LO SCHELETRO DELLA CISTERNA 121 DEL FONDO S. ANTONIO - VASTE (LE)
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- Linda Federici
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1 I StAnt pp Carlotta Nonnis Marzano-Sandro Sublimi Saponetti LO SCHELETRO DELLA CISTERNA 121 DEL FONDO S. ANTONIO - VASTE (LE) INTRODUZIONE TI presente studio fa riferimento all'analisi antropologica di uno scheletro rinvenuto in una cisterna di età ellenistica durante una campagna di scavo archeologico condotta dal Dipartimento di Scienze dell'antichità dell'università di Lecce a Vaste (LE) in località.fondo S. Antonio. I resti ossei risultavano associati a frammenti ceramici di età repubblicana a circa 60 cm di profondità dalla quota base. La notevole incompletezza dei reperti ossei (assenza della colonna vertebrale in toto delle scapole e delle clavicole di ambo i lati dello sterno e degli elementi ossei dell'arto superiore sinistro) e la situazione di parziale sconvolgimento degli stessi (cranio ruotato di 180' verso ovest) farebbero inizialmente ritenere che il soggetto in esame sia stato gettato nella cisterna già scheletrizzato e quindi si tratterebbe di una sepoltura secondaria. Tuttavia la presenza di almeno una situazione di connessione anatomica seppure non accertata direttamente tra l'omero ed il radio. destri ma che si evincerebbe dalla documentazione grafica e fotografica a disposizione e il rinvenimento di elementi ossei facilmente dispersibili quali le falangi e le falangine della mano ds e del piede sn farebbero supporre trattarsi di una sepoltura primaria: questo anche considerando che l'articolazione del gomito è considerata tra quelle.. labili~ poiché i suoi legamenti per decomporsi impiegano solo 2-3 settimane e che quindi la persistenza in connessione dei due segmenti ossei deporrebbe a favore di questa ipotesi. Anche la rotazione del cranio potrebbe essere spiegata ipotizzando la presenza di un elemento di corredo funebre deteriorabile (quale ad esempio un cuscino) mentre l'assenza di una cospicua parte del corpo potrebbe essere imputata ad una fase di disturbo secondaria alla sepoltura. MATERIALE E METODOLOGIE DI RILIEVO I resti scheletrici in esame si riferiscono ad un soggetto in età adulta e di sesso femminile (FEREMBACH et AL ). L'applicazione del.metodo combinato. di Nemeskeri (1960) come ampliato da Ferembach et AI. ( ) fornisce una diagnosi di età di anni con una fiducialità dell'80-85%. Il rilevamento dei caratteri metrici e morfometrici segue le metodologie indicate nel trattato di Martin et AI. ( ); per i valori cranici assoluti sono state seguite le stime di Hug (1940). La scelta dei caratteri morfologici per il calvario si basa sull'utilizzazione di procedure descritte da Martin et Al. ( ) da Olivieri (1963). La valutazione delle morfometrie dello scheletro post-craniale si basa sui lavori di Antropologia Classica di diversi autori raccolti dallo scrivente. Il materiale osseo è caratterizzato da un colore giallo-bruno e si presenta piuttosto incompleto per quanto globalmente in buone condizioni di conservazione. È stato visualizzato nella figura 1 mediante una silhouette in cui le parti mancanti sono contrassegnate in nero. RILIEVI ANTROPOMETRICI In norma superiore il cranio ha contorno pentagonoide è criptozigo e con una leggera plagiocefalia destra; il foro parietale è presente solo a sn. ed è doppio. In termini assoluti il cranio neurale è lungo di media larghezza e altezza (HuG 1940). In norma laterale: la glabella è del tipo Il del Broca i processi mastoidei sono piccoli le creste sopramastoidee sono marcate l'occipitale è tondeggiante con inion del tipo 2 del Broca. In norma posteriore: il contorno cranico è del tipo a tenda con occipitale non sporgente in basso tra le mastoidi e volta appiattita; si evidenzia una lieve linea nucale suprema. Si riscontra un osso wormiano lungo la sutura lamboidea sn. quasi in corrispondenza dell'asterion. Gli indici cranici evidenziano mesocrania (i. =
