BOZZA NON CORRETTA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI RESOCONTO STENOGRAFICO

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1 1/9 CAMERA DEI DEPUTATI SENATO DELLA REPUBBLICA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI RESOCONTO STENOGRAFICO MISSIONE IN LOMBARDIA 5 MAGGIO 2011 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA Audizione del sindaco di Brescia. La seduta inizia alle PRESIDENTE. Vi ringrazio per la presenza e vi avverto che di quest audizione sarà redatto un resoconto stenografico che sarà pubblicato anche on-line. Con voi terminano le audizioni sulla zona di Milano e del Bresciano. Abbiamo già acquisito un numero considerevole di notizie ed elementi. Se per caso avete una relazione, vi chiederemmo solo di segnalare i problemi di maggiore rilevanza del comune di Brescia in relazione al settore dello smaltimento dei rifiuti. Abbiamo sentito anche alcuni cittadini che hanno lamentato una concentrazione molto alta di impianti di discariche di rifiuti e quindi lasceremmo a voi di spiegarci qual è il progetto. Soprattutto, ci pare di capire che vi sia una grande questione di bonifiche perché, come dicevamo

2 2/9 un attimo fa, questo è un territorio che ha due vocazioni tra di loro in contrasto: quella industriale, che ha una produzione molto elevata di rifiuti che vanno smaltiti, e quella agricola, di vini pregiati. Oltretutto, se passa la comunicazione che il territorio è inquinato dalla presenza di un eccessivo numero di discariche o di impianti, questo finisce per danneggiarne enormemente l immagine, anche se in concreto non vi sono effetti. Darei la parola al sindaco ed eventualmente in seguito ai suoi collaboratori. ADRIANO PAROLI, Sindaco di Brescia. Innanzitutto, consegno una breve relazione, che però può dare conto dell attività che svolge il settore ambiente del comune di Brescia. Mi scuso con la Commissione se, nelle premesse in particolare, si fa riferimento alla normativa e a circostanze introduttive in maniera molto didascalica, necessarie per essere lette davvero da chiunque. La nostra città, come sapete, ha la peculiarità di avere 200 mila abitanti, è centro di una provincia di 1,2 milioni di abitanti e quindi è punto di riferimento da ogni punto di vista di un territorio vasto e complesso, anche per la seconda metà della Lombardia. Come sapete, infatti, è sede di TAR, di corte d appello, di tribunale dei minori. È certamente, la città in sé, un punto di riferimento che vede degli snodi importanti anche dal punto di vista finanziario. Per quel che riguarda la vostra preoccupazione principale, che credo sia quella di un corretto ciclo dei rifiuti e dell assenza di infiltrazioni da parte della malavita organizzata in qualsivoglia forma, devo dire che non abbiamo indicazioni, né campanelli d allarme in questo senso. Tra l altro, abbiamo una situazione di relativa tranquillità nonostante la produzione di rifiuti, soprattutto industriali, certamente elevata, ma legata all industrializzazione elevata della provincia e del nostro territorio. Vi è la presenza, in particolare, di aziende importanti, competenti e preparate, come sono quelle della provincia, Cogeme e Garda 1, ma per quel che riguarda la città, A2A, che è nata dalla fusione della nostra vecchia ASM, l azienda municipalizzata della città di Brescia, e che oggi è comunque di proprietà del comune di Brescia e del comune di Milano in pari quote - 27,5 per cento ciascuno. La maggioranza è tenuta da un patto di sindacato. Anche A2A Aprica, quindi, la società che gestisce il ciclo dei rifiuti per quel che riguarda la nostra città e una serie di comuni dell hinterland e della provincia, è comunque una società che ha un controllo pubblico e una particolare attenzione dal punto di vista ambientale. Questo ha portato alla costruzione del termovalorizzatore che so alcuni di voi hanno visitato ieri, ma altri conoscono da tempo perché è indicato come modello non solo in Europa, ma anche a livello ancora più generale. Si tratta di un modello che non ha, però, interrotto il lavoro che si è

