LA RADIOATTIVITA NELLE ACQUE POTABILI DI BRESCIA Risultati della campagna di indagine

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1 LA RADIOATTIVITA NELLE ACQUE POTABILI DI BRESCIA Risultati della campagna di indagine Centro Regionale di Radioprotezione Agosto 2015 ARPA LOMBARDIA

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3 Relazione predisposta da: Maurizio Forte con il contributo di: Stefania Costantino Verificata da: Rosella Rusconi Responsabile CRR Approvata da: Maurizio Bassanino Responsabile U.O.C. Agenti Fisici e Radioprotezione Emessa il 26 agosto 2015

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5 Introduzione Come è noto, l acqua potabile, sia proveniente dai corpi idrici sotterranei che di superficie, contiene quantità variabili di sali disciolti, provenienti dalla rocce con cui è stata in contatto all interno degli acquiferi. Tra gli elementi presenti, alcuni sono radioattivi come il potassio-40 (sempre in proporzione fissa col potassio stabile) o i radionuclidi delle serie naturali del torio e dell uranio. Più raramente possono essere presenti radionuclidi artificiali, provenienti ad esempio da ricadute (specie nelle acque superficiali) o comunque da inquinamento antropico. La radioattività presente, di qualsivoglia origine, è oggetto di valutazioni radioprotezionistiche e, conseguentemente, di regolamentazioni legislative al fine di tutelare la salute pubblica. La Direttiva comunitaria 2013/51/Euratom del 22 ottobre , che dovrà prossimamente essere recepita dalla legislazione nazionale, dettaglia meglio di quanto avveniva in passato (Direttiva 98/83/EC recepita da D. Lgs. 31 del 2/2/01) 2,3 le caratteristiche radiometriche desiderabili nelle acque destinate al consumo umano ed i requisiti per un efficace monitoraggio. Vengono esplicitati i criteri da seguire (0,1 msv/y) e viene fornito un elenco di radionuclidi, sia naturali che artificiali, con le concentrazioni massime (concentrazioni derivate) che assicurano il rispetto della Dose Indicativa (DI); vengono anche riportati i requisiti prestazionali, in termini di minima attività rivelabile, dei metodi analitici da utilizzarsi. La cooperazione tra ISPRA, Ministero dell Ambiente ed ARPA ha permesso inoltre di elaborare delle Linee guida per la pianificazione delle campagne di misura della radioattività nelle acque potabili, di prossima pubblicazione, che riprendono, puntualizzano e trasformano in indicazioni operative il contenuto della citata Direttiva Euratom. Tutto ciò ci ha spinto a riconsiderare il lavoro svolto negli anni ,5,6 mirante alla caratterizzazione radiometrica delle acque destinate al consumo umano in Lombardia programmando integrazioni delle campagne pregresse alla luce delle nuove richieste legislative. La programmazione di una esaustiva campagna regionale di monitoraggio radiometrico delle acque in Lombardia è resa complessa dall elevato numero di comuni, di acquedotti e di prese d acqua presenti, unita alla laboriosità delle analisi radiometriche necessarie. Una pianificazione che consenta di ottimizzare la rappresentatività dei risultati con una attività analitica sostenibile è attualmente in fase avanzata di elaborazione, in collaborazione con la Direzione Generale Salute di Regione Lombardia, e verrà basata contemporaneamente sia su un criterio demografico (copertura della maggior percentuale possibile di popolazione) che geografico (distribuzione dei controlli sul territorio regionale), anche tenuto conto della presenza di specifiche fonti di pressione. In attesa dell avvio della campagna regionale si è deciso di avviare una campagna pilota mirata alla città di Brescia; questa è stata realizzata tra il 2014 e l inizio del 2015 e i risultati vengono descritti nella presente relazione. La scelta di condurre questa campagna è stata motivata da diverse considerazioni: a) Brescia è la seconda città lombarda, con un popolazione di circa abitanti. La prima città (Milano) era stata oggetto di un dettagliato monitoraggio nel La riproposizione a Brescia di una analoga campagna è quindi significativa dal punto di vista della copertura demografica. b) L acquedotto che serve Brescia è relativamente complesso: formato da più sottoreti, viene alimentato esclusivamente da acquiferi sotterranei per lo più mediante la captazione da pozzi e la 1

