Piano di Organizzazione Aziendale Strategico

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1 Piano di Organizzazione Aziendale Strategico Trento Longaretti (1916), Mosaico, atrio dell Ospedale di Cassano d Adda Documento descrittivo 1

2 SOMMARIO 1. PREMESSA ASST MELEGNANO E DELLA MARTESANA : ELEMENTI...5 IDENTIFICATIVI E PATRIMONIO ELEMENTI IDENTIFICATIVI PATRIMONIO ATTIVITA DI INDIRIZZO E CONTROLLO E ATTIVITA DI GESTIONE IL SISTEMA DELLE DELEGHE E PROGETTO EOS: EQUITA, OMOGENEITA, SOSTENIBILITA GLI ORGANI DELL ASST IL DIRETTORE GENERALE IL COLLEGIO SINDACALE IL COLLEGIO DI DIREZIONE LA DIREZIONE STRATEGICA IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO IL DIRETTORE SANITARIO IL DIRETTORE SOCIO SANITARIO ORGANISMI COLLEGIALI IL CONSIGLIO DEI SANITARI IL NUCLEO DI VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE STRUTTURE ORGANIZZATIVE MODALITA DI AFFIDAMENTO DEGLI INCARICHI ATTRIBUZIONE DELLE RESPONSABILITA E PROCESSO DI BUDGET IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA DIRIGENZA IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

3 11. LE RELAZIONI SINDACALI RELAZIONI CON L ESTERNO MODALITA DI PARTECIPAZIONE E DI TUTELA DEGLI UTENTI ORGANIGRAMMI E FUNZIONIGRAMMI IL SISTEMA DELLA SICUREZZA (D.LGS 81/2008)

4 1. PREMESSA Il Piano di Organizzazione Aziendale Strategico (di seguito P.O.A.S) dell Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Melegnano e della Martesana è stato elaborato in esecuzione delle Linee Guida Regionali per l adozione dei Piani di Organizzazione Aziendale Strategici delle Agenzie di Tutela della Salute (ATS), delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST), degli IRCCS di diritto pubblico della Regione Lombardia e di AREU approvate con D.G.R. n. X/5113 del 29 Aprile 2016 e successivamente modificate con D.G.R. n X/5513 del 2 Agosto Il P.O.A.S si configura come strumento programmatorio attraverso il quale l Azienda, nell ambito dell autonomia organizzativa e gestionale di cui dispone, definisce il proprio assetto organizzativo e le relative modalità di funzionamento, al fine di realizzare gli obiettivi strategici stabiliti da Regione Lombardia, nel rispetto della normativa vigente. Con la Legge Regionale 11 Agosto 2015 n. 23, la successiva legge Regionale 22 dicembre 2015 n. 41 e con legge regionale n. 15 del 29 giugno 2016 è stata approvata e aggiornata la riforma sanitaria che dà avvio al percorso di evoluzione del Servizio Socio Sanitario Lombardo dove, i già confermati principi introdotti dalla Legge Regionale 31/97, quali la libera scelta dei cittadini dei luoghi di cura, uguali diritti e doveri degli erogatori pubblici e privati secondo il principio della sussidiarietà orizzontale, la separazione delle funzioni di programmazione, acquisto e controllo da quelle di erogazione dei servizi, vengono attualizzati sulla base delle nuove necessità correlate al sensibile incremento della prevalenza dei pazienti affetti da patologie croniche ed alla volontà di approfondire ulteriormente la separazione dell attività di programmazione da quelle di erogazione, estendendo questo principio anche ai servizi di tipo socio sanitario. Viene posta, infatti, l attenzione all orientamento alla presa in carico della persona nel suo complesso. La Legge evidenzia la necessità di passare dalla cura al prendersi cura affiancando le persone croniche o fragili e le loro famiglie nel loro percorso di vita prendendo atto dei rischi presenti nel sistema e consistenti soprattutto nell elevata frammentazione dell unità di offerta e nell erogazione dei servizi, nella logica della prevalenza delle prestazioni. Ciò avviene mediante l elaborazione di modelli che assicurino alla persona la continuità di cura e di assistenza, l attivazione di percorsi personalizzati di presa in carico in un processo di integrazione fra le attività sanitarie, sociosanitarie e quelle di competenza delle autonomie locali. Il presente Piano descrive l organizzazione ed il funzionamento che l ASST Melegnano e della Martesana ha ritenuto adeguati ai fini del perseguimento degli obiettivi definiti dagli indirizzi regionali. 4

5 2. ASST MELEGNANO E DELLA MARTESANA : ELEMENTI IDENTIFICATIVI E PATRIMONIO 2.1 ELEMENTI IDENTIFICATIVI Denominazione: Azienda Socio Sanitaria Territoriale Melegnano e della Martesana Sede legale: Via Pandina, Vizzolo Predabissi MI Cod. Ente: 708 Atto costitutivo: DGR n. X/4479 del L ASST Melegnano e della Martesana nasce dalla fusione dell AO Ospedale di Circolo di Melegnano e del ramo d azienda territoriale dell ASL Provincia di Milano 2. Non vi è stata quindi nessuna cessione di strutture e/o attività ma solo l acquisizione dell attività erogativa della predetta ASL, secondo il dettato normativo della Legge Regionale n. 23/2015 e sulla base dell atto costitutivo e del Decreto n del del Direttore Generale Welfare (trasferimento del personale, dei beni immobili e mobili registrati e delle posizioni attive e passive già in capo alle ex ASL/AO). 5

6 Come detto, con propria Deliberazione n. X/4479 del 10/12/2015 la Giunta Regionale della Regione Lombardia ha costituito, in attuazione della L.R. n.23/2015, l Azienda Socio Sanitaria Territoriale Melegnano e della Martesana definendo gli ambiti territoriali di competenza, i servizi e le strutture afferenti. L Azienda Socio Sanitaria Territoriale Melegnano e della Martesana è collocata nella fascia sud/est dell area della Città Metropolitana di Milano e comprende 53 Comuni con una popolazione residente di circa abitanti. L ASST è costituita da 6 Stabilimenti Ospedalieri con 688 posti letto attivi, 14 Poliambulatori Specialistici Ambulatoriali e 23 Presidi Socio Sanitari Distrettuali. Nel 2015 ha registrato 134 mila accessi in Pronto Soccorso, con una media di 365 utenti/die, 26 mila ricoveri e 4 milioni di prestazioni specialistiche. POLO OSPEDALIERO Il polo ospedaliero dell ASST è costituito da: Presidio Ospedaliero di Vizzolo Predabissi-Cassano d Adda o Stabilimento di Vizzolo Via Pandina, 1 - Vizzolo Predabissi MI o Stabilimento di Cassano d Adda Via Quintino di Vona, 41 - Cassano d Adda MI Presidio Ospedaliero di Cernusco sul Naviglio-Vaprio d Adda o Stabilimento di Cernusco Via Uboldo, 13 - Cernusco sul Naviglio MI o Stabilimento di Vaprio D Adda Via Don Moletta, 22 Vaprio D Adda MI Presidio Ospedaliero di Melzo-Gorgonzola o Stabilimento di Melzo Via Volontari del Sangue, 5 - Melzo MI o Stabilimento di Gorgonzola Via Bellini, 5 - Gorgonzola MI I Poliambulatori afferenti all azienda sono situati nei seguenti comuni: Binasco, Melegnano, Opera, Paullo, Peschiera Borromeo, Cassina De Pecchi, Rozzano, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Pieve Emanuele, Segrate, Trezzo sull Adda, Vimodrone, Pioltello 6

