Rilievi e profili altimetrici da foto interpretazione, collab. DIAP Sapienza Università di Roma
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2 RESPONSABILE SCIENTIFICO Lucina Caravaggi COORDINATORE SCIENTIFICO Susanna Menichini URBANISTICA E ARCHITETTURA Cristina Imbroglini Progetto urbanistico e valutazioni ambientali, DATA Sapienza Università di Roma con Elena Cupisti Grazia di Giovanni Valentina Marino Massimiliano Paolini Leonardo Pompili Marco Vigliotti Rilievi, interpretazioni ed elaborazioni informatizzate relative a contesti urbani, spazi aperti ret, e sottoservizi, strumentazione urbanistica e stato di attuazione, effetti del sisma sui centri urbani, costruzione del Sistema Informativo Territoriale dei piani di Ricostruzione, assegn. Ludovica Buzzelli Indagini ed elaborazioni grafiche per la verifica di assoggettabilità dei Piani a valutazione ambientale strategica, assegn. Emanuela Carratoni, Fabio Cipriano Rilievi e profili altimetrici da foto interpretazione, collab. Orazio Carpenzano con Fabio Balducci Armando Iacovantuono Alessandro Pirisi Valentina Sales Vincenzo Sammito Progetti di riqualificazione degli spazi pubblici nei centri storici, Indagini, interpretazioni ed elaborazioni relative a spazi pubblici significativi, temi dominanti, interventi di progetto e sintesi grafiche, collab. Valentina Azzone Organizzazione, quadro tecnico economico, collab. Maurizio Alecci Responsabile Centro Progetti, NORMATIVA Alfredo Fioritto con Rossana Corrado Architettura normativa e impostazione delle NTA, Facoltà di Giurisprudenza, Università di Pisa Sviluppo delle NTA e iter attuativo, collab.
3 STRUTTURE, GEOLOGIA, GEOTECNICA SISMICA Luigi Sorrentino Luis D. Decanini Fabrizio Mollaioli Monica Pasca Coordinamento, DISG Sapienza Università di Roma Catalogo sismico locale, pericolosità sismica, indagini di sismicità storica; Percorsi e spazi sicuri; Norme Tecniche di Attuazione, DISG Sapienza Università di Roma Augusto Desideri Giuseppe Lanzo Enzo Fontanella Domenico Liberatore Patrizia Trovalusci Renato Masiani Laura Liberatore Giorgio Monti Marc'Antonio Liotta con Giuseppe Scalora Fabio Fumagalli Beatrice Vivio Maria Vitiello Mattia Marini Chiara Andreotti Annachiara Bertino Pietro Paviglianiti Elisabetta Raglione Laura Ronchetti Italia Vinciguerra Alessandra Marotta Dissesti; Pericolosità connessa ad eventi franosi e fenomeni erosivi; Pendenze; Microzone omogenee in prospettiva sismica e indagini, DISG Sapienza Università di Roma Aggregati edilizi di intervento; Consorzi e proposte di intervento; Accessi e cavalcavia; Elementi costruttivi; Categorie di Intervento; Criteri per le priorità di intervento, DISG Sapienza Università di Roma Agibilità, danno e vulnerabilità; Demolizioni e messa in sicurezza; Categorie di intervento, DISG Sapienza Università di Roma Unità edilizie; Categorie di Intervento; Percorsi e spazi sicuri; Norme Tecniche di Attuazione; Danneggiamenti in occasione dei terremoti storici; Edifici vincolati e potenzialmente di pregio, DISG Sapienza Università di Roma Unità edilizie (definizione); Tipi edilizi (definizione); Categorie d Intervento (definizione); Percorsi e spazi sicuri (definizione); Norme Tecniche di Attuazione (definizione), collab. DISG Sapienza Università di Roma Aggregati edilizi di intervento (definizione); Criteri e priorità di intervento (definizione); Norme Tecniche di Attuazione (aspetti strutturali), assegn. DISG Sapienza Università di Roma Evoluzione dei centri storici; Danneggiamenti in occasione dei terremoti; Edifici vincolati e potenzialmente di pregio (comuni di Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio, Lucoli), assegn. DISG Sapienza Università di Roma Evoluzione dei centri storici; Danneggiamenti in occasione dei terremoti; Edifici vincolati e potenzialmente di pregio (comune di Ovindoli ), assegn. DSDRA Sapienza Università di Roma Dissesti; Pericolosità connessa ad eventi franosi e fenomeni erosivi; Pendenze; Microzone omogenee in prospettiva sismica e indagini, assegn. DISG Sapienza Università di Roma Perimetrazioni e ambiti