La pianificazione strategica: strutturazione, networking, monitoraggio e valutazione

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1 Corso di «Processi di pianificazione e processi di valutazione» a.a. 2015/16 La pianificazione strategica: strutturazione, networking, monitoraggio e valutazione Docenti Collaboratore prof. Stefano Stanghellini stefano.stanghellini@iuav.it arch. Pietro Bonifaci pbonifac@stud.iuav.it

2 CATANIA E AGRIGENTO: FASI DEL PIANO Prima fase: Diagnosi del territorio e avvio del processo di costruzione del Piano Strategico. Seconda fase: Prima individuazione e concertazione delle linee strategiche. Terza fase: Costruzione del progetto definitivo di Piano Strategico e del Piano d Azione. Quarta fase: Pubblicizzazione e promozione del Piano. Quinta fase: Assistenza alla realizzazione del Piano: monitoraggio e valutazione.

3 ANALISI DI SCENARIO Uno scenario rappresenta una ipotetica sequenza di eventi costruita focalizzando l attenzione oltre che sulle analisi oggettive anche sulle interpretazioni soggettive. L analisi di scenario permette la comprensione delle differenti alternative di sviluppo su cui operare una selezione oppure una integrazione (visioning).

4 OBIETTIVI, ASSI, LINEE D AZIONE, PROGETTI L elaborazione e la valutazione degli scenari consente l individuazione della vision quale stato desiderato del territorio. Dalla vision discendono una serie di macro-obiettivi da perseguire per colmare lo scarto tra stato attuale e prospettiva futura. Ciascun macro obiettivo viene ricondotto ad assi e linee strategiche, intesi come direzioni di marcia da seguire allo scopo di dare concretezza alla vision. In tale contesto è opportuno individuare in maniera condivisa più azioni e progetti destinati ad assumere la valenza di progetti bandiera, ovvero espressione privilegiata dell idea strategica di sviluppo del contesto locale.

5 PIANO DI AZIONE Le competenze dell Amministrazione nel PdA: Politiche e interventi infrastrutturali più importanti ed urgenti da realizzare nei differenti ambiti strategici;; Forme più efficaci per una gestione coordinata. Possibili partnership pubblico-private: nel PdA Azioni per definire i progetti chiave o progetti bandiera ;; Definizione delle eventuali forme associative tra gli attori locali per l implementazione. Progetti complementari che devono essere facilitati o finanziati affinché i soggetti privati esercitino al meglio le loro opportunità. Analisi di pre-fattibilità dei progetti prioritari al fine di legare la pianificazione strategica alla fase successiva del ciclo del progetto.

6 ANALISI DI PREFATTIBILITA Ambito tecnico: Sostenibilità tecnica;; Sostenibilità territoriale e ambientale. Ambito economico: Fattibilità economica;; Fattibilità finanziaria. Ambito procedurale: Sostenibilità amministrativa e istituzionale.

7 LA FASE DI STRUTTURAZIONE Strutturare un quadro di scenari e obiettivi secondo un modello ad albero gerarchico Vision Macro obiettivi Linee di azione Progetti

8 LA FASE DI NETWORKING La fase di networking interagisce con quella di strutturazione. Essa consiste nella individuazione e nella «messa in rete» degli attori chiave ed è volta a verificare: il grado di condivisione della vision, delle politiche e dei progetti Il quadro delle priorità l esistenza di ulteriori possibili interventi Nella fase di networking si coinvolgono: soggetti istituzionali (Comuni, Regione, Ministeri, altri Enti, ecc.) associazioni di categoria (Camera di commercio, Unione industriali, ecc.) centri di ricerca e università soggetti privati

9 LA FASE DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE La Pianificazione Strategica è un processo di tipo circolare volto a mantenere una corrispondenza efficace tra obiettivi, risorse e opportunità ambientali Strutturazione del Piano Implementazione del Piano Monitoraggio e valutazione Revisione del Piano Offerta Soddisfacimento di standard Domanda Soddisfazione qualitativa e quantitativa di attese e bisogni espressi dai gruppi sociali

10 LO SVILUPPO DELLA FASE DI NETWORKING

11 LA PARTECIPAZIONE NEL PIANO STRATEGICO DI AGRIGENTO Ascolto strutturato, partecipazione e confronto nella fase preliminare: Metodo delle interviste, a singoli e a gruppi, finalizzate a supportare la ricostruzione del quadro conoscitivo del territorio;; Animazione e coordinamento del comitato promotore, annuncio dell idea del piano strategico;; Attivazione del Forum;; Attivazione di workshop tematici (tavoli tematici di confronto);; Piano di Comunicazione quale strumento di tipo bidirezionale (flusso di informazioni e feedback).

