Bologna, sabato 18 ottobre 2014 Convention Scuola Diesse BOTTEGA DI
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1 Bologna, sabato 18 ottobre 2014 Convention Scuola Diesse BOTTEGA DI Silvia Magherini Diesse Firenze - librapertobottega@gmail.com
2 DA UN CAFFÈ IN COMPAGNIA Con un gruppetto di maestre, qualche anno fa, abbiamo sentito l urgenza di incontrarci alcune volte per mettere a tema le scoperte e le difficoltà, i problemi e le domande che via via emergevano nella quotidianità del nostro lavoro, con la preoccupazione di AIUTARCI A AD AVER CHIARO SEMPRE LO SCOPO ED IL SIGNIFICATO DELLA NOSTRA PROPOSTA DIDATTICA.
3 TRE ESIGENZE ALLE QUALI DARE FORMA 1. Il desiderio di lavorare insieme. 2. Suscitare nei nostri alunni il gusto di leggere. 3. Sviluppare un metodo di lavoro sulla lettura.
4 NASCE UN GIUDIZIO In questi semplici ed informali incontri è pian piano maturato un giudizio sulla lettura: ci colpiva come i libri di testo proponessero testi semplificati e insignificanti, che fossero dei brani scelti per esemplificare una tipologia testuale piuttosto che un genere letterario, come fossero brandelli staccati dal loro significato, come la lettura fosse oggi ridotta fin dalla scuola elementare all interpretazione del testo secondo le teorie del formalismo e dello strutturalismo.
5 LAVORARE INSIEME FA MUOVERE, METTE IN MOVIMENTO METTE IN MOVIMENTO E RENDE CAPACI DI FARE COSE CHE UNO NON SI ASPETTEREBBE DA SÉ.
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7 CHE COS È Noi non abbiamo voluto chiamarlo un corso di formazione ma UN PERCORSO DI FORMAZIONE, perché nella libertà di ciascuno richiede un lavoro del docente. ALL INIZIO DEL PERCORSO ci sono le nostre letture. Quando ci riuniamo per scegliere il testo su cui lavorare partiamo da qualcosa che ci ha colpito, da qualcosa che abbiamo scoperto e desideriamo che i nostri alunni possano cogliere in quel testo quello che ha commosso noi. POI ci sono gli interventi di alcuni esperti, persone che chiamiamo a dialogare su quel testo perché ne sono state colpite ed appassionate come noi, alle quali chiediamo di approfondire e ampliare la conoscenza del testo per noi, prima di proporlo in classe.
8 ALCUNI RELATORI Gli esperti nelle loro lezioni propongono una ipotesi di lavoro sull autore, sui testi e sulle modalità di lettura ed eventuali suggerimenti didattici; si tratta di provocazioni, di suggestioni che l insegnante mette alla prova iniziando a lavorare nella sua classe, verificandone la validità e l utilità oppure trovandone le criticità.
9 Segue quindi il lavoro di un anno, che ciascuno svolge individualmente nella sua classe o nel piccolo gruppo della sua scuola, con le I SEMINARI modalità che ritiene più opportune ed adeguate. IN CLASSE
10 MAESTRI GLI UNI AGLI ALTRI Il lavoro che fanno gli insegnanti nella propria classe viene presentato e condiviso in , girate a tutti i partecipanti, e in SEMINARI di discussione e di racconto della propria esperienza didattica.
11 SPETTACOLO GLI UNI AGLI ALTRI IL PERCORSO SI CONCLUDE CON LA MOSTRA degli elaborati dei bambini e con la visita alla mostra delle classi interessate e dei bambini con i genitori il sabato e la domenica.
12 3. IL METODO Unitarietà del bambino e quindi del sapere. Nesso tra lettura ed esperienza ( la parola conferma la realtà e la realtà conferma la parola, indurre i bambini a fare esperienza della realtà, o almeno a desiderare di farne esperienza ). Paragone. Immedesimazione.
13 PERCHÉ CONTINUARE? Perché ci permette ogni anno di riprendere in mano il senso del nostro lavoro, dandoci la possibilità di riprendere con gusto in tutte le condizioni che questo lavoro pone - i bambini e le loro difficoltà, i genitori e le loro difficoltà, l ambiente scolastico e l apparente insensatezza che tante volte dimostra - senza rimanerne schiacciati. Perché il lavoro di questi anni ci ha fatto imparare e ci ha fatto cambiare, aprendo una costante possibilità di novità.
