Prime fasi di una ricerca sul territorio del Dipartimento di Patologia delle Dipendenze 2 dell ASL TO2 di Torino
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- Rosalinda Di Martino
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1 Prime fasi di una ricerca sul territorio del Dipartimento di Patologia delle Dipendenze 2 dell ASL TO2 di Torino Elsa Marcaccini, psicologa, Responsabile Servizio GAP Silvana Luciani, sociologa Lorena Camera, psicologa, Servizio GAP
2 2004: Servizio GAP: costituzione dell equipe e definizione di organizzazione e procedure 2006: Progetto regionale orientato su attività di prevenzione e sensibilizzazione 2007: Sviluppo del lavoro di rete sul territorio attraverso contatti con Servizi sociosanitari, associazioni del privato sociale, fondazioni antiusura 2008: Progetto di ricerca sulla percezione del fenomeno nel territorio dell ASL
3 Circoscrizione 6 Quartiere 18 Barriera di Milano Quartiere 19 Falchera/Villaretto/ Rebaudengo Quartiere 20 Regio Parco/Barca/Bertolla Circoscrizione 7 Quartiere 7 Aurora/Rossini Quartiere 8 Vanchiglia/Vanchiglietta Quartiere 21 Madonna del Pilone
4 Acquisire informazioni sulla diffusione del fenomeno del gioco patologico sul territorio dell ASL Esplicitare il livello di conoscenza della problematica del gioco d azzardo patologico da parte di diversi soggetti presenti sul territorio Analizzare la rappresentazione che tali soggetti hanno del passaggio dal gioco moderato e sociale a quello problematico e patologico
5 Prima parte: I luoghi di gioco I Fase Mappatura dei locali di gioco II Fase Somministrazione di questionari agli esercenti III Fase Osservazioni all interno dei locali di gioco Seconda parte: Servizi e territorio IV Fase Interviste a operatori dei Servizi V Fase Interviste/focus group a testimoni privilegiati sul territorio
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7 Raccogliere alcuni dati di tipo quantitativo e qualitativo sui locali in cui è possibile giocare e sulla loro distribuzione sul territorio Verificare se e come: i soggetti contattati sono in grado di rappresentare e riconoscere le situazioni di gioco patologico i soggetti sono in grado di rappresentare le possibilità di gestione del gioco problematico, e quale sia la loro conoscenza della rete dei Servizi disponibili
8 Sviluppare contatti con operatori professionali nell ambito del gioco, attivando una rete di conoscenze, informazioni e collaborazione con testimoni privilegiati del fenomeno Promuovere una maggior sensibilizzazione sulle problematiche connesse al GAP, far conoscere le risorse disponibili e favorire l accesso ai Servizi Promuovere una cultura del gioco sociale che si innesti su una conoscenza dei rischi del gioco patologico
9 Revisione della letteratura Elaborazione del progetto di ricerca Costruzione degli strumenti di indagine Contatti con Associazioni di categoria degli esercenti (ASCOM, EPAT) Campionamento e mappatura
10 Scheda per la mappatura dei locali Questionario da somministrare agli esercenti Scheda di osservazione Gli strumenti sono stati costruiti basandosi su quelli utilizzati nelle ricerche esaminate, opportunamente modificati ed integrati sulla base degli obiettivi dell indagine Iannone, Cinnelli, Lomini, Progetto di prevenzione all uso di sostanze e comportamenti a rischio. Progetto In-contro. Ricerca sul gioco d azzardo. Casalmaggiore, Biganzoli, Capitanucci, Smaniotto Reti d azzardo. Report su un progetto sperimentale di ricerca-intervento sul gioco d azzardo patologico. AND, 2005
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12 Definizione delle tipologie di locali di gioco da inserire nell indagine Individuazione delle liste dei locali Estrazione del campione Individuazione dei locali idonei tramite osservazione diretta
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15 Bar Tabaccheria Agenzia scommesse Locale polivalente Sala giochi Sala bingo Totale
16 Tipologia dell esercizio Orari di apertura Giochi proposti Presenza di materiale pubblicitario e sua collocazione Presenza di materiale informativo Tecniche del gioco Limiti legislativi Rischi del gioco
17 Difficoltà a reperire indicazioni sui locali e sulla loro tipologia Rilevazione di alcune incongruenze tra le informazioni pubbliche e le effettive caratteristiche dei locali Difficoltà a descrivere un quadro generale per l estrema variabilità (cambi di indirizzo, nuove aperture di locali, cambi di gestione e di tipologia)
18 Si sono rilevate alcune situazioni che davano l impressione di collocarsi al confine tra lecito e illecito La percezione degli operatori: Sensazione di essere osservati come estranei, talora con diffidenza Impressione di essere identificati come diversi dal target dei frequentatori del locale, non appartenenti alla clientela abituale
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20 Invio di una comunicazione scritta ai gestori dei locali selezionati su finalità e caratteristiche dell indagine Formazione degli intervistatori Somministrazione dei questionari da parte degli operatori Gap, dopo contatto telefonico Raccolta ed elaborazione dei dati relativi ai questionari (in corso) Pubblicazione di una comunicazione riguardante la ricerca sul bollettino online dell Epat
