tramite raccolta o richiesta di informazioni o di esibizione di documenti, rivolte anche direttamente al soggetto

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "tramite raccolta o richiesta di informazioni o di esibizione di documenti, rivolte anche direttamente al soggetto"

Transcript

1 Privacy Tutela dei dati personali: i controlli da parte dell autorità garante Nel presente articolo vengono illustrati i poteri di controllo del rispetto della disciplina sulla protezione dei dati personali in capo all Autorità Garante, che si può avvalere anche della collaborazione con alcuni organi dello Stato come ad esempio la Guardia di Finanza, con la quale esiste un protocollo d intesa. a cura di Patrizia Ghini - Dottore Commercialista in Milano - Studio Ghini Ledda Tra i compiti dell Autorità Garante per la protezione dei dati personali, contemplati nell art. 154 del Codice privacy (D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, da qui in avanti il «Codice»), vi è quello di «controllare se i trattamenti sono effettuati nel rispetto della disciplina applicabile e in conformità alla notificazione, anche in caso di loro cessazione». L attività di accertamento e controllo è disciplinata attraverso gli artt del predetto Codice. Le possibili forme di controllo L esercizio dell attività di controllo è guidata dai principi di proporzionalità, adeguatezza e gradualità, tenendo presente, di volta in volta: il contesto operativo di riferimento (rischio di dispersione o di alterazione degli elementi di prova); la disponibilità o meno del soggetto controllato ad una collaborazione nello svolgimento delle verifiche. I controlli specifici del Garante per la privacy possono essere originati da esigenze di verifica o approfondimento originate da: segnalazioni; reclami; ricorsi; notizie comunque acquisite direttamente dall Ufficio del Garante. I controlli possono derivare altresì da: iniziative autonome dell Autorità stessa (in relazione, ad esempio, alla verifica del rispetto degli adempimenti da parte di particolari categorie di «titolari» appartenenti a determinati settori). I controlli possono essere effettuati: tramite raccolta o richiesta di informazioni o di esibizione di documenti, rivolte anche direttamente al soggetto controllato; mediante accessi ai luoghi dove si svolge il trattamento nei quali si renda utile effettuare rilevazioni ai fini del controllo stesso. Nella tavola 1 si riassumono le principali norme di riferimento. I controlli previsti dall art. 158 del Codice sono disposti quando, per acquisire gli elementi necessari alla definizione di una vicenda, non sia idonea una mera richiesta di informazioni odi esibizione di documenti o nei casi in cui non siano state fornite tempestivamente le informazioni o i documenti richiesti dall Autorità (o, se pervenuti, siano incompleti o non veritieri). A differenza di quella ex art. 157, l attività di controllo prevista dall art. 158 del Codice è una potestà con caratteri «inquisitori» e i soggetti interessati agli accertamenti, quindi, sono obbligati a permettere la loro regolare esecuzione. Le modalità di esercizio dell attività di controllo Come accennato, utilizzando i poteri previsti dal Codice, le attività di controllo dell Autorità Garante per la privacy possono consistere in ispezioni effettuate materialmente nei luoghi dove si svolgono trattamenti di dati personali. In tal caso, il Titolare del trattamento (es. la società, l impresa individuale, ecc.) deve essere informato delle attività di controllo espletate presso le sue sedi. Detta informazione può essere fornita direttamente al suo Responsabile del trattamento, se designato; se dovesse mancare o essere 16 Azienda & Fisco n. 23/2006

2 TAVOLA N. 1 Riferimento normativo Art. 157 Rubrica della disposizione Richiesta di informazioni e di esibizione di documenti Contenuto della disposizione 1. Per l espletamento dei propri compiti il Garante può richiedere al titolare, al responsabile, all interessato o anche a terzi di fornire informazioni e di esibire documenti. Art. 158 Accertamenti 1. Il Garante può disporre accessi a banche di dati, archivi o altre ispezioni e verifiche nei luoghi ove si svolge il trattamento o nei quali occorre effettuare rilevazioni comunque utili al controllo del rispetto della disciplina in materia di trattamento dei dati personali. 2. I controlli di cui al comma 1 sono eseguiti da personale dell Ufficio. Il Garante si avvale anche, ove necessario, della collaborazione di altri organi dello Stato. 3. Gli accertamenti di cui al comma 1, se svolti in un abitazione o in un altro luogo di privata dimora o nelle relative appartenenze, sono effettuati con l assenso informato del titolare o del responsabile, oppure previa autorizzazione del presidente del tribunale competente per territorio in relazione al luogo dell accertamento, il quale provvede con decreto motivato senza ritardo, al più tardi entro tre giorni dal ricevimento della richiesta del Garante quando è documentata l indifferibilità dell accertamento. Commento I controlli di cui all art. 157 hanno una valenza per così dire «collaborativa». Il Garante adotta la predetta procedura: nei confronti di soggetti e in relazione a materie per le quali ritiene di non dover procedere all accesso fisico nei luoghi del «trattamento» dei dati, oppure quando sono necessarie informazioni analitiche che Titolare e Responsabile/i potrebbero avere difficoltà a fornire in modo esaustivo, nonché quando devono essere effettuati controlli incrociati rispetto a trattamenti di dati personali che interessino più Titolari. Il carattere «collaborativo» di tali attività di controllo è evidenziato anche dalla prassi, seguita spesso dall Autorità per la privacy, di preannunciare le iniziative ai destinatari delle stesse. In ogni caso, i soggetti interpellati sono tenuti a fornire informazioni non false od omissive e ad esibire documenti genuini, al fine di non essere passibili: della sanzione di carattere penale prevista dall art. 168 del Codice privacy (Falsità nelle dichiarazioni al Garante), o della sanzione amministrativa di cui all art. 164 (Omessa informazione o esibizione al Garante). Gli accertamenti previsti dall art. 158 sono disposti: quando, per acquisire gli elementi necessari alla compiuta definizione del contesto, non sia ritenuto sufficiente procedere con una mera richiesta di informazioni o di esibizione di documenti, ovvero nei casi in cui le informazioni o i documenti richiesti non siano pervenuti o siano ritenuti incompleti o non veritieri. Azienda & Fisco n. 23/

3 assente il Responsabile, potranno essere gli «incaricati del trattamento» a ricevere la notizia. Ai controlli possono assistere anche persone indicate dal Titolare o dal suo Responsabile (es. dipendenti, collaboratori, consulenti). Se vengono svolti in un abitazione o in un altro luogo di privata dimora, i controlli del Garante possono essere effettuati: con l assenso informato del Titolare del trattamento (o del Responsabile del trattamento), da documentare per iscritto; previa Autorizzazione dell Autorità giudiziaria (Decreto motivato del Presidente del Tribunale competente per territorio in relazione al luogo dell accertamento). Al soggetto presso il quale è effettuato il controllo deve essere consegnata copia dell autorizzazione del Presidente del tribunale, ove rilasciata. In caso di rifiuto del Titolare, qualora esista la suddetta autorizzazione dell Autorità giudiziaria, gli accertamenti possono essere comunque eseguiti; in tal caso, con il provvedimento che definisce il procedimento, che per questa parte costituisce titolo esecutivo (ex artt. 474 e 475 del Codice di procedura civile), le spese sostenute sono poste a carico del Titolare del trattamento. Di regola, le operazioni di controllo nei luoghi fisici possono svolgersi solo entro una certa fascia oraria: non possono iniziare prima delle ore sette del mattino; non possono proseguire oltre le ore venti (salvo diversa autorizzazione dell Autorità giudiziaria). Non è necessario il preavviso, che è comunque possibile quando possa facilitare l esecuzione dei controlli. Il personale preposto ai controlli dell Ufficio del Garante deve presentarsi munito di documento di riconoscimento. Se ritenuto necessario, può essere assistito da consulenti. I controllori, nel procedere a rilievi e ad operazioni tecniche, possono estrarre copia di ogni atto, dato e documento (anche a campione e su supporto informatico o per via telematica). Le attività effettuate nel corso del controllo devono essere verbalizzate. Dal verbale devono risultare tutti gli elementi rilevanti occorsi durante le operazioni; deve essere fatto riferimento alle informazioni e alla documentazione eventualmente acquisita e devono essere annotate anche eventuali dichiarazioni dei presenti. Nel corso o al termine del procedimento ispettivo, l Autorità Garante: può prescrivere le modificazioni necessarie o opportune al fine di rendere il trattamento dei dati personali conforme alle disposizioni vigenti; può emanare un provvedimento di divieto o blocco del trattamento (v. artt. 143, 144 e 154 del Codice); può contestare le violazioni amministrative eventualmente constatate; nei casi più gravi previsti dalla legge, procede alla comunicazione di notizia di reato all Autorità giudiziaria, per l accertamento delle violazioni penalmente rilevanti. L andamento dei controlli: il loro potenziamento Nella propria Relazione annuale, l Autorità Garante dà atto che nel corso del 2005 si è registrato un importante incremento delle attività ispettive (+130% rispetto al 2004), quale effetto di una serie di azioni rientranti nel processo di potenziamento delle attività di controllo in materia di privacy. Nell ultima Relazione annuale si legge quanto segue: «Il Garante, per svolgere al meglio i compiti di garanzia dei cittadini e per evitare che, nell esercizio dell attività di impresa, soggetti poco virtuosi acquisiscano rendite illecite sulla base di trattamenti di dati personali effettuati in contrasto con la legge, a danno delle altre imprese, ha investito nuovamente in modo significativo sull attività ispettiva attraverso: una revisione e un potenziamento organizzativo del Dipartimento che cura tale attività; la firma di un nuovo protocol- 18 Azienda & Fisco n. 23/2006

