RAPPORTO DI SICUREZZA

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1 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Copertina redatto ai sensi dell'art. 8 del D. Lgs. 334/99 così come modificato dal D.Lgs. 238/05 Rapporto eseguito secondo le modalità dell'allegato I del DPCM e DM Ottobre, 2010 Nome: D. Mavero Funzione: RSGS Redatto Controllato Approvato Nome: M. Cattoni Funzione: DIR.TEC. Nome: S. Cetta Funzione: GES Firma: Firma: Firma: Data: Data: Data:

2 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 1 di 133 PREMESSA Il presente Rapporto di Sicurezza (di seguito RdS) è stato redatto in ottemperanza a quanto stabilito dall art. 8, comma 7, lettera a), del D.Lgs. 334/1999. Dalla data di presentazione del precedente Rapporto ( ) ad oggi, nel Deposito ButanGas S.p.A. di Sannicandro di Bari non sono state approntate modifiche ex-dm per tanto in ottemperanza a quanto previsto dalla circolare emanata dal Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile - Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Area Rischi industriali prot. n. DCPST/A4/RS/3000 Riesame del RdS ai sensi dell art. 8 del D.Lgs. 334/99. Chiarimenti del , il Gestore Dott. Sergio Cetta dichiara che NULLA E MUTATO rispetto alla precedente versione del RdS. Il presente RdS oltre ad essere riferito alla situazione reale odierna tiene conto delle integrazioni richieste dal CTR della Puglia durante la Istruttoria del RdS Nello stabilimento sono presenti le seguenti sostanze pericolose, contemplate nell Allegato I parte 1 e 2 del D.Lgs. 334/99: Sostanza Allegato I Parte Classe Frase di Rischio 1 Simbolo Pericolo Gas liquefatti estremamente infiammabili e gas naturale (GPL & GN) 1 F+ (punto 8) R12 F+ Vernici 2 F (punto 7b) R11 F Diluenti per vernici 2 F (punto 7b) R11 F Gasolio 2 F (punto 9 ii) R51/53 N 1 R12: Estremamente infiammabile R11: Facilmente infiammabile R51/53: Tossico per gli organismi acquatici

3 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 2 di 133 Per quanto riguarda i quantitativi massimi stoccati: Sostanze elencate nell Allegato I parte 1 del D.Lgs. 334/99 Sostanza Gas liquefatti estremamente infiammabili e gas naturale (GPL & GN) Quantità max Soglia Soglia (t) Art. 6 Art Sostanze elencate nell Allegato I parte 2 punto 7b (Facilmente infiammabili) del D.Lgs. 334/99 Sostanza Quantità max (t) Soglia Art. 6 Soglia Art. 8 Vernici 3.0 Diluenti per vernici 1.0 Somma F (punto 7b) Sostanze elencate nell Allegato I parte 2 punto 9 ii (Tossico per gli organismi acquatici) del D.Lgs. 334/99 Sostanza Quantità max (t) Soglia Soglia Art. 6 Art. 8 Gasolio 2.0 Somma N (punto 9 ii) In base a quanto sopra, poiché le sostanze superano sia individualmente sia come categoria di sostanze la relativa soglia della colonna 3 All. I parte 2, lo Stabilimento risulta soggetto agli obblighi dell art. 8 del D. Lgs. 334/99 (trasmissione del Rapporto di sicurezza) nonché soggetto agli obblighi, di cui all art. 6 (presentazione della Notifica e della Scheda di Informazione di cui all Allegato V del D. Lgs. 334/99), e art. 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza e Politica di Prevenzione degli Incidenti Rilevanti), del medesimo Decreto.

4 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 3 di 133 Le informazioni contenute nel presente Rapporto sono fornite sotto vincolo di riservatezza. Il loro uso dovrà essere limitato esclusivamente agli scopi fissati dal D.Lgs. 334/99. Chiunque venga incaricato di esaminare il presente Rapporto è tenuto a non divulgare le informazioni di cui venga a conoscenza, così come disposto dall art. 22 del D.Lgs 334/99.

5 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 4 di 133 INDICE PREMESSA...1 A.1 DATI IDENTIFICATIVI E UBICAZIONE DELL'IMPIANTO...9 A.1.1 DATI GENERALI...9 A Ragione sociale...9 A Denominazione ed ubicazione dell'impianto o deposito...9 A Responsabile progettazione esecutiva dell impianto...10 A Responsabile del Rapporto di Sicurezza...10 A.1.2 LOCALIZZAZIONE E IDENTIFICAZIONE DELL'IMPIANTO...11 A Corografia della zona...11 A Posizione dell'impianto...11 A Piante e sezioni dell'impianto...11 B.1 INFORMAZIONI RELATIVE ALL'IMPIANTO...12 B.1.1 STRUTTURA ORGANIZZATIVA...12 B Organigramma...12 B Entità del personale presente...12 B Addestramento del personale...12 B.1.2 DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ...13 B Descrizione delle attività soggette a notifica...14 B Codice dell'attività...14 B Tecnologia di base adottata nella progettazione del processo...14 B Precisazioni riguardanti processi tecnologici nuovi...15 B Schema a blocchi e schema di processo...16 B Elementi dell impianto...19 B Serbatoi di stoccaggio...21 B Sala pompe e compressori...25 B Punti di travaso...27 B Riempimento e manutenzione bombole...28 B Capannone di imbottigliamento B Locale bonifica, collaudo e manutenzione B Piping e accessori...31 B Viabilità interna...31 B Palazzina uffici...32 B Locale Compressori aria...32 B Locale Gruppo elettrogeno e cabina elettrica...33 B Locale motopompe anticendio iniezione acqua e riserva idrica...33 B Altri edifici...34 B Odorizzazione e denaturazione...34 B Altre attività...34 B Distanze di sicurezza...34 B Capacità produttiva...35

