Approccio allo studio del sonno in chiave

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1 Approccio allo studio del sonno in chiave QUANTITATIVA: livello di attivazione, di vigilanza o di coscienza QUALITATIVA: stato comportamentale (Prechtl e O Brien 1982)

2 & Il sonno ü Stato dell organismo caratterizzato da una ridotta reattività agli stimoli ambientali che comporta la sospensione dell attività relazionale (rapporti con l ambiente) e modificazioni della coscienza; esso si instaura spontaneamente e periodicamente, si autolimita nel tempo ed è reversibile (Fagioli e Salzarulo 1995).

3 F Riduzione della reattività: ü Aumento della soglia degli stimoli sensoriali: ü in funzione delle caratteristiche fisiche e cognitive dello stimolo ü in funzione delle caratteristiche fisiologiche del sonno

4 F Il sonno si instaura spontaneamente e periodicamente ü In condizioni naturali e in assenza di patologie non necessita di meccanismi esterni inducenti, anche se certe condizioni ambientali lo favoriscono ü Organizzazione ritmica del sonno e della veglia

5 F Il sonno si autolimita nel tempo (vedi organizzazione ritmica) F Il sonno è uno stato reversibile: i soggetti possono essere svegliati in qualsiasi momento da stimoli sufficientemente intensi

6 & Lo stato comportamentale è definito dall associazione stabile e ricorrente nel tempo, di costellazioni di variabili fisiologiche, e sono identificabili tramite l osservazione diretta del comportamento, e registrazioni poligrafiche (Prechtl et al., 1968).

7 & Lo stato comportamentale esprime una modalità di funzionamento del sistema nervoso, coordinata a livello centrale, che è rappresentata da una serie di variabili, che si modificano simultaneamente all inizio e alla fine di ogni epoca di un particolare stato, rimenendo stabili nel periodo intercorrente, e determinando a loro volta le modalità di interazione dell individuo con l ambiente (Nijhuiset al., 1982).

8 Profile of state variables at 35 and 38 weeks. Top: Indipendent fluctuation of three variables with incidental meeting of the criteria for coincidence. Bottom: same fetus with organized status. (From Prechtl, 1989)

9 Le tre caratteristiche fondamentali degli stati comportamentali riguardano la loro stabilità nel tempo, la loro determinazione in base a più variabili ed il fatto che la presenza di un certo stato esclude la presenza di un altro (Fagioli e Salzarulo, 1995).

10 I metodi di studio del sonno SOGGETTIVI: ü Interviste ü Diari ü Questionari - Scale OGGETTIVI: ü Osservazione comportamentale ü Somministrazione di stimoli ü Registrazione actigrafica ü Registrazione poligrafica

11 Intervista Intervista strutturata condotta personalmente dal ricercatore o telefonicamente. Interviste generali sul sonno Interviste su aspetti specifici del sonno

12 Questionari Usati prevalentemente per valutare la qualità del sonno o per ricerche epidemiologiche

13 1) A CHE ORA VA A DORMIRE DI SOLITO? A. Prima delle B. Fra le e le C. Fra le e le D. Fra le e le E. Dopo le F. Ad orari irregolari (specificare ) 2) A CHE ORA SI ALZA DI SOLITO? A. Prima delle B. Fra le e le C. Fra le e le D. Fra le e le E. Fra le e le F. Fra le e le G. Ad orari irregolari (specificare )

14 3) DI SOLITO COM E IL SUO SONNO? A.Molto tranquillo B.Abbastanza tranquillo C.Né agitato né tranquillo D.Abbastanza agitato E. Molto agitato 4) DI SOLITO COME SI ADDORMENTA? A.Molto facilmente B.Abbastanza facilmente C.Né facilmente né difficilmente D.Abbastanza difficilmente E. Molto difficilmente 5) DI SOLITO COM E IL RISVEGLIO AL MATTINO? A.Molto facile B.Abbastanza facile C.Né facile né difficile D.Abbastanza difficile E. Molto difficile

