Economia Provinciale - Rapporto Agricoltura. 3.1 Agricoltura CAMERA DI COMMERCIO 127

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1 Economia Provinciale - Rapporto Agricoltura 3.1 Agricoltura CAMERA DI COMMERCIO 127

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3 Agricoltura Agricoltura Quadro economico di riferimento Nell ottobre del 2002 sono stati elaborati e pubblicati, dall ISTAT, i dati relativi al 5 Censimento generale dell agricoltura, riferiti alla Regione Liguria. Rispetto alla situazione di 10 anni prima (4 Censimento dell agricoltura, 1990), la tabella sottoriportata evidenzia innanzi tutto la seguente situazione: Il numero delle aziende agricole, zootecniche e forestali della Liguria è diminuito di unità, passando da a 43,739, con una contrazione percentuale del 39,7%. La superficie totale di tali aziende è passata dai ,08 Ha del 90 ai ,14 Ha del 2000, con una diminuzione del 46,1%. Anche la superficie agricola utilizzata è in netta diminuzione, con un calo del 32,3%, essendo passata dai ,67 Ha del 90 ai ,33 Ha del Non è migliore la situazione a livello provinciale, in quanto: Le aziende agricole spezzine sono diminuite di unità, passate infatti dalle del 90 alle del È diminuita del 54,6% la superficie totale, passata dai ,35 Ha del 90 ai ,21 Ha del È invece più contenuta la diminuzione della superficie agricola utilizzata RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

4 (SAU) (- 30%), passata dai ,49 Ha del 90 ai ,45 Ha del Si tratta per lo più di piccole aziende agricole con superficie utilizzata intorno all ettaro, come si evince chiaramente dalla tabella sottoriportata. La forma di conduzione prevalente in Liguria continua ad essere, nel 2000, quella diretta del coltivatore/conduttore, che interessa la quasi totalità delle aziende agricole (99,1%). Tra queste, prevalgono nettamente le aziende condotte con manodopera familiare. Si tratta dunque di un settore residuale rispetto all economia dello spezzino, del quale vanno considerate gli aspetti più importanti: La vitivinicoltura è certamente l attività più importante ed in fase di progressivo sviluppo. Non si tratta certamente, come più in dettaglio descritto nell apposito capitolo, di una vitivinicoltura di quantità, ma certamente di qualità con una netta espansione delle aziende agricole imprenditoriali. 130 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

5 Agricoltura L olivicoltura non riesce invece a decollare sebbene presente in buona parte del territorio si caratterizza come attività part-time e/o consociata ad altre attività aziendali. L ortofloricoltura, che negli anni 70 rappresentava il tipico esempio dell agricoltura emergente ed imprenditoriale, ha subito in questi anni una progressiva contrazione. La zootecnia, pur costituendo per molte cause un comparto residuale dell attività agricola provinciale, è interessata da significativi esempi di evoluzione, sempre basata sulla qualità e non sulla quantità delle produzioni, inerenti sia le carni che il latte e derivati. L agriturismo, nato e sviluppatosi come attività collaterale e complementare a quello agricolo ha avuto nella nostra provincia uno sviluppo eccezionale ed oggi registra il numero più elevato di tali aziende a livello regionale. La cosiddetta Agricoltura del mare è invece molto significativa nella nostra provincia nelle sue tre componenti principali: la mitilicoltura, l itticoltura e la pesca tradizionale. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

