L inflazione nel 2004

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1 L inflazione nel 2004 Un quadro generale In Italia l inflazione media annua per l anno 2004 si è attestata intorno al 2,2%, un risultato di gran lunga migliore rispetto al 2003 quando il valore medio di inflazione era del 2,7%. In complesso negli ultimi anni si è assistito ad un rallentamento delle tensioni inflazionistiche, anche grazie a campagne di contenimento dei prezzi le cui iniziative a livello locale hanno prodotto dei risultati positivi. In questo lavoro si analizzano le tendenze dei prezzi nell arco del 2004 in 11 dei 12 comuni metropolitani 1, e si confrontano i livelli di inflazione generale e quella disaggregata per singoli capitoli di spesa. Il grafico 1 riporta i valori medi annui relativi al 2004 dell indice NIC per gli undici comuni metropolitani analizzati. Come si osserva la ripartizione territoriale di appartenenza sembra avere una sua importanza sul tasso di inflazione: infatti la maggior parte dei comuni del nord, ad eccezione di Torino presentano una crescita media annua dei prezzi inferiore rispetto ai comuni del sud, tra i quali spicca Catania, detentrice del più alto tasso medio annuo di inflazione (+2,9%), seguita da Torino (+2,8%). Risultato positivo invece è stato raggiunto dal comune di Bologna, con un inflazione media annua pari al +1,6% e 0,6 punti percentuali in meno rispetto al dato nazionale. Roma in media si trova in una situazione apparentemente non positiva, trovandosi al quarto posto tra i comuni metropolitani, ma in seguito si vedrà che nel corso del 2004 si è assistito per la capitale ad una notevole riduzione del tasso di inflazione, in particolare a partire dalla seconda parte dell anno, con un differenziale rispetto all Italia sempre più in aumento e con valore negativo. Il grafico 2 riporta i comuni che hanno registrato i valori massimi e minimi di inflazione nei vari mesi del La maglia nera spetta al comune di Catania che negli ultimi 6 mesi dell anno, in cui ha detenuto il primato di città con la più alta variazione dei prezzi in assoluto; di contro tra i comuni metropolitani quello più virtuoso è Bologna, con un primato durato sette mesi e con valori di gran lunga inferiori alla media nazionale. Confronto tra gli indici generali di inflazione (NIC) Nel 2004 i prezzi al consumo per l intera collettività rilevati a Roma sono complessivamente aumentati in media del 2,1% (0,7 punti percentuali in meno rispetto al 2003), denotando nella seconda metà dell anno un progressivo e costante rallentamento. Ad 1 Il Comune di Messina non esegue la rilevazione dei prezzi al consumo.

2 eccezione dei mesi di marzo, giugno, luglio e settembre, l indice della città si è mantenuto al di sotto di quello nazionale ed il divario si è accentuato soprattutto nella parte finale dell anno. Considerando tale tendenza il tasso medio annuo di Roma è risultato migliore di quello medio italiano, attestatosi sul 2,2%. Poiché le differenze tendenziali sono da sempre abbastanza marcate nel nostro paese, dal confronto con gli altri dieci comuni metropolitani si evince che tre di questi (Catania, Torino e Napoli) si collocano al di sopra del dato nazionale e i restanti otto al disotto, in particolare Firenze e Bologna, con un inflazione media annua rispettivamente del 1,7% e 1,6%. Per tutti i comuni considerati si osserva una leggera ripresa dell inflazione nel mese di dicembre, aumento dovuto essenzialmente al rincaro dei tabacchi e dei trasporti aerei. Nel complesso Milano, Torino, Venezia, e Firenze hanno avuto nel corso del 2004 un andamento dell inflazione pressoché simile tra loro, con un intervallo di variazione di circa mezzo punto percentuale. Andamento simile anche a Bologna, anche se con un intervallo maggiore (0,8 punti percentuali). Anche a Genova e Palermo si osserva una tendenza al ribasso dei prezzi; a Napoli e Bari invece il 2004 è un anno di continue controtendenze mentre segnali negativi vengono da Catania, dove si osserva una tendenza al rialzo dell inflazione, in particolare nella parte centrale dell anno, con il picco massimo nei mesi di luglio e agosto (+3,4%) (grafico 3). Confronto tra gli indici per capitoli di spesa L esame analitico dei dati relativi ai dodici capitoli di spesa ci permette di valutare quali sono state le variazioni di prezzo più significative nei singoli aggregati di spesa considerati e in quale misura questi hanno contribuito alla crescita o alla diminuzione dell inflazione a livello locale. Infatti l andamento per capitoli di spesa è molto diverso da quello generale, sia in assoluto che in rapporto al dato italiano. Si è presa in considerazione la variazione tendenziale, perché elimina gli effetti di possibili stagionalità legate alle caratteristiche peculiari di un comune. Prodotti alimentari e bevande non alcoliche Questo capitolo di spesa è in assoluto quello con maggior peso sull indice generale di inflazione (seguito dai trasporti e dai servizi sanitari e per la salute) e con maggiori fluttuazioni di prezzo nell arco dell anno, in particolare perché risente molto delle continue oscillazioni dei prodotti alimentari freschi (ortofrutticoli e ittici), i cui prezzi sono legati soprattutto agli eventi climatici. Tuttavia per tutti i comuni esaminati questo capitolo di spesa