7 Distribuzione dei Posti Letto Accreditati Strutture Ospedaliere al istituto disciplina pr Denominazione disciplina PL ORD CONTRATTO PL DS CONTRATTO PL DH CONTRATTO TOT PL CONTRATTO OSPEDALE S. MARIA DELLE STELLE MELZO chirurgia melzo OSPEDALE S. MARIA DELLE STELLE MELZO chirurgia gorgonzola OSPEDALE S. MARIA DELLE STELLE MELZO medicina generale OSPEDALE S. MARIA DELLE STELLE MELZO ortopedia e trumatologia OSPEDALE S. MARIA DELLE STELLE MELZO ostetricia e ginecologia OSPEDALE S. MARIA DELLE STELLE MELZO otorinolaringoiatria OSPEDALE S. MARIA DELLE STELLE MELZO pediatria OSPEDALE S. MARIA DELLE STELLE MELZO psichiatria OSPEDALE S. MARIA DELLE STELLE MELZO terapiaintensiva OSPEDALE S. MARIA DELLE STELLE MELZO gastroenterologia OSPEDALE S. MARIA DELLE STELLE MELZO oncologia PO MELZO TOTALE OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI day hospital OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI cardiologia OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI chirugia OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI medicina generale OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI nefrologia OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI neurologia OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI neurologia OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI oculistica OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI ortopedia e traumatologia OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI ostetricia e ginecologia OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI otorinolaringoiatria OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI pediatria OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI psichiatria OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI urologia OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI terapiaintensiva OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI unità coronarica OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI recupero e riabilitazione funzionale

8 recupero e OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI riabilitazione funzionale OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI lungodegenza OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI lungodegenza OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI neonatologia OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI oncologia OSPEDALE DI VIZZOLO PREDABISSI day surgery PO VIZZOLO TOTALE OSPEDALE UBOLDO - CERNUSCO S/NAVIGLIO cardiologia OSPEDALE UBOLDO - CERNUSCO S/NAVIGLIO chirurgia OSPEDALE UBOLDO - CERNUSCO S/NAVIGLIO chirurgia OSPEDALE UBOLDO - CERNUSCO S/NAVIGLIO medicina generale OSPEDALE UBOLDO - CERNUSCO S/NAVIGLIO medicina generale OSPEDALE UBOLDO - CERNUSCO S/NAVIGLIO nefrologia OSPEDALE UBOLDO - CERNUSCO S/NAVIGLIO ortopedia e traumatologia OSPEDALE UBOLDO - CERNUSCO S/NAVIGLIO ostetricia e ginecologia OSPEDALE UBOLDO - CERNUSCO S/NAVIGLIO ostetricia e ginecologia OSPEDALE UBOLDO - CERNUSCO S/NAVIGLIO pediatria OSPEDALE UBOLDO - CERNUSCO S/NAVIGLIO terapiaintensiva OSPEDALE UBOLDO - CERNUSCO S/NAVIGLIO unità coronarica PO CERNUSCO TOTALE AZIENDA TOTALE

9 Distribuzione dei Posti Letto Utilizzati Strutture Ospedaliere (media I semestre 2016) A questi vanno aggiunti i posti tecnici destinati ai reparti subacuti, al nido, alla dialisi, alla macro attività ambulatoriale complessa (MAC) e alla chirurgia a bassa intensità (BOCA) allocati nei Presidi Ospedalieri aziendali come segue: TOT AZIENDA POSTI LETTO TECNICI SUB ACUTI Presidio Vizzolo + Stabilimento Cassano 20 Presidio Cernusco + Stabilimento Vaprio 20 Presidio Melzo + Stabilimento Gorgonzola NIDO MAC BOCA CURE PALLIATI DIALISI TOT PL TECNICI (di cui 9 CAL Peschiera) 23 (di cui 9 CAL Cassano) 9 CAL Gorgonzola

10 Emergenza Urgenza (118) L ASST gestisce, nell ambito della rete regionale, una postazione territoriale di Mezzo di Soccorso Avanzato (MSA) Automedica, operativo H 24, con base operativa a Cernusco sul Naviglio (prossimamente è previsto il suo trasferimento presso lo Stabilimento di Melzo). L organizzazione dell attività prevede la presenza in turno di medici dei Servizi di Anestesia e Rianimazione dell ASST Melegnano e Martesana (Vizzolo Melzo Cernusco) e del PS di Vizzolo e di infermieri dei reparti di Pronto Soccorso e Terapia Intensiva dei PP.OO., tutti adeguatamente formati con apposito corso IPMSA. I medici ed infermieri operano sia in orario di servizio istituzionale che in sistema premiante. Gli autisti dell automedica sono forniti da Croce Bianca con apposita convenzione tra Croce Bianca ed AREU. Le missioni concluse nel 2015 sono pari a RETE TERRITORIALE La rete territoriale della ASST Melegnano e della Martesana comprende n. 53 Comuni, attualmente articolati come da POA ex ASL MI2 in 4 Distretti Socio Sanitari, e precisamente: - Distretto di San Giuliano Milanese; - Distretto di Cernusco sul Naviglio; - Distretto di Melzo; - Distretto di Rozzano. I Distretti fanno capo all Area di Coordinamento Distrettuale a valenza dipartimentale, con funzione di Coordinamento operativo e dei processi di governo clinico e di presa in carico. Ogni distretto è suddiviso in due ambiti territoriali sociali di cui alla Legge 328/2000 e s.m.i., aggregazioni di Comuni preposte alla programmazione e all erogazione dei servizi socio-assistenziali di competenza comunale. L organizzazione territoriale della ASST comprende inoltre il Dipartimento delle Dipendenze, articolato nella UOC Servizio Territoriale delle Dipendenze e nella UOC Servizio Territoriale di Alcologia e comportamenti di Addiction, il Servizio UOC di Medicina Legale e l UOC Assistenza Specialistica Protesica e Cronicità. 10

