Elementi di teoria degli anelli
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- Chiara Leoni
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1 MATeXp Teorie: algebra, topologia etc Capitolo T23: Elementi di teoria degli anelli Contenuti delle sezioni a. Anelli: definizioni e primi esempi p.1 b. Ideali p.6 T23:0.01 La nozione di anello, introdotta in B41:e, viene qui approfondita. Nelle pagine che seguono viene esposto in modo autonomo e con una certa completezza il gruppo di proprietà della teoria degli anelli maggiormente utilizzato nelle specializzazioni (in particolare nelle teoria dei campi) e nelle applicazioni più usuali. In particolare sono esaminate le proprietà che servono agli sviluppi della teoria dei campi e della teoria dei moduli, e quindi le proprietà richieste dall algebra lineare. T23:a. Anelli: definizioni e primi esempi T23:a.01 Definiamo anello, come in [Lang, Algebra], una struttura algebrica alla quale diamo una forma come R = R, +,, 0,, 1, nella quale compaiono: l elemento 0 e l elemento 1; l operazione binaria a, b R a + b che diciamo addizione o somma di R; l operazione unaria a R a che diciamo passaggio all opposto (additivo); l operazione binaria a, b R a b che diciamo moltiplicazione o prodotto di R. Per queste entità chiediamo le uguaglianze che seguono, a, b, c R : [Rng1] a + (b + c) = (a + b) + c associatività dell addizione; [Rng2] a + b = b + a commutatività dell addizione; [Rng3] 0 + a = a + 0 = a zero elemento neutro per l addizione; [Rng4) a + ( a) = ( a) + a = 0 sottrazione operazione inversa della somma; [Rng5] a (b c) = (a b) associatività della moltiplicazione; [Rng6] 1 a = a 1 = a zero elemento neutro per la moltiplicazione; [Rng7] (a + b) c = a c + b c distributività dell addizione; [Rng8] a (b + c) = a b + a c rispetto alla moltiplicazione. Un anello si dice abeliano o commutativo sse è tale il suo prodotto. Dunque per un anello abeliano si ha inoltre [Rng9] a b = b a. Denotiamo, risp., con Rng e RngAb le classi degli anelli e degli anelli abeliani. T23:a.02 Coerentemente con T15:h, possiamo affermare che un anello è una struttura avente una forma come R, +,, 0,, 1 nella quale - R, +,, 0 è un gruppo abeliano, T23: Elementi di teoria degli anelli 1
2 Alberto Marini - R,, 1 è un monoide; - l operazione somma + è distributiva rispetto al prodotto. T23:a.03 La definizione dell anello R consente che sia 0 = 1; un anello R con tale proprietà deve presentare solo questo elemento; infatti per ogni a R si ha 0 a + a = (0 + 1)a = 1 a = a e quindi a = 0. L anello con 0 = 1 viene detto anello nullo. Va segnalato che talora si esclude che questa struttura sia un anello. T23:a.04 Per l anello R R, +,, 0,, 1 introduciamo anche l operazione binaria denotata con lo stesso segno e chiamata sottrazione o differenza di R ponendo a b := a + ( b). Chiaramente a R a = 0 a. (1) Prop.: = 0 e 1 1 = 1. In virtù, risp., di [Rng3] ed [Rng6]. (2) Prop.: 0 = 0. Infatti per definizione 0 = 0 0 = [Rng4] = 0 (3) Prop.: Per ogni a R si ha 0 a = a 0 = 0. Infatti 0 a = [Rng3] = 0 a+0 = [Rng4] = 0 a+0 a 0 a = (0 + 0)a 0 a = (1) = 0 a 0 a = [Rng4] = 0 (4) Prop.: Per ogni a, b R si ha ( a)b = (a b). Infatti a b + ( a)b = (a + ( a))b = 0 b = 0 (5) Prop.: a( b) = (a b). La dimostrazione è la speculare della precedente: a b+a( b) = a(b+( b)) = a 0 = 0 (6) Prop.: ( a) = a Infatti [Rng4] implica ( a) + ( ( a)) = 0; sommando a ad entrambi i membri e per [Rng1] a + ( a) + ( ( a)) = a e quindi l asserto (7) Prop.: ( a)( b) = a b. Infatti ( a)( b) = [Rng2] = (a( b)) = [Rng2] = ( (a b)) = [Rng3] = a b T23:a.05 Eserc. Consideriamo