4 lo di intesa con la Guardia di Finanza; l introduzione di una nuova procedura di programmazione delle attività ispettive tesa ad intensificare ulteriormente il controllo su determinati settori di volta in volta individuati in ragione di una più specifica attività di analisi». Sotto il profilo organizzativo, internamente all Ufficio del Garante è stata istituita una nuova unità organizzativa (il «Dipartimento attività ispettive e sanzioni»). Ad essa competono specificamente: l espletamento dell attività ispettiva; la contestazione e l applicazione delle sanzioni amministrative (spesso connesse all attività ispettiva stessa); la gestione dei rapporti con l Autorità giudiziaria; la cura dei controlli nei confronti dei settori che hanno evidenziato il più alto coefficiente di inadempimento. Una spinta al potenziamento dell attività ispettiva è dipendente dall intensificarsi dell attività di prevenzione attraverso gli accertamenti cd. di iniziativa, vale a dire i controlli avviati dall Autorità anche in assenza di specifica sollecitazione da parte di soggetti interessati (attraverso segnalazioni, reclami o ricorsi). Nel 2005 l attività d iniziativa ha avuto una forte incidenza nel totale dei controlli effettuati dall Autorità (circa il 70%). Tale forma di controllo è programmata con cadenza semestrale, sulla base delle risorse disponibili, in funzione di linee di indirizzo (settori e ambiti delle ispezioni)che vengono di volta in volta rese pubbliche. Con tale sistema, attraverso verifiche effettuate nei confronti di più soggetti operanti nello stesso settore o che effettuano tipologie omogenee di trattamento, il Garante ritiene di poter acquisire importanti elementi di valutazione in ordine ai seguenti aspetti: livello di adeguamento al Codice degli operatori appartenenti ad un determinato settore (ad es., società di selezione e collocamento del personale) o che utilizzano i dati personali per particolari finalità (ad es., profilazione dei clienti attraverso l uso di tessere di fidelizzazione); fenomeni di ampia portata che possono costituire presupposto per l adozione di Provvedimenti generali dell Autorità (diretti, cioè, ad un insieme indeterminato di operatori); verifica dell impatto dei Provvedimenti adottati. La collaborazione con altri organi dello Stato Nell ambito dei controlli compiuti fisicamente presso i luoghi appartenenti ai titolari del trattamento (es. uffici aziendali), negli ultimi tre anni l elemento determinante per lo sviluppo e il concreto espletamento delle attività ispettive dell Autorità Garante è stato il protocollo di intesa con la Guardia di Finanza. Il più recente, siglato presso il Comando generale della GdF in data 11 novembre 2005, è stato voluto in considerazione dell apprezzato grado di collaborazione nell attività di controllo raggiunto a seguito del protocollo del 2002 e dell accresciuta capacità operativa della GdF collegata all istituzione, nel suo ambito, di un apposito reparto specializzato nell attività di vigilanza in materia di protezione dei dati personali (il «Nucleo funzione pubblica e privacy» della GdF). Tale reparto è stato sottoposto a un intensa attività di formazione volta a creare le necessarie competenze per i controlli sulla normativa in materia di protezione dei dati personali. In base all attuale protocollo d intesa, la Guardia di Finanza: a) assicura al Garante la collaborazione nell attività ispettiva, attraverso: la partecipazione di proprio personale agli accessi alle banche dati, ispezioni, verifiche e alle altre rilevazioni nei luoghi ove si svolge il trattamento; l assistenza nei rapporti con l Autorità giudiziaria; lo sviluppo di attività ispettive delegate o subdelegate per l accertamento delle violazioni; la contestazione delle sanzioni amministrative rilevate nell ambito delle attività delegate; Azienda & Fisco n. 23/

5 l esecuzione di indagini conoscitive sullo stato di attuazione del Codice in determinati settori; la segnalazione all Autorità di situazioni rilevanti, ai fini dell applicazione della legge, acquisite anche nell esecuzione di altri compiti di istituto; b) si impegna a rilevare e segnalare all Autorità Garante tutte le situazioni rilevanti sotto il profilo dell applicazione della normativa privacy di cui venga a conoscenza nell ambito dello svolgimento delle proprie attività di controllo, attuate anche con altre finalità (ad esempio, nell ambito dei controlli tributari). Attualmente, quindi, ogni qualvolta ritenga necessario avvalersi della collaborazione della Guardia di Finanza, il Garante può attivare il «Nucleo speciale funzione pubblica e privacy» che, disponendo di personale specializzato, provvede direttamente ad effettuare i controlli ai fini della privacy (avvalendosi anche dei reparti del Corpo territorialmente competenti). Le informazioni e i documenti acquisiti nell ambito degli accertamenti della GdF vengono trasmessi all Autorità Garante per la privacy per le successive analisi in ordine alla liceità del trattamento e al rispetto dei principi previsti dalla normativa in argomento. Quando nell ispezione emergono violazioni che appaiono penalmente rilevanti, la Guardia di Finanza procede ad inoltrare la notizia di reato all Autorità giudiziaria. La Guardia di Finanza può procedere direttamente, invece, alla contestazione delle violazioni amministrative. Gli esiti ufficiali dell attività di controllo Dall ultima Relazione annuale dell Autorità Garante, si rileva che gli accertamenti effettuati nel 2005 hanno riguardato sia l ambito pubblico (circa il 20%), sia quello privato (poco meno dell 80% del totale). I principali settori nei quali sono stati effettuati controlli d iniziativa volti a verificare il rispetto dei principali adempimenti previsti dalla normativa sono stati i seguenti (tra parentesi il numero dei controlli compiuti nel 2005): aziende sanitarie locali (43); società di ricerca e selezione del personale (40); società di gestione di alberghi (21); società che effettuano sondaggi di opinione (18); palestre e centri benessere (12); laboratori di analisi che effettuano anche trattamenti di dati genetici (10); società che utilizzano tessere di fidelizzazione (10); società che utilizzano sistemi di videosorveglianza in luoghi aperti al pubblico (tra cui servizi di trasporto ferroviario, metropolitano e aeroportuale) (7); società ed enti che effettuano trattamenti di dati biometrici (5); società che gestiscono sistemi di informazione creditizia, cd. centrali rischi private (4); società che forniscono nuovi servizi televisivi (digitale terrestre e web TV) (2); operatori telefonici, con riguardo alla data retention dei dati di traffico telefonico e telematico (2). Oltre alle ispezioni di iniziativa, di cui sopra, sono state effettuati ulteriori 56 accertamenti in relazione a segnalazioni, reclami e ricorsi pervenuti al Garante o comunque necessari per definire procedimenti aperti dall Autorità nei confronti di titolari del trattamento. Delle 230 attività ispettive effettuate nel 2005: 22 sono state curate direttamente dal Dipartimento attività ispettive e sanzioni del Garante; 208 sono state effettuate dalla Guardia di Finanza, dietro incarico del Garante. Dalla più recente Relazione annuale del Garante, emerge la seguente suddivisione territoriale dei controlli compiuti: nord (97); centro (62); sud (71). Nel totale delle ispezioni effettuate, in circa il 44% dei casi sono state contestate violazioni. Le violazioni penali segnalate all Autorità giudiziaria hanno riguardato ipotesi di: 20 Azienda & Fisco n. 23/2006