11 Altre Strutture afferenti: Consultori Familiari: Melegnano, Melzo con sede staccata a Cassano d Adda, Paullo, Rozzano con sede staccata a Pieve Emanuele, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Cernusco sul Naviglio, Gorgonzola, Pioltello con sede staccata a Segrate. Consultori Adolescenziali: Bussero, San Donato Milanese. NOA: Pieve Emanuele, Cassina de Pecchi, SERT: Rozzano, Trezzo sull Adda, Gorgonzola, Vizzolo Predabissi. 2.2 PATRIMONIO Il patrimonio della ASST Melegnano e della Martesana è costituito da tutti i beni mobili ed immobili ad essa appartenenti, nella composizione identificata con Decreto della Direzione Generale Welfare n del , nonché di tutti i beni comunque acquisiti nell esercizio delle proprie attività o a seguito di atti di liberalità. L ASST dispone del proprio patrimonio secondo il regime della proprietà privata, fermo restando che i beni mobili ed immobili utilizzati per il perseguimento dei propri fini istituzionali, costituiscono patrimonio indisponibile e, pertanto, non possono essere sottratti alla loro destinazione, se non nei modi stabiliti dalla legge. L ASST riconosce la valenza strategica del patrimonio, quale strumento di potenziamento e di qualificazione strutturale e tecnologica dell offerta di servizi e, in tale prospettiva, si riserva di ricorrere a tutte le forme possibili di finanziamento, incluse quelle innovative ed i processi di alienazione del patrimonio da reddito e di trasferimento dei diritti reali, previa la necessaria autorizzazione regionale. 3. ATTIVITA DI INDIRIZZO E CONTROLLO E ATTIVITA DI GESTIONE IL SISTEMA DELLE DELEGHE L ASST applica il principio introdotto già con il D.Lgs 29/1993, di esplicita ed adeguata distinzione tra le funzioni di programmazione, indirizzo e controllo da un lato e le funzioni di organizzazione e gestione dall altro, in un quadro di chiara determinazione delle competenze e delle responsabilità del Direttore Generale, dei Direttori Strategici, della Dirigenza e dei vari livelli operativi, al fine di responsabilizzare e valorizzare tutte le risorse disponibili. 11

12 Nell ottica suindicata l ASST Melegnano e della Martesana intende costruire un sistema di delega di funzioni nel quale: 1) il Direttore Generale, unico titolare del potere di rappresentanza dell Ente e l unico a poter impegnare l Azienda nei confronti dell esterno e a definire la strategia aziendale con i relativi atti associati, possa delegare le funzioni operative ed organizzative necessarie alla realizzazione della strategia ai Direttori Strategici 2) i Direttori Strategici ricorrano alla delega di atti di gestione ai dirigenti nell ambito delle attività ad essi assegnate con specifico atto. La delega, dalla quale discende la responsabilità - se del caso anche sotto i profili penalistici - degli atti delegati, diviene operativa in presenza delle sottoelencate condizioni: - formalizzazione scritta della delega; - chiara definizione dei contenuti; - adeguato sistema di pubblicità, attraverso la formalizzazione della stessa sia con riguardo al conferimento della delega dal Direttore Generale ai Direttori Strategici, sia con riguardo alla presa d atto della delega dai Direttori Strategici ai Dirigenti con provvedimento del Direttore Generale; - accettazione della delega da parte del delegato: I principi che sottendono al sistema delle deleghe sono: - accertata idoneità tecnica del soggetto delegato, al quale va trasferito anche l eventuale correlativo potere di spesa; - divieto di ingerenza del delegante nelle decisioni del delegato; - sussistenza di un attività di controllo sull operato del delegato, per non incorrere in responsabilità per culpa in vigilando; - ammissibilità della subdelega solo nei casi espressamente previsti dal legislatore. Al di là di tali fattispecie la subdelega non produrrà effetti e la responsabilità permarrà in capo al primo, ed unico, delegato; - possibilità, in qualsiasi momento, di revoca da parte del delegante. Non si esclude, infine, che sulla base di concrete ragioni organizzative, i Dirigenti possano affidare singole e specifiche funzioni, connotate da prevalente contenuto operativo, ai propri collaboratori: ciò, tuttavia, non sostanzia l istituto della delega, ma risponde ai criteri che caratterizzano i rapporti di collaborazione, quale espressione della c.d. buona amministrazione. 12

13 4. E PROGETTO EOS: EQUITA, OMOGENEITA, SOSTENIBILITA La Mission della neo costituita ASST Melegnano e della Martesana è quella di fornire una risposta adeguata alla domanda di salute dei cittadini fornendo le prestazioni sanitarie e sociosanitarie nell ambito dei livelli di assistenza definiti dalla programmazione sanitaria nazionale e regionale, utilizzando le risorse assegnate dal finanziamento regionale e concordate con l ATS Città Metropolitana di Milano e nel rispetto di quanto la legge di evoluzione del Sistema Sanitario Lombardo tende e che si sintetizza dalla cura al prendersi cura mettendosi a fianco del percorso di vita delle persone croniche o fragili e delle loro famiglie. L orientamento alla presa in carico della persona nel suo complesso ha imposto una rivisitazione dell attuale assetto della ASST, al fine di rendere lo stesso funzionale rispetto alla mission sopradescritta nonché equo in termini di posizionamento geografico, omogeneo in termini di diversificazione dell offerta sanitaria e sostenibile in termini di parametri di efficienza ed efficacia produttiva ed economica. La nuova direzione strategica ha effettuato una precisa diagnosi della situazione nei primi tre mesi di mandato mettendo a fuoco punti di forza ed aree di miglioramento che sono stati poi oggetto della programmazione strategica aziendale attraverso azioni specifiche. In sintesi, la diagnosi effettuata evidenziava come l offerta della ASST si presentasse da un lato estremamente diffusa nella realtà territoriale ma con una forte esigenza di riorganizzazione e di sviluppo di alcuni presidi nell ottica richiesta dalla nuova legge di evoluzione del SSR. In particolare i sei stabilimenti ospedalieri non erano connotati in maniera distintiva e l offerta ambulatoriale territoriale era caratterizzata da un offerta parcellizzata e dispersa in termini di singole specialità. 13