del Piano di Ricostruzione; Aggregati edilizi di intervento; Consorzi e proposte di intervento; Unità edilizie; Tipi edilizi; Accessi e cavalcavia; Elementi costruttivi; Agibilità, danno e vulnerabilità; Demolizioni e messa in sicurezza; Categorie di Intervento, Edifici potenzialmente di pregio; Percorsi e spazi sicuri; Criteri per le priorità di intervento, assegn. e collab. DISG Sapienza Università di Roma Catalogo sismico locale, pericolosità sismica, indagini di sismicità storica; Percorsi e spazi sicuri (definizione); Norme Tecniche di Attuazione; Elementi per il Quadro Tecnico Economico collab. DISG Sapienza Università di Roma
4 RIQUALIFICAZIONE URBANA E RIPIANIFICAZIONE TERRITORIALE Raffaele Panella Piero Ostilio Rossi Roberto Secchi Benedetto Todaro Alessandra Capuano Stefano Catucci Rosalba Belibani Laura Berardi Andrea Bruschi Alessandra Criconia Mara Memo Manuela Raitano Luca Reale Guendalina Salimei Fabrizio Toppetti
5 Guida 2 Guida al riconoscimento delle Unità Edilizie INDICE 1 MAPPATURA DELLE UNITÀ EDILIZIE Introduzione Definizione di UE Esemplificazione del riconoscimento delle UE... 2 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI MAPPATURA DELLE UNITÀ EDILIZIE 1.1 Introduzione La base cartografica fornita dall Amministrazione Comunale è il particellare catastale. Tale riferimento però, non riportando la consistenza muraria dei tessuti edilizi, non può costituire un valido riferimento per le attività di rilievo e progetto degli edifici. In conseguenza di ciò, si è ritenuto opportuno definire una mappa sintetica delle unità edilizie (UE), cui associare le informazioni descritte nei successivi paragrafi. 1.2 Definizione di UE Si definisce Unità Edilizia (UE) una porzione di tessuto costituita dall aggregazione tridimensionale di cellule da cielo a terra e caratterizzata da una propria individualità tipomorfologica, architettonica, costruttiva e funzionale, consistente generalmente in un insieme di più UI. L UE esprime il risultato fisico ed architettonico del rapporto formale tra il contesto urbano ed il tipo edilizio. Dai loro molteplici modi di combinarsi nel tempo e nello spazio ha origine la ricchezza morfologica del costruito storico. In tale prospettiva, la tipologia che caratterizza l entità costruita è superata dalla forma che essa assume nella produzione lenta dell architettura. Ciascuna UE è caratterizzata da un attuale livello di strutturazione ed evoluzione formale in rapporto sia alla morfologia ed alla consistenza architettonica della sua figura (le pareti di facciata), sia alla sua forma (la struttura geometrico-costruttiva sviluppata nel tempo in un luogo, e nelle tre direzioni dello spazio). Una UE è riconoscibile caso per caso a partire da una configurazione originaria, in genere coincidente per gli edifici seriali con un tipo elementare monocellulare, e dall interpretazione critica dei suoi meccanismi processuali di crescita e di trasformazione. La conoscenza dei caratteri architettonici e formali delle UE (e del relativo movimento processuale di produzione di lunga durata ) deve sempre precedere ed orientare la progettazione strutturale e antisismica dei sistemi edilizi, in un inscindibile intreccio tra configurazioni geometrico/spaziali e caratteristiche fisico/strutturali, tra caratteri tipomorfologici e prestazioni dei materiali (Monti e Scalora 2010, p. 120). 1
6 1.3 Esemplificazione del riconoscimento delle UE Le mappe catastali particellari (Figura 1) non permettono l automatico riconoscimento delle UE, per cui talvolta può accadere che in una stessa particella siano presenti più UE (Figura 2-Figura 3), oppure che più particelle sono parte di un unica UE (Figura 4- Figura 5), o ancora che una porzione di particella coincida con una UE, mentre la rimanente (fusa ad un'altra ad essa contigua) costituisca invece una distinta UE. È d altro canto evidente che una UE può comprendere al proprio interno più unità immobiliari. L individuazione e la successiva mappatura delle UE per ogni nucleo storico (Figura 6) permette di lavorare su una base informativa più aderente alla reale strutturazione formale dell edificato e di orientare conseguentemente le previsioni pianificatorie sugli interventi. Figura 1. Ovindoli, Capoluogo. Mappa particellare. 2
