connessioni incollate: una nuova frontiera

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "connessioni incollate: una nuova frontiera"

Transcript

1 progetti connessioni incollate: una nuova frontiera Storia e sviluppi delle giunzioni rigide incollate. INTRODUZIONE La nuova tecnica delle giunzioni rigide incollate di elementi in legno è stata legittimata e può ora costituire quell importante presupposto, sino ad ora mancante, per quel balzo di qualità ed efficienza nella realizzazione di insiemi strutturali nelle costruzioni lignee ed anche in costruzioni miste legno-cemento e legno-acciaio. E proponibile l analogia, anche se approssimativa, con l evoluzione delle grandi strutture in acciaio, realizzate con elementi chiodati a partire dall ultimo quarto dell ottocento, sino all introduzione delle saldature ad arco cinquant anni dopo. Altro paragone lo si può fare con la tecnica del cemento armato, che prende ufficialmente avvio all inizio del secolo appena trascorso e cinquanta-sessanta anni dopo trova una importante evoluzione nel cemento armato precompresso. Il nuovo testo coordinato dell Ordinanza Sismica, nella bozza 9/9/2004 [2], ormai assai diffusa e conosciuta, ha finalmente introdotto quel capitolo 9 sulle strutture di legno, che ancora mancava. Il punto 9.2.b. prevede le giunzioni incollate e sancisce che devono essere considerate in generale come non dissipative. Ossia rigide quali sono per l appunto i sistemi CNP. Nella applicazione della nuova tecnica delle strutture in Prove di connessione rigida CNP a mezzo-legno nel 1996 all Università di Trento (foto 1 e 2). La soluzione, ideata da Cenci, fu adottata per la costruzione dell Aquilone di Chicco (Artsana) realizzata dalla Holzbau S.p.A. (foto 3) e meritò il Glulam Award Questo sistema CNP ed altri furono oggetto di una approfondita tesi dell ingegner Alessandro Ferrari. Nel 1998 Cenci presentò le sue inventive al 27 Workshop tenuto alla Facoltà di Ingegneria dell Università di Trento. Anche la professoressa Kuhlmann dell Università di Stoccarda ne fu affascinata. Fig. 2 Fig. 1 Fig AREALEGNO

2 Fig. 4 Recentissima copertura di un complesso plurisala a Como con travi lamellari armate del tipo Holzbeton prodotte dalla Wiehag. Le travi Holzbeton, dotate di inserti in lamiera preforata piegata e fissata con adesivo epossidico, furono inventate da Cenci nel 1997, che, con la collaborazione dell ing. Giovanni Noseda Pedraglio, le aveva impiegate per la realizzazione di grandi solai in legno-cemento della luce di m 21,50, costruiti nel 1998 dalla Holzbau S.p.A. ad Olgiate Comasco per Prima Comunicazione s.a.s. La realizzazione fu pubblicata negli Atti del Convegno Lignomec 99, promosso dall Istituto per la Tecnologia del Legno CNR. Nel 1998 il modello di Cenci rientrò in una campagna di prove sui solai in legno-cemento curata dal prof. ing. Maurizio Piazza dell Università di Trento, presentata lo stesso anno ad Ancona al III Workshop Italiano sulle Costruzioni Composte. Fig. 5 AREALEGNO 41

3 progetti Fig. 6 legno, l Italia può rivendicare la primogenitura. La nota professoressa ingegner Ulrike Kuhlmann dell Università di Stoccarda, dopo aver partecipato al 27 Workshop tenuto il 27 luglio 1998 alla Facoltà di Ingegneria di Trento, così scriveva ai professori Riccardo Zandonini e Maurizio Piazza: Sono stata affascinata dai sistemi di giunzione illustrati dal signor Cenci: non c erano veramente bullonature?, cosa mi dite circa il metodo di rappresentazione? Si calcolano come connessioni piene? Forse mi potete inviare alcune informazioni più dettagliate sull argomento. Prima l Italia. Però oggigiorno è la ditta austriaca Wiehag (Wiesner-Hager Baugruppe) quella che sta costruendo in Italia grandi solai in legno-cemento per sale cinematografiche, esattamente con tipologia e tecnica uguale a quella da me ideata in collaborazione con l ing. Noseda nel 1998, rientrante nella campagna di prove presso l Università di Trento sostenuta dalla Holzbau di Bressanone [3], la quale costruiva nello stesso anno solai in legno-cemento di oltre 21 metri. Vedasi Tecnologie avanzate sull impiego del legno strutturale, Lignomec 99 a cura del CNR Istituto per la Tecnologia del Legno, Fiera di Bolzano, Carpentieri di Bolzano e Università di Trento [4]. 42 AREALEGNO

4 Fig. 7 Fig. 8 Per la realizzazione delle capriate della palestra di Piuro (foto 7) sono stati utilizzati i sistemi CNP, che hanno permesso la realizzazione di connessioni rigide incollate, con tutti gli elementi metallici assolutamente a scomparsa. L utilizzo di aste KVH a doppia maschiatura (foto 8 e 9) ha consentito un ottimo irrigidimento della struttura sottostante, evitando le croci di Sant Andrea. Prima di intraprendere ciò che ora chiamiamo comunemente sistemi CNP [CNP (Cenci, Noseda, Piazza) ], ho iniziato a connettere elementi in legno con l adesivo epossidico già dal 1987, allorché, con la collaborazione dell ing. Giorgio Montagnoli, mi sono trovato ad operare al ripristino della piena funzione strutturale di una grande trave in legno lamellare, lesionata durante le operazioni di montaggio a causa dello sprofondamento di una gru in un pozzo occultato. E stato in quella circostanza che sono ricorso ad una tecnica già nota, ancor oggi pienamente valida, di praticare una diffusa ricucitura delle parti scomposte mediante spi- AREALEGNO 43

5 progetti Fig. 9 Fig. 10 notti in acciaio inseriti in fori praticati diagonalmente. L adesivo epossidico viene percolato nei fori e si diffonde a completo riempimento di ogni interspazio libero, anche se minuscolo. Il successo di quella operazione di recupero, mi indusse ad approfondire il sistema delle connessioni rigide tra elementi in legno e di questi anche con gli altri elementi strutturali principali: l acciaio ed il calcestruzzo. In quegli anni e precedentemente, l adesivo epossidico veniva già largamente impiegato, soprattutto in grandi opere edilizie, ad esempio per l unione di conci prefabbricati nella costruzione dei viadotti autostradali. L adesivo veniva anche utilizzato in opere di restauro e di riqualificazione strutturale di parti murarie e lignee. Io stesso l avevo impiegato nell ambito dei lavori di consolidamento dell Arengario di Monza, diretti dal prof. ing. Marco Locatelli (1986). Mai però era stato impiegato l adesivo epossidico per la giunzione degli elementi di importanti costruzioni in legno. Dopo l approccio iniziale sopra ricordato, ho avuto la fortuna di praticare numerose esperienze costruttive, sviluppate in maniera del tutto nuova, con graduale maggior utilizzo di resine epossidiche. Poi, a partire dal 1996, grazie alla collaborazione dell ingegner Giovanni Noseda Pedraglio ed ai consigli ed incoraggiamenti del professore ingegner Maurizio Piazza, nell ambito della mia attività con la Holzbau di Bressanone ho posto in essere una serie di realizzazioni strutturali decisamente innovative, basate su giunzioni rigide con impiego di resine epossidiche ed inserti metallici a scomparsa. Successivamente, ho realizzato con successo importanti strutture spaziali ed ho potuto poi proseguire collaborando con aziende di carpenteria, che a loro volta hanno conse- 44 AREALEGNO

6 Fig. 11 Fig. 12 guito maggiore importanza sul mercato. Nel 1996 inizia le realizzazioni con i sistemi CNP. Viene da me progettata e poi costruita la struttura dell Aquilone di Chicco per la società Artsana [5] [6] [7], ove adotto la tecnica di barre resinate, e contestualmente realizzo la Palestra-palazzetto sportivo nell isola di Mazzorbo (Venezia) con il prof. arch. Giancarlo De Carlo, ove utilizzo piastre in acciaio preforate. Già a partire dalle prime tesi di laurea, questa moderna tecnica (legno+resina+acciaio a scomparsa) è denominata CNP, ossia con le lettere iniziali dei cognomi Cenci, Noseda, Piazza. I SISTEMI CNP Molteplici sono ora i sistemi di connessioni strutturali per la giunzione solidale di elementi in legno con l utilizzo di inserti metallici all interno di fori, scanalature, intagli e Esempio di connessioni CNP a resistenza torsionale, realizzate con tondini FeB44K e tavoletta di risparmio in compensato per dare continuità alle travi secondarie (foto 10 e 11). La lastra irrigidente della copertura (foto 12) è stata realizzata con aste KVH a doppia dentatura, con giunti sfalsati, fissate tra loro ed alle travi secondarie con adesivo Xepox e viti. L edificio è stato costruito in Comune di Pedrengo (Bergamo) dalle carpenterie Savoldi e Cuni. tasche praticati nel legno ed a questo resi tenacemente connessi mediante la colatura (percolazione) di adesivo epossidico. Non c è sostanziale differenza tra i sistemi CNP ed altre operatività costruttive ora proposte, fatti salvi quei casi in cui all adesivo percolato viene sostituito del betoncino epossidico, tecnica che non condivido per molti aspetti intuibili, ma che non intendo qui confutare per evitare la sterile polemica. Però, gli altri sistemi si limitano a circostanziate applicazioni, ciascuna per particolari casi specifici AREALEGNO 45