6 derivazione da alcune sorgenti. Analogamente, garantire la rappresentatività dei dati è un problema di una certa complessità che merita una specifica attenzione. c) Nelle immediate vicinanze dell area urbanizzata della città di Brescia esistono da anni fonti di pressioni specifiche quali discariche contaminate da cesio 137 ( 137 Cs) che, seppur tenute costantemente monitorate, hanno suscitato a più riprese allarme nella popolazione, specificatamente in relazione a possibili contaminazioni della falda. La struttura idrogeologica La struttura idrogeologica locale può essere sintetizzata nella tabella sottoriportata (Tab. 1); è comunque presente una variabilità latero-verticale sia in senso longitudinale (sull asse est-ovest), dovuta per lo più all attività erosionale-deposizionale del fiume Mella che ha costruito il proprio conoide allo sbocco vallivo della Val Trompia, sia in direzione nord-sud. Tab. 1 Acquiferi e struttura idrogeologica nella città di Brescia Falda Gruppo acquifero 8 Litologia prevalente dell Unità idrogeologica Profondità indicativa (top-bottom dell Unità) 1 a A Ghiaie-sabbie 0 50 m 2 a B Conglomerati m 3 a C, D Limi-argille ( Villafranchiano ) > 100 m L acquifero più superficiale (gruppo acquifero A ) è maggiormente esposto alla contaminazione di origine antropica e pertanto scarsamente utilizzato per l alimentazione dell acquedotto. Solo il pozzo Frao, ubicato nella parte sud-ovest della città (vedi Fig. 2) capta esclusivamente dall unità ghiaioso-sabbiosa. La maggior parte dell acqua dell acquedotto di Brescia viene emunta dall acquifero B, ad eccezione della parte sudorientale della città (pozzi San Polo ed ex N.U.) che si approvvigiona dagli acquiferi profondi ( C, D ). Le sorgenti che approvvigionano la città, denominate Mompiano e Cogozzo, vengono invece alimentate da serbatoi rocciosi di età per lo più giurassica (Mesozoico medio). La prima è situata nel settore NE del territorio comunale, in località omonima, ai piedi del versante meridionale del Colle di San Giuseppe; la seconda, composta da due distinte captazioni ( Prato e Siviano ), è ubicata nel comune di Villa Carcina situato nella bassa Val Trompia a circa 10 km a nord di Brescia; un adduttrice dedicata collega le due scaturigini alla rete cittadina. Le fonti di pressione Nel territorio comunale di Brescia e negli immediati dintorni esistono due specifiche fonti di pressione, sotto il profilo radiometrico, da tempo note: la ex cava Piccinelli e la discarica Metalli Capra ; in entrambe sono state inconsapevolmente smaltite, negli anni passati, elevate quantità di scorie metalliche accidentalmente contaminate da cesio 137. I siti sono costantemente monitorati da ARPA Lombardia, sia sotto il profilo chimico che radiometrico, attraverso una rete di piezometri, che intercettano la falda più superficiale esclusa, come già detto, dall utilizzo potabile pubblico, e strutturata in modo tale da consentire l individuazione precoce di eventuali rilasci di inquinanti, seppur in quantità limitate e ancora non rilevanti da un punto di vista sanitario. 2

