ANNUARIO STATISTICO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO 2014

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ANNUARIO STATISTICO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO 2014"

Transcript

1 DIREZIONE CENTRALE PER LE RISORSE LOGISTICHE E STRUMENTALI AREA IX TELECOMUNICAZIONI E STATISTICA ANNUARIO STATISTICO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO 2014 Periodo di riferimento: 01/01/ /12/2013 (dati aggiornati al 11 Aprile 2014) vigilfuoco.it

2 ANNUARIO STATISTICO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO 2014 (Periodo di riferimento 01/01/ /12/2013). ANNUARIO STATISTICO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO 2014 Periodo di riferimento: 01/01/ /12/2013 (dati aggiornati al 11 Aprile 2014)

3 Rev /176

4 Rev. 1.3 SOMMARIO INTRODUZIONE SERVIZIO STATISTICA DEL C.N.VV.F Introduzione Servizio di Statistica del C.N.VV.F Obiettivi Servizio Statistico Centrale Servizio statistico Regionale Servizio Statistico Provinciale FONTE DATI Applicativo STAT-RI - STATistica e Rapporto di Intervento Nuova piattaforma STAT-RI Web ELABORAZIONE DEI DATI Introduzione Caratteristiche generali Vantaggi offerti dalle elaborazioni statistiche con SW di BI STATISTICHE DEGLI INTERVENTI DI SOCCORSO TECNICO URGENTE DEL C.N.VV.F. (Periodo di riferimento 01/01/ /12/2013) Emergenze di protezione civile Naufragio Costa Concordia Sisma Emilia Romagna, Lombardia e Veneto Interventi di soccorso tecnico urgente a livello Nazionale svolti nel periodo 01/01/ /12/ Incendi Apertura porte e finestre Statica Intervento non più necessario Soccorso a persone Acqua Incidenti stradali Fuga gas Ascensori bloccati Falso allarme Salvataggio animali Recuperi Emergenza protezione civile Aeromobile Porti Interventi di soccorso tecnico urgente a livello Regionale svolti nel periodo 01/01/ /12/ Interventi di soccorso tecnico urgente per Regione Interventi di soccorso tecnico urgente per Regione ogni mille abitanti Interventi di soccorso tecnico urgente per Regione per unità di superficie Interventi di soccorso tecnico urgente a livello Provinciale svolti nel periodo 01/01/ /12/ Interventi di soccorso tecnico urgente per Provincia ogni mille abitanti Interventi di soccorso tecnico urgente per Provincia per unità di superficie Distribuzione temporale degli interventi di soccorso Tempi medi di arrivo e durata d intervento operativo Distribuzione temporale degli interventi di soccorso tecnico urgente Relazioni ed analisi statistiche dei dati di intervento Gruppo Sostanze Gruppo Luogo (associazione n 1) Tipologia Interventi Dettaglio Sostanze (associazione n 2) Tipologia Interventi Dettaglio Causa (associazione n 3) Gruppo Causa Gruppo Luogo (associazione n 4C) Dettaglio Causa Gruppo Luogo (associazione n 4B) Dettaglio Causa Gruppo Luogo (associazione n 4) Dettaglio Luogo Tipologia intervento (associazione n 5) Dettaglio Causa Dettaglio Sostanza (associazione n 6) Consumo carburanti Distribuzione dei consumi dei carburanti per Comando Provinciale Consumo carburanti per soccorso tecnico urgente in relazione agli interventi /176

5 Rev Prevenzione incendi e Vigilanza Prevenzione incendi Anno Anno Vigilanza Anno Anno INCIDENTI STRADALI DEGLI AUTOMEZZI VF Incidenti stradali durante le attività di soccorso tecnico urgente CORPI PERMANENTI AUTONOMI VV.F (AOSTA BOLZANO TRENTO) TRENTO AOSTA BOLZANO /176

6 Rev /176

7 Rev. 1.3 INTRODUZIONE Nell ambito dell organizzazione del Ministero dell interno si colloca il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, struttura, questa, preposta a garantire il soccorso tecnico urgente per la salvaguardia delle persone e dei beni, così come disposto del D.lgs 139 dell 8 marzo Al fine di assolvere al proprio compito di istituto, il Dipartimento si è dotato sia di strutture centrali che periferiche; in particolare, a livello periferico, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è articolato in Direzioni Regionali, Comandi Provinciali (con sede centrale nei capoluoghi di Provincia), distaccamenti e nuclei speciali. Il soccorso tecnico urgente è affidato ai Comandi Provinciali che hanno competenza territoriale sull intera provincia. In tale contesto l attività statistica riveste una grande importanza e potenzialità sia sul piano operativo che su quello istituzionale. Infatti, da un lato la statistica è necessaria per monitorare il lavoro svolto dal C.N.VV.F., costituendo un mezzo fondamentale per il costante aggiornamento dell Organizzazione V.F. e dall altro essa rappresenta uno strumento di misura dell efficacia e dell efficienza del C.N.VV.F. A tal fine, da diversi anni il Servizio Statistico Centrale della DCRLS Area IX pubblica l Annuario statistico del C.N.VV.F, con l obiettivo di sistematizzare e diffondere efficacemente le informazioni, mettendole a disposizione in modo organico anche agli utilizzatori esterni all Amministrazione, consentendo così di dare visibilità dell operato svolto dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. 6/176

8 Rev /176

9 Rev SERVIZIO STATISTICA DEL C.N.VV.F. 1.1 Introduzione. Come noto l attività statistica riveste una grande importanza e potenzialità sia sul piano operativo che su quello politico istituzionale, costituendo uno strumento di misura dell efficacia dell intervento pubblico e dell efficienza della Pubblica Amministrazione. Inoltre, un lavoro razionale di raccolta, elaborazione ed analisi dei dati può essere altresì uno strumento di monitoraggio delle politiche di sviluppo e degli interventi pubblici, spendibile sul piano politico in favore del C.N.VV.F. Con il Decreto Legislativo n 322 del 06/09/1989, l attività statistica è stata resa obbligatoria anche per il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, sia per le strutture centrali che periferiche. Con esso viene anche stabilito che: gli uffici centrali e periferici di statistica delle Amministrazioni dello Stato fanno parte del SISTAN (SIStema STAtistico Nazionale); presso le Amministrazioni centrali dello Stato sono istituiti uffici di statistica, posti alle dipendenze funzionali dell ISTAT; gli uffici di statistica sono costituiti tenendo conto dell importanza delle attività svolte dall Amministrazione ai fini dell informazione statistica nazionale e delle esigenze di completamento del sistema informativo nazionale; è fatto obbligo a tutte le Amministrazioni pubbliche di fornire tutti i dati e le notizie che vengono loro richiesti per rilevazioni previste dal PSN (programma statistico nazionale); i dati raccolti nell ambito delle rilevazioni statistiche comprese nel PSN da parte degli uffici statistica non possono essere esternati se non in forma aggregata, in modo tale che non se ne possa trarre alcun riferimento individuale e possono essere utilizzati solo per fini statistici. 8/176

10 Rev Servizio di Statistica del C.N.VV.F. Da quanto sopra premesso è derivata in passato la necessità di creare un organizzazione centrale e periferica che consentisse in maniera efficace ed efficiente di disporre di tutti i dati necessari al monitoraggio dell attività del C.N.VV.F. e degli indicatori per il controllo di gestione interna. A tal fine con la Circolare n 1 del 02/01/2003 è stato creato il Servizio di Statistica del C.N.VV.F. articolato come di seguito esposto: Servizio Statistico Centrale presso l Area IX Telecomunicazioni e Statistica della DCRLS; Servizio Statistico Regionale presso le relative Direzioni; Servizio Statistico Provinciale presso i relativi Comandi Obiettivi Gli obiettivi del Servizio di Statistica del C.N.VV.F. sono quelli di fornire: Indicazioni sull andamento dei servizi d Istituto del C.N.VV.F. (Soccorso, Prevenzione Incendi, Vigilanza Antincendi, Formazione del personale): Indicazione sull andamento delle strutture centrali e periferiche. Il perseguimento di tali obiettivi è fondamentale per monitorare quegli elementi necessari ad apportare gli opportuni aggiustamenti per migliorare l Organizzazione del C.N.VV.F. come ad esempio: riduzione dei costi di gestione dei servizi d Istituto; riduzione dei costi di gestione del personale; riduzione degli infortuni e malattie professionali; pianificazione del soccorso sul territorio. 1.3 Servizio Statistico Centrale Il Servizio Statistico Centrale presso l Area IX della DCRLS è la struttura deputata alla raccolta ed elaborazione dei dati i cui compiti principali sono: coordinamento dei Servizi Regionali e Provinciali; 9/176

11 Rev. 1.3 coordinamento degli Uffici Centrali interessati alla raccolta dei dati Statistici; individuazione dei dati da raccogliere e degli elementi statistici da produrre; collaborazione con gli uffici centrali e periferici per la individuazione degli indicatori dell attività per il controllo di gestione interno; raccolta dati ed elaborazione; raccordo con l Ara VIII Sistemi Informativi Automatizzati della DCRLS per le l individuazione e l organizzazione delle necessità in materia di informatizzazione del Servizio; raccordo con la Direzione Centrale della Formazione per l individuazione e l organizzazione delle necessità in materia di formazione delle professionalità necessarie alla raccolta, elaborazione, interpretazione dei dati degli indicatori necessari al Servizio; raccordo con l Ufficio Centrale preposto al controllo di gestione del Dipartimento; collegamento con il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali Direzione Centrale per la Documentazione e la Statistica del Ministero dell Interno, con l ISTAT e con gli altri Istituti pubblici e privati, nazionali e non interessati alle problematiche statistiche; partecipazione e/o organizzazione di mostre, convegni e conferenze; rapporti con i Comandi Regionali e Provinciali Autonomi (Aosta, Trento e Bolzano), per l integrazione dei dati statistici sul soccorso su tutto il territorio nazionale; attività di studio e ricerche statistiche; 1.4 Servizio statistico Regionale. Il Servizio Statistico Regionale dipende dal relativo Direttore Regionale che lo coordina in base alle linee generali ed in linea con le indicazioni fornite dalla DCRLS Area IX. 10/176

12 Rev. 1.3 Il Direttore Regionale dirige il Servizio Statistico delegando, con atto formale, un Funzionario Tecnico. I compiti principali assegnati al Servizio Statistico Regionale sono: Coordinamento dell attività statistica dei Comandi VF dipendenti territorialmente; Collaborazione con il Servizio Statistico Centrale nella individuazione e aggiornamento dei dati da raccogliere e degli elementi statistici da produrre; Raccolta ed elaborazione dei dati finalizzata alle esigenze di carattere locale, anche ai fini di studio e ricerca; Produzione del Documento di Statistica Regionale di fine anno. 1.5 Servizio Statistico Provinciale Il Servizio Statistico Provinciale dipende dal relativo Comandante che lo coordina in base alle linee generali ed in linea con le indicazioni fornite dalla DCRLS Area IX e dalla Direzione Regionale. Il Comandante provinciale dirige il servizio delegando, con atto formale, un Funzionario Tecnico. I compiti principali assegnati al Servizio Statistico Provinciale sono: Collaborazione con il Servizio Statistico Regionale nella individuazione e aggiornamento dei dati da raccogliere e degli elementi statistici da produrre; Raccolta ed elaborazione dei dati finalizzata alle esigenze di carattere locale, anche ai fini di studio e ricerca; Produzione del Documento di Statistica Provinciale di fine anno. 11/176

13 Rev /176

14 Rev FONTE DATI. Attualmente la raccolta dei dati statistici avviene attraverso l applicativo STAT RI che consente al Capo Squadra di compilare rapporto d intervento (modello VF 41) in modalità elettronica. 2.1 Applicativo STAT RI STATistica e Rapporto di Intervento. Originariamente la compilazione del modello ministeriale VF 41 avveniva su supporto cartaceo (fig. 1), il quale veniva successivamente trasmesso gli uffici centrali per la digitalizzazione attraverso dispositivi di riconoscimento ottico. Tabella 1 Modello VF 41 Successivamente la procedura si è evoluta con l introduzione dell applicativo STAT RI che consente la compilazione su PC delle stesse informazioni presenti nel VF 41 quali 13/176