7 a) b) Figura 2. Ovindoli, particella 367: a). Mappa particellare; b) Mappa delle UE (cfr Figura 3). a) b) c) d) Figura 3. Ovindoli, particella 367: Riconoscimento delle UE. 3
8 a) b) Figura 4. Colle, particelle catastali , 481, 502: a) Mappa particellare; b) Mappa delle UE. a) b) Figura 5. Colle: esemplificazione di individuazione dell UE 475z (Figura 4) sulla base dell'organizzazione delle bucature sul fronte: allineamento orizzontale e cornici, e del sistema di accessi all'ue. 4
9 Figura 6. Ovindoli, Capoluogo. Mappa delle UE. 5
10 Il processo di individuazione delle UE è basato sull analisi geometrica del particellare catastale (ove possibile anche utilizzando i catasti storici), delle ortofoto aeree, nonchè degli elementi tipologici e formali degli edifici riscontrati sul campo. Il particellare fa emergere i primi elementi significativi che concorrono al riconoscimento delle UE: ad esempio il rilevamento di flessi (rotazioni) o disassamenti (discontinuità) fra particelle fornisce importanti elementi di valutazione sulla qualità ed efficacia delle connessioni spaziali fra cellule adiacenti, nonché sulla sequenza temporale delle varie fasi di realizzazione degli edifici (Figura 7). Naturalmente l individuazione di tali caratteri fisici se non appartiene ad una strategia conoscitiva del costruito storico più ampia ed integrativa non è di per sé esaustiva. I tessuti urbani derivano infatti dall interazione reciproca di tre elementi costitutivi principali: le strade, gli isolati e gli spazi aperti di relazione. Le strade diventano, di volta in volta, percorsi di adduzione, percorsi di impianto, percorsi di collegamento. Gli isolati si articolano in lotti e fabbriche. Dalla continua dialettica tra struttura viaria, complessi architettonici e spazi di relazione derivano aggregati edilizi con una strutturazione formale più o meno complessa ed articolata. In tale contesto, appare chiaro che il contorno planimetrico di una unità edilizia può quindi essere fortemente condizionato dalla configurazione spaziale urbana (slarghi, strade, orografia, ecc.), oppure esso stesso può risultare dall accorpamento di più case elementari originarie. È dunque necessario procedere anche ad una attenta lettura dei caratteri degli alzati. Una prima indicazione per il riconoscimento delle UE in elevato è data dalla linea di gronda, in quanto generalmente un unità edilizia è caratterizzata da un uguale quota di imposta della copertura (Figura 8); anche in questo caso il dato è da assumersi in maniera critica, perché coperture e cornicioni sono nel tempo oggetto di rifacimenti, totali o parziali (Figura 9-Figura 11), e comunque non singolarmente. Estremamente significativa è l analisi delle morfologia delle bucature: il loro allineamento verticale, infatti, suggerisce un impostazione unitaria del progetto (Figura 12); dall osservazione dell allineamento orizzontale delle finestre è possibile invece ricavare indicazioni sulla quota dei solai (Figura 5 e Figura 13). Ulteriori indizi rilevanti per il riconoscimento delle UE emergono dallo studio delle caratteristiche formali e tipologiche di cornici, mensole, balconi, cornicioni ed altri elementi di finitura (Figura 13). L'osservazione degli edifici dalla strada spesso non permette la determinazione della loro profondità (Figura 14). A tal riguardo, è stata fondamentale l analisi dell'ambito edilizio mediante l'uso delle ortofoto aeree (Figura 13 e Figura 15), che consentono con sufficiente approssimazione una ricostruzione dell andamento, della pendenza, del numero delle falde delle coperture, nonché lo studio degli accessi alle fabbriche. In considerazione di quanto sopra espresso, volendo esplicitare il rapporto fra Unità Strutturale (US) ed Unità Edilizia (UE), possiamo affermare che ciascuna US in ragione della modalità di produzione spaziale e morfologica della UE e delle azioni cui