NUOVO IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI PROCEDURA DI V.I.A. E RICHIESTA DI A.I.A.

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1 Comune di CAMPI BISENZIO Provincia di FIRENZE NUOVO IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI PROCEDURA DI V.I.A. E RICHIESTA DI A.I.A. RELAZIONE TECNICA A.I.A. Rev.1 --->Documento R2: (sostituisce la versione del Febbraio 2015, coordinata con le richieste di integrazioni di cui al verbale della Conferenza di Servizi del 02/07/2015) Proponente: CIPECO SRL Ubicazione intervento: Via Maestri del Lavoro s.n.c. Campi Bisenzio (FI) Gruppo di lavoro V.I.A. (progetto e S.I.A.) Coordinamento gruppo di lavoro: Aspetti impiantistici, di processo: Aspetti ambientali: Aspetti urbanistici e idraulici: Aspetti idraulici: Aspetti strutturali: Aspetti geologici e idrogeologici: Aspetti naturalistici: Aspetti chimici: Aspetti acustici: Ing. Roberto Baraglia Ing. Roberto Baraglia Ing. Giovanni Zecchini Arch. Marco Valentini Ing.Andrea Sorbi Ing. Marco Filardi Geol. Gianni Focardi, Geol. Elena Bonfanti Biol. Arianna Chines Chim. Chiara Corradi P.I. Paolo Paoli SETTEMBRE 2015

2 INDICE 0. PREMESSA INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE DELL IMPIANTO IPPC IL PROGETTO DI EDIFICAZIONE CICLI PRODUTTIVI IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO-FICO BIOLOGICO DI SOLUZIONI ACQUOSE Caratteristiche, provenienza e deposito dei rifiuti da trattare Descrizione dell impianto di trattamento Caratterizzazione e destinazione dei reflui trattati e dei rifiuti prodotti ENERGIA PRODUZIONE DI ENERGIA CONSUMO DI ENERGIA IMPIANTI TERMICI CIVILI EMISONI EMISONI IN ATMOSFERA SCARICHI IDRICI ED AL SUOLO ATTIVITA DI ALLEVAMENTO EMISONI SONORE RIFIUTI BONIFICHE AMBIENTALI STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE VALUTAZIONE INTEGRATA DELL INQUINAMENTO STEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Formazione del personale CRITERI DI SELEZIONE DELLE MATERIE PRIME IN INGRESSO GESTIONE DEI CONSUMI MODALITÀ DI STOCCAGGIO DELLE MATERIE PRIME E DEI BENI DI CONSUMO EMISONI IN ATMOSFERA: ACCORGIMENTI PER CONTENERE LE EMISONI IN FASE DI AVVIO, ARRESTO, GUASTO E ANOMALIA DEGLI IMPIANTI VALUTAZIONE DELLO STATO DI APPLICAZIONE DELLE MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI Analisi applicazione delle MTD Analisi applicazione delle BAT RELAZIONE DI RIFERIMENTO: PROPOSTA DI PIANO DI INDAGINE GESTIONE DELLE FA DI REALIZZAZIONE DELLE OPERE PIANO PER IL RIPRISTINO DELL AREA AL MOMENTO DELLA CESSAZIONE DEFINITIVA DELL ATTIVITA NTE NON TECNICA pag.2

3 0. PREMESSA La presente relazione è redatta, su incarico della Società Cipeco S.r.l., a supporto della domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale in riferimento al progetto di un nuovo impianto di trattamento chimico fisico o biologico rifiuti speciali liquidi, sito nel Comune di Campi Bisenzio, Via Maestri del Lavoro s.n.c. L impianto in progetto è soggetto a rilascio dell Autorizzazione integrata Ambientale di cui al titolo III bis della parte seconda al D.lgs 152/06 per le seguenti attività riportate al punto 5 gestione rifiuti, dell Allegato VIII: 5.1. Lo smaltimento o il recupero di rifiuti pericolosi, con capacità di oltre 10 Mg al giorno, che comporti il ricorso ad una o più delle seguenti attività: a) trattamento biologico; b) trattamento fisico-chimico [ ] 5.3. a) Lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi, con capacità superiore a 50 Mg al giorno, che comporta il ricorso ad una o più delle seguenti attività [ ]: 1) trattamento biologico; 2) trattamento fisico-chimico; [ ] 5.5. Accumulo temporaneo di rifiuti pericolosi non contemplati al punto 5.4 prima di una delle attività elencate ai punti 5.1, 5.2, 5.4 e 5.6 con una capacità totale superiore a 50 Mg, eccetto il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono generati i rifiuti. 1. INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE DELL IMPIANTO IPPC Il lotto individuato per la realizzazione dell impianto di trattamento rifiuti liquidi si colloca nella parte nord del territorio del Comune di Campi Bisenzio. Il lotto ricade all interno di area a destinazione produttiva ed in particolare all interno dell area di recente costruzione prevista dal Piano di Massima Unitario n.2.5. del Comune. Il costruendo lotto è rimasto l ultimo da realizzare nell ambito del suddetto P.M.U. pag.3

4 L insediamento in progetto ricade in un lotto, censito al Catasto terreni e fabbricati del Comune di Campi Bisenzio al foglio 8 part. 400, 424 e 428, referenziato dalle coordinate geografiche latitudine 43 50'16"N longitudine 11 9' 3"E, ed ha un estensione di circa mq, di cui l area impegnata dal fabbricato in progetto è di circa 5365 m2. Sui fronti nord, sud ed est l insediamento confina con le altre attività insediatesi nella nuova area industriale alla quale si accede da Via Maestri del Lavoro che si dirama dalla viabilità principale di Via S.Allende. Sul fronte ovest il lotto confina con il fosso Montalvo. A poco più di 300 m in linea d aria, a sud dell insediamento e a quasi 700 m a est corrono rispettivamente l Autostrada Firenze-Mare e l Autostrada del Sole. Nell intorno di 500 metri dall impianto sono presenti per lo più aree a vocazione industriale e, in minor parte, aree agricole. Non sono presenti aree residenziali. R500 m Foto aerea dell area prossima all intervento (fonte google earth) pag.4

