LABORATORIO IN PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA Prof. Arch. Gianfranco Neri (4 CFU)
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1 Corso di Laurea in Architettura U.E. LABORATORIO 2 a LEZIONE IN PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1 Il concetto Prof. Ing. di valutazione Arch. Maurizio Di Stefano A. A. 2009/2010 Gli ambiti valutativi Corso di Laurea in Architettura U.E. LABORATORIO IN PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA Prof. Arch. Gianfranco Neri (4 CFU) Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano Anno Accademico 2009/2010 1di 13
2 Il Concetto di Valutazione La Valutazione èuna misurazione dei vantaggi e/o svantaggi che una scelta ( una decisione ) implica. ( Non èun giudizio soggettivo ). La Valutazione tra: Etica Tecnica Sintesi Valutativa Perdita di professionalità In tutti gli atti di professione esiste questa sintesi Mercato 2di 13
3 L interdisciplinarietà nell ambito della dell Architetto La Valutazione economica dei progetti èmateria interdisciplinare Progettazione Urbanistica Progettazione Architettonica dell Ingegnere dell Economista dell Agronomo Progettazione Infrastrutturale e dei trasporti Valutazioni socio economiche e di andamento del mercato Valutazioni agronomiche (estimi catastali) del Valutatore Stiamo conoscendo nuove prospettive professionali Statistico Giudizio complesso o composito La valutazione economica dei progetti si è affermata materia di pianificazione economica strategica con la crescita degli interventi a scala territoriale 3di 13
4 La Legge 17 maggio 1999, n. 144 "Misure in materia di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentivi all' occupazione e della normativa che disciplina l' INAIL, nonche' disposizioni per il riordino degli enti previdenziali" ed i Nuclei di Valutazione (NUVAL) 1. Al fine di migliorare e dare maggiore qualita' ed efficienza al processo di programmazione delle politiche di sviluppo, le amministrazioni centrali e regionali, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, istituiscono e rendono operativi, entro il 3 1 ottobre 1999, propri nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici che, in raccordo fra loro e con il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, garantiscono il supporto tecnico nelle fasi di programmazione, valutazione, attuazione e verifica di piani, programmi e politiche di intervento promossi e attuati da ogni singola amministrazione. E' assicurata l'integrazione dei nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici con il Sistema statistico nazionale, secondo quanto previsto dall'articolo 6 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n I nuclei di valutazione e verifica di cui al comma 1 operano all'interno delle rispettive amministrazioni in collegamento con gli uffici di statistica costituiti ai sensi del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, ed esprimono adeguati livelli di competenza tecnica ed operativa al fine di poter svolgere funzioni tecniche a forte contenuto di specializzazione, con particolare riferimento per: a) l'assistenza e il supporto tecnico per le fasi di programmazione, formulazione e valutazione di documenti di programma, per le analisi di opportunita' e fallibilita' degli investimenti e per la valutazione ex ante di progetti e interventi, tenendo conto in particolare di criteri di qualita' ambientale e di sostenibilita' dello sviluppo ovvero dell'indicazione della compatibilita' ecologica degli investimenti pubblici; b) la gestione del Sistema di monitoraggio di cui al comma 5, da realizzare congiuntamente con gli uffici di statistica delle rispettive amministrazioni; 4di 13
5 Cos è il NUVAL La legge 17 maggio 1999, n. 144 dispone l'istituzione, nelle amministrazioni centrali e nelle regioni, di Nuclei di valutazione con il compito di migliorare la qualità e l'efficienza del processo di programmazione delle politiche di sviluppo Il NUVAL èimpegnato a svolgere una funzione di stimolo intellettuale allo sviluppo della cultura del monitoraggio e della valutazione, promuovendo e incentivando l utilizzo dell attività valutativa come strumento di orientamento per l elaborazione delle strategie di sviluppo regionale. Il NUVAL organizza il proprio lavoro attraverso un piano di attività, che viene aggiornato e rielaborato periodicamente Il Progetto Nuval, finalizzato alla formazione a sostegno della Rete dei Nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici operanti presso le Amministrazioni centrali e regionali,. elabora il programma delle attività formative tiene conto dell esperienza e dei risultati già acquisiti e delle tematiche prioritarie per le Amministrazioni e per i Nuclei impegnati nell esecuzione dei compiti delineati nel QSN Le iniziative formative prevedono interventi mirati: a) i metodi di valutazione di impatto b) i progetti cardine. 5di 13