7 Si è comunque ritenuto utile inserire in questa campagna di monitoraggio un punto di prelievo a valle della fonte di pressione potenzialmente critica per la città di Brescia, corrispondente alla ex cava Piccinelli (vedi Fig. 1). Fig. 1 Punti di riferimento e fonti di pressione nel comune di Brescia e dintorni Sede A2A Pozzo Fiorentini 2 Cava Piccinelli Discarica Capra L acquedotto di Brescia L interlocuzione con il gestore dell acquedotto di Brescia ha permesso di raccogliere informazioni utili sulla struttura della rete di approvvigionamento e distribuzione. La rete idrica di Brescia serve residenti, fornendo annualmente m 3 di acqua. Ha uno sviluppo di 705 km, si approvvigiona da 41 pozzi e 3 sorgenti, di cui una a Mompiano e due a Cogozzo (Prato e Siviano), consta di 3 sottoreti (Cogozzo-Nord, Fossa, Montagnola) sia pur interconnesse tra loro (Fig. 2). La rete Montagnola copre la parte sud del comune ed è approvvigionata da 18 pozzi e dalla sorgente di Mompiano. La rete Fossa copre buona parte del settore nord ed è rifornita da 14 pozzi. La rete Nord - Cogozzo copre infine la parte più settentrionale del comune, ha una minore estensione ed è alimentata da 7 pozzi e dalle sorgenti di Cogozzo. Le acque provenienti dalle sorgenti sono unicamente soggette a clorazione mentre le acque emunte dai pozzi di falda sono trattate su carboni attivi per l abbattimento dei solventi e, più recentemente, preventivamente addizionate di solfato ferroso per la rimozione del cromo esavalente. Scelta dei punti di prelievo Dal momento che questo monitoraggio è diretto alla tutela della popolazione ed alla verifica del rispetto dei parametri della Direttiva 2013/51/Euratom si è scelto di effettuare il campionamento a valle dei 3

8 processi di trattamento e miscelazione. Sono stati selezionati 9 punti di prelievo tra i 26 utilizzati da A2A per il controllo dell acqua alla distribuzione, 7 di questi coincidono con fontanelle pubbliche. In due casi (sorgente di Mompiano e di Cogozzo) l acqua è stata direttamente prelevata alla sorgente. I punti sono stati scelti in modo da essere, nel complesso, rappresentativi dell acqua erogata nella città. Fig.2 Acquedotto di Brescia e sottoreti La rete idrica di Brescia Lunghezza tubazioni = 705 Km rete Cogozzo-Nord rete Fossa rete Montagnola pozzi in esercizio = 41 pozzi fuori servizio = 3 sorgenti = 3 (2 in comune di Villa Carcina) Un decimo punto è stato individuato nel pozzo denominato Fiorentini 2 (Fig.3). L intero campo-pozzi Fiorentini era chiuso per lavori di manutenzione straordinari, tuttavia esso rappresenta, per profondità e ubicazione rispetto alla direzione della falda, il punto più significativo per monitorare il flusso idrico sotterraneo transitante dalla ex cava Piccinelli. Come si evince dalla figura 4, i pozzi Fiorentini sono leggermente laterali rispetto alla direzione di flusso della falda con riferimento alla ex cava Piccinelli; i pozzi San Polo sono posizionati invece a valle tuttavia, a differenza di questi ultimi che captano esclusivamente dalla falda più profonda (acquiferi C - D ), i pozzi Fiorentini presentano finestrature più superficiali: il pozzo Fiorentini 2, in particolare, ha il filtro più superficiale tra 36 e 39 metri di profondità. Il pozzo, momentaneamente fuori servizio al momento della ricerca in discussione, è stato temporaneamente riavviato per consentirne il monitoraggio: l acqua è stata prelevata periodicamente da A2A (bisettimanalmente), nell arco del mese di dicembre 2014, fino a raggiungere il volume totale di 100 l circa. Il campione è stato successivamente concentrato ed analizzato dal CRR. 4