5 Nell elenco di seguito riportato sono indicate le attività insediatesi nell area industriale di cui al P.M.U del Comune di Campi Bisenzio: STORE S.r.l. azienda operante nel settore alimentare Giosi 2 S.r.l. azienda di produzione meccanica a ciclo integrale MAC 3 S.r.l. produttrice di regolatori di livello e altri prodotti per il settore acque SDA express courier azienda che si occupa di spedizioni e servizi connessi sul territorio nazionale Manifatture 7 bell S.p.A. operante nel settore dell abbigliamento Toscana Automazioni Industriali S.r.l. che progetta e realizza macchine di riempimento e tappatura e linee di confezionamento e assemblaggio Frigo Gel S.r.l. piattaforma logistica surgelati Complesso privo di attività Frigo GEL S.r.l. Giosi 2 S.r.l. Lotto di intervento STORE S.r.l. SDA S.r.l. Mac3 S.r.l. Toscana Automazioni industriali S.r.l. 7 bell S.p.A. Figura Inquadramento catastale insediamento: EDM foglio 8 part. 400, 424 e 428 con indicazione delle attività limitrofe all intervento pag.5

6 La programmazione di governo del territorio del Piano Strutturale del Comune di Campi Bisenzio colloca l insediamento all interno del sistema funzionale insediativo (art.21), sottosistema delle aree produttive (art.27) (cfr. tav.13.7 b del P.S.). Nell ambito della pianificazione di dettaglio del Regolamento Urbanistico vigente il sito ricade all interno delle aree produttive di nuova definizione (zona D2, art.132 delle NTA e tav. E/a del R.U.). In dette aree sono ammesse le seguenti destinazioni d uso: - produttiva; - di servizio; - commerciale, con esclusione delle attività commerciali al dettaglio diverse dagli esercizi di vicinato; - commerciale all ingrosso e depositi. R 500 m Cipeco S.r.l. Figura. Estratto Tavola E/a Regolamento urbanistico del Comune di Campi Bisenzio pag.6

7 Si riporta di seguito la tabella relativa alle destinazioni d uso del territorio circostante l impianto (entro il raggio di 500 m dal perimetro). Destinazioni d uso principali Distanza minima dal perimetro del complesso IPPC Note Destinazione d uso dell area secondo il Regolamento Urbanistico Comunale vigente Aree produttive di nuova definizione Aree soggette a P.M.U. o piano attuativo Aree produttive da consolidare Aree a prevalente destinazione terziaria di nuova definizione Zone con prevalente destinazione agricola 0 m Art.132 NTA 0 m Artt.11 e 13 NTA 100 m Art.121 NTA 180 m Art.133 NTA 300 m Art.154 NTA 420 m Art.139 NTA Attrezzature metropolitane (interporto, ecc) Destinazioni d uso delle aree limitrofe all impianto IPPC (cfr. riferimento R.U. Tav. E/a) Nell area dell insediamento non sussistono particolari vincoli e/o norme di salvaguardia salvo la presenza di un oleodotto gestito da ENI e del fosso Montalvo la cui distanza dalle opere dell insediamento è già stata valutata in sede di progettazione edilizia e ritenuta conforme dal competente ufficio del Comune di Campi Bisenzio nella comunicazione prot. n del 24/12/2014 in cui è riportato il parere edilizio favorevole al rilascio del Permesso di Costruire (oltre all importo degli oneri di costruzione). pag.7

8 Cipeco S.r.l. Figura - Comune di Campi Bisenzio. Estratto Variante RUC Tav. L1 Ricognizione dei Vincoli Agosto 2012 Cipeco S.r.l. Figura - Comune di Campi Bisenzio. Estratto Variante RUC Tav. L2 Ricognizione dei Vincoli Agosto 2012 pag.8

9 1.1. IL PROGETTO DI EDIFICAZIONE Con riferimento alla relazione urbanistica RA2 a supporto della richiesta di Permesso a costruire il progetto di edificazione è caratterizzato dai seguenti elementi: - il corpo fabbrica principale da realizzare con struttura, pilastri e travi in elementi prefabbricati in c.a.v.; copertura in travature metalliche reticolari; tamponature in pannelli prefabbricati coibentati e pavimentazione in cls industriale. Le travi reticolari oltre a consentire l illuminazione naturale saranno utlizzate per l installazione di un campo fotovoltaico. Sui lati perimetrali nord e sud sono installati in totale 5 portoni carrabili a comando elettromeccanico mentre sui lati longitudinali sono inserite complessivamente n.9 porte pedonabili aventi i requisiti di uscite di sicurezza oltre agli accessi ai locali tecnici. L impronta del corpo fabbrica è di 4844 con altezza sotto trave di 11,50m. Sui lati sud e ovest verrà installata pensilina andante di aggetto 3,5 m e altezza all intradosso di 5,5m. - la palazzina uffici addossata sul fronte est del corpo fabbrica principale. E disposta su 3 piani fuori terra, utilizzata in parte a laboratorio, spogliatoi (piano terra), uffici (piano primo) ed archivio (piano secondo). E realizzata con criteri di ecosostenibilità e mediante l impiego di materiali biocompatibili ed i particolare i tamponamenti esterni saranno realizzati con facciate ventilate in pannelli lapidei/gres porcellanato, pannelli fotovoltaici e pannelli con verde verticale. Gli impianti tecnologici sono alloggiati in copertura entro locale riservato allo scopo. La palazzina, di dimensioni pari a 45,6x9,20m per una altezza di 9,50m misurata all intradosso del solaio di copertura, è dotata di 3 di tre accessi, uno sul fronte principale e due sui fronti laterali. - due locali tecnici da realizzare a nord-est del lotto in fregio alla viabilità pubblica funzionali alla fornitura di E.E. in media tensione e all alloggiamento del gruppo di spinta antincendio. Il complesso dell edificio è accessibile su tutti e 4 i lati con piazzali e viabilità operativa in asfalto, platea di scarico autocisterne in cls industriale. La superficie permeabile comprende oltre le aree a verde anche la resede prospiciente la palazzina uffici pavimentata in autobloccanti. Il lotto verrà delimitato sul fronte strada e sui lati a confine con altre attività da recinzione metallica impostata su muretto in cls. pag.9