15 Rev. 1.3 ad esempio Tempi, Tipologia di sinistro, Causa del sinistro, Luogo, Sostanza coinvolta, Enti intervenuti, Deceduti/Infortunati, relazione di intervento etc. Esso, inoltre, è perfettamente integrato con il software SO115, consentendo in tal modo al compilatore di importare, attraverso il numero di scheda, tutte le informazioni già inserite dall operatore della sala operativa. Questo permette inoltre di ottenere l integrità delle informazioni trattate dai sistemi SO115 e STAT RI. L attuale architettura informatica di tale applicativo è di tipo client server. 2.2 Nuova piattaforma STAT RI Web. L architettura informatica descritta nel 2.1, in uso dal 2000 è anch essa datata e proprio per questo entro l anno corrente (2014) verrà aggiornata con una nuova, già sperimentata con successo dell Area VIII della DCRLS presso alcuni Comandi Provinciali VF. Inoltre, l Area VIII della DCRLS sta realizzando un portale web integrato che, oltre la nuova procedura STAT RI web, offrirà nuovi servizi come ad esempio le informazioni inerenti i gruppi di sviluppo, gruppi di assistenza, la documentazione inerente la procedura (manuali di gestione e manuali con Tabellazione), servizi collaterali come ad esempio la possibilità di suggerire miglioramenti della procedura da parte degli utilizzatori periferici etc. 14/176

16 Rev. 1.3 Tabella 2 Stat Ri Web Tabella 3 Stat Ri Web 15/176

17 Rev ELABORAZIONE DEI DATI 3.1 Introduzione Da alcuni mesi è in corso una sperimentazione da parte dell Aerea VIII della DCRLS di un nuovo software di BI (Business Intelligence) per la consultazione dei dati di sintesi sulle attività svolte dai Vigili del Fuoco. Con BI ci si riferisce a quel processo di ricerca, raccolta, manipolazione e trasformazione di dati in informazioni, in conoscenza, che siano di supporto per i processi decisionali. I prodotti di BI, fornendo informazioni precise, aggiornate e significative nel contesto di riferimento, permettono al management di prendere le cosiddette decisioni strategiche. Questo strumento di BI offre un interfaccia utente altamente interattiva e visuale, facilmente accessibile anche da chi non possiede una profonda conoscenza informatica. Lʹutente riesce ad effettuare lʹanalisi dei dati con estrema semplicità, senza alcuna formazione specifica. Inoltre, si ha la possibilità di avere un accesso istantaneo (si sperimentano velocità di risposta comparabili a quelle della navigazione web) sia a misure aggregate al massimo livello che ai dati di dettaglio, scoprendo così informazioni inattese. 3.2 Caratteristiche generali Il SW di BI attualmente in sperimentazione è QlikView e rappresenta una delle possibili soluzioni di accesso ai dati che consente lʹanalisi e lʹutilizzo di informazioni provenienti da sorgenti dati differenti. Con esso è possibile ottenere facilmente una panoramica generale dei dati e scoprirne le relazioni, anche quando si gestiscono set di dati ampi e complessi. È possibile integrare informazioni da sorgenti dati diverse e renderle quindi disponibili sullʹintera rete. QlikView utilizza la tecnologia associativa che sostanzialmente consente di creare unʹinterfaccia unica per la presentazione interattiva e lʹanalisi di qualsiasi informazione. Inoltre, può gestire le informazioni in una maniera simile ai processi umani di elaborazione dei problemi matematici. Come la mente umana, questo SW esegue connessioni graduali nelle informazioni che vengono elaborate. Lʹutente decide quale domanda porre semplicemente facendo un clic sulla voce su cui si desidera ottenere ulteriori informazioni. 16/176

18 Rev. 1.3 A differenza dei sistemi tradizionali di ricerca delle informazioni, che richiedono spesso un approccio dallʹalto verso il basso, questo nuovo SW permette di iniziare l analisi indipendentemente dalla posizione dei dati all interno della struttura. Il recupero dei dati nei sistemi tradizionali è spesso un compito complesso che richiede una conoscenza approfondita della struttura dei database e della sintassi del linguaggio delle query. Lʹutente è di sovente limitato a routine di ricerca predefinite. Con il SW QlikView invece è possibile la selezione libera a partire dai dati visualizzati sullo schermo con un semplice click del mouse. Riassumendo con questo SW di BI è possibile: Eseguire analisi statistiche; Creare grafici e tabelle dinamici; Creare sistemi di business intelligence personalizzati; Creare unʹinterfaccia utente flessibile per un data warehouse; Ottenere unʹistantanea che rispecchi le relazioni tra i dati; Realizzare presentazioni basate sui dati; Collegare descrizioni e applicazioni multimediali ai propri dati; Costruire un sistema personalizzato; Creare nuove tabelle, che uniscono informazioni da molte origini dati; 3.3 Vantaggi offerti dalle elaborazioni statistiche con SW di BI. L utilizzo di uno strumento software di BI permette di ottenere una fruizione dei dati di sintesi immediata, semplice e non statica sulle attività svolte, diversamente da quanto avviene invece con l Annuario statistico cartaceo. Infatti, con il SW testato è l utente che decide in quale direzione approfondire l analisi statistica semplicemente attraverso la selezione degli elementi grafici del cruscotto a video. L utilizzo di questo strumento SW offre ulteriori vantaggi: effettuare nuove elaborazioni statistiche attraverso la semplice selezione libera a partire dai dati visualizzati sullo schermo con un semplice click del mouse; 17/176

19 Rev. 1.3 fruizione dei dati di sintesi ad un livello di dettaglio maggiore rispetto a quanto offerto dal documento cartaceo; eliminazione dei costi di stampa del supporto cartaceo in linea con le attuali Direttive Ministeriali in tema di riduzione della spesa nella P.A; drastica riduzione dei tempi di accesso alle elaborazioni statistiche da parte degli utenti poiché prodotte dal Data Base, che come visto precedentemente, con il nuovo applicativo STAT RI WEB si popola in tempo reale non appena terminato l inserimento della scheda VF /176

20 Rev /176

21 Rev STATISTICHE DEGLI INTERVENTI DI SOCCORSO TECNICO URGENTE DEL C.N.VV.F. (Periodo di riferimento 01/01/ /12/2013). In base a quanto stabilito dal Decreto Legislativo 8 marzo 2006, n. 139, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, è una struttura dello Stato ad ordinamento civile, incardinata nel Ministero dellʹinterno Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, per mezzo della quale il Ministero dellʹinterno assicura, anche per la difesa civile, il servizio di soccorso pubblico e di prevenzione ed estinzione degli incendi su tutto il territorio nazionale, nonché lo svolgimento delle altre attività assegnate al Corpo nazionale dalle leggi e dai regolamenti, secondo quanto previsto nel presente decreto legislativo. In questo documento vengono riportate le statistiche inerenti tali funzioni. Infine, il Corpo nazionale è componente fondamentale del servizio di protezione civile ai sensi dellʹarticolo 11 della legge 24 febbraio 1992, n 225. Per quanto concerne gli eventi verificatisi nel periodo di riferimento di questo documento (sisma Emilia del 20/05/2012 ed il naufragio della Costa Concordia del 13/01/2012) verranno fornite alcune statistiche di carattere generale nel paragrafo seguente, mentre si rimanda ad altra documentazione per statistiche più dettagliate. 4.1 Emergenze di protezione civile Nel 2012 il nostro Paese è stato colpito da gravi emergenze che hanno richiesto l impiego straordinario del CNVVF in termini di uomini, mezzi, materiale operativo e connesse risorse finanziarie. Oltre alle emergenze legate al maltempo per le abbondanti nevicate nel febbraio 2012 e per le esondazioni nel novembre 2012, che hanno interessato numerose regioni soprattutto del centro e del sud Italia, gli scenari più importanti in cui è intervenuta la macchina del soccorso del C.N.VV.F. hanno riguardato il naufragio della Costa Concordia, il terremoto nella Pianura Padana 2012 ed il sisma nel Pollino Naufragio Costa Concordia Il tredici gennaio del 2012 alle ore 21:42 la nave da crociera Costa Concordia urtava su uno scoglio presso l isola del Giglio, provocando una falla di 70 metri sul lato sinistro dello scafo. Nel naufragio, su persone a bordo, 32 persero la vita. 20/176

22 Rev. 1.3 Il dispositivo dei Vigili del Fuoco ha visto impegnati 132 unità operative (personale delle squadre di terra, soccorritori acquatici e sommozzatori, unità cinofile e SAF, elicotteristi) e 66 mezzi (imbarcazioni, elicotteri e veicoli terrestri). Di seguito si riportano nel dettaglio i dati relativi al dispiegamento del personale VF sullo scenario della Costa Concordia: UNITAʹ VVF ORE COMPLESSIVE ORE COMPLESSIVE N FASE (PRESENZA N MISSIONI IMMERSIONI LAVORO SAF IMMERSIONI GIORNALIERA) SOMMOZZATORI TOTALE: Tabella em.pc 1 Personale intervenuto Sisma Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Gli eventi sismici del maggio 2012 hanno interessato un territorio molto vasto tre regioni (Emilia Romagna, Veneto e Lombardia) e in particolare 6 province (Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia, Bologna e Rovigo), per un totale di 87 comuni. Lo scenario è stato caratterizzato da danni diffusi in un territorio con una elevata concentrazione di unità produttive agricole, agroalimentari, industriali e artigianali, con la presenza di distretti produttivi di rilevanza internazionale come il biomedicale. In una condizione di particolare criticità per l instabilità del terreno considerato il verificarsi di due forti scosse a distanza di 9 giorni (20 e 29 maggio), le operazioni di soccorso hanno riguardato nell immediato il salvataggio delle persone e la verifica della stabilità degli edifici stante l assoluta necessità di far rientrare nelle proprie abitazioni e nelle aziende quanti più persone possibili. Conseguentemente si è provveduto al recupero di merci e macchinari al fine di consentire un veloce ripristino delle attività produttive ed il contenimento delle perdite economiche in un distretto industriale importante, in termini di fatturato e di numero di occupati, a livello nazionale ed internazionale, unitamente al recupero di beni artistici e culturali. L emergenza è stata caratterizzata da due fasi: 1. la prima, vera e propria, dal verificarsi degli eventi al 10 agosto 2012, in cui è stata attivata la Colonna mobile regionale dei Vigili del Fuoco con la presenza 21/176

23 Rev. 1.3 di Comandi operativi Avanzati ed il dispiegamento di uomini e mezzi provenienti da tutto il territorio nazionale, di tutte le specializzazioni del CNVVF unitamente al personale amministrativo ed informatico VF; 2. La seconda fase ha visto il passaggio di consegne dal Dipartimento della Protezione civile al Commissario delegato, funzione attribuita al Presidente della Regione Emilia Romagna, caratterizzata da interventi di messa in sicurezza, puntellamenti e demolizioni, con presenza di personale VF particolarmente addestrato a tali attività (SAF e GOS). Nella tabella seguente si riassumono i dati più significativi: INTERVALLO TEMPORALE CONSIDERATO LUGLIO MAGGIO MAGGIO MAGGIO GIUGNO GIUGNO LUGLIO 10 AGOSTO MEDIA RISORSE UMANE IMPEGNATE GIORNALMENTE MEDIA RISORSE STRUMENTALI IMPIEGATE GIORNALMENTE Tabella em.pc 2 Risorse impiegate. PERIODO DESCRIZIONE ATTIVITAʹ N VERIFICHE SPEDITIVE DAL 20 MAGGIO AL 10 AGOSTO 2012 VERIFICHE SCHEDE AEDES ALTRI NTERVENTI MESSE IN SICUREZZA 119 DAL 11 AGOSTO AL 20 DICEMBRE 2012 DEMOLIZIONI 223 ALTRI INTERVENTI TOTALE Tabella em.pc 3 Attività svolte nelle due fasi emergenziali. 4.2 Interventi di soccorso tecnico urgente a livello Nazionale svolti nel periodo 01/01/ /12/2013. In base a quanto stabilito dal Decreto Legislativo 8 marzo 2006, n. 139, il Corpo nazionale, al fine di salvaguardare l incolumità delle persone e l integrità dei beni, assicura 22/176

