OSSERVATORIO REGIONALE SUL CREDITO IN EMILIA-ROMAGNA 2011

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1 ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica OSSERVATORIO REGIONALE SUL CREDITO IN EMILIA-ROMAGNA 2011 PROVINCIA DI BOLOGNA

2 Hanno collaborato: per Unioncamere Emilia-Romagna: Matteo Beghelli per l Istituto G. Tagliacarne: Corrado Martone, Daria Pignalosa, Fiorella Bianchi per la Camera di Commercio di Bologna: Vania Corazza Ufficio Statistica e Studi Piazza Mercanzia, Bologna Tel. 051/ Fax 051/ statistica@bo.camcom.it Sito Web Camera di Commercio: Sito Web Ufficio Statistica (Rete Starnet): - Area Territoriale Bologna Marzo

3 Contesto internazionale Dalla seconda parte del 2011 lo scenario economico internazionale ha registrato un progressivo deterioramento, l instabilità dei mercati finanziari, la diminuzione delle prospettive di crescita, il rallentamento degli scambi internazionali e le problematiche relative ai debiti pubblici e al mercato del lavoro hanno contribuito ad incrementare il livello di incertezza. Secondo le ultime proiezioni diffuse dal Fondo Monetario Internazionale 1, si prevede un rallentamento della ripresa economica globale, con rischi di intensificazione in alcune zone, principalmente nell area Euro. Se per l economia mondiale nel suo complesso il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto le stime di crescita al ribasso, prevedendo per il 2012 un +3,3%, per l area Euro la corrispondente valutazione si attesta sul -0,5%, con un +0,8% per l anno successivo. Da più commentatori dello stesso Fondo Monetario Internazionale, ripristinare la fiducia viene considerata la principale sfida da cogliere, elemento basilare dovrebbe essere il sostegno alla ripresa della crescita economica. Le possibilità di accesso al credito diventano dunque un aspetto di fondamentale importanza per la tenuta del tessuto economico. Una recente indagine realizzata da Eurostat, Istituto Europeo di Statistica, ha sondato la situazione creditizia, nei Paesi dell Unione Europea, conseguente alla crisi economico finanziaria. Il confronto che viene realizzato è tra il 2007, anno precedente al conclamarsi della crisi internazionale, e il 2010, anno di realizzazione dell indagine. Nel medesimo ambito vengono, inoltre, somministrati quesiti relativamente alle ipotesi di necessità finanziarie delle imprese per gli anni World Economic Outlook UPDATE, Fondo Monetario Internazionale, 24 Gennaio

4 Secondo quanto emerso dai dati elaborati da Eurostat, la richiesta di finanziamenti da parte delle imprese europee vede nelle posizioni più basse della classifica, quindi con minor necessità di finanziamenti, Paesi con condizioni economiche favorevoli, ma si può altresì notare che Francia e Belgio precedono l Italia nella graduatoria. Richiesta di finanziamento (valori %) (sono escluse le attività finanziarie ed assicurative) Slovacchia Grecia Belgio Lettonia Spagna Cipro Francia Italia Bulgaria Finlandia Irlanda Polonia Lituania Regno Unito Malta Svezia Germania Danimarca Paesi Bassi Lussemburgo 33,9 32,9 31,3 29,0 28,2 28,2 26,6 26,3 25,0 24,6 24,0 21,3 19,1 38,0 37,5 37,4 50,0 43,2 49,2 41,2 Elaborazioni Ufficio Statistica Studi CCIAA Bologna su dati Eurostat La differenza tra le richieste di prestito effettuate nel 2007, anno precedente l inizio della crisi economica, e il 2010 è molto dissimile tra i paesi dell Unione Europea. L Olanda ha visto, nei tre anni analizzati, un incremento che ha sfiorato il 60%, mentre l Italia si è allineata alle dinamiche di Danimarca, Svezia, Cipro, Germania e Regno Unito, con variazioni nell ordine dei venti punti percentuali. Alcuni paesi, in testa a tutti la Bulgaria, hanno registrato flessioni. 4