10 2. CICLI PRODUTTIVI I dati del presente capitolo sono riportati con riferimento alle scheda C (capacità produttiva), scheda D (rifiuti conferiti e additivi), scheda E ( emissioni in atmosfera, idriche e sonore) e scheda G (rifiuti prodotti). Il nuovo impianto di trattamento dei rifiuti speciali liquidi è dimensionato secondo le potenzialità ed i flussi materiali riportati nel prospetto seguente. Flussi in ingresso Rifiuti speciali liquidi Additivi del ciclo depurativo Acqua uso industriale Flussi in uscita Acque reflue alla fognatura pubblica Fanghi Oli minerali a recupero Mondiglia, grigliato e sabbie Potenzialità t/anno t/anno t/anno Produttività t/anno t/anno t/anno 160 t/anno Per le caratteristiche del processo depurativo, di tipo chimico fisico integrato da modulo biologico, la fase di avviamento sarà tesa a favorire la crescita e la selezione di biomassa (processo biologico a fanghi attivi) che fornisca una efficienza depurativa adeguata al rispetto dei limiti per lo scarico in pubblica fognatura. In tale periodo le acque trattate sono ricircolate in testa al modulo biologico o inviate ad altri centri esterni di smaltimento. Terminata la fase di avviamento (ipotizzabile in circa 60-90gg) l impianto è messo in marcia, fino al termine del primo anno ad una potenzialità ridotta al 30% di quella di progetto mediante l organizzazione di due turni giornalieri. A partire dal secondo anno, la potenzialità di trattamento è innalzata al 60% mantenendo la medesima gestione operativa su due turni. pag.10

11 Con il terzo anno, in dipendenza delle richieste del mercato è prevedibile l inserimento del terzo turno di lavoro IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO-FICO BIOLOGICO DI SOLUZIONI ACQUOSE L opera in progetto consiste nella realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti speciali liquidi pericolosi e non pericolosi caratterizzato in estrema sintesi da un ciclo di trattamento integrato di tipo chimico fisico e biologico. Il trattamento depurativo è concepito per consentire la reimmissione delle acque reflue di risulta da attività industriali artigianali nel ciclo naturale della risorsa idrica, nel rispetto dei limiti per lo scarico in fognatura pubblica. Il dimensionamento dell impianto rende conseguibile su tre turni giornalieri una potenzialità di trattamento depurativo integrato di circa t/anno. Con rimando, per maggiori dettagli, alla relazione specialistica di processo (RA1) e relativi allegati sono di seguito sinteticamente descritti la tecnologia del processo selezionata e le dimensioni caratteristiche dell'impianto e le scelte progettuali intraprese per minimizzare gli impatti sull ambiente Caratteristiche, provenienza e deposito dei rifiuti da trattare L'impianto potrà trattare svariate tipologie di acque inquinate raggruppabili in cinque macro tipologie di rifiuti speciali liquidi/fangosi pompabili, da avviare a differenti linee di trattamento: - Acque reflue da attività industriali e artigianali e percolati di discarica (Non Pericolosi) - Acque reflue da attività industriali e artigianali e percolati di discarica (Pericolosi) - Fanghi da fosse settiche (Non pericolosi) - Fanghi inorganici (Non Pericolosi) - Emulsioni di olio in acqua (Pericolose) Le acque reflue industriali potranno essere caratterizzate dalla presenza di: - metalli pesanti contenuti nelle acque di risulta da cabine di verniciatura e burattatura, da bagni galvanici di decapaggio, di nichelatura e cadmiatura etc, - solidi sospesi trascinati ad esempio in operazioni di lavaggio piazzali e macchinari (fanghi inorganici pompabili) - composti organici di varia natura anche bioresistenti o potenzialmente inibenti il trattamento biologico quali ad esempio, l anilina ed i suoi derivati, i sottoprodotti della sintesi di monomeri pag.11

12 acrilici e della successiva polimerizzazione, fenoli derivanti dall'abbattimento di fumi, idrocarburi etc. - acidità o alcalinità residuale dei bagni di trattamento superfici metalliche Svariati sono i settori di provenienza dei rifiuti speciali liquidi conferibili all impianto: industria tessile, chimica, petrolchimica, meccanica, conciaria, macelli, lavanderie industriali, tintorie, stamperie, industria del legno, industria dei detersivi, etc. Tipicamente i percolati contengono gli inquinanti lisciviati per l azione di dilavamento delle acque meteoriche e sono caratterizzati in base all età della discarica dalla presenza di acidi volatili facilmente biodegradabili che con il passare del tempo lasciano spazio alla quota bioresistente ed alla componente ammoniacale. I fanghi derivanti dalle operazioni di spurgo e lavaggio delle fosse biologiche sono caratterizzate da elevato contenuto di materiale organico facilmente biodegradabile, dalla presenza di corpi grossolani (sabbia, ciottoli, plastica, stracci) e alta carica batterica. I fanghi inorganici provengono dalle linee di trattamento effluenti gassosi, da lavaggio di macchinari, da operazioni di bonifica etc. Le emulsioni magre di olio in acqua utilizzate nel campo della meccanica sono caratterizzate dalla presenza di oli minerali (1-6%), solidi sospesi (1-3%) e altri additivi finalizzati a stabilizzare l emulsione ed esaltare le proprietà lubrorefrigeranti. Le acque industriali ed i percolati di discarica sono conferiti all impianto prevalentemente in autocisterna mentre i fanghi da fosse settiche ed alcune tipologie di acque industriali a maggior contenuto di solidi sospesi (es. acque di lavaggio caditoie stradali) sono trasportati a mezzo autospurgo. I rifiuti liquidi derivanti dalla attività di microraccolta a servizio di piccole attività artigianali saranno ritirati in cassonetti da 1000 litri ovvero in fusti di capacità non eccedenti i 220 litri, allestiti su pallet e assicurati da reggette. Nel prospetto seguente si riepilogano le potenzialità di trattamento come deducibili dai bilanci materiali riportati in appendice PA1.61, suddivise per tipologia di rifiuto e ripartite in base al grado di operatività (da due a tre turni giornalieri) pag.12