14 ATTUALE DISTRIBUZIONE DELL OFFERTA DEGLI AMBULATORI SPECIALISTICI AREA SPECIALISTICA/ COMUNE P.O. VIZZOLO PREDABISSI P.O. CERNUSCO SUL NAVIGLIO ospedale P.O. GORGONZOL A P.O. MELZO P.O. CASSANO D'ADDA P.O. VAPRIO D'ADDA POLIAMB. SPEC. MELEGNANO POLIAMB. SPEC. S.DONATO POLIAMB. SPEC. PAULLO POLIAMB. SPEC. S.GIULIANO CENTRO OCULISTICO INFANTILE S.GIULIANO POLIAMB. SPEC. PIOLTELLO territorio POLIAMB. SPEC. VIMODRONE POLIAMB. SPEC. ROZZANO POLIAMB. SPEC. PIEVE EMAUELE POLIAMB. SPEC. PESCHIERA B. POLIAMB. SPEC. OPERA POLIAMB. SPEC. BINASCO POLIAMB. SPEC. SEGRATE POLIAMB. SPEC. TREZZO SULL'ADDA 00 - Laboratorio 01 - Allergologia 03 - Anatomia ed istologia patologica 08 - Cardiologia 09 - Chirurgia gen Chirurgia plastica 18 - Ematologia 19 - Malattie endocrine del ricambio e nutrizione 26 - Medicina gen 29 - Nefrologia 30 - Neurochirurgia 31 - Nido 32- Neurologia 34 - Oculistica 35 - Odontoiatria e stomatologia 36 - Ortopedia e traumatologia 37 - Ostetricia e ginecologia 38 - Otorinolaring Pediatria 40 - Psichiatria 43 - Urologia 49 - Terapia Intensiva 52 - Dermatologia 54 - Emodialisi 56 - Recupero e riabilitazione funz Gastroenterol Oncologia 68 - Pneumologia 69 - Radiologia 14

15 ATTUALE DISTRIBUZIONE DELL OFFERTA SOCIO SOCIOSANITARIA Area Territoriale /Comune Distretto San Giuliano Milanese Melegnano Via Pertini,1 Paullo Via Mazzini, 17/19 Peschiera Borromeo Via Matteotti, 25 San Donato Milanese Via Sergnano, 2 San Donato Milanese Via M.di Cefalonia San Giuliano Milanese Via Cavour, 15 Vizzolo Predabissi Via Pandina 1 Distretto Rozzano Binasco Via Matteotti 32 Pieve Emanuele Via Mascagni 2 Rozzano Via Glicini Rozzano Via Matteotti 30 Distretto Cernusco Sul Naviglio Bussero Via San Carlo Cassina De Pecchi Via Mazzini 26 Cernusco SN Via Turati 4 Gorgonzola Via Bellini 11- PReSST Gorgonzola Via Don Gnocchi 2 Trezzo d'adda Via Gorizia 1 Consultorio Trezzo d'adda Familiare Via Gramsci Sede 23 distaccata Vaprio d'adda POT Distretto Melzo Cassano D'Adda- Via di Vona 41 Cassano D'Adda- Via Verdi 26 Melzo- Via Mantova 10 Pioltello- Via S. Francesco 16 Segrate - Via Amendola 3 Vimodrone -Via C. Battisti 23 sportello S/R amb. CML Consultorio Familiare Consultorio Adolescenti Commission e Invalidi Punto ADI SERT NOA NPI CPS Cure primarie MMG/PDF CA amb 15

16 Il grado di parcellizzazione e di dispersione dell offerta territoriale comporta una situazione per la quale non vengono soddisfatti appieno i bisogni sanitari e sociosanitari dei cittadini residenti tanto che circa il 75% dei residenti migra al di fuori delle strutture di offerta ambulatoriale della ASST per farsi curare. Pertanto il punto di forza dell azienda in termini di offerta è sicuramente l elevata presenza territoriale ma il punto di miglioramento è rappresentato dall esigenza di razionalizzare e meglio connotare in ottica di presa in carico dei cronici e fragili tale offerta. L ASST Melegnano e della Martesana serve un territorio molto esteso in lunghezza, nella fascia est della cintura della Città Metropolitana di Milano con circa assistiti e circa cronici. Poiché non si può migliorare ciò che non si misura, la Direzione Strategica, per ridisegnare l offerta, è partita dall analisi della domanda. Pertanto è stato misurato sul territorio il numero e la tipologia di pazienti cronici e fragili. La rappresentazione del territorio della ASST Melegnano e della Martesana evidenzia un numero di malati cronici e fragili sovrapponibile alla fotografia regionale (30% circa dei pazienti 75% circa della spesa) con una concentrazione delle morbilità su 4/5 patologie prevalenti. Sulla base della misurazione del fabbisogno è stata poi ipotizzata una riorganizzazione degli stabilimenti ospedalieri e di quelli ambulatoriali e socio sanitari territoriali coerente. Il nuovo assetto organizzativo proposto tende pertanto a razionalizzare e potenziare l offerta sia in termini di numero e tipologia sia in termini di fasce orarie di apertura soprattutto per alcune branche specialistiche di particolare interesse per la categoria dei malati cronici quali cardiologia, pneumologia, diabetologia, neurologia. 16

17 Il progetto di riorganizzazione basato quindi su un analisi del territorio, della domanda, dei flussi e dell analisi territoriale della distribuzione di cronici e fragili ed orientato all Equità Omogeneità, Sostenibilità (EOS) prevede: N. 3 ospedali multi- specialistici dedicati agli acuti (Vizzolo Predabissi, Melzo, Cernusco sul Naviglio) N. 2 strutture dedicate ai cronici e fragili (POT Vaprio d Adda e PreSST Gorgonzola) N. 1 Ospedale dedicato all attività riabilitativa (Cassano d Adda) N. 6 centri Sanitari e Socio-Sanitari Integrati N. 15 Strutture Socio - Sanitarie Territoriali La programmazione della strategia ospedaliera e quella territoriale è già stata oggetto di presentazione in Conferenza dei Sindaci il 29 febbraio e il 20 luglio A fronte quindi della prospettata cessazione di attività presso alcune sedi ambulatoriali che hanno registrato negli ultimi anni indici di produttività e di attrazione molto bassi si prevede un allargamento della gamma di specialità cliniche da attivarsi presso altre sedi ambulatoriali, individuate secondo criteri di razionale distribuzione geografica ed economia di scala concentrando e ampliando le unità di offerta. ASST strutture Prima Dopo Presidi Ospedalieri 6 4 Poliambulatori Specialistici Territoriali 14 6 CSSI POT Vaprio 0 1 PreSST Gorgonzola 0 1 Presidi Sanitari Socio- Sanitari Territoriali Totale

