STATO E RIDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "STATO E RIDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE"

Transcript

1 STATO E RIDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE CORSO DI LAUREA IN SERVIZIO SOCIALE, FACOLTÁ DI SOCIOLOGIA A.A ANNA TEMPIA 10 LEZIONE IL WELFARE STATE: INTRODUZIONE ALLA SPESA PER L ASSISTENZA (ottobre 2008) BIBLIOGRAFIA: P. Bosi ( a cura di) Corso di Scienza delle Finanze, Il Mulino, Bologna 2006 Pdf sul sito Materiali per gli studenti: Ministero della Solidarietà, Decreto di riparto del Fondo Nazionale delle Politiche Sociali 2007

2 LE RAGIONI DELL INTERVENTO PUBBLICO FINALITA SPECIFICA è quella redistributiva di contrasto alla povertà + la promozione della solidarietà nei confronti di soggetti che si trovano in condizioni di disagio personale (handicap) sociale (emarginazione, tossicodipendenza, alcoolismo) Tra le spese per l assistenza vengono di solito considerati i programmi che hanno lo scopo di sostenere le responsabilità familiari, anche se c è chi sostiene che dovrebbero far parte delle Politiche familiari. 2

3 LE PRESTAZIONI DEL WELFARE STATE NEL CAMPO DELL ASSISTENZA PROGRAMMI DI CONTRASTO DELLA POVERTA Pensione sociale Reddito minimo di inserimento PROGRAMMI PER PORTATORI DI HANDICAP Pensioni e rendite per handicap Pensioni invalidi civili Servizi per non autosufficienti POLITICHE PER LA FAMIGLIA E PER I MINORI Assegni per i figli 3

4 RAGIONI DELL INTERVENTO PUBBLICO a) la redistribuzione può esser considerata come un bene di merito b) è bene che lo Stato si faccia interprete dello spirito altruistico : ha maggiori probabilità di successo rispetto alla carità privata c) al bene ridistribuzione sono associate delle esternaltà positive d) è visto come l assicurazione contro il rischio di povertà e) Ci sono spiegazioni di Public Choice: 1) modello di Meltzer-Richard 2) teoria neoclassica 4

5 IMPOSTAZIONE DEI PROGRAMMI DI SPESA PER L ASSISTENZA Le caratteristiche dei programmi per l assistenza sono indicative della natura del modello di WS del paese IMPOSTAZIONE UNIVERSALISTICA O SELETTIVA? IMPOSTAZIONE UNIVERSALISTICA O CATEGORIALE? DARE AI BENEFICIARI TRASFERIMENTI MONETARI O SERVIZI? 5

6 DISUGUAGLIANZA E POVERTA COME MISURARLE? QUALE VARIABILE ECONOMICA DI RIFERIMENTO? Reddito o consumo? QUALE L UNITA DI ANALISI E PIU APPROPRIATA? L individuo o la famiglia? SE SI SCEGLIE LA FAMIGLIA, COME CONFRONTARE TRA DI LORO FAMIGLIE CON CARATTERISTICHE SOCIO-DEMOGRAFICHE DIVERSE? Si ricorre alle scale di equivalenza. Quali? In Italia si utilizza l ISE (Indicatore di Situazione Economica) 6

7 DISEGUAGLIANZA E POVERTA INDICANO LO STESSO FENOMENO? DISEGUAGLIANZA misura il grado di concentrazione dei redditi in un dato paese Semplificando, se aumenta la diseguaglianza significa che aumenta la distanza tra ricchi e poveri (Vedi: dati OCSE 2008) Si misura con: la curva di Lorenz, l indice di Gini, il rapporto interdecilico. Quando si leggono dei dati, tener conto che normalmente l indice di disuguaglianza viene normalizzato ad 1. Perciò i valori sono compresi tra 0 (perfetta uguaglianza), e 1 ( massima disuguaglianza) POVERTA presuppone che siano identificati i poveri come coloro i quali stanno al di sotto di una certa soglia La determinazione della soglia dipende dalla definizione che si dà della povertà. Semplificando RELATIVA essere povero significa avere meno di nel confronto con gli altri. Definita la media o la mediana della spesa o del reddito individuale o familiare, è povero chi ha una spesa o un reddito inferiore a questo livello ASSOLUTA stabilito il valore monetario di un paniere di beni e servizi essenziali, essere povero significa avere una spesa per consumi inferiore a quella richiesta per questo paniere 7

8 I PROGRAMMI DI CONTRASTO DELLA POVERTA ATTRAVERSO I TRASFERIMENTI MONETARI (1) Possono essere: a) Selettivi b) Universali c) Più o meno integrati con il sistema tributario 8

9 I PROGRAMMI DI CONTRASTO DELLA POVERTA ATTRAVERSO I TRASFERIMENTI MONETARI (2) I Programmi selettivi: aspetto positivo: consentono di eliminare la povertà con minor dispendio di risorse pubbliche aspetti negativi: - i soggetti poveri non hanno incentivo a produrre reddito (trappola della povertà) - il means testing comporta costi psicologici e sociali elevati per chi richiede l intervento - ci possono essere vistosi problemi di asimmetria informativa, perché si possono includere soggetti che non lo meritano, o escludere soggetti che invece lo meriterebbero - costi amministrativi : le procedure amministrative per accertare i mezzi sono complesse e costose ( e imperfette) Per evitare la trappola della povertà, si possono fare dei programmi a contrasto parziale della povertà, che prevedano per i poveri un trasferimento che integri solo una parte della differenza tra il livello di povertà e il loro reddito. 9

10 I PROGRAMMI DI CONTRASTO DELLA POVERTA ATTRAVERSO I TRASFERIMENTI MONETARI (3) Il Minimo vitale o Reddito minimo garantito E un programma di contrasto della povertà che integra la differenza tra il reddito (Y) del beneficiario e un livello di reddito minimo (G). Questo reddito minimo e di importo inferiore o pari alla soglia di povertà 10

11 I PROGRAMMI DI CONTRASTO DELLA POVERTA ATTRAVERSO I TRASFERIMENTI MONETARI (4) I programmi integrati sussidi- imposte Sull efficacia del programma di contrasto della povertà, conta anche come si finanzia il programma, poiché anche il finanziamento può avere effetti redistributivi. Ciò comporta analizzare il sussidio insieme all imposta (programmi integrati sussidio-imposta). Due programmi di questo tipo sono: a) il dividendo sociale b) l imposta negativa sul reddito In entrambi i casi si tratta di programmi universali 11

