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2 PREMESSA GENERALE La progettazione oggetto della presente relazione riguarda la realizzazione di un impianto di illuminazione pubblica nel tratto stradale denominato Via Cazzaghetto S.P. 28 Comune di Dolo. Sarà redatto un progetto esecutivo comprensivo dei calcoli elettrici ed illuminotecnici dell impianto in questione nel rispetto delle normative di riferimento (UNI Settembre 2007 e CEI 64-8 V2). CARATTERISTICHE DELL IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE STRADALE L impianto di illuminazione stradale avrà le seguenti caratteristiche: Le linee di alimentazione sono previste in cavidotto interrato. All interno delle tubazioni saranno posati cavi del tipo FG7(O)R a doppio isolamento di sezione e formazione pari a 4x1x16mmq in relazione alla lunghezza e all entità dei carichi della tratta e predisposti per un eventuale prolungamento della stessa possibile in una secondo momento. Quadro di contenimento a doppio scomparto. Armadi stradali in SMC (vetroresina) Grado di Protezione IP55 secondo CEI EN 60529, AP15 tenuta all'impatto 20j secondo CEI EN del tipo autoestinguente a doppio scomparto comprensivo di zoccolo di sostegno di omologhe caratteristiche. Dimensione indicative 1115x1245x260. Zoccolo 1115x1020x1070. I pali da installare avranno le seguenti caratteristiche: tipo conico verniciato modello PC 488V conformi alle norme UNI EN 1461 e successivamente verniciato RAL, comprensivi di raccordo testa palo singolo modello TS 1500V realizzato con tubo in acciaio conforme alla UNI EN omologato con sporgenza di 1500 mm e successivamente verniciato RAL, con altezza fuori terra di 8 mt (altezza totale 8,80 mt) del tipo Conico, posizionati ad una interdistanza di 30 mt circa. Le interdistanze potranno subire variazioni in corrispondenza a passi carrai, strade o situazioni per le quali il palo potrebbe costituire un ostacolo. Va precisato che la distanza minima rispetto al ciglio della strada non dovrà essere comunque inferiore a 50 cm. In ogni caso l esatta ubicazione dei pali dovrà essere definito in accordo con la D.LL. prima dell inizio dei lavori. I pali saranno equipaggiati con armature tipo AEC Mod. LED IN 1B ST DA, formate da un corpo illuminante a LED per un consumo complessivo di 87W. I plinti di fondazione sui quali devono essere posizionati e fissati i nuovi pali, saranno comprensivi di pozzetto per le derivazioni / giunzioni dei cavi elettrici. Per l impianto, realizzato interamente con componenti di classe II, quali armature, linee elettriche di dorsale e derivazioni, morsettiere, giunti di derivazione, non è richiesta la presenza dell impianto di terra ovvero la messa a terra dei pali. Nel caso in cui vengano impiegati uno o più componenti di classe di isolamento inferiore a II, dovrà essere previsto un impianto di terra. Questo sarà costituito da una dorsale con corda di rame isolato in PVC di sezione 16 mmq e ogni due pali sarà installato, all interno del pozzetto di derivazione, uno spandente a croce in acciaio zincato a caldo avente lunghezza pari a 2 mt. NORMATIVE DI RIFERIMENTO D.P.R. 27 Aprile 1955 n. 547 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Legge 1 Marzo 1969 n. 186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici. Legge 18 Ottobre 1977 n.791 1