18 Il nuovo assetto organizzativo prevede, quindi, un incremento di 247 ore alla settimanali di attività specialistica. Di queste ben 110 ore esprimono le discipline prevalenti per la presa in carico del paziente cronico quali Cardiologia, Pneumologia, Diabetologia, Medicina Interna, Neurologia. Il numero delle discipline specialistiche previste, nelle sedi da potenziare, rapportate al numero delle discipline specialistiche attuali aumenteranno del 100% e gli orari di accesso rispetto agli attuali avranno un incremento del 68%. La riorganizzazione, quindi, si propone decisamente di contrastare il deflusso già in atto da parecchi anni mettendo a disposizione dei pazienti una offerta piena ed integrata tra componente sanitaria e sociosanitaria realizzata attraverso le economie di scala derivanti dalla concentrazione. Nel nuovo assetto territoriale è stata posta particolare attenzione all area Sud attualmente poco coperta in termini di qualità e quantità, potenziando le sedi di San Donato, Binasco, Segrate, Rozzano, Paullo, San Giuliano mentre l offerta territoriale per cronici e fragili del centro nord verrà concentrata nelle strutture previste come mission per questo tipo di attività (PoT di Vaprio d Adda, il PreSST di Gorgonzola e la struttura di riabilitazione di Cassano d Adda). 18

19 Principali interventi di realizzazione della strategia già effettuati In base alla programmazione strategica come sopra delineata l ASST ha, nel corso del 2016: Acquisito tutte le attività territoriali ex asl, consultori, dipendenze, protesica, farmaceutica Effettuata e condivisa la programmazione strategica ed operativa con assegnazione degli obiettivi a livello di dipartimento/unità operativa/singolo dipendente Aperto PS pediatrico a Vizzolo Aperto 48 posti letto (Chirurgia e Medicina) e 14 posti letto di Otorinolarigoiatria a Melzo rispettando i programmi e le promesse fatte ad inizio anno ed oggetto di interrogazione Regionale. La riapertura, oltre a ripristinare il numero dei posti letto dello stabilimento, ha portato ad un aumento della produttività del Presidio dell 15% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Posizionato monoblocco a Melzo che accoglierà 4 sale operatorie e 30 ambulatori Avviati i lavori per ristrutturazione POT di Vaprio (3 milioni di finanziamento) con inizio lavori effettuati nel mese di aprile Nel frattempo è stato potenziato lo stabilimento con l ingresso della Continuità assistenziale, del medico MMG, Punto ADI e con l incremento delle attività ambulatoriali dell attività chirurgica a bassa complessità in relazione al riorientamento del Presidio. Trasferito i malati di Oncologia (19 pl) e di Cure Pallative (10 pl) da Gorgonzola rispettivamente a Cernusco sul Naviglio e a Melzo. Il trasferimento si è reso necessario per motivazioni di sicurezza sanitaria che lo stabilimento di Gorgonzola non era in grado di garantire. Dividere le due componenti risponde anche a motivazioni di ordine organizzativo. Sono infatti frequenti in Lombardia situazioni nelle quali le Cure palliative non sono integrate con l Oncologia. Il tema della terminalità si ritiene debba trovare una collocazione maggiormente trasversale e sinergica con l emergenza urgenza e con gli specialisti di Terapia del Dolore. Per questo motivo le Cure Palliative sono state inserite nel Piano Organizzativo Aziendale Strategico (POAS) nel nuovo Dipartimento Gestionale di Anestesia Rianimazione Cure Palliative e Terapia del Dolore. Per ciò che riguarda l Oncologia, in sede di Collegio di Direzione, sono stati analizzati punti di forza e di debolezza del trasferimento nelle sedi alternative di Cernusco sul Naviglio e Melzo e lo stesso si è espresso all unanimità per Cernusco sul Naviglio. Tra le principali motivazioni va considerato che Il 50% degli attuali malati di oncologia presenta complicanze cardiologiche e nefrologiche a motivo della cardio-tossicità dei nuovi farmaci. A Cernusco è presente equipe di cardio-oncologia e una struttura di nefrologia che, invece, mancano a Melzo. Chiuso nelle ore notturne il punto di primo intervento a Vaprio, in ossequio al progetto, presentato ed approvato da Regione, di trasformazione del PO di Vaprio in POT, e riconvertito il punto di Primo Intervento da h 24 ad h 12. Trasferito il Dipartimento delle Dipendenze, ora a Cernusco sul Naviglio, del punto ADI e del NOA, ora a Cassina De Pecchi, nello stabilimento di Gorgonzola, al fine di procedere con la trasformazione dello stabilimento in PRESST. L anno 2017 vedrà la continuazione della progettualità EOS, come sopra rappresentata. 19

20 In particolare, nell area Socio-Sanitaria sono previsti i sottoelencati interventi in maniera progressiva durante l anno 2017: - San Giuliano Milanese: trasferimento dell equipe del Consultorio Familiare di San Donato M.se e contestuale potenziamento dell attività del Consultorio Familiare di San Giuliano M.se. A San Donato il Consultorio Familiare svolgerà la sua funzione due giorni alla settimana nell ottica del monitoraggio dei flussi di utenza. Entro la fine dell anno trasferimento del NOA da Pieve Emanuele, la Medicina Legale da Melegnano e sarà organizzato il Servizio Fragilità. - PreSST di Gorgonzola: è in fase di completamento l inserimento dei servizi territoriali, come segue: trasferimento nella struttura del Consultorio Adolescenti da Bussero, del Centro Vaccinale da via Don Gnocchi e l inserimento di un gruppo di Pediatri di Famiglia e l organizzazione di un centro polifunzionale amministrativo con il trasferimento dell attività di scelta e revoca da via Don Gnocchi. - Peschiera Borromeo: è prevista l organizzazione di un centro polifunzionale integrato amministrativo e sociosanitario e di un Gruppo di Cure Primarie che in integrazione con specialisti della ASST gestiranno la presa in carico del paziente cronico; sarà inoltre avviato il servizio ambulatoriale della Continuità assistenziale. - Vaprio d Adda: previsto l inserimento di un nuovo MMG nonchè l avvio della presa in carico del paziente cronico da parte dei medici aderenti al CREG, in collaborazione con gli specialisti del POT di Vaprio. Nell area Sanitaria nel mese di Aprile è stato effettuato il trasferimento delle attività specialistiche presenti nei siti di Vimodrone e Opera, rispettivamente a Segrate e Binasco ed a seguire il completamento per le altre sedi oggetto di riorganizzazione. 5. GLI ORGANI DELL ASST 5.1 IL DIRETTORE GENERALE Sulla base di quanto previsto dal D.Lgs 502/92 e dalla L.R 33/09 così come modificata dalla L.R. 23/2015, il Direttore Generale è il Rappresentante Legale dell Azienda. Nominato con provvedimento della Giunta Regionale, il suo rapporto di lavoro è esclusivo ed è regolato da un contratto di diritto privato, che stabilisce anche la durata dell incarico. Esercita tutti i poteri di gestione, assicurando imparzialità e buon andamento dell azione amministrativa secondo criteri di efficacia, efficienza ed economicità. E coadiuvato dal Direttore Amministrativo, dal Direttore Sanitario e dal Direttore Sociosanitario, insieme ai quali costituisce la Direzione Strategica Aziendale. Al Direttore Generale compete, in modo esemplificativo e non esaustivo: 20