un anello R, un qualsiasi n P e arbitrari a 1, a 2,..., a n, b 1, b 2,...b n R. Dimostrare la distributività generalizzata per un anello R, cioè (1) a 1 (b b n ) = a 1 b 1 + a 1 b n ; (2) (a a n )b 1 = a 1 b 1 + a n b 1 ; ( n ) n n n (3) a i = a i b j. i=1 j=1 b j i=1 j=1 Dimostrare la distributività per la sottrazione: (4) x 1 (y 1 y 2 ) = x 1 y 1 x 1 y 2, (x 1 x 2 )y 1 = x 1 y 1 x 2 y 1. T23:a.06 Un esempio fondamentale di anello commutativo è dato dall insieme degli interi munito delle usuali operazioni di somma, differenza e prodotto, Z Rng := Z, +,, 0,, 1. Altri anelli commutativi sono ottenuti similmente da Q, R A, R C, R, C e Z Z munito del prodotto complesso. Altri importanti anelli commutativi sono costituiti, per un qualsiasi intero m 2, dalle classi di resti Z m modulo m. T23:a.07 Un sottoinsieme S del terreno R di un anello R si dice terreno di un sottoanello di R sse è chiuso rispetto alle operazioni di somma e prodotto, cioè sse a, b S a+b S, a b S, e contiene l elemento 1. In questo caso scriviamo S Rng R. 2 T23: Elementi di teoria degli anelli
3 MATeXp Teorie: algebra, topologia etc Si dice centro di un anello R l insieme dei suoi elementi che commutano con tutti gli elementi. Evidentemente del centro fa parte l unità e la somma e il prodotto di due qualsisi elementi del centro commutano con ogni elemento di R: quindi il centro di ogni anello costituisce un suo sottoanello. T23:a.08 Eserc. Dimostrare che Z < Rng Q < Rng R A < Rng R C < Rng R < Rng C. T23:a.09 Siano E un insieme qualsiasi ed R un anello. Consideriamo l insieme di funzioni R E e assegnamo a questo terreno come somma + fe, cioè l estensione funzionale della somma nell anello, e come prodotto il prodotto di composizione rl. Dimostrare che la struttura R E, + fe, fe, e E : 0, rl, e E : 1 è un anello. T23:a.10 Le matrici quadrate di ordine finito le cui componenti sono elementi di un anello costituiscono anelli ricchi di applicazioni. A partire da un anello R = R,,, 0,, 1 per ogni intero positivo d si può considerare Matd (R),,, MatZr d (R), M, MatId d (R). Infatti la matrice opposta di una data A, cioè la sua inversa rispetto alla somma, si ottiene modificando tutte le componenti a i,j della A nelle opposte a i,j, mentre l elemento neutro rispetto alla somma è la matrice quadrata di ordine d MatCnst d (0) avente tutte le componenti uguali all elemento neutro 0 di R. T23:a.11 Come si è già osservato, gli anelli di matrici di ordine maggiore di 1 sono non-commutativi anche se costruiti a partire da un anello commutativo; controesempi alla commutatività si trovano facilmente con piccole matrici con componenti intere. Ad esempio [ ] [ ] [ ] [ ] [ ] [ ] = = 1 1 [ ] [ ] = 1 2 [ 19 ] [ ] [ 1 ] = 1 1 [ T23:a.12 Sono studiati vari anelli costituiti da polinomi. Innanzitutto si hanno gli insiemi dei polinomi in una variabile X sopra il campo dei numeri reali e sul campo dei numeri complessi. Più in generale si hanno gli anelli dei polinomi in una variabile sopra un campo arbitrario e gli anelli dei polinomi in un numero d = 2, 3,... di variabili. Si possono inoltre considerare gli anelli dei polinomi in una successione infinita di variabili X 1, X 2,..., X d,.... Quando le variabili delle costruzioni precedenti si considerano variare in un insieme cha sostiene un campo o una simile struttura si possono considerare gli anelli delle relative funzioni polinomiali. Anelli che si possono considerare estensioni dei precedenti sono forniti da insiemi di funzioni a valori reali o complessi soggetti a vincoli che si mantengono con l addizione e il prodotto di tali funzioni; per