15 6) DI SOLITO COME SI SENTE AL MATTINO QUANDO SI ALZA? A. Molto sveglio e riposato B. Abbastanza sveglio e riposato C. Mediamente sveglio e riposato D. Poco sveglio e riposato E. Per niente sveglio e riposato 7) E SODDISFATTO DEL SUO SONNO? A. Molto B. Abbastanza C. Mediamente D. Poco E. Per niente

16 8) DI SOLITO COME SI SENTE DURANTE IL GIORNO? 8a) AL MATTINO A.Molto riposato B.Abbastanza riposato C.Né stanco né riposato D.Abbastanza stanco E. Molto stanco 8b) AL POMERIGGIO A.Molto riposato B.Abbastanza riposato C.Né stanco né riposato D.Abbastanza stanco E. Molto stanco 8c) ALLA SERA A.Molto riposato B.Abbastanza riposato C.Né stanco né riposato D.Abbastanza stanco E. Molto stanco

17 9) DI SOLITO COSA FA PRIMA DI ADDORMENTARSI? A.Guardo la TV B.Leggo C.Altro 10) DI SOLITO HA BISOGNO DI DORMIRE NEL POMERIGGIO? A.Mai B.Di rado C.Spesso D.Sempre 11) DI SOLITO QUANTO TEMPO DORME DI NOTTE (ciò è differente dal numero di ore trascorse a letto)? A.Meno di 4 ore B.Tra 4 e 6 ore C.Tra 6 e 7 ore D.Tra 7 e 8 ore E. Più di 8 ore 12) PENSA DI DORMIRE ABBASTANZA? A.Si B.No

18 13) QUANTO TEMPO PENSA LE SIA NECESSARIO DORMIRE? A.Per 3 o 4 ore B.Per 5 o 6 ore C.Per 7 o 8 ore D.Per 9 o 10 ore 14) DOPO QUANTO TEMPO SI ADDORMENTA? A.Meno di 5 minuti B.Dai 5 ai 10 minuti C.Dai 10 ai 20 minuti D.Dai 20 ai 30 minuti E. Più di 30 minuti F. Non lo so 15) QUANDO SI SVEGLIA AL MATTINO DOPO QUANTO SI ALZA? A.Meno di 5 minuti B.Dai 5 ai 10 minuti C.Dai 10 ai 20 minuti D.Dai 20 ai 30 minuti E. Più di 30 minuti F. Non lo so

19 16) VORREBBE DORMIRE DI PIU? A. SI Se si, specificare: quanto? quando? B. NO perché? 17) DORME NEL POMERIGGIO? A. No mai B. Si raramente C. Si qualche volta D. Si spesso Se si, specificare per quanto tempo E. Si sempre 18) LE CAPITA DI ADDORMENTARSI SENZA VOLERLO? A. No B. Si Quanto? B1. Qualche volta B2 Spesso Quando? Perché? 19) LE CAPITA DI SBADIGLIARE? A. No B. Raramente C. Si Quanto? C1. Qualche volta C2 Spesso Quando? Perché?

20 20) DURANTE LA NOTTE SI SVEGLIA? A. Mai B. Raramente C. Qualche volta Se si, perché 1.fame 2.sete 3.bisogno urinare D. Spesso 4.rumori 5. freddo 6. caldo E. Sempre 7.altro IN CASO AFFERMATIVO: 21) DOPO IL RISVEGLIO NOTTURNO COSA FA DI SOLITO? (descrivere) 22) PER QUANTO TEMPO RESTA SVEGLIO? A.Meno di 5 minuti B.Dai 5 ai 15 minuti C.Dai 15 ai 30 minuti D.Più di 30 minuti 23) PER ADDORMENTARSI USA QUALCHE FARMACO O SOSTANZA? A. No B. Si (indicare quale e il dosaggio )