21 la nomina del Direttore Amministrativo, del Direttore Sanitario e del Direttore Sociosanitario la sospensione o la dichiarazione di decadimento del Direttore Amministrativo, del Direttore Sanitario e del Direttore Sociosanitario il potere di gestione e svolgimento di tutti i compiti assegnatigli dalle norme; la ratifica della nomina del Collegio Sindacale e la sua prima convocazione la nomina del Collegio di Direzione la ratifica e la nomina del Consiglio dei Sanitari la nomina dei Componenti del Nucleo di Valutazione delle Prestazioni la nomina della delegazione trattante per le relazioni sindacali l adozione dell atto di organizzazione aziendale, nel rispetto dei principi e criteri previsti da disposizioni regionali, nel quale sono individuate le strutture operative dotate di autonomia gestionale o tecnico-professionale, soggette a rendicontazione analitica l adozione dei regolamenti interni per l organizzazione e il funzionamento dell Azienda; l adozione degli atti programmatici aziendali quali: - il Bilancio Economico Preventivo - il Bilancio di Esercizio e le Certificazioni Trimestrali - il regolamento di budget - il Piano di Gestione delle Risorse Umane (PGRU) - il Piano degli Investimenti - Il Programma biennale degli Acquisti e triennale delle opere pubbliche la verifica, attraverso il sistema dei controlli, mediante valutazione comparativa dei costi, dei rendimenti e dei risultati, della corretta ed economica gestione delle risorse nonché dell imparzialità e del buon andamento dell azione amministrativa la definizione del sistema di qualità aziendale e verifica di coerenza dei servizi il conferimento e la revoca degli incarichi di responsabilità direzionale o dirigenziali, secondo le modalità previste dalla legislazione vigente, dei Dipartimenti Gestionali e Funzionali, delle Strutture Complesse, delle Strutture Semplici di Struttura Complessa e Dipartimentali il conferimento degli incarichi di natura professionale, di consulenza, studio e ricerca, di funzione ispettive di verifica e di controllo il conferimento degli incarichi di cui all art.15 septies (contratti a tempo determinato per funzioni di particolare rilevanza e di interesse strategico) e di cui all art. 15-octies (contratti per l attuazione di progetti finalizzati) il conferimento di incarichi di responsabilità di uffici o articolazione organizzativa (Art. 20 CCNL Comparto Sanità 1998/2001) la sottoscrizione dei contratti concernenti l assunzione del personale e la fornitura di beni e servizi e la realizzazione di opere e lavori pubblici nonché le Convenzioni la promozione e resistenza alle liti con il potere di conciliare e di transigere la cura dei rapporti esterni con le istituzioni e gli organi di stampa ogni altro atto che la normativa attribuisce alla sua diretta competenza 21

22 L azione di gestione complessiva del Direttore Generale si esplica mediante: - l adozione di atti mediante la forma della deliberazione, con cui approva le proposte dei dirigenti competenti, previa acquisizione dei pareri previsti dalla legislazione vigente, del Direttore Amministrativo, del Direttore Sanitario, del Direttore Sociosanitario - l adozione di autonome decisioni, emanate nella forma di disposizioni, relativamente a materie che secondo la normativa nazionale e regionale sono riservate all organo di governo. 5.2 IL COLLEGIO SINDACALE Il Collegio Sindacale è l organo deputato al controllo di legittimità e di regolarità amministrativa, contabile, finanziaria e di merito dell Azienda; ad esso competono le funzioni di verifica del regolare andamento delle attività di gestione. Nominato dal Direttore Generale ai sensi dell art. 3 ter, cc. 1 e 2 del D.Lgs. n. 502/92 svolge in particolare le seguenti funzioni: vigila sull osservanza della legge; verifica l amministrazione dell Azienda sotto il profilo economico; riferisce almeno trimestralmente alla Regione, anche su richiesta di quest ultima,sui risultati del riscontro eseguito, denunciando immediatamente i fatti se vi è fondato sospetto di gravi irregolarità; accerta la regolare tenuta della contabilità e la conformità del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili, ed effettua periodicamente verifiche di cassa; vigila sulla gestione economico - finanziaria e patrimoniale esaminando ed esprimendo le proprie valutazioni sul bilancio d esercizio; verifica la corrispondenza del rendiconto generale alle risultanze delle scritture contabili; esamina il bilancio di previsione e certifica le risultanze dei rendiconti economici trimestrali (CET). Il Collegio Sindacale dura in carica tre anni ed è composto da tre membri, di cui uno designato dal Presidente della Giunta Regionale, uno dal Ministero dell Economia e delle Finanze e uno dal Ministero della Salute. I componenti sono scelti tra gli iscritti nel registro dei Revisori Contabili istituito presso il Ministero di Grazia e Giustizia, ovvero tra i funzionari del Ministero del tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica che abbiano esercitato per almeno tre anni le funzioni dei revisori dei conti o di componenti di collegi sindacali. Il Presidente del Collegio Sindacale viene eletto dal Collegio all atto della prima seduta. Ove a seguito di decadenza, dimissione o decesso il Collegio mancasse di uno o più componenti, il Direttore Generale provvede ad acquisire le nuove designazioni dalle amministrazioni competenti. In caso di mancanza di tutti i componenti, dovrà procedersi 22

23 alla ricostruzione dell intero Collegio. Qualora il Direttore Generale non proceda alla ricostruzione del Collegio entra 30 gg, la Regione provvede a costituirlo in via straordinaria con un funzionario della regione e due designati dal Ministero del Tesoro. Il Collegio straordinario cessa dalle proprie funzioni all atto dell insediamento del Collegio ordinario. 5.3 IL COLLEGIO DI DIREZIONE Il Collegio di Direzione è divenuto organo aziendale con il D.L. n 158 del 13 settembre 2012, convertito nella L. n. 189 del 8 novembre La Giunta Regionale con deliberazione n. X/4979 del ha provveduto a disciplinarne la composizione, funzioni e attività. Ha la funzione di coadiuvare e supportare il Direttore Generale nell esercizio della funzione di governo, con funzioni consultive e propositive. Il Collegio di Direzione svolge un ruolo di raccordo al fine di: - Rendere più efficace, efficiente e trasparente l attività sanitaria, sociosanitaria e amministrativa attraverso la condivisione degli obiettivi e delle scelte di indirizzo strategico direzionale e di declinazione delle stesse nell ambito della propria organizzazione/struttura - Garantire la massima diffusione a tutti i livelli organizzativi e gestionali delle decisioni assunte dalla Direzione Strategica - Rappresentare, in ottica costruttiva, le istanze, le problematiche e le proposte provenienti dai diversi ambiti dell ASST E costituito e nominato dal Direttore Generale, che lo presiede e ne coordina i lavori ed è composto da: 1) Direttore Amministrativo 2) Direttore Sanitario 3) Direttore Socio Sanitario 4) Direttori dei Dipartimenti Gestionali e Funzionali 5) Direttori Medici di Presidio e di Area Territoriale 6) Direttore SITRA 7) Dirigente Responsabile del Controllo di Gestione 8) Dirigenti Responsabili della Qualità, Accreditamento e del Risk Management. Al Collegio di Direzione possono essere invitati a partecipare altri professionisti dell ASST, in relazione agli specifici argomenti da trattare 23