6 La vitivinicoltura Rappresenta certamente il comparto agricolo più significativo, anche se va nettamente distinto il settore cosiddetto tradizionale da quello di qualità. La contrazione della viticoltura nell intero territorio regionale ha interessato anche la provincia della Spezia dove la riduzione della superficie, dal 90 ad oggi, è stata del 50% circa, passando dai Ha. del 1990 ai Ha. del Non è però possibile generalizzare questo risultato affermando che la vitivinicoltura nel complesso sta subendo una progressiva contrazione, in quanto tale diminuzione di superficie ha interessato solo la viticoltura non di pregio e non specializzata. E invece opposta la situazione legata alla viticoltura di qualità, cioè a quella viticoltura che nel tempo ha rappresentato l indirizzo produttivo prevalente di aziende agricole condotte a full time da giovani imprenditori con adeguata formazione professionale, i cui vigneti sono tutti iscritti ai rispettivi Albi e le loro produzioni destinate a vini a D.O.C.. E interessante, a questo punto esaminare la situazione delle tre aree spezzine a D.O.: Colli di Luni Cinque Terre - Colline di Levanto. COLLI DI LUNI L area Colli di Luni con i suoi tre vini (Colli di Luni Vermentino Colli di Luni Bianco Colli di Luni Rosso) ha avuto l espansione più significativa, così che nel 2002 sono da registrare i seguenti dati: Colli di Luni Vermentino: Ha (+ 3,35 % rispetto all anno precedente quando la superficie era di Ha ); Colli di Luni Bianco: Ha (+ 6,32 % rispetto all anno precedente quando la superficie era di Ha ); Colli di Luni Rosso: Ha (+ 5,18 % rispetto all anno precedente, quando la superficie era di Ha ). Questi dati segnano un trend evolutivo che in modo costante dura dal 90, anno del riconoscimento di questa DOC. Da quell anno infatti la superficie a Vermentino è cresciuta del 168,62%, quella destinata al Colli di Luni Bianco del 93,32% e quella del Colli di Luni Rosso del 82,87%. Nel 2002, all espansione della superficie non si è contrapposto il corrispondente aumento della produzione: le avverse condizioni climatiche, 132 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

7 Agricoltura peraltro comuni a buona parte del territorio nazionale, hanno fatto registrare livelli quantitativi molto bassi: Colli di Luni Vermentino: Hl ,54 (-17,35 % rispetto all anno precedente); Colli di Luni Bianco: Hl. 441,56 (-45,50 % rispetto all anno precedente); Colli di Luni Rosso: Hl ,82 (-10,08 % rispetto all anno precedente). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

8 CINQUE TERRE Non è confortante il dato inerente l area delle Cinque Terre i cui vigneti iscritti all Albo si sono estesi, nel 2002, su una superficie di Ha (- 2,72 % rispetto all anno precedente). In questo territorio le superfici iscritte al rispettivo Albo erano nel 1988 di Ha e quindi in 15 anni la superficie si è ridotta del 46,47 %, ciò che purtroppo smentisce la previsione formulata l anno scorso, quando alcuni dati positivi potevano indicare un arresto del cronico abbandono in atto. I livelli produttivi di vino sono stati, nel 2002, i seguenti: Cinque Terre: Hl ,96 (- 27,48 % rispetto all anno precedente); Cinque Terre sciacchetrà: Hl. 37,07 (- 66,70 % rispetto all anno precedente). 134 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

9 Agricoltura RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

10 COLLINE DI LEVANTO L area delle Colline di Levanto è quantitativamente stabile ed infatti il 2002 non ha fatto registrare incrementi significativi: Colline di Levanto Bianco: Ha (+ 1,45 % rispetto all anno precedente, quando la superficie era di Ha e + 7,45 % dal 1995, anno di riconoscimento di questa D.O.C. quando la superficie era di Ha ) Colline di Levanto Rosso: Ha (+ 2,54 % rispetto all anno precedente e + 36,37 % dal 1995, significando però che la superficie molto contenuta può essere causa di una scarsa significatività statistica di questo dato). Anche in questo caso sono state molto contenute le produzioni di vino: Colline di Levanto Bianco: Hl. 542,80 (- 10,30 % rispetto all anno precedente); Colline di Levanto Rosso: Hl. 117,89 (- 15,21 % rispetto all anno precedente). Complessivamente, a livello provinciale, la diminuzione quantitativa non è stata comunque la sola diretta conseguenza di un cattivo andamento stagionale, ma è stata anche una precisa scelta dei viticoltori infatti, essi, proprio in conseguenza delle avverse condizioni climatiche, hanno indirizzato le loro tecniche colturali verso potature energiche con eliminazione dei grappoli più danneggiati e rilascio di quelli migliori e più ricchi di sostanze zuccherine. La scelta si è dimostrata quella giu- 136 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