12 Il dibattito sul Basic Income (RM) e sui programmi sussidi-imposte Le radici ideologiche dei sostenitori di proposte di questo tipo non sono solo limitate all area dei riformatori, ma sono presenti anche in filoni di area liberista. La visione più utopistica di BI si ricollega all idea di cittadinanza, secondo cui uno stato democratico deve essere in grado di garantire a tutti i suoi cittadini le risorse per vivere, indipendentemente dalle loro capacità e disponibilità. In questo senso non ha nulla di assistenziale ma secondo il filosofo sociale Van Parijs deve costituire una base economica autenticamente incondizionata. L economista Jeames Meade fin dal 1935 aveva suggerito l utilizzo del sistema fiscale per estendere l eguaglianza dei redditi, dapprima con lo sviluppo dei servizi sociali e poi con la distribuzione del dividendo sociale. Recentemente nel 95 lo stesso filosofo ha scritto che - poiché nelle società moderne, il ritorno al pieno impiego può esser conseguito solo in situazioni in cui i lavoratori che cercano impiego siano disponibili a retribuzioni molto basse o a part time ( con l effetto di accentuare le differenze tra ricchi e poveri) - occorre separare progressivamente le due funzioni assegnate al salario ( la funzione allocativa e quella redistributiva del reddito) assegnando ad altri strumenti la funzione redistributiva del reddito. La corresponsione di un sussidio sociale incondizionato, indipendente dall attività lavorativa, costituirebbe la soluzione al problema. L economista Milton Friedman, campione di liberismo economico, ha suggerito un sussidio universale, contro la povertà che consenta di fissare un livello al di sotto del quale non potrebbe scendere il reddito di nessun cittadino. F. appoggia questa proposta perché è interessato alla semplificazione e perché ritiene che sia uno strumento privo degli effetti della trappola della povertà Per quale motivo, pur essendoci un accordo così ampio, questi programmi non vengono attuati? costo elevato del programma avversione per proposte che mettano in questione l etica del lavoro ( come principio dominante della legittimazione sociale di un individuo) Soluzione di compromesso è quella proposta da Antony Atkinson nel 1995 (uno dei più importanti studiosi di welfare): Il basic income parziale, o reddito di partecipazione. E pensato come integrazione degli altri istituti del welfare. Questo reddito di partecipazione è giustificato non solo dalla partecipazione al mercato del lavoro, ma anche dalla partecipazione a qualsiasi forma di contributo sociale (coloro che non possono lavorare a causa di malattie, handicap, le persone impegnate in corsi di formazione o aggiornamento, nell attività di cura per figli o altri familiari a carico). Si tratta quindi di una definizione molto ampia di partecipazione che riconosce un ruolo importante all attività di servizio alla persona. 12

13 GLI ISTITUTI DI SPESA PER L ASSISTENZA IN ITALIA Rispetto agli obiettivi di contrasto della povertà, la spesa per l assistenza in Italia appare: frammentata modeste risorse impiegate(comparativamente agli altri paesi europei) tenta di perseguire obiettivi di solidarietà in modo indiretto prevalentemente orientata ai trasferimenti monetari e poco ai servizi programmi con impronta categoriale che privilegia alcuni soggetti (anziani e lavoratori dipendenti) 13

14 ITALIA : CHI GESTISCE GLI ISTITUTI? V. Suddivisione degli istituti: pag. 441 e seg. a) Istituti gestiti a livello nazionale dall INPS: a.1 programmi di contrasto della povertà (pensioni integrate al minimo e assegno sociale) a.2 programmi di tutela di soggetti con handicap (indennità di accompagnamento, rendite per invalidità civile, rendite per ciechi, sordomuti) a.3 programmi di sostegno dei nuclei familiari (assegno per il nucleo familiare ANF, assegno per nuclei con almeno tre minori, deduzioni per oneri di famiglia nell ambito dell IRPEF) b) Istituti gestiti a livello locale: assistenza domiciliare anziani, ricoveri in case protette, asili nido, programmi di aiuto alle categorie emarginate. Proposte di riforma: P. Bosi segnala per la sua organicità il Rapporto della Commissione Onofri del 1997 (pag. 443) 14

15 ITALIA ( ) Passi di riforma del Governo di Centro Sinistra Introduzione dell ISE E un nuovo strumento di means testing disciplinato nel 1997, 1998, e L Indicatore della situazione economica equivalente ISE serve a per valutare la situazione economica di un soggetto o di un nucleo familiare, per definire le condizioni di accesso al servizio ( per stabilire se l utente deve partecipare al costo del servizio e in quale misura) Assegno per nuclei con almeno 3 figli e assegno di maternità. Entrambi universali e commisurati all ISE Sperimentazione del Reddito Minimo di Inserimento ( ). Sperimentazione collegata alla finanziaria L. 444/97 e poi al dlgs 237/98, gestito dai comuni. E stato un classico sussidio di Reddito minimo vitale. Molto basso. Abolita Legge 328/2000 legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali (passaggio molto importante) Fondo Nazionale per le Politiche Sociali Ruolo di coordinamento da parte dello stato, di programmazione della regione, di gestione di comuni e degli organismi del terzo settore. Dovrebbe realizzare maggiore omogeneità nell offerta dei servizi di assistenza. Problemi dopo la riforma del Titolo V della Costituzione. 15

16 ITALIA ( ) Provvedimenti del Governo di centro destra Libro Bianco sul welfare (2003) Piano d Azione Nazionale per l inclusione sociale (2003) Innalzamento ad 1 milione di lire delle pensioni minime per gli over 70 Le pensioni sono passate a 516 euro al mese nel 2002 e a 551 nel I beneficiari: prevalentemente titolari di pensioni sociali (invalidità, pensioni sociali, di pensioni integrate al minimo, pensioni di guerra), prevalentemente donne ed ex lavoratori autonomi Assegno per i nuovi nati (oltre al primo figlio) e successivi provvedimenti Deduzione dall imponibile IRPEF di parte delle spese di cura (sostenute pagando persone esterne alla famiglia) e di altre spese (il 19% delle rette dei nidi per un massimo di 632 euro all anno. Attuata per il 2005) Trasformazione delle detrazioni IRPEF PER CARICHI DI FAMIGLIA in deduzioni (dal 2005) Istituzione del Reddito di Ultima Istanza (RUI) Istituito dalla Legge Finanziaria 2004, come strumento per accompagnare i programmi di reinserimento sociale. Destinato a nuclei familiari i cui componenti non beneficiano di altri ammortizzatori sociali. Sottoposto ad un means testing. La legge finanziaria 2004 rimanda le modalità di attuazione a decreti ministeriali mai usciti. Intanto la Corte Costituzionale ha giudicato illegittimo il cofinanziamento statale di questa misura, per incompatibilità con il nuovo Titolo V della Costituzione. Mai applicato. 16