5 Variazione della richiesta di finanziamenti tra il 2007 e il 2010 Slovacchia Grecia Belgio Lettonia Spagna Cipro Francia Italia Bulgaria Finlandia Irlanda Polonia Lituania Regno Unito Malta Svezia Germania Danimarca Paesi Bassi Lussemburgo -24,5-19,2-20,8-12,3-2,9-7,3-5,1-6,3 0,5 4,7 12,8 14,0 13,4 21,8 19,8 22,0 25,1 20,6 23,1 59,0 Elaborazioni Ufficio Statistica Studi CCIAA Bologna su dati Eurostat Di tutt altro tenore le variazioni, delle necessità finanziarie percepite, previste per i tre anni successivi. Tra il 2011 e il 2013, infatti, i risultati diffusi da Eurostat mostrano come l ipotesi di ricorso al credito bancario aumenti nell insieme dei Paesi dell Unione. Infatti, come si può notare dal grafico, le variazioni di tutti i paesi dell area risultano essere positive, in qualche caso con intensità molto importanti come quelle che riguardano Polonia e Bulgaria, ma anche Lussemburgo, Cipro e Francia. L Italia si attesta su una variazione prevista di oltre cinquanta punti percentuali nei tre anni. Tali ipotesi di incremento di richiesta dei finanziamenti bancari incorporano dinamiche differenti nei diversi paesi. Variazione del bisogno percepito di finanziamento tra il 2011 e il 2013 Slovacchia Grecia Belgio Lettonia Spagna Cipro Francia Italia Bulgaria Finlandia Irlanda Polonia Lituania Regno Unito Malta Svezia Germania Danimarca Paesi Bassi Lussemburgo 12,80 18,20 30,60 36,57 47,60 54,14 61,58 64,97 57,23 60,64 59,02 47,91 51,20 52,85 45,83 63,85 75,47 89,53 96,35 116,31 Elaborazioni Ufficio Statistica Studi CCIAA Bologna su dati Eurostat 5

6 Tra i principali Paesi dell area euro la richiesta di finanziamento risulta alquanto difforme nei diversi settori produttivi, per l Industria in senso stretto si va da un 38,6% dell Italia al 40% della Francia. Per il Commercio si hanno poche differenze tra Italia e Germania, circa il 28% per entrambe, mentre Francia e Spagna oltrepassano il 35%. Finanziamenti richiesti (valori %) Italia Germania 38,6 36,9 28,5 27,5 28,3 24,4 20,9 18,9 15,1 14,5 Industria in senso stretto Costruzioni Commercio, trasporti, ristorazione Informazione e comunicazione Attività profess., scientifiche e tecniche Industria in senso stretto Costruzioni Commercio, trasporti, ristorazione Informazione e comunicazione Attività profess., scientifiche e tecniche 40,0 41,2 Francia 36,4 39,2 41,5 Spagna 37,0 35,7 26,9 29,8 26,9 Industria in senso stretto Costruzioni Commercio, trasporti, ristorazione Informazione e comunicazione Attività profess., scientifiche e tecniche Industria in senso stretto Costruzioni Commercio, trasporti, ristorazione Informazione e comunicazione Attività profess., scientifiche e tecniche Elaborazioni Ufficio Statistica Studi CCIAA Bologna su dati Eurostat Un altro fenomeno osservato da Eurostat riguarda i fattori critici che si ipotizza possano avere effetto restrittivo sulla crescita economica dei paesi comunitari. Sia per l Italia sia per i principali partner commerciali del nostro Paese, il motivo predominante di inquietudine risulta essere la situazione economica generale. L elevato costo del lavoro preoccupa maggiormente gli operatori economici di Francia e Italia. 6