essa è soggetta può essere riconoscibile come: coincidente con il contorno plani volumetrico di una singola UE (come nel caso di un edificio in linea prodottosi nel tempo dall accorpamento di più case elementari a schiera (o pseudoschiere) e da successive stratificazioni tettoniche, o di una fabbrica ottenuta per integrale ristrutturazione di UE contigue, oppure di una casa architettonicamente chiusa, espressione di una progettazione e realizzazione unitaria rimasta nel tempo sostanzialmente inalterata); formata da più corpi edilizi distinguibili all interno di una stessa UE (come nel caso di una fabbrica ottenuta per accorpamento di case a schiera contigue attraverso la semplice apertura di bucature sul muro laterale in comune e la sola riconfigurazione delle facciate, oppure di un edificio ampliato attraverso l'aggiunta integrale di un volume); composta da più UE architettonicamente e morfologicamente distinguibili, ma caratterizzate da vincoli spaziali di reciproca dipendenza topologica o meccanica (come nel caso rispettivamente di sistemi edilizi implicanti relazioni di "sopradiacenza" e di edifici in contatto su lati opposti del percorso). 6
11 È dunque alla UE, e non alla particella catastale, che sono attribuite caratteri di consistenza edilizia, quali il numero di piani e le altezze, indispensabili per stimare, pur sommariamente, un quadro tecnico-economico della ricostruzione più vicino alla realtà. Inoltre, il riferimento alla UE consente di evitare frammentazione delle indicazioni prescrittivo-prestazionali all interno di una fabbrica che presenta caratteri architettonici di unitarietà, o viceversa di imporre tali indicazioni a oggetti immotivatamente ampi. L analisi degli elementi illustrati porta ad esprimere una valutazione che non sempre può dirsi definitiva sull individuazione dell UE. Nei casi più complessi, infatti, è possibile che nuove indicazioni, emergenti da studi successivi e sopralluoghi all interno degli edifici, permettano di integrare ed affinare la precedente interpretazione. Il metodo di lavoro applicato si configura infatti come un approccio conoscitivo del costruito storico evolutivo ed incrementale, aperto ad accogliere ed elaborare nuove informazioni. Figura 7. a) Ovindoli, Particelle 1124, 695 e 697; riconoscimento delle UE sulla base di rotazioni e discontinuità murarie. 7
12 a) b) c) d) Figura 8. Rocca di Mezzo, Terranera, unità edilizia 412z (particelle 412 e 414). Riconoscimento delle UE: a) e b) analisi dell alzato; c) analisi dell ortofoto; d) individuazione planimetrica. 8
13 Figura 9. Ovindoli, Particelle 378 e 661; malgrado l uniformità di quota delle UE 378e e 661g l interruzione della copertura e il flesso consentono di distinguere due unità. Viceversa, il netto salto di quota fra le coperture evidenzia le UE 661g e 661e. 9
14 a) b) c) d) Figura 10. Rocca di Mezzo, Terranera, particella 317. Riconoscimento delle UE: a) e b) analisi dell alzato; c) analisi dell ortofoto; d) individuazione planimetrica. 10
15 Figura 11. Ovindoli, Particella 683; riconoscimento delle UE malgrado il salto di quota della copertura. Se la linea di separazione anziché interna fosse stata considerata confine fra UE, ciascuna delle due avrebbe una consistenza immobiliare non idonea. Figura 12. Lucoli, frazione di Colle: individuazione di una UE attraverso l analisi dell allineamento verticale delle bucature. 11
16 a) b) c) d) Figura 13. Rocca di Mezzo, Terranera, particella 415. Riconoscimento delle UE: a) e b) analisi dell alzato; c) analisi dell ortofoto; d) individuazione planimetrica. 12
17 a) b) Figura 14. Ovindoli, Particella 661. Individuazione delle UE in prospetto ma non in profondità (cfr Figura 15). Figura 15. Ovindoli, Particella 661. Individuazione della profondità di una UE attraverso l analisi dell ortofoto. 13
18 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Scalora, G, Monti G La conservazione dei centri storici in zona sismica. Un metodo operativo di restauro urbano. Milano: Academia Universa Press. 14
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