PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (PAT) DEL COMUNE DI TREVISO

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1 LEGGE REGIONALE 23 APRILE 2004, N. 11 NORME PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO E IN MATERIA DI PAESAGGIO PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (PAT) DEL COMUNE DI TREVISO

2 2 Contenuti, finalità, obiettivi per il governo del territorio Art. 2 - Contenuti e finalità La presente Legge stabilisce criteri, indirizzi, metodi e contenuti degli strumenti di pianificazione, per il raggiungimento delle seguenti finalità: a) promozione e realizzazione di uno sviluppo sostenibile e durevole, finalizzato a soddisfare le necessità di crescita e di benessere dei cittadini, senza pregiudizio per la qualità della vita delle generazioni future, nel rispetto delle risorse naturali; b) tutela delle identità storico-culturali e della qualità degli insediamenti urbani ed extrurbani, attraverso la riqualificazione e il recupero edilizio ed ambientale degli aggregati esistenti, con particolare riferimento alla salvaguardia e valorizzazione dei centri storici; c) tutela del paesaggio rurale, montano e delle aree di importanza naturalistica; d) utilizzo di nuove risorse territoriali solo quando non esistano alternative alla riorganizzazione e riqualificazione del tessuto insediativo esistente; e) messa in sicurezza degli abitati e del territorio dai rischi sismici e di dissesto idrogeologico; f) coordinamento delle dinamiche del territorio regionale con le politiche di sviluppo nazionali ed europee.

3 3 Contenuti, finalità, obiettivi per il governo del territorio Metodo attuato mediante: a) le procedure di copianificazione per la formazione condivisa e partecipata del piano urbanistico, finalizzata a migliorare il processo decisionale e la successiva gestione; b) la predisposizione e sottoscrizione del Documento Preliminare (DP) contenente gli obblighi reciproci, la modalità di acquisizione del Quadro Conoscitivo (QC), gli obiettivi della pianificazione e il programma di coordinamento del lavoro; c) l'individuazione di diversi livelli di pianificazione in funzione della dimensione locale, sovracomunale e regionale degli interessi coinvolti; d) il riconoscimento della responsabilità diretta dei comuni relativamente alla gestione del proprio territorio per lo sviluppo della comunità locale, da esercitare secondo i principi di sussidiarietà e partenariato, con le province e la regione, per le funzioni di salvaguardia, coordinamento e sviluppo territoriale; e) la semplificazione dei procedimenti amministrativi, garantendo trasparenza e partecipazione; f) la disponibilità del Quadro Conoscitivo (QC) e l'accessibilità ai cittadini delle informazioni che lo costituiscono.

4 4 Legge regionale 23 aprile 2004, n.11 Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio Art. 4 degli strumenti di pianificazione territoriale 1. Al fine di promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell ambiente, i comuni, le province e la Regione, nell ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, provvedono alla valutazione ambientale strategica (VAS) degli effetti derivanti dalla attuazione degli stessi ai sensi della direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001 Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull ambiente. ( omissis ). 2. Sono sottoposti alla VAS il piano territoriale regionale di coordinamento, i piani territoriali di coordinamento provinciali, i piani di assetto del territorio comunali e intercomunali. 3. La VAS evidenzia la congruità delle scelte degli strumenti di pianificazione di cui al comma 2 rispetto agli obiettivi di sostenibilità degli stessi, alle possibili sinergie con gli altri strumenti di pianificazione individuando, altresì, le alternative assunte nella elaborazione del piano, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione e/o di compensazione da inserire nel piano.

5 5 Legge regionale 23 aprile 2004, n.11 Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio Art. 5 Concertazione e partecipazione 1. I comuni, le province e la Regione nella formazione degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, conformano la propria attività al metodo del confronto e della concertazione con gli altri enti pubblici territoriali e con le altre amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti. 2. L amministrazione procedente assicura, altresì, il confronto con le associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi, nonché con i gestori di servizi pubblici e di uso pubblico invitandoli a concorrere alla definizione degli obiettivi e delle scelte strategiche individuate dagli strumenti di pianificazione.

