RAPPORTI CON IL PERSONALE DI SUPPORTO

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1 RAPPORTI CON IL PERSONALE DI SUPPORTO Il razionale organizzativo nell ambito dell assistenza sanitaria in generale, e di quella ostetrico-ginecologica in particolare, necessita di un lavoro d équipe per una serie di motivazioni: complessità dei compiti, numero di figure professionali coinvolte, variabilità della domanda, componente relazionale. Nella realtà spesso si tende a confondere la modalità del lavoro d équipe con il risultato del lavoro dell équipe. Se da una parte il ruolo dei singoli professionisti coinvolti è determinante nella realizzazione del lavoro d equipe, dall altra il lavoro d equipe deve essere visto come un processo che, per essere innescato e condotto adeguatamente, necessita di modalità di intervento, di attività e di strumenti concreti e specifici, finalizzati alla sua realizzazione. La crescita culturale e formativa dell ostetrica e dell infermiere, associata ad una migliore utilizzazione delle risorse, ha reso necessario l istituzione di figure socio- sanitarie di supporto, che concorrono all organizzazione dell assistenza. In questo particolare contesto si inserisce la figura dell Operatore Socio Sanitario che nasce come risultato dell evoluzione di altre figure di supporto che a vario titolo si sono succedute nei diversi contratti di lavoro. L evoluzione delle figure professionali deputate all assistenza di base è stata quindi fondamentale, e trova una forte corrispondenza nell istituzione del profilo unitario dell Operatore Socio Sanitario e nel nuovo ruolo dei servizi sociali e sanitari, caratterizzato dall affermarsi di un approccio ai bisogni incentrato più sulla persona che sull organizzazione dei servizi. La tabella che segue, seppur sinteticamente, ne evidenzia i punti più salienti: Accordo aziendale unico di lavoro per personale ospedaliero 1974 Ausiliario- portantino, dopo sei mesi dall assunzione c era il riconoscimento come ausiliario Successivo contratto 1979 Distingue l addetto esclusivamente a mansioni elementari di pulizia con inquadramento al primo livello retributivo all ausiliario socio- sanitario. Non si attribuiscono compiti di carattere assistenziale, ad eccezione dell attività di trasporto dei degenti. Accordo nazionale di lavoro 1980 Distingue due figure: ausiliario socio- sanitario e ausiliario socio- sanitario specializzato Contratto unico della sanità Approvazione del regolamento e del programma del corso di Dpr 25/6/1993 n 348 D.M. 15/6/1987 Conferma due tipi di ausiliari: ausiliario socio- sanitario e ausiliario socio- sanitario specializzato, quest ultimo abbandona l esclusività delle mansioni di pulizia per occuparsi di elementari mansioni assistenziali sia pure di diretta collaborazione con il personale infermieristico. 310 ore di formazione di cui 110 dedicate alla teoria e 200 per la parte pratica 1

2 qualificazione degli ausiliari socio sanitari specializzati Contratto di lavoro contenuto nel DPR del 28/11/1990 n 384 Emanazione del D.M.S. del 26/7/1991 n 295 Provvedimento della conferenza Stato Regioni 22/2/2001 n Istituisce la figura dell Operatore tecnico Addetto all Assistenza (OTA) e riunisce in un solo livello retributivo (il 3 ) l ausiliario socio- sanitario e ausiliario socio- sanitario specializzato, collocando al 4 l OTA 1991 Regolamenta la formazione degli OTA 2001 Individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell Operatore Socio Sanitario (OSS), e la definizione dell ordinamento didattico dei corsi di formazione CCNL Art. 4, comma 1, istituisce il profilo dell O.S.S. inserito nella categoria B livello BS al comma 2 è previsto che l OTA, inserito nella categoria B livello iniziale, è da considerarsi a esaurimento con l istituzione, nelle dotazioni organiche di ciascuna azienda del profilo dell Operatore Socio Sanitario. Le aziende provvedono con oneri a proprio carico alla istituzione della dotazione organica del nuovo profilo ritenuto necessario sulla base delle proprie esigenze organizzative. Tabella 1- tabella sinottica dell evoluzione delle figure di supporto (modificata). Fonte: Benci L. Aspetti giuridici della professione infermieristica elementi di legislazione sanitaria III edizione, McGraw Hill, Milano, 2002 pp Il profilo professionale dell O.S.S. si sostituisce a quello di diverse figure assistenziali (ausiliari specializzati OTA, ADEST, OSA) che convergono attualmente nella professione dell O.S.S. attraverso un percorso di aggiornamento professionale che sta determinando un profondo e strutturale cambiamento dell assistenza nel nostro Paese. La figura professionale dell O.S.S. è istituita e regolata nella varie Regioni attraverso leggi e delibere che recepiscono il protocollo d intesa della Conferenza Stato Regioni 1. L Operatore Socio- Sanitario è pertanto il professionista che, una volta conseguito dell attestato di qualifica al termine di uno specifico iter formativo, svolge attività indirizzate a soddisfare i bisogni primari della persona nell ambito della propria area di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario; favorire il benessere e l autonomia in un contesto sia sociale che sanitario, sia sul territorio che nelle strutture protette, e si differenzia per responsabilità e autonomia, in collegamento funzionale e in collaborazione professionale, con gli altri componenti dell équipe. Gli operatori socio sanitari che hanno svolto e superato l esame finale del modulo di formazione complementare, entrano in possesso di uno specifico attestato di Operatore socio- sanitario con formazione complementare di assistenza sanitaria 2 (O.S.S.F.C.), la cui preparazione risulta essenzialmente tecnica, come per l esecuzione di terapia farmacologica e l esecuzione di clisteri evacuanti. 1 Provvedimento della Conferenza Stato Regioni, 22 febbraio Provvedimento della Conferenza Stato Regioni, 16 gennaio