24 Rev. 1.3 gli interventi tecnici caratterizzati dal requisito di immediatezza della prestazione, per i quali siano richieste professionalità tecniche anche ad alto contenuto specialistico ed idonee risorse strumentali, ed al medesimo fine effettua studi ed esami sperimentali e tecnici nello specifico settore. In questo paragrafo vengono mostrate delle elaborazioni statistiche inerenti gli interventi di soccorso tecnico urgente effettuati negli anni 2012 e Come già accennato in essi non sono compresi gli interventi effettuati nelle calamità verificatesi in tale periodo. Tabella 1 Interventi di soccorso tecnico urgente effettuati dal 2004 al /176

25 Rev. 1.3 Tabella 2 Andamento degli interventi per tipologia nel Tabella 3 Andamento degli interventi per tipologia nel /176

26 Rev. 1.3 Tabella 4 Andamento degli interventi per tipologia nel Tabella 5 Andamento degli interventi per tipologia nel /176

27 Rev. 1.3 Nel seguente grafico viene rappresentata la variazione percentuale degli interventi per tipologia del 2013 rispetto al Sono evidenziate in rosso le tipologie per le quali c è stato un incremento del numero di interventi effettuati ed in verde quelle per le quali c è stato invece un decremento. Tabella 6 Variazione percentuale dal 2012 al /176

28 Rev Incendi. In questo paragrafo vengono mostrate alcuni report statistici inerenti gli interventi della tipologia Incendi. Tabella 7 Andamento degli interventi della tipologia incendi nel dal 2004 al Tabella 8 Percentuale degli interventi per incendi rispetto al totale dal 2004 al Di seguito vengono riportate per l anno 2012 e 2013 le tabelle Dettaglio luogo Tipologia intervento in cui Tabellano soltanto i luoghi per i quali si è avuta una 27/176

29 Rev. 1.3 frequenza maggiore di 500 eventi/anno. In particolare il filtro applicato ha ristretto il numero dei luoghi da 201 a 26 ed il dettaglio tipologia intervento da 4 ad 1. LUOGO DETTAGLIO LUOGO AZIENDE VARIE ALTRE DEPOSITI DI ALTRI GENERI ALTRI 566 EDIFICI AD USO PARTICOLARE ALTRI 843 EDIFICI IN GENERE ALTRI APPARTAMENTI DI SEMPLICE ABITAZIONE AUTORIMESSE PRIVATE 932 COSTRUZIONI PROVVISORIE (DORMITORI DI OPERAI, BARACCHE, ECC.) EDIFICI IN GENERE ESERCIZI COMMERCIALI ALTRI 958 RISTORANTI, MENSE E SIMILI 828 LOCALITAʹ AGRICOLE O PER ALLEVAMENTO ALTRE BOSCHI ZONE DI MARE ZONE DI MONTAGNA ZONE FLUVIALI E LACUALI NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 9 Luoghi con più di 500 incendi nell anno TIPO INTERVENTO INCENDIO NORMALE (GENERICO) 612 CAMPI CAPANNONI 699 FABBRICATI AGRICOLI ZONE RURALI ZONA DI SOSTA, TRAFFICO E ALTRO ALTRE CORTILI PONTI E VIADOTTI 551 SEDI FERROVIARIE STRADE E/O PIAZZE CITTADINE STRADE EXTRAURBANE E TANGENZIALI COMUNI /176

30 Rev. 1.3 LUOGO TIPO INTERV ENTO DETTAGLIO LUOGO INCENDIO NORMALE (GENERICO) AZIENDE VARIE ALTRE EDIFICI AD USO PARTICOLARE ALTRI 748 EDIFICI IN GENERE ALTRI APPARTAMENTI DI SEMPLICE ABITAZIONE AUTORIMESSE PRIVATE 999 EDIFICI IN GENERE ESERCIZI COMMERCIALI ALTRI 960 RISTORANTI, MENSE E SIMILI 858 LOCALITAʹ AGRICOLE O PER ALLEVAMENTO ALTRE BOSCHI CAMPI CAPANNONI 658 FABBRICATI AGRICOLI ZONE RURALI ZONA DI SOSTA, TRAFFICO E ALTRO ALTRE CORTILI SEDI FERROVIARIE 786 STRADE E/O PIAZZE CITTADINE STRADE EXTRAURBANE E TANGENZIALI COMUNI ZONE DI MARE ZONE DI MONTAGNA ZONE FLUVIALI E LACUALI 890 NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 10 Luoghi con più di 500 incendi nell anno Di seguito vengono riportate per l anno 2012 e 2013 le tabelle Dettaglio Causa Tipologia intervento in cui Tabellano soltanto le cause per le quali si è avuta una frequenza maggiore di 500 eventi/anno. In particolare il filtro applicato ha ristretto il numero dei cause da 68 a 12 ed il dettaglio tipologia intervento da 4 ad 1. 29/176

31 Rev. 1.3 DETTAGLIO CAUSA TIPOLOGIA INCENDI DETTAGLIO INCENDIO NORMALE TIPOLOGIA (GENERICO) NON POTUTE ACCERTARE ALTRE CAUSE NON CONSIDERATO CAUSE ELETTRICHE IN GENERE CAMINO DOLOSE MOZZICONE SIGARETTA E FIAMMIFERI FAVILLE CAUSE IMPREVISTE DISATTENZIONE GENERALE SURRISCALDAMENTO DI MOTORI E MACCHINE VARIE AUTOCOMBUSTIONE 981 FUNZIONAMENTO DIFETTOSO DI MACCHINARI IN GENERE 896 Tabella 11 Cause con più di 500 incendi nell anno DETTAGLIO CAUSA TIPOLOGIA INCENDI DETTAGLIO INCENDIO NORMALE TIPOLOGIA (GENERICO) NON POTUTE ACCERTARE ALTRE CAUSE NON CONSIDERATO CAUSE ELETTRICHE IN GENERE CAMINO DOLOSE MOZZICONE SIGARETTA E FIAMMIFERI FAVILLE CAUSE IMPREVISTE DISATTENZIONE GENERALE SURRISCALDAMENTO DI MOTORI E MACCHINE VARIE FUNZIONAMENTO DIFETTOSO DI MACCHINARI IN GENERE AUTOCOMBUSTIONE 817 Tabella 12 Cause con più di 500 incendi nell anno /176

32 Rev. 1.3 Di seguito vengono riportate per l anno 2012 e 2013 le tabelle Dettaglio Sostanze Tipologia intervento in cui Tabellano soltanto le sostanze per le quali si è avuta una frequenza maggiore di 500 eventi. In particolare il filtro applicato ha ristretto il numero dei sostanze coinvolte in incendi da 97 a 30 ed il dettaglio tipologia intervento da 4 ad 1. SOSTANZA DETTAGLIO SOSTANZA COMBUSTIBILI SOLIDI STERPAGLIE IMMONDIZIA ALTRE ARBUSTI E MACCHIA MEDITERRANEA FULIGGINE ALBERI FIENO, PAGLIA E SIMILI ARREDAMENTI LEGNO E SUGHERO PLASTICA/GOMMA CELLULOSA E CARTA PIANTAGIONI IN GENERE GOMMA E PNEUMATICI STOFFE, ABBIGLIAMENTO E FIBRE STRUTTURE PORTANTI IN LEGNO 777 TIPO INTERVENTO INCENDIO NORMALE (GENERICO) MATERIALE DA COSTRUZIONE CAMINO E CANNA FUMARIA SOLAI E TETTI ALTRI COPERTURA IN GENERE 740 MEZZI DI TRASPORTO AUTOVETTURE IN GENERE AUTOCARRI MOTOVEICOLI 947 ALTRI 832 AUTOARTICOLATI 710 MEZZI MOVIMENTO TERRA (trattori escavatori ecc.) 525 MEZZI DI TRASPORTO PERSONE SU RUOTE GOMMA 520 ALTRI ALTRI NON CONSIDERATI PRIMA MACCHINARI IN GENERE IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI CALORE 537 NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 13 sostanze con più di 500 incendi nell anno /176

33 Rev. 1.3 SOSTANZA DETTAGLIO SOSTANZA COMBUSTIBILI SOLIDI STERPAGLIE IMMONDIZIA ALTRE FULIGGINE ARREDAMENTI FIENO, PAGLIA E SIMILI ARBUSTI E MACCHIA MEDITERRANEA LEGNO E SUGHERO PLASTICA/GOMMA ALBERI CELLULOSA E CARTA PIANTAGIONI IN GENERE STOFFE, ABBIGLIAMENTO E FIBRE 939 GOMMA E PNEUMATICI 928 STRUTTURE PORTANTI IN LEGNO 604 TIPO INTERVENTO INCENDIO NORMALE (GENERICO) MATERIALE DA COSTRUZIONE CAMINO E CANNA FUMARIA SOLAI E TETTI ALTRI COPERTURA IN GENERE 623 MEZZI DI TRASPORTO AUTOVETTURE IN GENERE AUTOCARRI MOTOVEICOLI 837 ALTRI 821 AUTOARTICOLATI 617 NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO ALTRI ALTRI NON CONSIDERATI PRIMA MACCHINARI IN GENERE IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI CALORE 608 Tabella 14 sostanze con più di 500 incendi nell anno /176

34 Rev Apertura porte e finestre. In questo paragrafo vengono mostrate le statistiche inerenti gli interventi della tipologia Aperture porte e finestre. Tabella 15 Andamento degli interventi per apertura dal 2004 al Tabella 16 Percentuale degli interventi per apertura porte e finestre rispetto al totale dal 2004 al /176

35 Rev Statica. In questo paragrafo vengono mostrate le statistiche inerenti gli interventi della tipologia Statica. Rientrano in questa classificazione gli interventi effettuati per Dissesti statici, Sprofondamento sede stradale, Sprofondamento terreno, Valanghe e Frane. Tabella 17 Andamento degli interventi della tipologia Statica dal 2004 al Tabella 18 Percentuale degli interventi della tipologia Statica rispetto al totale dal 2004 al /176

36 Rev. 1.3 Tabella 19 Distribuzione percentuale degli interventi della tipologia Statica dal 2004 al Di seguito vengono riportate per l anno 2012 e 2013 le tabelle Dettaglio Luogo tipologia intervento Statica in cui Tabellano soltanto i luoghi i quali si è avuta una frequenza maggiore di 100 eventi. In particolare il filtro applicato ha ristretto il numero dei luoghi interessati da interventi della tipologia statica da 201 a 26 per l anno 2012 e da 200 a 18 per il /176

37 Rev. 1.3 STATICA LUOGO DETTAGLIO LUOGO DISSESTO STATICO (GENERICO) SPROFONDAMENTO SEDE STRADALE SPROFONDAMENTO TERRENO VALANGHE E FRANE AZIENDE MECCANICHE PER LE LAVORAZIONI MECCANICHE IN GENERE AZIENDE VARIE ALTRE EDIFICI AD USO PARTICOLARE SCUOLE CHIESE ALTRI UFFICI, BANCHE CASERME OSPEDALI ALBERGHI,LOCANDE,PENSIONI EDIFICI IN GENERE APPARTAMENTI DI SEMPLICE ABITAZIONE EDIFICI IN GENERE ALTRI AUTORIMESSE PRIVATE APPARTAMENTI AD USO DI ATTIVITAʹ PROFESSIONALE O ARTIGIANALE ESERCIZI COMMERCIALI ALTRI RISTORANTI, MENSE E SIMILI LOCALITAʹ AGRICOLE O PER ALLEVAMENTO FABBRICATI AGRICOLI CAPANNONI ZONE RURALI ZONA DI SOSTA, TRAFFICO E ALTRO STRADE E/O PIAZZE CITTADINE STRADE EXTRAURBANE E TANGENZIALI COMUNI CORTILI ALTRE PONTI E VIADOTTI ZONE DI MONTAGNA NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 20 Luoghi con più di 100 interventi della tipologia statica nell anno /176