tali anelli la somma e il prodotto sono le estensioni funzionali della somma e del prodotto per l insieme codominio. Ad esempio si trattano gli anelli delle funzioni aventi come dominio un intervallo reale, che assumono valori reali e che sono continue. T23:a.13 Consideriamo un gruppo G ed un campo F e denotiamo con F[G] ϕ l insieme delle combinazioni lineari formali di elementi di G i cui coefficienti appartengono a F e che presentano solo un numero finito di addendi con coefficiente in F nz. ] T23: Elementi di teoria degli anelli 3
4 Alberto Marini Se α := g G a g g e β := g G b g g sono elementi di F[G] ϕ, definiamo come loro prodotto (1) α β := g G a g b h = h G g,h G tc g h=k a g b h. Si verifica facilmente che, munito di questo prodotto, F[G] ϕ è un anello; questo viene chiamato anello del gruppo G su F. L espressione del coefficiente di k nell ultima espressione in (1) è un caso particolare di una costruzione più generale sopra un gruppo. Se α e β denotano due opportune funzioni su G con valori in un campo F o in una simile struttura, si definisce prodotto di convoluzione di α e β (2) (α β) := k G α(g) β(h) = k G α(g) β(g 1 z). g,h G t.c. g h=k Alle opportune funzioni su G si chiede che siano in grado di dare senso alle sommatorie delle definizioni, come si è fatto sopra e comesi può fare per i gruppi finiti. Altri interessanti prodotti di convoluzione sono trattati in D47:. T23:a.14 In un anello, come in un monoide, si possono avere elementi dotati o meno di inverso [moltiplicativo] a sinistra ed elementi dotati o meno di inverso [moltiplicativo] a destra. Consideriamo un anello R = R, +,, 0,, 1 ed i suoi elementi dotati sia di un inverso a sinistra che di un inverso a destra. Questo insieme lo denotiamo con Invelm(R). Chiaramente esso non comprende 0. Sia a Invelm(R). Per l inverso di a se scriviamo R = R, +,, 0,, 1, l inverso di a lo denotiamo con a 1 ; se usiamo una scrittura del tipo R = R,,, 0,, 1 lo scriviamo a inv( ). Sia a Invelm(R), b è un suo inverso a sinistra, cioè b a = 1, e c un suo inverso a destra, cioè a c = 1. Allora bac = b = c e quindi a possiede un unico inverso (bilatero) b = c e l inverso di questo è a. Dunque Invelm(R) munito del prodotto di R è un gruppo chiamato gruppo moltiplicativo di R; lo denoteremo con R. Un anello nel quale tutti gli elementi diversi dallo zero sono invertibili è chiamato anello di divisione. T23:a.15 Gli elementi di un anello che sono invertibili solo a sinistra o solo a destra non necessariamente costituiscono un gruppo: un controesempio è fornito dall anello che segue. Consideriamo l insieme S delle successioni di interi munito delle operazioni di somma componente per componente + ce ; sia inoltre F S l insieme delle funzioni f {S S} additive, cioè tali che s, t S f(s + t) = f(s) + f(t) (*). Munendo F S con l operazione di somma componente per componente + ce si ottiene un gruppo abeliano. F S è chiuso rispetto alla composizione rl fra funzioni di {S S}: infatti f, g F S si ha (f rl g)(s+ t) = f[g(s) + g(t)] = f(g(s)) + f(g(t)). F S munito del prodotto rl, associativo e avente come unità Id(F S ) costituisce un monoide. Si verifica infine che la somma delle funzioni in F S è distributiva rispetto a rl e dunque F S è terreno di un anello. Questa struttura viene detta anello delle endofunzioni additive di un anello. Di F S fa parte il cosiddetto operatore di shift a 0, a 1, a 2,... 0, a 0, a 1,.... Si ferifica che esso è invertibile a sinistra ma non a destra; quindi non può far parte di un gruppo. T23:a.16 Per un anello R, +,, 0, può accadere che presi due elementi r, s R, diversi dallo zero, il loro prodotto r s sia uguale allo stesso elemento zero. Tali elementi si dicono divisori dello zero. g G 4 T23: Elementi di teoria degli anelli