6 6 Struttura del Piano Pianificazione di livello sovraordinato Osservazioni Consultazioni Controdeduzioni adozione del Rapporto ambientale definitivo obiettivi generali del piano amministrazioni pubbliche coinvolte scelte strategiche DOCUMENTO PRELIMINARE E RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE enti e gestori di servizi pubblici e di uso pubblico CONCERTAZIONE associazioni economiche, sociali e culturali indicazioni per lo sviluppo sostenibile cittadini REDAZIONE DEL PAT, DEL RAPPORTO AMBIENTALE E DELLA RELATIVA RELAZIONE DI SINTESI ADOZIONE DEL PAT E DELLA PROPOSTA DI RAPPORTO AMBIENTALE DA PARTE DELCONSIGLIO COMUNALE APPROVAZIONE DEL PAT E VALUTAZIONE DELLA RELATIVA SOSTENIBILITA AMBIENTALE DA PARTE DELLA PROVINCIA DI TREVISO Informativa di avvio del procedimento della VAS

7 7 Elaborati del Piano. 1 PAT DVD QUADRO CONOSCITIVO PAT ELABORATI GRAFICI PAT RELAZIONI TAVOLA 1 Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale matrici Relazione tecnica Norme tecniche TAVOLA 2 Carta delle Invarianti + TAVOLA 3 Carta delle Fragilità Relazione di progetto Norme tecniche + banche dati 1 2 TAVOLA 4 Carta delle Trasformabilità Relazione di sintesi Norme tecniche

8 8 Elaborati del Piano. 2 PAT NORME TECNICHE VAS Norme di carattere generale Norme tecniche Rapporto Ambientale Norme tecniche Norme di gestione e attuazione del PAT + Norme tecniche + + Sintesi non Tecnica Norme tecniche Norme transitorie e finali Norme tecniche

9 9 Documento Preliminare (DP) e Rapporto Ambientale Preliminare (RAP) Analisi Stato dell ambiente Idea di piano Quadro analitico e conoscitivo della pianificazione sovraordinata, della struttura urbanistica comunale, della programmazione e del contesto territoriale. Rapporto Ambientale Preliminare (RAP). Quadro ambientale e riconoscimento degli elementi di forza e di debolezza del territorio. Obiettivi di sostenibilità, definizione delle scelte strategiche di piano, scelta delle azioni strutturali del piano.

10 10 Principali caratteristiche del territorio comunale di Treviso (dal Rapporto Ambientale Preliminare del del Comune di Treviso) Superficie comunale: 55,5 Kmq Collocazione: media pianura veneta Altitudine minima: 6 m.s.l.m. Altitudine massima: 31 m.s.l.m. Comuni confinanti: Carbonera, Casier, Paese, Ponzano Veneto, Preganziol, Quinto di Treviso, Silea, Villorba e Zero Branco. Popolazione residente al 31 agosto 2011: unità Bacino idrografico: Bacino del Sile Elementi infrastrutturali: una Strada Statale, quattro Strade Regionali, una stazione ferroviaria, quattro linee ferroviarie, un aeroporto.

11 11 Pianificazione sovracomunale di riferimento Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) del Veneto La Regione del Veneto ha adottato il nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC), proponendosi di riordinare lo sviluppo del territorio dove insediamenti abitativi, produttivi ed infrastrutturali si collochino in un rapporto di equilibrio sostenibile con gli elementi paesaggistici, naturali ed ambientali. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Treviso Individua e definisce i temi strategici e le azioni di sviluppo a livello provinciale. Nello specifico, per Treviso: Polo Tecnologico Tangenziale di Treviso Quarto lotto Valorizzazione beni culturali Direttive per il recupero del patrimonio residenziale esistente Tutela dei Sic e delle ZPS Politiche per sensibilizzare al risparmio energetico ed all uso di energie da fonti rinnovabili Sistema culturale delle città murate e sistema culturale delle ville venete Sistema insediativo il Terzo Veneto