3 3/9 cercato di fare per la raccolta differenziata, aumentata negli ultimi cinque anni dell 11 per cento circa, per cui siamo a un valore del 40,4 per cento. Si può fare di più e vorremmo fare di più Non è neanche tanto il termovalorizzatore che influisce negativamente sulla raccolta differenziata. Tra l altro, è singolare, ma mi sembra il caso di dirlo, stiamo facendo fatica ad aumentare la percentuale di raccolta differenziata, segnatamente perché Brescia ha abitanti, ma il contesto urbano della rete dei comuni contermini arriva a 500 mila, 600 mila abitanti. Questo fa sì che la grande severità adottata da molti comuni contermini nella raccolta differenziata determini come conseguenza che chi lavora a Brescia porta i propri rifiuti al confine e nei cassonetti della nostra città. Questo, ci viene fatto notare, influisce non poco sotto il profilo quantitativo. Percentualmente, se la raccolta indifferenziata viene portata tutta nel capoluogo, va a influire negativamente in percentuale 0sul lavoro che si sta facendo. Ciò nonostante la situazione è relativamente tranquilla dal punto di vista del ciclo dei rifiuti. Conoscerete, invece, il problema dell area Caffaro, sito di interesse nazionale. Abbiamo problemi di bonifiche, soprattutto di costi notevoli. Quando si chiede di dismettere certe aree industrializzate per convertirne la destinazione urbanistica e diventare riutilizzabili con altre vocazioni, molte volte ci si trova a dover escludere la residenzialità la conversione in residenza - per il fatto che le bonifiche, perché la tolleranza sia sufficiente a consentire questa destinazione residenziale, sarebbero troppo costose. Spesso, quindi, gli imprenditori si accontentano di effettuare bonifiche meno costose. Abbiamo un problema legato al fatto che il territorio è industrializzato da tanto tempo e presenta, quindi, sostanze - PCB, mercurio, eccetera - non legate a un inquinamento o a situazioni attuali di chissà quale tipo. È accaduto in passato quello che accade oggi nei Paesi emergenti, dove non ci sono regolamentazioni circa il mantenimento di un ciclo di utilizzo adeguato del territorio. Non abbiamo risolto il problema dell area Caffaro, un sito nazionale che doveva e dovrebbe avere dei finanziamenti nazionali, ma che sono bloccati come tanti altri da una questione di equilibrio economico-finanziario. Come altre città viviamo, quindi, questo problema. Credo, tuttavia, che per quello che attiene alle infiltrazioni o alla possibilità che ci siano situazioni di illegalità in atto o anche solo sospette, non abbiamo cose particolari da segnalare, ma siamo a disposizione per chiarimenti. Siamo certamente attenti rispetto al ciclo dei rifiuti, ma più preoccupati di infiltrazioni di malavita organizzata riguardo agli appalti pubblici. Vediamo che ci sono sempre più situazioni di ribassi molto sospetti. Su questo c è una collaborazione totale con la procura. Il nostro assessorato

4 4/9 ai lavori pubblici, in particolare, a fronte di qualsiasi sospetto di offerte anomale in appalti e gare, che trovano riscontri non comprensibili, condivide immediatamente con la procura gli elementi di sospetto, che poi affidiamo a chi di dovere per le valutazioni del caso. È soprattutto su quest altro tema, dunque, che c è un attenzione a evitare che ci siano infiltrazioni, che per noi rappresenterebbero un fenomeno nuovo, ma dal quale capiamo che dobbiamo essere attenti e pronti a difenderci anche solo in via preventiva. Anche per questo ringrazio la Commissione per aver voluto dedicare tempo e queste riunioni alla nostra città e al nostro territorio. DANIELA MAZZUCONI. È chiaro che non si viene a Brescia a fare questioni sui rifiuti urbani, ma guardando la relazione c è un dato che mi ha molto incuriosito, che non c entra con il tema della legalità: la produzione pro capite annuale di rifiuti del cittadino bresciano è decisamente sopra la media dell Italia del nord e decisamente sopra la media nazionale. Mi pare sia attorno ai 540 chili. Vorrei rivolgere una domanda su un altra questione: mi pare, dalle cose che abbiamo audito in questi giorni, che uno dei problemi sia, certo, l industrializzazione pregressa - questo è un problema di tantissime province in Lombardia - ma anche il permanere di una commistione tra aree a vocazione industriale, di smaltimento e zone di carattere residenziale. Per il comune di Brescia, per esempio, mi viene in mente il quartiere San Polo, che ci è stato rappresentato in diverse audizioni, non solo dai cittadini: qual è l orientamento del comune su questo tipo di aree? Chiaramente, se ci sono discariche e aree industriali abbandonate, lì i comportamenti illeciti rischiano di essere all ordine del giorno e soprattutto molto lesivi per la salute dei cittadini che stanno attorno. ADRIANO PAROLI, Sindaco di Brescia. È presente anche il responsabile del settore ambiente che può, all occorrenza, aggiungere delle informazioni, ma intanto si può dire che comuni contermini al comune di Brescia anche in termini di abitanti si sono sviluppati e son passati da 2 mila, 3 mila abitanti a 10 mila, 13mila. In questo modo, sono molti davvero i 200 mila abitanti del comune di Brescia, che sono più che raddoppiati se guardiamo al nucleo urbano effettivo a cui fa riferimento la città. Anche per questo è stata pensata in passato la metropolitana leggera che si sta costruendo pensando a un nucleo di 400 mila, 500 mila abitanti. Il comune è anche proprietario di un azienda tramite Brescia mobilità, che è l OMB, che