38 Rev. 1.3 STATICA LUOGO DETTAGLIO LUOGO DISSESTO STATICO (GENERICO) SPROFONDAMENTO SEDE STRADALE SPROFONDAMENTO TERRENO VALANGHE E FRANE EDIFICI AD USO PARTICOLARE SCUOLE CHIESE ALTRI CASERME UFFICI, BANCHE EDIFICI IN GENERE EDIFICI IN GENERE APPARTAMENTI DI SEMPLICE ABITAZIONE ALTRI AUTORIMESSE PRIVATE ESERCIZI COMMERCIALI ALTRI LOCALITAʹ AGRICOLE O PER ALLEVAMENTO ZONE RURALI ZONA DI SOSTA, TRAFFICO E ALTRO STRADE E/O PIAZZE CITTADINE STRADE EXTRAURBANE E TANGENZIALI COMUNI CORTILI ALTRE ZONE DI MONTAGNA PONTI E VIADOTTI NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 21 Luoghi con più di 100 interventi della tipologia statica nell anno /176

39 Rev Intervento non più necessario. In questo paragrafo vengono mostrate le statistiche inerenti gli interventi della tipologia Intervento non più necessario. Rientrano in questa classificazione tutti gli interventi effettuati per i quali al momento dell arrivo sul luogo della squadra VF non è stato più necessaria alcuna azione da parte della stessa. Tabella 22 Andamento degli interventi della tipologia Intervento non più necessario dal 2004 al Tabella 23 Percentuale degli interventi della tipologia Intervento non più necessario rispetto al totale annuo dal 2004 al /176

40 Rev. 1.3 Di seguito vengono riportate per l anno 2012 e 2013 le tabelle Dettaglio Luogo tipologia Intervento non più necessario in cui Tabellano soltanto i luoghi i quali si è avuta una frequenza maggiore di 100 eventi.. In particolare il filtro applicato ha ristretto il numero dei luoghi da 201 a 22 rientranti nella tipologia intervento non più necessario per l anno 2012 e da 200 a 20 per il LUOGO EDIFICI IN GENERE APPARTAMENTI DI SEMPLICE ABITAZIONE EDIFICI IN GENERE ALTRI 178 AUTORIMESSE PRIVATE 128 LOCALI MOTORE ASCENSORE 124 ZONA DI SOSTA, TRAFFICO E ALTRO STRADE E/O PIAZZE CITTADINE LOCALITAʹ AGRICOLE O PER ALLEVAMENTO DETTAGLIO LUOGO STRADE EXTRAURBANE E TANGENZIALI COMUNI ALTRE 520 ZONE DI MONTAGNA CORTILI 479 ZONE DI MARE 242 ZONE FLUVIALI E LACUALI 222 ZONE AEROPORTUALI 118 CAMPI ZONE RURALI 825 BOSCHI 342 ALTRE 201 ESERCIZI COMMERCIALI ALTRI 145 EDIFICI AD USO PARTICOLARE ALTRI 189 SCUOLE 162 OSPEDALI 160 AZIENDE VARIE ALTRE 148 NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO INTERVENTO NON PIUʹ NECESSARIO Tabella 24 Luoghi con più di 100 interventi della tipologia intervento non più necessario nell anno /176

41 Rev. 1.3 INTERVENTO NON PIUʹ LUOGO DETTAGLIO LUOGO NECESSARIO EDIFICI IN GENERE APPARTAMENTI DI SEMPLICE ABITAZIONE EDIFICI IN GENERE ALTRI 150 ZONA DI SOSTA, TRAFFICO E ALTRO STRADE E/O PIAZZE CITTADINE STRADE EXTRAURBANE E TANGENZIALI COMUNI ALTRE 438 CORTILI 373 ZONE DI MONTAGNA 322 ZONE DI MARE 223 ZONE FLUVIALI E LACUALI 160 LOCALITAʹ AGRICOLE O PER ALLEVAMENTO CAMPI ZONE RURALI 521 BOSCHI 178 ALTRE 128 ESERCIZI COMMERCIALI ALTRI 130 EDIFICI AD US O PARTICOLARE ALTRI 146 OSPEDALI 142 SCUOLE 134 AZIENDE VARIE ALTRE 117 NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 25 Luoghi con più di 100 interventi della tipologia intervento non più necessario nell anno /176

42 Rev Soccorso a persone. In questo paragrafo vengono mostrate le statistiche inerenti gli interventi della tipologia Soccorso a persone. Tabella 26 Andamento degli interventi della tipologia Soccorso a persone dal 2004 al Tabella 27 Percentuale degli interventi della tipologia Soccorso a persone rispetto al totale dal 2004 al /176

43 Rev. 1.3 Di seguito vengono riportate per l anno 2012 e 2013 le tabelle Dettaglio Luogo tipologia intervento soccorso a persona in cui Tabellano soltanto i luoghi i quali si è avuta una frequenza maggiore di 100 eventi. In particolare il filtro applicato ha ristretto il numero dei luoghi da 201 a 22 rientranti nella tipologia soccorso a persona per l anno 2012 e da 200 a 22 per il SOCCORSO A PERSONE CAUSA DETTAGLIO CAUSA CATTURA FOLLI O ALIENATI SALVATAGGIO PERSONE SOCCORSO A PERSONE TRASPORTO AMMALATI SOCCORSO A PERSONE ALTRO DANNI METEREOLOGICI E/O DʹACQUA INCIDENTI E RIBALTAMENTI STRADALALI CADUTA MALORI TENTATO SUICIDIO ALIENAZIONE INCIDENTI STRADALI ANNEGAMENTI IN GENERE PIOGGIA VENTO NEVE ECC. STRARIPAMENTI ESONDAZIONI E SIMILI RIBALTAMENTI SCONTRI ALTRI TIPI DI INTERVENTI CAUSE IMPREVISTE ALTRE FUNZIONAMENTO DIFETTOSO DI MACCHINARI IN GENERE DISATTENZIONE GENERALE PERICOLO DI PERSONE CHIUSE IN CASA NON POTUTE ACCERTARE NON POTUTE ACCERTARE NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 28 Causa con più di 100 interventi della tipologia Soccorso a persone effettuati nell anno /176

44 Rev. 1.3 SOCCORSO A PERSONE CAUSA DETTAGLIO CAUSA CATTURA FOLLI O ALIENATI SALVATAGGIO PERSONE SOCCORSO A PERSONE TRASPORTO AMMALATI SOCCORSO A PERSONE ALTRO DANNI METEREOLOGICI E/O DʹACQUA INCIDENTI E RIBALTAMENTI STRADALALI CADUTA MALORI TENTATO SUICIDIO ALIENAZIONE ANNEGAMENTI INCIDENTI STRADALI IN GENERE PIOGGIA VENTO NEVE ECC. STRARIPAMENTI ESONDAZIONI E SIMILI RIBALTAMENTI SCONTRI ALTRO ALTRI TIPI DI INTERVENTI CAUSE IMPREVISTE ALTRE FUNZIONAMENTO DIFETTOSO DI MACCHINARI IN GENERE DISATTENZIONE GENERALE PERICOLO DI PERSONE CHIUSE IN CASA NON POTUTE ACCERTARE NON POTUTE ACCERTARE NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 29 Cause con più di 100 interventi della tipologia Soccorso a persone effettuati nell anno /176

45 Rev. 1.3 Di seguito vengono riportate per l anno 2012 e 2013 le tabelle Dettaglio Luogo tipologia intervento soccorso a persona in cui Tabellano soltanto le cause per le quali si è avuta una frequenza maggiore di 100 eventi della tipologia. In particolare il filtro applicato ha ristretto il numero delle cause da 68 a 18 per l anno 2012 e per l anno SOCCORSO A PERSONE LUOGO DETTAGLIO LUOGO CATTURA FOLLI O ALIENATI SALVATAGGIO PERSONE SOCCORSO A PERSONE TRASPORTO AMMALATI AZIENDE VARIE ALTRE EDIFICI AD USO PARTICOLARE EDIFICI IN GENERE ALTRI OSPEDALI SCUOLE UFFICI, BANCHE APPARTAMENTI DI SEMPLICE ABITAZIONE EDIFICI IN GENERE LOCALI MOTORE ASCENSORE ALTRI LOCALITAʹ AGRICOLE O BOSCHI PER ALLEVAMENTO ZONA DI SOSTA, TRAFFICO E ALTRO ZONE RURALI CAMPI STRADE E/O PIAZZE CITTADINE ZONE DI MONTAGNA STRADE EXTRAURBANE E TANGENZIALI COMUNI ZONE FLUVIALI E LACUALI ALTRE ZONE DI MARE CORTILI PONTI E VIADOTTI SEDI FERROVIARIE NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 30 Luoghi con più di 100 interventi della tipologia Soccorso a persone effettuati nell anno /176

46 Rev. 1.3 SOCCORSO A PERSONE LUOGO DETTAGLIO LUOGO CATTURA FOLLI O ALIENATI SALVATAGGIO PERSONE SOCCORSO A PERSONE TRASPORTO AMMALATI AZIENDE VARIE ALTRE EDIFICI AD USO PARTICOLARE EDIFICI IN GENERE LOCALITAʹ AGRICOLE O PER ALLEVAMENTO ZONA DI SOSTA, TRAFFICO E ALTRO ALTRI OSPEDALI UFFICI, BANCHE SCUOLE APPARTAMENTI DI SEMPLICE ABITAZIONE EDIFICI IN GENERE LOCALI MOTORE ASCENSORE ALTRI AUTORIMESSE PRIVATE BOSCHI CAMPI ZONE RURALI STRADE E/O PIAZZE CITTADINE ZONE DI MONTAGNA ZONE FLUVIALI E LACUALI STRADE EXTRAURBANE E TANGENZIALI COMUNI ALTRE ZONE DI MARE CORTILI PONTI E VIADOTTI NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 31 Luoghi con più di 100 interventi della tipologia Soccorso a persone effettuati nell anno /176

47 Rev Acqua.. In questo paragrafo vengono mostrate le statistiche inerenti gli interventi della tipologia Acqua. Rientrano in questa classificazione tutti gli interventi effettuati per i per danni d acqua in generale, prosciugamenti, rifornimenti idrici, straripamenti, inondazioni e mareggiate. Tabella 32 Andamento degli interventi per la tipologia Acqua dal 2004 al Tabella 33 Percentuale degli interventi della tipologia Acqua rispetto al totale dal 2004 al /176

48 Rev. 1.3 Di seguito vengono riportate per l anno 2012 e 2013 le tabelle Dettaglio Causa Tipologia intervento in cui Tabellano soltanto le cause per le quali si è avuta una frequenza maggiore di 100 eventi della tipologia Acqua. In particolare il filtro applicato ha ristretto il numero delle cause da 68 a 19 per l anno 2012 e da 68 a 20 per l anno ACQUA CAUSA DETTAGLIO CAUSA DANNI DʹACQUA IN GENERE PROSCIUGAMENTO IN GENERE RIFORNIMENTO IDRICO STRARIPAMENTI, INONDAZIONI, MAREGGIATE DANNI METEREOLOGICI ROTTURA TUBAZIONI IN E/O DʹACQUA GENERE IN GENERE PIOGGIA VENTO NEVE ECC ALTRI ROTTURA CALORIFERI ROTTURA FOGNATURE STRARIPAMENTI, ESONDAZIONI E SIMILI ROTTURA VASCHE E SERBATOI CATTIVO FUNZIONAMENTO ELETTRODOMESTICI CASALINGHI DISSESTI INFILTRAZIONI D ACQUA VETUSTA AVVERSE CONDIZIONI ATMOSFERICHE INQUINAMENTI E/O ROTTURA TUBAZIONI IN RILASCI GENERE ALTRI TIPI DI INTERVENTI CAUSE IMPREVISTE ALTRE DISATTENZIONE GENERALE FUNZIONAMENTO DIFETTOSO DI MACCHINARI IN GENERE MANCANZA DI ACQUA POTABILE NON POTUTE ACCERTARE NON POTUTE ACCERTARE NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 34 Cause con più di 100 interventi della tipologia Acqua effettuati nell anno /176