21 24) FA USO ABITUALE DI UNA DELLE SEGUENTI SOSTANZE? A. Caffè (indicare quanti ) B. Tè (indicare quanti ) C. Melatonina D. Sostanze ormonali E. Altro: (indicare quale e il dosaggio ) 25) PER TENERSI SVEGLIO QUANDO NON DEVE ADDORMENTARSI COSA FA? (Descrivere) 26) QUANDO E A LETTO E DISTURBATO DA : A. Nulla oppure B. Rumori (indicare quali ) C. Luci D. Necessità di andare al bagno E. Temperatura troppo fredda della stanza F. Temperatura troppo calda della stanza G. Ronzii agli orecchi H. Dolori I. Altro:

22 27) SI SVEGLIA SEMPRE ALLA STESSA ORA? A. Si, tutti i giorni. B. Solo nei giorni lavorativi. orario di risveglio dei giorni lavorativi: tra le : e le : mentre nei giorni festivi si sveglia: B1 ad orari irregolari (specificare ) B2 tra le : e le : C. Mai o quasi mai. 28) PER SVEGLIARSI AL MATTINO USA LA SVEGLIA? A. Si, regolarmente. B. Si, ma solo in certe occasioni (specificare quali: ) C. No, mai.

23 29) E CAPACE DI ANTICIPARE IL SUO RISVEGLIO RISPETTO ALL ORARIO ABITUALE SENZA L AUSILIO DELLA SVEGLIA? A. Assolutamente no. B. Non sempre. Specificare quando: C. Si, senza difficoltà. IN CASO AFFERMATIVO: - BC1) QUANTO RIESCE AD ANTICIPARE IL RISVEGLIO RISPETTO AL SUO ORARIO ABITUALE: tra e minuti prima - BC2) CON QUANTA PRECISIONE RIESCE A SVEGLIARSI AD UN ORARIO PRESTABILITO: tra e minuti prima dell orario prescelto tra e minuti dopo l orario prescelto

24 30) E CAPACE DI POSTICIPARE IL SUO RISVEGLIO RISPETTO ALL ORARIO ABITUALE SENZA L AUSILIO DELLA SVEGLIA? A. Assolutamente no. B. Non sempre. Specificare quando: C. Si, senza difficoltà. IN CASO AFFERMATIVO: - BC1) QUANTO RIESCE A POSTICIPARE IL RISVEGLIO RISPETTO AL SUO ORARIO ABITUALE: tra e minuti dopo - BC2) CON QUANTA PRECISIONE RIESCE A SVEGLIARSI AD UN ORARIO PRESTABILITO: tra e minuti prima dell orario prescelto tra e minuti dopo l orario prescelto

25 31) LE CAPITA DI SOGNARE? A. No mai B. Si raramente (meno di 1 volta al mese) C. Si qualche volta (ca. 1-3 volte al mese) D. Si spesso (ca. 1-3 volte a settimana) E. Si sempre (4 volte a settimana o più) 32) RICORDA IL CONTENUTO DEI SOGNI? A. No mai B. Si raramente C. Si qualche volta D. Si spesso E. Si sempre 33) CONDIVIDE I SUOI SOGNI, LI RACCONTA A QUALCUNO? A. No mai B. Si raramente C. Si qualche volta Se si, a chi D. Si spesso in quale contesto E. Si sempre

26 34) NEL CORSO DELLA SUA VITA, CI SONO STATI CAMBIAMENTI RELATIVI A QUANTO TEMPO DORME DI NOTTE? A. No B. Si Descrivere i cambiamenti: 35) NEL CORSO DELLA SUA VITA, CI SONO STATI CAMBIAMENTI RELATIVI ALL ORARIO IN CUI VA A DORMIRE? A. No B. Si Descrivere i cambiamenti: 36) NEL CORSO DELLA SUA VITA, CI SONO STATI CAMBIAMENTI RELATIVI ALL ORARIO IN CUI SI ALZA? A. No B. Si Descrivere i cambiamenti:

27 37) NEL CORSO DELLA SUA VITA, CI SONO STATI CAMBIAMENTI NELLA FREQUENZA DEI SOGNI? A. No B. Si Descrivere i cambiamenti: 38) NEL CORSO DELLA SUA VITA, CI SONO STATI CAMBIAMENTI NEL RICORDO DEI SOGNI? A. No B. Si Descrivere i cambiamenti: 39) NEL CORSO DELLA SUA VITA, CI SONO STATI CAMBIAMENTI RELATIVI ALLA CONDIVISIONE DEI SUOI SOGNI? A. No B. Si Descrivere i cambiamenti:

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31 Diari Si richiede al soggetto di compilare un diario sulle sue abitudini e comportamenti relativi al ritmo sonno-veglia. Es. ora del risveglio mattutino, ora dell addormentamento serale, tempo totale di sonno, tempo totale di letto, episodi di sonno diurni etc.

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33 DIARIO DELLA VEGLIA: da compilare prima di andare a letto Data (gg/mm/aa) Martedi / / Mercoledì / / Giovedì / / A che ora si è alzato? : : : A che ora ha cominciato le sue normali attività? (es.: lavoro, ecc ) : : : A che ora ha pranzato? : : : Ha preso dei caffè? Se si, indichi l orario per ciascuna delle occasioni in cui ha preso un caffè. : : : : : : : : : : : : : : : : : : A che ora ha cenato? : : : Ha dimenticato di segnalare qualche sbadiglio? Se si, indicare per ciascuna di queste occasioni: - l orario; - se si trattava di uno sbadiglio isolato o di più sbadigli consecutivi (scrivere il numero); - le circostanze in cui si è o si sono verificati. : n : circostanza: : n : circostanza: : n : circostanza: : n : circostanza: : n : circostanza: : n : circostanza: A che ora sta andando a letto? : : : Fra gli sbadigli che ha fatto nel corso della giornata ce ne sono stati alcuni che si sono verificati in sequenza? Si No Se si, quante volte è successo nel corso della giornata? n Si No Se si, quante volte è successo nel corso della giornata? n Si No Se si, quante volte è successo nel corso della giornata? n

34 Ha dormito durante il pomeriggio? Se ha risposto si, per quanto tempo? (specificare se indica il tempo in minuti oppure in ore) Si No.. circa. Si No.. circa. Si No.. circa. intensa attività fisica (specificarne il tipo, l orario di inizio e fine) : : : : : : : : : : : : momenti in cui ha dovuto togliere l attigrafo, (specificarne il motivo, l orario di inizio e fine) : : : : : : : : : : : : : : : : : : Assunzione di farmaci (specificare il nome, il dosaggio e l orario) : : : : : :

35 DIARIO DEL SONNO: da compilare subito dopo il risveglio Nome. A che ora si è coricato? : Come ha dormito? Pensa di essersi risvegliato riposato? Com è stato l addormentamento? LUNEDI. /. /. A che ora si è alzato? : molto bene abbastanza bene né bene né male male molto male completamente abbastanza mediamente non del tutto per niente molto facile abbastanza facile né facile né difficile abbastanza difficile molto difficile

36 Com è stato il sonno? Si è svegliato durante la notte? Se ha risposto si, Quante volte pensa di essersi svegliato? Per quanto tempo pensa di essere rimasto sveglio? (specificare se indica il tempo in minuti oppure in ore) Ha dormito fino all ora desiderata o si è svegliato prima? (nel secondo caso indicare quanto tempo prima) Com è stato il risveglio del mattino? Ha dormito abbastanza? Avrebbe voluto dormire di più? Ha dormito ieri pomeriggio? Se ha risposto si, per quanto tempo? (specificare se indica il tempo in minuti oppure in ore) Indicare se ha assunto farmaci (specificandone il nome e il dosaggio) molto tranquillo abbastanza tranquillo né tranquillo né agitato abbastanza agitato molto agitato Si No. volta/e.. circa. ho dormito fino all ora desiderata mi sono svegliato circa prima dell ora desiderata. molto facile abbastanza facile né facile né difficile abbastanza difficile molto difficile Si No Si No Si No circa.