2 306 C. Nonnis Marzano-S. Sublimi Saponetti.. ii!i ~ IO'. I ~! I/ (2'')! i\ I ~' - y; I \ "?- \\ / I. I ' I \ \ -.li _. i ' '..:.il I ~. ' "- d i :Ir AY Fig. 1. Individuo femminile ed in età adulta della ci sterna: stato di conservazione dello scheletro (parti mancanti contrassegnate in nero) ) ortocrania (i. = 7167) e metriocrania (i. = 9556) dall'altezza basilio-bregmatica. Il frontale è armonico rispetto al cranio (i. = 6889) e largo rispetto alla faccia (i. = 7949). La capacità cerebrale è nei limiti inferiori dell'aristencefalia (= 1301 cc). La faccia è in termini assoluti stretta e bassa il naso basso e stretto (HuG 1940); l'indice facciale superiore mostra mesenia (i. = 5444) quello totale mesoprosopia (i. = 8632); le orbite sono ipsiconche in virtù della larghezza orbitaria molto stretta (i. ds = 9096 i. sn = 9350) ed il naso è mesorrino (i. = 5033). Il margine inferiore dell'apertura piriforme è di tipo antropino le fosse canine sono profonde. La mandibola è robusta (i. = 4247) con marcate inserzioni degli pterigoidei interni e apprezzabili rugosità dei masseteri con leggera eversione dei gonion. Il foro mentoniero si apre sotto il P2 la spina dello Spix è rudimentale. Lo scheletro post-craniale è nel suo complesso discretamente robusto e con inserzioni muscolari evidenti soprattutto a carico dell'arto supenore. L'omero (destro) è platibrachico (i. = 6887) e di robustezza media (i. = 18 07); la testa omerale è rotonda si nota una notevole convessità laterale nel terzo superiore della diafisi ed una concavità anteriore nel suo terzo inferiore. L'inserzione muscolare per il grande pettorale appare molto rilevata: pure evidente!'impronta dell'estensore radiale lungo del carpo. A carico del radio (destro) si rileva una robustezza media (i. = 175) ed un discreto sviluppo della cresta interossea. L'ulna (destra) è eurolenica (i. = 854) con rilevate impressioni di supinatore e brachiale. l femori mostrano un pilastro debole (i. ds = 10597; i. sn = 10331) ed un valore di piena piatimeria (i. dx = 77 92; i. sn = 75 41); la robustezza rientra nei valori medi (i. sn = 19 07) ed è presente la doccia ipotrocanterica bilateralmente. L'indice cnemico tibiale evidenzia euricnemia a ds e mesocnemia a sn (i. ds = 7310; i. sn = 68 96). Il soggetto in esame presenta un rapporto armonico nella lunghezza dei segmenti dell'arto superiore:!'indice radio-omerale rientra nei valori di mesatierchia (i. = 75 81). La statura rilevata a partire da omero. radio e femore mostra un valore di media altezza con cm (OLIVIER et AL. 1975).
3 Lo scheletro della cisterna 121 del fondo S. Antonio - Vaste (Le) 307 NEUROCRANIO SPLANCNOCRANIO l Lungh. massima 5 Dist. nascions-basion 7 Lungh. foro occipitale 8 Larghezza massima 9 Largh. frontale minima lo Largh. frontale masso 12 Largh. osso occipitale 16 Lungh. foro occipitale 17 Altezza basion-bregma 19 (3) Dist. parion-bregma (ds) 19 (3) Dist. parion-bregma (sn) 19 (4) Dist. porion-porion 20 Altezza porion-bregma 38d Capacità cranica calcolata (metodo Pearson) al basion (cc) /1 20/1 17/8 20/ / Dist. basion-prostion 45 Largh. bizigomatica 47 Alt. facc. totale 48 Alt. facc. superiore 51 Largh. orbitale (ds) 51 Largh. orbitale (sn) 52 Alt. orbitale (ds) 52 Alt. orbitale (sn) 54 Largh. nasale 55 Alt. nasale 40/5 47/ (ds) (sn) 54/55 MANDIBOLA 69 (1) Altezza C.m. (ds) 69 (3) Spesso min. c.m. (ds) 69 (3) 169 (1) (ds) Tab. 1. Individuo femminile ed in età adulta della cisterna: dati relativi al cranio (misure in mm rilievi secondo il trattato di MARTIN ). DISCUSSIONE L'esame antropologico ha evidenziato