7 Mentre un elemento di notevole tensione per quanto riguarda la Spagna è costituito dalla debolezza del mercato interno, apprensione condivisa, sebbene in minor misura, anche da Germania e Italia. La mancanza di incentivi fiscali sembra essere un fattore di limitazione della crescita avvertito in modo peculiare nel nostro Paese. Fattori che sembrano limitare la crescita economica tra il 2011 e il 2013 (Valori %) 21,9 Italia Germania 15,6 11,2 10,1 12,7 11,7 10,5 6,4 5,3 2,5 1,9 1,8 1,6 1,4 Prospettive economiche generali Alto costo del lavoro Mancanza di Scarsa Scarsa Necessità di Altre debolezze incentivi fiscali domanda sul domanda sui investire in infrastrutturali mercato interno mercati esteri apparecchiature Prospettive economiche generali Alto costo del lavoro Mancanza di Scarsa Scarsa Necessità di Altre debolezze incentivi fiscali domanda sul domanda sui investire in infrastrutturali mercato interno mercati esteri apparecchiature 25,1 Francia 23,0 Spagna 18,5 12,3 10,6 8,6 8,7 4,5 4,9 1,2 0,2 2,6 2,7 0,6 Prospettive economiche generali Alto costo del lavoro Mancanza di Scarsa Scarsa Necessità di Altre debolezze incentivi fiscali domanda sul domanda sui investire in infrastrutturali mercato interno mercati esteri apparecchiature Prospettive economiche generali Alto costo del lavoro Mancanza di Scarsa Scarsa Necessità di Altre debolezze incentivi fiscali domanda sul domanda sui investire in infrastrutturali mercato interno mercati esteri apparecchiature Elaborazioni Ufficio Statistica Studi CCIAA Bologna su dati Eurostat Lo stesso Governatore della Banca d Italia 2 sottolinea la difficoltà di operatori economici ed analisti nell effettuare interpretazioni coerenti rispetto alle molteplici informazioni disponibili, con conseguenti comportamenti che a volte hanno contribuito ad acuire il contagio finanziario. Nemmeno le misure adottate nel nostro paese durante i mesi estivi sembra siano riuscite a diminuire il nervosismo sui mercati finanziari. 2 ASSIOM FOREX, Intervento del Governatore della Banca d Italia Ignazio Visco, 18 febbraio

8 L intervento effettuato dalla Banca Centrale Europea lo scorso dicembre 2011 sembra aver comunque contribuito ad un allentamento delle tensioni. L ulteriore operazione della Banca Centrale Europea, realizzata a fine febbraio 2012, secondo gli analisti si trasformerà in larga parte, almeno nel nostro Paese, in acquisto di titoli pubblici, come già è accaduto per i fondi forniti nel dicembre scorso. Ciò potrà contribuire alla riduzione dei tassi d interesse sul debito pubblico italiano, ma, considerando la precedente esperienza, potrebbe avere influsso limitato per quanto riguarda l offerta di credito. Indubbiamente il rischio-paese che insiste sull Italia porta maggiori sofferenze alle banche italiane, riflettendosi sulla raccolta di finanziamenti, quindi sui prestiti bancari, ma va anche sottolineato l incremento diffuso della differenza tra tassi attivi e passivi. Secondo la Banca d Italia, nella seconda metà del 2011 si è acuita la stretta creditizia, mentre in questo momento di recessione molte imprese italiane manifestano la necessità di maggior credito, visti anche gli allungamenti dei tempi di pagamento, sia della Pubblica Amministrazione sia tra le imprese stesse. Tempi che, nello stesso periodo, in Francia e Germania si sono ridotti. Conferme dell aumento dei tassi attivi e tensioni nell offerta di prestiti arrivano anche dall indagine sul credito condotta dall Eurosistema 3 e il governatore della Banca d Italia 4, commentandone i risultati, sottolinea come le imprese italiane si trovino nuovamente a fronteggiare un inasprimento delle condizioni creditizie e quanto sia indispensabile la capacità delle banche di valutare con attenzione il merito di credito. Andamento economico delle imprese in provincia di Bologna L indagine effettuata da Unioncamere Emilia Romagna, nell ambito dell Osservatorio regionale sul credito, si pone l obiettivo di analizzare l evoluzione dei rapporti tra il tessuto imprenditoriale locale e il sistema bancario. A tale proposito a fine 2011 è stato intervistato un campione di imprese con modalità CATI. 3 Indagine sul credito bancario nell area dell euro (Bank Landing Survey), Eurosistema, gennaio ASSIOM FOREX, Intervento del Governatore della Banca d Italia Ignazio Visco, 18 febbraio