11 Agricoltura sta ed infatti agli scarsi livelli quantitativi si sono contrapposti buoni livelli qualitativi, come dimostrato dal lavoro della Commissione di degustazione operante presso la Camera di Commercio per l esame dei vini atti a divenire a D.O.C.. Salvo pochissime eccezioni, infatti, gli esiti favorevoli sono stati del 91,86 % del totale dei vini esaminati. Un ultima considerazione deve essere fatta relativamente ai vini ad I.G.T. (Indicazione Geografica Tipica) Golfo dei Poeti La Spezia. I buoni risultati qualitativi raggiunti dai vini compresi nelle tre d,o.c. provinciali hanno limitato naturalmente il ricorso all I.G.T. che dunque, almeno fino ad oggi, non si è dimostrata la strada per dare una qualificazione ai vini scartati dalla d.o.c., ma sta piuttosto rappresentando la ricerca di uvaggi nuovi e/o particolari, non contemplati dai vigenti disciplinari d.o.c., i quali potranno certamente rappresentare la via per tipicizzare ulteriormente e caratterizzare i vini di una determinata azienda viticola, nella ricerca di innalzamenti della qualità. A conferma di quanto detto, viene riportata la tabella seguente: RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

12 L olivicoltura La situazione dell annata olearia è evidenziata dai seguenti dati: Produzione provinciale di olive: Kg ( + 350% rispetto all anno precedente, quando la produzione è stata di Kg ) Produzione provinciale di olio: Kg ( + 293% rispetto all anno precedente, quando la produzione è stata invece di Kg ) La resa olive/olio è stata del 13,33 % mentre nell annata era stata del 15,29%. Dal punto di vista quantitativo l annata appena conclusasi è stata, almeno a livello provinciale, la classica annata di carica. Le abbondanti produzioni hanno visto aumentare anche il numero delle piante utilizzate, praticamente triplicato rispetto all anno precedente. Probabilmente la produzione avrebbe potuto essere ancora superiore, tenuto conto che le abbondanti piogge del novembre/dicembre 2002 non hanno consentito il completo raccolto e, in taluni casi, hanno determinato la parziale perdita del raccolto. Dal punto di vista qualitativo i risultati, pur diversi da zona a zona, non hanno raggiunto l eccellenza per due ordini di motivazioni: le piogge persistenti ed eccessive hanno danneggiato il raccolto e spesso hanno impedito la tempestiva raccolta delle olive, con permanenza troppo prolungata delle stesse sulle reti o a terra, ciò che ha fatto innalzare l acidità dell olio; anche la mosca ha avuto uno sviluppo notevole che in molte aree si è prolungato fino al mese di ottobre, incidendo negativamente sia sull acidità oleica sia sulle altre caratteristiche organolettiche. Relativamente alla produzione dell olio extravergine di oliva a D.O.P. Riviera Ligure Riviera di Levante devono essere formulate le seguenti osservazioni: 1. è aumentato, rispetto all anno precedente, di 6 unità il numero di aziende inserite nell Albo degli Oliveti, che oggi conta, complessivamente 100 iscritti. 2. sono state quattro le richieste di autorizzazione alla commercializzazione di olio a D.O.P.. Esse, dopo le previste analisi chimiche e l esame organolettico effettuato dall apposita Commissione, sono state valutate positivamente ed il quantitativo di olio certificato della provincia spezzina immesso sul mercato è stato di 46,9 q.li. 138 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

13 Agricoltura 3. complessivamente dunque è modesta l incidenza dell olivicoltura a D.O.P. sull agricoltura provinciale, nonostante questo comparto rientri nell ordinamento produttivo di buona parte delle aziende agricole collinari Contrariamente alla vitivinicoltura, però, è limitato lo sviluppo imprenditoriale di aziende olivicole: l olivicoltura provinciale si caratterizza, con poche eccezioni, come la classica attività agricola delle aziende condotte a part-time e proprio questo limita il ricorso alla D.O.P., dovuto ai modesti quantitativi prodotti, a loro volta legati alle limitate dimensioni aziendali. Tali modesti quantitativi di olio vengono generalmente venduti al di fuori dei tradizionali circuiti commerciali. I dati inerenti la produzione olivicola ed olearia provinciale vengono riportati di seguito: RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