6 trattamento illecito di dati personali (1), inosservanza dei Provvedimenti del Garante e false dichiarazioni al Garante (2), omessa adozione di misure di sicurezza (4). Le sanzioni amministrative contestate hanno riguardato: l omessa Notifica al Garante (61); l omessa o inidonea Informativa all interessato (24); l omessa risposta alle richieste di informazione del Garante (8); la mancata acquisizione del consenso preventivo del consumatore per l utilizzo di sistemi del telefono, della posta elettronica, di sistemi automatizzati di chiamata senza l intervento di un operatore o di fax prevista dall art. 12 del d.lg n. 185/1999 (v. ora art. 62 d.lg. 6 settembre 2005, n. 206, recante il Codice del consumo) (1). Undici sono stati i procedimenti connessi al cd. «ravvedimento operoso» in materia di misure minime di sicurezza, previsto dall art. 168, comma 2, del Codice, in relazione ai quali sono state impartite dodici prescrizioni. Sempre nel 2005, il «Dipartimento attività ispettive e sanzioni» ha provveduto, tramite il Nucleo speciale della Guardia di Finanza, alla notifica di 70 atti, tra proroghe e decisioni di ricorsi e, in generale, Provvedimenti dell Autorità. Azienda & Fisco n. 23/

PROTOCOLLO D'INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA LA BANCA D ITALIA E LA GUARDIA DI FINANZA

PROTOCOLLO D'INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA LA BANCA D ITALIA E LA GUARDIA DI FINANZA PROTOCOLLO D'INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA LA BANCA D ITALIA E LA GUARDIA DI FINANZA La Banca d Italia e la Guardia di Finanza: VISTI il decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385,

Dettagli

REPARTI SPECIALI DELLA GUARDIA DI FINANZA PROTEZIONE DATI PERSONALI

REPARTI SPECIALI DELLA GUARDIA DI FINANZA PROTEZIONE DATI PERSONALI REPARTI SPECIALI DELLA GUARDIA DI FINANZA PROTEZIONE DATI PERSONALI Argomenti del seminario Disciplina dei dati personali Autorità per la protezione dei dati personali Sanzioni Attività della G. di F.

Dettagli

Allegato A DETERMINAZIONE DG N. 19/08

Allegato A DETERMINAZIONE DG N. 19/08 Allegato A DETERMINAZIONE DG N. 19/08 Procedura per l effettuazione delle attività di controllo di cui all articolo 7, comma 1 dei decreti ministeriali 20 luglio 2004 e s.m.i. e all articolo 14 dell Allegato

Dettagli

Nome modulo: ILLUSTRAZIONE DETTAGLIATA DEI COMPITI E DELLE RESPONSABILITÀ CIVILI E PENALI

Nome modulo: ILLUSTRAZIONE DETTAGLIATA DEI COMPITI E DELLE RESPONSABILITÀ CIVILI E PENALI NOME LEZIONE: INTRODUZIONE Il Testo Unico per la privacy sancisce che chiunque, essendovi tenuto, omette di adottare le misure necessarie ad assicurare la sicurezza dei dati è perseguibile sia civilmente

Dettagli

Informativa e consenso al trattamento dei dati personali

Informativa e consenso al trattamento dei dati personali Informativa e consenso al trattamento dei dati personali Pag. 1 di 5 CODICE DOCUMENTO : MIX-107 VERSIONE : 1.0 REPARTO : CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE STATO : DEFINITIVO DATA DEL DOCUMENTO : 15/07/06 NUMERO

Dettagli

La verifica fiscale. Diritti e doveri del contribuente. Poteri e limiti del verificatore

La verifica fiscale. Diritti e doveri del contribuente. Poteri e limiti del verificatore La verifica fiscale. Diritti e doveri del contribuente. Poteri e limiti del verificatore Ten.Col. t.issmi Massimiliano Giua Comandante III Gruppo Tutela Entrate Nucleo Polizia Tributaria Roma Organi del

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA MODENA DELLA GUARDIA DI FINANZA AI FINI DEL COORDINAMENTO DEI CONTROLLI SOSTANZIALI DELLA POSIZIONE REDDITUALE E

PROTOCOLLO D INTESA MODENA DELLA GUARDIA DI FINANZA AI FINI DEL COORDINAMENTO DEI CONTROLLI SOSTANZIALI DELLA POSIZIONE REDDITUALE E PROTOCOLLO D INTESA TRA IL COMUNE DI FORMIGINE ED IL COMANDO PROVINCIALE DI MODENA DELLA GUARDIA DI FINANZA AI FINI DEL COORDINAMENTO DEI CONTROLLI SOSTANZIALI DELLA POSIZIONE REDDITUALE E PATRIMONIALE

Dettagli

IL DIRETTORE DELL AGENZIA

IL DIRETTORE DELL AGENZIA Prot. 137937 del 2015 RU Modalità con cui l Agenzia delle Entrate mette a disposizione del contribuente e della Guardia di finanza elementi e informazioni al fine di introdurre nuove e più avanzate forme

Dettagli

Roma 30 Novembre 2011 Organizzazione Sviluppo Risorse Umane e Qualità

Roma 30 Novembre 2011 Organizzazione Sviluppo Risorse Umane e Qualità REGOLAMENTO O.D.V. ALES Roma 30 Novembre 2011 Organizzazione Sviluppo Risorse Umane e Qualità Certificata ISO 9001:2008 Certificata OHSAS 18001:2007 ORGANISMO DI VIGILANZA In osservanza dell art. 6, comma

Dettagli

IL NUOVO CODICE SULLA PRIVACY D.L.vo 196/2003

IL NUOVO CODICE SULLA PRIVACY D.L.vo 196/2003 IL NUOVO CODICE SULLA PRIVACY D.L.vo 196/2003 Art.1 CHIUNQUE HA DIRITTO ALLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI CHE LO RIGUARDANO I DIRITTI TUTELATI DI RISERVATEZZA DI DIGNITA DI IDENTITA DELLE LIBERTA FONDAMENTALI

Dettagli

La notificazione secondo il codice in materia di protezione dei dati personali

La notificazione secondo il codice in materia di protezione dei dati personali La notificazione secondo il codice in materia di protezione dei dati personali Artt. 37, 38, 164, 181 Dlgs n. 196/2003 G.U. 29/7/2003, n. 174 Trattamenti soggetti alla notificazione Aspetti significativi

Dettagli

AGE.AGEDC001.REGISTRO UFFICIALE U

AGE.AGEDC001.REGISTRO UFFICIALE U Attuazione dell articolo 1, commi da 634 a 636, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 Comunicazione per la promozione dell adempimento spontaneo nei confronti dei soggetti che hanno omesso di presentare

Dettagli

LA VIGILANZA ISPETTIVA DELL ISVAP

LA VIGILANZA ISPETTIVA DELL ISVAP LA VIGILANZA ISPETTIVA DELL ISVAP di Domenico Fumagalli LE FONTI NORMATIVE E REGOLAMENTARI - CODICE DELLE ASSICURAZIONI artt. 188 ss. - LEGGE 12 AGOSTO 1982 N. 576 (Riforma ISVAP) - REGOLAMENTO N. 1/2006

Dettagli

COMUNE DI ROVIGO REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO ISPETTIVO

COMUNE DI ROVIGO REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO ISPETTIVO COMUNE DI ROVIGO REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO ISPETTIVO 1 ART.1 Composizione del Servizio Ispettivo 1. Il presente regolamento disciplina le modalità di funzionamento del Servizio Ispettivo,

Dettagli

EROGAZIONI CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI

EROGAZIONI CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI EROGAZIONI CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI Adozione Verbale Consiglio di Amministrazione del 22/04/2016 Responsabile procedura/ Referente procedura Amministratore Delegato INDICE 1. SCOPO 2. DESTINATARI 3.