9 È stata quindi sondata la percezione degli operatori economici rispetto alla condizione dell impresa nell ambito dell attuale situazione economica. Oltre il 70% delle imprese intervistate ritiene di subire influenze negative dall attuale crisi economica, che si traducono, in primis, nella riduzione degli ordini da parte della clientela, soprattutto nel settore metalmeccanico, nelle altre industrie e nel sistema moda. Quasi a parità di intensità si annota la percezione di una minor liquidità, principalmente nel metalmeccanico, nei servizi alle imprese e nel commercio. Come terzo elemento di criticità si registrano maggiori difficoltà a incassare pagamenti dai clienti, problematica molto sentita dai servizi alle imprese e dalle altre industrie. Per quanto riguarda il fatturato, nel corso del 2011, oltre il 42% delle imprese intervistate lo ritiene stabile, rispetto all anno precedente, con una punta del 50% nel settore delle costruzioni, mentre lo ritiene in diminuzione oltre il 38%, annoverando le quote più consistenti nell industria alimentare (51%) e nel commercio (48%). L aumento di fatturato è segnalato da circa il 18% degli intervistati, con il dato migliore nel settore metalmeccanico dove si raggiunge il 28,8%. Le ipotesi relative all anno in corso vedono aumentare la quota di chi ipotizza stabilità nella dinamica del fatturato di quasi nove punti percentuali, contestualmente diminuisce la percentuale di chi prevede un aumento, circa nello stesso ammontare. La diminuzione del fatturato è attesa dal 32% degli intervistati, mentre nel 2011 si era sfiorato il 39%. L Assetto finanziario delle imprese Oltre il 78% delle imprese intervistate dichiara di avere una linea di credito aperta presso l istituto bancario di riferimento, tra le diverse forme giuridiche quelle che ne usufruiscono maggiormente sono le imprese cooperative e le società di capitali. A livello settoriale il metalmeccanico e le altre industrie danno risposta positiva per oltre l 86%, mentre chi ne fa ricorso in misura più contenuta sono i servizi alle imprese (66,7%). 9

10 Sia per quanto riguarda la regione Emilia Romagna sia per la provincia di Bologna, i principali strumenti finanziari, di cui si servono le imprese, sono costituiti dal credito bancario e, quasi con pari intensità, dall autofinanziamento. Principali strumenti di finanziamento delle imprese nella provincia di Bologna (valori %) (*) Autofinanziamento 57,1 56,4 Finanziamenti bancari Capitale familiare, capitale soci, azioni Leasing o factoring Fondi europei, nazionali, locali Prestiti da società di intermediazione Poste Italiane SPA Obbligazioni e altri titoli di debito Venture capital Prestiti da altri soggetti 1,8 2,0 1,7 1,6 1,2 2,0 1,1 1,6 0,4 1,2 0,4 0,4 14,5 14,8 27,3 24,4 Bologna Emilia-Romagna 56,5 58,0 (*) Per la possibilità di risposte multiple il totale può differire da 100. Elaborazioni Ufficio Statistica Studi CCIAA Bologna su dati Osservatorio regionale sul credito in Emilia Romagna 2011; Unioncamere ER/Istituto G. Tagliacarne Rispetto alla precedente indagine, relativa al 2010, le imprese che hanno dato risposta positiva sull utilizzo dei finanziamenti bancari in provincia di Bologna sono aumentate di oltre il 52%, nella media regionale l incremento si è attestato sul 27,5%. Molto più contenuta, sebbene positiva, la variazione del ricorso all autofinanziamento, Bologna annota un +13,7% e la media regionale un +11,7%. Questo dato potrebbe costituire un segnale positivo per quanto riguarda il recupero della redditività delle imprese, infatti, secondo quanto segnalato dalla Banca d Italia, a livello nazionale è un fenomeno che si verifica per la prima volta dopo due anni. In terza istanza si trova il ricorso al capitale familiare, ma, per quanto riguarda Bologna, in netta diminuzione rispetto all anno precedente, le risposte positive annotano infatti un -16,4%. 10