6 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 5 di 133 B Informazioni sulle sostanze adoperate, immagazzinate o prodotte...36 B Dati e informazioni sostanze...36 B Fase delle attività in cui le sostanze intervengono o possono intervenire...36 B Quantità massima effettiva delle sostanze pericolose, presenti nell'impianto...37 B Quantita massima di GPL B Quantitativo massimo delle restanti sostanze pericolose rientranti nel campo di applicazione del D.Lgs. 334/ B Classificazione del Deposito ai sensi del D.Lgs. 334/ B Comportamento chimico/fisico delle sostanze in condizioni normali...43 B Forma in cui le sostanze possono trasformarsi in caso di anomalie...43 B Presenza contemporanea di sostanze tra loro incompatibili...43 B.1.3 ANALISI PRELIMINARE DELLE AREE CRITICHE...44 C.1 SICUREZZA DELL'IMPIANTO...47 C.1.1 SANITÀ E SICUREZZA DELL'IMPIANTO...47 C Esperienza storica...47 C.1.2 REAZIONI INCONTROLLATE...48 C Reazioni fortemente esotermiche e/o difficili da controllare...48 C.1.3 C DATI METEOROLOGICI E PERTURBAZIONI GEOFISICHE, CERAUNICHE E METEOMARINE...48 Condizioni meteorologiche...48 C Perturbazioni geofisiche e cerauniche...49 C Terremoti...49 C Fulminazioni a terra...49 C Inondazioni...49 C Trombe d aria...49 C.1.4 INTERAZIONI CON ALTRI IMPIANTI...50 C.1.5 ANALISI DELLA SEQUENZA DEGLI EVENTI INCIDENTALI...52 C Modalità di esecuzione dell analisi...52 C Individuazione degli eventi incidentali mediante analisi di operabilità...52 C Valutazione frequenza attese di accadimento degli eventi pericolose...55 C TOP EVENT 1, 2, 12, 13: Rilasci da piping C TOP EVENT 3: Rilasci di GPL liquidio da tubazione di drenaggio C TOP EVENT 4: Rilascio di GPL in fase gas da PSV per sovrapressione C TOP EVENT 5: Rilascio di GPL da PSV per sovrariempimento C TOP EVENT 6: Rilascio istantaneo del contenuto del serbatoio C TOP EVENT 7: Collasso termico con BLEVE del serbatoio di stoccaggio C TOP EVENT 8 Rilascio dagli organi di collegamento IMPIANTO-ATB/FC ai punti di travaso C TOP EVENT 9 Rilascio di GPL per rottura serbatoio ATB/FC C TOP EVENT 10 Collasso termico con BLEVE dell Autobotte/Ferrocisterna C TOP EVENT 11 Rilascio di GPL per rottura macchinario di movimentazione C Ubicazione e punti critici dell'impianto...78 C Comportamento impianto per indisponibilità reti di servizio...78 C Mancanza energia elettrica...78 C Mancanza acqua...78 C Mancanza aria compressa...79 C Mancanza di altre reti di servizio...79

7 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 6 di 133 C.1.6 C.1.7 STIMA DELLE CONSEGUENZE DEGLI EVENTI INCIDENTALI...80 DESCRIZIONE PRECAUZIONI ASSUNTE PER PREVENIRE GLI INCIDENTI...85 C Precauzioni impiantistiche ed operative...85 C Organi di intercettazione...85 C Valvole pneumatiche ON/OFF C Valvole manuali di intercettazione C Valvole di non ritorno C Valvole a blocco meccanico tipo Flip-Flap C Valvole a molla tipo dead man C Valvola di fondo vettori mobili C Pulsanti di emergenza C Pulsanti di attivazione acqua antincendio C Controllo automatizzato C Precauzioni operative...94 C Accorgimenti per prevenire rischi dovuti ad errore umano...95 C Precauzioni assunte nella progettazione dell impianto...95 C Difesa da perturbazioni naturali...95 C Perturbazioni geofisiche C Perturbazioni cerauniche C Inondazioni C Difesa da potenziali esplosioni C Perturbazioni meteomarine C Protezione delle strutture contro l incendio C Precauzioni per evitare urti accidentali a serbatoi e tubazioni C.1.8 PRECAUZIONI PROGETTUALI E COSTRUTTIVE...98 C Norme e criteri utilizzati per la progettazione elettrica e strumentale...98 C Norme per la progettazione dei sistemi di scarico della pressione...99 C Identificazione punti di emissione...99 C Scarichi delle valvole di sicurezza C Scarichi al vento da serbatoi C Linee di prelievo campioni C Linee di drenaggio C Scarichi di pompe, compressori C PRV C Linee di scarico dei bracci rigidi dotati di attacchi rapidi fase liquida presso i punti di travaso 101 C Controllo valvole di sicurezza e sistemi di blocco con impianto in marcia C Norme di progettazione di recipienti, serbatoi e tubazioni C Serbatoi di stoccaggio GPL C Tubazioni C Protezione contro le sostanze corrosive C Ubicazione sostanze corrosive C Determinazione sovraspessori di corrosione C Organizzazione e procedure

8 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 7 di 133 C Sistemi di blocco C Sistemi di blocco automatico del riempimento dei serbatoi di stoccaggio C Blocco per presenza di fughe gas C Blocco per intervento pulsanti di emergenza C Blocco per rilevazione incendi C Sistema Flip-Flap C Blocco di messa a terra al punto di travaso C Frequenza di prova dei sistemi di blocco C Provvedimenti contro presenza miscele infiammabili in luoghi chiusi C Ubicazione della ventilazione di aree interne C Precauzioni per evitare urti accidentali a serbatoi e tubazioni C.1.9 SISTEMI DI RILEVAMENTO C Sistemi di rilevamento di gas infiammabili C Sistema di rilevazione incendi C Frequenza di prova dei rilevatori fuga gas D.1 Condizioni di emergenza e relativi apprestamenti D.1.1 SOSTANZE EMESSE D.1.2 EFFETTI INDOTTI SU IMPIANTI A RISCHIO DA INCENDIO O ESPLOSIONI D.1.3 SISTEMI DI CONTENIMENTO D Sistemi per il contenimento di sostanze infiammabili D Sistema di iniezione acqua ai serbatoi D.1.4 MANUALE OPERATIVO D.1.5 SEGNALETICA DI EMERGENZA D.1.6 FONTI DI RISCHIO MOBILI D Tipi di fonte di rischio D ATB e o FC sotto travaso o in sosta D Altre fonti di rischio D.1.7 MISURE PER EVITARE CEDIMENTI CATASTROFICI DELLE TUBAZIONI O DEI SERBATOI D Distanze di sicurezza interne D Muri di schermo D Sistemi di raffreddamento e barriere d acqua D.1.8 SISTEMI DI PREVENZIONE ED EVACUAZIONE IN CASO DI INCIDENTE D.1.9 RESTRIZIONI PER L'ACCESSO AGLI IMPIANTI D Norme di accesso D Guardiania D Recinzione D.1.10 MISURE CONTRO L'INCENDIO

