AMIANTO: NUOVI CRITERI PER UNA CORRETTA VALUTAZIONE DEL RISCHIO AI FINI DELLA BONIFICA DEI MANUFATTI PRESENTI/SEGNALATI SUL TERRITORIO

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1 AMIANTO: NUOVI CRITERI PER UNA CORRETTA VALUTAZIONE DEL RISCHIO AI FINI DELLA BONIFICA DEI MANUFATTI PRESENTI/SEGNALATI SUL TERRITORIO EMPOLI Dott.ssa Giuseppina Scancarello Dipartimento Interaziendale Regionale dei Laboratorio di Sanità Pubblica Laboratorio di Sanità Pubblica - Area Vasta Toscana Sud Est -

2 La valutazione e la protezione della qualità delle acque destinate al consumo umano deve essere perseguita non solo rispetto ai parametri espressamente considerati nella Normativa vigente in materia, ma anche rispetto a elementi o composti chimici che possono rappresentare potenziali fattori di rischio, in ottemperanza al principio generale secondo il quale le acque destinate al consumo umano "non contengono microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana".

3 Fenomeni di cessione di fibre da parte delle tubazioni possono verificarsi fondamentalmente per fessurazione a seguito di azioni meccaniche sia naturali che antropiche e/o solubilizzazione della matrice cementizia.

4 Le caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua che scorre nei tubi risultano di fondamentale importanza; infatti i danni alle tubazioni dipendono soprattutto dalla natura aggressiva dell'acqua. Altri parametri importanti sono la temperatura, l'ossigeno disciolto, i solidi sospesi, il tenore in solfati e cloruri, la turbolenza e la velocità di flusso.

5 Specifici elementi da tenere in considerazione sono, tra l'altro le caratteristiche strutturali e condizioni delle reti stesse ed eventi in grado di causare cedimenti strutturali o lesioni delle condotte, quali: - alluvioni con possibili smottamenti di terreni interessati da passaggi di condotte, - eventi simici, - impatti o pressioni di altra natura come la sussistenza di carichi stradali sovrastanti i tratti di condotte interrate, ecc.

6 Metodo di analisi per la determinazione della concentrazione di fibre di amianto in acqua L'Istituto Superiore di Sanità ha istituito un Gruppo di Studio tecnico-scientifico composto da esperti di vari Istituti ed Enti per la messa a punto di un metodo analitico standardizzato e condiviso che abbia un alto livello di affidabilità per il campionamento e l'analisi delle fibre di amianto nelle acque potabili.

7 METODO DI ANALISI PER LA DETERMINAZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA DELLA CONCENTRAZIONE DI FIBRE DI AMIANTO IN ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO CON LA TECNICA DELLA MICROSCOPIA ELETTRONICA A SCANSIONE (SEM) Sottocommissione del Comitato permanente di Studio sulle Acque del Ministero della Salute (ex art. 9 DM 26 marzo 1991) - Sottogruppo di lavoro "Amianto Coordinatore: Biagio Maria Bruni ISS (Roma) Bacci T. Somigliana A. B. Campopiano A. Prandi S. CrispinoA. Martinelli C. Cavariani F. Carai A. Trova C. Bologna L. Scancarello G. Nasci D. Silvestri S. Fornaciai G. Bucci S. ARPA Emilia Romagna ARPA Lombardia INAIL ARPA Liguria ARPA Basilicata ARPA Veneto ASL Viterbo CRA Lazio ASL Viterbo CRA Lazio ARPA Piemonte ARPA Piemonte USL 7 Siena Gruppo HERA ISPO Esperto ARPA Toscana

8 CAMPIONAMENTO ED ANALISI 1. Prelievo e trasporto del campione in idonei contenitori in plastica 2. Prelievo di almeno 4 litri di acqua (2 litri previsti nella rev.1 del metodo) 3. Conservazione del campione a temperatura compresa tra +1 e +5 C 4. Preparazione del campione per l analisi (filtrazione) in tempi più brevi possibili dal momento del prelievo 5. Preparazione del filtro ed analisi ai sensi del DM all. 2B modificato