24 6. LA DIREZIONE STRATEGICA 6.1 IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO Il Direttore Amministrativo è nominato, ai sensi dell art. 13 della L.R. 33/2009 così come modificata dalla L.R. 23/2015, dal Direttore Generale con provvedimento motivato, tra gli aventi i requisiti di legge; ha rapporto di lavoro a termine di natura esclusiva, regolato dal contratto di lavoro di diritto privato, avente durata non inferiore e non superiore a quella del Direttore Generale in carica e stipulato in osservanza delle norme del Titolo terzo del Libro quinto del Codice Civile. Coadiuva, per quanto di competenza, il Direttore Generale nel governo complessivo e dirige i servizi amministrativi dell ASST. Contribuisce, inoltre, alla pianificazione strategica al fine di realizzare efficienza, efficacia e qualità dei servizi amministrativi dell ASST. Il Direttore Amministrativo, in particolare: Fornisce parere obbligatorio al Direttore Generale sugli atti relativi alle materie di competenza Partecipa, unitamente al Direttore Sanitario e Socio Sanitario, ai processi di programmazione strategica finalizzati al governo aziendale Risponde al Direttore Generale del raggiungimento degli obiettivi della gestione e delle risorse assegnati; È responsabile del processo di pianificazione e valutazione periodica degli andamenti contabili e gestionali Svolge attività di direzione e coordinamento dei direttori delle strutture complesse amministrative Persegue il buon andamento e l imparzialità dell azione amministrativa, con particolare riferimento agli aspetti giuridico-amministrativi ed economico -finanziari Tenuto conto degli obiettivi aziendali delle componenti di bilancio sanitarie e sociosanitarie, sovraintende, per quanto di propria competenza, all attività amministrativa e contabile dei settori aziendali, garantendo l unicità e l universalità del Bilancio dell ASST Propone al Direttore Generale la nomina dei responsabili delle strutture organizzative dell area amministrativa Esercita, nei confronti dei dirigenti dell area amministrativa, il potere di impartire direttive sugli atti di loro competenza Coordina l attività dei dirigenti e controlla che le loro azioni siano coerenti con le disposizioni e gli indirizzi impartiti dalla Direzione Generale e dalla propria Direzione Svolge ogni altra funzione, ivi compresa l adozione di atti anche a rilevanza esterna, attribuitagli dalla legge, dai regolamenti e dal presente provvedimento, ovvero su espressa indicazione del Direttore Generale. 24

25 6.2 IL DIRETTORE SANITARIO Il Direttore Sanitario è nominato, ai sensi dell art. 13 della L.R. 33/2009 così come modificata dalla L.R. 23/2015, dal Direttore Generale con provvedimento motivato, tra gli aventi i requisiti di legge; ha rapporto di lavoro a termine di natura esclusiva, regolato dal contratto di lavoro di diritto privato, avente durata non inferiore e non superiore a quella del Direttore Generale in carica e stipulato in osservanza delle norme del Titolo terzo del Libro quinto del Codice Civile. Coadiuva, per quanto di competenza, il Direttore Generale nel governo complessivo e dirige le strutture per acuti della ASST. Il Direttore Sanitario, in particolare: Fornisce parere obbligatorio al Direttore Generale sugli atti relativi alle materie di competenza Partecipa, unitamente al Direttore Amministrativo e al Direttore Socio Sanitario, ai processi di programmazione strategica finalizzati al governo aziendale Risponde al Direttore Generale del raggiungimento degli obiettivi della gestione e delle risorse assegnati; Elabora proposte e fornisce pareri in merito alla programmazione sanitaria aziendale; Coordina i Dipartimenti clinico-sanitari per quanto attiene agli aspetti strategici legati all organizzazione e all erogazione dei servizi sanitari, secondo le direttive del Direttore Generale; Coordina e controlla le attività della Direzione Medica di Presidio, della U.O.C SITRA, dei Direttori di Dipartimento e dei responsabili dei servizi sanitari; Propone al Direttore Generale la nomina dei Direttori dei Dipartimenti e delle strutture organizzative dell area sanitaria; Concorre alla definizione delle progettazioni edilizie dell Azienda in merito agli aspetti sanitari e funzionali; È responsabile della funzione igienico organizzativa e del mantenimento dei requisiti ai fini dell accreditamento di tutte le strutture dedicate alla presa in carico di cronici e fragili ed in generale di tutte quello socio sanitarie; Svolge ogni altra funzione, ivi compresa l adozione di atti anche a rilevanza esterna, attribuitagli dalla legge, dai regolamenti e dal presente provvedimento, ovvero su espressa indicazione del Direttore Generale. Il Direttore Sanitario, al fine di svolgere le proprie funzioni si avvale delle Direzioni Mediche di Presidio e di tutte le strutture afferenti alla propria Direzione. 25