14 TRE ANNI DI ESPERIENZA E DI VERIFICA Si impara una cosa quando diventa tua, parte di te. Ecco il cuore di quello che abbiamo imparato in questi anni; si tratta sostanzialmente di 3 punti: Il nesso tra lettura ed esperienza. La questione del senso. Il primato della Bellezza.
15 Il nesso tra la lettura e l esperienza: come diceva Enrico Rialti non si impara la lingua fuori dal contesto e come sottolineava Brasioli la lettura non finisce mai la parola conferma la realtà e la realtà conferma la parola. Questo nesso deve vivere in primo luogo in noi; l educazione è la proposta del nostro modo di vivere il reale. Vivere il nesso tra la lettura e l esperienza è il metodo per proporre un testo. COS È LA LETTURA
16 LO SCOPO PERCHÉ LEGGERE? Qual è lo scopo del lavoro sul testo? Cos è per te la lettura? Cosa proponi ai tuoi alunni attraverso la lettura?
17 LA QUESTIONE DEL SENSO A. SENSO = SIGNIFICATO Lo scopo del lavoro sul testo è incontrare il significato. Il potere della parola è proprio questo: comunicare il significato. B. SENSO = DIREZIONE La lettura è anche un cammino che fa crescere, fatto di novità: nella lettura si scopre con stupore la bellezza del mondo. Leggere è un avventura dell esperienza.
18 A) SENSO = SIGNIFICATO Senso come significato: i bambini hanno bisogno di una risposta significativa alla loro vita ; la cultura nasce così: per trasmettere uno scopo cioè un significato; cultura nel suo significato etimologico di coltivare. Così che insegnare, come lo ha definito il linguista Eddo Rigotti, è introdurre i piccoli dell uomo nel giardino dell essere. Il significato si comunica sempre dentro un rapporto.
19 B) SENSO = DIREZIONE Senso come direzione: La lettura è anche un cammino che fa crescere e alla fine del libro si arriva cambiati
20 GLI STRUMENTI CHE COSA LEGGERE? Un testo non è uguale all altro: con quali criteri scegliere?
21 IL PRIMATO DELLA BELLEZZA La bellezza è una forma di genio perché non chiede spiegazioni (O. Wilde), cioè è portatrice di un senso che è evidente per tutti.
22 la capacità di percepire l attrattiva misteriosa di un opera d arte, di riconoscere la corrispondenza con il cuore, appartiene a tutti gli uomini, grandi o piccoli che siano e - come tutto ciò che è veramente umano - ha bisogno di essere educata.
23 Manuela Cervi, in un articolo sulla rivista on-line Il Sussidiario, sostiene che perché un bambino possa diventare una persona pienamente espressa e realizzata, è indispensabile che fin dalla nascita faccia esperienza della bellezza (ad es. a partire dalla musica) così che nel tempo diventerà capace di riconoscere e contenere il bello in qualsiasi forma esso si presenti.
24 ASTRID LINDGREN Perché?
25 L ultimo trimestre a scuola, la maestra aveva letto un libro sugli schiavi d America; non esisteva al mondo niente di più bello che quando la maestra leggeva dei libri (Rasmus e il vagabondo, p.11)
26 In fin dei conti è davvero meraviglioso vivere - LA FRESCHEZZA DELLO SGUARDO SUL MONDO, di uno sguardo nuovo sul mondo, espressa dalla semplicità di Pippi, ma che emerge in modo ancor più profondo considerando anche gli altri libri.
27 In fin dei conti è davvero meraviglioso vivere E uno sguardo sulla realtà carico di una domanda di significato che tiene conto di tutto senza censurare nulla: fatica, dolore, solitudine, morte, ma anche bellezza, desiderio di amare ed essere amati, possibilità di felicità e amicizia oltre il tempo e lo spazio. La freschezza di questo sguardo è espressa nell affermazione di Pippi che è il sottotitolo del percorso di quest anno: In fin dei conti è davvero meraviglioso vivere. Perché la vita è un avventura meravigliosa che non finisce neppure con la morte, come si capisce leggendo certi libri di A.L.
28 - L ESIGENZA DI UN RAPPORTO che possa aiutare e sostenere questo sguardo.
29 La carriera di scrittrice di Astrid Lindgren è iniziata proprio per un rapporto, quando una sera sua figlia, che era malata, le chiese di raccontarle una storia, la storia di Pippi Långstrump. La Lindgren inventò la storia, ma iniziò a scriverla (in stenografia!) solo durante una convalescenza, quando fu obbligata a stare a letto dopo una caduta
30 U N P E R C O R S O C H E C O N T I N U A
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