LE FONTI DI ENERGIE RINNOVABILI NELLE AREE PROTETTE 17 marzo 2010

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1 LE FONTI DI ENERGIE RINNOVABILI NELLE AREE PROTETTE 17 marzo 2010 Pietro Lenna Olga Talamucci Foto E.R.S.A.F.

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3 Rete Ecologica Regionale DGR n. 8/10962 del 30 dicembre 2009, la Giunta ha approvato il disegno definitivo di Rete Ecologica Regionale, aggiungendo l area alpina e prealpina. la Rete Ecologica Regionale è riconosciuta come infrastruttura prioritaria del Piano Territoriale Regionale e costituisce strumento orientativo per la pianificazione regionale e locale. la RER, e i criteri per la sua implementazione, forniscono al Piano Territoriale Regionale il quadro delle sensibilità prioritarie naturalistiche esistenti, ed un disegno degli elementi portanti dell ecosistema di riferimento per la valutazione di punti di forza e debolezza, di opportunità e minacce presenti sul territorio regionale; aiuta il P.T.R. a svolgere una funzione di indirizzo per i P.T.C.P. provinciali e i P.G.T./P.R.G. comunali; aiuta il P.T.R. a svolgere una funzione di coordinamento rispetto a piani e programmi regionali di settore, e ad individuare le sensibilità prioritarie ed a fissare i target specifici in modo che possano tener conto delle esigenze di riequilibrio ecologico;

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5 La Valutazione di Incidenza (art. 6 direttiva "Habitat") La valutazione d'incidenza è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito o proposto sito della rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti e tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso.

6 Conservazione: Complesso di misure necessarie per mantenere o ripristinare gli habitat naturali e le popolazioni di specie di fauna e flora selvatiche in uno stato soddisfacente

7 Principio di prevenzione Gli Stati membri devono prendere misure preventive per evitare: degrado perturbazioni legati ad un evento prevedibile. Le misure si applicano unicamente alle specie ed agli habitat per i quali i siti sono stati designati e, se necessario, vanno attuate anche all esterno dei siti.

8 Progetto e piano Progetto: va interpretato in senso lato, comprende sia i lavori di costruzione che altri interventi in ambienti naturali (azioni). Piano: ha un significato ampio e comprende piani di utilizzazione del territorio e piani o programmi settoriali. Sono in generale da considerare esclusi i piani ed i progetti connessi con la conservazione e gestione del sito.

9 Valutazione di Incidenza (VI) Incidenza significativa: si intende la probabilità che un piano o un progetto ha di produrre effetti sull'integrità di un sito Natura 2000; Incidenza negativa: si intende la possibilità di un piano o progetto di incidere significativamente su un sito Natura 2000, arrecando effetti negativi sull'integrità del sito; Incidenza positiva: si intende la possibilità di un piano o progetto di incidere significativamente su un sito Natura 2000, non arrecando effetti negativi sull'integrità del sito.

10 Come determinare le incidenze significative La procedura dell articolo 6 Dir. Habitat e Manuale di interpretazione, da effettuare per piani o progetti situati all interno di un sito protetto, ma anche per piani e progetti al di fuori di esso che possano arrecare incidenze significative sugli habitat

11 Relazioni tra VI, VIA e VAS - rapporto tra VI e VIA: sufficientemente consolidate. L.R. n.5/2010 Coll.ordinam. per modifiche L.R. n.86/83 art. 25 bis (con il nuovo articolo 25 bis viene disciplinato tutto quanto occorre per la definizione e la gestione di Rete Natura 2000 in Lombardia. Sono infatti individuati i compiti della Regione, delle Province e degli enti gestori dei siti, nonché il delicato raccordo dei procedimenti nell ambito della procedura di valutazione di incidenza) - rapporto tra VI e VAS: è in via di definizione

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13 IMPIANTI FER La normativa nazionale e regionale da una parte promuove e incentiva le energie rinnovabili, dall altro, mirando giustamente a tutelare i beni naturali e paesaggistici del territorio, con particolare riguardo alle aree protette, rende problematica l applicazione dei nuovi impianti di produzione di energia rinnovabile. VAS, VIA e Valutazione di Incidenza non sono ancora pienamente integrate tra loro e, inoltre, le procedure autorizzative non distinguono tra i diversi gradi di rilevanza degli aspetti ambientali.