un individuo di sesso femminile la cui età di morte si colloca con buona approssimazione (80-85%) tra i 25 e i 34 anni. Ci troviamo di fronte ad una donna dalla statura modesta e dalle caratteristiche somatiche di tipo f<mediterraneo» quali la forma e le dimensioni del cranio allungato e con occipitale protruso le misure della faccia bassa e stretta con naso mediamente largo. La diagnosi di sesso è stata oltremodo facilitata dal rilevamento di caratteristiche sessuali secondarie sullo scheletro spiccatamente femminili che si riflettono nelle piccole dimensioni dei processi mastoidei nella forma infantile del contorno cranico in Dorma superiore con bozze parietali evidenti nell'assenza di glabella nella gracilità complessiva dell'architettura cranica e nella presenza sul bacino di un'ampia grande incisura ischiatica e di una forma trapezoidale del corpo del pube. Il bacino in particolare mostra bilateralmente un distinto solco pre-auricolare e ben delimitate fossette retropubiche segni il cui grado di intensità farebbero propendere per più di una gravidanza portata a termine in vita. Se non è stato possibile individuare la causa del decesso è stato possibile ipotizzare tuttavia il raggiungimento in età adulta di un regime alimentare (e conseguentemente di uno stato di salute e sociale) piuttosto buono che si riflette nella trascurabile usura dentaria e nell'assenza di riscontri patologici di rilievo su denti ed ossa. Le uniche sofferenze evidenziate riguardano qualche episodio di stress metabolico avvenuto nella prima infanzia e probabilmente imputabile a fenomeni circoscritti di sottoalimentazione ed un lieve risentimento corticale a livello della parte inferiore della gamba destra con esito di guarigione e forse causato da una ferita da taglio o da punta Qualche indicazione sulle condizioni di vita che meriterebbe attenzione per la formulazione di ipotesi da parte degli archeologi ci viene anche dall'analisi delle impronte muscolari sullo scheletro che nel caso in studio si mostrano localizzate in modo marcato solo sui segmenti ossei dell'arto superiore. Si farebbe riferimento a quei muscoli coinvolti nell'esecuzione di ampi movimenti del braccio
4 308 C. Nonnis Marzano-S. Sublimi Saponetti OMERO FEMORE 1 Lungh. massima (ds) Lungh. massima (so) Lungh. fisiai. (ds) Lung. fisiol. (so) Largh. epif. inf. (ds) diamo sagit. (ds) Diam. masso mediano (ds) 2040 Diam. sagit. (so) diamo min. mediano (ds) Diam. trasv. (ds) circo minima (ds) 5150 Diam. trasv. (so) (ds) circonf. mediana (ds) (ds) 1807 Circonf. mediana (so) Diam. trasv. sup. (ds) 2695 Diam. trasv. sup. (so) 2765 RADIO lo Diam. sag. sup. (ds) 2100 diamo sag. sup. (so) Lungh. masso (ds) (ds) Lungh. fisiol (ds) (sn) circonf. min. (ds) /9 (ds) Ciam. trasv. (ds) /9 (sn) Diam. sagit. (ds) 925 8/2 (sn) /2 (ds) /4 (ds) 7143 TIBIA VLNA 8 Diam. sag. med. (ds) a diamo sag. f.n. (ds) Diam. trasv. sup. (ds) a Diam. sag. f.n. (so) Diam. dor.-vol. sup. (ds) diamo trasv. med. (ds) /14 (ds) Diam. trasv. f.n. (ds) Diam. trasv. f.n. (so) /8 (ds) a18a (ds) a18a (sn) 6896 Tab. 2. Individuo femminile ed in età adulta della cisterna: rilievi antropometrici relativi allo scheletro post-craniale (misure in mm. rilievi secondo il trattato di MARTIN ). (m. grande pettorale) dell'avambraccio e del polso (mm. brachiale supinatore ed estensore radiale lungo del carpo) come spesso accade in quei soggetti legati ad attività lavorative di tipo agricolo od anche artigianale. Il confronto con altri gruppi umani si è reso particolarmente arduo data la scarsità di dati antropometrici cranici a disposizione riguardante i Messapi in particolare ragion per cui si è fatto riferimento in primo luogo allo studio antropologico riguardante il sito ellenistico di Poggiardo (LE) (MALLEGNI 1981) poco