17 IL FONDO NAZIONALE PER LE POLITICHE SOCIALI (1) E la principale fonte di finanziamento statale delle politiche sociali italiane E nato dall art. 59 della l. 449/1997 ed inizialmente è stato costituito presso la Presidenza del Consiglio Nella prima fase il FNPS era alimentato da una dotazione generale e anche da vari stanziamenti, previsti da iniziative di settore ( per esempio dalla l. 285 del1997, da leggi sulla tossicodipendenza, sull handicap, sul reddito minimo di inserimento) Inizialmente il riparto spettava al Ministro della Solidarietà Sociale, sentiti i Ministri interessati. Successivamente è stato disposto che prima di decidere il riparto ci fosse l obbligo di consultare la Conferenza Unificata (Stato Regioni) Le regole per il riparto sono state modificate con norme successive La legge 328/2000 conferisce al FNPS una nuova fisionomia Nel Fondo confluiscono: tutti i finanziamenti disposti da leggi nazionali di settore + le risorse aggiuntive stanziate dalla l. 328/

18 IL FONDO NAZIONALE PER LE POLITICHE SOCIALI (2) L obiettivo della 328/2000 era quello di utilizzare il FNPS affinché le Regioni, le province autonome e gli enti locali potessero disporre di risorse aggiuntive sul proprio territorio, Risorse da ripartire sulla base dei Piani di zona predisposti dai comuni L entrata in vigore della riforma del Titolo V della Costituzione ha spostato la materia dell assistenza sociale dall area della potestà legislativa concorrente Stato Regioni a quella della potestà esclusiva delle Regioni La conseguenza è che, nelle materie e per le funzioni che rientrano nella potestà esclusiva delle regioni, non sembra ammissibile che il legislatore statale intervenga disciplinando come si devono finanziare le funzioni che spettano in via esclusiva alle regioni. Ciò significa che non sarebbe ammissibile che lo stato disponga dei finanziamenti a destinazione vincolata a favore delle regioni (v. varie sentenze della Corte Costituzionale) Nonostante questi problemi, il FNPS conserva una funzione molto importante per il finanziamento delle politiche sociali perché: Là dove va ad incidere sul sistema dell autonomia finanziaria delle regioni, si giustifica in via transitoria (fino alla completa attuazione dell art. 119 della Costituzione) Finanzia anche funzioni statali 18

19 PROSPETTIVE E PROBLEMI APERTI Importanza del finanziamento proveniente dal Fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS) in attesa dell attuazione degli art 117 e 119 della Costituz. (N.B. Si veda sul sito degli studenti il pdf. con il Testo del decreto di riparto del Fondo Nazionale per le politiche sociali Quali sono le somme stanziate, A chi vanno, ecc.? ) Come assicurare un adeguato finanziamento all assistenza? Il FNPS e compatibile con la riforma del titolo V della Costituzione? Come definire e garantire i LEP? (LEP= Livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono esser garantiti su tutto il territorio nazionale, art. 117 Cost.) 19

L ASSISTENZA: PROGRAMMI DI CONTRASTO DELLA POVERTÀ (parte prima) CONTENUTI DELLE TRE LEZIONI

L ASSISTENZA: PROGRAMMI DI CONTRASTO DELLA POVERTÀ (parte prima) CONTENUTI DELLE TRE LEZIONI Lezione 7.1 L ASSISTENZA: PROGRAMMI DI CONTRASTO DELLA POVERTÀ (parte prima) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2018-19) 1 CONTENUTI DELLE TRE LEZIONI Ragioni dell intervento pubblico nel campo dell

Dettagli

LA SPESA PER ASSISTENZA

LA SPESA PER ASSISTENZA L SPES PER SSISTENZ Economia Politica - Lezione 11 LE PRESTZIONI DEL WS SSISTENZ Programmi di contrasto della povertà Pensione sociale Reddito minimo di inserimento Politiche per la famiglia e i minori

Dettagli

Capitolo VIII. La spesa e le politiche per l Assistenza in Italia

Capitolo VIII. La spesa e le politiche per l Assistenza in Italia Capitolo VIII. La spesa e le politiche per l Assistenza in Italia La spesa per Assistenza sociale nel 2014 Conti Sespros Spesa per Assistenza (milioni di euro) 41462 in % del Pil 2.6 in % delle prestazioni

Dettagli

DISTRIBUZIONE DEL REDDITO E POVERTÀ: DEFINIZIONI E PROBLEMI DI MISURA CONTENUTI DELLA LEZIONE

DISTRIBUZIONE DEL REDDITO E POVERTÀ: DEFINIZIONI E PROBLEMI DI MISURA CONTENUTI DELLA LEZIONE Lezione 6. DISTRIBUZIONE DEL REDDITO E POVERTÀ: DEFINIZIONI E PROBLEMI DI MISURA SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 207-8) CONTENUTI DELLA LEZIONE. Le unità di misura 2. Le misure della disuguaglianza

Dettagli

L ASSISTENZA: PROGRAMMI DI CONTRASTO DELLA POVERTÀ (parte seconda) Organizzazione della lezione

L ASSISTENZA: PROGRAMMI DI CONTRASTO DELLA POVERTÀ (parte seconda) Organizzazione della lezione Lezione 7.2 L ASSISTENZA: PROGRAMMI DI CONTRASTO DELLA POVERTÀ (parte seconda) SdW SISTEMI DI WELARE (P. Silvestri, 2018/19) 1 Organizzazione della lezione 1) MISURE DI EICACIA DEI PROGRAMMI 2) PROGRAMMI

Dettagli

LA SPESA PER LA PROTEZIONE SOCIALE IN ITALIA NEL 2007

LA SPESA PER LA PROTEZIONE SOCIALE IN ITALIA NEL 2007 LA SPESA PER LA PROTEZIONE SOCIALE IN ITALIA NEL 2007 di Elio Corrente La Relazione generale sulla situazione economica del Paese per l anno 2007, presentata dal Ministro dell Economia e delle Finanze

Dettagli

DISTRIBUZIONE DEL REDDITO E POVERTÀ: DEFINIZIONI E PROBLEMI DI MISURA CONTENUTI DELLA LEZIONE

DISTRIBUZIONE DEL REDDITO E POVERTÀ: DEFINIZIONI E PROBLEMI DI MISURA CONTENUTI DELLA LEZIONE Lezione 6. DISTRIBUZIONE DEL REDDITO E POVERTÀ: DEFINIZIONI E PROBLEMI DI MISURA SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) CONTENUTI DELLA LEZIONE. Le unità di misura 2. Le misure della disuguaglianza

Dettagli

Sintesi del Rapporto a cura di Cristiano Gori

Sintesi del Rapporto a cura di Cristiano Gori Sintesi del Rapporto a cura di Cristiano Gori Roma, 11 luglio 2014 www.caritas.it Cos è la povertà Povertà: una molteplicità di definizioni Povertà = povertà assoluta «La vive chi non può sostenere la

Dettagli

in Italia: utilità e inadeguatezze

in Italia: utilità e inadeguatezze Gli interventi di risposta alla crisi in Italia: utilità e inadeguatezze Stefano Sacchi Dipartimento di Studi del Lavoro e del Welfare, Università di Milano Unità di Ricerca sulla Governance Europea URGE,

Dettagli

La condizione economica delle famiglie e la distribuzione delle prestazioni prima e dopo la riforma

La condizione economica delle famiglie e la distribuzione delle prestazioni prima e dopo la riforma Terzo incontro nazionale per una riforma del welfare sociale RIDEFINIRE LE POLITICHE SOCIALI SU CRITERI DI EQUITÀ ED EFFICACIA La condizione economica delle famiglie e la distribuzione delle prestazioni

Dettagli

DISEGNAMO IL WELFARE DI DOMANI

DISEGNAMO IL WELFARE DI DOMANI DISEGNAMO IL WELFARE DI DOMANI Un convegno per i primi 40 anni di Prospettive Sociali e Sanitarie Milano, giovedì 29 settembre 2011 Riformare la spesa sociale Una missione impossibile? La spesa per la

Dettagli

FINANZIARIA Famiglia.

