con riferimento a quella parte a maggiore valore aggiunto. Tale nuova situazione consente d indirizzare le scelte in campo estrattivo verso quelle attività che abbiano reale prospettiva di sviluppo, non solo garantendo la salvaguardia dei livelli occupativi, ma anche ponendo le condizioni per un loro incremento in ambito di filiera; fermo restando che i processi sostitutivi possono essere concretizzati in presenza di reale sviluppo di settori alternativi. 26/437 Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale

27 Su scala regionale, i principi del Piano s ispirano: all equilibrata produzione di materie prime, per gli usi civili commisurata ai fabbisogni e in relazione alle ricadute economiche per gli altri comparti (minerario, dei materiali industriali e dei materiali ad uso ornamentale); al riutilizzo e alla valorizzazione degli scarti anche di altre lavorazioni o da demolizioni; al favorire lo sviluppo dell esistente, la ripresa di attività estrattive non operative e all ampliamento delle stesse piuttosto che l apertura di nuove. Per il conseguimento della sostenibilità del settore estrattivo il sistema pianificatorio fornisce gli indirizzi per il recupero delle attività estrattive storiche e attua politiche di recupero dei siti estrattivi dismessi. Il recupero delle miniere e cave dismesse ha assunto, infatti, un valore strategico, adeguatamente coordinato con gli altri principi del Piano. Il quadro di norme e indirizzi del Piano interessa le attività del settore in tutti i suoi aspetti e costituisce un preciso riferimento operativo di carattere generale, ma interpreta anche le specificità, contribuendo a creare un sistema di chiarezza e certezza nell ambito del quale fornire agli operatori basi sicure per le valutazioni tecniche ed economiche di medio e lungo periodo, fondamentali per programmi d investimento e di sviluppo Note metodologiche Censimento dell'industria estrattiva della Sardegna, anno 2004 Per ottenere le informazioni qualitative e quantitative, con un buon livello di dettaglio, che consentissero la realizzazione di analisi sui vari aspetti considerati essenziali alla comprensione del sistema produttivo estrattivo, è stato indispensabile procedere al censimento di tutte le unità produttive estrattive, cave e miniere, operative e non, presenti sul territorio regionale. Le informazioni già in possesso dell Assessorato dell Industria della R.A.S., sebbene articolate e aggiornate al non sono state considerate sufficienti per procedere alle elaborazioni così come richieste dal PRAE. Il sistema informativo dell'assessorato dell'industria della R.A.S., ha comunque rappresentato il punto di partenza del lavoro di raccolta dati, consentendo l organizzazione del Censimento delle attività estrattive. Gli elenchi delle unità produttive di Miniera e di Cava sono stati acquisiti dal registro dei titoli minerari e dal catasto cave che, tenuti presso il Servizio Attività Estrattive della RAS, riportano tutti i dati relativi di titolari di concessione mineraria e degli esercenti l'attività di cava. A ciascun soggetto identificato sono state sottoposte due tipologie di scheda: la scheda impresa, contenente le informazioni quantitative e qualitative relative alla struttura aziendale del soggetto economico titolare della concessione mineraria o avente titolo all'esercizio Il Piano Regionale delle Attività Estrattive Relazione Generale 27/437

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