6 La Valutazione economica come componente della progettazione Valutazione economica Studi di fattibilità Progettazione strategica D.Lgs. 267 del 18/08/2000 art.34 Concertazione: Accordo di programma Legge 21dicembre 2001, n. 443 "Delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici ed altri interventi per il rilancio delle attività produttive Programmazione 2007/2013 Programmi Integrati Urbani PIU' EUROPA DOS Documento di Orientamento Strategico Progettazione Urbanistica Legge 5 agosto 1978, n. 457 Norme per l'edilizia residenziale. D.Lgs. 267 del 18/08/2000 art.120 e segg. Piani di trasformazione urbana (Società di Trasformazione Urbana) Piani di rigenerazione urbana Progettazione Architettonica Preliminare Definitiva Esecutiva Cantierabile D.P.R. 554/1999 Perequazione Regolamento di attuazione della Legge quadro in materia di LL.PP. N.109/94 e s.m.e i. Art.18/23 Documenti componenti il progetto preliminare (g ) Art. 25/34 Documenti componenti il progetto definitivo Art. 35/45 Documenti componenti il progetto esecutivo Legge 626/ 94 Legge 494/96 Legge 81/2008 Costi della sicurezza Costi ambientali Edilizia Infrastrutture Beni Culturali Sicurezza 6di 13
7 Tematismi con cui ci confrontiamo A M B I T I D I P R O G E T T A Z I O N E Il nuovo Il vecchio Il Patrimonio Culturale Nuove Città Nuovi Quartieri Nuovi Edifici Nuove Infrastrutture strade sottoservizi trasporti energia ambiente Vecchi Quartieri Centri Storici (Trasformazioni urbane) Naturale Materiale Immateriale Beni Capacità di riconoscere i costi necessari per effettuare la valutazione Indicatori di costo 7di 13
8 L economia si basa sullo studio dei comportamenti di massa e del loro rapporto con le risorse I Beni economici si possono classificare in Beni materiali Beni diretti o di consumo Sono beni di consumo i beni che producono una utilità diretta per il consumatore finale, come ad esempio la casa, i capi di abbigliamento, gli elettrodomestici ecc. Beni strumentali (o capitali) Sono strumentali alla produzione di beni diretti Sono beni strumentali quei beni che non vengono direttamente consumati, ma sono utilizzati per la produzione di altri beni. Essi sono chiamati anche beni indiretti o fattori produttivi. EDILIZIA Casa Industria Beni immateriali Relativi alla progettazione Possono essere mobili o immobili a secondo che possono essere spostati o no Dati qualitativi Orientamento Panoramicità Esposizione Localizzazione COSTI EDILIZIA di consumo strumentali di manutenzione Le caratteristiche valutative sono dipendenti da queste classificazioni 8di 13
9 di beni culturali e sul Patrimonio culturale Con il concetto di bene culturale si intende: tutto ciò che costituisce testimonianza materiale avente valore di civiltà avendo, il nostro ordinamento sulla materia, superato la concezione estetizzante di bene culturale. LA LEGGE 1 GIUGNO 1939, N.1089 (G.U , n.184) fornisce una prima definizione di bene culturale TUTELA DELLE COSE D'INTERESSE ARTISTICO O STORICO Capo I DISPOSIZIONI GENERALI Art.1. Sono soggette alla presente legge le cose, immobili e mobili, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnografico, compresi: a) le cose che interessano la paleontologia, la preistoria e le primitive civiltà; b) le cose d'interesse numismatico; c) i manoscritti, gli autografi, i carteggi, i documenti notevoli, gli incunaboli, nonché i libri, le stampe e le incisioni aventi carattere di rarità e di pregio. Vi sono pure compresi le ville, i parchi e i giardini che abbiano interesse artistico o storico. Non sono soggette alla disciplina della presente legge le opere di autori viventi o la cui esecuzione non risalga ad oltre cinquanta anni. In campo internazionale bisogna aspettare il 1954, con la Convenzione dell Aja sulla protezione dei beni culturali in caso di guerra, firmata il 14 maggio 1954 da