FINANZIARIA Famiglia. FINANZIARIA 2007 Famiglia www.governo.it 1 La famiglia al centro della società Fondo delle politiche per la famiglia Piano per gli asilo nido Fondo per le non autosufficienze Diritti per le lavoratrici

Dettagli

LA SPESA PER ASSISTENZA Strumenti di analisi

LA SPESA PER ASSISTENZA Strumenti di analisi osi (a cura di), orso di scienza delle finanze, il Mulino, 212 1 apitolo VII ontenuti della lezione L SPES PER SSISTENZ Strumenti di analisi Ragioni dell intervento pubblico nel campo dell assistenza Misure

Dettagli

DISEGNAMO IL WELFARE. Un convegno per i primi 40 anni di Prospettive Sociali e Sanitarie. Milano, giovedì 29 settembre 2011

DISEGNAMO IL WELFARE. Un convegno per i primi 40 anni di Prospettive Sociali e Sanitarie. Milano, giovedì 29 settembre 2011 DISEGNAMO IL WELFARE DI DOMANI Un convegno per i primi 40 anni di Prospettive Sociali e Sanitarie Milano, giovedì 29 settembre 2011 Riformare la spesa sociale Una missione impossibile? La spesa per la

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 21 settembre 2005, n. 0320/Pres.

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 21 settembre 2005, n. 0320/Pres. L.R. 4/1999, art. 4, c. 4 B.U.R. 5/10/2005, n. 40 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 21 settembre 2005, n. 0320/Pres. Regolamento per la ripartizione per l anno 2005 del Fondo sociale regionale di cui

Dettagli

Finanziare la riforma dell assistenza in periodo di crisi. Paolo Bosi Centro di analisi delle politiche pubbliche (CAPP) Milano 26 settembre 2013

Finanziare la riforma dell assistenza in periodo di crisi. Paolo Bosi Centro di analisi delle politiche pubbliche (CAPP) Milano 26 settembre 2013 La crisi e il welfare Finanziare la riforma dell assistenza in periodo di crisi Paolo Bosi Centro di analisi delle politiche pubbliche (CAPP) Milano 26 settembre 213 Il dibattito si polarizzazione su proposte

Dettagli

DALLE POLITICHE AI SERVIZI. UNA VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI IN ATTO

DALLE POLITICHE AI SERVIZI. UNA VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI IN ATTO LORENZO LUSIGNOLI Dipartimento Politiche Sociali, salute e Riforma P.A. della Cisl DALLE POLITICHE AI SERVIZI. UNA VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI IN ATTO COSA SUCCEDE IN EUROPA Spesa per la protezione sociale

Dettagli

La finanza pubblica italiana verso la legge di bilancio per il 2019

La finanza pubblica italiana verso la legge di bilancio per il 2019 La finanza pubblica italiana verso la legge di bilancio per il 2019 Reddito di cittadinanza e dintorni Stefano Toso Università di Bologna e Capp Modena, Dipartimento di Economia Marco Biagi 12 ottobre

Dettagli

Finanziare la riforma dell assistenza in periodo di crisi

Finanziare la riforma dell assistenza in periodo di crisi Finanziare la riforma dell assistenza in periodo di crisi Paolo Bosi Centro di analisi delle politiche pubbliche (CAPP) Milano 26 settembre 2013 La crisi e il welfare Il dibattito si polarizzazione su

Dettagli

Principi e fondamenti dei SERVIZI SOCIALI

Principi e fondamenti dei SERVIZI SOCIALI lezione n. 2 Corso per operatore Socio sanitario Principi e fondamenti dei SERVIZI SOCIALI docente: Giuseppe Viani I principi costituzionali in materia di assistenza e servizi sociali Art. 38 co.1 Cost.

Dettagli

Temi di <Nome Insegnamento> Unità Didattica xx <Titolo Unità Didattica>

Temi di <Nome Insegnamento> Unità Didattica xx <Titolo Unità Didattica> diapositiva #1 diapositiva #2 diapositiva #3 CORSO DI SCIENZA DELLE FINANZE I MODELLI DI WELFARE STATE LE ORIGINI STORICHE DEL WS Cos è il welfare state? è un insieme di istituti messi in atto nelle società

Dettagli

Fiscalità selettiva e redistribuzione del reddito

Fiscalità selettiva e redistribuzione del reddito Fiscalità selettiva e redistribuzione del reddito Firenze, 21 maggio 2008 Perché (e quanto) redistribuire a livello locale? In che modo? Con quali effetti? 1 E opportuno attribuire agli enti locali la

Dettagli

Politiche di contrasto alla povertà: il quadro nazionale e la proposta del Reddito di Dignità in Puglia Vito Peragine

Politiche di contrasto alla povertà: il quadro nazionale e la proposta del Reddito di Dignità in Puglia Vito Peragine 1 Politiche di contrasto alla povertà: il quadro nazionale e la proposta del Reddito di Dignità in Puglia Vito Peragine Università degli Studi di Bari Aldo Moro Bari, Palazzo Ateneo, 21 gennaio 2016 2

Dettagli

Dal Casellario dell assistenza al SIUSS MATERA, 10 NOVEMBRE 2017

Dal Casellario dell assistenza al SIUSS MATERA, 10 NOVEMBRE 2017 Dal Casellario dell assistenza al SIUSS MATERA, 10 NOVEMBRE 2017 Contesto normativo Il Casellario dell Assistenza è stato previsto: dal D.L. 31 maggio 2010 n. 78, convertito nella L. 30 luglio 2010 n.