9 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 8 di 133 D Descrizione impianto per la prevenzione ed estinzione degli incendi D Organizzazione antincendio - Impianti, attrezzature, organizzazione e periodicità delle verifiche. 120 D Punti di travaso ATB: D Punti di travaso ATB/FC: D Capannone imbottigliamento: D Area stoccaggio bombole D Area ATB in sosta D Area FC in sosta D Definizione della massima portata d acqua e del sistema di pompaggio D Impianto di pompaggio acqua antincendio D Progettazione del sistema di drenaggio D Quantità, tipo, disponibilità di prodotti estinguenti D Sorgente e disponibilità idrica in caso di incendio D Quantità e tipo di altri estinguenti D Certificato Prevenzione Incendi D Estinzione con gas inerte D.1.11 SITUAZIONI DI EMERGENZA E RELATIVI PIANI D Ubicazione su planimetria di sale di controllo, uffici e laboratori D Mezzi di comunicazione D Ubicazione dei servizi di emergenza D Programma di addestramento per l emergenza D Descrizione vie di fuga ed uscite di emergenza D Piano di emergenza interno D Nominativi delle persone abilitate ad attuare i piani di emergenza E.1 IMPIANTI DI TRATTAMENTO, SMALTIMENTO E ABBATTIMENTO E.1.1 TRATTAMENTO E DEPURAZIONE REFLUI E Descrizione impianti di trattamento e depurazione reflui installati E Caratteristiche della rete fognaria E.1.2 SMALTIMENTO E STOCCAGGIO RIFIUTI E Autorizzazioni per stoccaggio provvisorio rifiuti tossico-nocivi E.1.3 ABBATTIMENTO EFFLUENTI GASSOSI F.1 MISURE ASSICURATIVE E GARANZIA PER I RISCHI G.1 INDICE ALLEGATI

10 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 9 di 133 A.1 DATI IDENTIFICATIVI E UBICAZIONE DELL'IMPIANTO A.1.1 A Dati generali Ragione sociale Ragione Sociale: ButanGas S.p.A. Sede Legale: Foro Traiano, 1/A Roma (RO) Sede Amministrativa: Via Larga 9/ Milano (MI) A Denominazione ed ubicazione dell'impianto o deposito Il deposito ButanGas S.p.A., oggetto di questo Rapporto, é ubicato presso: Contrada San Felice - Zona Industriale di Sannicandro di Bari Sannicandro di Bari (BA). Inoltre, come indicato su mappa IGM 1:25000 (in allegato n. 1), le coordinate geografiche sono: - Coordinate GAUSS BOAGA: Latitudine : N Longitudine : E - Coordinate UTM: X = Y = Fuso = 33T Quadrante = VF (33T VF ) Il Gestore, ai sensi del D.Lgs. 334/99, è il Dott. Sergio Cetta. Il Responsabile del Deposito di Sannicandro di Bari, ai sensi del D.M , è il P.N. Sig. Riccardo Sansone, mentre il suo sostituto è il Sig. Raffaele Silvestri.

11 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 10 di 133 A Responsabile progettazione esecutiva dell impianto La progettazione esecutiva degli impianti e delle apparecchiature oggetto del presente Rapporto di Sicurezza sono state coordinate dal Direttore Tecnico della ButanGas S.p.A., Dott. Ing. Marco Cattoni iscritto all Ordine degli Ingegneri della Provincia di Como al n Il gruppo ButanGas S.p.A. esercisce complessivamente n. 9 stabilimenti di stoccaggio, travaso ed imbottigliamento di GPL distribuiti su tutto il territorio nazionale ed estende la propria attività anche all estero. Può quindi definirsi Azienda Specializzata nella progettazione, costruzione ed esercizio dei depositi di GPL. In allegato 2 si riporta il Curriculum Vitae dell Ing. Marco. Cattoni. A Responsabile del Rapporto di Sicurezza Il presente documento, aggiornamento quinquennale del RdS del Deposito di Sannicandro di Bari è stato elaborato dall Ufficio Tecnico della ButanGas S.p.A. in ottemperanza a quanto stabilito dall art. 8, comma 7, lettera a) del D.Lgs. 334/99, nonché dal Sistema di Gestione della Sicurezza della Società. Il Team Leader del Gruppo di Lavoro costituito per la stesura del RdS è stato l Ing. Daniel L. Mavero, (RSGS - Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza del Gruppo ButanGas S.p.A.) iscritto all Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lodi al n 447. In allegato 2/A si riporta il Curriculum Vitae dell Ing. Daniel L. Mavero dal quale si evince che lo stesso vanta ampia esperienza nella redazione di documenti tecnici afferenti ad insediamenti e/o attività a rischio di incidente rilevante in base a quanto previsto dal D.Lgs 334/99. La responsabilità del presente documento è del Gestore dello Stabilimento Dott. Sergio Cetta.

12 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 11 di 133 A.1.2 A Localizzazione e identificazione dell'impianto Corografia della zona L area destinata allo stoccaggio e movimentazione di GPL è costituita da una striscia di terreno delimitata: - a NORD: Terreno di proprietà, - a OVEST: Stabilimento Jannone Tubi, - ad SUD: Dorsale di collegamento raccordo ferroviario ButanGas S.p.A., - ad EST: Terreno a destinazione industriale. L unica attività industriale presente nei pressi del deposito è costituita dallo stabilimento Jannone Tubi S.r.l. (lato Ovest) ove vengono effettuate lavorazione di laminazione a freddo. In allegato 1 si riporta la coreografia della zona (Mappa IGM scala 1:25000) con evidenziato il perimetro dello stabilimento e le aree circostanti per un raggio di 5 km. A Posizione dell'impianto In allegato 3 si riporta la mappa dello stabilimento (scala 1:5000) e le aree circostanti per un raggio di 1 km (riferita al baricentro geometrico dello stabilimento) nonché, la situazione di contorno nel raggio di 500 m dal confine dello stabilimento. Si precisa che l ubicazione del deposito è situata su terreni classificati zona industriale e si evidenzia un indice reale di edificazione inferiore a 1,5 m 3 /m 2. A Piante e sezioni dell'impianto In allegato 4 si riporta la Planimetria generale dell Impianto con evidenziate le strutture, l impianto di produzione, le aree di stoccaggio e i servizi.