37 Scale Strumenti di valutazione e autovalutazione standardizzati I punteggi ottenuti sono analizzabili con statistiche parametriche

38 La Visual Analog Scale In questo momento ti senti. (cm. 10) Molto sveglio Molto sonnolento Metti una croce nel punto che meglio rappresenta il tuo attuale stato.

39 KSS 1- Molto sveglio Normalmente sveglio Né sveglio, né sonnolento Sonnolento, ma resto sveglio senza sforzo Molto sonnolento, resto sveglio con grande sforzo, combattendo il sonno 9

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41 Osservazione comportamentale: Osservazione e annotazione sistematica dei comportamenti secondo schemi prefissati, seguendo una griglia temporale

42 TECNICHE COMPORTAMENTALI Definizione dello stato di sonno o di veglia in base ad indici comportamentali Indicata prevalentemente nel primo sviluppo (associata alla poligrafia) Stati definiti: sonno attivo, sonno calmo, veglia, drowsiness.

43 Somministrazione di stimoli Il sonno si caratterizza per una diminuita capacità di interazione dell organismo com l ambiente esterno e tale caratteristica permette di definire il sonno mediante criteri comportamentali, per es., in base alla cessazione delle risposte emesse dal soggetto La risposta ad uno stimolo varia in funzione dello stato comportamentale => valutazione della profondità del sonno.

44 Le caratteristiche comportamentali del sonno sono state valutate o mediante metodi passivi (cessazione di pressione di un pulsante per discriminare la W dal S) o mediante metodi attivi (compiti di risposta a stimoli esterni; risposte autogenerate dal soggetto)

45 Compiti di risposta a stimoli esterni: TR a stimoli acustici TR a stimoli vibratori Prove di addestramento precedenti Valutazione della variazione del livello di vigilanza Definizione comportamentale del sonno in base a una o più omissioni di risposta: 8 sec di non responsività (Ogilvie e Wilkinson 1984); 5 sec => microsonno, 60 sec. => episodio di sonno continuato (Casagrande et al., 1997)

46 Compiti di risposta a stimoli esterni: Misurano la latenza del sonno, permettono di discriminare W e S e di rilevare variazioni di vigilanza nelle fasi di transizione fra stati. Tuttavia stimoli sensoriali possono alterare il sonno (aumento della responsività corticale, veri e propri risvegli) Utili per studiare il processo di addormentamento

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48 Risposte auto-generate dal soggetto: Utilizzate per segnalate la presenza di risvegli Finger tapping task (pressione ripetuta di un tasto o di un pulsante) Non sottopone il soggetto a stimolazioni sensoriali: il compito inizia quando il soggetto si predispone a dormire e continua finche è in grado di eseguirlo; viene ripreso ogni qualvolta il soggetto si sveglia Addestramento precedente

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50 Risposte auto-generate dal soggetto: Quantificazione dei risvegli notturni e valida misura dell addormentamento, degli effetti della deprivazione e della sleep inertia Impossibilità di valutare la reattività dell individuo durante il sonno Difficoltà ad eseguire per periodi prolungati il compito => inadatto per ss con lunghe latenze di addormentamento o con protratti risvegli notturni

51 L ACTIGRAFO

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58 LA POLIGRAFIA

59 Poligrafia Registrazione strumentale simultanea di indici fisiologici quali l attività elettrica cerebrale (EEG), la motilità oculare (EOG), l attività tonica assiale (EMG elettromiografia dei muscoli del mento), attività cardiaca (ECG) e attività respiratoria

60 Montaggio elettrodi di rilevazione Collegamento degli elettrodi

61 Dislocazione abituale del soggetto, delle apparecchiature scientifiche e dello sperimentatore in un moderno laboratorio di ricerca sul sonno.