13 Prospetto delle capacità di trattamento dell impianto Operatività Tipologia rifiuto Acque industriali e percolati NP Capacità annua di trattamento integrato chi-fisico e biologico [ t ] 30% (2 turni /die 60% (2 turni/die 100% (3 turni/die 300 gg/anno) 300 gg/anno) 330 gg/anno Acque industriali e percolati P Acidi e basi esausti P Fanghi da fosse settiche NP Fanghi inorganici NP Emulsioni oleose P Totale [t/anno] NOTA. L elenco dei codici CER è riportato nel documento S1- Istanza informazioni integrative Con riferimento alla tav. P9 (corrispondente all elaborato 3.4 della richiesta di AIA) il deposito preliminare dei rifiuti liquidi è realizzato nei serbatoi di stoccaggio e, per il ritiro di modiche quantità di rifiuti, in colli alloggiati su scaffalature metalliche. Il parco serbatoi di deposito delle diverse tipologie di rifiuti verrà allestito entro bacini impermeabilizzati e distinti per escludere, ai fini della sicurezza, il contatto tra sostanze chimicamente incompatibili. Le linee di pretrattamento fisico dei rifiuti conferiti all impianto così come quelle per il carico dei singoli serbatoi di stoccaggio sono progettualmente separate allo scopo di evitare la miscelazione di rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi. Il deposito preliminare dei rifiuti conferiti in colli è realizzato in 3 scaffalature metalliche ciascuna a 3 ripiani (quello inferiore impostato a 30 cm dal piano di calpestio e quelli superiori distanziati reciprocamente di 1,45 m). Ciascun ripiano di profondità 1m è dimensionato per la portata max di kg idoneo al ricovero di due cisternette da 1000l. Nel prospetto seguente sono indicate le capacità della attività di smaltimento D15 suddivise per tipologia di rifiuto e ripartite tra deposito in serbatoi e deposito in colli. pag.13

14 Prospetto delle capacità di deposito preliminare rifiuti liquidi (*) Tipologia rifiuto Capacità di Capacità di Capacità stoccaggio in stoccaggio in colli stoccaggio globale serbatoi RNP RP di u.m. m3 m3 m3 Acque industriali e percolati non pericolosi (serbatoi D1, D2,D3,D4,D5,D6) (n.3 stalli x 6 cassonetti da 1000 l) Acque industriali e percolati pericolosi (serbatoi D7,D8,D9,D10) (n.3 stalli x 6 cassonetti da 1000 l) Rifiuti P acidi esausti 160 (serbatoi D11,D12) 18 (n.3 stalli x 6 cassonetti da 1000 l) 338 Rifiuti P alcalini esausti 160 (serbatoi D13,D14) Fanghi da fosse settiche NP (serbatoio D16) Fanghi inorganici NP 100 (serbatoio D15,D17) 100 Emulsioni oleose P 135 (serbatoi D18,D19,D20) Totale m (*) Trattandosi di soluzioni acquose diluite lo scostamento numerico tra la capacità di stoccaggio ponderale espressa in tonnellate e quella volumetrica in m3 è poco significativo Descrizione dell impianto di trattamento Con riferimento alla planimetria generale P5 (corrispondente all elaborato 2.3 per la domanda di A.I.A) ed allo schema a blocchi in appendice PA1.60 l impianto di trattamento è allestito entro il corpo fabbrica principale mentre le operazioni di scarico delle autocisterne sono eseguite all esterno lungo il fronte ovest. Le sezioni di trattamento sono articolate: Sez.1- In questa sezione, ubicata in adiacenza alla parete perimetrale ovest, sono eseguite tutte le operazioni di movimentazione dei rifiuti conferiti in autocisterna, di pretrattamento fisico e di trasferimento dei medesimi nel parco serbatoi del deposito preliminare. Sono inoltre eseguite le operazioni di trasferimento nel parco serbatoi dei rifiuti conferiti in colli. Sullo stesso fronte è allestito lo stoccaggio degli additivi chimici in soluzione. Il bacino di contenimento dei serbatoi è pag.14

15 suddiviso in 5 diversi comparti allo scopo di evitare il contatto accidentale tra fluidi incompatibili. Alla stessa stregua, in fase di approvvigionamento dell additivo in soluzione (consegnato in autocisterna) sono utilizzate pompe di trasferimento dedicate. Sez.2- Tale sezione è allestita entro il bacino di contenimento collocato nell area sud-est del fabbricato e comprende le linee di trattamento chimico-fisico asservite da linea di disidratazione fanghi mediante filtropressa. Sez.3- Nella zona centrale del corpo fabbrica è allestito il modulo biologico completo di vasca di equalizzazione delle acque reflue influenti, della vasca di accumulo e scarico del permeato in fognatura e di linea di disidratazione fanghi di supero mediante centrifuga. Sez.4- Nella zona nord est del corpo fabbrica è allestita la sezione di trattamento delle emulsioni oleose completa di bacini di contenimento dei rifiuti in ingresso ed uscita. Sez.5- Tale sezione è dedicata all abbattimento delle emissioni in atmosfera, convogliate all impianto di abbattimento a umido. Nella Sez.1 le tipologie di rifiuti conferite all impianto in autocisterna sono caricate in deposito previo pretrattamento fisico ed in particolare: - le acque reflue industriali ed i percolati di discarica sono scaricati, mediante collegamento flessibile all autocisterna, nel rispettivo sgrigliatore dissabbiatore disoleatore funzionale alla separazione dei solidi che potrebbero recare danno alle fasi successive di trattamento. Il grigliato e le sabbie sono raccolti in cassonetto mentre le acque sono sfiorate nel pozzetto di valle e trasferite nel serbatoio selezionato. Al termine dello scarico dell autocisterna si provvede allo svuotamento dello sgrigliatore (apertura valvola di piede) in maniera da evitare la miscelazione con il rifiuto liquido conferito nel successivo scarico. Alla stessa stregua ciascun serbatoio è munito di linea di carico distinta selezionabile dall operatore d impianto mediante apertura di valvola elettropneumatica On/Off. I rifiuti conferiti in colli sono trasferiti nei rispettivi serbatoi mediante pompa a membrana a comando pneumatico attrezzata di pescante e succhieruola, - le soluzioni alcaline e acide esauste sono scaricate con collegamento flessibile della autocisterna al rispettivo filtro a cestello per separare eventuali materiali inerti e proteggere le pag.15