3 presenta un andamento tendenziale discendente nel corso del In particolare l intervallo di variazione più ampio si osserva per il comune di Roma, nel quale i prezzi dei prodotti alimentari sono passati da un massimo di +4,3% nel mese di gennaio ad un minimo di -1,5% nel mese di novembre. Il comune con un trend meno discendente dei prezzi e più stazionario rispetto agli altri comuni è Bari, anche se è quello con una minore variazione dei prezzi in assoluto. Se si considera il differenziale rispetto al dato nazionale, Roma sembra avere un primato positivo rispetto agli altri comuni metropolitani, perché il differenziale, positivo nei primi tre mesi dell anno, è divenuto negativo e ha assunto valori sempre più alti. Ciò vuol dire che il rallentamento dei prezzi nel comparto alimentare nella capitale si è fatto sentire maggiormente che negli altri comuni. Tale risultato è attribuibile in gran parte alla campagna di contenimento dei prezzi denominata Roma spende bene intrapresa dal comune a partire da metà 2002, che ha mostrato i suoi frutti più consistenti nel 2004, producendo anche degli effetti imitativi di contenimento dei prezzi da parte di tutti gli esercenti non aderenti alla campagna e quindi accelerandone la discesa. Non particolarmente positive le situazioni a Torino, Napoli, Bari e Catania, comuni nei quali si è accentuato sempre più il divario rispetto alla media italiana; in particolare a Bari si è passati da un differenziale negativo nei primo otto mesi dell anno (quindi con una crescita dei prezzi di generi alimentari inferiore rispetto a quella media nazionale), ad uno positivo nei restanti quattro mesi, con un accelerazione nel mese di dicembre (grafico 4). Se si analizza la distribuzione dei massimi e minimi assunti nel capitolo in esame nei mesi del 2004, Napoli per ben 10 mesi detiene il primato di città con le più alte variazioni dei prezzi di generi alimentari e Milano e Bari quelle con variazioni più basse (tavola 1 e grafico 16). Bevande alcoliche e tabacchi In questo capitolo di spesa sono inclusi prodotti regolamentati e soggetti ad imposte elevate pertanto non si possono fare particolari confronti. Infatti i grafici riportanti l andamento del capitolo in questione sono pressoché identici per tutti i comuni considerati, con delle lievi differenze legate esclusivamente ai prezzi degli alcolici, per cui esistono delle differenze di prezzo a livello locale. Nel complesso si osserva il picco raggiunto nei mesi di marzo e dicembre, con aumenti dei prezzi dei tabacchi in media del 12% (grafico 5). Anche in questo capitolo Napoli detiene il primato di città con più alte variazioni, soprattutto nella seconda metà dell anno e Firenze quello di città con minori variazioni di prezzo (tavola 1 e grafico 16).