5 5/9 costruisce cassonetti e sistemi di raccolta e smaltimento di rifiuti e che ha fornito, ad esempio, per la municipalità di Barcellona il sistema di raccolta tutto elettrificato all interno della città, un servizio innovativo che non abbiamo ancora applicato neanche a Brescia. Si tratta di un azienda che può davvero innovare e sta innovando, lo dico per vostra curiosità, ma credo che possa servirvi: i cassonetti che sono Roma sono costruiti dall OMB di Brescia e questi oggi godono di servizi aggiuntivi. Lo sportellino per le persone portatrici di handicap, la possibilità di ricevere dal cassonetto informazioni in tempo reale. Accade, cioè, quello che oggi stiamo cercando di introdurre perché possa non accadere, come accade invece, che la raccolta del rifiuto avvenga per cassonetto senza sapere quanto questo sia pieno o meno. Con dei sistemi che informano a livello centrale il livello di riempimento del cassonetto - stiamo già introducendo questo tipo di cassonetto - si potranno ritirare i cassonetti pieni e non quelli non ancora colmi, con un risparmio di energia e, soprattutto, di inquinamento. Inoltre, stiamo anche introducendo l innovazione di una tessera nominativa che darà la possibilità di accedere al cassonetto solo ai residenti del comune, in modo da evitare quello che accade oggi, che a causa della severità delle norme dell hinterland i tanti che lavorano a Brescia e gravitano sulla città portano i propri sacchetti nei nostri cassonetti aumentando la produzione della città. PRESIDENTE. Domani, quando non potranno più farlo, lo lasceranno per strada. ADRIANO PAROLI, Sindaco di Brescia. Ci auguriamo di no. Con questa tessera è anche possibile risalire al tipo di rifiuto rispetto anche a chi può averlo depositato. Sono tutte soluzioni che credo possano aiutare ad affrontare il ciclo dei rifiuti in modo adeguato da parte delle città. Il tema San Polo è complesso. La presenza industriale dell Alfa Acciai è importante e, in un certo senso, San Polo è nata come quartiere, se togliamo la prima parte storica, successivamente all azienda, per cui forse la programmazione urbanistica dovrebbe essere più attenta nel valutare la possibilità di inserimento di un nucleo abitato nelle vicinanze di un attività così importante, che dà lavoro a tanti. Credo che oggi, da un punto di vista ambientale, potremmo anche augurarci che chiuda, ma da quello produttivo e occupazionale sarebbe un disastro. La stessa cosa vale per l Iveco, che a nord della città occupa una parte di territorio notevole, ma dà anche occupazione notevole. Come diceva è un tema del Nord e della Lombardia. Tuttavia, vediamo che gli effetti di una deindustrializzazione possono essere anche molto negativi, penalizzando in genere le fasce più deboli. Un ulteriore novità introdotta nel novembre 2008 è stato un osservatorio sui rifiuti, al quale partecipano anche la consulta per l ambiente del comune, in cui ci sono i comitati ambientalisti. Lo