14 Agricoltura biologica Nel 2002, dopo la crescita quasi esponenziale verificatasi nel 2001, si è avuto un assestamento del numero delle aziende biologiche della nostra provincia, con un leggero aumento del 5 % circa, passando da 162 aziende nel 2001 a 170 aziende nel La ripartizione delle aziende biologiche presenti nel territorio è la seguente: il 75% insiste nella Vallata denominata appunto Valle del Biologico sita nell area dell Alta Val di Vara; l 11% delle aziende biologiche sono situate nel territorio della Val di Magra; la Riviera Spezzina presenta una percentuale di aziende pari al 5%; la Media e Bassa Val di Vara mantiene costante, rispetto al 2001, la percentuale del 7% di aziende che hanno scelto il metodo di produzione biologico. 140 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

15 Agricoltura Vediamo ora più in dettaglio la distribuzione delle aziende nelle quattro aree corrispondenti agli Enti Delegati in agricoltura: Nel Territorio dell Alta Val di Vara l incremento delle aziende biologiche è stato del 2,4 %. passando dalle 125 aziende del 2001 a 128 aziende del Di queste, 76 sono presenti nel Comune di Varese Ligure ed il loro ordinamento produttivo prevalente è quello zootecnico ad indirizzo bovino ( in maggioranza allevamenti da carne). Ricordiamo che i prodotti degli allevamenti biologici trovano una consolidata collocazione di mercato nelle due cooperative site in questo territorio: la Cooperativa Casearia (formaggi e derivati del latte) e la Cooperativa San Pietro Vara (carni). Rispetto al 2001, rimane costante il numero delle aziende biologiche che insistono nel territorio della Media e Bassa Val di Vara e in quest area tali aziende sono tutte ad ordinamento produttivo vegetale (orticolo e/o viticolo e/o olivicolo). Nel territorio della Val di Magra, rispetto al 2001 si è riscontrato un minimo incremento delle aziende certificate biologiche che arrivano così ad essere 22 (erano 21 nel 2001). L orticoltura rimane l attività principale delle 9 aziende situate nel Comune di Sarzana, con ordinamento monocolturale o consociato a frutticoltura e/o altre arboree (viticoltura e/o olivicoltura). Le aziende biologiche situate negli altri Comuni dell area CIDAF, rimangono ad ordinamento colturale vegetale (orticolo e/o viticolo e/o olivicolo). Nella Riviera Spezzina il numero delle aziende è raddoppiato rispetto al 2001 (8 aziende nel 2002), delle quali solo una presenta indirizzo produttivo specializzato apistico, mentre le altre hanno indirizzo vegetale. A conclusione si riporta la ripartizione, suddivisa per Comune, delle aziende agricole provinciali con certificazione biologica. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

16 L agriturismo Già nel 2001 La Spezia rappresentava la prima provincia ligure con il maggior sviluppo agrituristico: 36% La Spezia 25% Savona 23% Imperia 16% Genova. Erano 69 le aziende agricole provinciali, così suddivise: 142 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

17 Agricoltura Nel 2002 l agriturismo della Spezia si è ulteriormente sviluppato ed oggi sono 79 le aziende presenti sul territorio provinciale, mentre in ambito regionale la provincia spezzina mantiene la leadership con il 38% seguita da Imperia con il 24%, Savona con il 23% e Genova con il 15%. Le 79 aziende agricole provinciali sono così suddivise: Sempre in ambito provinciale, la dislocazione di tali aziende viene evidenziata come di seguito: Val di Magra 20% - Area del Golfo 11% - Alta Val di Vara 28% - Media e Bassa Val di Vara 18% - Riviera Spezzina 23% RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

18 La situazione degli esercizi agrituristici forniti di autorizzazione, suddivisa per Comune, al 31/12/2002 è la seguente: Viene dunque confermata la consistente presenza di agriturismi nella nostra provincia: Tale presenza è da correlare: alle caratteristiche del territorio, particolarmente adatto alla ricezione di tipologie turistiche diverse; alle tradizioni enogastronomiche, culturali, storiche ed architettoniche che caratterizzano le diverse aree provinciali (Val di Vara, Riviera Spezzina, Val di Magra, Area del Golfo); alla presenza di bellezze ambientali conosciute ed apprezzate non solo in ambito locale ma anche e soprattutto a livello nazionale ed internazionale; alla tipologia agricola 144 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