16 pompe a valle dedicate al trasferimento dei medesimi. I rifiuti conferiti in colli sono trasferiti nei rispettivi serbatoi mediante pompa pneumatica a membrana, - i fanghi da fosse settiche sono scaricati, mediante collegamento flessibile all autospurgo, allo sgrigliatore munito di coclea compattatrice della mondiglia. I fanghi raccolti in pozzetto sono trasferiti nel rispettivo serbatoio di deposito previa sgrigliatura fine e successivamente separati dalle sostanze grasse/schiume mediante flottatore dinamico. La mondiglia di risulta è raccolta entro cassonetto - I fanghi pompabili alimentati per campagne separate nel medesimo sgrigliatore sono raccolti in pozzetto dedicato e trasferiti nel rispettivo serbatoio. Tutti i serbatoi saranno muniti di indicatori di livello per il monitoraggio continuo del quantitativo in deposito e di livellostati di massimo e minimo livello per inibire rispettivamente il carico oltre il 90% della capacità del serbatoio e salvaguardare le pompe contro la marcia a secco. Prospetto delle caratteristiche dimensionali degli apparecchi statici - Sez.1 No. UNITA APPARECCHIATURA VOLUME UTILE (m 3 ) DIAMETRO/ LxB (m) ALTEZZA (m) 2 Sgrigliatore dissabbiatore disoleatore acque e percolati SP1, SP2 7,8x2,6 4,2 1 Sgrigliatore fanghi SP3 4,4x2,6 2,9 1 Filtro rotativo a tamburo F.settiche SP4 1,3x1,2 1,4 1 Flottatore dinamico F. settiche SP5 Ø 3,2 4,7 2 Filtri a cestello esausti A/B FR1, FR2 0,5 0,9 10 Serbatoi di stoccaggio acque e percolati 90 Ø 3,7 9,2 D1,.., D10 4 Serbatoi stoccaggio esausti acidi e alcalini D11,., D14 80 Ø 3,5 9,5 2 Serbatoi stoccaggio fanghi D15 e D17 50 Ø 3,5 9,2 1 Serbatoi stoccaggio f.settiche D16 50 Ø 3,5 9,2 1 Silo calce SC1 22 Ø 2,4 9,5 1 Serbatoio latte di calce DC1 4 Ø 1,8 2,6 6 Serbatoi additivi in soluzione D21, D22, 18 Ø 2,2 5,5 D24, D25, D26, D27 2 Serbatoi additivi in soluzione D23, D29 9 Ø 2,0 3,4 1 Serbatoi additivi in soluzione D28 2,5 Ø 1,2 2,8 5 Pozzetto sollevamento reflui S1, S5 1,4x1 1,90 1 Pozzetto rilancio F. settiche S6 Ø 1,5 1,5 1 Pozzetto sollevamento fosse settiche S3 1,2 1,5x0,8 1,2 I rifiuti in deposito sono trasferiti alla Sez.2 con modalità e tempistica variabile ed in particolare: - le acque industriali ed i percolati classificati pericolosi sono sottoposti a processo chimico ossidativo nei reattori discontinui. I reattori sono mantenuti miscelati per l intero periodo di pag.16

17 reazione da agitatore a turbina e ricircolati esternamente nello scambiatore di calore ad acqua di torre evaporativa. L andamento della reazione è monitorato in continuo da sonde di temperatura, ph e rh. - nei medesimi reattori discontinui è eseguita la correzione del ph dei rifiuti acidi e alcalini esausti in maniera da mantenere sotto controllo gli effetti esotermici e limitare l impiego di additivi chimici (solforico, cloridrico, soda e calce). La torbida di risulta dai suddetti trattamenti a batch è trasferita nel sedimentatore lamellare con sfioro del surnatante nel serbatoio di ricircolo della acque di imbibizione fanghi ed invio del fango all ispessitore dinamico, - le acque industriali ed i percolati classificati non pericolosi caratterizzati in prevalenza da solidi finemente sospesi, sostanze colloidali nonché metalli pesanti sono trasferiti nei serbatoi di accumulo a monte del modulo chimico fisico continuo. I due serbatoi di accumulo da impiegare in scambio, l uno in esercizio e l altro in equalizzazione tra il refluo in deposito e le acque di imbibizione ricircolate dalla sezione di disidratazione dei fanghi, consentono di alimentare a carico costante il modulo chimico fisico dimensionato per marciare alla portata influente di 24,5 m3/h. La campagna di trattamento del singolo serbatoio di accumulo termina in un periodo di circa 3,5 h. Il modulo chimico fisico è costituito da una vasca in c.a. resinata internamente e dotata di copertura, suddivisa in più comparti miscelati rispettivamente di coagulazione, alcalinizzazione e flocculazione, comunicanti nella parte superiore con finestre di stramazzo. Il processo di trattamento è totalmente automatizzato fatta salva l impostazione delle portate di coagulante (cloruro ferrico o PAC) e flocculante (polielettrolita anionico) peculiari della tipologia di refluo. Per specifiche tipologie di refluo il dosaggio di solfuro in soluzione nella fase di alcalinizzazione consente di ottenere un abbattimento spinto dei metalli sfruttando la minore solubilità dei solfuri nei confronti dei corrispondenti idrossidi. In tal caso il dosaggio dell additivo è regolato dalla catena di misura e controllo del potenziale redox. La torbida in uscita dal trattamento, raccolta nel pozzetto, è alimentata nel sedimentatore a pacco lamellare. Le acque chiarificate sono trasferite nel disoleatore posto a protezione del modulo biologico e alimentate a gravità nel reattore di correzione del ph, mentre i fanghi liquidi raccolti nella tramoggia inferiore del sedimentatore sono trasferiti all ispessitore dinamico. - i fanghi inorganici pompabili ad elevato contenuto di secco sono trasferiti nello specifico reattore di condizionamento ove, mediante dosaggio di cloruro ferrico e latte di calce, si favorisce l aggregazione/accrescimento del fiocco di fango e si incrementa la successiva filtrabilità della torbida ottenuta. Il fango condizionato è trasferito agli ispessitori statici che alimentano, mediante dosaggio in linea di soluzione di polielettrolita, la filtropressa di disidratazione separata dei fanghi di risulta dai trattamenti chimico fisici di rifiuti pericolosi e non pericolosi. pag.17