6 stesso metodo è utilizzato per seguire l evoluzione dell Alfa Acciai. 6/9 DANIELA MAZZUCONI. A me sembra che ci siano anche delle discariche. ADRIANO PAROLI, Sindaco di Brescia. Ci sono delle discariche, ci sono state, ci sono delle cave nelle vicinanze, a Buffalora. Forse quella a cui si riferisce è una discarica che è stata autorizzata nel 2004, credo col parere favorevole anche del comune, con amianto. DANIELA MAZZUCONI. La domanda non era su Alfa Acciai in quanto tale, ma sul complesso dei problemi che insistono in quella zona. ADRIANO PAROLI, Sindaco di Brescia. A oggi questa discarica di amianto credo sia tornata al TAR a Brescia e ci sia ancora un procedimento in atto, si capirà se ci sono problemi o meno. Certo, potrebbero andare anche in altri luoghi. La provincia rispetto alla questione discariche ha molti più problemi della città, senz altro. So che, ad esempio, nell ultimo piano dei rifiuti la provincia ha optato per una totale esclusione per quel che riguarda la Franciacorta dalla possibilità di richiedere discariche in luoghi dove, per il vino rinomato in tutto il mondo, sarebbe spiacevole dover avere discariche, che probabilmente non influirebbero, ma avrebbero comunque, anche solo da un punto di vista della suggestione, un effetto negativo. Per quel che riguarda, invece, la discarica di amianto, per la quale anche i comitati ambientalisti sono scesi in campo più volte richiedendo che fosse revocata l autorizzazione, ma oltre alla notizia sul TAR non ho altre informazioni. L unica cosa di cui mi sono accertato è che, effettivamente, il progetto poneva grande attenzione e cautela ad ogni particolare, tra l altro con un doppio involucro e un attenzione davvero notevole per quel che riguarda qualsiasi rischio di pericolosità. Certo, sarebbe meglio non averli, ma oggi abbiamo, da noi come altrove, questo eternit amianto sulla testa che credo sarebbe da togliere il prima possibile e con le modalità più cautelative. Eppure da qualche parte bisognerà anche pensare di metterlo. PRESIDENTE. La segnalazione che ci è venuta un po da tutti i cittadini è che c è una concentrazione molto alta di discariche in aree molto ristrette. Questo è stato il dato ricorrente su cui hanno richiamato la nostra attenzione.

7 7/9 PAOLA VILARDI, Assessore all ambiente. Conosciamo benissimo quali sono le preoccupazioni dei comitati ambientalisti perché abbiamo un confronto quasi quotidiano. Non è vero che Brescia è un concentrato. La senatrice si riferiva all ex discarica di cava Piccinelli, che non è attiva. C è una zona di Brescia più conosciuta come quella del Parco delle Cave che ha cave tuttora in funzione, ma sapete meglio di me che esiste un piano cave provinciale e regionale autorizzato negli anni passati. Per quel che riguarda la discarica di amianto cui si riferiva il sindaco, ovviamente non è attiva. Tutto l iter autorizzatorio era partito nel 2006, poi c è stato un contenzioso, lo ricordava il sindaco, ma in realtà c è una sospensiva che il TAR aveva concesso al comitato, quindi è tutto bloccato. Il Consiglio di Stato aveva, però, richiamato il TAR Brescia sollecitandolo in direzione di una decisione. Si tratta, quindi, ancora di un procedimento in corso. È evidente che anche dal punto di vista urbanistico, l attenzione dell amministrazione, anche in una futura programmazione, è quella di cercare di dismettere l escavazione prima che siano scaduti i termini concessi dalla legge. Al contrario, c è grande attenzione nel riuscire a far tornare a una vocazione naturale alcune aree della nostra città, che sono cave questo deve essere ben chiaro cercando di restituire anche alla città una parte di questo territorio che, ora come ora, è inaccessibile. Bisogna, infatti, ricordare che le cave sono private, non accessibili alla città. Per quel che riguarda i rifiuti, ci siamo insediati nel maggio del Il dato a cui faceva riferimento, evidentemente anche noi lo abbiamo valutato con una certa attenzione, ed è per questo che abbiamo voluto fortemente la nascita di quest osservatorio rifiuti: al suo interno c è un confronto costante, proprio per cercare di studiare tutte le modalità di metodi di raccolta. Lo ha già detto molto bene il sindaco, c è una attività continua proprio su questo tema, quindi credo davvero che da parte del settore ci sia da sempre un lavoro quotidiano. È vero che il tema dell ambiente è a oggi sotto i riflettori, ma ci sono ormai anche una sensibilità e un attenzione dovute a una trasparenza dell amministrazione. Le informazioni, infatti, ci sono, si conoscono. Tantissimi dati, ad esempio, sono sul nostro sito, tutti possono attingervi e credo che anche con la stesura del PGT, l introduzione della VAS, la valutazione ambientale strategica, si dia per il cittadino una garanzia in più sul fronte ambientale. Con la valutazione ambientale è evidente, infatti, che i portatori di interesse, quindi i cittadini e le associazioni, si confrontano direttamente con l amministrazione. GIANPIERO DE TONI. Siccome stiamo parlando con la massima istituzione del comune di Brescia, ne approfitto per capire fino a che punto si possa arrivare. Mi pare di capire che è esclusa