3 Attuazione della direttiva del Consiglio della Comunità Europea (n. 72/33/CEE) relative alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione. Norma CEI Luglio 1989, V1 Aprile 1989 Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linea in cavo. Norma CEI 64-8 V2 Giugno 2005 parte 7 Ambienti ed applicazioni particolari. UNI Settembre 2007 Requisiti di illuminotecnici delle strade con traffico motorizzato. Norma UNI Marzo Impianti di illuminazione esterna. Requisiti per la limitazione della dispersione verso l alto del flusso luminoso. Dovranno inoltre essere osservati: Leggi, decreti e regolamenti nazionali, regionali, comunali e più precisamente la LEGGE REGIONALE Veneto n. 17 del 7 agosto 2009 per la riduzione dell'inquinamento luminoso e dei consumi energetici. e le disposizioni dell Ente fornitore dell energia elettrica. LIVELLO DI ILLUMINAMENTO I calcoli di progetto saranno elaborati secondo quanto prescritto dalla normativa UNI Settembre 2007 e in riferimento alla classificazione della strada. In particolare, per il calcolo del progetto in questione, sono stati considerati i seguenti parametri: Strade urbane di quartiere; classe ME4B; Tabella di riflessione CIE C2 Valore minimo della luminanza media mantenuta = 0,75 cd/mq come da normativa UNI si declassa la strada per tipologia di luce 4000 K ; Uniformità generale minima U 0 = 40% (rapporto tra luminanza minima e media su tutta la carreggiata); Uniformità longitudinale minima U l = 70% (rapporto tra luminanza minima e massima lungo la mezzeria di ciascuna corsia); Valore massimo dell indice di abbagliamento debilitante TI = 10%; ALIMENTAZIONE NORMALE Per quanto riguarda l illuminazione pubblica di cui al progetto allegato, è previsto utilizzare il punto di consegna, già predisposto. L alimentazione è prevista in distribuzione trifase + neutro a 400 V 50 Hz. FORMAZIONE DEL QUADRO DI DISTRIBUZIONE Il quadro di contenimento dovrà essere costituito da due vani tecnici di tipo stradale in vetroresina secondo CEI EN 60529, AP15 tenuta all'impatto 20j secondo CEI EN del tipo autoestinguente a doppio scomparto comprensivo di zoccolo di sostegno di omologhe caratteristiche. Dimensione indicative 1115x1245x260. Zoccolo 1115x1020x1070, con grado di protezione IP55, dove all interno del vano superiore verrà installata la misura ENEL come da punto di consegna. Nell altro vano verrà installato Il quadro di distribuzione con grado di protezione IP 55 è inoltre equipaggiato delle specifiche protezioni delle linee di distribuzione e dei dispositivi elettrici ad esse collegati come da schemi elettici allegati al presente progetto. 2

4 APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE STRADALE Gli apparecchi di illuminazione stradale (armature) da installare dovranno essere di unica tipologia per uniformare la fornitura previa approvazione da parte dalla D.LL. Gli apparecchi prescelti dovranno garantire le migliori prestazioni con riferimento ai valori raccomandati nella relazione tecnica. Le armature saranno fornite cablate e rifasate a cosφ 0,9, con grado di isolamento di classe II. Il corpo illuminante, da installare deve rispettare i particolari costruttivi di montaggio imposti dalla Ditta costruttrice ed il criterio della regola dell arte. Ad avvenuto montaggio di una intera linea sarà eseguito l orientamento dell armatura, per cui i dispositivi dovranno essere orientati in modo da garantire una buona uniformità luminosa sul manto stradale. Gli apparecchi saranno alimentati direttamente dalla dorsale di distribuzione mediante derivazione in cavo del tipo multipolare FG7(O)R di sezione minima 1x2x2,5 mmq, con l impiego di morsettiera alla base del palo. I dispositivi di derivazione e il conduttore impiegato per la realizzazione del punto luce dovranno essere di classe II. PALI DI SOSTEGNO I pali di sostegno, I pali da installare avranno le seguenti caratteristiche: tipo conico verniciato modello PC 488V conformi alle norme UNI EN 1461 e successivamente verniciato RAL, comprensivi di raccordo testa palo singolo modello TS 1500V realizzato con tubo in acciaio conforme alla UNI EN omologato con sporgenza di 1500 mm e successivamente verniciato RAL. Detti pali dovranno essere protetti mediante