4 Abbigliamento e calzature Questo capitolo presenta delle situazioni differenziate e interessanti da Comune a comune. In evidenza il Comune di Palermo le cui variazioni in tale comparto risultano di gran lunga differenti rispetto a quelle registrate nei restanti Comuni metropolitani e, come evidenziato dal notevole differenziale rispetto alla media italiana, anche rispetto a tutti gli altri Comuni. Infatti la variazione media annua si attesta intorno al -0,3%. Ciò sta a significare che a Palermo le variazioni di prezzo di articoli di abbigliamento e calzature sono state minime durante tutto il corso del Infatti la città ha il primato annuale di minori variazioni dei prezzi relativi ai prodotti inseriti nel capitolo in questione in assoluto. Scenari positivi si osservano per Roma, Genova, Bologna e Napoli; infatti in questo comuni per tutto il 2004 i prezzi medi di abbigliamento e calzature sono diminuiti rispetto all anno precedente, in particolare a Napoli dove si è passati da un +4% del mese di gennaio ad un +2,2% del mese di novembre. Situazioni non particolarmente positive si registrano invece per i comuni di Catania, Torino, Venezia e Bari, per i quali si assiste a degli aumenti dei prezzi del capitolo di spesa in esame; a Catania dopo un il periodo positivo da marzo a giugno, i prezzi sono tornati a salire, salvo una controtendenza registrata nel mese di dicembre. Una tendenza pressoché stazionaria si è verificata a Milano e Firenze; nel secondo i prezzi, dopo una flessione nei primi quattro mesi del 2004, si sono mantenuti stabili (grafico 6). Torino, da marzo a settembre è la città che registra i maggiori rincari e Palermo quella più virtuosa (tavola 1 e grafico 16). Abitazione, acqua, energia e combustibili Questo capitolo di spesa risente in particolare delle variazioni delle tariffe e dei prodotti sensibili alle quotazioni del petrolio. La tendenza inflazionistica nel comune di Roma in questo comparto differisce dagli altri comuni esaminati, perché soggetta a diverse oscillazioni durante tutto il corso del Infatti, dopo una tendenza alla flessione nei primi quattro mesi dell anno, si osserva una ripresa nel mese di maggio, a cui seguono quattro mesi di sostanziale stabilità, una tendenza al rialzo nel mese di ottobre e delle successive flessioni. Nel complesso il valore medio annuo in tale comparto è pari al +1,3%. Probabilmente tali fluttuazioni sono dovute non solo agli aggiustamenti delle tariffe, ma anche al mercato immobiliare particolarmente complesso ed eterogeneo in una città come Roma. In cinque degli undici comuni esaminati (Milano, Venezia, Catania, Bari e Napoli) il capitolo di spesa in questione evidenzia delle variazioni nel corso del 2004 in preoccupante aumento, in particolare nei comuni di Venezia e Milano, dove si sono toccati dei picchi

5 massimi rispettivamente di +5,1% nel mese di novembre e +4,2% nel mese di dicembre. In controtendenza i comuni di Firenze, Torino e Genova, in cui si assiste durante il corso del 2004 a tendenze inflazionistiche in declino (grafico 7). Per ben nove mesi su dodici Torino registra le più alte variazioni di prezzo in tale comparto, mentre la città più virtuosa risulta essere Palermo (tavola 1 e grafico 16). Mobili, articoli e servizi per la casa Per questo capitolo di spesa si evidenziano delle dinamiche dei prezzi più contenute in tutti i comuni metropolitani, con andamenti non particolarmente oscillanti; Genova, Venezia, Palermo e Bologna presentano un andamento crescente mentre per i restanti Comuni dopo una prima fase di flessione si registrano dei rialzi o dei periodi di stabilità (grafico 8). Catania risulta essere la città meno conveniente per l acquisto di mobili e articoli e servizi per la casa (massime variazioni registrate da marzo a dicembre) mentre la più conveniente è Firenze (tavola 1 e grafico 16). Servizi sanitari e spese per la salute Tutti i comuni metropolitani presi in esame presentano un andamento similare del tassi annui registrati mensilmente in questo capitolo di spesa, ad eccezione di Torino. Infatti, mentre per tutti gli altri comuni si osserva un aumento di servizi e spese nel mese di febbraio, una stabilità fino a settembre e una flessione nell ultima parte del 2004, per Torino le tendenza è di una diminuzione dei prezzi nei primi quattro mesi dell anno, di una ripresa a maggio, di una successiva stabilità fino ad agosto e di un nuovo ed importante declino nel mese di ottobre fino ad una successiva ripresa nei mesi finali dell anno (grafico 9). Milano è la città con più alte variazioni in assoluto e Bologna quella con più basse variazioni (tavola 1 e grafico 16). Trasporti Nel capitolo trasporti l andamento tendenziale è in crescita nel corso del 2004 in tutti i comuni metropolitani. Questo capitolo infatti è particolarmente influenzato dalle oscillazioni dei prezzi dei carburanti che oltre a pesare come voce nel capitolo in esame, portano anche a degli aggiustamenti delle tariffe relative a trasporti aerei, marittimi, ecc. Le continue impennate dei carburanti nel corso del 2004 hanno così portato a delle variazioni rispetto al 2003 considerevoli. Si sono registrati in particolare nella fase finale dell anno aumenti di circa 6-7 punti percentuali in molti comuni (grafico 10). Le spese in tale comparto sono state più pesanti a Torino e più contenute a Bari (tavola 1 e grafico 16).