8 8/9 la dimensione del rischio di una presenza illegale nella gestione del ciclo dei rifiuti e questo, evidentemente, è il compito della nostra Commissione. La vostra visione, dunque, a tal proposito, è importantissima. Emerge che giustifichiamo la nostra storia industriale, la mancanza di normative con cui in passato era gestito il problema dei rifiuti, però oggi, e così è percepita la situazione, siamo nel pieno dei rifiuti, li acquistiamo per far consumare l inceneritore e il termovalorizzatore, acquistiamo rifiuti che si chiamano materie prime e rottami da trasformazione. C è una reazione complessiva ad una realtà territoriale satura. L Alfa Acciai rischia di produrre rifiuti radioattivi, nella Valtrompia si parla di rifiuti radioattivi; vi chiedo se esiste un preciso impegno vostro che affronta in termini esaustivi il problema: le discariche si chiudono o aumenteranno? È vero che il tema è provinciale e qui stiamo parlando del comune, ma siccome lei è anche un parlamentare, non stiamo parlando a persone fuori dalla realtà. C è la possibilità di mettere un punto a questa situazione di imbarbarimento? Le cave che si riempiono di rifiuti non sono, infatti, il massimo della prospettiva. Come si pensa di coniugare l egoismo economico con il rispetto dell ambiente e della salute? Anche l ASL, infatti, ha rappresentato delle preoccupazioni non indifferenti. ADRIANO PAROLI, Sindaco di Brescia. Certamente, c è un impegno massimo, non può che essere così. Allo stesso tempo, se devo essere sincero, Brescia è una realtà che porta in sé anche le conseguenze negative dell industrializzazione. Per quel che riguarda il tema delle discariche, una soluzione diversa l abbiamo trovata ed è il termovalorizzatore. Se ne esiste ancora qualcun altra, siamo pronti a provarla. Certo, basti pensare cosa sta accadendo in alcune altre parti d Italia come Napoli e la Sicilia. Peraltro, come A2A, credo abbiate incontrato ieri l ingegner Buonomo al termovalorizzatore di Brescia. L ingegnere è stato ad Acerra per quasi due anni a gestire il tema dell emergenza rifiuti. Il problema è certamente legato a costumi di vita, commerciali, per cui molte cose si stanno cercando di fare e vanno fatte in fretta perché, come sappiamo, gli involucri, gli imballaggi molte volte sono più rifiuto di quanto lo sia il prodotto in sé. Probabilmente bisogna anche ripensare a partire dall origine. Quanto alla provincia, avete sottolineato la situazione di Montichiari perché è vero che versa in una situazione particolare, però vorrei anche ricordare che è una cittadina di circa 25 mila abitanti e ha un territorio grande come Brescia. Non a caso, quindi, Montichiari ha avuto la possibilità di individuare nel suo territorio questi impianti.

9 9/9 L assessore Vilardi parlava del Parco delle Cave, che noi stiamo cercando di trasformare in parco dello sport: oggi ci sono tutte aree di privati cavatori, devastate da ogni punto di vista. Sono quasi non paragonabili alle aree industriali dismesse, che si trovano in condizioni migliori. Parliamo di più di 4 milioni di metri quadrati di area, che però sono diventate discariche abusive, un area incontrollabile nella sua totalità. In quel caso, tuttavia, dobbiamo intervenire sanando, riportando, come diceva bene l assessore, a una fruibilità da parte della città di un area che può diventare un contesto di parco urbano, con residenza impiantistica che possa farlo vivere. Se si lascia, infatti, all abbandono, sarà il degrado a diventare padrone. Tra i vari allarmi ci sono stati la vicenda Alfa Acciai e il carico radioattivo tornato dalla Sardegna. Noi lo abbiamo monitorato insieme all ASL come assessorato, ma siamo propensi a leggerla come una situazione assolutamente anomala ed eccezionale. Io sono stato a lungo in Commissione ambiente: i rottami oggi possono essere visti come rifiuto o come materia prima. Oggi è materia prima a tutti gli effetti, come accade in Russia e in altri Paesi in cui ne è vietata l esportazione, in quanto offre la possibilità di evitare ulteriori estrazioni. Credo che questa lavorazione sia una ricchezza per il nostro Paese e che i rottami debbano essere mantenuti. Certamente, il progresso pone in situazioni che diventano in seguito non sempre facili da affrontare. Io sono propenso a credere che il progresso, o almeno lo spero, possa regalarci anche le ricette per curare i mali che produce. Questo è quello che credo dovremmo fare, poi la nostra attenzione sarà sicuramente massima e, sempre come diceva l assessore, volere degli osservatori per ogni tipologia di problema ambientale per essere trasparente nei confronti della cittadinanza credo sia il segnale più importante per i cittadini, nei quali non sapere può far nascere più preoccupazioni di quello che è la realtà in sé. PRESIDENTE. Vi ringrazio e dichiaro conclusa l audizione. La seduta termina alle

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