zincatura a caldo e verniciatura epossidica di colore RAL Bianco scelto della D.L. e dalla committenza, in conformità alle norme CEI 7-6 e verranno ancorati al suolo entro plinti di calcestruzzo in cui sarà stato realizzato un alloggiamento idoneo tramite una tubazione in cemento annegata nel getto. Dopo aver correttamente posizionato il palo, in allineamento perfetto e a piombo, lo spazio residuo tra il palo e la tubazione di sostegno verrà riempito di sabbia ben costipata ed il tutto sarà sigillato da una coronella di malta cementizia posta nel punto di incasso del palo stesso. Tutti i pali dovranno essere protetti contro la corrosione alla base per un tratto di almeno cm fuori terra e fino a 40 cm entro terra (totale 70 cm) con uno dei seguenti sistemi: nastro autocollante in gomma butile, con primer integrato e film portante in materiale resistente ai raggi ultravioletti; nastro da applicarsi su superficie pulita e asciutta, a spirale dal basso all alto, con sormonto minimo di 1 cm; manicotto termorestringente. L applicazione va eseguita su superficie pulita, asciutta e preriscaldata a circa 55 C. Il riscaldamento del manicotto va fatto con fiamma a temperatura non superiore ai 125 C. Il diametro del manicotto da usare deve essere non meno del 10% più grande del diametro del palo. Il palo non potrà essere posizionato in vicinanza di linee elettriche a distanze inferiori a quanto ammesso dalle norme CEI 64-8 che si intendono espressamente richiamate. Per i pali esistenti si prevede la rimozione, assieme alle armature e a tutti gli accessori e dispositivi montati e complementari, da eseguirsi con la massima cura, affinché sia possibile il loro reimpiego e riposizionamento lungo la tratta interessata. Alla fine dell opera dovrà essere garantito nuovamente il loro perfetto funzionamento. TUBAZIONI IN PVC Per la posa delle linee dorsali e delle varie derivazioni e ramificazioni saranno predisposti dei cavidotti del tipo flessibile a doppia parete per uso interrato, conformi alla norma NF-C , costituiti da polietilene ad alta densità, resistenti allo schiacciamento a 750 N, con parete esterna corrugata ed interno completamente liscio. All inizio e alla fine dei vari tratti, e nella realizzazione delle derivazioni entro i pozzetti dovranno essere predisposti dei giunti di collegamento idonei. La tubazione dovrà essere posata ad una profondità minima di 0,5 m, individuabile mediante nastro rosso da posarsi prima della chiusura dello scavo. In alcuni attraversamenti stradali, la tubazione dovrà essere interrata ad una profondità minima di 0,7 m e ulteriormente protetta da tegolo in calcestruzzo o getto di cemento. 3

5 Lungo la tubazione dovranno essere disposti dei pozzetti di ispezione in corrispondenza delle derivazioni, dei centri luminosi, dei cambi di direzione, in modo da facilitarne la posa, rendere l impianto sfilabile e accessibile per riparazioni, o ampliamenti (vedi planimetria allegata alla presente relazione). Lo scavo dovrà essere praticato preferibilmente in banchina con mezzo meccanico a fresa. La condotta, se posta a quota sufficientemente profonda, sarà ricoperta con uno strato di sabbia mentre per quote minime di profondità e per gli attraversamenti stradali dovrà essere ricoperta in calcestruzzo così pure se la banchina stradale risulti cedevole. Si devono prevedere inoltre tutti i ripristini del manto d asfalto risultante sede di scavi e rotture. Il diametro impiegato sarà di 125mm. La tubazione in ogni caso dovrà avere un diametro interno 1,3 volte il fascio circoscritto dei cavi passanti (Norma CEI 64-8/5 art ). LINEE ELETTRICHE IN CAVO Dal quadro di distribuzione dell impianto partirà n.1 linea di alimentazione, costruite esclusivamente con cavo isolato in gomma etilenpropilenica (EPR) conforme