6 Comunicazioni Nel corso del 2004 i prezzi del settore telecomunicazioni (materiale e servizi telefonici, servizi postali) sono diminuiti considerevolmente; pertanto il capitolo comunicazioni si conferma come quello con più bassa inflazione in tutti i comuni considerati. Trattandosi di prezzi molto regolamentati, l andamento durante il 2004 è molto simile in tutti i comuni metropolitani, con variazioni negative sempre maggiori fino a settembre e con una ripresa successiva, dovuta in particolare agli aumenti dei servizi postali (grafico 11). Milano, pur mostrando un trend più attenuato rispetto agli altri comuni, detiene il primato per tutto il 2004 di città con più alte variazioni di prezzo in tale comparto, mentre la città più virtuosa risulta essere Catania (tavola 1 e grafico 16). Ricreazioni, spettacoli e cultura In tutti i comuni metropolitani si osserva un andamento al rialzo nella periodo estivo del 2004, dovuto in particolare all aumento di tutti quei beni e servizi legati alle vacanze e al divertimento (stabilimenti balneari, pacchetti vacanze, ingresso a parchi divertimento, attrezzature sportive e fotografiche, ecc.). Di contro si assiste ad una tendenza al ribasso nella parte finale dell anno (grafico 12). Firenze detiene il primato di minor inflazione, con i più alti tassi di variazione dei prodotti e servizi inclusi in questo capitolo di spesa e Catania quello di città con minori variazioni di prezzo (tavola 1 e grafico 16). Istruzione In sei comuni su undici il capitolo istruzione presenta un andamento crescente soprattutto nel periodo di inizio delle scuole, con impennate di 3-4 punti percentuali. In comuni come Milano, Roma, Torino, Firenze, Bari e Catania frequentare scuole e università è costato di più che nel 2003 (grafico 13). Tuttavia Genova risulta essere la città con maggiori variazioni dei prezzi e Roma quella più virtuosa (tavola 1 e grafico 16). Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi. I prezzi di questo capitolo di spesa mostrano da sempre una forte tensione inflazionistica e presentano delle oscillazioni differenti da comune a comune. In particolare sono le città prevalentemente turistiche che mostrano delle continue oscillazioni di prezzi e tariffe legati a questo comparto. Spicca su tutti l andamento dei prezzi nel comune di Catania e l elevato differenziale rispetto alla media italiana. Dal mese di luglio al mese di dicembre 2004 si sono registrate in questa città variazioni dei prezzi rispetto al 2003 in media dell 11%.

7 Le maggiori oscillazioni nel corso dell anno si registrano invece per Roma e Firenze, città turistiche e pervase di cultura e con andamenti differenti rispetto agli altri comuni, soprattutto nel settore alberghiero; infatti in queste due città l alta stagione non coincide con il periodo estivo, ma con quello primaverile, periodo di maggior flusso di turisti. Tendenze in diminuzione invece per città come Bologna, Milano, Torino, Genova e Napoli (grafico 14). Due città del sud detengono il primato di maggiori variazioni di prezzo nel corso del 2004: Palermo nella prima metà e Catania nella seconda. A contendersi invece la palma di città in cui i prezzi sono cresciuti meno sono Firenze e Venezia (tavola 1 e grafico 16). Altri beni e servizi Per la varietà di beni e servizi presenti in questo capitolo di spesa si osservano delle variazioni tendenziali differenti da comune a comune. Napoli, Venezia, Torino, Milano, Roma e Firenze presentano un andamento al rialzo, anche se Venezia, Milano, Roma e Firenze si posizionano al di sotto dei valori medi nazionali. Negli altri Comuni, ad eccezione di Catania dove si osserva una diminuzione dei prezzi da gennaio a dicembre dal 4% all 1%, si registrano tendenze all aumento nella prima metà del 2004 e successive riprese nella seconda metà dell anno (grafico 15). Le maggiori variazioni durante l anno si osservano a Napoli e quelle minori a Roma (tavola 1 e grafico 16). Novella Cecconi (Ufficio di Statistica del Comune di Roma)

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