11 Destinazione del credito Complessivamente, in provincia di Bologna, la destinazione del credito ottenuto dal sistema bancario è attribuita per l 84,2% alla gestione corrente e la parte restante ad attività di investimento (15,8%), una quota più consistente, quest ultima, rispetto alla media regionale. La forma giuridica che assegna maggiormente i finanziamenti bancari ottenuti alle attività di investimento è costituita dalle società di capitali, quasi il 19%, all opposto le cooperative intervistate, che utilizzano l intera somma di crediti ottenuti per la gestione corrente, va tenuto presente, però, che le cooperative utilizzano come forma di finanziamento anche il capitale dei soci la cui destinazione non è oggetto della presente indagine. Nel dettaglio dei settori economici si riscontrano situazioni alquanto diversificate, si passa infatti dall assegnazione del credito, ottenuto dal sistema bancario, per oltre il 33% alle attività di investimento nel settore delle Costruzioni, ad un più contenuto 7,7% nel Sistema moda. Va sottolineato, inoltre, che le imprese che si rivolgono in minor misura al credito bancario sono quelle dell Industria alimentare, all opposto le imprese del Sistema moda che hanno dato risposta affermativa per oltre l 81%. Destinazione principale del credito ottenuto dal sistema bancario nelle imprese di Bologna ,8 7,7 16,4 33,3 10,0 21,7 79,2 92,3 83,6 66,7 90,0 78,3 Industria alimentare Sistema moda Metalmecc. Costruzioni Commercio Servizi alle imprese Gestione corrente Attività di investimento Elaborazioni Ufficio Statistica Studi CCIAA Bologna su dati Osservatorio regionale sul credito in Emilia Romagna 2011; Unioncamere ER/Istituto G. Tagliacarne 11

12 Quadro evolutivo dei rapporti debitori Nel corso del 2011 si è annotata una sostanziale stabilità, nell ammontare di credito richiesto dalle imprese bolognesi, per quasi il 70% degli intervistati. A fronte di aumenti di richieste di finanziamento (oltre il 20% degli intervistati), però, l incremento di crediti concessi è stato inferiore (10,3%). Nell industria alimentare a fronte di un aumento delle richieste di oltre il 32%, la variazione di quello concesso ha visto un incremento del 7,1%. Anche per le costruzioni la differenza tra l incremento delle richieste e quello dei finanziamenti concessi è elevata. Inferiore quella tra l aumento del credito richiesto e di quello concesso per il sistema moda, meglio ancora per il settore metalmeccanico, dove l incremento del credito concesso è superiore all incremento del credito richiesto. Richiesta di credito bancario Industria alimentare Sistema moda Metalmecc. Altre industrie Costruzioni Commercio Servizi alle imprese Totale Aumentata 32,1 20,0 14,3 26,3 33,3 10,5 13,6 20,1 Diminuita 21,4 12,0 7,9 5,3 5,6 5,3 0,0 8,8 Rimasta stabile Non sa/non risponde 42,9 68,0 77,8 68,4 55,6 84,2 81,8 69,6 3,6 0,0 0,0 0,0 5,6 0,0 4,5 1,5 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Credito concesso Industria alimentare Sistema moda Metalmecc. Altre industrie Costruzioni Commercio Servizi alle imprese Totale Aumentato 7,1 8,0 15,9 15,8 11,1 0,0 4,5 10,3 Diminuito 14,3 8,0 7,9 0,0 22,2 21,1 0,0 9,8 Rimasto stabile Non sa/non risponde 78,6 84,0 76,2 84,2 66,7 73,7 95,5 79,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 5,3 0,0 0,5 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Elaborazioni Ufficio Statistica Studi CCIAA Bologna su dati Osservatorio regionale sul credito in Emilia Romagna 2011; Unioncamere ER/Istituto G. Tagliacarne Operando una scomposizione delle imprese per forma giuridica, si rileva che la richiesta di credito bancario è aumentata di circa il 25% nelle società di capitali e nelle 12

