Istituzioni di Linguistica (M-Z)
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- Liliana Torre
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1 Corso di laurea in Scienze dell Educazione A. A / 2012 Istituzioni di Linguistica (M-Z) Dr. Giorgio Francesco Arcodia (giorgio.arcodia@unimib.it) Programma del corso Il corso si propone di presentare le nozioni base, le principali articolazioni e i metodi di indagine della linguistica. Nel corso saranno introdotte le nozioni di base della linguistica e la sua metodologia di ricerca. Saranno fornite le coordinate essenziali relative alle principali articolazioni della disciplina: gli studenti apprenderanno le nozioni di base della linguistica, nei campi rilevanti della fonetica e fonologia, morfologia, sintassi e semantica. Inoltre, sarà proposto un approfondimento sui temi delle lingue dei segni e dell acquisizione di lingue seconde.
2 Bibliografia: Berruto, G. & Cerruti, M., La linguistica. Un corso introduttivo, Torino, UTET, (ESCLUSI i parr. 4.4, 5.4 e tutto il cap. 8) Russo Cardona, T. & Volterra, V., Le lingue dei segni. Storia e semiotica, Roma, Carocci, Chini, M., Che cos è la linguistica acquisizionale, Roma, Carocci,
3 Tipologia d esame: prova scritta (per tutti) ed orale (opzionale). L'esame consiste di una prova scritta obbligatoria; i candidati che superano la prova scritta con la piena sufficienza (almeno 18/30) potranno convalidare il voto ottenuto o, se desiderano, possono sostenere un colloquio integrativo. Gli studenti che totalizzano tra i 15 e i 17 punti nella prova scritta devono necessariamente sostenere anche la prova orale. Gli studenti che totalizzano meno di 15 punti nella prova scritta sono respinti. 3
4 Piano delle lezioni: (1) Introduzione al corso. Modalità d esame. Cos è la linguistica. Linguaggio e sistemi di comunicazione non umana. (2) Le lingue storico-naturali. Il segno linguistico. Sincronia e diacronia. Astratto vs. concreto. Rapporti sintagmatici vs. rapporti paradigmatici. (3) Le funzioni della lingua (secondo Jakobson). Lingua e variazione. La variazione diatopica: lingue, dialetti. (4) Variazione diastratica, diafasica, diamesica. (5) Repertori linguistici. Bilinguismo e diglossia. Contatto linguistico. Pidgin e creoli. (6) Le lingue del mondo. Classificazione in base al numero dei parlanti. Classificazione genetico-genealogica. Classificazione tipologica. (7) Le lingue d Europa. 4
5 (8) I sistemi di scrittura. (9) La fonetica e i suoni delle lingue. Alfabeto fonetico internazionale (IPA). (10) I suoni dell italiano. Trascrizione fonetica. (11) Fonetica e fonologia. Il fonema. Inventari fonematici. (12) La sillaba. Tratti soprasegmentali. (13) Esercitazione di riepilogo. Fonetica e fonologia. (14) Morfologia. La parola. Il morfema. (15) Radici e affissi. Formazione di parola: derivazione e composizione. (16) Flessione. Categorie grammaticali. Accordo e reggenza. Allomorfia e suppletivismo. (17) Processi minori di formazione di parola: reduplicazione, retroformazione, parole macedonia, etc.). Scomposizione in morfemi. Tipologia morfologica. 5
6 (18) Lessico, lessicografia, dizionario e vocabolario. Rapporti di significato fra lessemi. Prestiti e calchi. (19) Esercitazione di riepilogo. Morfologia e lessico. (20) Sintassi I. Parola, sintagma e frase. Analisi in costituenti. (21) Sintassi II. Funzioni sintattiche. Struttura argomentale della frase. Tema e rema. (22) Sintassi III. Struttura pragmatico-informativa. Frasi segmentate. Sintassi del periodo. (23) Cenni di semantica. Semantica frasale. (24) Il mutamento linguistico. (25) Le lingue dei segni. Storia e presente. (26) Lingue dei segni e lingue verbali. (27) Lingue dei segni: aspetti semiotici. 6
7 (28) La Lingua dei Segni Italiana (LIS) (29) La linguistica acquisizionale: l apprendimento di L2. L interlingua. (30) Fattori linguistici ed extralinguistici nell acquisizione di L2. (31) Percorsi e strategie d apprendimento. L italiano L2. (31) L apprendimento scolastico di L2. (32) Esercitazione finale. 7