14 INTEGRAZIONE DEI PROCEDIMENTI Le procedure per le autorizzazioni degli impianti dovrebbero, in primo luogo risultare maggiormente integrate tra loro e individuare percorsi differenziati in funzione del tipo e delle dimensioni dell impianto proposto. Ogni richiesta di autorizzazione per un nuovo impianto dovrebbe collocarsi nell ambito di una pianificazione/programmazione per la quale sia stata già effettuata la VAS. Questo semplificherebbe i successivi processi di VIA ed, eventualmente, di Valutazione di Incidenza.

15 Ogni tipo di impianto ha degli aspetti ambientali propri e caratteristici che non dipendono dai processi di costruzione, funzionamento e dismissione. E il caso dell alterazione del paesaggio o dei possibili effetti di collisione per i volatili degli impianti eolici o dell interferenza con le dinamiche fluviale degli impianti idroelettrici. Tali aspetti esistono per il solo fatto che è presente sul territorio una determinata tipologia di impianto. Vi sono, invece, alcuni aspetti ambientali comuni a tutti i tipi di impianto e connessi alla loro costruzione.

16 In una prospettiva di LCA (Life Cycle Analysis), si pone, per tutte le tipologie, il problema del ripristino dello stato naturale dei luoghi alla fine del ciclo di vita degli impianti. Nelle procedure autorizzative dovrà essere, pertanto, verificato se l impianto debba essere smantellato o se ne preveda una riconversione. Deve essere previsto un piano di smantellamento/riconversione e di ripristino ambientale. Talvolta i principali impatti sono in primo luogo di natura percettiva, è il caso del fotovoltaico e dell eolico, mentre, in condizioni di esercizio ordinario e con le opportune misure di prevenzione, gli impatti sugli ecosistemi possono risultare notevolmente contenuti. Gli impianti, come l idroelettrico, possono avere un basso impatto dal punto di vista percettivo, ma possono essere impattanti sugli ecosistemi.

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18 Per un adeguata valutazione della significatività degli impatti potenziali e l individuazione delle misure di mitigazione più opportune è necessaria e indispensabile la conoscenza del territorio che ospiterà l impianto. La conoscenza del territorio si articola attraverso la caratterizzazione dei determinanti, delle pressioni sull ambiente, dello stato degli ecosistemi bersaglio e degli effetti cumulativi delle pressioni in atto. La migliore prevenzione si otterrà attraverso un attenta analisi delle vocazioni e delle idoneità del territorio, seguita da un adeguata pianificazione che, nella logica della VAS, stabilisca preventivamente la sostenibilità di un impianto FER in un determinato sito all interno dell area protetta.

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20 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (PTCP) DELLA PROVINCIA DI SONDRIO Nell ambito dell integrazione del PTCP è stato deliberato di procedere all elaborazione del Piano di Bilancio Idrico (PBI) della Provincia di Sondrio, il cui scopo è quello di valutare le condizioni di criticità presenti nel reticolo idrografico superficiale e negli acquiferi sotterranei, onde giungere ad una rappresentazione distribuita e dettagliata del rischio di mancato raggiungimento degli obiettivi di qualità di cui agli art. 76 e 77 del D. Lgs. 152/2006 e desumere da ciò le misure di piano atte a ridurre tale rischio o comunque ad evitarne l aggravamento. Il territorio della provincia di Sondrio ospita numerosi impianti di produzione di energia elettrica, quasi esclusivamente di natura idroelettrica, che complessivamente presentano una potenza installata pari a circa MW (corrispondenti a circa il 12% dell intero parco centrali installato in Lombardia, valore che si eleva al 18% se si considera la sola potenza idroelettrica installata dato 2005).