62 La nascita della poligrafia del sonno Loomis 1935 (EEG) Aserinski e Kleitman 1953 (EOG) Berger 1961 (EEG+EOG+EMG) Rechstaffen e Kales (1968): manuale sulle norme internazionali standard per la registrazione e la siglatura delle fasi del sonno

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64 Indici poligrafici raccolti per lo studio del sonno EEG EOG EMG RR ECG Cons O2 Tens. O2 Motilità Tempeartura EDG

65 EEG L elettroencefalografia è la tecnica che consente la registrazione dell attività cerebrale mediante elettrodi posti sulla volta cranica. L elettroencefalogramma è la rappresentazione grafica, sotto forma di onde caratterizzate da frequenza e voltaggio, dell attività elettrica cerebrale. Esso rappresenta la registrazione delle variazioni di potenziale elettrico di ampie popolazioni di neuroni cerebrali.

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70 EOG L elettroculografia è la tecnica che consente la registrazione dell attività oculomotoria mediante elettrodi posti sulla cute periorbitale, in particolare viene rilevata la differenza di potenziale corneoretinico. L elettroculogramma è invece la rappresentazione sotto forma di onde caratterizzate da frequenza, voltaggio, velocità e morfologia dell attività oculomotoria.

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72 EMG L elettromiografia è la tecnica che consente la registrazione dell attività muscolare mediante elettrodi posti sulla cute. L elettromigramma è invece la rappresentazione grafica, sotto forma di onde caratterizzate da frequenza e voltaggio, dell attività elettrica muscolare. Rappresenta la registrazione, in funzione del tempo, della differenza di potenziale tra due elettrodi che rilevano lo stato di contrazione tonica e fasica di un gruppo muscolare.

73 Il sonno NREM È uno stato del sonno caratterizzato da: 1. Attività EEG sincronizzata che diventa sempre più lenta (dagli stadi I e II del sonno NREM, definiti anche come sonno lento leggero, si passa agli stadi III e IV, definiti anche come sonno lento profondo) 2. Presenza di attività tonica muscolare 3. Possibili movimenti oculari lenti 4. Ritmo cardiaco e respiratorio regolari e lenti

74 Il sonno REM È uno stato del sonno caratterizzato da: 1. Tracciato EEG rapido e di basso voltaggio 2. Presenza di movimenti oculari rapidi 3. Atonia dei muscoli antigravitari 4. Ritmo cardiaco e respiratorio irregolari

75 Esempi di tracciati EEG durante la veglia (in alto: ritmo alfa: 8-12 Hz) e in sonno: stadio 1 -ritmo theta 4-7 Hz; stadio 2 -fusi del sonno e k complessi-, stadi 3 e 4 (onde < 2 Hz, > 75 µv per più del 20 % e del 50 % del tracciato rispettivamente; e sonno REM. L EEG non consente da solo di distinguere il sonno REM dallo stadio 1. Tale distinzione può essere più affidabile ricorrendo anche all EOG e all EMG.

76 Registrazione poligrafica del sonno NREM (stadio 2,3 e 4) e del sonno REM in un soggetto adulto. da Mancia, 1996

77 Il sonno può essere suddiviso in una fase NREM e in una fase REM che si alternano ciclicamente ogni 90 minuti circa. Il osnno di un giovane adulto è generalmente costituito da 5 cicli con una durata complesiva di circa 7.5 ore. Il primo ciclo inizia con lo stadio 1 (1-7 minuti), segue lo stadio 2 (10-25 minuti). Segue lo stadio 3 (pochi minuti) e poi compare lo stadio 4 (20-40 minuti). Poi un brevissimo periodo di stadio 3 e poi 5-10 minuti di stadio 2 per poi passare alla prima fase REM che dura da 1 a 5 minuti. Primo ciclo minuti Cicli successivi minuti Nel corso dei cicli successivi modificazione della proprzione dei diversi stati e stadi e alcune caratteristiche specifiche (es. Diminuizone dei complessi K e aumento dei fusi (stadio 2) e aumento die REMs (sonno REM)).