8 0. Che cos è la linguistica? 0.1 Alcune definizioni Disciplina che studia il linguaggio e le lingue storico-naturali. (Dizionario italiano Sabatini-Coletti) Secondo una definizione corrente, la linguistica è lo studio scientifico del linguaggio e delle lingue. (Simone, R., 1999, Fondamenti di linguistica, Bari, Laterza) (...) la linguistica studia il funzionamento dei sistemi linguistici come fine, e non come mezzo per fare altro. (Basile, G. et al., 2010, Linguistica Generale, Roma, Carocci) La linguistica è il ramo delle scienze umane che studia la lingua. (Berruto, G. & Cerruti, M., 2011, La linguistica: un corso introduttivo, Torino, UTET) studio scientifico e sistematico del linguaggio e delle lingue 8
9 0.2 L oggetto di studio della linguistica Il linguaggio umano (vs. altri sistemi di comunicazione) ( ) essendo il linguaggio uno dei principali prodotti della mente umana, il suo studio finisce per illuminare il funzionamento del pensiero e della mente. (Simone, R., 1999, Fondamenti di linguistica, Bari, Laterza) I principi che regolano il funzionamento delle lingue storico-naturali ( ) la ricerca linguistica rivela come, sottostanti alla immensa varietà delle lingue, sia possibile ritrovare alcuni meccanismi costanti, alcune invarianti, che nel loro complesso gioco organizzano l intero organismo delle lingue. (Simone, R., 1999, Fondamenti di linguistica, Bari, Laterza) 9
10 Le lingue, però, non sono osservabili direttamente. I dati del linguista non sono le lingue, bensì da una parte i loro prodotti, cioè i testi, orali o scritti; dall altra, i giudizi che i parlanti danno su questi testi. Per quel che riguarda i testi, va detto che in lingustica s intende per testo una classe amplissima di oggetti. Testi detti o scritti in qualsiasi lingua, antica o moderna, morta o vivente, nazionale o dialettale, cólta o popolare, dall Iliade al più umile graffito, dal primo balbettio di un bambino al discorso del migliore oratore, tutto ciò costituisce (...) la materia della linguistica. (Basile, G. et al., 2010, Linguistica Generale, Roma, Carocci) livelli di analisi: fonetico-fonologico ( i suoni delle lingue) morfologico (la struttura e la formazione delle parole) sintattico (la combinazione delle parole) semantico (il significato di parole e frasi) pragmatico (l uso di parole e frasi) lessicale 10
11 Perché studio scientifico : prevede la formulazione di ipotesi generali per rendere conto di fatti particolari; tali ipotesi devono essere verificabili (fondate su esperimenti ripetibili). formulazione di ipotesi generali sulla struttura del linguaggio Disciplina descrittiva (non normativa ): la linguistica è una disciplina che mira alla descrizione e alla spiegazione, ma non alla prescrizione (vs. grammatiche normative) 11
12 0.3 Le principali branche della linguistica Linguistica generale: disciplina che si occupa della descrizione dei principi operativi del linguaggio umano e delle lingue e della formulazione di teorie generali su di queste. Linguistica applicata: disciplina che si occupa dell applicazione delle teorie e dei metodi della linguistica ad altre aree, come, ad esempio, la didattica delle lingue. Linguistica storica: lo studio del mutamento linguistico. Linguistica computazionale: disciplina che studia l applicazione di tecniche e metodi computazionali al trattamento delle lingue (come ad es. i traduttori automatici, i corpora, etc.). Linguistica tipologica: studio sistematico della variazione linguistica 12
13 0.4 Lingue e...sicurezza 27 marzo 1977: nell isola spagnola di Tenerife, due Boeing 747 si scontrarono, causando la morte di 583 persone (il più grave incidente nella storia dell aviazione civile). Qual è stata la causa? Condizioni metereologiche avverse (tifoni, temporali, fulmini)? Dirottamento? Manutenzione carente? Attentato terroristico? Bird strike? 13