Dettagli

Regolamento sulle sanzioni amministrative pecuniarie per la violazione dei regolamenti e delle ordinanze

Regolamento sulle sanzioni amministrative pecuniarie per la violazione dei regolamenti e delle ordinanze Comune di Bagnolo Mella Provincia di Brescia Regolamento sulle sanzioni amministrative pecuniarie per la violazione dei regolamenti e delle ordinanze approvato con deliberazione del Consiglio Comunale

Dettagli

Comune di BELLINZAGO LOMBARDO REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA

Comune di BELLINZAGO LOMBARDO REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA Comune di BELLINZAGO LOMBARDO REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA 1 I N D I C E CAPO I : PRINCIPI GENERALI ART. 1 : Oggetto del presente Regolamento ART. 2 : Finalità del sistema

Dettagli

Approvato con DCC n.39 del 25/7/2003

Approvato con DCC n.39 del 25/7/2003 REGOLAMENTO PER LA DETERMINAZIONE E L APPLICAZIONE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PER VIOLAZIONE DI REGOLAMENTI COMUNALI E DI ORDINANZE DEL SINDACO E DEI DIRIGENTI Approvato con DCC n.39 del 25/7/2003 Art.

Dettagli

Vigilanza art. 19 D.Lgs. n 139 del 08/03/ art. 14 D.Lgs. n 81 del 9 aprile 2008

Vigilanza art. 19 D.Lgs. n 139 del 08/03/ art. 14 D.Lgs. n 81 del 9 aprile 2008 Vigilanza art. 19 D.Lgs. n 139 del 08/03/2006 - art. 14 D.Lgs. n 81 del 9 aprile 2008 Il Corpo nazionale esercita, con i poteri di polizia amministrativa e giudiziaria, la vigilanza sull'applicazione della

Dettagli

Servizio di vigilanza sul sistema socio sanitario

Servizio di vigilanza sul sistema socio sanitario P29 Attività del servizio di vigilanza sul sistema socio sanitario Responsabile processo: Dirigente Capo Servizio di vigilanza sul sistema socio sanitario Strutture interessate: Servizio di vigilanza sul

Dettagli

REGOLAMENTO APLLICAZIONE SANZIONI AMMINISTRATIVE. Art. 2 - PRINCIPI E MISURE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE

REGOLAMENTO APLLICAZIONE SANZIONI AMMINISTRATIVE. Art. 2 - PRINCIPI E MISURE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE REGOLAMENTO APLLICAZIONE SANZIONI AMMINISTRATIVE Art. 1 - AMBITO DI APPLICAZIONE Art. 2 - PRINCIPI E MISURE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE Art. 3 - AUTORITA COMPETENTE Art. 4 - SOGGETTI ACCERTATORI

Dettagli

VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, concernente Disciplina dell attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri ;

VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, concernente Disciplina dell attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri ; VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, concernente Disciplina dell attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri ; VISTO il R.D. 23 maggio 1924, n. 827, concernente il regolamento

Dettagli

MODULO 2 ex D.Lgs. n.231/2001 MODELLO ORGANIZZATIVO

MODULO 2 ex D.Lgs. n.231/2001 MODELLO ORGANIZZATIVO MODULO 2 ex D.Lgs. n.231/2001 MODELLO ORGANIZZATIVO 1 1 Il D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 in materia di responsabilità delle imprese per reati commessi da dipendenti, amministratori o collaboratori 2 2

Dettagli

Piano triennale della Trasparenza e Integrità (P.T.T.I.)

Piano triennale della Trasparenza e Integrità (P.T.T.I.) MANTOVA ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Piano triennale della Trasparenza e Integrità (P.T.T.I.) Anni 2015-2017 Predisposto dal Responsabile per la trasparenza Dott. Andrea

Dettagli

FLUSSI INFORMATIVI VERSO L ORGANISMO DI VIGILANZA

FLUSSI INFORMATIVI VERSO L ORGANISMO DI VIGILANZA FLUSSI INFORMATIVI VERSO L ORGANISMO DI VIGILANZA Adozione Verbale Consiglio di Amministrazione del 22/04/2016 Revisioni INDICE 1. SCOPO 2. DESTINATARI E RESPONSABILITA 3. FLUSSI INFORMATIVI 4. SEGNALAZIONE

Dettagli

REGOLAMENTO SULLA TUTELA DELLA RISERVATEZZA DEI DATI PERSONALI TRATTATI DAGLI UFFICI COMUNALI

REGOLAMENTO SULLA TUTELA DELLA RISERVATEZZA DEI DATI PERSONALI TRATTATI DAGLI UFFICI COMUNALI Allegato alla deliberazione del Consiglio comunale n. 41 di data 26.10.2000 Il segretario comunale f.to d.ssa Claudia Visani COMUNE DI NAVE SAN ROCCO Provincia di Trento REGOLAMENTO SULLA TUTELA DELLA

Dettagli

COMUNE DI NERVIANO. Regolamento per l applicazione delle sanzioni amministrative relative alle violazioni di: Regolamenti ed Ordinanze Comunali.

COMUNE DI NERVIANO. Regolamento per l applicazione delle sanzioni amministrative relative alle violazioni di: Regolamenti ed Ordinanze Comunali. COMUNE DI NERVIANO Regolamento per l applicazione delle sanzioni amministrative relative alle violazioni di: Regolamenti ed Ordinanze Comunali. INDICE Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6 Art. 7 Art.

Dettagli

ACCESSO CIVICO Che cos è Come esercitare il diritto Il procedimento Ritardo o mancata risposta Tutela dell accesso civico

ACCESSO CIVICO Che cos è Come esercitare il diritto Il procedimento Ritardo o mancata risposta Tutela dell accesso civico ACCESSO CIVICO Che cos è L accesso civico è il diritto di chiunque di richiedere i documenti, le informazioni o i dati che le pubbliche amministrazioni abbiano omesso di pubblicare pur avendone l obbligo.

Dettagli

IL DIRETTORE DELL AGENZIA. dispone

IL DIRETTORE DELL AGENZIA. dispone PROT. 112072/2016 Attuazione dell articolo 1, commi da 634 a 636, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 Comunicazione per la promozione dell adempimento spontaneo nei confronti dei soggetti destinatari

Dettagli

Determinazione dirigenziale n. 1 del adottata dall Agenzia per la Formazione, l Orientamento e il Lavoro del Sud Milano a.s.c.