5 MATeXp Teorie: algebra, topologia etc Consideriamo l anello Z 6, + 6, 6, 0, 6, 1 ; in esso = 0, cioè 2 e 3 sono divisori dello zero. In ogni pseudoanello Z m con m intero naturale fattorizzabile si trovano divisori dello zero, in quanto se si può scrivere m = r s con r, s 0, 1, si ha [r] m m [s] m = [0] m = [m] m. T23:a.17 Eserc. Dimostrare che nell anello Z m l insieme dei divisori dello zero coincide con l insieme degli interi in {2,..., m 1} che non sono primi con m, cioè che sono dotati di un divisore comune con m. Concludere che ogni anello Z p con p numero primo è privo di divisori dello zero. T23:a.18 Si trovano molte coppie di matrici 2 2 sui reali che costituiscono divisori dello zero 0 2,2 : in particolare: [ ] [ ] [ ] [ ] a a 1 1 e e b b 1 1 Si dice dominio di integrità ogni anello commutativo privo di divisori dello zero. T23:a.19 Come per un magma abeliano R,, per un anello abeliano R, +,, 0, si dice che vale la legge di cancellazione sse a, b R, r r \ {0} r a = r b = a = b. Vi sono anelli abeliani nei quali la legge di cancellazione non vale. Ad esempio in Z 4 si ha = = 2 3 = 1. (1) Prop.: Sia R un anello abeliano. R è un dominio di integrità per R vale la legge di cancellazione. Dim.: = : se R è un dominio di integrità si ha: r 0 r a = r b = r (a b) = 0 = a b = 0 = a = b. = : in R valga la legge di cancellazione e sia a b = 0, allora: se a 0, a 0 = 0 = a b e quindi b = 0; se viceversa b 0, 0 b = 0 = a b e quindi r = 0 La legge di cancellazione apre la possibilità di numerose utili elaborazioni; i domini di integrità sono quindi da considerare come anelli che costituiscono strumenti elaborativi particolarmente efficaci. La legge di cancellazione può anche essere usata per sistemi di assiomi per la specie di strutture anello che costituiscono varianti di quello presentato in :a.01 T23:a.20 Come per un magma dotato di uno zero 0, un elemento q diverso dallo zero di un anello (o di uno pseudoanello) R viene chiamato elemento nilpotente sse si trova un intero positivo h t.c. la sua potenza q h è uguale allo zero della struttura. Il più piccolo di tali h viene detto grado di nilpotenza dell elemento q. Un interessante esempio di elementi nilpotenti di un anello è fornito dalle matrici triangolari strette sopra un monoide. Come per un magma unitale o per un monoide, un elemento q diverso dall unità di un anello R per il quale esiste un intero positivo h tale che q h = 1 si dice elemento periodico; se h è il più piccolo intero positivo per cui questo si verifica, si dice che q ha periodo h (talora si dice invece che q ha ordine h). L unità ha sempre periodo 1, lo zero di qualsiasi anello non è periodico. In Z 5 2 e 3 hanno periodo 4, 4 ha periodo 2. In Z 6 5 ha periodo 2, 2, 3 e 4 non sono periodici. In Z 7 2 ha periodo 3, 3 ha periodo 5, 4 ha periodo 3, 5 ha periodo 6, 6 ha periodo T23: Elementi di teoria degli anelli 5
6 Alberto Marini T23:a.19 Si dice corpo un anello R, in cui gli elementi diversi dallo zero formano gruppo rispetto all operazione prodotto. Denotiamo con Krp la classe dei corpi. In formule: Krp := {R = R,,, 0,, 1 Rng t.c. R \ 0,, inv( ), 1 Grp} R = R,,, 0,, 1 Rng, R \ 0,, inv( ), 1 Grp = R Krp. L anello binario B, + 2, + 2, 0,, 1, oltre ad essere l anello più piccolo, è il corpo più piccolo. L insieme degli elementi del corpo R diversi dallo zero, prende il nome di gruppo moltiplicativo di R; spesso si denota localmente con R. Un corpo in