78 Il sonno REM A livello fenomenlogico è caratterizzato da componenti toniche ( desincronizzazione EEG, atonia posturale, comparsa di onde theta ipppocampali) e fasiche (movimenti oculari rapidi, mioclonie rapide, onde ponto-genicolo-occipitali [PGO], modificazioni vegetative cardio-circolatorie e respiratorie, variazioni del diametro pupillare, movimenti del corpo alla fine dell episodio).

79 Fenomeni tonici: che si mantengono per tutta la durata dell episodio Fenomeni fasici: che compaiono saltuariamente durante l episodio

80 Gli studi di Jouvet hanno messo in evidenza nel ponte le strutture responsabili dello scatenamento e del mantenimento dei fenomeni tonici e fasici del sonno REM

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82 Fenomeni tonici: desincronizzazione EEG Due sistemi sono coinvolti nella desincronizzazione dell attività corticale durante il sonno REM il sistema talamo-corticale e il sistema ipotalamocorticale (dall ipotalamo posteriore fino alla corteccia). Queste strutture sono sotto il controllo dei neuroni del tronco. Ricevono afferenti colinergiche da varie aree del tronco. Il ruolo cruciale nelle desincronizzazione delll EEG è comunque svolto dai neuroni bulbo-pontini.

83 Fenomeni tonici: atonia posturale Caduta del tono posturale antigravitario dovuta ad un centro nervoso inibitore situato nel ponte. La sua attivazione provoca paralisi (atonia muscolare) in quasi tutti i distretti muscolari in particolare in quelli antigravitari del tronco e degli arti impedendo tutti i movimenti con eccezione di movimenti brevi e contrazioni La distruzione sperimentale nell animale di questo centro inibitore pontino (locus coeruleus) porta ad assenza di atonia posturale e presenza di attività motoria (Jouvet e Delorme 1965)

84 Fenomeni fasici: onde PGO Onde monofasiche negative di microvolt di ampiezza e 150 msec di durata che precedono spesso modificazioni EEG e EMG. Vengono registrate prevalentemente al livello del ponte, del genicolato laterale, e della corteccia occipitale e sono sincrone con i movimenti oculari rapidi. Possono essere provocate da stimolazioni sensoriali (uditive, somatoestesiche ecc) e modulate da sostanze quali agonisti colinergici (che le aumentano) e anticolinergici (che le diminuiscono)

85 Fenomeni fasici: onde PGO Possono essere elicitate anche in sonno NREM qualora vengano somministrati stimoli esterni anche lievi. Costituiscono infatti risposte di orientamento che possono essere in veglia, in sonno NREM e in sonno REM, tuttavia in sonno REM compaiono spontaneamente in assenza si qualsiasi stimolazione. In veglia precedono la consapevolezza dello stimolo facendo spostare l attenzione verso il nuovo evento

86 Fenomeni fasici: movimenti oculari rapidi Caratteristica essenziale del sonno REM. Possono apparire isolati o in piccoli gruppi di 2 o 4 o a bouffées, diversi nella loro organizzazione rispetto a quelli che si verificano in veglia. Le strutture responsabili dello scatenamento dei REMs sono situate a livello pontino dove il meccanismo della loro produzione è legato a quello delle onde PGO.

87 Percentuali dei tipi di sonno Sonno NREM: 75-80% del tempo totale di sonno Stadio II: 45-55% Stadio I: 2-5% Stadio III: 3-8 % Stadio IV: % Sonno REM: 20-25% Casagrande e De Gennaro, 1998

88 Stadi di sonno NREM Veglia REM Stadio 1 Stadio 2 Stadio 3 Stadio 4 1 ciclo 2 ciclo 3 ciclo 4 ciclo Ore di sonno

89 L ipnogramma non rappresenta solo un espressione grafica dell architettura del sonno, cioè della successione temporale degli stadi, ma è anche un indicatore della struttura del sonno, cioè della % di ogni singolo stadio nel corso dell episodio e all interno di ciascun ciclo.