9 Fig. 3 - Punti di prelievo per i controlli routinari sull acqua distribuita Evidenziati in verde sono i punti di prelievo selezionati per il presente monitoraggio. In blu il punto di prelievo utilizzato per l analisi ad elevata sensibilità del Cs-137. La Figura 4 riporta la superficie piezometrica relativa alle falde più superficiali del comune di Brescia e di alcuni comuni limitrofi (acquiferi A, B ); si evidenzia la posizione di alcuni pozzi, tra cui il Fiorentini 2 oggetto del monitoraggio e la direzione di scorrimento della falda transitante dalla ex cava Piccinelli. 5

10 Fig. 4 Piezometria del comune di Brescia; nel riquadro l area circostante l ex cava Piccinelli Nella Tabella 2 sono riportati i riferimenti dei punti di prelievo selezionati, nella Tabella 3 i riferimenti dei prelievi effettuati unitamente alle principali caratteristiche chimico-fisiche delle acque. Non sono state previste analisi chimiche più approfondite dal momento che sia l esperienza sin qui maturata che la letteratura scientifica 9 non evidenziano relazioni utili e univoche tra le caratteristiche chimiche e il contenuto di radioattività. Tab. 2 Caratteristiche e ubicazione dei punti di prelievo selezionati N. Punto prelievo Zona Pozzi vicini Tipo Circoscr. Rete Codice PR GB X GB Y 1 Cogozzo/Siviano Villa Carcina - sorgente Nord Cogozzo via Veneto Borgo Trento San Donino fontanella Nord Fossa 17029/14R via Vallecamonica Villaggio Badia Mandolossa fontanella Ovest Fossa 17029/10R Mompiano Mompiano - sorgente Centro Montagnola via Grandi Chiesanuova Frao fontanella Sud Montagnola 17029/22R via San Benedetto Buffalora Buffalora fontanella Est Montagnola 17029/17R via Cremona Porta Cremona Leonessa fontanella Sud Montagnola 17029/05R via Raffaello San Polo Parco San Polo fontanella Est Montagnola 17029/16R via Lama Mompiano Pozzi Nord fontanella Nord Nord 17029/26R * Pozzo Fiorentini 2 San Polo Case Pozzi Fiorentini pozzo Est Montagnola

11 Tab. 3 Caratteristiche chimico-fisiche dei campioni prelevati N. Codice di registrazione Punto prelievo Data prelievo ph Conducib. (µs/cm) Res. Fisso (mg/l) Analisi e risultati Cogozzo/Siviano 23/07/2014 7, via Veneto 23/07/2014 7, via Vallecamonica 18/09/2014 7, Mompiano 23/07/2014 7, via Grandi 18/09/2014 7, via San Benedetto 08/10/2014 7, via Cremona 13/01/2015 8, via Raffaello 13/01/2015 7, via Lama 18/09/2014 7, * Pozzo Fiorentini 2 29/12/2014 8, I campioni sono stati prelevati a cura del CRR e trasportati nel laboratorio di Milano per le determinazioni analitiche. I parametri sono stati scelti in base alle indicazioni riportate nella Direttiva 2013/51/Euratom. Non è stato misurato il trizio (H-3) dal momento che, in assenza di fonti artificiali, è noto che la sua concentrazione in ambiente è largamente inferiore al valore di parametro riportato nella Direttiva (100 Bq/L) Tra i radionuclidi artificiali è stato misurato il solo Cs-137 in relazione al fatto che esistono potenziali fonti specifiche di contaminazione. La presenza di altri radionuclidi nella falda profonda è da considerarsi estremamente improbabile. Si fa presente tuttavia che la presenza della maggior parte dei radionuclidi artificiali verrebbe comunque evidenziata dall analisi per spettrometria gamma impiegata. In Tab. 4 sono riportati i metodi di trattamento/misura adottati. Tab. 4 Metodi analitici utilizzati Parametro/radionuclide Tecnica Metodo interno Metodo normato Accreditato ISO17025 Dimens. campione (l) LLD sperim. LLD Dir.2013/51 Attività α totale LSC UNI si 0,1 0,02 0,04 Attività β totale LSC UNI si 0,1 0,06 0,4 U -238 LSC MT.M ,002 0,02 U-234 LSC MT.M ,002 0,02 Ra-226 LSC ISO in corso 0,1 0,002 0,04 Ra-228* Spettr. γ MT.M1.517 si 18 0,02 0,02 Rn-222 LSC MT.M ,01 0,5 10 Pb-210 Cont. β totale MT.M ,02 0,02 Po-210 Spettr. α MT.M ,1 0,01 0,01 Cs-137* Spettr. γ MT.M1.517 si 18 0,007 0,5 * nel caso del pozzo Fiorentini 2 l'analisi per spettrometria gamma è stata effettuata su un campione di 100 l e conseguentemente si ottengono LLD sperimentali piu bassi sia per il Ra-228 che per il Cs-137 (vedi Tab. 10) 7

