PASQUALE VIGGIANI PASQUALE VIGGIANI GRAMINACEE. E nel vigneto anche in buona compagnia. Pasquale Viggiani

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1 PASQUALE VIGGIANI 52 PASQUALE VIGGIANI 53 GRAMINACEE OVUNQUE E nel vigneto anche in buona compagnia.

2 54 Si sa, le famiglie più sono numerose più è alta la probabilità che i suoi componenti meno si somiglino, ciò non ostante essi hanno tutti qualcosa che ricorda la famiglia cui appartengono: il colore dei capelli o degli occhi, un Stolone e ricacci di Cynodon dactylon. neo, una voglia sulla pelle, un cattivo carattere (come succede nella mia di famiglia). Tutti hanno cioè, nella loro diversità, un qualcosa che li accomuna, come un marchio di fabbrica. Non fa eccezione, a questa regola, il mondo vegetale e particolarmente due delle maggiori famiglie che lo compongono: le Graminacee e le Composite. Le Graminacee sono conosciute nel mondo agricolo come piante a foglia stretta e nel Spighetta (a sinistra) e spiga di Hordeum murinum. mondo botanico come Monocotiledoni. Le Composite e le altre specie della buona (?) compagnia sono invece dette, rispettivamente nei due mondi citati prima, piante a foglia larga e Dicotiledoni. 55 Capolino di Composita. Elytrigia repens. Elytrigia repens in fioritura.

3 Infiorescenze di Lolium multiflorum. 56 LE GRAMINACEE L antica saggezza ci ha tramandato un inequivocabile elemento per distinguere le Graminacee da tutte le altre specie del mondo vegetale: il nome! Graminacee deriva, infatti, dal latino gramen tradotta da noi italiani come erba, dai francesi in herbes, dagli inglesi grasses e dagli spagnoli pastos, insomma l erba Fusti e ligule di Bromus hordeaceus. classica che brucano gli animali al pascolo. La caratteristica principale dei componenti di questa famiglia, oltre alla radice a fascio (fascicolata), è rappresentata dai fiori che sono quasi invisibili, piccolissimi, senza petali e perciò praticamente incolori. I fiori sono piccoli ma quelli della stessa pianta si ritrovano sempre insieme in aggregati, formati Cariossidi di Lolium perenne. da pochi elementi, che si chiamano spighette e queste, a loro volta si aggregano in gruppi molto numerosi detti genericamente infiorescenze. Dai fiori evolvono i semi che non sono mai visibili perché fermamente racchiusi nei frutti, le cariossidi (per esempio i chicchi di grano) che non li liberano mai e che generalmente Cariossidi di Bromus hordeaceus. ed erroneamente sono considerati come semi veri e propri. Ulteriori caratteri che distinguono queste piante risiedono nella conformazione del fusto e delle foglie. Il fusto è cavo internamente e per questa sua caratteristica è chiamato culmo; è cavo ma è cosparso di nodi (in genere il culmo di una pianta adulta ne ha 4-6), pieni di un tessuto spugnoso, che 57 Cariossidi di Hordeum murinum.

4 separano porzioni di fusto dette internodi. Il fusto si ramifica, generalmente dalla base. Da ogni nodo prende origine una foglia, in realtà la parte basale della foglia che, siccome inguaina l internodo soprastante (come un foglio di carta arrotolata i cui margini scorrono uno sotto l altro), si chiama guaina; all estremità superiore la guaina si prolunga con una parte piatta i cui margini disegnano un contorno lanceolato dando origine alla lamina. Nella zona di incontro tra la guaina e la lamina, dalla parte opposta del fusto, c è una linguetta quasi trasparente che si chiama ligula e, a volte, due piccole estroflessioni, le auricole le forme delle quali ricordano le dita di uccelli. La presenza e le caratteristiche di tutti gli organi fin qui citati rappresentano caratteri distintivi per le diverse specie all interno della famiglia. Di seguito, delle circa 8000 specie presenti nel mondo, per buona pace di chi scrive ma soprattutto di chi legge, ne sono descritte solo alcune. Ligule e auricole di Hordeum murinum. Cynodon dactylon (nella figura sopra e sotto)

5 60 La gramigna comune La specie forse più conosciuta dell intera famiglia delle Graminacee (o come dicono i botanici puri, Poaceae) e che riprende direttamente il nome della famiglia stessa è la Gramigna comune (la gramĭnea dei latini) nel mondo scientifico chiamata Cynodon Cynodon dactylon con stolone. dactylon. Questa specie fa parte di quel gruppo di graminacee dotato di un apparato radicale con annessi organi vitali e riproduttivi chiamati rizomi provvisti di gemme dalla forma particolare a dente di cane (Cynodon). Le foglie sono ricoperte da una corta pelu- Fusti e foglie di Cynodon dactylon. ria, hanno ligule molto basse e con bordo seghettato. Alla fioritura i piccoli fiori sono riuniti in infiorescenze formate ognuna da rametti disposti come le dita (dactylon) di una mano aperta. I suoi fusti (stoloni) si adagiano sulla superficie del terreno e si allungano in ogni direzione emettendo da ogni nodo radici e germogli che evolvono in piante indipendenti permettendo a questa specie di formare reticoli che si espandono nello spazio e che persistono nel tempo (anche vari anni!) negli interfilari del vigneto. 61 Ricacci di Cynodon dactylon. Cynodon dactylon.