7 progetti Fig. 13 Fig. 14 Costruzione di una delle due travi principali per la copertura della palestra di via Toscanella a Napoli. I lavori erano interrotti da anni, poi la Coverall s.r.l. di Perugia ha assunto il nuovo appalto ed ha adottato le tecniche CNP, che hanno consentito di congiungere come un sol pezzo i due tronconi di ciascuna delle travi principali e di dotarle di sistemi di connessione rigida a scomparsa per l attacco delle travi secondarie (foto 13, 14 e 15). e riconducibili ad una particolare ditta di carpenteria che vanta il know-how della specifica variante al sistema generale. Invece le tecniche CNP si prestano ad una pluralità di applicazioni, pressoché illimitate, e possono essere adottate da qualsiasi costruttore di strutture in legno, purché convenientemente dotato di supporto tecnico. Tant è vero che alcune, tra le tante soluzioni da me ideate nell ambito dei sistemi CNP ed applicate in cantiere per importanti lavori, sono state successivamente riconsiderate da aziende di carpenteria del legno, che le hanno poi applicate a propri prodotti prefabbricati. E il caso, ad esempio, del legno-armato, che può benissimo essere realizzato direttamente in cantiere. Può ben dirsi che il sistema CNP è la sintesi di precisi concetti di statica elementare e modalità applicative, che soddisfano un infinità di esigenze e rendono attuabili svariate realizzazioni costruttive, nella sostanza tutte riconducibili ad un unico filone tecnico. Infatti, il sistema CNP è finalizzato alla costruzione di qualsiasi connessione tra loro di elementi in legno e di questi con elementi di altra natura, unicamente mediante inserti metallici a scomparsa, inviluppati da adesivi epossidici. Per la propria plurivalenza applicativa, i sistemi CNP non solo sono utili per la connessione di aste semplici, in linea o angolate tra loro, bensì consentono di considerare e rea- 46 AREALEGNO

8 Fig. 15 lizzare tutti i possibili insiemi strutturali in legno assimilabili a telai piani o telai spaziali. Inoltre i sistemi CNP sono applicabili a progetti e realizzazioni di strutture miste in legno-cemento o legno-acciaio, che necessitano di assoluta rigidezza delle connessioni. E ormai evidente che i sistemi CNP stanno portando anche il legno all evoluzione dei cinquant anni, già verificatasi per gli altri materiali (acciaio e calcestruzzo armato). Già sono stati realizzati importanti costruzioni a telai piani con giunti rigidi legno-legno e legno-cemento ed anche telai spaziali. Ad esempio, impiegando la tecnica CNP, ho avuto la possibilità di progettare e costruire a terra una struttura spaziale di 1000 metri quadrati, per poi elevarla in quota come se fosse un sol pezzo, completa del manto di copertura e della lattoneria [8]. Il basso peso delle travi lamellari e la relativa facilità della loro conformazione ha offerto la possibilità di affrontare grandi luci e conseguire architetture notevoli. Però sono rimaste molte limitazioni alla reale potenzialità del loro impiego, che sono senz altro superabili con una più diffusa conoscenza dei nuovi sistemi CNP. Certamente non possono dare ulteriore potenzialità le abituali tecniche a secco, con l utilizzo di chiodi ad aderenza migliorata, bulloni calibrati e scarperia saldata, perché non consentono sufficiente flessibilità progettuale architettonica e statica e duttilità costruttiva. La tecnica CNP ben si lega con altre mie innovazioni costruttive. Ad esempio, è decisamente compatibile con l utilizzo delle doghe KVH maschiate, utilizzate per la realizzazione di lastre e membrane continue per l irrigidimento delle coperture, in grado di sostituire totalmente le barre incrociate di controventatura derivate dalle costruzioni metalliche (croci di sant Andrea). 47

9 Fig. 16 Fig. 17 Fig. 18 ADESIVI EPOSSIDICI PER I SISTEMI CNP Le giunzioni CNP sono ottenute mediante l immissione di specifici adesivi epossidici in fori o intagli, praticati all interno del legno e armati con tondini o piastre metalliche. L adesivo aderisce perfettamente alle superfici lignee ed a quelle metalliche e satura qualsiasi interspazio, pur esiguo esso sia. Gli adesivi più appropriati sono resine epossiamminiche di tipo termoindurente, che una volta polimerizzate diventano chimicamente inerti e la loro struttura molecolare non è più modificabile. Di conseguenza la resistenza caratteristica rimane immutata, offrendo massima affidabilità nel tempo. Le resine epossidiche, utilizzate per questo specifico impiego, devono garantire ottime caratteristiche di colabilità, adesività e bagnabilità delle superfici alle quali aderiscono, nei confronti delle quali esercitano inoltre una funzione anticorrosiva. La protezione al fuoco dei giunti a scomparsa incollati con resina epossidica è assicurata dallo stesso elemento strutturale in legno, adeguatamente dimensionato per il tempo di resistenza richiesto alla penetrazione della carbonizzazione. CRITERI COSTRUTTIVI DEI SISTEMI CNP L aspetto costruttivo dei sistemi di collegamento CNP è sostanzialmente semplice. E importante il rigore nella scelta delle procedure, nella consapevolezza delle condizioni ambientali, pur severe esse siano, senza nulla lasciare all improvvisazione ed al fortuito. Qui di seguito vengono elencati i punti operativi più salienti e rimarcate le attenzioni dovute: - i fori e gli incavi praticati nel legno devono essere privi di polverulenza, quindi ripuliti soffiando con aria compressa e, prima della percolazione o iniezione dell adesivo, devono essere protetti dall acqua meteorica o dall elevata umidità atmosferica, cui seguono fenomeni di condensa. - gli elementi metallici di armatura dei giunti (es.: barre FeB44K e lamiere preforate) devono essere ripuliti e soprattutto sgrassati. Le lamiere lisce devono essere trattate con un processo di sabbiatura di grado SA3 per eliminare la Costruzione della copertura di una villa sopra Lecco su soli quattro appoggi (G. E G. Galli Legnami s.a.s.). E ben visibile l impiego delle tecniche CNP con l applicazione di barre FeB44k ed adesivo Xepox per la costruzione del sistema reticolare spaziale (foto 16, 17 e 18).

10 Fig. 19 Fig. 20 Fig. 21 Schema di giunto rigido incollato CNP di tipo bipolare (coppia di forze), realizzato con tondino da cemento armato FeB44K ed adesivo colato dall alto. Secondo lo spessore della trave, il collegamento può essere semplice, oppure doppio come in questi disegni fatti dall ing. Omar Corti per la Cenci Legno s.a.s. (figure 19, 20 e 21). Fig. 22 Fig. 23 Schema di un giunto resistente a torsione, realizzato con coppie di piastre striate ed adesivo Xepox per la formazione di doppio giunto rigido CNP. Se lo spessore della trave è troppo esiguo, il giunto sarà semplice. Disegno dell ing. Omar Corti per la Cenci Legno (figure 22, 23 e 24). Fig. 24 calamina superficiale e poi protette con una velatuta di vernice epossidica, al fine di evitare la loro ossidazione. Le lamiere striate saranno sempre doppie e collegate tra loro con tratti di saldatura, con le superfici lisce a contatto e le superfici striate rivolte verso il legno; - gli spigoli combacianti degli elementi lignei da collegare devono essere scrupolosamente sigillati al fine di evitare la fuoriuscita di adesivo ed il conseguente svuotamento del giunto ed inficiamento del collegamento; - gli adesivi epossidici devono essere conservati a temperatura moderata (non meno di +14 C +16 C) sino all immediato momento del loro utilizzo, perché la temperatura intrinseca del prodotto, durante la sua applicazione, deve essere almeno quella di conservazione. Non abbandonare le confezioni al freddo, poiché ciò aumenta la viscosità degli adesivi e rende difficoltosa la percolazione dai fustini e l estrusione delle cartucce. Non lasciare le confezioni sotto il sole, poiché il prodotto riscaldato acquisisce tempi di polimerizzazione assai ridotti rispetto a quelli citati nelle nostre schede tecniche. AREALEGNO 49

11 progetti Fig qualora l applicazione debba avvenire a temperature ambientali da O C a 10 C, si consiglia di applicare prodotto con temperatura intrinseca di 30 C; ciò è possibile immergendo le confezioni a bagno maria in un secchio di acqua calda (circa 45 C) una mezz ora prima del loro utilizzo oppure scaldandole con una fonte diretta di aria calda. Un'ulteriore velocizzazione dell indurimento lo si ottiene riscaldando le sedi applicative e gli inserti metallici, freddi per la temperatura rigida invernale, prima della percolazione del prodotto. Viceversa, in estate, è doveroso effettuare le percolazioni di adesivo al fresco, quindi la mattina presto, oppure il tardo pomeriggio, evitando così le ore più calde della giornata. Il dimensionamento e la verifica del collegamento solidale di due o più elementi in legno, comunque orientati, oppure di questi con elementi strutturali di altra natura (cemento armato, oppure acciaio), non può prescindere dall anali- 50 AREALEGNO