12 Dalla tabella si evince che i limiti di rivelazione sperimentali indicativi (LLD lower limit of detection) soddisfano i requisiti prestazionali riportati nella Direttiva Euratom. Nelle tabelle seguenti (Tab. 5-10, Fig. 5 e 6) sono riportati i risultati analitici ottenuti. Accanto alle concentrazioni in attività o raffigurate come barre di errore sono riportate le incertezze di misura estese (k=2). Si precisa che i risultati, riportati nei rapporti di prova in Bq/kg, sono qui espressi in Bq/l per uniformità con la Direttiva Euratom. La conversione è stata effettuata considerando una densità unitaria per l acqua. Tab. 5 Dati analitici: attività alfa e beta totale, potassio 40 N. Codice di registrazione Punto prelievo Att. α totale Att. β totale K Cogozzo/Siviano 0,018 ± 0,010 < 0,049 < 0, via Veneto 0,043 ± 0,013 < 0,052 < 0, via Vallecamonica 0,036 ± 0,012 < 0,052 < 0, Mompiano 0,042 ± 0,013 < 0,049 < 0, via Grandi 0,048 ± 0,014 < 0,064 0,058 ± 0, via San Benedetto 0,089 ± 0,020 < 0,066 < 0, via Cremona 0,044 ± 0,014 < 0,066 < 0, via Raffaello 0,035 ± 0,013 < 0,076 0,086 ± 0, via Lama 0,054 ± 0,014 < 0,052 < 0,053 Tab. 6 Dati analitici: isotopi dell uranio N. Codice di registrazione Punto prelievo U totale U-234 U Cogozzo/Siviano 0,0166 ± 0,0018 0,0110 ± 0,0017 0,0056 ± 0, via Veneto 0,0371 ± 0,0027 0,0217 ± 0,0022 0,0154 ± 0, via Vallecamonica 0,0333 ± 0,0026 0,0202 ± 0,0022 0,0131 ± 0, Mompiano 0,0326 ± 0,0025 0,0195 ± 0,0017 0,0131 ± 0, via Grandi 0,0470 ± 0,0032 0,0274 ± 0,0025 0,0196 ± 0, via San Benedetto 0,0866 ± 0,0050 0,0430 ± 0,0034 0,0436 ± 0, via Cremona 0,0417 ± 0,0027 0,0255 ± 0,0023 0,0162 ± 0, via Raffaello 0,0261 ± 0,0020 0,0152 ± 0,0018 0,0109 ± 0, via Lama 0,0414 ± 0,0083 0,0239 ± 0,0024 0,0175 ± 0,0021 8

13 Fig. 5 Dati analitici: attività alfa e beta totale, uranio totale e potassio 40. In ascissa le attività in Bq/l. Tratteggiati i dati inferiori a LLD 0,180 0,160 0,140 0,120 0,100 0,080 0,060 Att. alfa Uranio Att. beta K-40 0,040 0,020 0,000 Tab. 7 Dati analitici: rapporti isotopici tra uranio 234 e uranio 238 N. Codice di registrazione Punto prelievo U-234/U Cogozzo/Siviano 1,96 ± 0, via Veneto 1,41 ± 0, via Vallecamonica 1,54 ± 0, Mompiano 1,49 ± 0, via Grandi 1,40 ± 0, via San Benedetto 0,99 ± 0, via Cremona 1,57 ± 0, via Raffaello 1,39 ± 0, via Lama 1,37 ± 0,21 9