9 METODICA ANALITICA Analisi in SEM così modificata: - Lettura a 4000X - si contano tutte le fibre > 5 micron e con aspect- ratio >3 - Si contano anche le fibre con diametro >3 micron - Si contano anche le fibre a contatto con particelle di qualsiasi diametro - Si annotano le dimensioni delle fibre (L e D)

10 Piano regionale Sulla base di quanto già messo in atto dall Autorità Idrica della Toscana (AIT) e partendo dalle informazioni della stessa riguardanti l estensione della problematica sul territorio regionale (es. Km di condotte in cemento-amianto), i criteri di monitoraggio ed i risultati delle analisi eseguite è stato definito un piano di monitoraggio

11 Come detto il rilascio di fibre da tubazioni in amianto dipende anche dalla solubilizzazione della matrice cementizia.. Il rilascio di fibre è causato in questo caso dalla natura dell acqua condottata ed in particolare dalla sua aggressività.

12 Nella Circolare del Ministero della Sanità n. 42 del 1/8/86 pubblicata sulla G.U. n. 157 del 9/7/86 è suggerito quale indice di aggressività dell acqua (IA) da usare come riferimento per l individuazione delle situazioni in cui potrebbe aversi rilascio di fibre quello elaborato dall AWWA (American water works association) ) definito come: IA = ph + log 10 (A x H) dove: A = alcalinità totale (mg/l di CaCO 3 ) H = durezza Calcica (mg/l di CaCO 3 ) In base all'ia l'acqua risulta tanto più aggressiva quanto più basso il valore dell'indice di aggressività e precisamente: IA > 12: acqua non aggressiva; 10 < IA < 12: acqua moderatamente aggressiva; IA < 10: acqua aggressiva.

13 Poiché la concentrazione di fibre può essere funzione della lunghezza delle condotte e quindi del tempo di contatto, è stata creata una a matrice che dia una prima indicazione della probabilità di rilascio di fibre f nell acqua condottata sulla base di questi due elementi. E stato perciò attribuito una fattore da 1 a 10 per fasce di valori di indice di aggressività e da 1 a 5 per la lunghezza delle condotte e calcolato poi il fattore di monitoraggio, che può valere da 1 a 50, su ogni singola risorsa omogenea. Se il fattore di monitoraggio è: - compreso tra 1 e 10 1 campagna/anno - compreso tra >10 e 24 2 campagne/anno - compreso tra >24 e 50 3 campagne/anno. Il numero di punti da campionare su ogni risorsa è stato stabilito to sulla base della lunghezza di tubazioni in amianto in esse contenute al fine di assicurare una copertura omogenea e rappresentativa del monitoraggio: - Fino a 10 km 1 punto - Da 10 a 25 km 2 punti - Da 25 a 50 km 3 punti - Oltre 50 km 4 punti

14 Criteri di priorità: -Ripetizione dei campioni già positivi rilevati nel monitoraggio AIT - Estensione delle condotte in CA - Elevato indice di aggressività mediato per Km in CA (IA<8) - N di abitanti o m 3 di acqua distribuiti

15 Proposta operativa Monitoraggio della Regione Toscana Partendo dai 313 Campionamenti eseguiti da AIT nel periodo NOV 2014-MAR 2016 con 23 campioni positivi CRONOPROGRAMMA Inizio Inizio campionamenti da fine luglio 2016 Priorità Priorità alla ripetizione dei campioni positivi AIT Esecuzione di almeno 100 campioni entro la fine del 2016 con invio al LSP di Siena di 6 campioni/settimana Completamento delle analisi nel 2017

16 Monitoraggio della Regione Toscana Dal 26 luglio ad oggi sono pervenuti al LSP di Siena 68 campioni Ripetizione di tutti i campioni positivi (7 da analizzare) Analisi di 3 campioni a seguito di un intervento di manutenzione