cui il prodotto sia commutativo viene detto corpo commutativo o campo. Un corpo noncommutativo viene anche chiamato corpo sghembo (skewfield). Denotiamo con Fld la classe dei campi e con KrpNab la classe dei corpi sghembi. T23:b. Ideali T23:b.01 Per gli anelli, oltre ai sottoanelli, si possono definire sottostrutture di un altro importante genere: gli ideali. Consideriamo dunque un anello R = R, +,, 0,, 1 ed il gruppo abeliano suo impoverimento R ag = R, +,, 0. Si dice ideale a sinistra dell anello R un sottoinsieme I R che sostiene un sottogruppo di R ag e tale che R I I, ovvero tale che a R a I I, cio`tale che a R, i I a i I. Simmetricamente si dice ideale a destra di R un J R che sostiene un sottogruppo di R ag e tale che J R J. Si dice ideale [bilatero] dell anello R un I R che è sia ideale a sinistra che ideale a destra di R. Evidentemente per un anello abeliano ogni ideale a sinistra è anche un idealea destra e viceversa; dunque non ha senso parlare di ideali a sinistra o a destra ma solo di ideali bilateri. In altre parole un ideale bilatero di R soddisfa queste condizioni: [Idl1] I è sottogruppo del gruppo additivo R ag ; [Idl2] è chiuso rispetto alla sottrazione, cioè a, b I a b I; [Idl3] a I, r R a r I, r a I. L ultima richiesta è più stringente della chiusura di un sottoinsieme rispetto al prodotto: quindi un qualunque ideale di un anello è un suo particolare sottoanello. Sono terreni di ideali bilateri di ogni anello non nullo R = R, +,, 0,, 1 i due sottoinsiemi di R l uno costituito dal solo zero di R e l altro coincidente con l intero terreno; essi sono detti, risp., ideale nullo e ideale improprio di R. Ogni altro ideale, ammesso che esista, viene chiamato ideale proprio di R. Denotiamo Idl(R) la collezione degli ideali bilateri dell anello R. T23:b.02 Diamo qualche primo esempio di ideali. Per l anello abeliano degli interi Z sono ideali propri gli insiemi dei multipli m Z per ogni intero m = 2, 3, 4,... Sia p(x) un polinomio in F[x]; L insieme di tutti i multipli di p(x), per il quale usiamo la notazione < p(x) >:= {q(x)p(x) : q(x) F[x]}, è un ideale in F[x]. 6 T23: Elementi di teoria degli anelli
7 MATeXp Teorie: algebra, topologia etc Questi due esempi si inquadrano opportunamente nel seguente enunciato. (1) Prop.: Sia R unanello qualsiasi e sia a un suo elemento a. a R è ideale a destra; R a è ideale a sinistra; R a R è ideale bilatero T23:b.03 Prop. Osserviamo che, in forza di [Idl2], (1) Prop.: Ogni ideale sinistro, destro o bilatero I di un anello R contiene lo zero di questa struttura. Dim.: r R : 0 r = r 0 = 0 (2) Prop.: Per ogni anello dotato di ideali propri l unità 1 non appartiene ad alcuno di questi sottoanelli. Dim.: Preso un qualsiasi ideale proprio I dell anello R ed un qualsiasi elemento r R non contenuto in I, risulta 1 r = r 1 = r. Se 1 appartenesse ad I si dedurrebbe, dalla definizione di ideale, che anche r apparterrebbe ad I, contro l ipotesi T23:b.04 Prop. Un corpo K non possiede alcun ideale proprio. Dim.: Supponiamo per assurdo che K possegga un ideale proprio I e consideriamo un elemento i I diverso dallo zero. Poiché K è un corpo, in K si trova l inverso di i, i 1 e quindi anche i 1 i = i i 1 = 1, fatto in contrasto con la precedente proposizione T23:b.05 Prop. Consideriamo un anello R, un suo sottoinsieme S = {s 1,..., s n } ed il sottoinsieme < S >:= {r 1,..., r n R : r 1 s r n s n }. {s 1,...,s n} S Questo è un ideale in R ed è il più piccolo ideale di R che contiene S. Dim.: Dato che l anello contiene zero e unità, si ha < S > S; inoltre dalla sua espressione si ricava facilmente che