13 cooperative, mentre le ditte individuali dichiarano un aumento della richiesta sotto i dieci punti percentuali. La diminuzione della richiesta viene rilevata soprattutto dalle società di persone, quasi il 15%. Accesso al credito e costo dei finanziamenti Complessivamente le imprese bolognesi ritengono per lo più inadeguata la quantità di credito messa a disposizione dal sistema bancario, mentre vengono considerate adeguate le diverse tipologie di strumenti finanziari offerti. Per tutte le variabili analizzate, comunque, gli intervistati in provincia di Bologna danno pareri migliori rispetto alla media dell Emilia Romagna. Giudizio sull'accesso al credito Giudizio sul costo del finanziamento 2,0% 4,0% 3,2% 4,0% 2,0% 4,0% 54,0% 44,4% 48,4% 64,8% 58,4% 61,6% 44,0% 51,6% 48,4% 31,2% 39,6% 34,4% Quantità credito disponibile/erogabile Tipologia di strumenti finanziari offerti Tempi di valutaz./ accettaz. richieste fido Adeguato Inadeguato Non sa/non risponde Tasso applicato Garanzie richieste Costo complessivo del finanziamento Adeguato/Accettabile Inadeguato/Oneroso Non sa/non risponde Elaborazioni Ufficio Statistica Studi CCIAA Bologna su dati Osservatorio regionale sul credito in Emilia Romagna 2011; Unioncamere ER/Istituto G. Tagliacarne Per quanto riguarda il costo dei finanziamenti i giudizi sono meno positivi, sia per quanto concerne il tasso applicato sia per le garanzie richieste e il costo complessivo del finanziamento. Ben oltre la metà delle risposte risulta delineare un quadro di sofferenza, pur rimanendo, anche in questo caso, al di sotto delle valutazioni negative medie regionali. 13

14 I settori che hanno maggiormente risentito dell aumento dei costi bancari, principale criticità riscontrata, sono il Commercio, il Sistema moda e, con pari intensità, il Metalmeccanico e le Costruzioni. Principali criticità Aumento dei costi/commissioni applicate Riduzione della quantità di credito concesso Industria alimentare Sistema moda Metalmecc. Altre industrie Costruzioni Commercio Servizi alle imprese Totale 14,3 24,0 22,2 15,8 22,2 26,3 18,2 20,6 0,0 12,0 7,9 5,3 16,7 5,3 0,0 6,7 Aumento del tasso applicato 17,9 24,0 12,7 5,3 11,1 0,0 18,2 13,4 Riduzione dell orizzonte temporale del debito 10,7 0,0 4,8 5,3 0,0 5,3 0,0 4,1 Aumento delle garanzie richieste 0,0 0,0 7,9 15,8 16,7 5,3 9,1 7,2 Altri motivi 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 5,3 9,1 1,5 Nessuna criticità, condizioni applicate soddisfacenti 57,1 40,0 44,4 52,6 33,3 52,6 45,5 46,4 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Elaborazioni Ufficio Statistica Studi CCIAA Bologna su dati Osservatorio regionale sul credito in Emilia Romagna 2011; Unioncamere ER/Istituto G. Tagliacarne In modo molto diversificato viene segnalata la sofferenza relativa all aumento del tasso applicato, molto sentita nel Sistema moda, seguito dai Servizi alle imprese e dall Industria alimentare. La richiesta di aumento delle garanzie sembra toccare principalmente il settore delle Costruzioni, che risente in modo consistente anche della riduzione del credito concesso. 14