alla Norma CEI 20-13, II, 20-35, e alle relative tabelle UNEL , con conduttori in rame stagnato, del tipo FG7(O)R 0,6/1KV, di cui n. 4 avranno formazione e sezione pari a 4x1x16mmq. Nel caso di incroci, o parallelismi, con linee di telecomunicazione o con gasdotti, dovranno essere rispettate le distanze di sicurezza, prescritte dalla norma ed in particolare per le linee di telecomunicazione Norma CEI art. 4.1, per gasdotti Norma CEI art.4.3 e DM 24/11/84. La ditta appaltatrice dovrà contattare le aziende locali per dare comunicazione di tali lavori e chiarire eventuali punti di interferenza. GIUNTI DI DERIVAZIONE Saranno realizzati per la derivazione diretta del punto luce dalla dorsale, dei giunti di derivazione in morsettiera alla base del palo, con classe di isolamento II. Tale derivazione dovrà essere conforme alle Norme CEI per tensioni nominale da 0,6/1KV. DIMENSIONAMENTO LINEE ELETTRICHE IN CAVO Dal quadro di comando sarà derivata la nuova linea principale di alimentazione utenze, realizzata con conduttori aventi isolamento in EPR del tipo FG7(O)R 0,6/1kV non propaganti l incendio secondo CEI, e II posati in cavidotti in PVC. I materiali da utilizzare e le apparecchiature da installare devono essere corredati di specifiche tecniche dalle quali risultino chiaramente tutte le caratteristiche tecniche prestazionali e dimensionali. Il dimensionamento di tali circuiti, sarà realizzato in modo da ridurre al minimo il pericolo derivante sovraccarichi e nel rispetto delle seguenti prescrizioni: protezione contro i sovraccarichi Ib In Iz If 1,45 Iz dove : If = corrente convenzionale di funzionamento del dispositivo di protezione; In = corrente nominale del dispositivo di protezione; Iz = portata del conduttore; Ib = corrente di impiego del circuito; dai 4

6 protezione contro i corto circuiti (I²t) K² S² dove : (I²t) = integrale di Joule lasciato passare dal dispositivo di protezione per la durata del cortocircuito; S = sezione del conduttore in mmq; K = coefficiente che varia con il variare del tipo di cavo; è pari a 115 per cavi in rame isolati in PVC, a 135 per cavi in rame isolati in gomma ordinaria ed a 146 per cavi in rame isolati in gomma etilenpropilenica e polietilene reticolato; Tali linee, saranno protette a monte da interruttori automatici magnetotermici, nonché corredate di marcatura all estremità dei singoli conduttori per l identificazione, saranno dimensionate secondo il tipo di posa ed in funzione della caduta di tensione massima ammessa del 5%, secondo la Norma CEI 64-7 art FORMAZIONE DEL QUADRO DI REGOLAZIONE E DISTRIBUZIONE Il quadro di contenimento, sarà costituito da armadio di tipo stradale in vetroresina, l tipo autoestinguente a doppio scomparto comprensivo di zoccolo di sostegno di omologhe caratteristiche. Dimensione indicative 1115x1245x260. Zoccolo 1115x1020x1070, con grado di protezione IP55, con vano misura, e predisposto per il contenimento del quadro di distribuzione sarà alimentato con linea trifase + N a 400V - 50Hz che arriva dal vano sovrastante che contiene il contatore ENEL. L apparecchiatura dovrà essere fornita con interruttore generale, dispositivo crepuscolare, commutatore manuale/automatico e di n. 2 interruttori automatici magnetotermici differenziali quadripolari con In=16A PI=6kA curva C per la protezione delle linee elettriche in uscita. La tipologia delle lampade di nuova generazione permetterà una gestione razionale delle risorse energetiche, consentendo notevoli risparmi di energia elettrica senza interferire con la qualità del servizio d illuminazione. La tipologia delle armature luminose permetterà anche un aumento significativo della vita media delle lampade, con ripercussioni positive sui costi di manutenzione dell impianto luminoso. IMPIANTO DI