19 Agricoltura locale, sicuramente basata, salvo alcune eccezioni riguardanti soprattutto i comparti vitivinicolo ed ortofloricolo, su forme di conduzione e gestione aziendale imprenditorialmente non evolute, così che l Agriturismo, conformemente a quanto previsto dalla legge quadro nazionale n. 730/85, si è presentato e diffuso proprio come la tipica attività complementare alla tradizionale attività agricola in grado di produrre quel valore aggiunto che la nostra agricoltura, da sola, difficilmente riesce a dare. La zootecnia provinciale Come detto in premessa, le aziende agricole spezzine hanno una S.A.U. (Superficie Agricola Utilizzata) media di Ha. 1,03. Pur considerando che le aziende zootecniche sono quelle a maggiore estensione, di esse la classe più rappresentata è quella che comprende le aziende fino a 5 ettari di superficie. Tale dato, unitamente allo scarso ricambio generazionale, è quello che caratterizza e limita lo sviluppo della zootecnia provinciale. Nel comparto bovino si registra un modesto incremento (+ 2,04%), passando dai capi del 2001 ai del 2002, che però deve essere, per il momento, considerato come una fluttuazione naturale, in quanto non corrispondente ad un aumento del numero di aziende agricole. La novità sostanziale di tale comparto è rappresentata dal crescente interesse che le aziende del settore riservano alla qualità del prodotto, come dimostrato da: il numero di aziende certificate biologiche, che in provincia ha il massimo sviluppo nell Alta Val di Vara, che rappresenta il comprensorio zootecnico per eccellenza; lo sviluppo e l affermazione della cooperazione sia nel settore lattiero caseario che della carne; il crescente utilizzo, negli allevamenti, di animali di buona genealogia, allevati in purezza, con progressivo abbandono degli incroci, meno produttivi e con caratteristiche incerte e non definite. In netto calo, invece, il patrimonio equino, passato dai capi del 2001 ai del 2002 (- 29,10%). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

20 Questo dato può correlarsi sia al fatto che per i privati l onda della moda dell allevamento dei cavalli sta lentamente scemando, sia alla insufficiente presenza, nel territorio, di idonee infrastrutture che accompagnano e favoriscano il turismo equestre, quali stazioni di sosta ed un apposita viabilità. Per quanto riguarda l allevamento ovi - caprino, continua il trend negativo degli anni passati. Nel 2002 il decremento rispetto all anno precedente è stato del 6,08% passando infatti dai capi del 2001 ai capi del RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

21 Agricoltura Non sono cambiate le cause della progressiva contrazione del settore, riconducibili a: Greggi troppo piccole; Aziende con dimensioni troppo contenute; Stagionalità della produzione legata soprattutto all autoconsumo familiare; Imprenditorialità scarsa o assente, con conduttori aziendali molto anziani; Utilizzo di queste specie come coadiuvanti nella pulizia dei terreni, controllo delle infestanti e, solo secondariamente, considerate in termini produttivi. Il comparto suinicolo sta facendo registrare due interessanti linee evolutive: Lo sviluppo della suinicoltura certificata biologica; Il progetto regionale Cinta Senese e Nera Genovese con lo scopo di rilanciare l allevamento suinicolo allo stato brado ed in grado di fornire prodotti di alta qualità, oltre a favorire l utilizzo di terreni abbandonati o sottoutilizzati. A livello provinciale il patrimonio suinicolo da allevamento, al di fuori di quello familiare che può sfuggire a precise rilevazioni, è il seguente: scrofe 30 verri 5 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