13 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 12 di 133 B.1 INFORMAZIONI RELATIVE ALL'IMPIANTO B.1.1 B Struttura organizzativa Organigramma In allegato 5 si riporta la procedura BUT-SAN 1.01 Organigramma mansionari e definizione delle responsabilità, contenente l organigramma aziendale per la sicurezza e la attribuzione delle responsabilità alle Funzioni aziendali nell ambito del Sistema di Gestione della Sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti sia a livello di gruppo sia a livello di Deposito. B Entità del personale presente L entità del personale presente presso il deposito è la seguente: Responsabile del deposito: 1 Impiegati: 2 Capo Ribalta: 1 Operai: 8 Per quanto alle presenze in deposito vanno aggiunti: personale della Filiale commerciale ButanGas S.p.A. (15 persone); personale della Filiale commerciale ospite (12 persone) personale ditte esterne (2 persone). Quindi il massimo numero di persone presenti contemporaneamente in deposito è pari a 41 unità. B Addestramento del personale Il personale addetto al deposito viene inserito nella propria posizione operativa dopo un periodo di addestramento durante il quale. Il personale durante tale periodo viene formato sui seguenti aspetti:

14 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 13 di 133 Caratteristiche dei prodotti trattati. Rischi connessi con le attività. Regolamento interno di sicurezza. Manuale operativo. Piano di emergenza interno. Uso delle apparecchiature di protezione. Uso delle attrezzature antincendio. La formazione del personale è affidata al Responsabile del deposito coadiuvato di altre funzioni aziendali, ed anche a società esterne secondo le disposizioni dell organizzazione centrale (vedi allegato 6 BUT-SAN 8.01 Attività di informazione, formazione e addestramento del personale e BUT-SAN Attività di informazione, formazione e addestramento del personale neoassunto o per cambio di mansione ). Il Responsabile del deposito, P.N. Sig. Riccardo Sansone, vanta esperienza pluriennale nella conduzione di depositi di GPL, inoltre ha partecipato al corso previsto dal DM ottenendo l attestato di idoneità alla Direzione di depositi di GPL. Il personale presente in impianto partecipa a corsi/incontri di formazione con cadenza periodica, secondo un apposito piano sviluppato dallo stabilimento. Inoltre con periodicità quadrimestrale, riportate su apposito registro, vengono eseguite esercitazioni del piano di emergenza interno in bianco e annualmente sono organizzate prove a fuoco per gli addetti all impianto presso un campo di esercitazione esterno al deposito.

15 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 14 di 133 B.1.2 B Descrizione delle attività Descrizione delle attività soggette a notifica L'attività svolta nello stabilimento consiste nella ricezione, stoccaggio, miscelazione, imbottigliamento e spedizione (sfuso ed in bombole) di gas di petrolio liquefatti (GPL). I quantitativi di GPL che sono stoccati nel deposito risultano superiori a quelli minimi previsti nell'allegato I parte 1 colonna 3 del D.Lgs. 334/99, ovvero superiori a 200 t. B Codice dell'attività Il codice dell attività secondo la nuova classificazione del Ministero dell Economia (ATECOFIN 2007) è: : Miscelazione di gas petroliferi liquefatti (GPL) e loro imbottigliamento. B Tecnologia di base adottata nella progettazione del processo Le principali attività svolte all interno del deposito sono le seguenti: svolta). Ricezione GPL tramite autobotti (ATB) e/o ferrocisterne (attività mai Stoccaggio GPL. Miscelazione di GPL. Movimentazione GPL. Imbottigliamento e spedizione di GPL in bombole. Caricamento e spedizione di GPL sfuso in ATB.

16 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 15 di 133 Non avvengono pertanto processi di trasformazione del prodotto, ma soltanto movimentazione dello stesso. La tecnologia di base adottata nella progettazione degli impianti (serbatoi, punti di travaso, ecc.) è quella tipica ed ampiamente collaudata di questo settore industriale. B PRECISAZIONI RIGUARDANTI PROCESSI TECNOLOGICI NUOVI Non si tratta di processo tecnologico di tipo nuovo. La Società ButanGas S.p.A, e consociate, gestisce in Italia 8 depositi di GPL distribuiti come segue: Catania (CT) 3000 m 3 ; Napoli (NA) m 3 ; Montalto Uffugo (CS) 1955 m 3 ; Porcari (LU) 600 m 3 ; Pescara (PE) 900 m 3 ; Porto Torres (SS) 5000 m 3 ; Sannicandro di Bari (BA) 1600 m 3 ; Volpiano (TO) 1900 m 3 ; Cesana Brianza (LC) 800 m 3.

17 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 16 di 133 B Schema a blocchi e schema di processo Le attività principali svolte presso l impianto evidenziate nello schema a blocchi riportato in allegato 7 2, sono le seguenti: i. Ricezione di GPL tramite autobotti della capacità media di 20 t. Il GPL, tramite autobotti, viene ricevuto presso i punti di travaso e da qui inviato ai serbatoi di stoccaggio. Il collegamento tra i serbatoi e la zona di travaso è realizzato mediante linee fuori-terra e interrate a circuito chiuso, di cui una dedicata alla movimentazione della fase liquida e l'altra alla movimentazione della fase vapore. La connessione all autobotte avviene, sia per la fase liquida sia per la fase gassosa, mediante bracci metallici dotati di dispositivo break-away. Il prodotto viene movimentato con l ausilio di compressori (posizionati nel locale sala pompe e compressori; detto locale è aperto su tre lati e provvisto di tettoia) i quali aspirano prodotto gassoso da un serbatoio fisso e lo inviano nella parte alta dell autobotte da scaricare. Mediante tale operazione si genera il P necessario per il trasferimento del GPL in fase liquida al serbatoio di stoccaggio. I punti di travaso sono dotati di apposite pesa a ponte per accertare con precisione i quantitativi di prodotto sfuso movimentati in ingresso ed in uscita. ii. Ricezione di GPL tramite ferrocisterne della capacità media di 40 t (attività mai svolta). Il GPL, in ferrocisterne disposte in appositi convogli ferroviari, perviene al deposito tramite apposito raccordo ferroviario. Il convoglio viene depositato temporaneamente nelle apposite aree di sosta (2 binari uno adibito alle ferrocisterne piene ed un altro a quelle 2 Pere completezza del documento in allegato 7/A si riporta lo schema di flusso del Deposito