12 Fig. 26 si e calcolo dell insieme strutturale, in cui siano stati attribuiti ai rispettivi elementi gli esatti valori delle aree, inerzie delle rispettive sezioni ed i propri moduli elastici, prestando dovuta attenzione alla significazione dell orientamento delle aste ed alla definizione dei vincoli esterni. Il calcolo statico generale mette in evidenza le azioni agenti nel nodo (momenti, forze assiali, azioni taglianti), pertinenti a ciascuna delle membrature strutturali che ivi confluiscono e devono essere rese reciprocamente solidali. Un anticipazione di nuove tecniche ideate dal geometra Giovanni Cenci. Le immagini sono attinenti a diversi solai di copertura realizzati a Cantù (Como) dalla G. e G. Galli Legnami, con luci anche di 13 metri. Trattasi di putrelle in legno costruite in opera con KVH Select ed adesivo Xepox 70 Gel. Le travi di spina a scomparsa, contenute nello spessore del solaio, sono a doppia armatura metallica, con i due strati periferici del massetto di riempimento con adesivo Xepox 70 Gel e ghiaietto privo di polverulenta, mentre la parte centrale è un riempimento in Leca Beton. La soluzione ha permesso di evitare ingombri nei locali e di assecondare le forme articolate e curve. AREALEGNO 51

13 progetti IL CONTATTO AI FINI DELLA CONTINUITA STRUTTURALE La verifica immediata riguarda la congruenza della sezione metallica nella posizione di contatto tra gli elementi in legno. Il trasferimento delle forze può avvenire mediante uno o due inserti metallici verticali affiancati: la scelta dipende soprattutto dalla larghezza della trave in legno. Per la zona compressa si può tener conto della superficie di contatto testa-testa del legno, oppure trascurarla a favore di sicurezza. Sempre a favore di sicurezza, per la parte tesa viene sempre esclusa la messa in conto delle superfici di contatto testa-testa del legno, anche in caso di superfici perfettamente incollate. Per la verifica dei collegamenti soggetti a flessione accompagnata da forza assiale, in cui si metta in conto il contatto legno-legno, per la zona compressa, si considerano i materiali omogeneizzati in base al rapporto dei moduli di elasticità longitudinali (m = E// Fe / E// legno ). Deve anche essere verificato che la tensione massima ideale dell acciaio non superi quella ammissibile VERIFICA DELLA SEZIONE NETTA DEL LEGNO Altra verifica preliminare riguarda la sezione lignea al netto degli intagli. Tutt al più può omettersi la deduzione degll intaglio per la sola zona compressa. * Nota: N è la forza applicabile. Ovviamente, non si applica il coefficiente ω quando la forza N è trazione. COLLEGAMENTO INTERNO Il collegamento interno all asta può essere valutato come un attacco bipolare o come un attacco resistente a torsione. Fig. 27 Collegamento bipolare L entità complessiva della forza agente dalla parte tesa e di quella dalla parte compressa è determinata dalla forza assiale globale e dalla coppia di forze in ragione del momento diviso il braccio. Per la parte compressa si può affidare parte del carico al contatto legno-legno, però precauzionalmente non oltre il 50% dell intera forza di compressione, a meno che non sia maggiormente limitativo il dispositivo della normativa (es. DIN 1052) in materia di effetti combinati di vari sistemi di collegamento. Come già enunciato, sempre a favore di sicurezza, nessun carico per contatto legno-legno viene attribuito alla parte tesa, anche se in presenza di perfetta resinatura tra le teste. La lunghezza dell infissione del collegamento metallico è determinata dal numero delle interfacce (2 o 4, a seconda 52 AREALEGNO

14 si tratti di uno o due intagli), dall altezza utile dell interfacciamento interessato dall inserto metallico e dalla sollecitazione a taglio attribuibile al legno. In questi sistemi di connessione, la verifica va sempre fatta sul legno, essendo questo l elemento più debole. Infatti, la rottura unitaria a taglio dell adesivo è all incirca dieci volte superiore alla rottura a taglio del legno. Dal punto di vista prettamente costruttivo è opportuno evitare le esagerazioni o incongruenze, anche se assecondate dai numeri. Da qui l opportunità che la penetrazione di ciascun inserto metallico di un sistema polare non sia mai troppo scarso rispetto alla sua altezza e rispetto alla distanza media tra la coppia di attacchi (braccio). Alcune volte è necessario aumentare di molto il numero delle barre metalliche inserite nel legno, al fine di diminuire la loro lunghezza di penetrazione. Questa eventualità porta ad avvicinarsi ad un sistema di completo intaglio ed a sua completa saturazione con le barre dell inserto metallico. Stiamo passando da un sistema bipolare ad un sistema a farfalla. Ecco, è forse preferibile adottare per gli stessi intagli una tipologia di inserto metallico adatto per resistere a torsione, ossia soddisfacente per riprendere l azione torcente indotta da momento e contestualmente la forza assiale ed il taglio. Il momento a flessione cui ciascuna asta deve resistere può essere inteso anche come momento torcente di pari entità, riprendibile per interfacciamento delle superfici lignee intagliate e bagnate dall adesivo, con la lama metallica inviluppata dall adesivo stesso. Come già detto, le altre azioni che il meccanismo deve riprendere sono le forze assiale ed il taglio. Va pure considerato il momento aggiuntivo di trasporto, da sommare a quello in origine. L entità del momento di trasporto altro non è che il prodotto della forza di taglio applicata nel baricentro della superficie intagliata, per un braccio pari alla distanza tra il baricentro stesso e l interfacciamento di testa del legno. Le superfici intagliate, interessate dall inserto metallico, vengono apprezzate per la loro capacità di resistere a torsione. E noto che il punto più sollecitato dal momento torsionale è il punto interfacciato più distante dal baricentro della superficie, in cui è ancora attivo l incollaggio mediante adesivo epossidi- Fig. 28 Fig. 29 AREALEGNO 53

15 co. E la posizione estrema D, più distante in assoluto dal baricento, quella in cui non deve essere superata la massima tensione ammissibile a taglio. Orbene, alla torsione indotta dal momento si contrappone l inerzia polare delle superfici incollate, ossia la somma delle due inerzie di tutti i piani interfacciati, considerate nelle due direzioni principali. Non sussiste difficoltà per la determinazione dell inerzia polare, perché in una stessa figura è costante la somma dei momenti d inerzia relativi a due qualsiasi assi tra loro ortogonali e passanti per il baricentro. Altrettanto facile è individuare la distanza d del punto più lontano dal baricentro e più sollecitato. La forza assiale ed il taglio, ortogonali tra loro, vengono valutati per la loro risultante. Per cui: ossia [ (M t d / (n facce J p ) ] + R / ( n facce Area ) A favore di sicurezza e per evitare conflitto concettuale è sempre opportuno sommare il momento torcente e quello di trasporto. Per strutture in legno lamellare sarà dunque [ (M t d / J p ) + R / A ] / n facce dan/cm 2 12 Fig. 30 RIPRESA DEL TAGLIO A prescindere dalla verifica già fatta sulla resistenza a taglio dell inserto metallico, nella posizione di transito, nel caso di inserti metallici costituiti da una pluralità di barre FeB44k, un meccanismo facile per la ripresa del taglio, utile per contrastare l innesco di fenomeni dissociativi trasversali alle fibre, è costituito da spezzoni FeB44k metalliche inseriti verticalmente in apposite scanalature ricavate in corrispondenza delle teste da congiungere. Tali spezzoni costituiscono un ottimo meccanismo per ricollegare tra loro i fasci di barre anche nei sistemi polari e richiudere il perimetro resistente del modello torsionale. Nelle giunzioni con piastre, l aggiunta di spezzoni verticali ha una valenza soprattutto costruttiva. Dopo molti anni che mi sto occupando di meccanismi di connessione con adesivi epossidici, a fronte di metodi di analisi e verifica ricorrenti, abbiamo messo a punto un modello di progetto e verifica automatica dei sistemi CNP, a valere per elementi con uno o due intagli, ove è possibile tenere conto, oppure no, del contatto legno-legno per la zona compressa. Il programma è per ora applicabile al più impegnativo dei procedimenti di calcolo: quello con barre FeB44k, sia per verificarne la versione con attacchi polari che quella con attacchi resistenti a torsione. Il programma tiene conto dei quattro casi: - sezione presso-flessa, con risultato di polo compresso e l altro teso; - sezione tenso-flessa, con risultato di un polo teso e l altro compresso; - sezione presso-flessa, con risultato di sezioni interamente compresse; - sezione tenso-flessa, con risultato di sezioni interamente tese. A questo calcolo, ne è stato aggiunto un altro, per definire l inserto metallico occorrente a ridare piena valenza strutturale ad una sezione come in origine, a prescindere dalle azioni. di Giovanni Cenci, strutturistica in legno Avvertenze: L autore e l editore declinano ogni responsabilità dall utilizzo improprio delle informazioni qui contenute e sottolineano che per ciascuna opera edilizia, indipendentemente dalle dimensioni e dalla tipologia, il progetto strutturale deve essere redatto da un professionista responsabile del dimensionamento e la sua realizzazione seguita da un direttore dei lavori espressamente incaricato. 54 AREALEGNO