Determinazione dirigenziale n. 1 del adottata dall Agenzia per la Formazione, l Orientamento e il Lavoro del Sud Milano a.s.c. Determinazione dirigenziale n. 1 del 07.01.2015 adottata dall Agenzia per la Formazione, l Orientamento e il Lavoro del Sud Milano a.s.c. OGGETTO: RINNOVO INCARICO SUPPORTO CONSULENZIALE QUALIFICATO PRESIDENTE

Dettagli

d iniziativa dei deputati BUSINAROLO, AGOSTINELLI, FERRARESI e SARTI (V. Stampato Camera n. 3365)

d iniziativa dei deputati BUSINAROLO, AGOSTINELLI, FERRARESI e SARTI (V. Stampato Camera n. 3365) Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA N. 2208 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa dei deputati BUSINAROLO, AGOSTINELLI, FERRARESI e SARTI (V. Stampato Camera n. 3365) approvato dalla Camera dei deputati il

Dettagli

IL DIRETTORE DELL AGENZIA

IL DIRETTORE DELL AGENZIA Prot. n. 83317 Modalità con cui l Agenzia delle Entrate mette a disposizione del contribuente, del suo intermediario e della Guardia di finanza elementi e informazioni, al fine di introdurre nuove e più

Dettagli

MODULISTICA PER RICHIESTA ACCESSO ATTI

MODULISTICA PER RICHIESTA ACCESSO ATTI MODULISTICA PER RICHIESTA ACCESSO ATTI Oggetto: richiesta di accesso ai documenti amministrativi, ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241e successive modifiche ed integrazioni. Il sottoscritto - nato

Dettagli

ATTO DI PROROGA DELLA CONVENZIONE TRA L ASSESSORATO ALLE POLITICHE DELLA SALUTE DELLA REGIONE PUGLIA ED IL COMANDO

ATTO DI PROROGA DELLA CONVENZIONE TRA L ASSESSORATO ALLE POLITICHE DELLA SALUTE DELLA REGIONE PUGLIA ED IL COMANDO ATTO DI PROROGA DELLA CONVENZIONE TRA L ASSESSORATO ALLE POLITICHE DELLA SALUTE DELLA REGIONE PUGLIA ED IL COMANDO REGIONALE PUGLIA DELLA GUARDIA DI FINANZA, AVENTE COME SCOPO LO SVILUPPO DI SINERGIE A

Dettagli

Allegato A PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DI CONTRASTO AL LAVORO SOMMERSO E DI TRASPARENZA NEI CONTRATTI PUBBLICI

Allegato A PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DI CONTRASTO AL LAVORO SOMMERSO E DI TRASPARENZA NEI CONTRATTI PUBBLICI Allegato A PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DI CONTRASTO AL LAVORO SOMMERSO E DI TRASPARENZA NEI CONTRATTI PUBBLICI tra la Regione Toscana, di seguito denominata Regione, con sede in Firenze, Piazza Duomo

Dettagli

Organismo per la gestione degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi. Approvata dal Comitato di Gestione in data..

Organismo per la gestione degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi. Approvata dal Comitato di Gestione in data.. Organismo per la gestione degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi Circolare n. 14/13 contenente disposizioni inerenti l esercizio dell attività di controllo e i termini

Dettagli

PROVINCIA DI POTENZA COMUNE DI PROTOCOLLO DI INTESA SULLA COLLABORAZIONE ALLA REDAZIONE DEL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE E ATTIVITA CONNESSE

PROVINCIA DI POTENZA COMUNE DI PROTOCOLLO DI INTESA SULLA COLLABORAZIONE ALLA REDAZIONE DEL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE E ATTIVITA CONNESSE PROVINCIA DI POTENZA COMUNE DI PROTOCOLLO DI INTESA SULLA COLLABORAZIONE ALLA REDAZIONE DEL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE E ATTIVITA CONNESSE o O o PREMESSO che la legge n.225/92, istitutiva del

Dettagli

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA VISTI gli articoli 76 e 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 5 della legge 7 agosto 2015, n. 124, recante delega al Governo per la precisa individuazione

Dettagli

con sede legale in via e sede operativa in via tel. fax

con sede legale in via e sede operativa in via tel. fax Mod: re_16 ISTANZA TRASFERIMENTO (Sede attrezzature) Bollo vigente ALLA PROVINCIA Ufficio Trasporti P.zza Cesare Battisti, 4 62100 - M A C E R A T A Quadro A) Dati anagrafici del titolare o del legale

Dettagli

Scheda n. 11. Denominazione del trattamento Attività relativa all'infortunistica stradale

Scheda n. 11. Denominazione del trattamento Attività relativa all'infortunistica stradale Scheda n. 11 Attività relativa all'infortunistica stradale D.lg. 30.04.1992, n. 285 (artt. 11 12); d.p.r. 16.12.1992, n. 495; l. 7.03.1986, n. 65 Attività di polizia amministrativa (art. 73, comma 2, lett.

Dettagli

Regolamento sulla tutela della riservatezza dei dati personali contenuti in archivi e banche-dati comunali

Regolamento sulla tutela della riservatezza dei dati personali contenuti in archivi e banche-dati comunali Regolamento sulla tutela della riservatezza dei dati personali contenuti in archivi e banche-dati comunali - 1998 Il "Regolamento sulla tutela della riservatezza dei dati personali contenuti in archivi

Dettagli

COMUNE DI SAN GIUSEPPE VESUVIANO Provincia di Napoli

COMUNE DI SAN GIUSEPPE VESUVIANO Provincia di Napoli COMUNE DI SAN GIUSEPPE VESUVIANO Provincia di Napoli REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE E L USO DI APPARECCHIATURE DI TELEFONIA MOBILE NELL ENTE COMUNALE 1/5 ART. 1 1. Il presente regolamento disciplina le

Dettagli

COMUNE DI AMENO REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE

COMUNE DI AMENO REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n 15 del 30/03/2006 Pagina 1 di 5 13 novembre 2013 REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA

Dettagli

PROCEDURA 1 GESTIONE DEI RAPPORTI CON L ORGANISMO DI VIGILANZA

PROCEDURA 1 GESTIONE DEI RAPPORTI CON L ORGANISMO DI VIGILANZA ALLEGATO 6 PROCEDURA 1 GESTIONE DEI RAPPORTI CON L ORGANISMO DI VIGILANZA 1. Obiettivi La presente procedura ha l obiettivo di definire ruoli e responsabilità, e dettare di comportamento e controllo, sui

Dettagli

OPENJOBMETIS S.P.A. AGENZIA PER IL LAVORO REGOLAMENTO DELL ELENCO DELLE PERSONE AVENTI ACCESSO A INFORMAZIONI PRIVILEGIATE

OPENJOBMETIS S.P.A. AGENZIA PER IL LAVORO REGOLAMENTO DELL ELENCO DELLE PERSONE AVENTI ACCESSO A INFORMAZIONI PRIVILEGIATE OPENJOBMETIS S.P.A. AGENZIA PER IL LAVORO REGOLAMENTO DELL ELENCO DELLE PERSONE AVENTI ACCESSO A INFORMAZIONI PRIVILEGIATE (Edizione Novembre 2016) 1 INDICE Articolo 1 AMBITO DI APPLICAZIONE... 3 Articolo

Dettagli

INDICE PRESENTAZIONE LINEAMENTI GENERALI SULLA DISCIPLINA ANTIRICICLAGGIO... 13

INDICE PRESENTAZIONE LINEAMENTI GENERALI SULLA DISCIPLINA ANTIRICICLAGGIO... 13 INDICE PRESENTAZIONE... 11 1. LINEAMENTI GENERALI SULLA DISCIPLINA ANTIRICICLAGGIO... 13 1. Profili evolutivi della normativa antiriciclaggio... 13 2. La IV Direttiva antiriciclaggio... 18 3. I presupposti

Dettagli

REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA ALL INTERNO DEL COMUNE

REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA ALL INTERNO DEL COMUNE COMUNE DI GUARDAMIGLIO PROVINCIA DI LODI REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA ALL INTERNO DEL COMUNE INDICE DEL REGOLAMENTO Art. 1 Premessa Art. 2 Finalità Art. 3 Caratteristiche

Dettagli

Informativa per la clientela

Informativa per la clientela Informativa per la clientela Informativa n. 52 del 4 novembre 2011 Obbligo di comunicazione dell indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) al Registro delle imprese INDICE 1 Premessa... 2 2 Sistema