15 Il ruolo dei Confidi in provincia di Bologna Più di un quarto delle imprese del territorio bolognese ha dichiarato di essersi avvalso dell intermediazione di un Confidi, fornendo un giudizio positivo, per il servizio usufruito, nell 88% dei casi. Particolari le valutazioni di chi non ha usufruito di tale servizio, ben oltre il 40% dichiara infatti di considerarlo inutile, sebbene solo il 2% ritenga che non sia un servizio vantaggioso. Ricorso ai Confidi da parte delle imprese in provincia di Bologna Dichiara di aver fatto ricorso a Confidi 26,8% Dichiara di non aver fatto ricorso a Confidi 73,2% Giudizio sui servizi offerti dai Confidi Motivazioni di non utilizzo dei Confidi Adeguati 79% Molto adeguati 9% Non adeguati 10% Non sa/non risponde 2% Gli svantaggi sono superiori ai vantaggi 2% I costi sono eccessivi 4% Non si ritiene il Confidi uno strumento utile 44% Altri motivi 37% Non sa/non risponde 6% Non si possiedono i requisiti per accedervi 7% Elaborazioni Ufficio Statistica Studi CCIAA Bologna su dati Osservatorio regionale sul credito in Emilia Romagna 2011; Unioncamere ER/Istituto G. Tagliacarne L utilizzo di un Confidi a livello settoriale vede senz altro una predominanza del settore delle costruzioni, i cui operatori hanno dato risposta affermativa sul ricorso ad un Confidi per l ottenimento di credito per oltre il 40%, situazione opposta per il commercio, dove solo il 14,8% ha risposto positivamente. Si deve comunque evidenziare che l utilizzo dei Confidi è progressivamente aumentato dall inizio della crisi economica, se l 11,9% degli intervistati dichiara di aver fatto per la prima volta ricorso ad un Confidi nel 2009, nel 2011 tale percentuale supera il 16%. 15

16 Le specifiche tecniche dell indagine L indagine sul campo ha interessato un campione di imprese operanti in Emilia- Romagna. Il metodo statistico utilizzato per estrarre i soggetti/imprese da intervistare è stato quello del campione stratificato proporzionale, finalizzato ad un indagine qualitativa multiscopo. La stratificazione è avvenuta considerando il peso dei comparti di attività economica in cui si è suddiviso il tessuto di impresa all interno delle nove province dell Emilia- Romagna, mentre l estrazione all interno dei gruppi è stata effettuata attraverso l utilizzo di apposite tavole di numeri casuali. Numerosità campionaria Errore Campionario Bologna 250 6,2 Emilia Romagna ,5 Strutturando il campione in questo modo le stime ottenute, fissando l intervallo di confidenza al 95% e nell ipotesi di p=q=50%, sono soggette ad un errore per il totale del campione del ±2,5%. Le interviste alle aziende, realizzate nel periodo compreso fra il 1 ed il 21 dicembre 2011, sono state effettuate telefonicamente con sistema C.A.T.I. (Computer Assisted Telephone Interviewing), attraverso la somministrazione ai Titolari/Responsabili delle imprese di un questionario strutturato. Al fine del raggiungimento del previsto numero di interviste è stato necessario contattare aziende. 16

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