18 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 17 di 133 iii. iv. vuote non bonificate; entrambe le aree, sono dotate di impianto di raffreddamento per l intera superficie del convoglio, e rilevatori fuga gas). Di volta in volta, le ferrocisterne contenenti GPL vengono trasportate al punto di travaso ove il prodotto in esse contenute viene inviato ai serbatoi di stoccaggio. Il collegamento tra i serbatoi e la zona di travaso è realizzato mediante linee fuori-terra e interrate a circuito chiuso, di cui una dedicata alla movimentazione della fase liquida e l'altra alla movimentazione della fase vapore. La connessione alla ferrocisterna avviene, a mezzo bracci metallici dotati di dispositivo break-away tramite valvole flip-flap per la fase liquida, mentre per la fase gas tramite manichetta corazzata. Il prodotto viene movimentato con l ausilio di compressori (posizionati nel locale sala pompe e compressori; detto locale è aperto su tre lati e provvisto di tettoia) i quali aspirano prodotto gassoso da un serbatoio fisso e lo inviano nella parte alta dell autobotte da scaricare. Mediante tale operazione si genera il P necessario per il trasferimento del GPL in fase liquida al serbatoio di stoccaggio. Al punto di travaso è istallata un apposita pesa ferroviaria, per accertare con precisione i quantitativi di prodotto sfuso movimentato, dotata di un impianto di aspirazione e di rilevatore fuga gas tarato al 25% LIE, cosi come richiesto dalla normativa cogente (DM ). Miscelazione di prodotto. Eventuali stoccaggi di GPL di varie densità possono essere miscelati per dare luogo ad una miscela desiderata. Riempimento di bombole (idonee al contenimento del GPL allo stato liquido) a mezzo di giostra dotata di 18 dosatori (per bombole da 10, 14,

19 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 18 di , 20 e 25 kg) tramite pompe e loro successivo immagazzinamento temporaneo in apposita area. v. Caricamento autobotti, della capacità media di 5.5 t, destinate al rifornimento di piccoli serbatoi installati presso la clientela. Il collegamento tra i serbatoi e la zona di travaso è realizzato mediante linee fuori-terra e interrate a circuito chiuso, di cui una dedicata alla movimentazione della fase liquida e l'altra alla movimentazione della fase vapore. La connessione all autobotte avviene, sia per la fase liquida sia per la fase gassosa, mediante bracci metallici dotati di dispositivo break-away. Il prodotto viene movimentato con l ausilio di pompe (ubicate nel locale sala pompe e compressori; detto locale è aperto su tre lati e provvisto di tettoia) le quali aspirano prodotto in fase liquida da un serbatoio fisso e lo inviano all autobotte. Il quantitativo di prodotto da caricare è preimpostato tramite apposita apparecchiatura elettronica per impedire il sovrariempimento dell autobotte. vi. Manutenzione bombole. vii. Collaudo bombole. viii. Spedizione bombole piene a mezzo autocarri.

20 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 19 di 133 REGIME DI PRESSIONE, TEMPERATURA E PORTATA Rif. schema a blocchi in all.6 A B C Servizio Stoccaggio GPL P (bar) Tensione di vapore a T amb T Q max ( C) (m 3 /h) -10/+50 N.A. Scarico ATB 18 Ambiente 75 Carico ATB 14 Ambiente 70 Riempimento bombole 18 Ambiente 14 B ELEMENTI DELL IMPIANTO Con riferimento alla planimetria generale del deposito, riportata in allegato 4 le principali unità del deposito sono: a) Parco serbatoi per lo stoccaggio del GPL, composto da quattro serbatoi cilindrici orizzontali tumulati per lo stoccaggio di GPL, ciascuno da 400 m 3 ; b) Sala pompe GPL, di superficie in pianta pari a 50 m 2, aperta su un lato e contenente il seguente macchinario: - due elettropompe da 70.0 m 3 /h cad, - due elettropompe da 14.0 m 3 /h cad, - due elettrocompressori da 75.0 m 3 /h cad; c) Due punti di travaso, dotati dotato di apposite pesa a ponte per la preimpostazione del carico, GPL di cui: i. n 1 adibito alle operazioni di carico/scarico ATB; ii. n 1 adibito sia al carico/scarico ATB, sia allo scarico FC. d) Capannone imbottigliamento avente superficie totale pari a circa 700 m 2, divisa da un muro tagliafiamme in n. 2 aree separate da muro, ove

21 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 20 di 133 vengono effettuate rispettivamente le operazioni di cernita, riempimento bombole e pallettizzazione bombole piene, e di verniciatura sabbiatura e ricollaudo; e) Locale compressori d aria, ove sono posizionati n. 2 compressori, di cui uno titolare e l altro di riserva, con due serbatoi di accumulo da 2000 l. f) Locale gruppo elettrogeno a cui sono asservite le utenze elettriche di emergenza in assenza di alimentazione ENEL; g) Area di stoccaggio bombole piene e vuote, pallettizzate; h) Area sosta autobotti (ATB) e autocarri (ATC); i) Area sosta ferrocisterne (FC); j) Officina avente superficie totale pari a circa 170 m 2 ; k) Locale quadri elettrici; l) Locale servizi e spogliatoi operai; m) Palazzina Uffici; n) Magazzini; o) Sala pompe antincendio con motopompa di iniezione acqua ai serbatoi; p) Area stoccaggio (sotto tettoia) di vernici e rifiuti speciali; q) Cabina trasformazione Mt/bt. Nello stabilimento vi sono inoltre installati: - una vasca in c.a. fuori terra, costituente la riserva idrica antincendio da 1500 m 3, con adiacente sala pompe antincendio; - una pompa sommersa per il reintegro della riserva idrica acqua antincendio con acqua di pozzo; - un piccolo serbatoio di GPL interrato da 3 m 3 (3000 l), utilizzato per alimentare le caldaie di riscaldamento delle palazzine uffici e del locale servizi e spogliatoi operai ; - un piccolo serbatoio interrato da 1 m 3 (1000 l), per lo stoccaggio di gasolio per alimentazione gruppo elettrogeno.