90 Il sonno NREM e il sonno REM si ripetono ciclicamente nel corso della notte per circa 5 volte. Ogni ciclo dura approssimativamente 90 minuti e comprende entrambe le fasi del sonno (NREM-REM). All interno di ogni ciclo la percentuale e la durata degli stadi e/o stati variano: nella prima parte della notte vi è una maggiore quantità di sonno profondo e una minore quantità di sonno REM, che invece aumenta nella seconda parte della notte. Il sonno di un giovane adulto è costituito da circa 5 cicli con una durata complessiva di circa 7,5 ore.

91 Organization Levels of sleep Wake Sleep NREM-REM EPISODE CYCLE NREM REM STATE

92 Eventi fisiologici durante il sonno modificazioni pupillari modificazioni respiratorie burrasca vegetativa che investe il sistema cardiocircolatorio modificazioni degli organi genitali variazioni ormonali

93 Eventi fisiologici durante il sonno: burrasca neurovegetativa E una caratteristica del sonno REM che investe il sistema cardiocircolatorio causando aritmie cardiache, bradicardie e variazioni della pressione arteriosa.

94 Eventi fisiologici durante il sonno: modificazioni della pupilla La pupilla nel sonno sincrono presenta una miosi fissurata per una prevalenza del tono del sistema parasimpatico craniale, nel sonno REM subisce invece dilatazioni fasiche sincrone con i movimenti oculari rapidi dovute ad inibizione del tono parasimpatico.

95 Eventi fisiologici durante il sonno: modificazioni respiratorie Il sistema respiratorio funziona con ritmi regolari in sonno sincrono. In fase REM il respiro diventa rapido e irregolare soprattutto durante i REMs.

96 Eventi fisiologici durante il sonno: modificazioni degli organi genitali Gli organi genitali maschili e femminili presentano modificazioni localizzate durante il sonno REM (erezione nell uomo e turgore genitale nella donna) che sono più marcate durante l adolescenza.

97 Eventi fisiologici durante il sonno: variazioni ormonali Le variazioni ormonali durante il sonno interessano vari ormoni. L ormone della crescita mostra una variazione nictemerlae con aumento della sua concentrazione plasmatica durante le prime ore della notte. La prolattina aumenta esclusivamente durante la notte con una maggiore concentrazione nelle ultime ore della notte

98 Eventi fisiologici durante il sonno: variazioni ormonali L ormone ipofisario tireostimolante aumenta la sera prima dell inizio del sonno, infatti di notte aumentano la tiroxina e la triiodotironina che agiscono in senso inibitorio sulla produzione di quest ormone.

99 Eventi fisiologici durante il sonno: variazioni ormonali L ormone luteinizzante ha un andamento nictemerale correlato al sonno soprattutto nella pubertà. Il suo aumento è legato a quello della concentrazione plasmatica del testosterone. Quest ultimo specie in pubertà, presenta un progressivo aumento durante la notte. Nell adulto aumenta verso la fine del sonno e sembra essere in relazione con il sonno REM.

100 Eventi fisiologici durante il sonno: variazioni ormonali Il cortisolo aumenta durante la notte con un massimo di secrezione al mattino. La melatonina mostra un andamento circadiano con bassi valori diurni e alti valori notturni.

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102 Kripke e coll., 1979.

103 Webb, 1985.

104 Brevi dormitori: Tipologie di dormitori Quegli individui il cui sonno ha una durata inferiore a 6,5 ore. Lunghi dormitori: Quegli individui il cui sonno ha una durata superiore a 8,5 ore. % di soggetti 100% 80% 60% 40% 20% 0% Distribuzione della durata del sonno < < > > 9.5 durata del sonno

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106 Tipologie di dormitori Allodole: Quegli individui che mostrano una marcata preferenza ad alzarsi ad orari molto precoci e che trovano molto difficile restare svegli oltre il loro orario di addormentamento abituale. Gufi: Quegli individui che preferiscono andare a dormire ad orari tardivi e che spesso trovano difficoltà a svegliarsi al mattino.

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