49 Rev. 1.3 ACQUA CAUSA DETTAGLIO CAUSA DANNI DʹACQUA IN GENERE PROSCIUGAMENTO IN GENERE RIFORNIMENTO IDRICO STRARIPAMENTI, INONDAZIONI, MAREGGIATE DANNI METEREOLOGICI E/O DʹACQUA ROTTURA TUBAZIONI IN GENERE IN GENERE, PIOGGIA VENTO NEVE ECC ALTRI STRARIPAMENTI, ESONDAZIONI E SIMILI ROTTURA FOGNATURE ROTTURA CALORIFERI ROTTURA VASCHE E SERBATOI CATTIVO FUNZIONAMENTO ELETTRODOMESTICI CASALINGHI DISSESTI INFILTRAZIONI D ACQUA VETUSTA AVVERSE CONDIZIONI ATMOSFERICHE INQUINAMENTI E/O ROTTURA TUBAZIONI IN RILASCI GENERE ALTRI ALTRI TIPI DI INTERVENTI CAUSE IMPREVISTE ALTRE DISATTENZIONE GENERALE FUNZIONAMENTO DIFETTOSO DI MACCHINARI IN GENERE MANCANZA DI ACQUA POTABILE NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO NON POTUTE ACCERTARE NON POTUTE ACCERTARE Tabella 35 Cause con più di 100 interventi della tipologia Acqua effettuati nell anno /176

50 Rev Incidenti stradali. Tabella 36 Andamento degli interventi della tipologia Incidenti stradali dal 2004 al Tabella 37 Percentuale degli interventi della tipologia Incidenti Stradali rispetto al totale dal 2004 al /176

51 Rev. 1.3 CAUSA DANNI METEREOLOGICI E/O DʹACQUA DISSESTI INCIDENTI E RIBALTAMENTI STRADALALI DETTAGLIO CAUSA IN GENERE PIOGGIA VENTO NEVE ECC. AVVERSE CONDIZIONI ATMOSFERICHE INCIDENTE STRADALE GENERICO SCONTRI ALTRO RIBALTAMENTI ECCESSIVA VELOCITA OSTACOLI AL TRAFFICO DI MATERIALI IN GENERE INCIDENTI STRADALI SOCCORSO A PERSONE INCIDENTI STRADALI ALTRI TIPI DI INTERVENTI ALTRE CAUSE IMPREVISTE DISATTENZIONE GENERALE NON POTUTE ACCERTARE NON POTUTE ACCERTARE NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO RIMOZIONE OSTACOLI NON DOVUTI AL TRAFFICO Tabella 38 Cause con più di 100 interventi della tipologia Incidenti stradali effettuati nell anno INCIDENTI STRADALI CAUSA DETTAGLIO CAUSA INCIDENTE STRADALE GENERICO RIBALTAMENTO DI MEZZO TRASPORTANTE MERCI PERICOLOSE RIMOZIONE OSTACOLI NON DOVUTI AL TRAFFICO DANNI METEREOLOGICI E/O DʹACQUA DISSESTI INCIDENTI E RIBALTAMENTI STRADALALI IN GENERE PIOGGIA VENTO NEVE ECC. AVVERSE CONDIZIONI ATMOSFERICHE SCONTRI ALTRO RIBALTAMENTI ECCESSIVA VELOCITA SOCCORSO A PERSONE INCIDENTI STRADALI ALTRI TIPI DI INTERVENTI ALTRE CAUSE IMPREVISTE DISATTENZIONE GENERALE NON POTUTE ACCERTARE NON POTUTE ACCERTARE NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 39 Cause con più di 100 interventi della tipologia Incidenti stradali effettuati nell anno /176

52 Rev Fuga gas. Tabella 40 Andamento degli interventi della tipologia Fuga gas dal 2004 al Tabella 41 Percentuale degli interventi della tipologia Fuga gas rispetto al totale dal 2004 al /176

53 Rev. 1.3 CAUSA DETTAGLIO CAUSA FUGA GAS DANNI METEREOLOGICI E/O DʹACQUA ROTTURA TUBAZIONI IN GENERE 555 DISSESTI VETUSTA 114 INCIDENTI E RIBALTAMENTI STRADALALI ALTRO 165 SCONTRI 151 INQUINAMENTI E/O RILASCI ALTRI ROTTURA TUBAZIONI IN GENERE ROTTURA DI APPARECCHIATURE DI SICUREZZA 173 SPANDIMENTI E VERSAMENTI IN GENERE 160 ROTTURA DI CONTENITORI SERBATOI E SIMILI 106 ALTRI TIPI DI INTERVENTI ALTRE NON POTUTE ACCERTARE NON POTUTE ACCERTARE ALTRI TIPI DI INTERVENTI CAUSE IMPREVISTE DISATTENZIONE GENERALE FUNZIONAMENTO DIFETTOSO DI MACCHINARI IN GENERE NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 42 Cause con più di 100 interventi della tipologia Fuga Gas effettuati nell anno CAUSA DETTAGLIO CAUSA FUGA GAS DANNI METEREOLOGICI E/O DʹACQUA ROTTURA TUBAZIONI IN GENERE 544 DISSESTI VETUSTA 113 INCIDENTI E RIBALTAMENTI STRADALALI ALTRO 189 SCONTRI 188 INQUINAMENTI E/O RILASCI ALTRI ROTTURA TUBAZIONI IN GENERE ROTTURA DI APPARECCHIATURE DI SICUREZZA 135 SPANDIMENTI E VERSAMENTI IN GENERE 135 ROTTURA DI CONTENITORI SERBATOI E SIMILI 101 ALTRI TIPI DI INTERVENTI ALTRE DISATTENZIONE GENERALE CAUSE IMPREVISTE FUNZIONAMENTO DIFETTOSO DI MACCHINARI IN GENERE NON POTUTE ACCERTARE NON POTUTE ACCERTARE NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 43 Cause con più di 100 interventi della tipologia Fuga Gas effettuati nell anno /176

54 Rev Ascensori bloccati. Tabella 44 Andamento degli interventi della tipologia Ascensori bloccati dal 2004 al Tabella 45 Percentuale degli interventi della tipologia Ascensori bloccati rispetto al totale dal 2004 al /176

55 Rev. 1.3 CAUSA DETTAGLIO CAUSA ASCENSORI BLOCCATI INCENDI CAUSE ELETTRICHE IN GENERE 156 SOCCORSO A PERSONE ALTRO 855 ALTRI TIPI DI INTERVENTI FUNZIONAMENTO DIFETTOSO DI MACCHINARI IN GENERE CAUSE IMPREVISTE ALTRE 903 NON POTUTE ACCERTARE NON POTUTE ACCERTARE NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 46 Cause con più di 100 interventi della tipologia Ascensori bloccati effettuati nell anno CAUSA DETTAGLIO CAUSA ASCENSORI BLOCCATI INCENDI CAUSE ELETTRICHE IN GENERE 114 SOCCORSO A PERSONE ALTRO 824 ALTRI TIPI DI INTERVENTI FUNZIONAMENTO DIFETTOSO DI MACCHINARI IN GENERE CAUSE IMPREVISTE ALTRE 816 NON POTUTE ACCERTARE NON POTUTE ACCERTARE NON CONSIDERATO NON CONSIDERATO Tabella 47 Cause con più di 100 interventi della tipologia Ascensori bloccati effettuati nell anno /176

ANNUARIO STATISTICO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO

ANNUARIO STATISTICO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO DIREZIONE CENTRALE PER LE RISORSE LOGISTICHE E STRUMENTALI AREA IX - TELECOMUNICAZIONI E STATISTICA ANNUARIO STATISTICO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO 2015 Periodo di riferimento: 01/01/2014-31/12/2014

Dettagli

incendi forestali e superficie, boscata e non, percorsa dal fuoco, nell anno 2013, in relazione alle regioni italiane;

incendi forestali e superficie, boscata e non, percorsa dal fuoco, nell anno 2013, in relazione alle regioni italiane; Sommario In questo documento vengono riportate, con riferimento a [1], [2] e [3], le statistiche Istat e dei Vigili del fuoco relative agli incendi in Italia. I dati presi in considerazione riguardano

Dettagli

ANNUARIO STATISTICO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO

ANNUARIO STATISTICO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO ANNUARIO STATISTICO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO 2016 Periodo di riferimento: 01/01/2015-31/12/2015 (dati aggiornati al 2 Marzo 2016) www.vigilfuoco.it

Dettagli

Ministero dell Interno DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI VARESE

Ministero dell Interno DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI VARESE Ministero dell Interno DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI VARESE IL SOCCORSO TECNICO URGENTE in PROVINCIA DI VARESE ANNO

Dettagli

Il soccorso tecnico urgente organizzazione, competenze, modalità d intervento

Il soccorso tecnico urgente organizzazione, competenze, modalità d intervento Convegno formativo sulla Protezione Civile per gli Enti Locali Centro Incontri Provincia di Cuneo 2 luglio 2010 Il soccorso tecnico urgente organizzazione, competenze, modalità d intervento Arch. Gian

Dettagli

Data warehouse: esperienze, sviluppi e prospettive

Data warehouse: esperienze, sviluppi e prospettive Data warehouse: esperienze, sviluppi e prospettive Direzione Sistema Statistico Regionale La divulgazione dell informazione statistica ufficiale La priorità è il servizio all utenza D I F F U S I O N E

Dettagli

RETE REGIONALE DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE PROGRAMMA REGIONALE DI POTENZIAMENTO

RETE REGIONALE DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE PROGRAMMA REGIONALE DI POTENZIAMENTO ALLEGATO 2 RETE REGIONALE DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE PROGRAMMA REGIONALE DI POTENZIAMENTO 2000-2011 REQUISITI MINIMI PER IL FUNZIONAMENTO DEI CENTRI UNIFICATI PROVINCIALI CUP AI FINI DEL CONCORSO

Dettagli

Prepariamo le Comunità e diamo risposta a emergenze e disastri

Prepariamo le Comunità e diamo risposta a emergenze e disastri Prepariamo le Comunità e diamo risposta a emergenze e disastri Obiettivo III - Prepariamo le comunità e diamo risposta a emergenza e disastri ARGOMENTI DELLA LEZIONE Obiettivi specifici dell Area III Attività

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL COMANDO VIGILI DEL FUOCO DI MATERA LA CROCE ROSSA ITALIANA DI MATERA

PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL COMANDO VIGILI DEL FUOCO DI MATERA LA CROCE ROSSA ITALIANA DI MATERA PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL COMANDO VIGILI DEL FUOCO DI MATERA E LA CROCE ROSSA ITALIANA DI MATERA VISTI i seguenti riferimenti normativi: - la legge 7 agosto 1990, n. 241 ed in particolare l art. 15,

Dettagli

TECNOLOGIE DELL INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE

TECNOLOGIE DELL INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE TECNOLOGIE DELL INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE Materiale di supporto alla didattica Tecnologie dell informazione e della comunicazione per le aziende CAPITOLO 5: La gestione delle informazioni

Dettagli

CELEBRAZIONE SANTA BARBARA 2014

CELEBRAZIONE SANTA BARBARA 2014 MINISTERO DELL INTERNO Dipartimento Dei Vigili Del Fuoco Del Soccorso Pubblico e Della Difesa Civile Comando Provinciale Vigili Del Fuoco MACERATA Incendii flamma me non invadit" CELEBRAZIONE SANTA BARBARA

Dettagli

Piano regionale delle emergenze e Piano Comunale di emergenza. Azzano Decimo

Piano regionale delle emergenze e Piano Comunale di emergenza. Azzano Decimo Piano regionale delle emergenze e Piano Comunale di emergenza Azzano Decimo PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE Servizio tecnico-scientifico Nucleo operativo piani di emergenza Obiettivo 2014 della Protezione

Dettagli

AGGIORNAMENTO. Le normative. dal 2008 al 2015

AGGIORNAMENTO. Le normative. dal 2008 al 2015 AGGIORNAMENTO Le normative dal 2008 al 2015 Coordinamento dei soccorsi L. 26 febbraio 2011 n. 10 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, recante proroga di

Dettagli

Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto

Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto Segreteria Regionale Lavori Pubblici Servizio Protezione Civile Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto Normativa di riferimento e iter costitutivo Relatore: dott. Maurizio Mazzonetto La

Dettagli

Esercitazione Rischio Sismico

Esercitazione Rischio Sismico Esercitazione Rischio Sismico Mugello - Val di Sieve 22 e 23 ottobre 2010 Provincia di Firenze premessa Il territorio provinciale è stato interessato da numerosi eventi sismici, alcuni dei quali disastrosi

Dettagli

IL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE e I SERVIZI ESSENZIALI CONVEGNO ABI Basilea 3 Risk and Supervision 2014