22 altri totale Infine la zootecnia minore continua ad avere un ruolo marginale nella nostra provincia ed in particolare: L apicoltura, pur con notevoli potenzialità, si mantiene principalmente legata al mondo hobbistico anche se le aziende iscritte alla Camera di Commercio sono 17, che praticano un attività imprenditoriale ; L allevamento avicunicolo non ha subito significative variazioni rispetto all anno precedente ed infatti rimangono 3 gli allevamenti razionali; L allevamento dello struzzo rileva la presenza di 14 capi riproduttivi e quindi continua a caratterizzarsi come attività residuale; Esiste una sola azienda con allevamento di bufali, (11 capi complessivi) che quindi non può rappresentare linee di tendenza certe perché non significativa dal punto di vista statistico. La floricoltura Non si sono rilevate nel 2002 variazioni in ordine alla consistenza floricola della nostra provincia. Rimangono infatti 29 le aziende specializzate floricole a full-time con il seguente ordinamento : n. 20 aziende sono produttrici di piante da vaseria; n. 4 aziende sono produttrici di fiore reciso e verde da mazzetteria; n. 5 aziende presentano un indirizzo misto in prevalenza orto-floricolo. La maggioranza di queste aziende insiste sul territorio della Val di Magra e della Spezia (83 %), seguito poi dalle aziende site nella Riviera Spezzina ( 10 %) ed infine dalle aziende situate nella Val di Vara (6,8 %). Durante le interviste effettuate nel 2001 dalla Camera di Commercio agli operatori del settore, erano state evidenziate alcune importanti problematiche: nei periodi di congiuntura negativa, gli elevati costi aziendali andavano ad annullare quasi totalmente la limitata redditività del settore; il Piano di Sviluppo Rurale per il periodo , non prevede più il credito di conduzione agevolato di breve periodo, mentre le aziende flo- 148 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

23 Agricoltura ricole, per gli adeguamenti alle strutture ed il rinnovo degli impianti e delle attrezzature, hanno la necessità di ricorrere in tempi brevi ad agevolazioni contributive o creditizie. In risposta a queste forti esigenze è stato istituito, nell ottobre 2002, su iniziativa della Camera di Commercio il primo consorzio dei floricoltori della provincia della Spezia, denominato ASSOFLOR LA SPEZIA con l obiettivo di promuovere e sostenere le iniziative del settore floricolo al fine di incentivarne lo sviluppo a livello provinciale. Il Consorzio ha adottato il seguente programma di lavoro: organizzare acquisti collettivi, di beni strumentali, materie prime e semilavorati da destinare alle imprese aderenti; effettuare, sempre a favore delle imprese aderenti, convenzioni con Enti gestori di beni e servizi di pubblica utilità, quali acqua irrigua, elettricità, metano, etc.; assistere le Imprese aderenti nella soluzione dei problemi del credito; promuovere l attività di vendita attraverso l organizzazione e la partecipazione a manifestazioni fieristiche, lo svolgimento di azioni pubblicitarie e la predisposizione di qualsiasi altro mezzo promozionale ritenuto idoneo. L azienda agricola dimostrativa L Azienda Agricola Dimostrativa, sorta nel 1973 ad opera di Camera di Commercio, Fondazione Carispe, FILSE, Amministrazione Provinciale e Comune di Sarzana, ha sviluppato in questi anni la sua funzione di supporto alle imprese agricole provinciali attraverso il miglioramento della qualità dei prodotti, la riduzione dei prezzi e l attività sperimentale / dimostrativa. Nel 2002, accanto alla produzione vivaistica più tradizionale, al potenziamento di quella biologica ed all attività dimostrativa, si è orientata verso il recupero e la riproduzione di biodiversità locali. Si sono approntati e sono tutt ora in fase di elaborazione e studio programmi su recupero di varietà locali di agrumi (cultivar di limoni della Riviera Spezzina), di ecotipi vegetali dell Isola Palmaria e varietà di fagioli della Val di Vara. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

24 Lo studio ha avuto inizio nel corso del 2002 con la collaborazione dell Università di Pisa Dipartimento di Biologia delle Piante Agrarie. In termini produttivi i ricavi complessivi sono stati di ,00 a fronte di una produzione così diversificata: Mitilicoltura - Maricoltura - Pesca professionale Alla Spezia l Agricoltura del mare, rappresentata da Mitilicoltura, Maricoltura e Pesca professionale, costituisce un comparto fondamentale dell agricoltura ed anzi, se rapportata al numero di aziende e personale impiegato, è certamente, insieme alla vitivinicoltura, il comparto principale, oggi compreso nel settore agricoltura in base al Decreto Legislativo 18/05/2001 n I comparti più significativi della nostra provincia sono come detto: Maricoltura La Spezzina Itticoltura è l unica azienda provinciale operante nel settore della maricoltura. In termini quantitativi la sua produzione, nel 2002, è stata complessivamente di circa 270 tonnellate di pesce, così distinta: Circa 170 tonn. di orate; Circa 80 tonn. di branzini; 150 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