18 Il fango ispessito è caricato in filtropressa allestita su soppalco in carpenteria metallica per ricevere il cassone scarrabile di raccolta del disidratato. Il singolo ciclo di condizionamento e pressatura ha una durata di circa 2,5h con produzione di 2,15 m3 di pannello. Alla massima potenzialità sono richiesti circa 5 cicli giornalieri di pressatura. Prospetto delle caratteristiche dimensionali degli apparecchi statici - Sez.2 No. UNITA APPARECCHIATURA VOLUME UTILE (m 3 ) DIAMETRO/ LxB (m) ALTEZZA (m) 2 Buffer ingresso NP a chi-fis B1, B2 80 Ø 3,5 9,5 2 Buffer acque di ricircolo B3, B4 8 Ø 1,8 3,7 1 Vasca trattamento chi-fis continuo (ripartita 36,4 6,1x4,6 3,0 in 5 scomparti RC1, RN1, RF1, S1,RC2) 1 Pozzetto sollevamento torbida S1 1,5x1,8 3,0 1 Pozzetto sollevamento chiarificato S2 Ø 1,2 2,8 2 Sedimentatore lamellare SL1, SL2 62,8 Ø 4 7,7 1 Disoleatore lamellare SL3 4,9x2,0 2,0 2 Reattori discontinui RB1, RB2 23 Ø 3 5,5 2 Scambiatore a fascio tubiero E1, E2 12 0,55 3,5 1 Torre evaporativa E3 185 kw 1,4x1,4 2,9 2 Reattore condizionamento fanghi RB3 18 Ø 3 4,2 2 Ispessitore statico SS1, SS2 62,8 Ø 4 7,7 1 Filtropressa FP1 2,15 8,3x1,3 2,8 1 Polipreparatore PP1 2 2,5x0,9 1,95 Alla Sez. 3 modulo biologico sono alimentate le acque chiarificate in uscita dal chimico-fisico, i fanghi da fosse settiche, le acque industriali altamente biodegradabili e gli eventuali percolati giovani che non necessitano di trattamenti chimico-fisici preliminari. I suddetti reflui sono trasferiti in vasca di equalizzazione previo passaggio nello stadio di sgrigliatura fine (0,5mm) a protezione delle membrane di ultrafiltrazione. Il dosaggio di acque e fanghi da fosse settiche in vasca di equalizzazione è stabilito mediante analisi giornaliera del refluo presente nella vasca medesima al fine di conseguire il bilanciamento tra carico organico biodegradabile azoto fosforo e microinquinanti. Il modulo biologico del tipo a fanghi attivi con filtrazione su membrane polimeriche (0,04 micron) è realizzato su due linee in parallelo in vasca prefabbricata suddivisa 3 comparti comunicanti per stramazzo, rispettivamente di denitrificazione, ossidazione e ultrafiltrazione. La vasca di equalizzazione è di capacità pari al volume di refluo pretrattato da chi-fisico in 36 ore, mentre il modulo biologico, dimensionato per la portata massima influente di 29 m3/h, è caratterizzato da tempi di residenza convenzionali superiori a 4 giorni. pag.18

19 Il processo biologico con sequenza di fasi anossiche ed aerobiche è controllato con sonde di misura dell ossigeno disciolto, del ph e del potenziale redox. I valori registrati sono utili per analisi differite del processo nell ottica di incrementare nel tempo le efficienze depurative. Il sistema di aerazione costituito da tappeto a bolle fini e di scouring delle membrane è asservito da soffianti insonorizzate (rispettivamente da 1700 e 600 Sm3/h a 6 m.c.a.) alloggiate in locale tecnico. Il comparto di ultrafiltrazione è costituito da 10 batterie (5 per ciascuna linea di depurazione biologica) di membrane piane doppio deck di superficie filtrante pari a 2800 m2. Il permeato in uscita dal comparto di ultrafiltrazione è trasferito in apposita vasca di accumulo suddivisa in due comparti per il funzionamento alternato tra la fase di stasi e quella di scarico in pubblica fognatura. Nella fase di stasi sono eseguite le analisi speditive per verificare prima di ogni scarico l efficienza del ciclo depurativo. La portata di scarico in fognatura, mediata sulle 24, è di circa 23,5 m3/h e si mantiene istantaneamente sempre al di sotto dei 42 m3/h. Sulla linea di scarico delle acque trattate è installato un misuratore totalizzatore di portata ed il pozzetto di campionamento fiscale prima dello scarico in fogna nera. Prospetto delle caratteristiche dimensionali degli apparecchi statici - Sez.3 No. UNITA APPARECCHIATURA VOLUME UTILE (m 3 ) DIAMETRO/ LxB (m) ALTEZZA (m) 1 Vasca di equalizzazione EQ ,15x14 5,6 2 Vasca di denitrificazione DN1, DN x8 5,6 2 Vasca di aerazione/ossidazione OX1, OX x8 5,6 2 Vasca membrane U.F. VM1, VM x8 5,6 1 Filtro rotativo a tamburo SP1 1,3x1,1 1,4 1 Ispessitore statico SS1 31,8 Ø 3,0 6,65 1 Centrifuga decanter CD1 10 mc/h 3,0x1,2 1,5 1 Polipreparatore PP1 1,2 1,7x0,8 1,95 2 Serbatoi detergenti membrane D1, D2 5 Ø 1,5 3,6 1 Pozzetto rilancio griglia fine S1 2,2 1,5x1,0 1,9 1 Pozzetto rilancio acque imbibizione S2 2,5 1,2 2,8 1 Buffer detergente S3 0,2 1,0x0,4 0,8 1 Vasca accumulo permeato S x4 5,6 Le emulsioni oleose conferite presso la Sez.4 sono trasferite nei rispettivi serbatoi di stoccaggio cilindrici a fondo conico previa filtrazione in pressione in filtro a cestello di separazione degli eventuali sfridi di lavorazione meccanica. Le emulsioni sono alimentate allo sfangatore disoleatore a pacchi lamellari funzionale alla sedimentazione dei solidi sospesi ed alla estrazione dell olio libero surnatante. Il flusso intermedio è trasferito a gravità, previa passaggio su filtro a nastro (100 micron) in vasca di ricircolo e riscaldamento a monte del modulo di ultrafiltrazione a membrane pag.19