14 Fig. 6 Dati analitici: rapporti isotopici tra uranio 234 e uranio 238 2,60 2,40 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 Tab. 8 Dati analitici: isotopi del radio, radon 222, piombo 210 e polonio 210 N. Codice di registrazione Punto prelievo Ra-226 Ra-228 Rn-222 Pb-210 Po Cogozzo/Siviano < 0,0020 < 0,028 16,7 ± 2,2 < 0,020 < 0, via Veneto < 0,0020 < 0,020 14,1 ± 1,9 < 0,020 < 0, via Vallecamonica < 0,0020 < 0,027 12,7 ± 1,7 < 0,020 < 0, Mompiano 0,0051 ± 0,0016 < 0,020 45,6 ± 5,7 < 0,013 < 0, via Grandi < 0,0020 < 0,020 15,0 ± 2,0 < 0,010 < 0, via San Benedetto < 0,0020 < 0,020 16,5 ± 2,2 < 0,010 < 0, via Cremona < 0,0020 < 0,020 14,3 ± 1,9 < 0,010 < 0, via Raffaello < 0,0020 < 0,020 21,6 ± 2,8 < 0,020 < 0, via Lama < 0,0020 < 0,020 15,9 ± 2,1 < 0,020 < 0,010 10

15 Tab. 9 Dati analitici: cesio 137 N. Codice di registrazione Punto prelievo Cs Cogozzo/Siviano < 0, via Veneto < 0, via Vallecamonica < 0, Mompiano < 0, via Grandi < 0, via San Benedetto < 0, via Cremona < 0, via Raffaello < 0, via Lama < 0,0040 Nella tabella seguente sono riportati i dati riferiti alle analisi condotte sull acqua del pozzo Fiorentini 2. I dati ricavati dalla spettrometria gamma (concentrazione di Ra-228 e Cs-137) sono riferiti ad un campione di 100 litri, quindi il limite di rivelazione è particolarmente basso. N. Codice di registrazione Punto prelievo Tab. 10 Dati analitici: analisi del pozzo Fiorentini 2 Att. α totale Att. β totale Pozzo Fiorentini 2 0,049 ± 0,014 < 0,066 0,045 ± 0,010 < 0,0020 < 0,0046 < 0,0001 K-40 Ra-226 Ra-228 Cs-137 Discussione I punti di prelievo selezionati, la maggior parte dei quali coincidono con fontanelle pubbliche, possono essere considerati rappresentativi per l intero acquedotto bresciano: sono distribuiti spazialmente sul territorio cittadino e appartengono a tutte le sotto-reti presenti (Figure 2 e 3). La maggior parte dei pozzi dell acquedotto di Brescia emungono dal gruppo acquifero B (Tab. 1). Le eccezioni sono costituite dai pozzi San Polo nella zona sud-est (acquiferi profondi C, D ) e i pozzi Fiorentini e Frao (acquifero A ): sono stati perciò inclusi punti di campionamento prossimi a queste captazioni. In particolare il pozzo Fiorentini 2 è stato oggetto di un monitoraggio specifico, con prelievo direttamente al pozzo stesso. Le acque di sorgente (Cogozzo e Mompiano, che pure contribuiscono ad alimentare l acquedotto) sono state anch esse campionate al punto di scaturigine. L analisi dei risultati ottenuti mostra che le attività alfa e beta totali non superano i valori di parametro indicati nella Direttiva Euratom (rispettivamente 0,1 e 1 Bq/l). Anche i risultati ottenuti per i radionuclidi naturali e artificiali (Cs-137)non eccedono mai i valori di parametro riportati in termini di concentrazione derivata (concentrazione corrispondente ad una dose di 0,1 msv/anno per la popolazione adulta) (Tab. 11). 11