22 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 21 di 133 B SERBATOI DI STOCCAGGIO Il parco serbatoi, come detto in precedenza, è composto da quattro serbatoi cilindrici orizzontali fuori terra tumulati, identici per costruzione e dotazione di accessori. Nella tabella di seguito riportata si presentano le caratteristiche costruttive dei serbatoi: N Ø Lunghezza V totale P progetto T progetto Serbatoio totale [m] [m] [m 3 ] [bar] [ C] S /+50 S /+50 S /+50 S /+50 La capacità geometrica totale di stoccaggio è pari a 1600 m 3. Di seguito si descrivono le caratteristiche principali dei serbatoi di stoccaggio. I serbatoi S1, S2, S3 ed S4, posano su fondazioni in c.a. opportunamente dimensionate e sono stati ricoperti completamente con sabbia inerte e con terra vegetale in modo tale da assicurare almeno 1.0 m di spessore minimo totale di materiale di ricoprimento garantendo in ogni caso, che le flange superiori siano a vista. Al fine di migliorare il contenimento della copertura dei serbatoi, è stata realizzata una cordolatura di circa 50 cm. I serbatoi sono stati rivestiti con doppia guaina bituminosa con fibre di vetro per garantire la protezione passiva contro eventuali processi corrosivi. Ogni singolo serbatoio è stato elettricamente isolato dal resto dell impianto con interposizione di giunti dielettrici e dotato di protezione catodica, di tipo attivo, a corrente impressa.

23 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 22 di 133 Il sistema di protezione catodica è equipaggiato con strumentazione in grado di monitorarne il corretto funzionamento ai fini di rilevare eventuali scostamenti dei parametri di funzionamento che attestino l effettivo stato di protezione catodica del serbatoio. Inoltre ogni serbatoio è dotato di un apposito attacco su cui è collocato il cassetto di distribuzione delle due valvole di sicurezza (PSV Pressure Security Valve) da 4 di cui una titolare e l altra di riserva al fine di averne sempre una in servizio anche in fase di manutenzione e controllo. Le PSV sono del tipo a Molla, fornite dalla AST e hanno una portata di efflusso massima pari a 42.5 t/h. Quota di Portata di N N Tipo di scarico efflusso Serbatoio PSV PSV [m] [t/h] Fornitore S1 2 A molla AST S2 2 A molla AST S3 2 A molla AST S4 2 A molla AST

24 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 23 di 133 I serbatoi sono dotati di n 3 boccaporti flangiati di diametro 32 con sporgenza di 1200 mm dalla generatrice superiore alla sommità della flangia di chiusura. I passi d uomo sono dotati delle seguenti connessioni: PASSO D UOMO CONNESSIONI A (Testa) - n. 1 connessione tubazione prelievo fase gas (3 ), - n. 1 connessione per indicatore di temperatura fase gas (1 ), - n. 1 connessione per indicatore di temperatura fase liquida (1 ), - n. 1 connessione per cassetto di derivazione PSV (4 ), B (Centrale) - n. 1 connessione per misuratore di livello a bindella (B) per misure fiscali (2 ), - n. 1 connessione blocco di altissimo (HxHLA) ed un allarme di alto livello (HLA) realizzati con interruttore di livello (LS) elettronico (2 ), - n. 1 connessione per trasmettitore elettronico continuo di livello (LT) del tipo a dislocatore. Tale trasmettitore fornisce una indicazione locale (LI) ed una indicazione remota del livello. Sullo stesso segnale del trasmettitore sono settate un allarme per alto livello (HLA) e un allarme per basso livello (LLA) (4 ), - n. 1 connessione per sonda termometrica (2 ), - n. 1 connessione per indicatore di pressione (1 ), - n. 1 pozzetto cieco (1 ). C - apertura per accesso a serbatoio con scala, (Coda) - n. 1 connessione disponibile per sfiato (2 ).

25 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 24 di 133 Per quanto inerente le connessioni di processo del serbatoio si sottolinea che, onde ridurre le probabilità di rilasci in fase liquida, dalla linea di estrazione del prodotto, la stessa è del tipo incamiciata, e collegata al serbatoio nel punto più basso tenendo conto della pendenza del serbatoio stesso. La stessa non presenta sporgenze verso l interno in modo tale da consentire il completo svuotamento. La tubazione è incamiciata in idoneo tubo camicia da 10 applicato sulla generatrice inferiore e dotata di pressostato per il rilevamento di eventuali variazioni di pressione all interno dell intercapedine tubo/camicia. Al fine di garantire un immediata intercettazione delle perdite sulle connessioni di esercizio sono installate le seguenti valvole: - prelievo/immissione fase liquida: n. 1 valvola d intercettazione manuale, n. 1 valvola a comando pneumatico ON/OFF (6 ); - prelievo campioni: con doppia valvola di intercettazione, di cui una manuale (1 ) e a distanza di almeno 0.6 m la seconda del tipo a molla (3/4 ) con chiusura automatica in assenza d intervento dell operatore. - spurgo: derivata a valle della valvola pneumatica sulla linea di prelievo/immissione fase liquida con doppia valvola di intercettazione di cui una manuale (3/4 ) e la seconda di tipo a molla (3/4 ) con chiusura automatica in assenza d intervento dell operatore. - aspirazione/mandata compressori: n. 1 valvola d intercettazione manuale, n. 1 valvola a comando pneumatico ON/OFF (3 ). Tutte le valvole d intercettazione manuali sono progettate per pressioni non inferiori a 40 bar e tali da non consentire apprezzabili perdite verso l esterno se investite dal fuoco. Sono stati eseguiti controlli non distruttivi, liquidi penetranti, magnestoscopia e ultrasuoni, su tutti i giunti saldati.