3 La tabella che segue riporta le differenze più salienti tra O.S.S. e O.S.S.F.C.: OPERATORE SOCIO SANITARIO È una figura di supporto all assistenza sanitaria (non solo infermieristica ed ostetrica) È dotato dia autonomia complessiva nelle attività di base, pur negli indirizzi e nella pianificazione ostetrico/infermieristica Non agisce per delega di funzioni, ma ha compiti originari che gli vengono attribuiti OPERATORE SOCIO SANITARIO CON FORMAZIONE COMPLEMENTARE È una figura di supporto all assistenza infermieristica ed ostetrica (quanto meno nelle sue funzioni aggiuntive) Agisce con livelli di autonomia ridotti ed è fortemente vincolato all organizzazione del lavoro, alle direttive ricevute e alla supervisione infermieristica o ostetrica Non agisce per delega di funzioni, ma ha compiti di esecuzione di prestazioni pianificate dall ostetrica/o o dall infermiere Risponde per la non corretta esecuzione delle prestazioni affidategli Risponde per la non corretta esecuzione delle prestazioni affidategli Tabella 2- differenze tra gli operatori socio sanitari e gli operatori socio sanitari con formazione complementare (modificata). Fonte: Benci L. Riv. Diritto delle professioni sanitarie (2) Le principali attività dell O.S.S. richiedono l acquisizione di specifiche competenze per ogni area di intervento: - Competenze assistenziali: assistenza diretta alla persona, sotto il profilo igienicosanitario; confort e sicurezza degli ambienti di vita e cura alla persona. - Competenze relazionali: verso l assistito, la sua famiglia e verso i componenti di tutta l equipe lavorativa. - Competenze organizzative: pianificazione del lavoro, integrazione con altri operatori e servizi, verifica delle proprie attività. I riferimenti normativi e contrattuali esplicitano che questo professionista svolge la propria attività su indicazioni delle professioni preposte all assistenza sanitaria e sociale chiarendo quindi che l O.S.S. è una figura di supporto a cui vengono attribuite specifiche funzioni sulla base di specifici criteri. Operativamente nell assetto organizzativo del lavoro di équipe, l ostetrica/o mantiene la regia del processo assistenziale, avvalendosi della collaborazione delle figure di supporto. L attribuzione di una funzione si realizza tutte le volte che essa assegna compiti assistenziali ostetrico-infermieristici previsti nella fase di pianificazione dell assistenza ostetrico- infermieristica ad un operatore di supporto. Merita di essere specificato, che attribuire non significa cedere al personale di supporto funzioni specifiche del profilo professionale dell ostetrica/o, significa permettere a tali figure di compiere alcuni atti su specifica indicazione ostetrica. Si tratta di atti che fanno parte del progetto assistenziale cui responsabilità resta dell ostetrica/o, cui compete il controllo e lo svolgimento dell esito, vincolati alla tutela della sicurezza dell assistito. 3