Dettagli

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 SISTEMA DISCIPLINARE Rev. 00 del 13.03.2012 Pagina 1 di 6 Indice 1. I PRINCIPI DEL SISTEMA DISCIPLINARE... 3

Dettagli

COPIA DAL REGISTRO DEGLI ATTI DEL DIRETTORE GENERALE

COPIA DAL REGISTRO DEGLI ATTI DEL DIRETTORE GENERALE COPIA DAL REGISTRO DEGLI ATTI DEL DIRETTORE GENERALE DELIBERAZIONE N 3 DEL 09/01/2001 Oggetto: Regolamento dell attività dell Ufficio Ispettivo Aziendale Modificazioni. IL D I R ETTORE GENERALE - Premesso

Dettagli

Sistema Disciplinare

Sistema Disciplinare 1 INDICE Premessa... 3 I principali riferimenti normativi nel Sistema Disciplinare... 3 Misure nei confronti dei lavoratori dipendenti... 4 Misure nei confronti dei dirigenti... 5 Misure nei confronti

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E L UTILIZZO DI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA DEL TERRITORIO COMUNALE

REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E L UTILIZZO DI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA DEL TERRITORIO COMUNALE COMUNE DI BARZANA Provincia di Bergamo REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E L UTILIZZO DI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA DEL TERRITORIO COMUNALE Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale

Dettagli

Oggetto: direttive in applicazione della normativa in materia di divieto di fumo.

Oggetto: direttive in applicazione della normativa in materia di divieto di fumo. Giunta Regionale Direzione Generale Sanità Data Protocollo: Ai Direttori Generali delle ASL della Regione Lombardia Ai Sindaci dei Comuni della Regione Lombardia Ai Presidenti delle Province della Regione

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE DELLA FIGURA DELL ISPETTORE AMBIENTALE. Articolo 2 Svolgimento del servizio

REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE DELLA FIGURA DELL ISPETTORE AMBIENTALE. Articolo 2 Svolgimento del servizio Progetto A.R.O. comune di Monreale ALLEGATO 3 REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE DELLA FIGURA DELL ISPETTORE AMBIENTALE Fonte normativa : DLgs 152/2006 DLgs 267/2000 Legge 689/1981 Articolo 1 Finalità

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BARI Dipartimento Risorse Umane

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BARI Dipartimento Risorse Umane UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BARI Dipartimento Risorse Umane REGOLAMENTO PER LA MOBILITA DEL PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO I - PRINCIPI GENERALI Art. 1 Ai fini del presente atto si intende: a. a) per

Dettagli

REV. 2015/00 Pag. 1 di 5

REV. 2015/00 Pag. 1 di 5 REV. 2015/00 Pag. 1 di 5 PROCEDURA 1 GESTIONE DEI RAPPORTI CON L ORGANISMO DI VIGILANZA (ODV) INDICE: 1. OBIETTIVI 2. DESTINATARI 3. FLUSSI INFORMATIVI 4. RAPPORTI TRA L ODV E GLI ORGANI DI CONTROLLO 5.

Dettagli

REGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE COMUNALI

REGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE COMUNALI COMUNE DI BIENTINA Provincia di Pisa PER L APPLICAZIONE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE COMUNALI Sommario Art. 1 Ambito di applicazione Art. 2 Pagamento in misura ridotta delle sanzioni amministrative pecuniarie

Dettagli

Allegato A - IDENTIFICAZIONE DEL CLIENTE IN RELAZIONE AGLI OBBLIGHI ANTIRICICLAGGIO PREVISTI DAL D.LGS. 231/

Allegato A - IDENTIFICAZIONE DEL CLIENTE IN RELAZIONE AGLI OBBLIGHI ANTIRICICLAGGIO PREVISTI DAL D.LGS. 231/ Allegato A - IDENTIFICAZIONE DEL CLIENTE IN RELAZIONE AGLI OBBLIGHI ANTIRICICLAGGIO PREVISTI DAL D.LGS. 231/2007 DATI RELATIVI AL CLIENTE PERSONA FISICA... LUOGO E DATA DI NASCITA... INDIRIZZO DI RESIDENZA...

Dettagli

SERVIZI SPECIALISTICI LEGALI E TECNICO- SISTEMISTICI PER ADEGUAMENTO ATTIVITÀ AL CODICE DELLA PRIVACY.

SERVIZI SPECIALISTICI LEGALI E TECNICO- SISTEMISTICI PER ADEGUAMENTO ATTIVITÀ AL CODICE DELLA PRIVACY. SERVIZI SPECIALISTICI LEGALI E TECNICO- SISTEMISTICI PER ADEGUAMENTO ATTIVITÀ AL CODICE DELLA PRIVACY. Il presente documento ha lo scopo di illustrare in dettaglio i servizi legali ed informatici specialistici

Dettagli

COMUNE DI STAZZEMA Medaglia d Oro al Valor Militare PROVINCIA DI LUCCA

COMUNE DI STAZZEMA Medaglia d Oro al Valor Militare PROVINCIA DI LUCCA COMUNE DI STAZZEMA Medaglia d Oro al Valor Militare PROVINCIA DI LUCCA AREA ECONOMICA UFFICIO TRIBUTI PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2013-2014 2015 APPROVATO CON DELIBERA DEL CONSIGLIO

Dettagli

L attività istruttoria

L attività istruttoria L attività istruttoria. 1 oggetto della lezione l attività istruttoria; la liquidazione delle dichiarazioni; il controllo formale; il controllo sostanziale; inviti a comparire, richieste, questionari;

Dettagli

COMUNE DI FAGNANO CASTELLO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELLO. Approvato con Delibera del Consiglio Comunale N 22

COMUNE DI FAGNANO CASTELLO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELLO. Approvato con Delibera del Consiglio Comunale N 22 COMUNE DI FAGNANO CASTELLO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELLO SPORTELLO UNICO PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE Approvato con Delibera del Consiglio Comunale N 22 del 28/06/2013 1 INDICE 1 DEFINIZIONI... 3 2

Dettagli

OGGETTO DEL REGOLAMENTO PROCEDURA DI ASSEGNAZIONE IN LOCAZIONE REQUISITI PER L AMMISSIONE ALLA PROCEDURA DI ASSEGNAZIONE IN LOCAZIONE

OGGETTO DEL REGOLAMENTO PROCEDURA DI ASSEGNAZIONE IN LOCAZIONE REQUISITI PER L AMMISSIONE ALLA PROCEDURA DI ASSEGNAZIONE IN LOCAZIONE REGOLAMENTO PER L ASSEGNAZIONE IN LOCAZIONE DI UNITA IMMOBILIARI AD USO ABITATIVO E NON ABITATIVO DI PROPRIETA DELL ATS DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO ART. 1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO ART. 2 PROCEDURA

Dettagli

ntrate RICHIESTA DI ACCESSO ALLA PROCEDURA DI COLLABORAZIONE VOLONTARIA genzia

ntrate RICHIESTA DI ACCESSO ALLA PROCEDURA DI COLLABORAZIONE VOLONTARIA genzia genzia ntrate RICHIESTA DI ACCESSO ALLA PROCEDURA DI COLLABORAZIONE VOLONTARIA (articolo 7 del decreto legge ottobre 0, n. 9, convertito, con modificazioni, dalla legge dicembre 0, n. 5) Informativa sul

Dettagli

Premessa... pag 5 Presentazione... 7

Premessa... pag 5 Presentazione... 7 Premessa.... pag 5 Presentazione.... 7 1. Gli accertamenti con adesione......................................... 23 1.1. L accertamento con adesione........................................... 23 1.2. Il

Dettagli

REV. 2016/00 Pag. 1 di 5

REV. 2016/00 Pag. 1 di 5 REV. 2016/00 Pag. 1 di 5 PROCEDURA 1 GESTIONE DEI RAPPORTI CON L ORGANISMO DI VIGILANZA (ODV) INDICE: 1. OBIETTIVI 2. DESTINATARI 3. FLUSSI INFORMATIVI 4. RAPPORTI TRA L ODV E GLI ORGANI DI CONTROLLO 5.