12 TAVOLI TEMATICI Attivazione dei tavoli: I tavoli di confronto coinvolgono tutti i soggetti partner e portatori di interessi che hanno manifestato la volontà di contribuire alla individuazione di una strategia di sviluppo condivisa. Organizzazione della conduzione: Un coordinatore (figura professionale significativa con riferimento ai temi strategici in discussione), esperti dei settori, facilitatori e animatori dello scambio e del confronto. Strumenti di democrazia deliberativa: Protocolli di intesa, patti istituzionali, accordi di programma, conferenze di servizi.

13 AGRIGENTO. Esempio: II tavolo I beni culturali in una prospettiva di sistema turistico integrato Valorizzare e integrare la fruizione dei beni culturali Agrigento: Porta d Accesso del turismo provinciale Attività culturali ed eventi internazionali La ricerca come promozione Ipotesi infrastrutturali e funzionali per servizi di eccellenza, accoglienza e informazione Finalità:individuare una nuova e condivisa missione di sviluppo turistico integrato che faccia leva sulle capacità attrattive dell area.

14 AGRIGENTO. Esempio: III tavolo Potenziamento e sviluppo del sistema dei servizi e delle infrastrutture, a livello urbano e dell area metropolitana Elevare la qualità della vita Rigenerazione urbana e nuove centralità Integrazione sociale e vivibilità Nuove forme di governance Agenda 21 e nuove opportunità Migliorare infrastrutture della mobilità Ruolo del porto Potenziamento asse Asi-porto Potenziamento trasporto ferroviario Creazione trasporto urbano dell area Servizi per l area metropolitana Governance del territorio integrato Finalità:individuare una nuova e condivisa missione di sviluppo infrastrutturale e dei servizi (potenziare la mobilità interna ed esterna).

15 LA RICOGNIZIONE DELLA PROGETTUALITA Nella fase di networking gli stakeholders sono sollecitati a comunicare: i progetti avviati (con precisazione dello stadio raggiunto) i progetti proposti Sia per i progetti avviati che per i progetti proposti gli stakeholders sono invitati a compilare delle apposite schede informative. I progetti segnalati sono raccolti, organizzati in relazione alla struttura del Piano Strategico, valutati in relazione ad esso. La valutazione può essere fatta in sede esclusivamente tecnica, oppure nell ambito di un percorso partecipativo.

16 ESEMPIO DI UNA SCHEDA - PROGETTO La scheda progetto raccoglie e presenta informazioni organizzate in più settori: Il soggetto proponente e gli altri soggetti coinvolti Gli ambiti interessati: quello territoriale e quello tematico Gli obiettivi del progetto La tipologia di azione (opere infrastrutturali, interventi sul tessuto urbano, ) e gli interventi previsti (materiali, immateriali) Il grado di avanzamento, i tempi programmati, le risorse finanziarie disponibili (pubbliche, private) Note e problematiche Si presenta un esempio tratto dal Piano Strategico «Catania Città Metropolitana»

17 PSCCM: MODELLO DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI - 1 La valutazione del contributo dei progetti alla formazione del Piano Strategico si colloca in itinere rispetto alla costruzione del piano ed ex ante rispetto alla sua implementazione. E articolata in tre fasi successive: la prima fase rappresenta l esplicitazione dei criteri di valutazione, la definizione del loro significato, e la descrizione dei fattori che determinano un esito positivo o negativo della valutazione;; la seconda fase concerne la ponderazione di ciascun criterio;; la terza fase si sviluppa secondo uno schema ad albero, che conduce a classificare i progetti in relazione alla valutazione conseguita.

18 PSCCM: MODELLO DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI - 2 Sono stati individuati complessivamente nove criteri di valutazione, come articolazione di tre macro criteri: Coerenza e rilevanza nell ambito del quadro strategico o coerenza interna x 1 o coerenza esterna x 2 o rilevanza x 3 Profili di fattibilitàdeiprogettie delle proposte nell orizzonte temporaledelpiano o fattibilità tecnica y 1 o fattibilità finanziaria y 2 o fattibilità economico sociale y 3 o fattibilità procedurale y 4 Elementi di premialità aggiuntiva o partenariato z 1 o rappresentatività esterna z 2

19 PSCCM: MODELLO DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI - 3 INSERIRE FIGURA 1 prima parte

20 PSCCM: MODELLO DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI - 4 INSERIRE FIGURA 1 seconda parte

21 PSCCM: MODELLO DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI - 5 INSERIRE FIGURA 1 terza parte

22 PSCCM: MODELLO DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI - 6 La ponderazione dei criteri avviene attraverso l esplicitazione del diverso ruolo che assumono all interno del modello. In particolare, sono state identificate tre possibilità: criteri che si configurano come fattori di accettazione, ovvero tali da determinare l accoglimento o meno dei progetti all internodellastruttura del Piano;; criteri che si configurano come fattori di ridefinizione, ovvero tali per cui una valutazione negativa di progetti e proposte comporta la necessità di una loro revisione prima di poter essere inclusi nel Piano;; criteri che si configurano come fattori di priorità, ovvero in grado di indicare se progetti e proposte assumono un ruolo di rilievo nell ambito della struttura del Piano o, al contrario, si connotano per un basso contenuto strategico.