IL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE e I SERVIZI ESSENZIALI CONVEGNO ABI Basilea 3 Risk and Supervision 2014 IL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE e I SERVIZI ESSENZIALI CONVEGNO ABI Basilea 3 Risk and Supervision 2014 1 Il Servizio Nazionale di Protezione Civile Protezione Civile e Servizi essenziali: casi studio

Dettagli

D.P.R. 23 dicembre 2002, n Regolamento recante individuazione degli uffici dirigenziali periferici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

D.P.R. 23 dicembre 2002, n Regolamento recante individuazione degli uffici dirigenziali periferici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. D.P.R. 23 dicembre 2002, n. 314 Regolamento recante individuazione degli uffici dirigenziali periferici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. TESTO COORDINATO CON LE MODIFICHE PROPOSTE IN GRASSETTO

Dettagli

Delegato Nazionale CRI per le attività di emergenza Roberto Antonini

Delegato Nazionale CRI per le attività di emergenza Roberto Antonini Delegato Nazionale CRI per le attività di emergenza Roberto Antonini Il nuovo regolamento nasce dalla necessità di disporre di una nuova disciplina che affronti i mille aspetti della preparazione e della

Dettagli

IL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE E LA RISPOSTA AGLI EVENTI EMERGENZIALI

IL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE E LA RISPOSTA AGLI EVENTI EMERGENZIALI IL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE E LA RISPOSTA AGLI EVENTI EMERGENZIALI SEMINARIO TECNICO RACCONTARE I DISSESTI AMBIENTALI: CHI PARLA? 2 LUGLIO 2011 SALA CORALLO PRESENTAZIONI CONTE RICCARDO REFERENTE

Dettagli

Ordinanza n.140 del 20 Novembre 2013

Ordinanza n.140 del 20 Novembre 2013 IL PRESIDENTE IN QUALITA DI COMMISSARIO DELEGATO AI SENSI DELL ART. 1 COMMA 2 DEL D.L.N. 74/2012 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE N. 122/2012 Ordinanza n.140 del 20 Novembre 2013 Acquisizione di

Dettagli

L AS A S S I S ST S EN E Z N A A A L A LA A PO P P O O P L O AZ A ION O E N E VU V L U NE N R E A R B A I B LE

L AS A S S I S ST S EN E Z N A A A L A LA A PO P P O O P L O AZ A ION O E N E VU V L U NE N R E A R B A I B LE VULNERABILITA MENTALE: GESTIONE DEL SOCCORSO E MISURE DI PREVENZIONE INCENDI L ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE VULNERABILE FABIO CICILIANO Foligno, 13 Marzo 2014 Perché? Il Servizio Nazionale di Protezione

Dettagli

1. Nuove modalità di redazione e comunicazione dei verbali relativi alle

1. Nuove modalità di redazione e comunicazione dei verbali relativi alle Roma, 28/11/2011 Circolare n. 150 OGGETTO: Visite mediche di controllo domiciliare Verbale Informatico delle visite. SOMMARIO: 1. Nuove modalità di redazione e comunicazione dei verbali relativi alle visite

Dettagli

Università degli Studi di Genova Facoltà di S.M.F.N. in collaborazione con Perform Master Universitario di II livello in Controllo e Monitoraggio

Università degli Studi di Genova Facoltà di S.M.F.N. in collaborazione con Perform Master Universitario di II livello in Controllo e Monitoraggio Università degli Studi di Genova Facoltà di S.M.F.N. in collaborazione con Perform Master Universitario di II livello in Controllo e Monitoraggio Ambientale Master Universitario di II livello in Controllo

Dettagli

Comitato di Coordinamento delle Organizzazioni del Volontariato di Protezione Civile della Provincia di Lecco

Comitato di Coordinamento delle Organizzazioni del Volontariato di Protezione Civile della Provincia di Lecco Comitato di Coordinamento delle Organizzazioni del Volontariato di Protezione Civile della Provincia di Lecco La funzione del volontario della Protezione Civile negli organismi di coordinamento Le condizioni

Dettagli

Sicurezza antincendio e rischi di incidenti rilevanti

Sicurezza antincendio e rischi di incidenti rilevanti Workshop Aggiornamento delle Linee guida per la redazione dei piani regolatori portuali 16 dicembre 2014 Roma Sicurezza antincendio e rischi di incidenti rilevanti Salvatore Fiadini Premessa: - tutte le

Dettagli

COMUNE DI CAMAIORE Provincia di Lucca. IL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE In sintesi

COMUNE DI CAMAIORE Provincia di Lucca. IL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE In sintesi COMUNE DI CAMAIORE Provincia di Lucca IL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE In sintesi RIFERIMENTI NORMATIVI Il Piano Comunale di Protezione Civile è stato redatto nel rispetto dell attuale normativa

Dettagli

Criticità PREVENZIONE INCENDI

Criticità PREVENZIONE INCENDI Criticità PREVENZIONE INCENDI 1 di 49 Prevenzione incendi Come si fa a quantificare il RISCHIO?? Rischio = Frequenza x Magnitudo 2 di 49 Prevenzione incendi Diminuire il rischio Prevenzione Probab. Elevata

Dettagli

SCHEDE DOCUMENTALI NORMATIVA EUROPEA NORMATIVA STATALE

SCHEDE DOCUMENTALI NORMATIVA EUROPEA NORMATIVA STATALE SD 0.1 COMPENDIO DI NORME E LEGGI DI PROTEZIONE CIVILE NORMATIVA EUROPEA Risoluzione 2002/C 43/01 Cooperazione in materia di formazione nel settore della protezione civile NORMATIVA STATALE Legge 8 dicembre

Dettagli

Modulo B. Formazione tecnica specifica per settore produttivo (per RSPP e ASPP) Da 8 a 68 ore a seconda del macrosettore di appartenenza

Modulo B. Formazione tecnica specifica per settore produttivo (per RSPP e ASPP) Da 8 a 68 ore a seconda del macrosettore di appartenenza Modulo B Formazione tecnica specifica per settore produttivo (per RSPP e ASPP) Da a 6 ore a seconda del macrosettore di appartenenza Questo modulo si articola in macrosettori costruiti tenendo conto dell

Dettagli

PROVINCIA DI POTENZA PROTEZIONE CIVILE Sala Operativa Provinciale Tel: Fax:

PROVINCIA DI POTENZA PROTEZIONE CIVILE Sala Operativa Provinciale Tel: Fax: PROVINCIA DI POTENZA PROTEZIONE CIVILE Sala Operativa Provinciale Tel: 0971 417290-57253-59034 - Fax: 0971 56462 NEVE GEN06 SOP ATTIVATA - CCS c/o UTG NON ATTIVATO INFORMATIVA DA: Sala Operativa Provinciale

Dettagli

PROCEDURE OPERATIVE DI FRONTE AL RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDROLOGICO, TEMPORALI FORTI, VENTO FORTE, NEVE

PROCEDURE OPERATIVE DI FRONTE AL RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDROLOGICO, TEMPORALI FORTI, VENTO FORTE, NEVE ALLEGATO 2 PROCEDURE OPERATIVE DI FRONTE AL RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDROLOGICO, TEMPORALI FORTI, VENTO FORTE, NEVE Di seguito si riportano le procedure relative agli Enti interessati dalla gestione dell

Dettagli

Protezione elettronica antincendio di strutture sanitarie

Protezione elettronica antincendio di strutture sanitarie Protezione elettronica antincendio di strutture sanitarie A cura di Piergiorgio Marelli Giuseppe Fascina Incontro di aggiornamento tecnico sull antincendio Milano, 19 2004 Le strutture sanitarie in genere

Dettagli

Centro Ingegneria Servizi Industriali Avanzati

Centro Ingegneria Servizi Industriali Avanzati PRESENTAZIONE SOCIETA L AZIENDA CISIA S.r.l., Centro Ingegneria Servizi Industriali Avanzati, nasce nel 1998 da una idea imprenditoriale l obiettivo sinergia che di tra aveva realizzare le la competenze

Dettagli

La prevenzione degli infortuni stradali Report annuale 2011 sulle fonti di dati disponibili

La prevenzione degli infortuni stradali Report annuale 2011 sulle fonti di dati disponibili [2011] La prevenzione degli infortuni stradali Report annuale 2011 sulle fonti di dati disponibili Unità Organizzativa Governo della Prevenzione e Tutela Sanitaria DG Sanità La prevenzione degli infortuni

Dettagli

I Piani di Protezione Civile. Campi scuola

I Piani di Protezione Civile. Campi scuola I Piani di Protezione Civile Campi scuola Anch io sono la protezione civile Organizzazione operativa del sistema di protezione civile LIVELLO NAZIONALE Comitato Operativo Commissione Grandi Rischi Sala

Dettagli

DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE DIREZIONE CENTRALE PER GLI AFFARI GENERALI

DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE DIREZIONE CENTRALE PER GLI AFFARI GENERALI DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE DIREZIONE CENTRALE PER GLI AFFARI GENERALI Prot. n. 3015 del 20/04/2015 Alle Direzioni Centrali All Alle Ai Agli Agli Ufficio

Dettagli

LA SICUREZZA DEL PATRIMONIO CULTURALE IN PRESENZA DI CANTIERI DI RESTAURO. ing. PAOLO IANNELLI- Ministero per i beni e le attività culturali

LA SICUREZZA DEL PATRIMONIO CULTURALE IN PRESENZA DI CANTIERI DI RESTAURO. ing. PAOLO IANNELLI- Ministero per i beni e le attività culturali LA SICUREZZA DEL PATRIMONIO CULTURALE IN PRESENZA DI CANTIERI DI RESTAURO ing. PAOLO IANNELLI- Ministero per i beni e le attività culturali 1 Specificità dei cantieri di restauro occasione di studio (disponibilità

Dettagli

ORGANIZZAZIONE DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO E PROTEZIONE CIVILE

ORGANIZZAZIONE DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO E PROTEZIONE CIVILE 1. Le strutture Periferiche del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco secondo il D. Lgs 139/06 sono le seguenti: a. Direzione Regionale, Comando Provinciale, Distaccamento permanete e/o Volontario, Nucleo

Dettagli

SOMMARIO. cüxá wxçét wxä VÉÇá zä É wx ` Ç áàü. Ufficio Nazionale per il Servizio Civile

SOMMARIO. cüxá wxçét wxä VÉÇá zä É wx ` Ç áàü. Ufficio Nazionale per il Servizio Civile Manuale Utente (Generalità) Versione 2.0.1 SOMMARIO 1. INTRODUZIONE... 3 2. HELIOS LA SOLUZIONE TECNICA... 6 3. HELIOS - L ARCHITETTURA DI SISTEMA... 8 2 8 1. Introduzione NOTA BENE: Nel sistema Helios

Dettagli

CHI E LA PROTEZIONE CIVILE? TUTTI SIAMO LA PROTEZIONE CIVILE!!!

CHI E LA PROTEZIONE CIVILE? TUTTI SIAMO LA PROTEZIONE CIVILE!!! CHI E LA PROTEZIONE CIVILE? TUTTI SIAMO LA PROTEZIONE CIVILE!!! Gestione di un SISTEMA COMPLESSO Strutture Amministrative Componenti di P.C.: Dipartimento Nazionale P.C. Regioni Province/Città Metropolitana

Dettagli

Normativa di riferimento. LEGGE 24/02/1992 n. 225 D. LGS. 31/03/1998 n. 112 LEGGE REGIONALE 17/02/2000 n. 9 Linee Guida Regionali

Normativa di riferimento. LEGGE 24/02/1992 n. 225 D. LGS. 31/03/1998 n. 112 LEGGE REGIONALE 17/02/2000 n. 9 Linee Guida Regionali Andrea Rimassa Comune di Genova Ufficio Programmazione e Volontariato di Protezione Civile Settore Protezione Civile, Pubblica Incolumità e Volontariato PREPARIAMOCI ALLA PANDEMIA Genova, 16 Luglio 2009

Dettagli

Telecontrollo. Manuale d uso. Rev. 2

Telecontrollo. Manuale d uso. Rev. 2 Telecontrollo Manuale d uso Rev. 2 SOMMARIO 1. Introduzione... 3 2. Accesso al Telecontrollo... 3 3. Pannello di controllo... 4 3.1 Barra di navigazione... 5 3.2 Monitor di Sistema e Monitor Energia...