Dettagli

Il DIRIGENTE VICARIO DEL DIRETTORE GENERALE DISPOSIZIONE N. 119 DEL

Il DIRIGENTE VICARIO DEL DIRETTORE GENERALE DISPOSIZIONE N. 119 DEL Il DIRIGENTE VICARIO DEL DIRETTORE GENERALE DISPOSIZIONE N. 119 DEL 02.07.2014 OGGETTO: STANDARD DI QUALITA DEI SERVIZI. APPROVAZIONE DELLA PRIMA REVISIONE DELLA MAPPATURA DEI SERVIZI EROGATI ALL UTENZA

Dettagli

Revoca dell abilitazione al servizio telematico Entratel IL DIRETTORE PROVINCIALE

Revoca dell abilitazione al servizio telematico Entratel IL DIRETTORE PROVINCIALE N. 2014/13831 protocollo Direzione Provinciale di Crotone Ufficio Territoriale di Crotone Revoca dell abilitazione al servizio telematico Entratel IL DIRETTORE PROVINCIALE In base alle attribuzioni conferitegli

Dettagli

Acronimi pag. XI. Capitolo I: L immagine come dato personale di Eulalia Olimpia Policella 1. L immagine come dato personale» 3

Acronimi pag. XI. Capitolo I: L immagine come dato personale di Eulalia Olimpia Policella 1. L immagine come dato personale» 3 I N D I C E Acronimi pag. XI Capitolo I: L immagine come dato personale di Eulalia Olimpia Policella 1. L immagine come dato personale» 3 Capitolo II: La disciplina generale della videosorveglianza di

Dettagli

IL CODICE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI. La normativa nazionale e quella regionale

IL CODICE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI. La normativa nazionale e quella regionale IL CODICE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI La normativa nazionale e quella regionale LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI 1. RISERVATEZZA 2. INTEGRITA 3. DISPONIBILITA La normativa nazionale: il D.Lgs.

Dettagli

INFORMATIVA E CONSENSO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI AI SENSI DELL ART 13 DEL D. LGS: 196/03

INFORMATIVA E CONSENSO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI AI SENSI DELL ART 13 DEL D. LGS: 196/03 INFORMATIVA E CONSENSO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI AI SENSI DELL ART 13 DEL D. LGS: 196/03 Ai sensi dell art. 13 del D. Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, ed in relazione ai dati personali che la riguardano

Dettagli

COMUNE DI PARMA DISCIPLINA PER L AFFIDAMENTO DEI LAVORI PUBBLICI AVENTI AD OGGETTO OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA A SCOMPUTO

COMUNE DI PARMA DISCIPLINA PER L AFFIDAMENTO DEI LAVORI PUBBLICI AVENTI AD OGGETTO OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA A SCOMPUTO COMUNE DI PARMA DISCIPLINA PER L AFFIDAMENTO DEI LAVORI PUBBLICI AVENTI AD OGGETTO OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA A SCOMPUTO Approvata con deliberazione di Giunta comunale n. 357/19 in data

Dettagli

DECRETA Articolo 1 (Definizioni) Ai fini del presente decreto si intende per:

DECRETA Articolo 1 (Definizioni) Ai fini del presente decreto si intende per: VISTO l articolo 1, commi da 1180 a 1185 della legge 27 dicembre 2006, n.296 Legge Finanziaria 2007 ; VISTO l articolo 17, comma 3 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276; VISTO il decreto legislativo

Dettagli

Dott. Flavio Papadia. La collaborazione GdF/AGCM: antitrust e tutela dei consumatori

Dott. Flavio Papadia. La collaborazione GdF/AGCM: antitrust e tutela dei consumatori Dott. Flavio Papadia La collaborazione GdF/AGCM: antitrust e tutela dei consumatori La tutela dell economia e della finanza: il ruolo della Guardia di Finanza e delle Autorità Garanti nella prospettiva

Dettagli

COMUNE DI LEVICO TERME. LINEE GUIDA per il CONFERIMENTO dell attestato di OSPITE d ONORE del COMUNE di LEVICO TERME

COMUNE DI LEVICO TERME. LINEE GUIDA per il CONFERIMENTO dell attestato di OSPITE d ONORE del COMUNE di LEVICO TERME COMUNE DI LEVICO TERME LINEE GUIDA per il CONFERIMENTO dell attestato di OSPITE d ONORE del COMUNE di LEVICO TERME - Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 150 dd. 25.08.2010 - In vigore

Dettagli

COMUNE DI IMPRUNETA PROVINCIA DI FIRENZE

COMUNE DI IMPRUNETA PROVINCIA DI FIRENZE COMUNE DI IMPRUNETA PROVINCIA DI FIRENZE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO TRIBUTARIO AI SENSI DELL ART. 18 D.L. 31/05/2010 N 78 CONVERTITO IN L. 30/07/2010 N 122. INDICE

Dettagli

COMUNE DI MAGNAGO (Provincia di Milano)

COMUNE DI MAGNAGO (Provincia di Milano) Allegato 7) COMUNE DI MAGNAGO (Provincia di Milano) CRITERI E MODALITA PER LO SVOLGIMENTO DI INCARICHI EXTRAISTITUZIONALI (approvato con deliberazione di Giunta Comunale N. 103 del 07/10/2015) INDICE Art.

Dettagli

Procedimento amministrativo

Procedimento amministrativo Procedimento amministrativo Una serie di atti e di operazioni preordinati all emanazione di un provvedimento che rappresenta la volontà dell amministrazione a cura di s. reverso 1 Il responsabile del procedimento,

Dettagli

Regolamento dell Organismo di Vigilanza del Modello di Organizzazione e Gestione ex decreto legislativo 8 giugno 2001 n.231

Regolamento dell Organismo di Vigilanza del Modello di Organizzazione e Gestione ex decreto legislativo 8 giugno 2001 n.231 Regolamento dell Organismo di Vigilanza del Modello di Organizzazione e Gestione ex decreto legislativo 8 giugno 2001 n.231 ANTHEA S.R.L. Regolamento dell Organismo di Vigilanza del Modello di Organizzazione

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 giugno 1999, n.250. (Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 179 del

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 giugno 1999, n.250. (Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 179 del DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 giugno 1999, n.250 Regolamento recante norme per l'autorizzazione alla installazione e all'esercizio di impianti per la rilevazione degli accessi di veicoli ai

Dettagli

LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI EX D.LGS. 8 GIUGNO 2001, N. 231

LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI EX D.LGS. 8 GIUGNO 2001, N. 231 LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI EX D.LGS. 8 GIUGNO 2001, N. 231 Dott. Luca Marega Bergamo, 30 settembre 2013 OPEN DOT COM SPA OPEN Dot Com Spa e CAF nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti

Dettagli

Tit del 18/03/2015. La Responsabile del Servizio Corecom

Tit del 18/03/2015. La Responsabile del Servizio Corecom DETERMINAZIONE Determinazione n. 3/2015 DEFC.2015.3 Tit. 2012.1.10.21.666 del 18/03/2015 OGGETTO: DEFINIZIONE DELLA CONTROVERSIA TRA X E NGI X La Responsabile del Servizio Corecom Vista la legge 14 novembre

Dettagli

Sistemi informativi in ambito sanitario e protezione dei dati personali

Sistemi informativi in ambito sanitario e protezione dei dati personali Sistemi informativi in ambito sanitario e protezione dei dati personali Il provvedimento del Garante del 4 giugno 2015, n. 331, Linee guida sul dossier sanitario elettronico Seminario di formazione 4 dicembre

Dettagli

Circolare n. 9. del 7 marzo 2011

Circolare n. 9. del 7 marzo 2011 Via Principe Amedeo 11 10123 Torino c.f. e p.iva 06944680013 Tel. 011 8126939 Fax. 011 8122079 Email: info@studiobgr.it www.studiobgr.it Circolare n. 9 Modelli 730/2011 - Ricezione in via telematica dall

Dettagli

AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE DELL AMBIENTE DELLA SARDEGNA ARPAS DETERMINAZIONE N. 116 DEL 24/10/2011

AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE DELL AMBIENTE DELLA SARDEGNA ARPAS DETERMINAZIONE N. 116 DEL 24/10/2011 Commissario Straordinario DETERMINAZIONE N. 116 DEL 24/10/2011 Oggetto: Organizzazione del sistema di gestione degli adempimenti relativi al trattamento dei dati e delle informazioni ai sensi del D. Lgs.