L UTILIZZO DELLA RESINA EPOSSIDICA NELLE STRUTTURE LIGNEE

L UTILIZZO DELLA RESINA EPOSSIDICA NELLE STRUTTURE LIGNEE L UTILIZZO DELLA RESINA EPOSSIDICA NELLE STRUTTURE LIGNEE INTRODUZIONE AI SISTEMI CNP I Sistemi CNP (Cenci, Noseda, Piazza) servono per ricostituire la continuità strutturale tenace di due o più elementi

Dettagli

TIPOLOGIE STRUTTURALI E FATTORI DI STRUTTURA

TIPOLOGIE STRUTTURALI E FATTORI DI STRUTTURA CORSO DI AGGIORNAMENTO SULLA NORMATIVA SISMICA DI CUI ALL ORDINANZA 3274 DEL 20 03 2003, 08 aprile 21 maggio 2004 TIPOLOGIE STRUTTURALI E FATTORI DI STRUTTURA 1 LIVELLI DI PROTEZIONE SISMICA 2.5 Le costruzioni

Dettagli

COLLEGAMENTI CNR-DT 206/ strutture di legno. Alessandra Gubana Facoltà di Ingegneria - Università di Udine

COLLEGAMENTI CNR-DT 206/ strutture di legno. Alessandra Gubana Facoltà di Ingegneria - Università di Udine Presentazione del documento CNR-DT 206/ 2007 San Michele all Adige, 17 luglio 2008 CNR-DT 206/ 2007 il controllo delle strutture di legno COLLEGAMENTI Alessandra Gubana Facoltà di Ingegneria - Università

Dettagli

AUTOCOSTRUZIONE DI INSERTI PER TRAVI GOMITO E TRAVI GINOCCHIO

AUTOCOSTRUZIONE DI INSERTI PER TRAVI GOMITO E TRAVI GINOCCHIO GIUNTO ITALIA ultraleggero lineare angolato in Carbon Glass Fiber Reinforced Polymers (CGFRP) AUTOCOSTRUZIONE DI INSERTI PER TRAVI GOMITO E TRAVI GINOCCHIO Tutte le carpenterie del legno, purché dotate

Dettagli

CNR-DT 206/ 2007 Istruzioni per il progetto, l esecuzione ed il controllo delle strutture di legno COLLEGAMENTI

CNR-DT 206/ 2007 Istruzioni per il progetto, l esecuzione ed il controllo delle strutture di legno COLLEGAMENTI Presentazione del documento CNR-DT 206/ 2007 San Michele all Adige, 17 luglio 2008 CNR-DT 206/ 2007 il controllo delle strutture di legno COLLEGAMENTI UNIONI INCOLLATE Alessandra Gubana Facoltà di Ingegneria

Dettagli

COLLEGAMENTI UNIONI INCOLLATE

COLLEGAMENTI UNIONI INCOLLATE Presentazione del documento CNR-DT 206/ 2007 Venezia, 26 settembre 2008 CNR-DT 206/ 2007 il controllo delle strutture di legno COLLEGAMENTI UNIONI INCOLLATE Alessandra Gubana Facoltà di Ingegneria - Università

Dettagli

STRUTTURE LAMELLARI RINFORZATE CON CUCITURE

STRUTTURE LAMELLARI RINFORZATE CON CUCITURE Università IUAV di Venezia Dorsoduro, 2206 barbieri@iuav.it in collaborazione con LabSCo (Laboratorio di Scienza delle Costruzioni) Venezia, 26 settembre 2008 1/34 PRESUPPOSTI: collaborazione tra MONDO

Dettagli

Legno connessioni

Legno connessioni Legno connessioni 17.11.2015 fonti: Linee guida per l edilizia in legno in Toscana Kerto 2008 Giunzioni a tutto legno Connessione a intaglio a cerniera Connessione a coda di rondine UNIONI MECCANICHE

Dettagli

Sistemi piani, p Analisi strutturale elastica di travi e sistemi di travi, p La trave ad asse rettilineo

Sistemi piani, p Analisi strutturale elastica di travi e sistemi di travi, p La trave ad asse rettilineo Indice XIII Prefazione 3 Parte Prima 5 CaPitolo 1 La Tecnica delle Costruzioni Mauro Mezzina 5 1.1 Costruzioni e sistemi strutturali 7 1.2 Carattere di una costruzione 9 1.3 La concezione strutturale 13

Dettagli

Edifici in muratura portante. Temec

Edifici in muratura portante. Temec Edifici in muratura portante Temec 9.11.2015 Elementi costruttivi edificio in muratura orizzontamenti di piano e di copertura, impegnati da azioni normali al proprio piano medio (peso proprio e sovraccarichi)

Dettagli

Stralci e commenti utili all'inquadramento delle strutture prefabbricate a pilastri isostatici (q 0 =2,5) Rev.: 25/05/2017

Stralci e commenti utili all'inquadramento delle strutture prefabbricate a pilastri isostatici (q 0 =2,5) Rev.: 25/05/2017 Stralci e commenti utili all'inquadramento delle strutture prefabbricate a pilastri isostatici (q 0 =2,5) Rev.: 25/05/2017 Riferimento normativo Stralcio Commento DM 14 gennaio 2008 (NTC 2008) 7.4.4.3

Dettagli

VERIFICA DI TRAVE A GINOCCHIO A,B,C

VERIFICA DI TRAVE A GINOCCHIO A,B,C VERIFICA DI TRAVE A GINOCCHIO A,B,C Di competenza del nodo B 1 P = 2 ( 2,80 4,70 + 2,60 4,40) 400 dan/m 2 = 9.840 dan 2 Di competenza del tratto B,C q = 1,00 ( 2,80 + 2,55) 400 dan/m 2 = 2.140 dan/m A

Dettagli

Parte 2 Fondamenti: il legno come materiale da costruzione

Parte 2 Fondamenti: il legno come materiale da costruzione Indice Karl Möhler: Introduzione 8 Josef Wiedemann: Il legno nella nostra vita 9 Parte 1 Legno e costruzioni in legno Sculture e intarsi 13 Arnesi e suppellettili 14 Sedie 15 Veicoli e velivoli 16 Oggetti

Dettagli

L INGEGNERE GIORGIO MONTAGNOLI COSTRUISCE A LOCARNO IL SUO SECONDO PONTE IN LEGNO AUTOPROTETTO

L INGEGNERE GIORGIO MONTAGNOLI COSTRUISCE A LOCARNO IL SUO SECONDO PONTE IN LEGNO AUTOPROTETTO ricerche L INGEGNERE GIORGIO MONTAGNOLI COSTRUISCE A LOCARNO IL SUO SECONDO PONTE IN LEGNO AUTOPROTETTO Andrea e Doris Roggia sono gli architetti progettisti del nuovo autosilos di piazza Castello a Locarno.

Dettagli

LA MIA CASA SARÀ IN LEGNO.. Oggi sappiamo perché!

LA MIA CASA SARÀ IN LEGNO.. Oggi sappiamo perché! .. Oggi sappiamo perché! CRITERI DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE PER GLI EDIFICI IN LEGNO La progettazione antisismica, prevede che le strutture debbano essere progettate per resistere al terremoto di progetto

Dettagli

Progettazione delle strutture in legno CRITERI DI PROGETTAZIONE E VERIFICA ESEMPI APPLICATIVI APPROCCIO NORMATIVO PER LA VERIFICA DI ELEMENTI LIGNEI

Progettazione delle strutture in legno CRITERI DI PROGETTAZIONE E VERIFICA ESEMPI APPLICATIVI APPROCCIO NORMATIVO PER LA VERIFICA DI ELEMENTI LIGNEI PROGETTAZIONE STRUTTURALE prof. ing. anna saetta iuav venezia Progettazione delle strutture in legno CRITERI DI PROGETTAZIONE E VERIFICA ESEMPI APPLICATIVI Ph.D. eng. Luca Pozza luca.pozza2@unibo.it Dipartimento

Dettagli

I controventi. modulo D L acciaio

I controventi. modulo D L acciaio 1 I controventi La struttura di una costruzione edilizia è un elemento tridimensionale costituito di fondazioni, pilastri, travi e solai, che deve essere in grado di assorbire le molteplici sollecitazioni

Dettagli

PALI in C.A.P. e LAMIERA ZINCATA

PALI in C.A.P. e LAMIERA ZINCATA PALI in C.A.P. e LAMIERA ZINCATA s.r.l. PALI IN CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO - STRUTTURA VERTICALE PALI IN CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO - STRUTTURA VERTICALE INTRoDUZIoNE PALI IN C.A.P. oggi la moderna agricoltura

Dettagli

Inserire figura: ILLUSTRAZIONI\ARTS Tiff(cap 10)\Figura 10_138.tif Figura Convenzioni e parametri di calcolo per il metodo tabellare.