26 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 25 di 133 B SALA POMPE E COMPRESSORI La sala pompe e compressori è situata in prossimità del parco serbatoi è provvista di tettoia e aperta su tre lati. L area coperta è di circa 50 m 2 ed il macchinario è disposto su di un unica platea di cemento, a livello del piano stradale. Le pompe e i compressori sono stati progettati in conformità a quanto stabilito nel DM (Titolo VII Altre attrezzature per il GPL ). In particolare si precisa quanto segue: a. Le pompe e i compressori sono progettati per la massima pressione raggiungibile durante l'esercizio, tenendo anche conto della sovrapressione di mandata e comunque per una pressione non inferiore a 30 bar. b. I compressori sono dotati di valvola di sicurezza sulla mandata. Un unica trincea tubazioni collega la sala pompe con il parco serbatoi. Il collegamento tra sala pompe e locale imbottigliamento nonché tra sala pompe e punti di travaso, avviene tramite appositi cunicoli riempiti di sabbia e ricoperti con beole. Nella sala pompe sono installate quattro pompe centrifughe per GPL e due compressori. Le due pompe denominate P1 e P2, della portata di 70 m 3 /h cad., sono intercambiabili e collegate per aspirare dai quattro serbatoi e per rifornire il punto di travaso (carico) autobotti. È anche possibile, tramite il suddetto macchinario, effettuare il travaso da un serbatoio all altro in caso di emergenza, in accordo al DM Le due pompe denominate P3 e P4, della portata di 14 m 3 /h cad., sono intercambiabili e collegate per aspirare dai quattro serbatoi ed inviare il GPL alla giostra per il riempimento delle bombole.

27 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 26 di 133 I due compressori denominati C1 e C2, della capacità singola di 75 m 3 /h, aspirano la fase gas dai quattro serbatoi comprimendolo verso le autobotti e/o ferrocisterne cariche durante il travaso nei serbatoi. Tutte le pompe sono protette dal fenomeno di cavitazione per mezzo dell allarme e blocco di basso livello dei serbatoi. I compressori sono dotati di un sistema di blocco per alto livello liquido sia nel serbatoio di stoccaggio sia nel polmone di aspirazione, ed inoltre, sono dotati di blocco per bassa e alta pressione su aspirazione e mandata, oltre che di valvola di sicurezza. In sala pompe e compressori sono presenti n 2 rilevatori di fughe gas e incendi e pulsante di emergenza. SALA POMPE E COMPRESSORI GPL TIPO DI SIGLA Q SERVIZIO MACCHINA (m 3 /h) Elettropompa centrifuga P1 70 Carico ATB e/o dislocamento Elettropompa centrifuga P2 70 Carico ATB e/o dislocamento Elettropompa centrifuga P3 14 Imbottigliamento GPL Elettropompa centrifuga P4 14 Imbottigliamento GPL Elettrocompressore C Discarica ATB/FC Elettrocompressore C Discarica ATB/FC 3 Capacità di spostamento liquido

28 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 27 di 133 B PUNTI DI TRAVASO Il deposito è dotato di due punti di travaso ATB denominati PT1 e PT2 situati in direzione E rispetto ai serbatoi. Il PT1, ubicato a 20 metri dal mantello del serbatoio più vicino, è adibito al carico/scarico ATB. Il secondo PT2, adibito sia alle operazioni di carico scarico ATB sia allo scarico FC è, defilato dal PT1 di circa 20 m in direzione E e 25 m in direzione S e sopraelevato di circa 4 m rispetto al capannone di imbottigliamento. Essi sono protetti da impianto fisso a pioggia dedicato per l intera superficie dei vettori al travaso e le apparecchiature di collegamento e da rilevatori gas/incendi. Inoltre, sono dotati di pulsanti per l attivazione acqua antincendio, e pulsante di emergenza. Il punto di travaso PT1 è dotato di bracci rigidi per la fase liquida e la fase gassosa, le cui estremità sono equipaggiate con valvole manuali e ON/OFF e con dispositivi di blocco meccanico (dispositivo break-away) in grado di fronteggiare un eventuale rilascio in fase liquida per rottura di una connessione. Il punto di travaso PT2 è costituito da due colonne separate. La prima dedicata al carico/scarico ATB è gemella del punto PT1, mentre la seconda adibita alle operazioni di scarico FC, è dotata di braccio rigido per la fase liquida e manichetta corazzata per la fase gassosa le cui estremità sono equipaggiate con valvole manuali e ON/OFF e con dispositivi di blocco meccanico (dispositivo break-away) in grado di fronteggiare un eventuale rilascio in fase liquida per rottura di una connessione. Le apparecchiature per il travaso, sono protette da eventuali urti e/o collisioni tramite appositi guard-rail.

29 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 28 di 133 Tutti i vettori autorizzati alle operazioni di travaso sono muniti di valvola di fondo per l intercettazione rapida in emergenza della cisterna (stradale e/o ferroviaria). I punti di travaso sono dotati di un impianto di consenso all azionamento delle pompe/compressori GPL asservito al dispositivo di messa a terra delle autocisterne, di tipo capacitivo/resistivo. A fine travaso, il contenuto, di volume trascurabile, residuo di un tronchino dei bracci di carico/scarico viene convogliato ad una quota di circa 4 metri al di sopra del pian terreno. I punti di travaso sono provvisti di pulsanti di start/arresto del macchinario e di pesa a ponte sia per il controllo del riempimento, e/o svuotamento dei vettori stradali. B RIEMPIMENTO E MANUTENZIONE BOMBOLE B Capannone di imbottigliamento Il capannone di imbottigliamento e stoccaggio bombole ha una superficie totale pari a circa 700 m 2, divisa da un muro in n. 2 aree. Nel capannone vero e proprio, vengono effettuate rispettivamente le operazioni di cernita, riempimento bombole e svuotamento difettose. Nell area adiacente si svolgono le attività di sabbiatura verniciatura e ricollaudo. Nel locale sono sistemate le seguenti apparecchiature: - n. 1 giostra per il riempimento semiautomatico di bombole da 10, 14, 15, 20, 25 kg, sulla quale sono sistemate n. 18 bilance dosatrici del tipo Berkel ad interruzione automatica del flusso di GPL al raggiungimento del peso preimpostato. - un dispositivo di controllo tenuta, in linea, per il rilievo di eventuali

30 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 29 di 133 perdite (da ghiera e/o rubinetto difettoso e/o per mancata chiusura), dal rubinetto a raggi infrarossi con sistema automatico di scarto bombole non idonee (Modello: Draeger Fabbricante: CRISPLANT); - nastro trasportatore a terra per la movimentazione di bombole vuote e piene; - nastro trasportatore aereo per l invio delle bombole vuote e/o non idonee, al reparto manutenzione; - una rampa per svuotamento delle bombole difettose; - macchina pallettizzatrice. L intero locale è protetto da impianto antincendio e dotato di pulsante di attivazione acqua, pulsante di emergenza e di rilevatori fughe gas e incendi. Sull altro lato del capannone, di superficie pari a circa 220 m 2 sono posizionati la sabbiatrice con sistema di abbattimento delle polvere, la cabina di verniciatura del tipo a velo d acqua con sistema di lavaggio e filtrazione dell aria al camino e l impianto di ricollaudo bombole. I pallets di bombole vuote, in arrivo su autocarri o dalla zona di stoccaggio, vengono posti sulla pallettizzatrice che provvede a scaricare le bombole sul nastro trasportatore immettendoli nel ciclo di imbottigliamento che prevede le seguenti fasi: Cernita bombole: le bombole su nastro trasportatore non giudicate idonee sono scartate e poste temporaneamente in apposita area. Quelle giudicate idonee proseguono lungo il nastro fino alla giostra di imbottigliamento Riempimento bombole: La preselezione della tara e del peso finale desiderato vengono eseguite dagli operatori tramite impostazione manuale sulle singole bilance dosatrici. Al raggiungimento del peso impostato cessa automaticamente l erogazione di prodotto nel dosatore corrispondente.