12 12 Problematiche ambientali rilevate dal Rapporto Ambientale Preliminare Aria Concentrazione di NO 2 al di sopra della Soglia di Valutazioni Superiore (SVS) Superamento dei valori limite in relazione all Ozono, al Benzo(a)pirene ed al particolato Acqua Scarichi reflui nei corsi d acqua Rete fognaria incompleta Depuratori sottodimensionati Rete acquedottistica inadeguata Sistema naturalistico e paesaggistico Sensibilità dei Siti della Rete Natura 2000 Elevata percentuale di superficie urbanizzata Livelli di permeabilità ecologica insufficientiti Sistema insediativo Elementi di patrimonio edilizio esistente non utilizzato ed in cattivo stato Sistema infrastrutturale Intensi flussi veicolari, soprattutto in località Stiore e nel quartiere S. Giuseppe Scarsa sicurezza dei percorsi ciclopedonali Debole consistenza dei collegamenti aeroporto-centro città Mancanza di un sistema di parcheggi scambiatori relazionati con il trasporto pubblico

13 13 Problematiche ambientali rilevate dal Rapporto Ambientale Preliminare Patrimonio storico-culturale e archeologico Presenza di opere di interesse storico culturale da salvaguardare e valorizzare Presenza di manufatti di archeologia industriale da rivalutare Agenti fisici Alta criticità di inquinamento acustico Luminanza totale molto elevata Sistema socioeconomico Aree a verde pubblico di piccole dimensioni Esigenza di potenziare le attuali strutture sportive, rivalutando la presenza dello stadio in ambito urbano Carenza di spazi di aggregazione Insufficiente numero di posti letto nelle case di riposo Scarsa presenza di strutture per la ricettività sportiva e congressuale Assenza di un Ostello per la gioventù Scarsa presenza di trasporto pubblico non inquinante Squilibrio modale a favore del trasporto pubblico individuale Scarso uso di fonti energetiche rinnovabili Assenza di un regolamento sul contenimento energetico Assenza di un Piano delle energie alternative Assenza di una rete di fibre ottiche Assenza di un Piano dell illuminazione pubblica

14 14 Scelte per il governo del territorio espresse dal Documento Preliminare (dal Documento Preliminare del del Comune di Treviso) Il deve favorire lo sviluppo sostenibile e durevole attraverso la valorizzazione degli aspetti storici e delle identità, mediante l'individuazione di strumenti di tutela e progetti di trasformazione, conservando le testimonianze del passato ed orientando le scelte future. 1. Dinamiche del sistema fisico Aria Acqua Difesa del suolo Utilizzo del territorio 2. Dinamiche del sistema naturalistico e paesaggistico Sistema ambientale Zone agricole 3. Sistema insediativo Sistema insediativo Riqualificazione e/o trasformazione urbanistica e recupero del patrimonio edilizio esistente Poli strategici Centro storico Quartieri e sobborghi

15 15 Scelte per il governo del territorio (dal Documento Preliminare del del Comune di Treviso) 4. Sistema infrastrutturale Sistema infrastrutturale sovracomunale SFMR Sistema infrastrutturale locale Parcheggi Connettivo urbano Percorsi ciclopedonali 5. Patrimonio storico-culturale e architettonico Patrimonio storico, culturale ed architettonico Archeologia industriale 6. Agenti fisici Infrastrutture a rete 7. Sistema socio economico Servizi Attrezzature sportive Poli scolastici Servizi sociali Sistema del verde Agricoltura Commercio Settore turistico-ricettivo Trasporti pubblici Rifiuti urbani Contenimento energetico ed energie alternative