20 tubolari cave. Il riscaldamento del refluo a circa 35 C coadiuva il processo di filtrazione ed è ottenuto mediante scambiatore asservito, lato tubi, da bruciatori a metano. Il permeato in uscita dal modulo di ultrafiltrazione a membrane ceramiche, di superficie complessiva pari 105 mq e dimensionato per la potenzialità di 4,3 m3/h, è inviato nei serbatoi di accumulo in attesa di essere trasferito nei reattori discontinui batch dedicati al trattamento chimico fisico di ossidazione Fenton alla stessa stregua dei rifiuti pericolosi conferiti all impianto. L olio libero contenuto nel retentato ricircolato a monte della vasca di ricircolo e riscaldamento è separato dalla testa del disloeatore e trasferito nel serbatoio di stoccaggio in attesa del successivo invio a recupero. I fanghi estratti dal fondo del sedimentatore sono trasferiti in apposito serbatoio cilindrico a fondo conico. Tali fanghi insieme al concentrato ottenuto dal ciclo di rigenerazione periodica delle membrane sono inviati a centri esterni di smaltimento. Prospetto delle caratteristiche dimensionali degli apparecchi statici - Sez.4 No. UNITA APPARECCHIATURA VOLUME UTILE (m 3 ) DIAMETR O/ LxB (m) ALTEZZA (m) 3 Serbatoi di stoccaggio emulsioni oleose D18, D19, D20 45 Ø 3,5 7,6 1 Vasca riscaldamento e ricircolo B1 5 4x1,2 1,2 1 Polmone raccolta olio B2 1,5 1,2x1,2 1,2 1 Vasca preparazione detergente B3 2,9 1,65x1,65 1,2 2 Serbatoi permeato B4, B5 45 Ø 3 7,4 1 Serbatoio torbida/concentrato B6 45 Ø 3,5 7,6 1 Serbatoio olio separato B7 10,6 Ø 2,0 4,25 lungh. 1 Polmone flussaggio tenute B8 0,05 0,4x0,3 0,5 1 Serbatoi detergente D1 5 Ø 1,5 3,6 1 Decantatore disoleatore SL1 2,35x1,45 3,2 2 Filtri a cestello rifiuto conferito FR1A, FR1B Ø 0,5 0,9 2 Filtri a cestello su ric. emulsione FR2A, FR2B Ø 0,22 1,6 La sezione 5, dedicata all abbattimento delle emissioni in atmosfera dell impianto di trattamento, è costituita da impianto centralizzato ad umido (scrubber) del tipo a doppio stadio al quale afferiscono 5 diverse linee di convogliamento: a) emissioni da apparecchiature di pretrattamento e stoccaggio dei rifiuti conferiti (acque industriali, percolati, acidi e basi esauste, e fanghi) b) emissioni da aree confinate di allestimento cassoni deposito mondiglia, grigliato, sabbie, fanghi disidratati da chimico fisico e biologico e da modulo biologico pag.20

21 c) emissioni da trattamenti chimico fisici (ossidazione chimica rifiuti pericolosi, condizionamento fango e chiariflocculazione rifiuti non pericolosi) d) emissioni da trattamento emulsioni oleose e) emissione da serbatoi stoccaggio acidi esausti e additivi Lo scrubber è del tipo a letto di riempimento (PALL-RING in polipropilene da 2 ) con primo stadio di lavaggio acido per solforico e secondo stadio alcalino ossidante a mezzo di soda e ipoclorito. Lo spurgo delle soluzioni di lavaggio è raccolto in vasche di accumulo torbida e inviato al reattore di condizionamento fanghi. L aspiratore principale da m3/h di convogliamento delle emissioni al di sopra della copertura (15m) è asservito da ventilatori modulanti di rincalzo posti a monte dello scrubber. Inoltre la linea di convogliamento emissioni da sezione di trattamento emulsioni oleose è provvista a monte dello scrubber di centrale di trattamento aria con batteria condensante asservita da gruppo frigo, post riscaldamento a resistenza elettrica e filtrazione su cartucce di carbone attivo. Le acque di condensa sono trasferite in uno dei serbatoi di raccolta del permeato di risulta dal trattamento emulsioni. Prospetto delle caratteristiche dimensionali degli apparecchi statici - Sez.5 No. UNITA APPARECCHIATURA VOLUME UTILE (m 3 ) DIAMETR O/ LxB (m) ALTEZZA (m) 1 Colonna lavaggio doppio stadio C1 Ø 1,95 9,0 1 Gruppo frigo CH1 75 kw 2x1,2 1,65 1 Polmone rilancio condense S1 1,25 1,4x1,0 1,0 1 Polmone rilancio torbida/fondacci S2 2,9 2,5x1,0 1,3 1 Unita Trattamento Aria UTA1 70 kw 1,4x0,9 0, Caratterizzazione e destinazione dei reflui trattati e dei rifiuti prodotti Dal trattamento dei rifiuti conferiti all impianto si originano: - acque depurate destinate allo scarico in fognatura nera nel rispetto dei limiti normativi - fanghi disidratati, da inviare a discarica - fanghi pompabili di risulta dal trattamento delle emulsioni oleose, da inviare a smaltimento - oli minerali separati dal trattamento delle emulsioni oleose, da inviare a recupero - mondiglia di risulta dal pretrattamento di fanghi da fosse settiche da inviare a discarica - materiali di grigliatura, inerti e sabbie di risulta dal pretrattamento delle acque industriali, da inviare a discarica pag.21