Dettagli

Economia del Settore Pubblico

Economia del Settore Pubblico Economia del Settore Pubblico Emanuela Randon Lezione 1 a.a. 2010-2011 Febbraio 2011 1 PRESENTAZIONE DEL CORSO aspetti organizzativi testo di riferimento modalità di valutazione obiettivi e struttura del

Dettagli

Le Politiche di contrasto alla povertà

Le Politiche di contrasto alla povertà Le Politiche di contrasto alla povertà Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 1 Definizione di povertà La povertà rappresenta

Dettagli

Una definizione di assistenza sociale

Una definizione di assistenza sociale Una definizione di assistenza sociale Nell ordinamento italiano, l assistenza sociale viene oggi concepita come l insieme delle attività inerenti alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti

Dettagli

Francesco Marsico CARITAS ITALIANA Alleanza contro la povertà in Italia POLITICHE E MODELLI DI LOTTA ALLA POVERTÀ

Francesco Marsico CARITAS ITALIANA Alleanza contro la povertà in Italia POLITICHE E MODELLI DI LOTTA ALLA POVERTÀ Francesco Marsico CARITAS ITALIANA Alleanza contro la povertà in Italia POLITICHE E MODELLI DI LOTTA ALLA POVERTÀ Fondazione Ebbene Roma, 4 NOVEMBRE 2015 I contenuti della presentazione 1 2 3 4 La normalità

Dettagli

Servizio Programmazione Sociale e Integrazione Sociosanitaria

Servizio Programmazione Sociale e Integrazione Sociosanitaria R E G I O N E P U G L I A Proposta di Deliberazione della Giunta Regionale Area Politiche per la promozione della salute delle persone e delle pari opportunità Servizio Programmazione Sociale e Integrazione

Dettagli

20 MILIONI DI POVERI IN MENO NEL 2020? LE STRATEGIE EUROPEE E NAZIONALI

20 MILIONI DI POVERI IN MENO NEL 2020? LE STRATEGIE EUROPEE E NAZIONALI socialcohesiondays 4, 5, 6 giugno 2015 Reggio Emilia 20 MILIONI DI POVERI IN MENO NEL 2020? LE STRATEGIE EUROPEE E NAZIONALI Vito Peragine Università di Bari Crescita e disuguaglianza in Italia Fonte:

Dettagli

Pensione per chi non ha mai lavorato. Autore : Noemi Secci. Data: 27/03/2018. Chi non è mai stato occupato può ottenere la pensione?

Pensione per chi non ha mai lavorato. Autore : Noemi Secci. Data: 27/03/2018. Chi non è mai stato occupato può ottenere la pensione? Pensione per chi non ha mai lavorato Autore : Noemi Secci Data: 27/03/2018 Chi non è mai stato occupato può ottenere la pensione? Sei vicino all età della pensione e ti stai chiedendo se hai diritto a

Dettagli

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI DECRETO 4 maggio 2015. Ripartizione delle risorse finanziarie afferenti il Fondo nazionale per le politiche sociali, per l anno 2015. IL MINISTRO DEL LAVORO

Dettagli

Nuove Strategie di lotta alla povertà e di inclusione sociale

Nuove Strategie di lotta alla povertà e di inclusione sociale Nuove Strategie di lotta alla povertà e di inclusione sociale Massimo Baldini, Dipartimento di Economia «Marco Biagi», Università di Modena e Reggio Emilia. Roma, 13 settembre 2016 1 La povertà in Italia

Dettagli

19.442,71 25,7 25,0 23,1 25,2 22,3 22,0 21,7 24,6 22,8 21,8 21,3 20, , , ,33. Lessemburgo. Croazia. Slovenia. Spagna.

19.442,71 25,7 25,0 23,1 25,2 22,3 22,0 21,7 24,6 22,8 21,8 21,3 20, , , ,33. Lessemburgo. Croazia. Slovenia. Spagna. Allegato statistico Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica Giorgio Alleva 6 a Commissione permanente "Finanze e Tesoro" del Senato della Repubblica Roma, 7 luglio 2016 Francia

Dettagli

TRA UNIVERSALISMO E SELETTIVITÀ:

TRA UNIVERSALISMO E SELETTIVITÀ: Convegno nazionale di studio e confronto REDDITI, LAVORO E FAMIGLIE Disuguaglianze e politiche redistributive al tempo della crisi Modena 23-24 novembre 2012 TRA UNIVERSALISMO E SELETTIVITÀ: IL NUOVO ISEE

Dettagli

STRUMENTI, FORME DI FINANZIAMENTO E MODALITÀ DI FORNITURA. Organizzazione della lezione

STRUMENTI, FORME DI FINANZIAMENTO E MODALITÀ DI FORNITURA. Organizzazione della lezione Lezione 3 STRUMENTI, FORME DI FINANZIAMENTO E MODALITÀ DI FORNITURA SdW SISTEMI DI WELFARE (P Silvestri, 2016-17) 1 Organizzazione della lezione A Strumenti e forme di finanziamento del WS B Modalità di

Dettagli

STRUMENTI, FORME DI FINANZIAMENTO E MODALITÀ DI FORNITURA. Organizzazione della lezione

STRUMENTI, FORME DI FINANZIAMENTO E MODALITÀ DI FORNITURA. Organizzazione della lezione Lezione 3 STRUMENTI, FORME DI FINANZIAMENTO E MODALITÀ DI FORNITURA SdW SISTEMI DI WELFARE (P Silvestri, 2018-19) 1 Organizzazione della lezione A Strumenti e forme di finanziamento del WS B Modalità di

Dettagli

L ASSISTENZA IN ITALIA

L ASSISTENZA IN ITALIA Lezione 7.3 L ASSISTENZA IN ITALIA SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016-17) 1 Obiettivo della lezione Evoluzione recente delle politiche nel settore dell assistenza in Italia, con due obiettivi:

Dettagli

LEGGE REGIONALE 15 LUGLIO 2009, N. 5. Norme di accompagnamento alla manovra finanziaria regionale di assestamento per l anno

LEGGE REGIONALE 15 LUGLIO 2009, N. 5. Norme di accompagnamento alla manovra finanziaria regionale di assestamento per l anno Norme di accompagnamento alla manovra finanziaria regionale di assestamento per l anno 2009 1 Art. 1 (Interventi a favore dei soggetti che perdono il lavoro o sono sospesi dal lavoro) 1. In attuazione

Dettagli

CDR 15 Politiche per la famiglia

CDR 15 Politiche per la famiglia CDR 001: Organi Costituzionali a rilevanza Costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri Programma 003: Presidenza del Consiglio dei ministri 024: Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

Dettagli

Lazio, Europa e basic income. Sandro Gobetti

Lazio, Europa e basic income. Sandro Gobetti Lazio, Europa e basic income. Sandro Gobetti Sandro.gobetti@bin-italia.org Sicurezza sociale Assistenza sociale pensioni disabilità sicurezza malattia disoccupazione familiare alimentare affitto sanità

Dettagli

CDR 15 Politiche per la famiglia

CDR 15 Politiche per la famiglia CDR 15 Politiche per la famiglia 1 - Organi costituzionali a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri Programma 1.3 - Presidenza del Consiglio dei ministri 24 - Diritti sociali,