4 In concreto l ostetrica, una volta che ha valutato le esigenze dell assistito ed ha pianificato il processo assistenziale di competenza, identifica le attività che possono essere attribuite alle figure di supporto, le assegna e valuta se sono state svolte in modo appropriato. Nell attuazione del processo d attribuzione è necessario considerare tre elementi essenziali: 1. L utenza: le variabili legate al utente sono la peculiarità della persona e le sue condizioni cliniche; 2. L operatore di supporto: la conoscenza del profilo professionale permette, preventivamente di individuare e verificare il livello della conoscenza e della competenza di tali figure; 3. La tipologia di prestazione: deve essere pertinente al profilo rispondere ai seguenti requisiti: elevata standardizzazione (bassa discrezionalità ed alta riproducibilità), bassa complessità tecnologica, basso rischio per l utente. GUIDA PER L ATTRIBUZIONE DEI COMPITI AL PERSONALE DI SUPPORTO Il compito che si intende attribuire rientra fra le competenze dell O.S.S.? SI NO NON ATTRIBUIBILE I bisogni dell assistenza in una visione globale danno i seguenti risultati:! La complessità dei bisogni assistenziali è BASSA! La prevedibilità delle condizioni dell utente è ALTA! I requisiti cognitivi/tecnici per lo svolgimento delle attività sono BASSI! Il livello di range di potenziali risultati negativi nell espletare le responsabilità/attività per gli utenti sono BASSI NO NON ATTRIBUIBILE SI L analisi delle circostanze danno i seguenti risultati:! Il livello di autonomia decisionale richiesta nel rispondere ai bisogni dell assistenza è BASSO! La disponibilità delle risorse da attivare per intervenire è ALTO! L opportunità di mantenere la competenza è ALTA NO NON ATTRIBUIBILE Tabella 3 - Pagiusco G., Padovan M., L integrazione con le figure di supporto: una sfida per l infermiere Ed Cortina, Padova 2002 pg (modificata) e College of nurses of Ontario A decision guide 4

5 INSERIMENTO ED INTEGRAZIONE L inserimento e l integrazione delle figure di supporto nel processo assistenziale dipende essenzialmente dalla ridefinizione dei contenuti delle attività ostetrico-infermieristiche nonchè dall eplicitazione, da parte delle organizzazioni, del ruolo e delle funzioni dell ostetrica/o e dell infermiere nei suoi ambiti di autonomia e responsabilità professionale. L O.S.S. ha infatti un ruolo complesso: pur lavorando su indicazioni di altri operatori con maggiore qualificazione gli sono attribuiti degli spazi di autonomia; di qui la necessità di un inserimento alla cui programmazione, attuazione e valutazione deve partecipare l intera équipe ostetrico/infermieristica. Il coordinatore è quindi profondamente coinvolto nel processo di inserimento del personale di supporto; le sue funzioni si differenziano a seconda del contesto in cui opera. In generale si può ritenere che le principali funzioni siano: - creazione del gruppo di lavoro che sarà coinvolto totalmente nella stesura del progetto; - definizione delle competenze e, di conseguenza, suddivisione delle attività e delle competenze stesse attraverso l utilizzo delle job description (O.S.S., ostetrica/o e infermiere); - identificazione i criteri di attribuzione che saranno pianificati dall ostetrica/o; - sviluppo ed utilizzo di strumenti operativi integrati e condivisi (protocolli e procedure); - selezione degli operatori chiamati a svolgere funzione di guida/affiancamento durante il training dell O.S.S. neoassunto/neoinserito, - valutazione di fine percorso con verifica delle qualità delle prestazioni erogate, del grado di soddisfazione dell utenza e degli stessi operatori. Sul piano metodologico ed operativo tali premesse impongono una reale compartecipazione dei membri dell équipe quali logiche per contribuire ad un cambiamento culturale, inteso sia come capacità di operare con profili diversi in un clima di collaborazione e valorizzazione delle professionalità, sia come capacità di assumere modalità operative attraverso l utilizzo di strumenti e metodologie, descritti e validati, per un assistenza documentata, osservabile e misurabile. BIBLIOGRAFIA 5

6 1. Bassan,F. Checchi, A. Schiavon, M. La figura di supporto nell assistenza atti del Congresso IP.AS.VI. Gorizia, Benci, L. Manuale giuridico professionale per l esercizio del nursing McGraw- Hill, Milano Benci,L. L Operatore Socio sanitario: autonomia, rapporti con i professionisti e responsabilità giuridica. Rivista di diritto delle professioni sanitarie, 2, Benci, L. Riv. Diritto delle professioni sanitarie (2) p Calamandrei, C. L inserimento del personale di supporto una proposta di progetto Management Infermieristico 2001 (4) p D.M. 14 settembre Regolamento concernente l individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell ostetrica/o 7. FNCO Guida all esercizio delle professione ostetrica/o Ed. Medico Scientifiche Guana, M. Cappadona, R. Di Paolo, A.M. Pellegrini, M.G. Piga, M.D. Vicario, M. La disciplina ostetrica McGraw- Hill Milano 2011 Pagiusco G., Padovan M., L integrazione con le figure di supporto: una sfida per l infermiere Ed. Cortina, Padova

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