distante sia nel tempo che nello spazio da Vaste (LE). L'esiguità del campione femmile ha consentito tuttavia solo una comparazione «a vista» che tuttavia ha mostrato per le misure e gli indici cranici affinità notevoli. Anche i segmenti post-craniali del campione femminile di Poggiardo (LE) evidenziano come precedentemente discusso per l'individuo in studio la presenza di marcate impronte muscolari localizzate prevalentemente sugh arti superiori (MALLEGNI ) a riprova di sforzi fisici notevoli sostenuti in vita dalle braccia. Confrontando inoltre i principali indici dello scheletro post-craniale si mette in luce una situazione di ampia sovrapponibilità: tutto ciò farebbe ipotizzare una situazione di omogeneità tra il soggetto ed il gruppo di confronto sia in termini genetici che per quanto riguarda lo stile di vita. Un confronto più dettagliato si è reso invece possibile con alcune serie scheletriche umane numericamente più consistenti e pertinenti a gruppi popoiazionali femminili regionali ed extraregionali di epoca classica: l'analisi univariata è stata espressa in termini di <distanze» dei caratteri morfometrici cranici antropologicamen-
5 Lo scheletro della cisterna 121 del fondo S. Antonio - Vaste (Le) 309 te più significativi del soggetto in studio dalle medie di quelli dei gruppi presi a confronto tramite il metodo dello «scarto sigmatico ridotto". Non è stato possibile invece tentare approcci di analisi multivariata che avrebbero richiesto campioni costituiti da almeno una ventina di individui. Sono stati presi in considerazione per la comparazione i seguenti campioni: un campione femminile misto di alcuni siti della Daunia e della Peucezia (Ripacandida (PZ) Ruvo del Monte (PZ) Minervino Murge (BA) Canosa (BA) Toritto (BA) - V-II a.c.; dati ined. degli AA.); un campione femminile lucano di IV a.c. da S. Arcangelo (PZ) (dati ined. degli AA.); due serie di femmine sannite di cui una da Sulmona (AQ) - IV-II a.c. (CAPASSO et AL. C. s.) ed un'altra da Alfedena IV a.c. (COPPA ). Nell'elaborare quello che viene considerato «il profilo individuale" una distanza compresa tra 2 e +2 viene considerata compatibile con l'appartenenza dell'individuo al gruppo di confronto: diversamente distanze maggiori contemplano situazioni di diversità statisticamente significative tra l'individuo e i gruppi di confronto per quel carattere morfometrico. La tabella 3 mostra come c'era da attendersi un quadro complessivo di affinità maggiore tra il soggetto in esame ed il campione dauno-peuceta rispetto alle serie sannite e lucana; l'unico dato di diversità riguarderebbe l'altezza totale della faccia (= 47) più modesto nella donna di Vaste. Il confronto con la serie lucana invece evidenzia distanze significative oltre che per il carattere morfometrico precedente (= 47) anche per l'altezza superiore della faccia ( = 48) l'altezza nasale (= 55) e l'altezza auricolo-bregmatica cranica (= 20): nelle donne di S. Arcangelo (PZ) cioè prevalerebbero facce più allungate e crani più alti che nel soggetto in studio. I due campioni sanniti mostrano invece diversità sostanziali per quanto concerne la larghezza massima della fronte (= 10) più ampia che nell'individuo della cisterna. E da sottolineare però che in questi ultimi campionamenti non ci sono tutti i dati relativi ai caratteri morfometrici elencati. Vaste + Vaste + Vaste + Vaste + Dauno Peuceti F S. Arcangelo F Sulmona F Alfedena F C') C') C ) C+) N. scarto N. scarto N. scarto N. scarto o o O llo 22 -O O O o O 49 lo O O O l O l O O O l54 51 ds O O 51sn ds 11 -O O 09 O O 52sn O O O Tab. 3. Scarti sigmatici dell'individuo della cisterna rispetto alle medie dei campioni di confronto (rilievi secoo do il trattato di MARTIN ) (* =dati inediti degli M.: =CAPASSO et AL. c.s.: + =COPPA et Al ).