Dettagli

Istituto Nazionale Previdenza Sociale AVVISO. per la formazione di liste di Avvocati domiciliatari e/o sostituti di udienza per contenzioso INPS

Istituto Nazionale Previdenza Sociale AVVISO. per la formazione di liste di Avvocati domiciliatari e/o sostituti di udienza per contenzioso INPS Istituto Nazionale Previdenza Sociale AVVISO per la formazione di liste di Avvocati domiciliatari e/o sostituti di udienza per contenzioso INPS L Istituto Nazionale Previdenza Sociale - I.N.P.S. pubblica

Dettagli

BANCA D ITALIA ISTRUZIONI DI VIGILANZA PER LE BANCHE, TITOLO V, CAP. 6. ISTRUZIONI DI VIGILANZA PER LE BANCHE TITOLO V Capitolo 6

BANCA D ITALIA ISTRUZIONI DI VIGILANZA PER LE BANCHE, TITOLO V, CAP. 6. ISTRUZIONI DI VIGILANZA PER LE BANCHE TITOLO V Capitolo 6 ISTRUZIONI DI VIGILANZA PER LE BANCHE TITOLO V Capitolo 6 1 GESTIONE DEI FONDI PENSIONE E ISTITUZIONE DI FONDI PENSIONE APERTI DA PARTE DI BANCHE SEZIONE I DISPOSIZIONI DI CARATTERE GENERALE 1. Premessa

Dettagli

QUESITO 1. n Cliente conferisce incarico ad un CED per la tenuta della contabilità.

QUESITO 1. n Cliente conferisce incarico ad un CED per la tenuta della contabilità. QUESITO 1 n Cliente conferisce incarico ad un CED per la tenuta della contabilità. l CED a sua volta si rivolge ad un Professionista per la consulenza fiscale, effettuata anche direttamente al Cliente.

Dettagli

Privacy e attività bancaria: evoluzione normativa, sicurezza e innovazione

Privacy e attività bancaria: evoluzione normativa, sicurezza e innovazione www.abiformazione.it Privacy e attività bancaria: evoluzione normativa, sicurezza e innovazione Normativa / Privacy Il nuovo Regolamento Europeo sulla privacy detta nuove regole direttamente applicabili

Dettagli

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA degli iscritti negli Albi tenuti dagli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili

Dettagli

i n d i c e Art. 1 - Finalità Pagina 3 Art. 2 - Volontarietà del servizio Pagina 3 Art. 3 - Figure costituenti il servizio di volontariato Pagina 3 Ar

i n d i c e Art. 1 - Finalità Pagina 3 Art. 2 - Volontarietà del servizio Pagina 3 Art. 3 - Figure costituenti il servizio di volontariato Pagina 3 Ar REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO DI DIFESA AMBIENTALE Pagina1 i n d i c e Art. 1 - Finalità Pagina 3 Art. 2 - Volontarietà del servizio Pagina 3 Art. 3 - Figure costituenti il servizio di volontariato

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA L AUTORITÀ DI REGOLAZIONE DEI TRASPORTI E L AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI

PROTOCOLLO DI INTESA TRA L AUTORITÀ DI REGOLAZIONE DEI TRASPORTI E L AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI PROTOCOLLO DI INTESA TRA L AUTORITÀ DI REGOLAZIONE DEI TRASPORTI E L AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI L Autorità di regolazione dei trasporti (di seguito: ART ) e l Autorità per le garanzie

Dettagli

Principi di Comportamento con la P.A.

Principi di Comportamento con la P.A. Febbraio2013 Principi di Comportamento con la P.A. Uso Interno Pagina 31 di 121 PRINCIPI DI COMPORTAMENTO CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Il presente documento rappresenta le linee guida di comportamento

Dettagli

Il sistema di ALLERTA di alimenti e mangimi IL NODO REGIONALE

Il sistema di ALLERTA di alimenti e mangimi IL NODO REGIONALE Il sistema di ALLERTA di alimenti e mangimi IL NODO REGIONALE Ferrara, 20 settembre 2011 D.ssa Barbara Ruzzon Servizio Veterinario e Igiene degli alimenti Regione Emilia-Romagna LA RETE NAZIONALE E IL

Dettagli

COMUNE DI TORRIGLIA PROVINCIA DI GENOVA REGOLAMENTO SULLE SANZIONI AMMINISTRATIVE E PECUNIARIE PER LE VIOLAZIONI DEI REGOLAMENTI E DELLE ORDINANZE

COMUNE DI TORRIGLIA PROVINCIA DI GENOVA REGOLAMENTO SULLE SANZIONI AMMINISTRATIVE E PECUNIARIE PER LE VIOLAZIONI DEI REGOLAMENTI E DELLE ORDINANZE COMUNE DI TORRIGLIA PROVINCIA DI GENOVA REGOLAMENTO SULLE SANZIONI AMMINISTRATIVE E PECUNIARIE PER LE VIOLAZIONI DEI REGOLAMENTI E DELLE ORDINANZE Approvato con deliberazione di C.C. n. del 14 Maggio 2011

Dettagli

ACCORDO DI COLLABORAZIONE Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Calabria, rappresentata dal dott.

ACCORDO DI COLLABORAZIONE Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Calabria, rappresentata dal dott. Procura Generale della Repubblica Reggio Calabria Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Calabria Comando Regionale Calabria Guardia di Finanza Prot. n. 2013/399 ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA

Dettagli

TED seminario robotica e reti. Genova - Ottobre Linda Giannini e Carlo Nati -

TED seminario robotica e reti. Genova - Ottobre Linda Giannini e Carlo Nati - Linda Giannini e Carlo Nati - Il problema della Privacy nella documentazione e co-documentazione. LEGGI DI RIFERIMENTO Da: Legge 675/96 e DPR 318/99 (+ Altre) A: D.Lgs 196/03 e DIR 2002/58/CE COS È IL

Dettagli

IL CONTROLLO A DISTANZA DEI LAVORATORI

IL CONTROLLO A DISTANZA DEI LAVORATORI IL CONTROLLO A DISTANZA DEI LAVORATORI Laura Pozzi Consulente del lavoro 1 Fonti normative La disciplina attuale Jobs Act Art. 23, D.lgs. n. 23/2015 Art. 4 Statuto dei Lavoratori Legge 300/1970 Controlli

Dettagli

INFORMATIVA BENEFICIARI

INFORMATIVA BENEFICIARI INFORMATIVA BENEFICIARI Gentile signore/a, relativamente ai dati che la riguardano, di cui la FONDAZIONE GELD ONLUS entrerà in possesso, La informiamo, ai sensi dell articolo 13 del Codice in materia di

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE COMMISSIONE COMUNALE DI VIGILANZA ED IL FUNZIONAMENTO DELLA SUI LOCALI DI PUBBLICO SPETTACOLO

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE COMMISSIONE COMUNALE DI VIGILANZA ED IL FUNZIONAMENTO DELLA SUI LOCALI DI PUBBLICO SPETTACOLO CITTÀ DI OZIERI PROVINCIA DI SASSARI REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE DI VIGILANZA SUI LOCALI DI PUBBLICO SPETTACOLO Approvato con deliberazione di Consiglio

Dettagli