16 Tab. 11 Dati analitici: confronto con i parametri della Direttiva Euratom Parametro/radionuclide Direttiva UE 2013/51/Euratom Concentr. derivata Valori massimi misurati Attività Incertezza estesa Attività α totale 0,1 0,089 ± 0,020 Attività β totale 1,0 0,076 ± 0,087 U ,0 0,0436 ± 0,0034 U-234 2,8 0,0430 ± 0,0034 Ra-226 0,5 0,0051 ± 0,0016 Ra-228 0,2 < 0,020 Rn ,6 ± 5,7 Pb-210 0,2 < 0,020 Po-210 0,2 < 0,010 Cs < 0,007 Una analisi di dettaglio degli esiti analiti fornisce alcune interessanti indicazioni relative alle caratteristiche radiometriche delle acque, in particolare si può notare che: 1. In tutte le acque esaminate l attività alfa totale è dovuta nella quasi totalità all uranio. I rapporti isotopici tra U-234 e U-238 sono, nella maggior parte dei casi, prossimi a 1,5. 2. Le acque di sorgente (Cogozzo, Mompiano) si differenziano tra di loro e dalle acque di falda: l acqua di Cogozzo (campione 1) mostra una attività alfa totale particolarmente bassa, che corrisponde ad un ugualmente ridotto contenuto di uranio; il rapporto isotopico tra U-234 e U-238 è al contrario il più elevato (circa 2). 3. L acqua della sorgente di Mompiano (campione 4) mostra contenuti più elevati di radon 222, circa il triplo che nelle altre acque, e valori misurabili, seppur ridotti, di radio Il campione 6 prelevato in via san Benedetto, mostra la più elevata attività alfa totale e la maggior concentrazione di isotopi dell uranio. Il rapporto isotopico tra U-234 e U-238 è il più basso (circa 1). Nella zona sudest di Brescia l acquedotto è alimentato in prevalenza da acque profonde (acquiferi C-D) che evidentemente consentono una più facile cessione dell uranio (vedi sopra). 5. L analisi condotta a sensibilità molto spinte sull unico pozzo potenzialmente impattabile dalla più vicina fonte di pressione (ex cava Piccinelli) dimostra l assenza di tracce di radioattività artificiale (Cs-137). Queste osservazioni non hanno rilevanza radioprotezionistica, è tuttavia interessante notare come alcuni parametri radiometrici costituiscano una impronta digitale dell acqua. Conclusioni e sviluppi La campagna di monitoraggio condotta nella città di Brescia ha consentito di mappare efficacemente la qualità radiometrica delle acque erogate dall acquedotto pubblico secondo criteri e modalità conformi a quanto richiesto dalla Direttiva 2013/51/Euratom. Il contenuto di radioattività naturale è risultato confrontabile con la media dei risultati regionali. In nessun caso è stata individuata la presenza di contaminazione radioattiva di origine artificiale. 12