17 Monitoraggio della Regione Toscana Analisi campioni al 25 nov 2016 (percentuali) 12,5 negativi Positivi non idonei 55,4 33,1 Analizzati al momento 56 campioni di cui 18 positivi 7 campioni non idonei per l analisi per carico eccessivo di sostanze in sospensione 8 CAMPIONI SENZA CORRISPONDENZA TRA ANALISI ESEGUITE DA AIT E LSP-SI SI

18 Monitoraggio della Regione Toscana Riepilogo risultati Numero di campioni NA NR < Classi di concentrazioni Fibre/litro

19 Monitoraggio della Regione Toscana Corrispondenza dei risultati delle analisi eseguite da AIT e LSP SI (percentuali) 16,7 14,6 12,5 corrispondenza positività corrispondenza negatività non idonei non corrispondenza + AIT non corrispondenza + LSP 10,4 45,8

20 Monitoraggio della Regione Toscana Nei 7 campioni risultati positivi ma negativi dal monitoraggio AIT le concentrazioni di fibre variano da 360 a fibre/litro Nei 6 risultati positivi al monitoraggio AIT ma negative alle analisi LSP le concentrazioni variavano da 1464 a fibre/litro.

21 Monitoraggio della Regione Toscana Tipologia di fibre di amianto rilevate (percentuali) 33,3 16,7 prevalenza crisotilo prevalenza anfiboli solo anfiboli solo crisotilo 96,4 % delle fibre hanno lunghezza maggiore di 5 micron 5,6 44,4

22 CONCLUSIONI Sulla base delle informazioni disponibili sul profilo tossicologico, sui dati di epidemiologia ambientale rilevati, sullo scenario di contaminazione ad oggi definito e sulle possibili misure di prevenzione e riduzione del rischio da amianto nelle acque condottate ad uso potabile, si ritiene di indicare le seguenti considerazioni conclusive: non esiste un valore limite su base normativa per fibre idrodisperse di amianto. Il valore di riferimento attualmente considerato a livello internazionale è stato stabilito in sede EPA in 7 x 10 6 fibre/litro; pur non sussistendo ad oggi un obbligo di monitoraggio della concentrazione di fibre di amianto nell'acqua potabile la Regione Toscana ha definito un piano per il monitoraggio continuo delle acque;

23 CONCLUSIONI Vengono definiti livelli di azione sulla base delle concentrazioni di fibre di amianto riscontrate: fibre/litro: nessuna azione 2. > e < fibre/litro: aumento frequenza controllo e/o punti di prelievo e < fibre/litro: aumento frequenza controllo e/o punti di prelievo e verifica della presenza di amianto prima della potabilizzazione e < fibre/litro: Oltre a quanto sopra chiedere al Gestore un programma prioritario di ammodernamento e determinazione delle fibre aerodisperse indoor (ambienti di vita) fibre/litro: Sospensione precauzionale dell uso dell acqua

24 Calcolando i limiti fiduciari superiori delle concentrazioni dei 18 campioni positivi solo 2 risultano > fibre/litro rispettivamente: fibre/litro fibre/litro. AZIONE PREVISTA: : aumento frequenza controllo e/o punti di prelievo

25 Tali valori sono stabiliti in via provvisoria con l obiettivo non di rappresentare un limite sanitario per la prevenzione di patologie correlate all ingestione delle fibre, ma di monitorare l andamento della concentrazioni delle fibre idrodisperse al fine di individuare e caratterizzare la sorgente di emissione ed anche indirizzare il Gestore del Servizio Idrico Integrato nella programmazione delle opere di ammodernamento della rete.

26 Si ritiene opportuno che indipendentemente dal risultato analitico durante i lavori di scavo per sistemazione e/o spostamento delle condotte o di altre utenze o nell ambito della ripavimentazione stradale di tutti gli strati si proceda alla sostituzione delle condotte. Inoltre, nel caso di riparazione sono preferibili interventi che sostituiscano l intero segmento della condotta in C.A danneggiata.

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