MESSA A TERRA L impiego di apparecchiature e dispositivi in classe di isolamento II consente la non realizzazione dell impianto di terra. Per questo le armature, le giunzioni e tutti i conduttori impiegati (compresi i conduttori per la realizzazione del punto luce che arriverà direttamente sull armatura) dovranno presentare la certificazione della classe di isolamento secondo la norma CEI Qualora uno o più componenti fra quelli citati presentasse classe di isolamento inferiore a II, l impianto stesso sarà declassato ad impianto di classe I e pertanto risulterà necessaria la realizzazione dell impianto di terra. L impianto di messa a terra sarà composto da corda di rame isolato in PVC del tipo N07V-K di sezione 16 mmq, integrata da dispersori verticali in profilato a croce in acciaio zincato 50x50x5mm di lunghezza pari a 2mt, posizionati ogni due pali nell apposito pozzetto ispezionabile, ottenendo un palo con picchetto e uno senza. La posa della corda di rame sarà interrata, dentro cavidotto corrugato in PVC già predisposto per il contenimento dei cavi relatici alle linee di alimentazione dei circuiti di illuminazione. All interno del pozzetto dovrà essere fissata una barra equipotenziale, munita di appositi distanziatori alla quale dovranno essere collegati, la corda di rame, la puntazza di terra e il morsetto del palo. Il collegamento alla barra, dovrà essere garantito con il serraggio dei cavi con appositi capicorda fissati alle barre con viti filettate, bullonate, compatibili tra di loro onde evitare fenomeni di corrosione. E fatto divieto di mettere a contatto diretto conduttori di rame con conduttori di zinco; pertanto quando si dovrà eseguire ciò il capo terminale di rame dovrà essere stagnato o munito di capocorda stagnato. L impianto di terra dovrà avere caratteristiche tali da garantire una resistenza di terra pari a: Rt 50/Idn 5

7 dove: R t è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, in ohm; Idn è per gli interruttori differenziali, la corrente differenziale nominale (Idn) che deve provocare in ogni caso l intervento entro 5 sec, (norma CEI 64-8/4 paragrafo ). COLLAUDO DELL IMPIANTO Il collaudo definitivo dell impianto realizzato dovrà accertare che gli impianti ed i lavori, per quanto riguarda i materiali impiegati, l esecuzione e la funzionalità, siano in tutto corrispondenti alle condizioni del progetto approvato ed alle disposizioni, anche in variante, eventualmente impartite dalla Direzione Lavori. Nel collaudo definitivo si dovrà procedere alle seguenti verifiche: 1) misura della resistenza di isolamento dei circuiti; 2) misura della caduta di tensione lungo le linee di alimentazione; 3) verifica dell equilibratura dei carichi per alimentazione trifase; 4) verifica della protezione contro i contatti indiretti; 5) sfilabilità dei cavi posati nelle tubazioni; 6) identificazione e colorazione dei componenti; 7) funzionalità delle apparecchiature e dei circuiti; A disposizione della Direzione Lavori saranno eseguiti in corso d opera della ditta appaltante tutte quelle verifiche tecniche e pratiche ritenute opportune. GARANZIA DEGLI IMPIANTI A fine lavori la ditta appaltante dovrà rilasciare una dichiarazione di verifica dell impianto e di installazione a regola d arte dello stesso ai sensi della legge 186/68 e della normativa vigente in materia L impianto in questione dovrà essere fornito di garanzia completa estesa ai materiali, alle opere ed alle installazioni tutte oggetto dell appalto, entro dodici mesi dalla data di approvazione del certificato di collaudo. La ditta Appaltatrice dovrà predisporre la documentazione necessaria per la denuncia dell impianto di terra secondo i termini prescritti dalla normativa vigente. 6

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