6 310 c. Nonnis Marzano-S. Sublimi Saponetti NOTE PALEOPATOLOGICHE È stato possibile verificare a carico del soggetto la presenza di indicatori di stress nutrizionali elo da malattia a carico dei denti sotto forma di linee di ipoplasia dello smalto; si farebbe riferimento in particolare a probabili episodi di malnutrizione avvenuti intorno al 4 anno di età che avrebbero influito direttamente sull'amelogenesi bloccando la deposizione dello smalto attraverso la formazione di linee orizzontali più o meno profonde visibili a eruzione dentaria avvenuta. L'usura di modesta entità (mediamente del grado 2 di MOLNAR 1975) farebbe propendere invece per il raggiungimento di un tipo di alimentazione qualitativamente migliore nell'età adulta pur tenendo conto della giovane età del soggetto. La tibia destra inoltre mostra nel tratto anterolaterale della metafisi distale una lieve iperplasia della corticale che si mostra in quel tratto rigonfia e fissurata e che non trova una corrispondenza a livello della fibula dello stesso lato. La lesione segue un andamento orizzontale e lievemente obliquo ed è diretta dal basso verso l'alto e postero-anteriormente: il suo diametro massimo misura 15 mm. Potrebbe trattarsi di una reazione periostea ad uno stimolo irritativo esterno quale una puntura un taglio ecc. CONCLUSIONI Lo studio antropologico dello scheletro rinvenuto nella cisterna 121 del fondo S. Antonio a Vaste (LE) ha posto alcuni problemi di interpretazione dei dati via via raccolti nel corso dell'indagine. La prima delle questioni ad essere sollevate riguarda l'attribuzione cronologica dei resti ossei associati come è noto a ceramica di età repubblicana (ca. II a.c.) ma le cui modalità di deposizione non risultano affato chiare a partire dalle fonti grafiche e fotografiche a disposizione: i due aspetti del problema appaiono strettamente connessi. A tale proposito sono state proposte due ipotesi (vedi Introduzione) di cui la seconda che è orientata verso la caratterizzazione di una deposizione primaria pare la più probante; ciò farebbe coincidere il dato cronologico della ceramica con quello di reperti ossei. Il secondo problema affrontato riguarda la ricostruzione del tipo di vita espresso in termini di attività lavorative qualità dell'alimentazione e della salute ed eventi legati all'attività riproduttiva dell'individuo in studio. Si è cercato di ricostruire cioè una serie di influenze che l'ambiente inteso sia dal punto di vista sociale che ecologico dovette avere su di un soggetto vissuto intorno al II sec. a.c. in quella determinata località. Di particolare interesse è risultato a tale proposito il dato relativo al rilevamento delle impronte muscolari sullo scheletro che caratterizzano un soggetto dedito ad attività lavorative implicanti soprattutto l'uso degli arti superiori come del resto già notato dal Mallegni (MALLE GNI 1981) per il campione di ambo i sessi del non lontano sito ellenistico di Poggiardo (LE). Infine i confronti pur nei limiti numerici dei gruppi presi in esame mostrano un certo grado di affinità tra la donna della cisterna e la serie femminile dauno-peuceta risultati che attendono conferme da successive comparazioni effettuate avendo a disposizione dati antropologici più consistenti sui gruppi popolazionali abitanti la Puglia in periodo classico. RINGRAZIAMENTI Si ringraziano il Prof. Francesco D'Andria del Dipartimento di Beni Culturali dell'università di Lecce per averci gentilmente concesso il materiale di studio e la Dott.ssa Valeria Melissano per la sollecitudine con cui ha risposto alle nostre assillanti richieste di chiarimenti sui dati archeologici dello scavo.