16 16 Scelte per il governo del territorio. Il sistema produttivo/1 (dal Documento Preliminare del del Comune di Treviso) Agricoltura Caratterizzazione delle forme di produzione tipiche del territorio, anche dal punto di vista enogastronomico. Sviluppo di silvicoltura, servizi ambientali, ricreativi, per il tempo libero e per l agriturismo. Commercio Riscoperta della dimensione urbana del commercio tramite la creazione di Centri Commerciali Naturali (CCN) cioè sistemi di esercizi coordinati e integrati tra loro da una politica comune di sviluppo e promozione del territorio. Valutare la compatibilità di eventuali nuove grandi strutture di vendita in presenza di adeguata viabilità e nel perseguimento di esigenze dei servizi di pubblico interesse. Turismo e ricettività Promuovere l evoluzione delle attività turistiche, conciliando crescita e preservazione dell equilibrio ambientale. Incentivare il turismo sportivo con potenziamento della ricettività alberghiera. Incentivare il turismo congressuale. Individuare una sede idonea per un Ostello per la gioventù. Trasporti pubblici Integrare il sistema di trasporto pubblico con i parcheggi scambiatori. Estensione della ZTL. Potenziare il trasporto pubblico non inquinante.

17 17 Scelte per il governo del territorio. Il sistema produttivo/2 (dal Documento Preliminare del del Comune di Treviso) Poli strategici Stazione ferroviaria: trasformazione con parcheggi scambiatori, implementazione dei servizi ricettivi e commerciali, eliminazione del cavalcavia ferroviario. Scalo Motta: trasformazione e riconversione urbanistica. Treviso Servizi: nuovo scalo merci ferroviario e trasformazione urbanistica dell area con una parte a destinazione sportiva e una parte per spazi espositivi fieristici Aeroporto: riqualificazione dei servizi e delle aree limitrofe, messa in sicurezza dei collegamenti pedonali tra aeroporto e parcheggi pubblici, potenziamento dei collegamenti ferroviari con il recupero della linea TV-VI. Ospedale: riqualificazione area Cittadella della salute. Mercato ortofrutticolo all ingrosso: individuare nuova area più rispondente alle esigenze di collegamento alla grande viabilità, ai grandi spazi operativi. Centro storico: rivitalizzazione dello stesso, in particolare delle piazze e degli spazi urbani scoperti, anche con riguardo alla presenza di attività commerciali ed artigianali. Riqualificazione e/o trasformazione urbanistica e recupero del patrimonio edilizio esistente Attivazione di forme di negoziazione tra soggetti pubblici e privati. Riconversione del patrimonio edilizio esistente non utilizzato.

18 18 Scelte per il governo del territorio. Il sistema produttivo/3 (dal Documento Preliminare del del Comune di Treviso) Sistema infrastrutturale Nuova fermata SFMR per collegare aeroporto e centro storico Recupero delle stazioni originarie S. Artemio, Centro Storico, Santi Quaranta, Aeroporto. Collegamento del Centro Storico con S. Artemio, l Aeroporto, San Lazzaro e l area Ospedale. Eliminazione del cavalcavia ferroviario tramite la realizzazione dello stesso in galleria. Raddoppio della viabilità della Noalese. Servizi ed attrezzature sportive Potenziamento delle strutture attuali. Creazione di un Velodromo. Potenziamento delle strutture per il rugby in località Monigo. Spostamento dello stadio Tenni. Nuovo Palazzetto dello sport, nuova palestra e nuovi campi sportivi. Parcheggi scambiatori Creazione di un sistema di parcheggi scambiatori relazionati al trasporto pubblico. Potenziamento del parcheggio dell area S. Artemio in previsione al collegamento con l SFMR. Collegamento circolare tra i parcheggi attorno alle mura cittadine. Creazione di un parcheggio scambiatore a servizio delle strutture ricettive del quartiere di San Lazzaro.

