Aldebaran α Tauri Mirfak α Persei. Altair α Aquilae Mizar α Ursae Majoris. Antares α Scorpii Polluce β Geminorum

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1 G CARTE CELESTI Quando si deve fare un viaggio in una regione sconosciuta, è indispensabile portarsi dietro una carta geografica, dove si possono riconoscere i fiumi, i monti, le strade. Anche chi guarda il cielo ha bisogno di carte, e non solo da principiante: infatti il cielo stellato ci si presenta con una miriade di puntini luminosi, e nessuno può imparare a riconoscerli tutti a memoria. Se sulla Terra i fiumi cambiassero continuamente il loro corso, i monti spuntassero dove c erano le valli, non sarebbe possibile servirsi di carte geografiche. Per fortuna invece questi cambiamenti ci sono, ma avvengono così lentamente che una carta fatta oggi sarà ancora buona fra un secolo (e in gran parte anche fra molte migliaia di anni). Per lo stesso motivo, le carte celesti sono utili perché la maggior parte degli oggetti celesti cambia pochissimo e si sposta molto lentamente nel corso dei secoli. Di questo riparleremo in seguito. Guardiamo ora una delle cartine nelle pagine seguenti: vedremo prima di tutto un gran numero di pallini neri, che stanno a rappresentare le stelle. Le stelle non ci appaiono tutte ugualmente luminose, e questo è indicato dalla grandezza del pallino: più luminosa è la stella, più grande è il pallino. Voi sapete che le stelle vengono raggruppate in costellazioni: qualcuna, almeno l Orsa Maggiore (il Grande Carro) sapete anche riconoscerla in cielo. Molte costellazioni risalgono a migliaia di anni fa, cioè sono state inventate (perché di invenzioni umane si tratta) dai Babilonesi, dagli Egiziani, dai Greci. Eppure queste stesse costellazioni possiamo ritrovarle ancora oggi. Nelle cartine troverete indicati: - i nomi latini delle costellazioni - i raggruppamenti di stelle più importanti di ciascuna costellazione, congiunti da una linea - i confini delle costellazioni, che sono le linee spezzate tratteggiate. Ad esempio, l Orsa Maggiore oltre le sette stelle del Carro ne comprende molte altre: tutte quelle che si trovano dentro i confini della costellazione. Accanto ai pallini delle stelle, in molti casi potete vedere una lettera greca, qualche volta un numero: queste sono designazioni convenzionali, che gli astronomi usano sempre quando parlano delle stelle. Si dice ad es. la β dell Orsa Maggiore, o in latino β Ursae Majoris ; si dice anche la 51 di Andromeda o 51 Andromedae, ecc.. G-1

2 Alcune stelle, le più luminose, hanno anche dei nomi propri, oltre alla lettera o al numero. Spesso anche i nomi sono piuttosto antichi: molti sono di origine araba. Qui sotto troverete un elenco dei nomi più conosciuti. Aldebaran α Tauri Mirfak α Persei Altair α Aquilae Mizar α Ursae Majoris Antares α Scorpii Polluce β Geminorum Arturo α Bootis Procione α Canis Minoris Betelgeuse α Orionis Regolo α Leonis Bellatrice γ Orionis Rigel β Orionis Capella α Aurigae Saif κ Orionis Castore α Geminorum Sirio α Canis Majoris Deneb α Cygni Spica α Virginis El Nath β Tauri Vega α Lyrae Come si usano le cartine celesti Per usare una carta celeste, bisogna imparare a orientarla. Prendiamo l esempio delle nostre cartine. La cartina n. 1 si usa guardando il cielo verso Nord: infatti al centro della carta c è la Polare (α Ursae Minoris). Però a seconda dell ora e della data di osservazione, la carta va girata per farla corrispondere a quello che si vede in cielo. Per far questo, ci si può riferire ai due gruppi di stelle più appariscenti: il Gran Carro da una parte, e il W di Cassiopea dall altra. Se osservate il cielo di sera in autunno-inverno, troverete Cassiopea molto alta, quasi sopra la vostra testa; invece il Carro sarà basso sull orizzonte, più o meno verso Nord. Una volta individuate queste due costellazioni, non dovrebbero esserci difficoltà a ritrovare le altre. Le cartine n. 2, 3, 4 sono fatte per guardare il cielo verso Sud: però quello che si vede a Sud dipende dal giorno e dall ora. A titolo indicativo, la tabellina qui sotto vi dice, per ciascuna carta, a che ora di varie date la carta indica proprio quello che si vede verso Sud. G-2