Dettagli

L area vasta nel Veneto

L area vasta nel Veneto L area vasta nel Veneto Orientamento dei Progetti di Area Vasta PROCESSO ACQUISTI Le Aree vaste si stanno orientando alla creazione: nel breve termine di modelli di governance di dipartimenti interaziendali

Dettagli

Oggetto: Proposta Criteri preferenziali Corsi di Formazione

Oggetto: Proposta Criteri preferenziali Corsi di Formazione Prot.27/14 del 29 Novembre 2014 Al Dirigente Provinciale Vigili del Fuoco PISA Ing. Ugo D Anna com.pisa@cert.vigilfuoco.it comando.pisa@vigilfuoco.it Oggetto: Proposta Criteri preferenziali Corsi di Formazione

Dettagli

STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL ENTE FORESTE DELLA SARDEGNA

STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL ENTE FORESTE DELLA SARDEGNA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL ENTE FORESTE DELLA SARDEGNA Illustrazione in forma semplificata dell Organigramma 1/13 Il sistema organizzativo dell Ente è equiparabile ad un modello divisionale specializzato

Dettagli

PROFESSIONISTI ANTINCENDIO

PROFESSIONISTI ANTINCENDIO DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE DIREZIONE CENTRALE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA TECNICA AREA PREVENZIONE INCENDI PROFESSIONISTI ANTINCENDIO (ex D.lgs.

Dettagli

GALLERIE. a cura di Simone Cappelletti I N D I C E

GALLERIE. a cura di Simone Cappelletti I N D I C E GALLERIE a cura di Simone Cappelletti I N D I C E PREMESSA................................................... 11 GALLERIE FERROVIARIE - REGOLA TECNICA COMMENTATA.. 13 Decreto Ministero Infrastrutture e

Dettagli

IL PRESIDENTE IN QUALITÀ DI COMMISSARIO DELEGATO ai sensi dell art. 1 comma 2 del D.L. n. 74/2012 convertito con modificazioni dalla Legge n.

IL PRESIDENTE IN QUALITÀ DI COMMISSARIO DELEGATO ai sensi dell art. 1 comma 2 del D.L. n. 74/2012 convertito con modificazioni dalla Legge n. IL PRESIDENTE IN QUALITÀ DI COMMISSARIO DELEGATO ai sensi dell art. 1 comma 2 del D.L. n. 74/2012 convertito con modificazioni dalla Legge n. 122/2012 Vista la legge 24 febbraio 1992, n. 225 e ss.mm.ii.;

Dettagli

CREAZIONE DI UNA RETE DI COMUNICAZIONE DIGITALE DGAI - U.A.M.A.

CREAZIONE DI UNA RETE DI COMUNICAZIONE DIGITALE DGAI - U.A.M.A. CREAZIONE DI UNA RETE DI COMUNICAZIONE DIGITALE DGAI - U.A.M.A. Responsabili del Progetto: Dr. Francesco Lazzaro (Capo dell Ufficio IV DGAI) Seg. Leg. Giulia Mantini (Vice-Responsabile dell Unità per le

Dettagli

cav. Luigi Fasani 1 La legislazione 1970 Legge 996 Norme sul soccorso e l assistenza alle persone colpite da calamità

cav. Luigi Fasani 1 La legislazione 1970 Legge 996 Norme sul soccorso e l assistenza alle persone colpite da calamità Corso per volontari di protezione civile La legislazione di Protezione Civile Luigi Fasani La legislazione 1970 Legge 996 Norme sul soccorso e l assistenza alle persone colpite da calamità 1992 Legge 225

Dettagli

OGGETTO: Iscrizione Elenco Territoriale del Volontariato di Protezione Civile della Campania. dell Organizzazione CHIEDE.

OGGETTO: Iscrizione Elenco Territoriale del Volontariato di Protezione Civile della Campania. dell Organizzazione CHIEDE. Giunta Regionale della Campania Direzione Generale LL.PP. Protezione Civile UOD 53 08 06 Elenco territoriale del Volontariato di P.C. Centro Direzionale di Napoli isola C 3 80100 - NAPOLI OGGETTO: Iscrizione

Dettagli

La nuova disciplina del contributo annuale alle province D.P.G.R. 24/R/2008. Silvia Carignani Settore Sistema Regionale di Protezione Civile

La nuova disciplina del contributo annuale alle province D.P.G.R. 24/R/2008. Silvia Carignani Settore Sistema Regionale di Protezione Civile La nuova disciplina del contributo annuale alle province D.P.G.R. 24/R/2008 Silvia Carignani Settore Sistema Regionale di Protezione Civile Criticità riscontrate: - Mancanza di criteri uniformi per definire

Dettagli

Il Benessere Equo e Sostenibile delle province

Il Benessere Equo e Sostenibile delle province Il Benessere Equo e Sostenibile delle province Paola D Andrea-Ufficio statistica della Provincia di Pesaro e Urbino Comitato di Coordinamento Nazionale Progetto Bes delle province Comitato di Presidenza

Dettagli

Telecontrollo. Manuale d uso. Rev. 3

Telecontrollo. Manuale d uso. Rev. 3 Telecontrollo Manuale d uso Rev. 3 SOMMARIO 1. Introduzione... 3 2. Accesso al Telecontrollo... 3 3. Pannello di controllo... 4 3.1 Barra di navigazione... 5 3.2 Monitor di Sistema e Monitor Energia...

Dettagli

Il sistema informativo aziendale

Il sistema informativo aziendale Il sistema informativo aziendale Informatica e azienda L azienda è caratterizzata da: Persone legate tra loro da una struttura gerarchica che definisce le dipendenze Attività produttive necessarie per

Dettagli

SISTEMI AEROMOBILI A PILOTAGGIO REMOTO

SISTEMI AEROMOBILI A PILOTAGGIO REMOTO DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA UFFICIO ORDINE PUBBLICO SISTEMI AEROMOBILI A PILOTAGGIO REMOTO Roma, 26 gennaio 2017 Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza Direzione Centrale della Polizia Criminale

Dettagli

Dipartimento della protezione civile Titti Postiglione Ufficio Volontariato, formazione e comunicazione

Dipartimento della protezione civile Titti Postiglione Ufficio Volontariato, formazione e comunicazione Il Servizio nazionale della protezione civile Dipartimento della protezione civile Titti Postiglione Ufficio Volontariato, formazione e comunicazione COSA E LA PROTEZIONE CIVILE? Con protezione civile

Dettagli

Ordinanza n. 82 del 15 Dicembre 2014

Ordinanza n. 82 del 15 Dicembre 2014 IL COMMISSARIO DELEGATO AI SENSI DEL DPCM DEL 25/8/2014 Ordinanza n. 82 del 15 Dicembre 2014 Definizione delle procedure per l effettuazione dei sopralluoghi al fine della partecipazione dei soggetti interessati

Dettagli

ALLEGATO 1 TIPOLOGIE E CARATTERISTICHE DELLE STRUTTURE DEL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

ALLEGATO 1 TIPOLOGIE E CARATTERISTICHE DELLE STRUTTURE DEL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE ALLEGATO 1 TIPOLOGIE E CARATTERISTICHE DELLE STRUTTURE DEL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE a) CENTRI OPERATIVI UNIFICATI PROVINCIALI DI PROTEZIONE CIVILE (CUP) I Centri Operativi debbono: essere

Dettagli

Instabilità di versante nella città di Roma

Instabilità di versante nella città di Roma Seminario tecnico Instabilità di versante nella città di Roma Il Piano Generale di Emergenza per la città di Roma Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma Parlamentino del Consiglio Superiore dei

Dettagli

I piani di emergenza:

I piani di emergenza: Piani di emergenza La risposta pianificata a situazioni di criticità I piani di emergenza: stato dell arte tra obblighi normativi e necessità di tutela Pordenone 7 marzo 2014 Paolo Qualizza Comandante

Dettagli

PROFILO AZIENDALE. Service Group Italia

PROFILO AZIENDALE. Service Group Italia PROFILO AZIENDALE Service Group Italia CHI SIAMO Service Group Italia nasce dal progetto comune di un pool di imprenditori che li ha impegnati per lungo tempo nello sviluppo di una formula capace di realizzare

Dettagli

GLI STRUMENTI DECISIONALI PER LE AZIENDE AGRICOLE: IL BILANCIO SEMPLIFICATO

GLI STRUMENTI DECISIONALI PER LE AZIENDE AGRICOLE: IL BILANCIO SEMPLIFICATO GLI STRUMENTI DECISIONALI PER LE AZIENDE AGRICOLE: IL BILANCIO SEMPLIFICATO www.bilanciosemplificato.inea.it Alfonso Scardera Istituto Nazionale di Economia Agraria Lamezia Terme, 15 aprile 2014 RICA Rete

Dettagli

Ordinanza n.31 del 17 Maggio 2016

Ordinanza n.31 del 17 Maggio 2016 IL PRESIDENTE IN QUALITA DI COMMISSARIO DELEGATO AI SENSI DELL ART. 1 COMMA 2 DEL D.L.N. 74/2012 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE N. 122/2012 Ordinanza n.31 del 17 Maggio 2016 Integrazione degli

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE ED ELENCO ANNUALE DEI LAVORI PUBBLICI

PROGRAMMA TRIENNALE ED ELENCO ANNUALE DEI LAVORI PUBBLICI PROGRAMMA TRIENNALE ED ELENCO ANNUALE DEI LAVORI PUBBLICI Le elaborazioni seguenti, frutto della collaborazione tra i Settori della Giunta Regionale della Campania Opere Pubbliche e Sistemi Informativi,

Dettagli

La Catena di Comando Integrata Regionale

La Catena di Comando Integrata Regionale La Catena di Comando Integrata Regionale Marco Vigna Assessorato Politiche per la salute Regione Emilia - Romagna Terremoto del 20 maggio 2012 Alle 4.04 terremoto di magnitudo 5.9. Terremoto interessa

Dettagli

Ruolo del CNVVF nel D.Lgs 105/2015 e le nuove procedure di prevenzione incendi

Ruolo del CNVVF nel D.Lgs 105/2015 e le nuove procedure di prevenzione incendi Ruolo del CNVVF nel D.Lgs 105/2015 e le nuove procedure di prevenzione incendi Ing. Settimio Simonetti Dirigente Area Rischi Industriali Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso

Dettagli

Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese

Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese Ferrara, 29 giugno 2015 Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese La Prevenzione Incendi nei luoghi di lavoro Ing. Massimo Fratti Corpo Nazionale Vigili del

Dettagli

Sommario PARTE I - T.U. N. 81/2008

Sommario PARTE I - T.U. N. 81/2008 XI Presentazione... Profili Autori... V VII PARTE I - T.U. N. 81/2008 CAPITOLO 1 TITOLO I T.U. - PRINCIPI COMUNI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI... 1 Il lavoratore... 6 Il datore di lavoro... 8 Il dirigente...

Dettagli

Il Volontariato nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco: una lettura economico-aziendale

Il Volontariato nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco: una lettura economico-aziendale Presentazione del volume Il Volontariato nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco: una lettura economico-aziendale Lecce, 15 gennaio 2010 Roberta Garganese Università del Salento e collaboratrice dell

Dettagli

Contenuti informativi e processo produttivo

Contenuti informativi e processo produttivo Verso il censimento continuo delle Istituzioni pubbliche Contenuti informativi e processo produttivo Manlio Calzaroni Istat - Direzione Centrale delle rilevazioni censuarie e dei registri statistici Roma,

Dettagli

Tecnico di sistemi CAD? Edile architettonico

Tecnico di sistemi CAD? Edile architettonico Denominazione Figura / Profilo / Obiettivo Professioni NUP/ISTAT correlate Attività economiche di riferimento: ATECO 2007/ISTAT Tecnico di sistemi CAD Edile architettonico 3.1.3.7.1 - Disegnatori tecnici

Dettagli

Sistema Informativo per Associazioni Agricole

Sistema Informativo per Associazioni Agricole Sistema Informativo per Associazioni Agricole Progetto realizzato da in collaborazione con COLLOCAZIONE STRATEGICA Sviluppare nuovi modelli di business Ottimizzare il modello di business attuale Ridurre

Dettagli

APPENDICE 1. Per l ex Catasto, ora Agenzia del Territorio, e la sua attuale struttura dal dgls.300 /99 si riporta (sito internet www.finanze.