14 riproduzione (adattata e semplificata) dello scambio tra cabina di pilotaggio del volo KLM 4805 e la torre di controllo dell aeroporto di Tenerife Los Rodeos Co-pilota: We are now, uh, at takeoff Capitano: We gaan ( andiamo ) Torre di controllo: OK. Standby for takeoff. I will call you (nessuna risposta) Rosso: espressione non standard Blu: frasi non udibili chiaramente in radio P.s.: dopo l incidente, nel mondo dell aviazione civile si è lavorato per perfezionare la fraseologia standard; l espressione takeoff ( decollo ) viene ora usata solo dalla torre di controllo quando viene data l effettiva autorizzazione al decollo, e le istruzioni importanti vengono ripetute. 14
15 1. Il linguaggio (verbale) umano Comunicazione (in senso stretto): comportamento prodotto da un emittente al fine di far passare dell informazione e che viene percepito da un ricevente come tale (Berruto, G. & Cerruti, M., 2011, La linguistica: un corso introduttivo, Torino, UTET) passaggio di informazione (emittente non intenzionale; gesti, orme di animali, sintomi) formulazione di inferenze (nessun vero emittente; modi di vestire, caratteristiche architettoniche, etc.) Sistemi di comunicazione: lingue verbali, lingue dei segni (o segnate ), linguaggi informatici, linguaggi delle specie animali servono tutti a trasmettere un contenuto da un emittente ad un destinatario (o ricevente) prevedono tutti, con modalità diverse, l associazione di un contenuto ad un espressione; tale associazione prevede la condivisione del codice 15
16 Linguaggio (umano): capacità (o facoltà) innata di sviluppare un sistema di comunicazione con alcune caratteristiche specifiche. facoltà unica della specie umana; gli altri animali hanno la capacità di sviluppare sistemi di comunicazione, ma con caratteristiche diverse. l uomo possiede alcune precondizioni anatomiche e neurofisiologiche per l elaborazione del linguaggio che mancano alle altre specie animali adeguato volume del cervello, quantità e plasticità dei collegamenti interneuronali canale fonatorio con conformazione a due canne (cavo orale e laringe discesa della laringe), presenza della faringe come cavità intermedia (funzione di cassa di risonanza) 16
17 17
18 Il linguaggio umano si distingue da tutti gli altri per una serie di caratteristiche: (1) è un codice a doppia articolazione; può formare un numero elevatissimo di segni combinando un numero limitato di elementi privi di significato (i suoni della lingua, fonemi ) unità minime di prima articolazione: entità dotate di significato (morfemi) unità minime di seconda articolazione: suoni (fonemi) Ess.: suoni [r], [a], [s], [i] rasi, arsi, risa (costruite a partire dalle stesse unità, ma con significati diversi) cane unità di prima articolazione can, e unità di seconda articolazione c, a, n, e ([k], [a], [n], [e]) 18
19 Cf. la danza delle api da miele europee: Danza circolare: se il giacimento di cibo si trova entro i 50 metri circa di distanza, l ape compie una danza circolare, girando in circolo per poi ripetere la rotazione nella direzione inversa messaggio: cercate nelle vicinanze dell alveare il segnale non può essere suddiviso in elementi più piccoli, privi di significato, acquista significato solo nel complesso. 19
20 (2) è discreto (o digitale ) e non continuo (o analogico ); i suoi elementi sono distinti, hanno limiti ben definiti. Es.: quanto vs. quando, pena vs. penna non ci sono entità intermedie (ad es., tra pollo e bollo non ci sono altre unità); somiglianze sul piano dell espressione non corrispondono necessariamente alla vicinanza del contenuto (la penna non è una pena particolarmente intensa!!) 20
21 Danza dell addome: l ape percorre una linea retta dimenando l addome, poi rientra con un evoluzione circolare e riparte codice continuo / analogico, più aumenta il numero dei giri compiuti (ogni 15 sec.), minore è la distanza espressa; ogni rotazione dell asse centrale della forma di otto corrisponde analogicamente ad una diversa posizione del giacimento di cibo. 21