19 19 Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI) L.r. 11/2004, art Il piano di assetto del territorio intercomunale (PATI) è lo strumento di pianificazione finalizzato al coordinamento fra più comuni e può disciplinare in tutto o in parte il territorio dei comuni interessati o affrontare singoli tematismi. La necessità del coordinamento può essere stabilita dai comuni interessati e dal PTCP o dal PTRC a seconda che l'intercomunalità riguardi una o più province. 2. Il coordinamento di cui al comma 1 ha per oggetto: a) ambiti intercomunali omogenei per caratteristiche insediativo-strutturali, geomorfologiche, storico-culturali, ambientali e paesaggistiche; b) previsioni la cui incidenza territoriale sia da riferire ad un ambito più esteso di quello comunale. 3. Il PATI ha i medesimi contenuti ed effetti del PAT rispetto al quale: a) coordina le scelte strategiche di rilevanza sovracomunale, in funzione delle specifiche vocazioni territoriali; b) dispone una disciplina urbanistica o edilizia unitaria per ambiti intercomunali omogenei; c) definisce un'equa ripartizione dei vantaggi e degli oneri tra i comuni interessati mediante convenzione. 4. Il PATI, costituito dai medesimi elaborati del PAT, è adottato dai comuni interessati con la procedura di cui all articolo 15, comma 2 e seguenti, sulla base di un documento preliminare predisposto e concertato tra gli stessi comuni. Qualora i comuni ricadano nel territorio di più province, alla procedura concertata partecipano le province interessate e la Regione ed è necessario ai fini dell'approvazione anche il loro consenso. In tal caso il piano si intende approvato ed è ratificato da ciascuna provincia competente per territorio. 5. Le varianti al PATI sono adottate e approvate con le procedure di cui all'articolo 15, comma 2 e seguenti. Qualora le varianti riguardino il territorio di un solo comune e non incidano sui contenuti intercomunali del piano, ovvero si rendano necessarie ai soli fini dell adeguamento alle prescrizioni del PTRC o del PTCP, possono essere approvate anche con le procedure previste all articolo Il piano ha validità a tempo indeterminato e diviene efficace quindici giorni dopo la pubblicazione del provvedimento di approvazione nel BUR da effettuarsi a cura di ciascuna provincia competente per territorio.

20 20 Nuovi strumenti per il governo della trasformabilità Accordi pubblico/privati Il Comune può concludere accordi con soggetti privati al fine di assumere, nella pianificazione, progetti ed iniziative di rilevante interesse pubblico Compensazione Consiste nella possibilità per i proprietari di aree o di edifici oggetto di vincolo preordinato all'esproprio, di vedersi attribuita una quantità volumetrica - anche mediante il credito edilizio - proporzionale al valore del bene oggetto di acquisizione pubblica. Perequazione Equa distribuzione fra i proprietari di immobili interessati da un intervento urbanistico attuativo, dei diritti edificatori e degli oneri derivanti dalla realizzazione delle dotazioni territoriali. L'Amministrazione Comunale riceve una quota parte dei benefici derivanti dalla trasformazione della destinazione d'uso delle aree oggetto di urbanizzazione, a scopi residenziali e/o produttivi. Credito edilizio Trattasi di una quantità volumetrica riconosciuta a seguito della realizzazione di specifici interventi individuati dal Piano di Assetto del Territorio. Può generarsi a seguito dell'individuazione, da parte dell'amministrazione Comunale, della necessità della demolizione di opere incongrue o di elementi di degrado; oppure di interventi per il miglioramento della qualità urbana

21 21 Legge regionale 26 maggio 2011, n. 10 Modifiche alla Legge regionale 23 aprile 2004, n.11 Norme per il governo del territorio in materia di paesaggio La L.r. n. 10/2011 ha integrato la L.r. n. 11/2004 sui temi del paesaggio. In particolare: 1. Ha esteso il dominio giuridico della L.r. 11/2004 dal governo del territorio al paesaggio. 2. Prevede che gli strumenti di pianificazione come il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC), i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali (PTCP), nonché i Piani di Assetto del Territorio (PAT) ed i Piani degli Interventi (PI) siano redatti nel rispetto della normativa dettata dal D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 Codice dei beni culturali e del paesaggio e successive modifiche ed integrazioni. 3. Introduce il Titolo V - bis Paesaggio con il quale disciplina le competenze regionali in materia di paesaggio e detta le norme per la delega delle funzioni amministrative relative a: - rilascio dell Autorizzazione paesaggistica; - accertamento della compatibilità paesaggistica dei lavori eseguiti in assenza o difformità dall autorizzazione; - adozione di provvedimenti cautelari e sanzionatori. 4. Aggiorna l elenco delle Amministrazioni comunali idonee ad esercitare le funzioni sopra citate.

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