25 Agricoltura Circa 20 tonn. di ombrine. Le ombrine hanno rappresentato la novità produttiva della Spezzina Itticoltura, in produzione dopo una sperimentazione triennale, ed oggi sono 4 le nuove vasche di produzione. Nel 2002 è invece continuata la sperimentazione con una nuova varietà di saraghi, in quanto la precedente sperimentazione aveva dato risultati negativi. In termini qualitativi, non è cambiato l indirizzo produttivo basato sull impiego di mangimi e tecnologie di alta qualità. Infine, relativamente alla manodopera aziendale, La Spezzina Itticoltura S.r.l. ha impiegato, nel 2002, 17 addetti, dei quali 11 a tempo indeterminato e 6 a tempo determinato. Mitilicoltura Nulla è cambiato, rispetto all anno precedente, in termini di assetti societari sui quali si fonda questo settore, che fa capo a tre organismi cooperativi: La Cooperariva Mitilicoltori Associati La Cooperativa Mitilicoltori Spezzini La Cooperativa La Proletaria. In termini quantitativi la produzione complessiva è stata di q.li, così suddivisa: Q.li di prodotto locale; Q.li di prodotto importato, precisando comunque che quest ultimo dato non si riferisce a prodotto commercializzato tal quale, in quanto prima di questa fase è soggetto al finissaggio nei vivai spezzini (per periodi variabili a seconda della grandezza delle valve) e successiva stabulazione presso lo Stabulatore di Santa Teresa, di proprietà della Cooperativa Mitilicoltori Associati. Rispetto all anno precedente la produzione è dunque aumentata del 22,39 % quando infatti sono stati prodotti circa q.li di mitili. Le principali problematiche che i citati organismi Cooperativi stanno affrontando riguardano: Il potenziamento del comparto, anche in considerazione dell accresciuta domanda di prodotto; La parziale ricollocazione degli impianti in quanto l area della diga foranea si presenta poco ricca di plancton nutritivo; La notevole presenza, nel golfo, di orate, in grado di provocare danni consistenti, soprattutto al novellame. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

26 Pesca professionale Nel 2002 questo comparto ha fornito interessanti risultati riconducibili a: Incremento della manodopera impiegata del 22,61 % passata dalle 659 unità del 2001 alle 808 unità del 2002, con l incremento più significativo nel centro di pesca della Spezia (da 500 unità del 2001 a 670 unità nel 2002); Decremento del naviglio ed attrezzature da pesca del 2,84 % (da 247 unità del 2001 alle 240 del 2002) e della stazza lorda complessiva, passata da 1.084,15 Tonn. del 2001 alle 972,13 Tonn. del 2002 (- 10,34 %); Decremento della produzione totale di pescato del 26,24 %, passato dalle 666,943 Tonn. del 2001 alle 491,943 Tonn. del 2002, riconducibile al trasferimento in altra sede di alcune imbarcazioni d altura per la pesca a strascico. 152 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

27 Agricoltura La manodopera impiegata viene di seguito riportata In ultimo si riporta la situazione del naviglio impiegato nel settore pesca RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

28 Il mercato ortofrutticolo di Pallodola La quantità di prodotti ortofrutticoli introdotti nel mercato all ingrosso di Pallodolla nel 2002, è stata pari a q.li a fronte di q.li del Complessivamente, quindi, il dato 2002 conferma la tendenza al ribasso dell ultimo decenni(- 36,57 % rispetto al 1992). In particolare, l orticoltura (verdure e patate) ha raggiunto, nel 2002, quota q.li, registrando un decremento rispetto all anno precedente (q.li ) del 5,80 %, mentre la frutticoltura ha registrato un maggior calo rispetto al 2001 pari al 7,17 %. 154 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

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