21 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (PTCP) DELLA PROVINCIA DI SONDRIO

22 MONITORAGGIO ORNITOLOGICO MERLIN Avian Radar System consiste in un unità mobile appositamente studiata e progettata per il monitoraggio ornitologico. Il sistema si basa sull integrazione fra un radar verticale (VSR) ed un radar orizzontale (HSR). Questi radar effettuano una scansione in tempo reale del sito di interesse, rilevando l attività degli uccelli e restituendo il grado di rischio di incidenti da bird strike nella zona monitorata. CONTROLLO E MITIGAZIONE DEL RISCHIO sia nelle fasi di progettazione e di installazione delle turbine che durante l attività operativa

23 Lo studio ambientale in oggetto è riferito al progetto di un impianto fotovoltaico da 4,75 MWp sito nel Comune di Zeme in provincia di Pavia. L impianto di progetto sarà installato su strutture facilmente removibili, che non necessitano di fondazioni e che non modificano in maniera permanente l assetto morfologico, geologico ed idrogeologico del sito d installazione. L area di progetto ricade all interno di una ZPS e quindi sarà soggetta a Valutazione di Incidenza (endoprocedimento della Valutazione di Impatto Ambientale), ai sensi dell art. 5 del DPR n. 357/98.

24 DIVIETI MISURE DI CONSERVAZIONE - DGR N.9275/ ALLEGATO A DIVIETI, OBBLIGHI E ULTERIORI DISPOSIZIONI PER TUTTE LE TIPOLOGIE DI ZPS k) Realizzazione di nuovi impianti eolici,.gli enti competenti dovranno valutare l incidenza del progetto tenendo conto del ciclo biologico delle specie per le quali il sito è stato designato.sono fatti salvi gli interventi di sostituzione e ammodernamento.nonchè gli impianti di autoproduzione con potenza non superiore a 20 kw.. ALLEGATO C DIVIETI, OBBLIGHI REGOLAMENTAZIONI ULTERIORI DISPOSIZIONI PER CISCUNA TIPOLOGIA AMBIENTALE TIPOLOGIA: AMBIENTI APERTI ALPINI Divieti: è vietata la realizzazione di nuove infrastrutture che prevedano la modifica dell ambiente fluviale e del regime idrico, ad esclusione e previa valutazione di incidenza che tenga conto dell effetto cumulativo con le altre opere esistenti ed in progetto, delle opere idrauliche finalizzate alla difesa del suolo TIPOLOGIA: AMBIENTI FO RESTALI ALPINI Divieti: è vietata la realizzazione di nuove infrastrutture che prevedano la modifica dell ambiente fluviale e del regime idrico ad esclusione e previa valutazione di incidenza che tenga conto dell effetto cumulativo. alle derivazioni di acque superficiali destinate all approvvigionamento idropotabile o ad uso idroelettrico con potenza nominale di concessione non superiore a 50 kw e potemnza installata inferiore a 150 kw; TIPOLOGIA: ZONE UMIDE Divieti: è vietata la captazione idrica nella stagione riproduttiva delle specie ornitiche caratteristiche della tipologia ambientale, fatto salvo autorizzazione dell ente gestore..

25 DIVIETI D.M. 17 ottobre Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS). Art. 5 Criteri minimi uniformi per la definizione delle misure di conservazione per tutte le ZPS. Per tutte le ZPS..seguenti divieti l) realizzazione di nuovi impianti eolici, fatti salvi gli impianti per i quali, alla data di emanazione del presente atto, sia stato avviato il procedimento di autorizzazione mediante deposito del progetto. Gli enti competenti dovranno valutare l'incidenza del progetto, tenuto conto del ciclo biologico delle specie per le quali il sito è stato designato, sentito l'infs. Sono inoltre fatti salvi gli interventi di sostituzione e ammodernamento, anche tecnologico, che non comportino un aumento dell'impatto sul sito in relazione agli obiettivi di conservazione della ZPS, nonchè gli impianti per autoproduzione con potenza complessiva non superiore a 20 kw;

26 Legge 6 dicembre 1991, n. 394 DIVIETI LEGGE QUADRO SULLE AREE PROTETTE Art Regolamento del parco 3. Salvo quanto previsto dal comma 5, nei parchi sono vietate le attività e le opere che possono compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali tutelati con particolare riguardo alla flora e alla fauna protette e ai rispettivi habitat. In particolare sono vietati: a) la cattura, l'uccisione, il danneggiamento, il disturbo delle specie animali; la raccolta ed il danneggiamento delle specie vegetali, salvo nei territori in cui sono consentite le attività agro-silvo-pastorali, non ché l'introduzione di specie estranee, vegetali o animali, che possano alterare l'equilibrio naturale b) l'apertura e l'esercizio di cave, di miniere e di discariche, nonché l'asportazione di minerali c) la modificazione del regime delle acque;

27 GRAZIE PER L ATTENZIONE

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