Dettagli

La continuità dell assistenza come fattore ineludibile di qualità: nuovi risultati e ostacoli residui

La continuità dell assistenza come fattore ineludibile di qualità: nuovi risultati e ostacoli residui La continuità dell assistenza come fattore ineludibile di qualità: nuovi risultati e ostacoli residui 29 Congresso Nazionale ANIARTI Rimini, 10 novembre 2010 1/ La continuità assistenziale nell Italia

Dettagli

Comune di CAPO D ORLANDO Città Metropolitana di MESSINA

Comune di CAPO D ORLANDO Città Metropolitana di MESSINA Comune di CAPO D ORLANDO Città Metropolitana di MESSINA (Area Socio - Assistenziale) REGOLAMENTO PER IL PAGAMENTO DELL INTEGRAZIONE DE LLE RETTE DI RICOVERO IN STRUTTURE RESIDENZIALI A CARATTERE SOCIO

Dettagli

LA POVERTÀ PRIMA E DOPO LA CRISI

LA POVERTÀ PRIMA E DOPO LA CRISI Contro la povertà quali strategie a livello nazionale e locale? Firenze, 19 febbraio 2016 LA POVERTÀ PRIMA E DOPO LA CRISI Letizia Ravagli e Nicola Sciclone IRPET - Istituto Regionale per la Programmazione

Dettagli

Il nuovo Reddito di cittadinanza ed il Rei: analogie e differenze

Il nuovo Reddito di cittadinanza ed il Rei: analogie e differenze 1 / 6 Il nuovo Reddito di cittadinanza ed il Rei: analogie e differenze Categories : Focus Tagged as : Elena Monticelli, Menabò n. 97 Date : 31 Gennaio 2019 Il Consiglio dei Ministri il 17 gennaio ha approvato

Dettagli

IL TRASPORTO SOCIALE IN TOSCANA

IL TRASPORTO SOCIALE IN TOSCANA IL TRASPORTO SOCIALE IN TOSCANA L esperienza fiorentina Firenze, 16 ottobre 2014 Trasporto Sociale: che cosa s intende E un servizio di supporto prevalentemente orientato a consentire/facilitare la fruizione

Dettagli

La povertà e l esclusione sociale nella programmazione regionale

La povertà e l esclusione sociale nella programmazione regionale La povertà e l esclusione sociale nella programmazione regionale SERVIZIO POLITICHE PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE SOCIALE 1 luglio 2011 Vecchi e nuovi volti della povertà povertà estreme (senza dimora,

Dettagli

Irpef e Anf: una proposta a fini di equità ed efficienza

Irpef e Anf: una proposta a fini di equità ed efficienza Un fisco equo per sostenere i redditi da lavoro e da pensione CGIL 15 ottobre 2009 Irpef e Anf: una proposta a fini di equità ed efficienza Claudio De Vincenti Università di Roma La Sapienza Distribuzione

Dettagli

Assistenti familiari: una proposta per aiutare le famiglie e qualificare l offerta

Assistenti familiari: una proposta per aiutare le famiglie e qualificare l offerta Assistenti familiari: una proposta per aiutare le famiglie e qualificare l offerta Antonio Misiani Elena Carnevali (deputati PD) Roma, 5 dicembre 2017 Una popolazione che invecchia Popolazione per classe

Dettagli

Figura 1 - Imposte sul reddito per tipologia di famiglia (a) - Anno 2018 (percentuale sul reddito lordo da lavoro)

Figura 1 - Imposte sul reddito per tipologia di famiglia (a) - Anno 2018 (percentuale sul reddito lordo da lavoro) Allegato statistico Audizione dell Istituto nazionale di statistica: Dott.ssa Vittoria Buratta Direttore della Direzione centrale per le statistiche sociali e il censimento della popolazione XII Commissione

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 8/22 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 8/22 DEL Oggetto: Interventi a favore delle famiglie per la conciliazione dei tempi di lavoro con la cura familiare (POR FSE 2007-2013). 9.000.000. L Assessore dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale riferisce

Dettagli

Prof. Salvatore Curreri Teoria generale dei diritti umani

Prof. Salvatore Curreri Teoria generale dei diritti umani Articolo 3.2 Cost. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della

Dettagli

WORKING POOR E ASSISTENZA: INTERVENTI SOCIALI IN ALTO ADIGE

WORKING POOR E ASSISTENZA: INTERVENTI SOCIALI IN ALTO ADIGE Abteilung Soziales Ripartizione Politiche sociali WORKING POOR E ASSISTENZA: INTERVENTI SOCIALI IN ALTO ADIGE Luca Critelli Direttore Ripartizione Politiche sociali CONVEGNO AFI/IPL: WORKING POOR. QUANDO

Dettagli

MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI

MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI DECRETO 25 novembre 2009 Riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali - anno 2009. IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE

Dettagli

STATO E RIDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE

STATO E RIDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE STATO E RIDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE CORSO DI LAUREA IN SERVIZIO SOCIALE, FACOLTÁ DI SOCIOLOGIA A.A. 2008-2009 ANNA TEMPIA 4 LEZIONE CENNI DI TEORIA DELL IMPOSTA (PARTE SECONDA) BIBLIOGRAFIA: P. Bosi

Dettagli

FONDO NAZIONALE PER LE POLITICHE SOCIALI

FONDO NAZIONALE PER LE POLITICHE SOCIALI FONDO NAZIONALE PER LE POLITICHE SOCIALI Anno Fondo nazionale Politiche Tabella C - Legge Finanziaria/Stabilità e Province autonome Intesa Conferenza Unificata sociali 2004 2005 2006 Legge 350/2003 (Legge

Dettagli

Quanto è redistributiva la finanziaria 2008? Poco

Quanto è redistributiva la finanziaria 2008? Poco LA VOCE.INFO 3 GENNAIO 2008 Quanto è redistributiva la finanziaria 2008? Poco di Simone Pellegrino Nella legge finanziaria 2008 c è un sostegno alle famiglie numerose. Ma l effetto redistributivo della

Dettagli

Politiche familiari nazionali

Politiche familiari nazionali Laboratorio di Politiche Familiari Politiche familiari nazionali Fisco, detrazioni figli a carico, quoziente familiare, dote fiscale,.fattore Famiglia conciliazione famiglia lavoro costo dei servizi, ISEE,

Dettagli

COPIA TRATTA DA GURITEL GAZZETTA UFFICIALE ON-LINE

COPIA TRATTA DA GURITEL GAZZETTA UFFICIALE ON-LINE Allegato I 04A09372 MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI DECRETO 1 luglio 2004. Ripartizione, per settori di intervento e aree territoriali delle risorse finanziarie affluenti al Fondo nazionale

Dettagli

Obiettivo: Strumenti:

Obiettivo: Strumenti: ! L. Gandullia 1 Obiettivo: Maggiore equità fiscale e aumento reddito disponibile tramite - aumento dell efficacia redistributiva del sistema tributario - riequilibrio del prelievo dal lavoro al capitale

Dettagli

Presupposti costituzionali per una riforma della non autosufficienza

Presupposti costituzionali per una riforma della non autosufficienza Presupposti costituzionali per una riforma della non autosufficienza Alessandro CANDIDO Assegnista di ricerca in diritto pubblico nell Università Cattolica di Piacenza Professore a contratto di legislazione

Dettagli

TAVOLA DI PROGRAMMAZIONE ANNO SCOLASTICO 2016/2017

TAVOLA DI PROGRAMMAZIONE ANNO SCOLASTICO 2016/2017 TAVOLA DI PROGRAMMAZIONE ANNO SCOLASTICO 2016/2017 MATERIA: ECONOMIA POLITICA CLASSE V B DOCENTE: Prof.ssa Valentina Vizzaccaro INDIRIZZO* AMMINISTRAZIONE, FINANZA e MARKETING * Moduli Conoscenze Competenze

Dettagli

Politiche Passive del Lavoro in Europa. Scheda Paese DANIMARCA

Politiche Passive del Lavoro in Europa. Scheda Paese DANIMARCA Politiche Passive del Lavoro in Europa Scheda Paese DANIMARCA BENCHMARKING SULLE POLITICHE PASSIVE IN EUROPA SOMMARIO 1. TRATTAMENTI DI DISOCCUPAZIONE E SOSTEGNO AL REDDITO DEI DISOCCUPATI... 3 2. PREPENSIONAMENTO...

Dettagli

Famiglie e politiche sociali

Famiglie e politiche sociali Famiglie e politiche sociali Corso di laurea in servizio sociale Sede di Biella Anno accademico 2008-2009 Prof.ssa Elisabetta Donati Lezione n. 8 1 Rapporto fra stato sociale e modelli di famiglia Ci occupiamo

Dettagli

Decreto Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali 19 novembre 2008

Decreto Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali 19 novembre 2008 Decreto Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali 19 novembre 2008 Riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali per l'anno 2008 (Pubblicato nella Gazz. Uff. 17 dicembre 2008,

Dettagli

PREVIDENZA LEGGE REGIONALE 27 NOVEMBRE 1993, N. 19

PREVIDENZA LEGGE REGIONALE 27 NOVEMBRE 1993, N. 19 PREVIDENZA LEGGE REGIONALE 27 NOVEMBRE 1993, N. 19 Indennità regionale a favore dei lavoratori disoccupati inseriti nelle liste provinciali di mobilità e disposizioni in materia di previdenza integrativa

Dettagli

FONDO SOCIALE REGIONALE anno (approvato dalla commissione dei sindaci di ambito sociale del

FONDO SOCIALE REGIONALE anno (approvato dalla commissione dei sindaci di ambito sociale del AZIENDA SOCIALE CENTRO LARIO E VALLI Ente strumentale dei Comuni del Distretto di Menaggio Sede legale: Via Lusardi 26 22017 MENAGGIO (CO) Sede operativa: Via a Porlezza, 10-22028 PORLEZZA (CO) Tel. 031

Dettagli

Aprile 2017 Famiglia: tutti i bonus e i congedi

Aprile 2017 Famiglia: tutti i bonus e i congedi www.inas.it Aprile 2017 Famiglia: tutti i bonus e i congedi FAMIGLIA: TUTTI I B Negli ultimi anni, le leggi di stabilità e di bilancio sono intervenute sempre più frequentemente per introdurre, da un lato,

Dettagli

L ASSISTENZA IN ITALIA

L ASSISTENZA IN ITALIA Lezione 7.3 L ASSISTENZA IN ITALIA SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 1 Obiettivo della lezione Evoluzione recente delle politiche nel settore dell assistenza in Italia, con due obiettivi:

Dettagli

L ASSEGNO PER I MINORI UNA RIFORMA DEI TRASFERIMENTI MONETARI PER IL SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITÀ FAMILIARI

L ASSEGNO PER I MINORI UNA RIFORMA DEI TRASFERIMENTI MONETARI PER IL SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITÀ FAMILIARI Terzo incontro nazionale per una riforma del welfare sociale RIDEFINIRE LE POLITICHE SOCIALI SU CRITERI DI EQUITÀ ED EFFICACIA L ASSEGNO PER I MINORI UNA RIFORMA DEI TRASFERIMENTI MONETARI PER IL SOSTEGNO

Dettagli

POLITICHE PUBBLICHE ANALISI ECONOMICA DELLE POLITICHE DELLO STATO SOCIALE

POLITICHE PUBBLICHE ANALISI ECONOMICA DELLE POLITICHE DELLO STATO SOCIALE POLITICHE PUBBLICHE ANALISI ECONOMICA DELLE POLITICHE DELLO STATO SOCIALE Ruolo del Settore Pubblico nell Economia Il peso del settore pubblico nell economia dipende in primo luogo dal livello di sviluppo

Dettagli

Ministero dell Economia e delle Finanze Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Ministero dell Economia e delle Finanze Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ALLEGATO ALLA DELIBERA N. 2466 DEL 16 DICEMBRE 2016 Ministero dell Economia e delle Finanze Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Protocollo d intesa avente

Dettagli

LA SPESA PER SERVIZI SOCIO-SANITARI NEI DISTRETTI DELLA PROVINCIA DI MODENA

LA SPESA PER SERVIZI SOCIO-SANITARI NEI DISTRETTI DELLA PROVINCIA DI MODENA LA SPESA PER SERVIZI SOCIO-SANITARI NEI DISTRETTI DELLA PROVINCIA DI MODENA Francesco Bertoni Paolo Bosi Marilena Lorenzini a cura di Provincia di Modena Centro di Analisi delle Politiche Pubbliche Fondazione

Dettagli

Il Reddito di inclusione (REI)

Il Reddito di inclusione (REI) Il Reddito di inclusione (REI) Raffaele Tangorra DG per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale Ministero del lavoro e delle politiche sociali Un evento storico: la prima legge sulla povertà

Dettagli

p. il dipartimento previdenza p. la Segreteria

p. il dipartimento previdenza p. la Segreteria SINDACATO PENSIONATI ITALIANI SPI - CGIL Nazionale Data: 09/12/2015 Prot. Num: 0000529 Oggetto: perequazione delle pensioni nel 2016 Alle segreterie regionali SPI CGIL att.ne responsabili previdenza Loro

Dettagli

Protezione sociale e Welfare State : Sanità, Previdenza, Assistenza

Protezione sociale e Welfare State : Sanità, Previdenza, Assistenza Protezione sociale e Welfare State : Sanità, Previdenza, Assistenza Il welfare state: La classificazione di Esping Andersen: REGIMI DI WELFARE: dipendono dalle politiche sociali dello Stato, dalla storia