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23 Caratteristiche anagrafiche dell intervistato Caratteristiche del gioco nel locale Profilo dei giocatori Gioco sociale e gioco problematico Conoscenza dei Servizi
24 Dei giocatori Del gioco problematico Di sé stessi e del loro ruolo
25 Alcuni gestori individuano inoltre un analogia con la tossicodipendenza
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27 Il gioco al femminile I clienti con i bambini
28 Nuovi giochi più attrattivi, ma anche più pericolosi Giocatori di slot diversi dai veri giocatori : non fanno affidamento su abilità specifiche e sono a maggior rischio di patologia Critiche alla gestione statale: minori introiti per gli esercenti, maggiore diffusione dei giochi ( la gente si fida di più )
29 Atteggiamento difensivo e sospettoso Tendenza alla minimizzazione: scarsa consapevolezza o tentativo di allontanare il problema da sé? Il QUI NO! Non nei bar come il mio E una realtà che conosco poco Qui non ci sono molti giocatori I giocatori ci sono, ma non sono molto accaniti
30 Venditori di prodotti Venditori di problemi Non ritengono rientri tra le loro responsabilità quella di osservare il comportamento dei clienti, informarli o contenerli Maggiormente consapevoli delle criticità e dei rischi connessi all offerta di gioco, mostrano attenzione e sensibilità verso il fenomeno, riconoscono l esistenza di giocatori problematici tra i loro clienti, ma segnalano l assenza di strumenti con cui far fronte alle situazioni più delicate. Non è compito nostro Io vendo problemi Dobbiamo fare da mamme per alcuni clienti
31 Prevale la tendenza a salvaguardare l immagine del proprio locale e ad allontanare eventuali giocatori problematici Non abbiamo messo sedie vicino alle slot, così non si fermano troppo Cerchiamo di non avere clienti con problemi Quando i clienti esagerano, li cacciamo o li mettiamo in guardia Alcuni esagerano, ma noi li cacciamo e non vengono più Noi diamo diffida e per un po non possono tornare
32 Il quadro generale appare piuttosto vario rispetto all atteggiamento nei confronti del fenomeno ed alla disponibilità al coinvolgimento nell iniziativa: Difficoltà di contatto e rifiuti, ascrivibili ad atteggiamenti di diffidenza, timore, disinteresse, scarsa disponibilità di tempo Attenzione e sensibilità a cogliere aspetti problematici del fenomeno, interesse a ricevere informazioni, atteggiamento di curiosità e disponibilità
33 Difficoltà iniziale nel costruire delle partnership, dovute più ad aspetti tecnici e di comunicazione che sostanziali difficoltà di orientamento per gli operatori sanitari a cogliere aspetti specifici dell organizzazione e dell articolazione delle associazioni di categoria da contattare sfasatura tra i tempi lunghi di risposta di alcune associazioni e i tempi di realizzazione della ricerca Disponibilità e interesse delle Associazioni a collaborare sui temi generali e a partecipare alla ricerca. Partnership di ASCOM, EPAT, FIT
34 Poiché l indagine è ancora alle fasi preliminari, non è al momento possibile trarre conclusioni e indicazioni precise; tuttavia sembra si inizino ad evidenziare temi particolarmente significativi, pur tenendo conto delle limitate dimensioni del territorio interessato e del campione individuato. Uno degli aspetti di particolare interesse per gli operatori è quello di affacciarsi su realtà poco o nulla conosciute, lontane dal contesto di lavoro abituale. La costruzione di reti di comunicazione e di collaborazione con gli esercenti dei luoghi di gioco appare come un processo impegnativo che necessita di tempi lunghi e di contatti capillari, ma le risposte ricevute finora segnalano la presenza di un attenzione al problema.
35 Il rapporto tra realtà locale e città Intreccio tra aspetti di radicamento sul territorio di strutture, Servizi, attività commerciali, e flussi a livello cittadino e di hinterland verso offerte di gioco più ampie (apertura grandi sale giochi, bingo) Opportunità di seguire un doppio registro: consolidare il lavoro di rete nelle realtà locali, integrare sul territorio cittadino eventuali iniziative a carattere di informazione e prevenzione rivolte agli esercenti Intanto continuiamo a lavorare al nostro progetto
36 Mappatura e interviste: Lorena Camera, Giorgia Goria, Elena Gregorio, Silvana Luciani, Andrea Meloni, Antonella Piras, Annalisa Ramasso, Margherita Scarafiotti, Marzia Villata, Marta Ceresole Consulenza metodologica: Silvana Luciani Coordinamento ricerca e rapporti con Associazioni di categoria Elsa Marcaccini
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38 DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA DELLE DIPENDENZE 2 ASL TO2 Servizio per il Gioco d Azzardo Patologico Via Artisti 24, Torino Tel dipendenze.azzardo@aslto2nord.it
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