Inserire figura: ILLUSTRAZIONI\ARTS Tiff(cap 10)\Figura 10_138.tif Figura Convenzioni e parametri di calcolo per il metodo tabellare. 10.10.9 Esempi di progetti e verifiche di sezioni rettangolari semplicemente inflesse tramite il metodo tabellare Il progetto e la verifica di sezioni rettangolari, sottoposte a sollecitazioni di flessione

Dettagli

INDICE 1) OGGETTO 2) GENERALITA 3) NORMATIVA 4) MATERIALI 5) CARICHI 6) VERIFICHE STRUTTURALI 7) RELAZIONE SULLA QUALITA E DOSATURA DEI MATERIALI

INDICE 1) OGGETTO 2) GENERALITA 3) NORMATIVA 4) MATERIALI 5) CARICHI 6) VERIFICHE STRUTTURALI 7) RELAZIONE SULLA QUALITA E DOSATURA DEI MATERIALI INDICE 1) OGGETTO 2) GENERALITA 3) NORMATIVA 4) MATERIALI 5) CARICHI 6) VERIFICHE STRUTTURALI 7) RELAZIONE SULLA QUALITA E DOSATURA DEI MATERIALI 8) DICHIARAZIONE 1) OGGETTO Oggetto del presente documento

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI (72 ore, Marzo 2015 Maggio 2015)

TECNICA DELLE COSTRUZIONI (72 ore, Marzo 2015 Maggio 2015) UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE ANNO ACCADEMICO 2014-15 TECNICA DELLE COSTRUZIONI (72 ore, Marzo 2015 Maggio 2015) FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI STUDI IN INGEGNERIA CIVILE OBIETTIVI DEL CORSO fornire

Dettagli

Collegamenti nelle strutture

Collegamenti nelle strutture 1 Collegamenti nelle strutture Le tipologie delle unioni bullonate o saldate sono molteplici e dipendono essenzialmente da: caratteristiche dell unione: nell ambito di quelle bullonate si possono avere

Dettagli

Corso di Tecnologia delle Costruzioni Civili. Linda Giresini

Corso di Tecnologia delle Costruzioni Civili. Linda Giresini Corso di Tecnologia delle Costruzioni Civili Linda Giresini 14 Dicembre2012 Legno: classificazione secondo la resistenza classificazione visiva Classificazione secondo la resistenza: classificazione meccanica

Dettagli

4 SOLLECITAZIONI INDOTTE. 4.1 Generalità

4 SOLLECITAZIONI INDOTTE. 4.1 Generalità 4 SOLLECITAZIONI INDOTTE 4.1 Generalità Le azioni viste inducono uno stato pensionale interno alla struttura e all edificio che dipende dalla modalità con cui le azioni si esplicano. Le sollecitazioni

Dettagli

Le piastre Progettazione

Le piastre Progettazione Corso di Progetto di Strutture POTENZA, a.a. 2012 2013 Le piastre Progettazione Dott. Marco VONA Scuola di Ingegneria, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it http://www.unibas.it/utenti/vona/ CONTENUTI

Dettagli

INDICE. Pag. STRUTTURA IN ELEVAZIONE

INDICE. Pag. STRUTTURA IN ELEVAZIONE INDICE STRUTTURA IN ELEVAZIONE Pag. 1. Considerazioni preliminari 9 1.1. Descrizione generale dell opera 9 1.2. Schema strutturale 9 1.3. Durabilità strutturale 10 1.4. Criteri di calcolo 11 1.4.1. Combinazione

Dettagli

REGISTRO DELLE LEZIONI 2006/2007. Tipologia. Addì Tipologia. Addì Tipologia

REGISTRO DELLE LEZIONI 2006/2007. Tipologia. Addì Tipologia. Addì Tipologia Introduzione ai contenuti del corso. Descrizione dell'organizzazione del corso e delle modalità di svolgimento delle lezioni e degli esami. Teoria lineare della trave. Ipotesi di base. Problema assiale:

Dettagli

grandi pannelli portanti in legno autoportanti su luci da 4 a 12,5 metri coibentati fonoisolanti fonoassorbenti resistenti al fuoco R min

grandi pannelli portanti in legno autoportanti su luci da 4 a 12,5 metri coibentati fonoisolanti fonoassorbenti resistenti al fuoco R min grandi pannelli portanti in legno autoportanti su luci da 4 a 12,5 metri coibentati fonoisolanti fonoassorbenti resistenti al fuoco R 60-90-120 min reazione al fuoco in classe 1 preview ISO 9001 - ISO

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI (72 ore, Marzo 2012 Maggio 2012)

TECNICA DELLE COSTRUZIONI (72 ore, Marzo 2012 Maggio 2012) UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE ANNO ACCADEMICO 2011-2012 TECNICA DELLE COSTRUZIONI (72 ore, Marzo 2012 Maggio 2012) FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI STUDI IN INGEGNERIA CIVILE OBIETTIVI DEL CORSO fornire

Dettagli

ARMATURE SUPPLEMENTARI

ARMATURE SUPPLEMENTARI TECNICA DELLE COSTRUZIONI (MOD.B) Corso di Laurea in Ingegneria Civile ARMATURE SUPPLEMENTARI Ing. Marianovella LEONE ARMATURE SUPPLEMENTARI ARMATURE NELLE ZONE DI APPOGGIO STUDIO DELLE TESTATE ARMATURE

Dettagli

par (fine) Travi

par (fine) Travi POLITECNICO DI BARI FACOLTA DI INGEGNERIA corso di Teoria e Progetto delle COSTRUZIONI IN C.A. E C.A.P. LEZIONI 2008 Amedeo Vitone 007 cca- cap. 14, par. 14.2; 14.2.137-14.304 (fine) Travi CAP. 14 CONCEZIONE

Dettagli

L ACCIAIO. Costruzione delle Opere di Architettura A Prof. Arch. Alessandro Claudi de Saint Mihiel

L ACCIAIO. Costruzione delle Opere di Architettura A Prof. Arch. Alessandro Claudi de Saint Mihiel Università degli Studi di Napoli Federico II _Dipartimento di Architettura Corso di Laurea Magistrale in Architettura 5UE_A.A.2015/2016 L ACCIAIO Costruzione delle Opere di Architettura A Prof. Arch. Alessandro

Dettagli

Mensola PBH Version: Peikko Group 4/2011

Mensola PBH Version: Peikko Group 4/2011 Mensola PBH Version: Peikko Group 4/2011 Mensola PBH CONTENUTI 1. DESCRIZIONE DEL SISTEMA...3 2. VANTAGGI DEL SISTEMA...3 3. GEOMETRIA E PORTATE...3 4. MONTAGGIO...4 5. POSIZIONAMENTO DELLE ARMATURE...5

Dettagli

LEZIONE N 48 ELEMENTI TOZZI

LEZIONE N 48 ELEMENTI TOZZI LEZIONE N 48 ELEMENTI TOZZI Nelle strutture tozze, quali ad esempio le mensole, le seggiole di appoggio di travi, i plinti alti, ecc.., lo stato tensionale all interno dell elemento si discosta considerevolmente

Dettagli

Solai intermedi L05 1

Solai intermedi L05 1 Solai intermedi L05 1 Partizioni orizzontali Estradosso (pavimento) Intradosso (soffitto) strutture pesanti, soggette a flessione e taglio si possono distinguere elementi portanti (travi e travetti), alternati

Dettagli

Calcolo delle aste composte

Calcolo delle aste composte L acciaio. Strutture in acciaio 1 Calcolo delle aste composte Calcolo della snellezza equivalente La snellezza equivalente viene calcolata con le seguenti relazioni: aste calastrellate: λ eq λ y + λ 1

Dettagli

-Per prima cosa calcolo l area di influenza del pilastro da dimensionare (campito in rosso).

-Per prima cosa calcolo l area di influenza del pilastro da dimensionare (campito in rosso). Per questa quarta esercitazione si prevede il dimensionamento della sezione di un pilastro nelle tre diverse tecnologie costruttive: legno, acciaio e CLS armato. Mentre nelle prime due tecnologie si considera

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI. Fasi di realizzazione di un edificio

TECNICA DELLE COSTRUZIONI. Fasi di realizzazione di un edificio TECNICA DELLE COSTRUZIONI Fasi di realizzazione di un edificio Ing. Giuseppe Centonze (giuseppe.centonze@unisalento.it) Tecnica delle costruzioni Lecce, 15/03/2016 Il Calcestruzzo realizzazione Proprietà

Dettagli

Lezione 9. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni)

Lezione 9. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Lezione 9 Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Sistemi costruttivi Sistemi costruttivi Capitolo 5 6 7 8 9 10 11 Sistema costruttivo Edifici con struttura in cemento armato Edifici con struttura

Dettagli

Unioni bullonate. 1 Tecnologia delle unioni bullonate. 1.1 Classificazione dei bulloni. Classificazione secondo D.M

Unioni bullonate. 1 Tecnologia delle unioni bullonate. 1.1 Classificazione dei bulloni. Classificazione secondo D.M Unioni bullonate 1 Tecnologia delle unioni bullonate 1.1 Classificazione dei bulloni Classificazione secondo D.M. 9-1-96 Classificazione secondo CNR 10011 [#4.13] Stato limite ultimo Tensioni ammissibili

Dettagli

Collegamenti rigidi per telai costituiti da elementi prefabbricati in c.a.