3 carta n. 2 carta n. 3 carta n. 4 il 20/10 a 24 h il 20/12 a 24 h il 20/2 a 24 h il 20/11 a 22 h il 20/1 a 22 h il 20/3 a 22 h il 20/12 a 20 h il 20/2 a 20 h il 20/4 a 20 h il 20/1 a 18 h il 20/3 a 18 h il 20/5 a 18 h Queste tre carte coprono tutto quello che si può vedere dall orizzonte allo zenit (cioè sopra la testa); il centro delle carte corrisponde a un altezza di circa 45 sull orizzonte. Nella carta n. 2 non ci sono costellazioni molto appariscenti: la cosa più visibile è la linea di quattro stelle, molto in alto, formata da α, β, γ Andromedae e da α Persei (Mirfak). A destra di questa linea, ma non incluso nella carta, c è il grande quadrato di Pegaso, al quale appartiene anche a Andromedae. La carta n. 3 contiene invece molte stelle luminose e costellazioni conosciute: al centro c è Orione, che si riconosce per il trapezio formato da α, γ, β, κ; a destra di Orione, più in alto, c è il Toro, con Aldebaran e le Pleiadi (indicate con M45 nella cartina). A sinistra di Orione, più in basso, c è Sirio, la stella più luminosa di tutto il cielo; sempre a sinistra, alla stessa altezza di Orione si trova Procione; ancora più in alto Castore e Polluce, i Gemelli. Molto in alto, sopra Orione, c è la costellazione dell Auriga, con Capella. La carta n. 4 comprende ancora Procione e i Gemelli, ma è dominata dal Leone: Regolo (α Leonis) è poco più in alto del centro della carta. L alfabeto greco α alfa ι iota ρ ro β beta κ kappa σ sigma γ gamma λ lambda τ tau δ delta µ mu υ upsilon ɛ epsilon ν nu φ fi ζ zeta ξ xi χ chi η eta o omicron ψ psi θ teta π pi ω omega G-3

4 Alle pagine seguenti troverete altre 3 carte, che coprono la parte di cielo visibile in primavera-estate. Provate a completare voi la tabellina, per analogia a quella di pag. G-3. carta n. 5 carta n. 6 carta n. 7 il 20/4 a il a il a il a il a il a il a il a il a il a il a il a La carta n. 5 è dominata al centro dalla Vergine, che però ha una sola stella brillante: Spica. Più in alto c è Boote, con Arturo, stella gialla-arancione molto evidente. La carta n. 6 è molto più ricca di stelle e costellazioni: in basso c è lo Scorpione, di forma caratteristica, con la rossa Antares. In alto spicca la Lira, piccola ma caratteristica: la α Lyrae è Vega. A sinistra della lira c è la grande croce del Cigno, con Deneb (che però sta fuori di questa carta). Sotto al Cigno si vede l Aquila di cui spicca Altair. Nella carta n. 7 si rivede il Cigno per intero, e a sinistra il quadrato di Pegaso. Il centro della carta (Acquario, Capricorno) contiene solo stelle deboli. Continuando, dopo la carta n. 7, si passa di nuovo alla n. 2, e il giro è completo. Ci sarebbe ancora un altra carta, n. 8, per le stelle intorno al Polo celeste Sud: ma si tratta di una regione di cielo che non si può mai vedere dalle nostre parti, e perciò non l abbiamo riprodotta. G-4

5 G-5

6 G-6

7 G-7

8 G-8