7 Lo scheletro della cisterna 121 del fondo S. Antonio - Vaste (Le) 311 ABBREVIAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI BECKER 1981 M. J. BECKER An analysis o{ human skeletal material recovered from the Melliche exca vations at Vaste in StAnt pp BECKER 1982 M.J. BECKER Human skeletal analysis and the study of the prehistory and early history of southern Italy: the development of a program ofcollaborative research between physical anthropology and archaeology in StAnt pp CAPASSO et AL. C.S. CAPASSO L. DI MUZIO M. G. DI TOTA L. SPOLETINI Anthropological study ofthe iron age population from Sulmona (4 _2 centuries B.C. Centrai Italy) (c.s.). COPPA et AL A. COPPA R. L. MACCHIARELLI SALVADEI Craniologia della popolazione dell'età del ferro di Alfedena in Rivista di Antropologia pp CRESTA VECCHI 1969 DE LUCIA SCATTARELLA 1991 FACCHINI-BRASILI GUALANDI FEREMBACH et AL. HUG 1940 M. CRESTA F. VECCHI Caratteri metrici e morfologici in tre gruppi di crani dell'italia in Rivista di Antropologia 1969 pp A. DE LUCIA V. SCATIARELLA Tipologia di un campione di scheletri della Messapia in Taras Xl l 1991 pp F. FACCHINI P. BRASILI GUA LANDI Reperti antropologici di epoca romana provenienti dalla necropoli di «Le Palazzette~> (Ravenna) (l-iii d. C.) in Rivista di Antropologia pp D. FEREMBACH I. SCHWI DETZKY M. STLOUKAL Raccomandazioni per la determinazione dell'età e del sesso sullo scheletro in Rivista di Antropologia pp. 5-5l. E. HUG Die Schadel der {rahmittelalterlichen Craber aus dem solstfurnischen Aaregebit in ihrer Stellung zur Reifen- MALLEGNI 1987 MALLEGNI 1982 MALLEGNI FORNACIARI 1980 OLIVIERI 1963 OLIVIER et AL M. RUBINI giabervolkerung Mitteleuro pas in Zeitschrift far Morphologie und Anthropologie pp F. MALLEGNI Analisi antropo logica e paleopatologica degli inumati di Poggiardo in StAnt pp F. MALLEGNI I reperti ossei umani della tomba a tholos di Kamilari presso Festos (Creta) in Quaderni di Sc Antr pp NAVARIPADRONI1982 F. MALLEGNI G. FORNACIARI 1980 Studio antropologico e paleopatologico di un gruppo di scheletri rinvenuti nella vil la romana di Settefinestre (Grosseto) in Quaderni di Sc Antr pp MARTIN et AL R. MARTIN K. SALLER Lehrbuch der Anthropologie Stuttgart E. NAVARI PADRONI Su due crani della necropoli di Pesatro (Ofena.L'Aquila). Analisi antropologica in Quaderni di Sc Antr pp L. OLIVI ERI Antropologia e Antropometria Napoli 1963 Idelson. G. OLIVIER e H. TISSIER De termination de la Stature et de la capacité cranienne in Bull. et Mém. de la Soc. d Anthr. de Paris pp E. PARDINI F. INNOCENTI A. FULGARO V. ROSSI G. STEFANIA S. PATARA Gli inumati di Pontecagnano (Salerno) (V N secolo a.c.) in Archivio per l'antropologia e l'etnologia CXlI 1982 pp Craniologia dei resti scheletri ci umani di epoca romana (N. sec. D. C.) rinvenuti in una tomba muraria a Galicano (loc. Colle di Mezzo tenuta di Passerano Roma) in Antropologia Contemporanea pp
8 312 C. Nonnis Marzano-S. Sublimi Saponetti V. SCA'ITARELLA A. DE LUCIA La necropoli classica di Purgatorio presso Rutigliano (Bari): tipologia scheletrica di un campione di Peuceti in Antropologia contemporanea 6 l 1983 pp S. SUBLIMI SAPONEITI I resti scheletrici della necropoli di Padreterno Gravina VII-III a.c. t. 4 t. 5 t. 13 in Gravina archeologica a cura della fondazione E. Pomarici Sanlomai 1989 pp S. SUBLIMI SAPONETTI Analisi dei resti scheletrici umani in G. VOLPE La Daunia nell'età della romanizzazione Bari 1990 pp S. SUBLIMI SAPONEITI Il principe guerriero in Viaggio in provincia Biblos ed p S. SUBLIMI BAPONETTI Appendice. Analisi antropologica: in M. MAZZEI La «tomba delle coppe di vetro" di Ascoli Satriano. Nuovi elementi per lo studio della società e del commercio della Daunia del II sec. a.c in AlON (Arch. e SI. AnI.) XlII 1991 pp
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