soddisfa le tre richieste [Idl1], [Idl2] ed [Idl3] Il precedente ideale è chiamato ideale generato da S T23:b.06 Prop. Sono particolarmente interessanti gli ideali generati da un singoletto, cioè da un solo elemento s dell anello R, ideali aventi la forma < s >= {r s : r R} per qualche elemento s R; un tale ideale è chiamato ideale principale. T23:b.07 (1) Prop.: L intersezione di due ideali I 1 e I 2 di un R pseudoanello o anello è anch essa un ideale di tale struttura. Dim.: La richiesta [Idl1] è soddisfatta in quanto anche l intersezione di due sottogruppi è sottogruppo. Per la richiesta [Idl2] basta osservare che a, b I 1 I 2 = a b I 1, a b I 2. Considerazione analoga per la [Idl3] La precedente dimostrazione si generalizza senza difficoltà alle intersezioni di famiglie di ideali. (2) Prop.: Consideriamo una famiglia di ideali dell anello R caratterizzata dall insieme di indici J {I j : j J}; anche l intersezione di tale famiglia di ideali {j J : Ij } è un ideale di R T23:b.08 Consideriamo una successione di ideali, I 1, I 2,... che sia ascendente, cioè tale che I 1 I 2... Allora anche la loro unione U := {j J : I j } è un ideale. Dim.: Consideriamo a, b U ed r R; siano h il minimo intero per il quale a I h, k il minimo intero t.c. b I k e m := max(h, k). Sia a che b appartengono all ideale I m e quindi anche a + b I m e per ogni r R r a I m. Dunque a + b e ognim r a appartengono ad U T23:b.09 Un dominio di integrità R in cui ogni ideale è principale è detto dominio ad ideali principali T23: Elementi di teoria degli anelli 7
8 Alberto Marini (1) Prop.: Un qualunque campo F è un anello ad ideali principali. Dim.: F è un anello commutativo che possiede soltanto i due ideali che si possono esprimere come < 0 > ed < e >= F, e quindi che sono ideali principali Il dominio di integrità degli interi naturali N è un dominio ad ideali principali. Infatti, ogni ideale I è generato dal più piccolo intero positivo m che è contenuto in I, cioè ha la forma < m >. Anche l anello F[x] è un dominio ad ideali principali. Infatti ogni ideale I è generato dall unico polinomio monico contenuto in I ed avente grado minimo. T23:b.10 Si dice ideale massimale di un anello R un suo ideale I che soddisfa le due seguenti condizioni: [IdlM1] I è incluso propriamente in R; [IdlM2] I non è incluso propriamente in alcun ideale proprio di R diverso da I. Ad esempio, se K è un corpo, l ideale < 0 > costituito dal solo zero di K è massimale, perché un corpo non possiede ideali propri. T23:b.11 Un ideale I di un anello commutativo R si dice ideale primo sse, per ogni coppia di elementi a, b R con a b I, accade che almeno uno dei due fattori a o b sta in I. (1) Prop.: Sia I un ideale di un anello commutativo R. Se I è ideale massimale, esso è anche un ideale primo. T23:b.12 Si chiama radicale di un ideale I di un anello R, e lo si indica con Rdcl(I), il sottoinsieme di R costituito dagli elementi b di R, tali che b h I per qualche esponente intero positivo h. Il radicale di I contiene I, in quanto per ogni b I, risulta b 1 I. (1) Prop.: Il radicale di un ideale I di un anello R commutativo è anch esso un ideale di R. T23:b.13 Un ideale I di un anello commutativo R si dice ideale primario sse, ogniqualvolta il prodotto a b di due elementi a, b di R appartiene ad I, ed a non sta in I, allora una opportuna potenza b h di b sta in I, cioè b appartiene al radicale di I. (1) Prop.: Ogni ideale primo è anche ideale primario. Le varie componenti di questo testo sono accessibili in alberto 8 T23: Elementi di teoria degli anelli
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