22 (3) è un codice dotato di onnipotenza semantica; con una lingua potrebbe dare un espressione a qualsiasi contenuto nozione controversa, riformulabile come plurifunzionalità; con la lingua si può adempiere ad una lista teoricamente illimitata di funzioni diverse (esprimere il pensiero, trasmettere informazioni, risolvere problemi, creare e regolare rapporti sociali, manifestare sentimenti...) (4) è un codice aperto, può arricchirsi di nuovi segni; le lingue storico-naturali possono arricchire il lessico con nuove parole illimitatamente; i sistemi di comunicazione animale sono generalmente costituiti da un numero finito (e chiuso) di segni. (5) è un codice dotato di produttività; con la lingua si possono sempre creare nuovi messaggi, parlare di oggetti ed eventi nuovi (o, anche, immaginari) 22
23 (6) è un codice dotato di ricorsività; vi sono regole ricorsive, ovvero regole che si possono applicare al risultato di una precedente applicazione della regola stessa. Ciò permette di creare frasi di lunghezza (teoricamente!!) infinita, mentre i sistemi di comunicazione delle altre specie animali sono privi di ricorsività. è possibile istruire dei primati a comunicare con forme di linguaggio umano (ad es., una lingua dei segni) questi, però, non produrranno mai frasi complesse. Ess.: Maria mi ha colpito I ragazzi dicono che Maria mi ha colpito I vicini credono che i ragazzi dicano che Maria mi ha colpito Giorgio corre Giorgio corre e grida Giorgio corre e grida e inciampa 23
24 Paola è una ragazza simpatica, intelligente, diligente E venne il macellaio che uccise il toro che bevve l'acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò (A. Branduardi, Alla Fiera dell Est ) N.B.: il limite della ricorsività risiede nell utente, non nel sistema linguistico 24
25 (7) consente il distanziamento; si può usare la lingua per formulare messaggi relativi a cose lontane, distanti nel tempo, nello spazio o in entrambi dal momento o in entrambi dal momento e dal luogo in cui si svolge l interazione comunicativa o viene prodotto il messaggio (Berruto, G. & Cerruti, M., 2011, La linguistica: un corso introduttivo, Torino, UTET) un gatto può miagolare per comunicare che ha fame, ma non ha modo per esprimere un significato come ieri avevo fame o domani avrò fame possibilità di parlare di un esperienza in assenza della stessa (o dello stimolo che l ha provocata); il linguaggio umano è libero da stimoli un macaco può emettere latrati per segnalare un pericolo (presenza di un predatore), la presenza del pericolo è condizione necessaria e sufficiente per l emissione del segnale; nel linguaggio umano, situazioni ed esperienze non sono né necessari né sufficienti per l emissione di un determinato messaggio 25
26 (8) complessità sintattica; l ordine degli elementi (Luigi ama Paola vs. Paola ama Luigi), le dipendenze tra elementi non contigui, la possibilità di strutture sintattiche discontinue (ted. Paul macht das Fenster auf Paul apre la finestra, da aufmachen aprire ) il linguaggio umano è dipendente dalla struttura: non è rilevante solo l ordine lineare degli elementi, ma le relazioni strutturali tra i costituenti della frase. Ess.: La donna che i ragazzi dicono che mi ha colpito è Maria *la donna che i ragazzi dicono che mi hanno colpito è Maria Gallia est omnis divisa in partes tres 26
27 (9) equivocità, in quanto i codici-lingua possono prevedere rapporti non biunivoci (1:1) tra espressioni e significati omonimia: carica mansione ; assalto ; quantitativo di energia ; piena... sinonimia: faccia; viso; volto parte anteriore della testa (10) riflessività; è possibile usare la lingua per parlare della lingua Es.: problema è un sostantivo maschile non esistono altri sistemi di comunicazione che permettano di formulare messaggi su sé stessi; la capacità di utilizzare il codice per riflessioni sul codice compare relativamente tardi nei bambini 27
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