Collegamenti rigidi per telai costituiti da elementi prefabbricati in c.a. Collegamenti rigidi per telai costituiti da elementi prefabbricati in c.a. Ing. Lorenzo BIANCO Via R. Bitti, 23 20125 Milano tel.-fax 02 6420404 Fino ad oggi la realizzazione di collegamenti rigidi tra

Dettagli

a.a. 2012/2013 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE

a.a. 2012/2013 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE TIPOLOGIE DI SOLAIO a.a. 2012/2013 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE FRANCESCO MICELLI TIPOLOGIE Gettati in opera Parzialmente prefabbricati Completamente prefabbricati Monodirezionali Bidirezionali

Dettagli

IL MEGASTORE BENETTON A VERONA. IL SISTEMA NPS NEGLI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE E ADEGUAMENTO SISMICO DELLE STRUTTURE ESISTENTI.

IL MEGASTORE BENETTON A VERONA. IL SISTEMA NPS NEGLI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE E ADEGUAMENTO SISMICO DELLE STRUTTURE ESISTENTI. IL MEGASTORE BENETTON A VERONA. IL SISTEMA NPS NEGLI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE E ADEGUAMENTO SISMICO DELLE STRUTTURE ESISTENTI. Nel recupero e adeguamento sismico dell edificio del 500, scelto a sede

Dettagli

1.6 Il progetto dell edifi cio Campari: Aspetti statici e costruttivi di cantiere

1.6 Il progetto dell edifi cio Campari: Aspetti statici e costruttivi di cantiere Edifi ci a Grande Altezza Ing. Emanuele Alborghetti Studio Ingegneria Alborghetti 1.6 Il progetto dell edifi cio Campari: Aspetti statici e costruttivi di cantiere L cio Campari, che l architetto Marzorati

Dettagli

Architettura Tecnica. Lezione La struttura in c.a.

Architettura Tecnica. Lezione La struttura in c.a. Prof. ing. Renato Iovino Appunti di: Architettura Tecnica Lezione La struttura in c.a. CONTENUTI DELLA LEZIONE In questa lezione studieremo l organizzazione della struttura in elevazione in cemento armato,

Dettagli

Corso di Tecnica delle Costruzioni I e II Prof. Ing. Antonio Formisano

Corso di Tecnica delle Costruzioni I e II Prof. Ing. Antonio Formisano Scuola Politecnica e delle Scienze di Base DIpartimento di STrutture per l Ingegneria e l Architettura (DI.ST.) Corso di Tecnica delle Costruzioni I e II Prof. Ing. Antonio Formisano PROGRAMMA DEL CORSO

Dettagli

COMPORTAMENTO SPERIMENTALE DI TRAVI DI C.A. E RELATIVI METODI DI ANALISI

COMPORTAMENTO SPERIMENTALE DI TRAVI DI C.A. E RELATIVI METODI DI ANALISI LEZIONI N 32 E 33 COMPORTAMENTO SPERIMENTALE DI TRAVI DI C.A. E RELATIVI METODI DI ANALISI Prima di addentrarci nei dettagli della teoria tecnica delle costruzioni di cemento armato, è utile richiamare

Dettagli

STRUTTURE DI CALCESTRUZZO ARMATO: EC2-1-2 A.L. MATERAZZI

STRUTTURE DI CALCESTRUZZO ARMATO: EC2-1-2 A.L. MATERAZZI CONVEGNO GLI EUROCODICI PER LA PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO 18 settembre 2008 Istituto Superiore Antincendi, Roma STRUTTURE DI CALCESTRUZZO ARMATO: EC2-1-2 A.L. MATERAZZI Università di Perugia

Dettagli

ELEMENTI ELASTICI MODULARI ROSTA GAMMA DEI PRODOTTI

ELEMENTI ELASTICI MODULARI ROSTA GAMMA DEI PRODOTTI GAMMA DEI PRODOTTI Tipo DR-S: elementi elastici modulari Rosta in gomma Corpo esterno e tubo interno a sezione quadrata in acciaio. Atti al fissaggio, su uno o entrambi i lati, di leve dotate di un profilato

Dettagli

Connettori TECNARIA protagonisti del progetto di recupero e riqualificazione storica

Connettori TECNARIA protagonisti del progetto di recupero e riqualificazione storica Connettori TECNARIA protagonisti del progetto di recupero e riqualificazione storica Il cantiere oggetto d intervento è situato nella provincia di Como e riguarda i lavori di recupero e ristrutturazione

Dettagli

Laboratorio di Costruzione dell architettura

Laboratorio di Costruzione dell architettura Laboratorio di Costruzione dell architettura I pannelli xlam si connettono sia in orizzontale che in verticale che in fondazione mediante elementi meccanici a presidio del sollevamento e dello scorrimento

Dettagli

NORMATIVA DI RIFERIMENTO LE TRAVI COMPOSTE ACCIAIO-CLS SEMPLICEMENTE. Asse neutro che taglia la trave in acciaio Asse neutro che taglia la soletta

NORMATIVA DI RIFERIMENTO LE TRAVI COMPOSTE ACCIAIO-CLS SEMPLICEMENTE. Asse neutro che taglia la trave in acciaio Asse neutro che taglia la soletta LEZIONE N 14 INTRODUZIONE NORMATIVA DI RIFERIMENTO LE SEMPLICEMENTE APPOGGIATE Le ipotesi di calcolo Analisi elastica della sezione Ipotesi di calcolo Asse neutro che taglia la trave in acciaio Asse neutro

Dettagli

Laboratorio di Costruzione dell architettura

Laboratorio di Costruzione dell architettura Laboratorio di Costruzione dell architettura Sopraelevare ed ampliare edifici in muratura è una pratica diffusa nel territorio nazionale. La normativa consente tali interventi (anche utilizzando diverse

Dettagli

CALCOLO DI STRUTTURA PER PALCO ARENA-BRAVO 2,00 X 2,00 ml.

CALCOLO DI STRUTTURA PER PALCO ARENA-BRAVO 2,00 X 2,00 ml. CALCOLO DI STRUTTURA PER PALCO ARENA-BRAVO 2,00 X 2,00 ml. SIXTEMA S.r.l. Loc. Mezzano Passone, 11 26846 Corno Giovine (LO) Italy tel-fax +39 0377 69370 r.a. info@sixtema-line.com sixtema-line.com 1) PREMESSE:

Dettagli

ESEMPI DI PROGETTI DI MESSA IN SICUREZZA DI STRUTTURE PREFABBRICATE AD USO SCOLASTICO

ESEMPI DI PROGETTI DI MESSA IN SICUREZZA DI STRUTTURE PREFABBRICATE AD USO SCOLASTICO ESEMPI DI PROGETTI DI MESSA IN SICUREZZA DI STRUTTURE PREFABBRICATE AD USO SCOLASTICO Prof. Ing. Claudio Mazzotti, Università di Bologna Gruppo di Lavoro: Prof. Ing. Marco Savoia, Ingg. Lorenzo Bacci,

Dettagli

Indice I vettori Geometria delle masse

Indice I vettori Geometria delle masse Indice 1 I vettori 1 1.1 Vettori: definizioni................................ 1 1.2 Componenti scalare e vettoriale di un vettore secondo una retta orientata. 2 1.3 Operazioni di somma, differenza tra

Dettagli

Capitolo 1- INTRODUZIONE

Capitolo 1- INTRODUZIONE Cap.1: Introduzione Capitolo 1- INTRODUZIONE Nella tesi si è studiato il comportamento statico e dinamico di un edificio per civile abitazione realizzato in una zona sismica di 3 a categoria. La tesi è

Dettagli

SEZIONE 1 - EUROCODICE 6 - D.M. 20/11/87 Parte 1 - NORMATIVA PER EDIFICI IN MURATURA PORTANTE. CONFRONTO TRA EUROCODICE 6 E D.M.