6 62 63 Elytrigia repens. Elytrigia repens. Il Gramignone Meno complicata è l architettura delle piante di questa specie, fino a poco tempo fa chiamata Agropyron repens, ora Elytrigia repens, che ricorda la gramigna nella presenza di rizomi radicali, anch essi striscianti (repens) sotto la superficie del terreno e che emettono germogli aerei con vistose guaine giallastre (è forse a questo che allude il nome di derivazione greca Elytrigia=guaina). I fusti sono eretti o un po piegati alla base. Le foglie sono pressoché glabre, opache, spesso di colore verde-azzurrognolo, munite di auricole e con ligule cortissime, seghettate sul bordo. I fiori sono riuniti in spighe lunghe e sottili. Il Gramignone, al contrario della Gramigna, tende a rimanere confinato in prossimità dei bordi del campo o lungo i filari della vite. Elytrigia repens. Elytrigia repens.

7 64 Spighette di Lolium multiflorum (le prime due a sinistra) e di Lolium perenne (le due a destra). Loglio-Loglietto Se non fosse per le foglie verdi e lucide e per Da sinistra, piante di Lolium perenne, Lolium multiflorum e Lolium rigidum. rebbe molto alla specie precedente, con la quale viene spesso confusa. In realtà la somiglianza l assenza di rizomi sotterranei il Lolium, il cui nome deriva dal latino o dal celtico, somigliepiù palese riguarda le infiorescenze delle due specie, del tutto simili fra loro a prima vista ma 65 Ligule e auricole di Lolium multiflorum (le prime due a sinistra) e di Lolium perenne (le due di destra). Ligule e auricole di Lolium multiflorum (a sinistra) e di Lolium rigidum.

8 66 Lolium perenne e Lolium multiflorum. Lolium rigidum. distinguibili con un esame più attento, principalmente osservando la posizione delle singogia. Fra le due specie esiste anche un importante distinzione agronomica, visto che il Loglio viele spighette sulla spiga: inserite lateralmente in Lolium e in posizione dorso-ventrale in Elytrine anche coltivato appositamente per la produzione di ottimo foraggio fresco e da affienare. 67 Lolium multiflorum e Lolium perenne. Lolium rigidum.

9 68 Spighe di Hordeum murinum. Particolari di pannocchie di Bromus hordeaceus. Hordeum murinum. Orzo selvatico Infiorescenza a forma di spiga, simile a quella dell orzo coltivato ha l Orzo selvatico, scientificamente noto come Hordeum murinum. Spighe con lunghe reste che facevano inorde qualche volta ai cani vittime spesso di spighette che si insinuano nelle narici e che difficilmente si riescono ad eliminare senza l aiuto del veterinario. Le piante di Orzo selvatico, le cui foglie sono munite di ligula e di auricole ridire (horreo) gli antichi Romani, e da qui Hordeum, che evitavano di avvicinarsi per paura di ferirsi o, peggio, di inghiottire qualcuna delle spighette (facilmente staccabili dalla spiga madre) e di soffocare, come succeben evidenti, tendono a raggrupparsi anche su ruderi e lungo i muri...num, e come quelle della specie precedente e delle due successive, sono prive di rizomi e la loro riproduzione è affidata esclusivamente ai semi. 69 Hordeum murinum. Ligule di Bromus hordeaceus.

10 70 Forasacco Si tratta di un insieme di specie le cui infiorescenze (vedi figura sopra) sono simili nella forma a quelle dell Avena selvatica, con la quale gli antichi popoli greci la confondevano chiamando queste specie Bròmos (=avena selvatica). Tali piante, scientificamente appartenenti al genere Bromus, si distinguono dalle Bromus hordeaceus. altre graminacee per avere le guaine fogliari tubulari con i bordi saldati fin quasi sotto l inserzione della lamina dove si aprono a forma di scollo a V. Le piante sono anche riconoscibili per essere ricoperte da una densa peluria, per avere foglie prive di auricole e per essere munite di lunghe ligule con bordo grossolanamente dentato. 71

11 72 Setaria Con il termine Setaria è qui compreso un Setaria viridis. ca-ovoidale cosparsa di piccole sete (da cui il nome). Le sete sono ricoperte di piccoli Pannocchia intera e particolari di Setaria italica. insieme di specie la cui caratteristica comune principale è l infiorescenza cilindriuncini rivolti verso il basso o verso l alto: nel primo caso l infiorescenza intera ac- 73 Pannocchia e ligula di Setaria verticillata. Pannocchia e ligula di Setaria viridis. Piante adulte di Setaria viridis. Piante adulte di Setaria faberi.

12 VERSATILITA E PRATICITA IN UN UNICO PRODOTTO 3 SOLUZIONI SPOLLONANTE ERBICIDA Piante adulte di Setaria faberi. 74 Piante adulte di Setaria viridis. costata all abito (maglione, giacca, ecc.) rimarrà aderente (Setaria verticillata), nel secondo caso scivolerà via (Setaria faberi, con setole rossastre e Setaria viridis con setole giallastre). Le piante non sono molto alte hanno foglie pressochè glabre, prive di auricole e con corte ligule sfrangiate o pelose. E, le altre? e se lo spazio non fosse obbligatamente limitato molte altre specie sarebbero da includere, ma il lettore non si angusti, tornerò a tediarlo: è una minaccia! Agrofarmaco autorizzato dal Ministero della Salute, leggere attentamente le istruzioni riportate in etichetta. Aggiungiamo valore al vostro business. Un prodotto di: FMC CHEMICAL sprl DISSECCANTE PATATA

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