Dettagli

Floriana Cerniglia Università degli Studi di Milano Bicocca e Università Cattolica del Sacro Cuore

Floriana Cerniglia Università degli Studi di Milano Bicocca e Università Cattolica del Sacro Cuore Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe, Palermo 31 maggio 2013 Alla ricerca della vita degna in tempo di crisi. I diritti come oppurtunità di sviluppo per le comunità territoriali Floriana Cerniglia

Dettagli

La compartecipazione dei beneficiari alla copertura del costo delle prestazioni socio-assistenziali e l applicazione dell ISEE

La compartecipazione dei beneficiari alla copertura del costo delle prestazioni socio-assistenziali e l applicazione dell ISEE Corso di formazione ed aggiornamento sulla gestione dei servizi sociali con riferimento alle prestazioni agevolate La compartecipazione dei beneficiari alla copertura del costo delle prestazioni socio-assistenziali

Dettagli

Il finanziamento degli interventi sociali, sociosanitari e sanitari

Il finanziamento degli interventi sociali, sociosanitari e sanitari Corso di formazione Il finanziamento degli interventi sociali, sociosanitari e sanitari Destinazione e criteri dei fondi nazionali e della regione Marche Gruppo Solidarietà - www.grusol.it I temi - Il

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE DELLE FUNZIONI E LA SPESA SOCIO ASSISTENZIALE

LA DISTRIBUZIONE DELLE FUNZIONI E LA SPESA SOCIO ASSISTENZIALE LA DISTRIBUZIONE DELLE FUNZIONI E LA SPESA SOCIO ASSISTENZIALE In base alla normativa regionale, in campo socio-assistenziale la Giunta regionale provvede all assegnazione e all erogazione delle risorse

Dettagli

COMUNE DI SANT ANTIOCO Provincia di Carbonia Iglesias CRITERI

COMUNE DI SANT ANTIOCO Provincia di Carbonia Iglesias CRITERI COMUNE DI SANT ANTIOCO Provincia di Carbonia Iglesias PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI DI CONTRASTO DELLE POVERTA ESTREME ANNO 203 LINEE DI INTERVENTO CRITERI Art. Oggetto Il presente documento

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/13 DEL

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/13 DEL IBERAZIONE N. 44/13 31.10.2007 Oggetto: Fondo per la non autosufficienza: sostegno alle persone anziane che si avvalgono dell aiuto di un assistente familiare (LR 2/2007 art. 34 comma 4 lettere b) ed f)

Dettagli

IL SISTEMA TRIBUTARIO

IL SISTEMA TRIBUTARIO IL SISTEMA TRIBUTARIO - Le entrate fiscali hanno: finalità fiscali LE ENTRATE FISCALI finanziamento della spesa per l erogazione di beni e servizi ai cittadini finalità extrafiscali redistribuzione correzione

Dettagli

Assistenti familiari: una proposta per aiutare le famiglie e qualificare l offerta

Assistenti familiari: una proposta per aiutare le famiglie e qualificare l offerta Assistenti familiari: una proposta per aiutare le famiglie e qualificare l offerta Antonio Misiani Elena Carnevali (deputati PD) Roma, 5 dicembre 2017 Una popolazione che invecchia Popolazione per classe

Dettagli

Programma di Scienza delle Finanze (A-Z) Laurea Magistrale a Ciclo Unico Telematica A.A. 2015/2016 Prof.ssa Giorgia Marini

Programma di Scienza delle Finanze (A-Z) Laurea Magistrale a Ciclo Unico Telematica A.A. 2015/2016 Prof.ssa Giorgia Marini Programma di Scienza delle Finanze (A-Z) Laurea Magistrale a Ciclo Unico Telematica A.A. 2015/2016 Prof.ssa Giorgia Marini Il corso propone un analisi normativa dell intervento pubblico in economia con

Dettagli

Il sostegno alle famiglie con figli: l Assegno unico per i minori. Paolo Bosi CAPP. Milano 26 settembre La riforma

Il sostegno alle famiglie con figli: l Assegno unico per i minori. Paolo Bosi CAPP. Milano 26 settembre La riforma Il sostegno alle famiglie con figli: l Assegno unico per i minori Paolo Bosi CAPP I programmi vigenti Detrazioni per carichi familiari in Irpef Assegni familiari Assegni per nuclei con almeno tre minori

Dettagli

2 Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Venerdì 19 ottobre 2018

2 Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Venerdì 19 ottobre 2018 2 Bollettino Ufficiale C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI D.g.r. 16 ottobre 2018 - n. XI/643 Sistema integrato dei servizi di educazione e istruzione dalla nascita sino a sei anni - Programmazione regionale

Dettagli

Dinamiche del mercato del lavoro e RdC

Dinamiche del mercato del lavoro e RdC Dinamiche del mercato del lavoro e RdC Valeria Cirillo 1 1 Ricercatore in Economia Applicata 21 Maggio 2019 - Università di Firenze A mò di indice... 1 Reddito di cittadinanza o reddito minimo? 2 Qual

Dettagli

Il decreto ha importanti riflessi anche sull attuazione del SIA in via ordinaria in tutti i Comuni.

Il decreto ha importanti riflessi anche sull attuazione del SIA in via ordinaria in tutti i Comuni. Nuovo decreto anno 2017 NOTA PUBBLICAZIONE SIA Area Sisma Decreto Interministeriale 26 luglio 2017 E stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 190 del 16 agosto 2017, il Decreto interministeriale del

Dettagli

IL DIRITTO ALLA PENSIONE

IL DIRITTO ALLA PENSIONE QUANDO SI VERIFICA UN CONFLITTO TRA I DIRITTI FONDAMENTALI SOCIALI DI UNA COSTITUZIONE STATALE E GLI OBBLIGHI DI AUSTERITÀ ECONOMICA IMPOSTI DALL UNIONE EUROPEA IL CASO PORTOGHESE Sentenza del Tribunale

Dettagli

PREVIDENZA LEGGE REGIONALE 27 NOVEMBRE 1993, N. 19

PREVIDENZA LEGGE REGIONALE 27 NOVEMBRE 1993, N. 19 PREVIDENZA LEGGE REGIONALE 27 NOVEMBRE 1993, N. 19 Indennità regionale a favore dei lavoratori disoccupati inseriti nelle liste provinciali di mobilità e disposizioni in materia di previdenza integrativa

Dettagli

Povertà ed esclusione sociale: il quadro pugliese ed il contesto nazionale

Povertà ed esclusione sociale: il quadro pugliese ed il contesto nazionale NEBSOC: LE NUOVE STRATEGIE DELL INCLUSIONE SOCIALE Povertà ed esclusione sociale: il quadro pugliese ed il contesto nazionale Vito Peragine Università degli Studi di Bari Aldo Moro e IPRES Bari, 21 aprile

Dettagli