SEZIONE 1 - EUROCODICE 6 - D.M. 20/11/87 Parte 1 - NORMATIVA PER EDIFICI IN MURATURA PORTANTE. CONFRONTO TRA EUROCODICE 6 E D.M. SEZIONE 1 - EUROCODICE 6 - D.M. 20/11/87 Parte 1 - NORMATIVA PER EDIFICI IN MURATURA PORTANTE. CONFRONTO TRA EUROCODICE 6 E D.M. 20/11/87 PREMESSA 2 MATERIALI 2 1.1 Elementi murari 2 1.1.1 Caratteristiche

Dettagli

Connettori a freddo per solai collaboranti calcestruzzo - calcestruzzo

Connettori a freddo per solai collaboranti calcestruzzo - calcestruzzo RISTRUTTURAZIONE DELL EX FERRHOTEL DI PORRETTA TERME -1- Connettori a freddo per solai collaboranti calcestruzzo - calcestruzzo Descrizione del prodotto Gli interventi di rinforzo e ripristino di strutture

Dettagli

SCHEDA 14: TELAIO ANTERIORE FISSO SALDATO PER TRATTORI A CINGOLI CON MASSA MAGGIORE DI 3000 kg E FINO A 5000 kg

SCHEDA 14: TELAIO ANTERIORE FISSO SALDATO PER TRATTORI A CINGOLI CON MASSA MAGGIORE DI 3000 kg E FINO A 5000 kg SCHEDA 14: TELAIO ANTERIORE FISSO SALDATO PER TRATTORI A CINGOLI CON MASSA MAGGIORE DI 3000 kg E FINO A 5000 kg SPECIFICHE DEL TELAIO DI PROTEZIONE. : il testo compreso fra i precedenti simboli si riferisce

Dettagli

Calcolo dei calastrelli e delle diagonali

Calcolo dei calastrelli e delle diagonali 1 Calcolo dei calastrelli e delle diagonali La funzione dei calastrelli e delle diagonali è quella di conferire un elevata rigidità all asta composta, con una notevole limitazione della sua inflessione

Dettagli

COMUNE DI BARLETTA PROV. DI BARLETTA ANDRIA TRANI

COMUNE DI BARLETTA PROV. DI BARLETTA ANDRIA TRANI COMUNE DI BARLETTA PROV. DI BARLETTA ANDRIA TRANI Tav. 2/Str. RELAZIONE DI CALCOLO STRUTTURE SECONDARIE E APERTURA BOTOLE A SOLAIO/VARCHI ESISTENTI RELAZIONE DI CALCOLO A.3 OGGETTO: LAVORI DI RECUPERO

Dettagli

Università degli Studi Guglielmo Marconi

Università degli Studi Guglielmo Marconi Analisi elementi strutturali di un edificio in CA il Solaio + la trave (I) Solaio: Argomenti Esempio progetto solaio a 2 campate di luce uguale 5 m Diverse fasi procedimento di metodologia di calcolo:

Dettagli

L elemento portante e isolante. Per qualsiasi situazione.

L elemento portante e isolante. Per qualsiasi situazione. L elemento portante e isolante. Per qualsiasi situazione. Il rischio dei ponti termici. E come evitarli. La formazione dei ponti termici Quando la temperatura esterna è bassa, in prossimità dei raccordi

Dettagli

DIAMO UN ULTERIORE CONTRIBUTO DI CONOSCENZA PER L AUTONOMIA OPERATIVA DELLE AZIENDE DEL TERRITORIO

DIAMO UN ULTERIORE CONTRIBUTO DI CONOSCENZA PER L AUTONOMIA OPERATIVA DELLE AZIENDE DEL TERRITORIO ANCHE I CANALI UFFICIALI DI RICERCA E SVILUPPO SI STANNO INGESSANDO MANTENIAMO L IMPEGNO DI PENSARE GIUNTI INCOLLATI CON ADESIVI XEPOX DIAMO UN ULTERIORE CONTRIBUTO DI CONOSCENZA PER L AUTONOMIA OPERATIVA

Dettagli

Progetto e costruzione di macchine 2/ed Joseph E. Shigley, Charles R. Mischke, Richard G. Budynas Copyright 2009 The McGraw-Hill Companies srl

Progetto e costruzione di macchine 2/ed Joseph E. Shigley, Charles R. Mischke, Richard G. Budynas Copyright 2009 The McGraw-Hill Companies srl Esercizi aggiuntivi capitolo 9 9-4 Una barra con spessore pari a 5/16 in è saldata a un supporto verticale come illustrato in figura. Qual è la sollecitazione di taglio nella gola della saldatura se la

Dettagli

Ing. Mauro Andreolli RICERCA E SPERIMENTAZIONE SU GIUNTI SEMIRIGIDI CON BARRE INCOLLATE PER GRANDI STRUTTURE IN LEGNO LAMELLARE

Ing. Mauro Andreolli RICERCA E SPERIMENTAZIONE SU GIUNTI SEMIRIGIDI CON BARRE INCOLLATE PER GRANDI STRUTTURE IN LEGNO LAMELLARE RICERCA E SPERIMENTAZIONE SU GIUNTI SEMIRIGIDI CON BARRE INCOLLATE PER GRANDI STRUTTURE IN LEGNO LAMELLARE con il patrocinio di: Ing. Mauro Andreolli La progettazione di edifici di grandi dimensioni per

Dettagli

MURATURA ARMATA IN ZONA SISMICA

MURATURA ARMATA IN ZONA SISMICA http://www.ingegneriromani.it MURATURA ARMATA IN ZONA SISMICA Un appunto dell'ing. Michele Vinci su "la muratura armata come alternativa per le costruzioni in zona sismica". A seguire il documento. Il

Dettagli

modulo D L acciaio Gruppo III

modulo D L acciaio Gruppo III 1 Calcolo dei pilastri composti Pilastri (o aste) composti Calcolo della snellezza equivalente La snellezza equivalente viene calcolata con le seguenti relazioni: aste calastrellate: λ eq = λ y2 + λ 1

Dettagli

02.ANALISI DEL DANNO SUI SOLAI

02.ANALISI DEL DANNO SUI SOLAI 01.PREMESSA Il giorno 03 aprile 2017, la sottoscritta Marconi Ing. Marianna, in qualità di tecnico già consulente del Comune di Castagneto Carducci (LI), è stata contattata dal Geom. Moreno Fusi, responsabile

Dettagli

LEZIONI N 20 E 21 SISTEMI DI COLLEGAMENTO

LEZIONI N 20 E 21 SISTEMI DI COLLEGAMENTO LEZIONI N 20 E 21 SISTEMI DI COLLEGAMENTO Nelle costruzioni metalliche si pone, in generale, il problema di collegare fra di loro i profilati e le lamiere per realizzare sistemi portanti più complessi:

Dettagli

Analisi dei carichi: travi T1-9 9 e T1-10

Analisi dei carichi: travi T1-9 9 e T1-10 Analisi dei carichi: travi T1-9 9 e T1-10 10 Carico q Solaio interno Fascia piena s=20 cm 2.50-0.42=2.08 0.28 4.96 5.00 10.32 1.4 1.80 5.00 T1-7 9 10 Solaio balcone Fascia piena s=16 cm Tamponatura Parapetto

Dettagli

Corso di Progetto di Strutture - a.a. 2016/17 - Pag

Corso di Progetto di Strutture - a.a. 2016/17 - Pag 5.11. I pannelli in legno lamellare incrociato - XLAM 5.11.1. Generalità I pannelli in legno lamellare incrociato sono realizzati mediante assemblaggio di tavole di legno massiccio giuntate a pettine,

Dettagli

ESEMPI DI STRUTTURE A TRILITE E LORO STATICA 17/10/2012 2

ESEMPI DI STRUTTURE A TRILITE E LORO STATICA 17/10/2012 2 I TIPI STRUTTURALl Ci occuperemo della struttura portante degli edifici che può essere realizzata in vari MODI. STRUTTURA PORTANTE: è la parte di una costruzione edilizia che deve garantire la stabilità

Dettagli

PIANO DI LAVORO PREVENTIVO a. s

PIANO DI LAVORO PREVENTIVO a. s ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE E PER GEOMETRI CRESCENZI PACINOTTI PIANO DI LAVORO PREVENTIVO a. s. 2016-2017 Classe 3Legno Materia COSTRUZIONI-PROGETTAZIONE-IMPIANTI Docente : Prof. PATRIZIA ZANNONI LIVELLO

Dettagli

Solai in calcestruzzo armato e in laterocemento o altri blocchi -lezione 4- Temec Prof. Maria Chiara Torricelli

Solai in calcestruzzo armato e in laterocemento o altri blocchi -lezione 4- Temec Prof. Maria Chiara Torricelli Solai in calcestruzzo armato e in laterocemento o altri blocchi -lezione 4- Temec 2015-2016 Prof. Maria Chiara Torricelli Nodo trave pilastro Collegamento fra la armatura del pilastro e l armatura della

Dettagli

Lezione 4 acciaio: L acciaio da costruzione i collegamenti fra elementi

Lezione 4 acciaio: L acciaio da costruzione i collegamenti fra elementi Temec Acciaio Lezione 4 acciaio: L acciaio da costruzione i collegamenti fra elementi Prof. Maria Chiara Torricelli Università di Firenze Collegamenti per chiodatura, bullonatura, saldatura 03/12/2015

Dettagli

Generazione degli esecutivi dei collegamenti per le strutture in legno. 2S.I. s.r.l. Ing. Alberto Marin Ing. Luca Bacilieri

Generazione degli esecutivi dei collegamenti per le strutture in legno. 2S.I. s.r.l.  Ing. Alberto Marin Ing. Luca Bacilieri Generazione degli esecutivi dei collegamenti per le strutture in legno 2S.I. s.r.l. www.2si.it Ing. Alberto Marin Ing. Luca Bacilieri 2013-10 Sommario Riferimenti normativi Tipologie di collegamento Il

Dettagli

Adriano Castagnone Domenico Leone. Strutture prefabbricate: proposte di miglioramento antisismico Parte 1

Adriano Castagnone Domenico Leone. Strutture prefabbricate: proposte di miglioramento antisismico Parte 1 Adriano Castagnone Domenico Leone Strutture prefabbricate: proposte di miglioramento antisismico Parte 1 2 Adriano Castagnone Ingegnere libero professionista dal 1978, si occupa di calcolo strutturale

Dettagli

PRESENTAZIONE SISTEMA BBS XLAM

PRESENTAZIONE SISTEMA BBS XLAM PRESENTAZIONE SISTEMA BBS XLAM PANNELLI DI LEGNO AD ASSI INCROCIATI In conformità al D.M. 14 gennaio 2008 Norme Tecniche per le costruzioni la Galloppini Legnami S.r.l. ha provveduto a nominare il DTP

Dettagli

1. DATI GENERALI SULLE STRUTTURE PREVISTE IN PROGETTO Caratteristiche granulometriche degli Inerti... pag. 3

1. DATI GENERALI SULLE STRUTTURE PREVISTE IN PROGETTO Caratteristiche granulometriche degli Inerti... pag. 3 INDICE 1. DATI GENERALI SULLE STRUTTURE PREVISTE IN PROGETTO 1. 1. Caratteristiche dei materiali utilizzati............................... pag. 2 1. 2. Caratteristiche granulometriche degli Inerti.........................