quaranta Stati di tutti il mondo e confermata in Italia con la legge del 7 febbraio 1958 (sostituendo per la materia l'articolo 822 del Codice civile del 1942) per vedere il termine patrimonio culturale In Italia bisogna attendere altri 13 anni per vedere questa dizione per la prima volta in un atto ufficiale. Nel 1967, si conclusero, dopo tre anni, i lavori della Commissione d indagine per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, archeologico e del paesaggio meglio nota come Commissione Franceschini, nel documento conclusivo fu proposto per la prima volta la definizione di "patrimonio culturale" e quindi in definitiva di bene culturale 9di 13
10 di beni culturali e sul Patrimonio culturale La Convenzione dell Aja (1954) identifica i seguenti beni culturali materiali: i beni, mobili o immobili, di grande importanza per il patrimonio culturale dei popoli, come i monumenti architettonici, di arte o di storia, religiosi o laici; i siti archeologici; i complessi di costruzioni che, nel loro insieme, offrono un interesse storico o artistico; le opere d arte; i manoscritti, libri e altri oggetti d'interesse artistico, storico o archeologico; nonché le collezioni scientifiche e le collezioni importanti di libri o di archivi o di riproduzioni dei beni sopra definiti; gli edifici la cui destinazione principale ed effettiva èdi conservare o di esporre i beni culturali mobili definiti al comma precedente, quali i musei, le grandi biblioteche, i depositi di archivi, come pure i rifugi destinati a ricoverare, in caso di conflitto armato, i beni culturali mobili definiti al comma precedente; i centri comprendenti un numero considerevole di beni culturali, definiti ai commi precedenti, detti centri monumentali. Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale Conchiusa a Parigi il 23 novembre 1972 Approvata dall Assemblea federale il 19 giugno Istrumento di ratificazione depositato il 17 settembre 1975 La successiva e definitiva ratifica viene fissata dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137 Art.2 Patrimonio culturale 1. Il patrimonio culturale e' costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici. 2. Sono beni culturali le cose immobili e mobili che, ai sensi degli articoli 10 e 11, presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà. 3. Sono beni paesaggistici gli immobili e le aree indicati all'articolo 134, costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio, e gli altri beni individuati dalla legge o in base alla legge. 4. I beni del patrimonio culturale di appartenenza pubblica sono destinati alla fruizione della collettività, compatibilmente con le esigenze di uso istituzionale e sempre che non vi ostino ragioni di tutela. 10 di 13
11 di beni culturali e sul Patrimonio culturale La Convenzione Internazionale per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale (Parigi il 17 ottobre 2003) invece definisce i beni culturali immateriali che si caratterizzano per : le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know how come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. 11 di 13
12 Ambito valutativo 2. Valutazione Immobiliare 1. Valutazione Catastale 1 3. Valutazione Agronomica Valutazione Economica 5 5. Valutazione Progettuale n n Valutazione Strategica Valutazione catastale del singolo cespite Valutazione Strategica 12 di 13
13 La Valutazione economica tende a Valorizzare ( Capitalizzare ) l impegno cercando di conoscere preventivamente i costi del progetto. La conoscenza dei costi e dei vantaggi consentirà di conoscere l equilibrio prima finanziario e poi economico, attraverso i fattori di misurazione. La buona valutazione economica preventiva deve avere tra gli obiettivi quello di limitare gli Strategico IMPREVISTI causa di varianti e limitazioni di costi. 1 L impegno degli attori del progetto Valutazione economica : Costi di sviluppo e gestione Parcella Mercato 5 Il Monitoraggio Piani di gestione Cosa valutiamo La Valutazione economica Urbanistico Architettonico 2 La Progettazione Valutazione economica: Analisi finanziaria ACR (Analisi costi e ricavi) Analisi costi e benefici ACB Analisi multicriterio 3 L opera Valutazione economica : Trasformazione urbana Pubblico Misto 4 Gli effetti Valutazioni economiche nel tempo: Computo metrico Manutenzione 13 di 13
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