APPENDICE 1. Per l ex Catasto, ora Agenzia del Territorio, e la sua attuale struttura dal dgls.300 /99 si riporta (sito internet www.finanze. APPENDICE 1 Per l ex Catasto, ora Agenzia del Territorio, e la sua attuale struttura dal dgls.300 /99 si riporta (sito internet www.finanze.it): STATUTO AGENZIA DEL TERRITORIO Articolo 1 Agenzia del territorio

Dettagli

SERVIZI SPECIALISTICI LEGALI E TECNICO- SISTEMISTICI PER ADEGUAMENTO ATTIVITÀ AL CODICE DELLA PRIVACY.

SERVIZI SPECIALISTICI LEGALI E TECNICO- SISTEMISTICI PER ADEGUAMENTO ATTIVITÀ AL CODICE DELLA PRIVACY. SERVIZI SPECIALISTICI LEGALI E TECNICO- SISTEMISTICI PER ADEGUAMENTO ATTIVITÀ AL CODICE DELLA PRIVACY. Il presente documento ha lo scopo di illustrare in dettaglio i servizi legali ed informatici specialistici

Dettagli

Pensato per l ospite, utile agli operatori, indispensabile alle strutture.

Pensato per l ospite, utile agli operatori, indispensabile alle strutture. Pensato per l ospite, utile agli operatori, indispensabile alle strutture. Caratteristiche fondamentali Permette di gestire tutti i dati dell area socio-sanitaria e si contraddistingue per la sua facilità

Dettagli

PROGETTO STRATEGICO STRADA

PROGETTO STRATEGICO STRADA PROGETTO STRATEGICO STRADA STRATEGIE COMUNI DI ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI PER LA GESTIONE DEI RISCHI NATURALI NEL TERRITORIO TRANSFRONTALIERO REGIONE LOMBARDIA REPUBBLICA E CANTONE TICINO REGIONE

Dettagli

STATO MAGGIORE DELLA DIFESA Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore Ufficio Pubblica Informazione SCHEDA NOTIZIE RELATIVA ALLA

STATO MAGGIORE DELLA DIFESA Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore Ufficio Pubblica Informazione SCHEDA NOTIZIE RELATIVA ALLA STATO MAGGIORE DELLA DIFESA Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore Ufficio Pubblica Informazione SCHEDA NOTIZIE RELATIVA ALLA PARTECIPAZIONE ITALIANA AD ACCORDI BILATERALI OPERAZIONE ALBANIA 2 28

Dettagli

ATTIVITA SVOLTA DAL COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO REGGIO CALABRIA

ATTIVITA SVOLTA DAL COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO REGGIO CALABRIA ATTIVITA SVOLTA DAL COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO REGGIO CALABRIA ANNO 2009 SOCCORSO TECNICO URGENTE PREVENZIONE INCENDI 1 SEDE CENTRALE DEL COMANDO PROVINCIALE Reggio Calabria - Via Sbarre Superiori

Dettagli

Le assenze dei dipendenti pubblici Rilevazione n. 51; Ottobre 2012

Le assenze dei dipendenti pubblici Rilevazione n. 51; Ottobre 2012 Le assenze dei dipendenti pubblici Rilevazione n. 51; Ottobre 2012 Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione Indice Executive summary Le assenze per malattia dei dipendenti pubblici

Dettagli

Presentazione generale. Ing. Felice Pietro Fanizza RINO SNAIDERO SCIENTIFIC FOUNDATION

Presentazione generale. Ing. Felice Pietro Fanizza RINO SNAIDERO SCIENTIFIC FOUNDATION Presentazione generale Ing. Felice Pietro Fanizza RINO SNAIDERO SCIENTIFIC FOUNDATION Obiettivo Sviluppare una rete di abitazioni dotate di tecnologie innovative domotiche/ict connesse tra loro e con soggetti

Dettagli

ALLEGATI: - Elenco Addetti e numeri telefonici di emergenza. - Planimetrie Edificio. - Comportamento in caso di terremoto

ALLEGATI: - Elenco Addetti e numeri telefonici di emergenza. - Planimetrie Edificio. - Comportamento in caso di terremoto ALLEGATI: - Elenco Addetti e numeri telefonici di emergenza - Planimetrie Edificio - Pianta schematica edificio - TAV. 1 planimetria Piano Terra - TAV. 2 planimetria Piano Primo - TAV. 3 planimetria Piano

Dettagli

Oggetto: Nomina del Referente Sanitario Regionale (RSR) per le grandi emergenze.

Oggetto: Nomina del Referente Sanitario Regionale (RSR) per le grandi emergenze. Il Presidente Oggetto: Nomina del Referente Sanitario Regionale (RSR) per le grandi emergenze. VISTO lo Statuto Speciale per la Sardegna e le relative norme di attuazione; VISTA la legge regionale 7 gennaio

Dettagli

Ordinanza n. 93 del 21 dicembre Modifiche alle disposizioni contenute nelle Ordinanze

Ordinanza n. 93 del 21 dicembre Modifiche alle disposizioni contenute nelle Ordinanze IL PRESIDENTE INQUALITA DI COMMISSARIO DELEGATO AI SENSI DELL ART. 1 COMMA 2 DEL D.L.N. 74/2012 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE N. 122/2012 Ordinanza n. 93 del 21 dicembre 2012 Modifiche alle

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 ESTRAZIONE GAS, PETROLIO, CARBONE, MINERALI E LAVORAZIONE PIETRE Processo Estrazione di gas e petrolio

Dettagli

DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE DIREZIONE CENTRALE PER LE RISORSE UMANE

DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE DIREZIONE CENTRALE PER LE RISORSE UMANE Roma, 30.12.2011 Area I Prot. n 39081 del 30.12.2011 Al Signor Dirigente Generale Capo del CNVVF Ai Signori Direttori Centrali del Dipartimento LORO SEDI Al Signor Direttore dell Ufficio Centrale Ispettivo

Dettagli

Il Sistema Nazionale di Protezione Civile. Campi scuola Anch io sono la protezione civile

Il Sistema Nazionale di Protezione Civile. Campi scuola Anch io sono la protezione civile Il Sistema Nazionale di Protezione Civile Campi scuola Anch io sono la protezione civile Che cos è la Protezione Civile? Con il termine protezione civile si intendono le attività messe in campo dallo Stato

Dettagli

Istituto Comprensivo Centro Storico. Dispensa informativa per docenti e non docenti. Informazioni di base per la sicurezza nell ambiente scolastico

Istituto Comprensivo Centro Storico. Dispensa informativa per docenti e non docenti. Informazioni di base per la sicurezza nell ambiente scolastico Dispensa informativa per docenti e non docenti PREMESSA Le informazioni contenute nella presente dispensa sono nozioni fondamentali per l organizzazione e la gestione della sicurezza all interno della

Dettagli

CAPITOLO 9 STATISTICHE INDICE

CAPITOLO 9 STATISTICHE INDICE CAPITOLO 9 STATISTICHE INDICE CAPITOLO 9 STATISTICHE...2 9.1 OGGETTO...2 9.2 AMBITO DI APPLICAZIONE...2 9.3 RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI...3 9.4 STATISTICHE MENSILI ED ANNUALI...4 Cap. 9 pag. 1 CAPITOLO

Dettagli

PANNELLI FOTOVOLTAICI Prime indicazioni in caso d intervento

PANNELLI FOTOVOLTAICI Prime indicazioni in caso d intervento Federazione dei Corpi Vigili del Fuoco Volontari della Provincia autonoma di Trento PANNELLI FOTOVOLTAICI Prime indicazioni in caso d intervento Trento, 15 aprile 2011 ore 20:00 Aula magna Consorzio dei

Dettagli

GESTIONE DEL SISTEMA SICUREZZA OHSAS CON L UTILIZZO DI QUALIBUS CASO DI STUDIO Q061

GESTIONE DEL SISTEMA SICUREZZA OHSAS CON L UTILIZZO DI QUALIBUS CASO DI STUDIO Q061 GESTIONE DEL SISTEMA SICUREZZA OHSAS 18001 CON L UTILIZZO DI QUALIBUS CASO DI STUDIO Q061 Rev. 3 Febbraio 2014 Sommario Il caso studio riguarda l utilizzo degli applicativi di Qualibus per la gestione

Dettagli

ATTIVITÀ DI VIGILANZA E CONTROLLO NELLE AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE IN VENETO

ATTIVITÀ DI VIGILANZA E CONTROLLO NELLE AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE IN VENETO ATTIVITÀ DI VIGILANZA E CONTROLLO NELLE AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE IN VENETO CONTROLLO DELL URBANIZZAZIONE DURANTE LE ISTRUTTORIE DEI RDS E PER LA REDAZIONE DELL ELABORATO RIR SINTESI INTERVENTO

Dettagli

Obiettivi, sviluppo e risultati principali del progetto STEEL

Obiettivi, sviluppo e risultati principali del progetto STEEL Evento conclusivo progetto STEEL CNR Roma 3 novembre 2011 Obiettivi, sviluppo e risultati principali del progetto STEEL Enrico Del Re CNIT e Università di Firenze Il progetto STEEL Progetto Nazionale:

Dettagli

Gestione Online delle Comunicazioni Obbligatorie

Gestione Online delle Comunicazioni Obbligatorie Gennaio 2008 Gestione Online delle Comunicazioni Obbligatorie Silvio Guala Direzione Attività Produttive, Lavoro e Formazione Professionale Agenda Presentazione Obiettivi Caratteristiche Flusso delle Comunicazioni

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. IN MATERIA DI SICUREZZA e per l esercizio coordinato delle funzioni di polizia locale tra. la PROVINCIA DI PISA e i COMUNI di

PROTOCOLLO D INTESA. IN MATERIA DI SICUREZZA e per l esercizio coordinato delle funzioni di polizia locale tra. la PROVINCIA DI PISA e i COMUNI di PROTOCOLLO D INTESA IN MATERIA DI SICUREZZA e per l esercizio coordinato delle funzioni di polizia locale tra la PROVINCIA DI PISA e i COMUNI di Orciano Pisano, Monteverdi M.mo, Casale M.mo, Guardistallo,

Dettagli

I sistemi di trasporto intelligenti: programmazione, infrastruttura e servizi in Regione Toscana

I sistemi di trasporto intelligenti: programmazione, infrastruttura e servizi in Regione Toscana I sistemi di trasporto intelligenti: programmazione, infrastruttura e servizi in Regione Toscana REGIONE TOSCANA Posizione baricentrica rispetto all Italia e al Mediterraneo 11,5 mln di arrivi e 42 mln

Dettagli

Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering

Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering Casi di morte sul lavoro per Regione Regione Graduatoria in base all'indice di incidenza Indice di incidenza sugli occupati* n casi % sul totale Occupati annuali** Abruzzo Trentino Alto Adige 2 Campania

Dettagli

Corso di aggiornamento RSPP aziende edili. Lezione: Pronto Soccorso

Corso di aggiornamento RSPP aziende edili. Lezione: Pronto Soccorso Corso di aggiornamento RSPP aziende edili Lezione: Pronto Soccorso In questa unità didattica illustreremo le disposizioni in materia di: organizzazione del primo soccorso aziendale; la formazione della

Dettagli

CORSO DI PROGETTAZIONE ORGANIZZAZIONE E SICUREZZA NEL CANTIERE

CORSO DI PROGETTAZIONE ORGANIZZAZIONE E SICUREZZA NEL CANTIERE CORSO DI PROGETTAZIONE ORGANIZZAZIONE E SICUREZZA NEL CANTIERE corso A Prof. Renato Laganà LEZIONE 13 RISCHIO INCENDIO Mosca: 11 morti in incendio cantiere A Krasnogorsk, cittadina ad ovest di Mosca, 11

Dettagli

Il gruppo di lavoro interregionale Salute e sicurezza in agricoltura e selvicoltura

Il gruppo di lavoro interregionale Salute e sicurezza in agricoltura e selvicoltura Il gruppo di lavoro interregionale Salute e sicurezza in agricoltura e selvicoltura Giuliano Angotzi USL Viareggio Regione Toscana Eugenio Ariano USL Lodi Regione Lombardia EIMA International 2006, Bologna

Dettagli