23 PSCCM: MODELLO DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI - 7 Criteri di valutazione

24 PSCCM: MODELLO DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI - 8 L applicazione dei criteri ponderati conduce ad identificare differenti classi di progetti e proposte (classificazione delle proposte progettuali): progetti locali, che per il basso contributo alla realizzazione del quadro strategico non fanno parte del Piano, in quanto difettano di coerenza interna (sono alternativi ad altri progetti o proposte dello stesso obiettivo o campo d azione) o difettano di coerenza esterna (risultano non in sintonia con gli orientamenti strategici definiti in ambito comunitario competitività, coesione, sostenibilità o con gli assi della programmazione regionale così come definiti nel Dsr e nel Por);; progetti da ridefinire, che possono far parte del Piano a condizione che vengano rivisti in maniera tale da risolvere i problemi di fattibilità (tecnica, finanziaria, economico sociale, o procedurale) che li caratterizzano;; progetti ordinari, che fanno parte del Piano e contribuiscono alla realizzazione del quadro strategico, e che possono risultare connotati da un più o meno elevato grado di rilevanza, complessità in tema di partenariato, o rappresentatività esterna.

25 PSCCM: MODELLO DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI - 9 Valutazione dei progetti

26 PSCCM: MODELLO DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI - 10 I giudizi attribuiti ai progetti proposti assumono carattere dicotomico: il punteggio 1 significa che il progetto risponde positivamente ad un determinato criterio, viceversa il punteggio 0 indica che il progetto è tale da conseguire una valutazione negativa. Richiamando i simboli utilizzati in precedenza per identificare i criteri, l attribuzione dei progetti alletre classi sopra indicate avviene sulla base delleseguenti condizioni: se Σ(x 1..2 ;;)<2 allora progetto locale se Σ(x 1..2 )=2 e Σ(y 1..4 )<4 allora progetto da ridefinire se Σ(x 1..2 ;; y 1..4 )=6 allora progetto ordinario

27 PSCCM: MODELLO DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI - 11 Classificazione dei progetti

28 PROGETTO D AMBITO DELLA PROVINCIA DI VARESE Il Progetto d Ambito promosso dalla Provincia di Varese si colloca nell alveo Programma innovativo S.I.S.Te.M.A. ( Sviluppo Integrato Sistemi Territoriali Multi Azione ), avviato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Mit)

29 CASO DI STUDIO: ANALISI SWOT Punti di forza Posizione geografica intermedia tra le reti di comunicazione Est-Ovest e Nord-Sud Punti di debolezza Opportunità Minacce Elevata accessibilità (prevalentemente aeroportuale) Carente percorribilità (prevalentemente stradale) Completamento delle infrastrutture in corso di realizzazione Ritardo nella realizzazione delle infrastrutture programmate Presenza dell aeroporto internazionale di Malpensa Superstrada Malpensa-Boffalora (collegamento dell aeroporto con l A4) Pedemontana Lombarda e Tangenziale di Varese Buona dotazione di infrastrutture ferroviarie Carenza nelle infrastrutture di trasporto stradali Alta velocità/capacità ferroviaria Torino-Milano-Bologna Alta velocità/capacità ferroviaria Milano-Padova Prossimità al Nuovo Polo Fiera di Milano Dotazione stradale pari alla metà della media italiana Corridoio dei Due Mari Presenza dei centri intermodali Traffico troppo elevato rispetto alla capacità delle strade Sviluppo del Centro Interportuale Merci di Novara Potenziamento della linea ferroviaria Novara-Malpensa Presenza consolidata di imprese operanti nei servizi logistici e nei trasporti Gronda ferroviaria attorno al nodo di Saronno Nuova linea ferroviaria Arcisate-Stabio Dinamicità del tessuto produttivo locale Crisi di alcuni settori caratterizzanti il tessuto produttivo provinciale Sistema produttivo di tipo multidistretto Perdurante crisi del settore tessile e abbigliamento Prevalenza delle esportazioni rispetto alle importazioni Andamento altalenante del settore meccanico Crescita contenuta delle esportazioni Incremento di attività del settore terziario a scapito di quello manifatturiero Presenza di un numero consistente di aree produttive dismesse da riconvertire Peso crescente dei turisti stranieri Scarsa produttività/efficienza delle strutture turistiche in zone di pregio ambientale Crescita del turismo in relazione all incremento di accessibilità Crescente importanza del turismo Sottoutilizzo delle strutture turistiche in zone di pregio ambientale Crescita del turismo Presenza di rilevanti risorse paesistiche e ambientali Crescita del turismo in relazione all interesse per le risorse ambientali AMBITO INFRASTRUTTURALE AMBITO INSEDIATIVO E AMBIENTALE AMBITO ECONOMICO E PRODUTTIVO