26 6.3 IL DIRETTORE SOCIO SANITARIO Il Direttore Socio Sanitario è nominato, ai sensi dell art. 13 della L.R. 33/2009 così come modificata dalla L.R. 23/2015, dal Direttore Generale con provvedimento motivato, tra gli aventi i requisiti di legge; ha rapporto di lavoro a termine di natura esclusiva, regolato dal contratto di lavoro di diritto privato, avente durata non inferiore e non superiore a quella del Direttore Generale in carica e stipulato in osservanza delle norme del Titolo terzo del Libro quinto del Codice Civile. Coadiuva, per quanto di competenza, il Direttore Generale nel governo complessivo ed è responsabile dell erogazione sanitaria e socio sanitaria per cronici e fragili sulla componente di erogazione territoriale (POT, PreSST, Centri Socio Sanitari Integrati). Il Direttore Socio Sanitario, in particolare: Fornisce parere obbligatorio al Direttore Generale sugli atti relativi alle materie di competenza Partecipa, unitamente al Direttore Sanitario e Amministrativo, ai processi di programmazione strategica finalizzati al governo aziendale Risponde al Direttore Generale del raggiungimento degli obiettivi della gestione e delle risorse assegnati; Coordina i Dipartimenti socio-sanitari per quanto attiene agli aspetti strategici legati all organizzazione e all erogazione dei servizi socio sanitari, secondo le direttive del Direttore Generale; Garantisce l integrazione tra le strutture sanitarie e sociosanitarie presenti sul territorio, ed è responsabile della loro conduzione, dell erogazione delle prestazioni e dei percorsi di presa in carico anche attraverso la collaborazione con le altre unità di offerta extra aziendali; Propone al Direttore Generale la nomina dei Direttori dei Dipartimenti e delle strutture organizzative dell area socio sanitaria; Svolge ogni altra funzione, ivi compresa l adozione di atti anche a rilevanza esterna, attribuitagli dalla legge, dai regolamenti e dal presente provvedimento, ovvero su espressa indicazione del Direttore Generale. 7. ORGANISMI COLLEGIALI 7.1 IL CONSIGLIO DEI SANITARI E organismo elettivo e rappresentativo delle varie componenti dell ASST, istituito con L.R. 2/1998. Fornisce parere obbligatorio, non vincolante, al Direttore Generale sulle attività tecnico sanitarie, anche sotto il profilo organizzativo e degli investimenti ad esse attinenti; si esprime, altresì, sulle attività di assistenza sanitaria. La composizione e le modalità di funzionamento del Consiglio dei Sanitari sono disciplinate 26

27 dalla suindicata normativa regionale, in attuazione di quanto previsto dall art. 3 comma 12 del D.Lgs 502/92 e s.m.i., ed è presieduto dal Direttore Sanitario. Le competenze del Consiglio dei Sanitari si intendono assorbite laddove le materie siano tipicamente assegnate dalla legislazione sopravvenuta (art 17 del D.Lgs 502/92, così come modificato dall art. 15 del D.Lgs 229/99) al Collegio di Direzione. 7.2 IL NUCLEO DI VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI Cosi come dispone la DGR X/5539 del recante Linee Guida per i Nuclei di Valutazione delle Prestazioni degli enti sanitari la nomina del Nucleo di Valutazione delle Prestazioni, di competenza del Direttore Generale, è condizionata al nulla osta dell Organismo Indipendente di Valutazione regionale (OIV) che verifica l aderenza del curriculum vitae professionale del candidato ai requisiti previsti. È composto da n. 3 componenti, di cui uno appartenente al personale della Giunta Regionale, con esperienza nel campo del management della pianificazione e controllo della gestione e misurazione delle performance Svolge le seguenti funzioni: - Verifica il rispetto del principio del merito e il funzionamento complessivo del sistema di valutazione della performance organizzativa e aziendale - Verifica l effettiva e corretta identificazione delle performance perseguite dall ente di appartenenza, attraverso la definizione di obiettivi, indicatori e target, in coerenza con il sistema di programmazione regionale - Verifica l attribuzione degli obiettivi assegnati ai dirigenti e al personale del comparto - Valuta la correttezza della misurazione del grado di raggiungimento delle performance - Valuta la correttezza della valutazione delle performance individuali del personale, secondo i principi di merito e di equità - Verifica la valutazione delle attività dei dipendenti del comparto titolari di posizione organizzativa o incarico di coordinamento - Assicura il coordinamento e lo scambio di informazioni con l OIV regionale - Verifica la correttezza delle applicazioni contrattuali, limitatamente agli istituti rimessi alle attribuzioni del Nucleo di Valutazione - Verifica l esecuzione e la metodologia in uso per le rilevazioni aziendali in tema di benessere organizzativo - Verifica l attuazione della normativa in tema di trasparenza - Verifica l attuazione delle disposizioni in tema di anticorruzione 8. ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE L organizzazione dipartimentale è, a norma dell art. 17 bis del D.Lgs 502/92, il modello 27

28 ordinario di gestione operativa dell ASST. Rappresenta una modalità di organizzazione di più strutture, complesse e semplici dipartimentali, nonché di alcune strutture semplici di particolare specificità, che svolgono compiti omogenei, affini o complementari, che perseguono comuni finalità e che sono quindi tra loro interdipendenti, pur mantenendo la propria autonomia e responsabilità professionale. Il modello organizzativo dipartimentale è fondato su alcuni principi cardine: la flessibilità nell utilizzo delle risorse umane e strumentali; la valorizzazione delle responsabilità cliniche, gestionali e organizzative; il potenziamento della qualità dell assistenza sotto ogni profilo, attraverso l armonizzazione ed integrazione dei processi di diagnosi e cura. Esso ha anche il compito di contrastare la progressiva parcellizzazione e specializzazione delle competenze cliniche, nata a fronte di una progressiva specificità dei bisogni di salute, attraverso la strutturazione e omogeneizzazione dei processi e delle conoscenze. Lo scopo dello strumento dipartimentale è, in sintesi, quello di fornire risposte unitarie, tempestive e razionali rispetto ai compiti assegnati, al fine di migliorare l efficacia, l efficienza e la qualità di tutte le attività aziendali, gestendo in modo coordinato le risorse in comune in modo da ottenere risparmi di spesa. La corretta implementazione del modello dipartimentale è un elemento fondamentale per la direzione strategica il cui scopo è quello di valorizzare il personale, favorendo la condivisione delle competenze professionali in un contesto di reale e concreta integrazione organizzativa e collaborazione reciproca. I Dipartimenti si suddividono in: a) Dipartimenti Gestionali, costituiti da strutture complesse e semplici caratterizzate da particolari specificità affini o complementari, comunque omogenee; in esso si concretizza una gestione comune delle risorse finalizzata al raggiungimento di obiettivi definiti e verificati anche attraverso la negoziazione di budget. Caratteristica tipica del dipartimento gestionale è l uso integrato delle risorse e l attribuzione di un budget unico. b) Dipartimenti Funzionali, costituiti dall aggregazione di strutture totalmente indipendenti tra loro la cui attività deve essere uniformata attraverso un comune indirizzo organizzativo, scientifico e tecnico al fine di assicurare continuità diagnostica e terapeutica ai pazienti; in esso non si realizza la gestione diretta delle risorse che viene effettuata nell ambito dei Dipartimenti Gestionali ai quali fanno riferimento le strutture complesse. L attivazione del Dipartimento consente l integrazione di specifiche competenze di cui ogni struttura aggregata è portatrice per lo svolgimento di attività dirette al perseguimento di un obiettivo comune. Assumono, inoltre, il ruolo di responsabili della corretta tenuta dei PDTA, 28

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