17 Le analisi effettuate hanno contribuito alla caratterizzazione completa della composizione radiometrica delle acque lombarde, in cui predomina la presenza degli isotopi dell uranio con un contributo marginale di quelli del radio. Le acque erogate dall acquedotto bresciano sono risultate nel complesso conformi a quanto previsto dalla Direttiva Euratom e prive di rischio per la salute dal punto di vista del contenuto di radioattività. In conseguenza dell esistenza di alcuni siti in cui sono presenti materiali contaminati, in particolare dell ex Cava Piccinelli, è presente nella città di Brescia una particolare sensibilità rispetto alla possibile contaminazione delle falde acquifere. Tale problema è gestito dal Comune di Brescia che in collaborazione con ARPA esegue un monitoraggio ad hoc, attraverso una rete piezometrica (acque non potabili) dedicata, che viene effettuato da anni ed ha garantito nel tempo l assenza di rischi per la popolazione. A maggior conforto e supporto della popolazione, nella campagna attuale è stato comunque inserito anche il monitoraggio ad alta sensibilità del pozzo potabile potenzialmente più prossimo alla cava (Fiorentini 2) nel quale è stata appurata l assenza di contaminazione da cesio 137 con un livello di sensibilità pari a 0,0001 Bq/l, volte più piccolo della quantità indicata dalla Direttiva 51/2013 come potenzialmente critica per la salute umana. A coronamento delle attività e valutazioni di cui sopra, la Rete Regionale di Monitoraggio della Radioattività Ambientale gestita da ARPA Lombardia è stata ampliata a partire dall anno corrente con l inclusione di un punto di prelievo in continuo dell acqua potabile erogata dall acquedotto di Brescia. Tale attività, che consentirà il monitoraggio periodico della qualità delle acque erogate dall acquedotto, è stata implementata grazie alla collaborazione di A2A che ha messo a disposizione un punto di campionamento presso i suoi laboratori di via Lamarmora; il campione prelevato sarà trasferito mensilmente presso il Centro Regionale Radioprotezione di ARPA che provvederà alle analisi radiometriche ed alla valutazione dei risultati. I dati raccolti saranno inclusi nella relazione annuale sulle attività della rete regionale di monitoraggio della radioattività ambientale, fatte salve eventuali anomalie che saranno oggetto di comunicazioni e approfondimenti puntuali ad hoc. Ringraziamenti Si ringrazia A2A Brescia Ciclo Idrico ed in particolare la Direzione (sig. Tomasoni e ing. Fioletti), il gestore del Servizio Idrico (sig. Sirio), il Laboratorio Chimico (sig. Brignoli, sig.ra Arici), l Ufficio Tecnico Idrico (dott. Bissolati), per la cortesia, la collaborazione, le molte informazioni e il materiale documentale ampiamente utilizzato in questa relazione. Si ringrazia il Dipartimento ARPA di Brescia ed in particolare il Dott. Massimiliano Confalonieri e il Dott. Enrico Alberico (U.O. Bonifiche e Attività Estrattive) per le utili informazioni e la collaborazione. Bibliografia 1) Direttiva 2013/51/Euratom del Consiglio del 22 ottobre 2013, che stabilisce requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano. 2) Direttiva 98/83/EC del Consiglio del 3 novembre 1998 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano. 3) Decreto legislativo 2 febbraio 2001, N. 31: Attuazione della direttiva 98/83/Ce relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano. 13

18 4) ARPA Lombardia CRR: La radioattività ambientale in Lombardia - risultati della Rete Regionale di Monitoraggio della Radioattività Ambientale anno 2013 in: 5) C. Nuccetelli, R. Rusconi and M. Forte Radioactivity in drinking water: regulations, monitoring results and radiation protection issues Annali Istituto Superiore di Sanità, 48(4), pp (2012) 6) M. Forte, R. Rusconi, M.T. Cazzaniga e Giuseppe Sgorbati The measurement of radioactivity in drinking water Microchemical Journal, pp , 105 (2007). 7) R. Rusconi, M. Forte, P. Badalamenti, S. Bellinzona, R. Gallini, S. Maltese, C. Romeo and G. Sgorbati The monitoring of tap waters in Milano: planning, methods and results Radiation Protection Dosimetry, 111, pp , (2004). 8) AA.VV. Geologia degli acquiferi padani della Regione Lombardia ; Relazione Tecnica a cura di Cipriano Carcano e Andrea Piccin; A cura di Regione Lombardia, Regione Emilia Romagna, Eni-Agip, C.N.R, ERSAL, Univ. di Milano- Bicocca. Milano (2002). 9) C.R. Cothern, P.A. Rebers: Radon, radium and uranium in drinking water Lewis Publisher, Chelsea - U.S.A. (1990). 14

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