30 CASO DI STUDIO: ANALISI SWOT

31 CASO DI STUDIO: ANALISI SWOT

32 PROGETTO D AMBITO: MODELLO DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI - 1 Le vision identificate quale esito delle prime fasi del Progetto d Ambito sono complessivamente tre: Piattaforma logistica internazionale Spazio di eccellenza per la produzione e l innovazione Territorio di qualità

33 RELAZIONE TRA ANALISI SWOT E VISION

34 PROGETTO D AMBITO: MODELLO DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI Struttura della scheda di valutazione sottoposta agli stakeholders

35 CASO DI STUDIO: NETWORKING Realizzare l'integrazione con i corridoi europei attraverso il nodo di Novara Creare ulteriori connessioni con i corridoi europei Potenziare Malpensa come elemento della rete di trasporto transeuropea Migliorare i collegamenti interni all'area Nord Ovest della Lombardia Promuovere l'offerta formativa, la ricerca e lo sviluppo Realizzare interventi a favore della competitività delle imprese Qualificare gli insediamenti produttivi Valorizzare le potenzialità degli spazi espositivi a supporto dei settori di specializzazione Promuovere la produzione efficiente di energia Preservare e accrescere la qualità degli ambienti naturali e antropici Perseguire una mobilità sostenibile Riorganizzazione dei servizi di valenza sovralocale Riqualificare le aree dismesse e riorganizzare i tessuti urbani Promuovere la fruizione del territorio con finalità turistiche, ricreative e culturali Piattaforma logistica internazionale Spazio di eccellenza per la produzione e l'innovazione Territorio di qualità

36 CASO DI STUDIO: NETWORKING Preservare e incrementare i corridoi ecologici Rimuovere conflittualità tra differenti funzioni Potenziamento trasporto su ferro Redazione e implementazione Pum Diffusione servizi nel territorio Rinnovo strutture per servizi avanzati Recupero delle aree dismesse Riorganizzazione tessuti urbani Incremento attrattività del territorio Eventi di attrazione turistica Fruizione attraverso "mobilità lenta" Interventi in ambito culturale Preservare e accrescere la qualità degli ambienti Perseguire una mobilità sostenibile Riorganizzazione dei servizi di valenza sovralocale Riqualif icare le aree dismesse e riorganizzare i Promuovere la f ruizione del territorio con finalità turistiche, ricreative e culturali Territorio di qualità Soggetti istituzionali Soggetti portatori di interessi diffusi Soggetti portatori di interessi specifici

37 CASO DI STUDIO: NETWORKING Rango Piattaforma logistica internazionale Spazio di eccellenza per la produzione e l innovazione Territorio di qualità Promuovere la produzione efficiente di energia Realizzare interventi a favore della competitività delle imprese 1 Produzione di energia da fonti rinnovabili e altri interventi di recupero energetico 2 Creare ulteriori connessioni con i corridoi europei Sostenere la crescita e il rafforzamento delle imprese 3 4 Potenziamento dei collegamenti ferroviari con il Canton Ticino (nord-ovest) Potenziamento dei collegamenti ferroviari con il Canton Ticino (nord-est) Perseguire una mobilità sostenibile Preservare e accrescere la qualità degli ambienti naturali e antropici Realizzare l'integrazione con i corridoi europei attraverso il nodo di Novara Potenziamento dei collegamenti ferroviari merci e passeggeri con Novara Redazione e implementazione di Piani della Mobilità nei comuni della Provincia Interventi di potenziamento del servizio di trasporto collettivo su ferro 8 Qualificare gli insediamenti produttivi Rimuovere le conflittualità tra differenti funzioni 9 10 Migliorare i collegamenti interni all'area Nord Ovest della Lombardia Riqualificazione insediamenti esistenti / razionalizzazione previsioni nuovi insed. Preservare e incrementare i corridoi ecologici 11 Collegamenti e infrastrutture ferroviarie Riorganizzazione dei servizi di valenza sovralocale Riqualificare le aree dismesse e riorganizzare i tessuti urbani 12 Rinnovo delle strutture per la prestazione di servizi avanzati 13 Valorizzare le potenzialità degli spazi espositivi a supporto dei settori di specializzazione Interventi di recupero delle aree dismesse anche per funzioni residenziali e terziarie Prospettive di integrazione con il Nuovo Polo Fieristico di Rho-Pero Diffusione dei servizi nel territorio per ridurre le necessità di spostamenti

38 PROGETTO D AMBITO DELLA PROVINCIA DI VARESE

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