Dettagli

COMUNE DI CASTELVETRO DI MODENA via Cipellina- località Solignano

COMUNE DI CASTELVETRO DI MODENA via Cipellina- località Solignano COMUNE DI CASTELVETRO DI MODENA via Cipellina- località Solignano P.d.C. PER LA REALIZZAZIONE DI N.4 VILLETTE ALL INTERNO DEL PIANO DI INIZIATIVA PRIVATA CIPELLINA 2 lotto 7B - RELAZIONE DI FATTIBILITA

Dettagli

GERARCHIA DELLE RESISTENZE TRAVE-COLONNA : GERARCHIA DELLE COMPONENTI NODALI

GERARCHIA DELLE RESISTENZE TRAVE-COLONNA : GERARCHIA DELLE COMPONENTI NODALI GERARCHIA DELLE RESISTENZE TRAVE-COLONNA : GERARCHIA DELLE COMPONENTI NODALI Domenico Leone GERARCHIA DELLE RESISTENZE TRAVE-COLONNA : GERARCHIA DELLE COMPONENTI NODALI Domenico Leone Il prof. Domenico

Dettagli

Il punzonamento. Catania, 18 marzo 2004 Pier Paolo Rossi

Il punzonamento. Catania, 18 marzo 2004 Pier Paolo Rossi Il punzonamento Catania, 18 marzo 2004 Pier Paolo Rossi PUNZONAMENTO 4.3.4 Generalità. Il punzonamento può risultare da un carico concentrato o da una reazione agente su un area relativamente piccola di

Dettagli

PROGETTO DI RICERCA SPERIMENTALE RELATIVA ALL IMPIEGO DEL GASBETON IN ZONA SISMICA

PROGETTO DI RICERCA SPERIMENTALE RELATIVA ALL IMPIEGO DEL GASBETON IN ZONA SISMICA PROGETTO DI RICERCA SPERIMENTALE RELATIVA ALL IMPIEGO DEL GASBETON IN ZONA SISMICA PREMESSA L Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 regolamenta in modo organico

Dettagli

1 La struttura. Esempio di calcolo

1 La struttura. Esempio di calcolo 1 La struttura La struttura oggetto di questo esempio di calcolo è un edificio per civile abitazione realizzato su due superfici fuori terra e piano interrato. Le pareti e le solette, portanti, del piano

Dettagli

INDICE. INTRODUZIONE... p INQUADRAMENTO NORMATIVO Normativa italiana Normativa europea... 4

INDICE. INTRODUZIONE... p INQUADRAMENTO NORMATIVO Normativa italiana Normativa europea... 4 III INDICE INTRODUZIONE... p. 1 1. INQUADRAMENTO NORMATIVO... 3 1.1. Normativa italiana... 3 1.2. Normativa europea... 4 2. IL CEMENTO ARMATO... 6 2.1. Calcestruzzo... 7 2.1.1. Resistenza a compressione...

Dettagli

Progetto con modelli tirante-puntone 6.5 EC2

Progetto con modelli tirante-puntone 6.5 EC2 AICAP - ASSOCIAZIONE ITALIANA CALCESTRUZZO ARMATO E PRECOMPRESSO Guida all uso dell Eurocodice 2 nella progettazione strutturale Facoltà di Ingegneria - Università degli Studi di Pisa Pisa, 26 Gennaio

Dettagli

RELAZIONE DI CALCOLO DELLE STRUTTURE

RELAZIONE DI CALCOLO DELLE STRUTTURE Pagina 1 PREMESSA La presente Relazione Tecnica Specialistica riguarda la descrizione ed il calcolo (ove previsto) delle strutture da realizzare con il progetto esecutivo relativo ai lavori di Adeguamento,

Dettagli

collegamenti a cura di: ing. Ernesto Grande

collegamenti a cura di: ing. Ernesto Grande Università degli Studi di Cassino Progetto di Strutture Costruzioni in Acciaio a cura di: ing. Ernesto Grande e.grande@unicas.it http://www.docente.unicas.it/ernesto_grande t it/ t d Sistemi di Collegamento

Dettagli

Edifici con strutture in calcestruzzo armato -lezione 5- Temec Prof. Maria Chiara Torricelli

Edifici con strutture in calcestruzzo armato -lezione 5- Temec Prof. Maria Chiara Torricelli Edifici con strutture in calcestruzzo armato -lezione 5- Temec 2015-2016 Prof. Maria Chiara Torricelli Sistemi a pilastri e travi azioni dei carichi Edificio a pilastri e travi in c.a. Forme e armature

Dettagli

Prefazione 1 Studio delle deformazioni elastiche con la teoria di Mohr Criteri introduttivi...

Prefazione 1 Studio delle deformazioni elastiche con la teoria di Mohr Criteri introduttivi... Prefazione 1 Studio delle deformazioni elastiche con la teoria di Mohr... 1.1. Criteri introduttivi......... 1.2. Equazioni di Mohr...5 1.3. Trave a sbalzo: rotazione di una sezione..6 Trave incastrata

Dettagli

INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI

INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI Responsabilità dei progettisti - Diagnostica - Tecniche di progettazione Marco Boscolo Bielo I N D I C E Capitolo 1 - VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA 1.1 LE COSTRUZIONI ESISTENTI................................

Dettagli

LE FONDAZIONI dirette

LE FONDAZIONI dirette Tecnologia dei Materiali e degli Elementi Costruttivi Corso A LE FONDAZIONI dirette 1 LE FONDAZIONI Fondazioni dirette e Fondazioni indirette In relazione alle CARATTERISTICHE MECCANICHE DEL TERRENO le

Dettagli

per i tuoi acquisti di libri, banche dati, riviste e software specializzati

per i tuoi acquisti di libri, banche dati, riviste e software specializzati 1. STRUTTURA DELL'EC2 - Introduzione - Scopo dell'ec2 - "Struttura" dell'ec2 - Presupposti fondamentali 2. BASI DEL PROGETTO - Requisiti fondamentali - Stati limite - definizioni - Valori caratteristici

Dettagli

INDICE INDICE 1 RELAZIONE SUI MATERIALI E DOSATURE 2

INDICE INDICE 1 RELAZIONE SUI MATERIALI E DOSATURE 2 COMUNE DI SAN FELICE SUL PANARO Progetto strutturale per il ripristino dell agibilità della Chiesa della Natività di Maria Santissima danneggiata dal sisma del Maggio 2012 Committente: Curia Arcivescovile

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTÀ DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE TESI SU ANALISI TEORICO-SPERIMENTALE

Dettagli

Le unioni. 5 L acciaio 5.3 Strutture in acciaio. Unioni con chiodi. Unioni con perni. Unioni con bulloni

Le unioni. 5 L acciaio 5.3 Strutture in acciaio. Unioni con chiodi. Unioni con perni. Unioni con bulloni 1 Le unioni Unioni con chiodi È il sistema di collegamento più antico, ma è in disuso in quanto sostituito dalle unioni bullonate o saldate, per cui si può ritrovare solo su vecchie strutture in acciaio.

Dettagli

PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN CALCESTRUZZO ARMATO

PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN CALCESTRUZZO ARMATO RISTAMPA PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN CALCESTRUZZO ARMATO GUIDA ALL USO dell EUROCODICE 2 con riferimento alle Norme Tecniche D.M. 14.1.2008 volume 1 aicap Associazione Italiana Calcestruzzo Armato e

Dettagli

Interventi di riduzione del rischio sismico in edifici tutelati ai sensi del D.leg. 42/2004:

Interventi di riduzione del rischio sismico in edifici tutelati ai sensi del D.leg. 42/2004: Interventi di riduzione del rischio sismico in edifici tutelati ai sensi del D.leg. 42/2004: - Sant Egidio Abate a Cavezzo, - Cattedrale di Mirandola, - Rocca di San Felice sul Panaro Carlo Blasi www.studiocomes.it

Dettagli