31 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 30 di 133 Ciascuna postazione di carico è equipaggiata con una pistola pneumatica per agganciare i rubinetti delle bombole e consentire il riempimento. Le operazioni di aggancio/sgancio delle pistole nonché quelle di apertura e chiusura del rubinetto sono manuali. La pistola è inoltre dotata di valvola a chiusura automatica in caso di sgancio accidentale. Controllo tenuta e peso bombole: una volta completato il riempimento la bombola viene riposizionata sul nastro trasportatore per passare alla successiva operazione di verifica di tenuta del rubinetto a mezzo di dispositivo ad infrarossi (Infrared Leak Detector). Se il test è favorevole la bombola prosegue il suo percorso sul nastro trasportatore previa apposizione del tappo di sigillo; diversamente viene prelevata e posta nell apposita area. Il controllo del peso viene eseguito a spot. Deposito bombole: giunta in prossimità della pallettizzatrice, la bombola piena viene automaticamente inserita in pallets dalla pallettizzatrice. I pallets possono essere direttamente caricati su autocarri o, a mezzo di carrelli elevatori trasferiti all area di stoccaggio bombole. B Locale bonifica, collaudo e manutenzione Le bombole scartate: - alle operazioni di controllo tenuta successive al riempimento, previo svuotamento sono inviate al reparto manutenzione, - alla cernita preliminare sono prelevate ed inviate al locale verniciatura e ricollaudo. Una volta che la bombola raggiunge il locale verniciatura e ricollaudo si interviene come segue: - la bombola viene posta sulla rampa di bonifica e lavata con acqua prelevata da un apposito serbatoio.

32 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 31 di 133 L acqua è utilizzata a circuito chiuso; periodicamente il serbatoio di accumulo viene svuotato e il rifiuto liquido smaltito secondo la normative cogente; - qualora le bombole richiedessero particolari riparazioni meccaniche, le stesse vengono conferite a società terze specializzate; - una volta completato il ciclo, le bombole bonificate sono inviate al reparto di sabbiatura, nel quale mediante la granigliatrice si provvede ad eseguire l operazione di rimozione della vernice; - Infine la bombola viene verniciata. Qualora la bombola sia soggetta a collaudo, dopo l operazione di sabbiatura, la stessa sarà sottoposta a prova idraulica, ex-d.lgs. n 23 del B PIPING E ACCESSORI Tutto il piping GPL è, posato a vista in trincea tubazione cordolata o in cunicoli ispezionabili riempiti di sabbia e chiusi da beole carrabili. Ogni unità pericolosa è inoltre sezionabile tramite valvola pneumatica ON/OFF del tipo mancanza aria chiude. Il piping e gli accessori sono in esecuzione PN 40, in acciaio a norma ASTM di schedule standard per diametri non minori di 1 e di schedule XS per size inferiori. Il materiale è secondo specifica API 5LGRB-SS. B VIABILITÀ INTERNA Le zone destinate al transito dei veicoli sono asfaltate e delimitate da aiuole a prato rendendo possibile una viabilità soddisfacente. In allegato 8 è possibile individuare il percorso dei vari automezzi.

33 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 32 di 133 Le strade interne per le operazioni di travaso e carico/scarico recipienti mobili sono tali da non creare interferenze di percorso. L ingresso e l uscita degli automezzi è garantito da varchi indipendenti dotati di cancello motorizzato. B PALAZZINA UFFICI La palazzina uffici è posizionata in prossimità dell ingresso principale dello stabilimento si veda allegato 4). In esse sono ubicati: - sala controllo (in esecuzione Blast Resistant ) dotata di PC e quadro sinottico asserviti alla strumentazione di controllo, allarme e antincendio; - uffici commerciali terzi; - servizi. B LOCALE COMPRESSORI ARIA All interno del locale (si veda allegato 4) sono posizionati n. 2 compressori di cui uno titolare e l altro di riserva con serbatoi di accumulo da 2000 l.

34 Edizione n. 0 Revisione n. 1 Data di emissione: Pagina 33 di 133 B LOCALE GRUPPO ELETTROGENO E CABINA ELETTRICA In esso è predisposto n. 1 gruppo elettrogeno ad avviamento automatico al quale sono collegate tutte le utenze del deposito. La cabina elettrica è situata presso l estremità a sud-ovest del muro di cinta dello stabilimento al fine di consentire l accesso dall esterno del Deposito del personale ENEL per le normali verifiche. Poco distante da essa è ubicata la cabina di trasformazione 9000/380 VAC con quadro di comando in bassa tensione. Il quadro può essere alimentato anche dal diesel generatore di emergenza. Quest ultimo è installato in apposito locale nei pressi della cabina elettrica B LOCALE MOTOPOMPE ANTICENDIO INIEZIONE ACQUA E RISERVA IDRICA Il locale sito verso il lato Nord in prossimità della palazzina uffici (si veda allegato 4), contiene: - il macchinario per mantenere in pressione la rete antincendio. A tale servizio sono dedicate due elettropompe con portata complessiva di 30 m 3 /h. - n. 2 motopompe antincendio di cui una titolare e l altra di riserva da 340 m 3 /h cadauna; - n. 1 motopompa di iniezione acqua ai serbatoi da 45 m 3 /h. L acqua antincendio è garantita da una vasca fuori terra della capacita di 1500 m 3 rifornita da con acqua da pozzo tramite apposita pompa sommersa. Il tutto sarà più ampiamente descritto nel capitolo D.1.10.

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