22 - oli minerali e idrocarburi in fase libera di soluzione acquosa di risulta del pretrattamento di disoleatura acque industriali, da inviare recupero. Ulteriori dettagli sono riportati nel paragrafo 4.5 della presente relazione. pag.22

23 3. ENERGIA I dati dell presente capitolo sono riportati co riferimento alle scheda H (produzione e consumo di energia). 3.1 PRODUZIONE DI ENERGIA Nello stabilimento sarà installato un impianto di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Il campo fotovoltaico da installare in copertura al fabbricato principale ha le seguenti caratteristiche: - superficie installativa 675 mq (9 file di 2,5x30m) - inclinazione sull orizzontale tilt 55 - angolo orizzontale -azimut potenza di picco 100 kw - energia elettrica prodotta kwh/anno 3.2 CONSUMO DI ENERGIA Per quanto attiene la valutazione del consumo di energia si riportano, per ciascuna sezione dell impianto le potenze elettriche in gioco delle varie utenze in marcia ed i tempi di funzionamento valutati alla massima potenzialità dell impianto (portata di esercizio chimico fisico 24,5 m3/h, portata di esercizio biologico 29 m3/h). pag.23

24 Consumi di energia elettrica delle utenze elettromeccaniche - Sez.1 Numero utenze P.ass unitaria kw P.inst totale kw Tempo utilizzo h E.E. consumata totale kwh/d Sigla Descrizione T1 (A,B) COCLEA SCARICO GRIGLIATO 2 1, ,9 T2 (A,B) COCLEA DISSABBIATURA 2 0,42 1,1 6 5,1 T3 (A,B) COCLEA SCARICO SABBIE 2 0,85 2,2 6 10,2 T4 (A,B) SKIMMER OLI E IDROCARBURI 2 0,09 0,24 6 1,1 T1 (D) FILTROCOCLEA SCARICO GRIGL. 1 1,13 1,5 5 5,6 G1 (A,B,D) CENTRIFUGA RP E RNP ING. SGRIGL 3 1,50 6,6 6 27,0 CENTRIFUGA RP ESAUSTI A G1,2,5,6 (C) STOCCAGGIO/TRATTAMENTO 4 5, ,4 G1 (F) CENTRIFUGA RICIR LATTE DI CALCE 1 1,50 2, ,0 CENTRIFUGA RNP E RP A G2,6 (A,B) STOCCAGGIO/TRATTAMENTO 4 2, ,0 CENTRIFUGA SOMMERSA SOLL. G2,3,4 (D) FANGHI/GRIGL. 3 4,24 16,5 4 50,8 G3,4 (A,B) CENTRIFUGA RNP E RP RIC. STOC. 4 4, ,0 CENTRIFUGA RP ESAUSTI RICIRC. G3,4 (C) STOCCAGGIO 2 5, ,0 CENTRIFUGA RNP E RP A BUFFER G5 (A,B) CHI-FIS. 2 3, ,8 PNEUMATICA RNP E RP SCARICO G7 (A,B) COLLI 2 0, ,0 PNEUMATICA RP ESAUSTI SCARICO G7 (C) COLLI 1 0, ,0 G5 (D) CENTRIFUGA FANGHI A FLOTT. 1 1,40 2,2 2 2,8 CENTRIFUGA RICIRCOLO FANGHI IN STOCCAGGIO 2 1,75 4, ,0 G6,7 (D) G8 (A,B) MOHNO ESTRAZIONI OLI DA PRETR. 2 0,60 2 0,5 1 G8,9,10 (D) MOHNO FANGHI E FS A TRATT. 3 4,40 22,5 1 13,2 G1,2,3,4,5 (E) CENTRIFUGA CARICO ADDITIVI 5 1, ,2 1,7 DOSATRICE A PISTONE ADDITIVI REATTORE BATCH 2 0,28 0,74 3 1,7 G6,12 (E) G14 (E) DOSATRICE ADDITIVO PREC. CHI-FIS 1 0,135 0, ,7 G7,9,10,11,15 (E) DOSATRICE ADDITIVO CHI-FIS 5 0,28 1, ,8 G8,13,16 (E) DOSATRICE ADDITIVO CHI-FIS 3 0,28 1, ,7 P1 (A,B) SOFFIANTE ROTATIVA FLOTTAZ OLI 2 0,42 1,1 6 5,1 MR1 TAMBURO ROTANTE GRIGLIA F.S. 1 0,28 0,37 4 1,1 MR2 LAMA SCREMATRICE FLOTT. F.S. 1 0,42 0,55 2 0,8 T1 (F) COCLEA TRASFERIMENTO CALCE 1 1,32 2,2 5 6,6 AG1 AGITATORE LATTE DI CALCE 1 0,22 0, ,3 AG2 AGITATORE SOLUZIONE SOLFURO 1 0,22 0,37 1 0,2 totale 159,5 585 pag.24

25 Consumi di energia elettrica delle utenze elettromeccaniche - Sez.2 Sigla G1 G2 G3 G4 (A,B) P.ass unitaria kw P.inst totale kw Tempo utilizzo h E.E. consumata totale kwh/d Numero Descrizione utenze CENTRIFUGA RICIRCOLO BUFFER CHI-FIS 1 2, ,8 CENTRIFUGA ALIMENTAZIONE CHI- FIS 1 2, ,2 CENTRIFUGA SOMM. SOLL. TORBIDA A SED. LAMELLARE 1 1, ,6 CENTRIFUGA CHIARIFICATO A GRIGLIA FINE 2 1,10 2, ,6 G5,13 MOHNO ESTRAZIONE FANGHI DA SED. LAMELLARE 2 0,90 4, ,8 G6 MOHNO DOSAGGIO POLI A CHI-FIS 1 0,58 0, ,9 G7 MOHNO DOSAGGIO POLI A FILTRO PRESSA 1 0,58 0,75 8 4,6 G8 (A,B) CENTRIFUGA CIRCOLAZIONE ACQUA DI TORRE 2 1,80 4, ,2 G9 (A,B) CENTRIFUGA RICIRCOLO REATTORI BATCH 2 2, ,0 G10 CENTRIFUGA SCARICO REATTORI BATCH 1 4,00 5,5 3 12,0 G11 MOHNO ESTRAZIONE FANGHI DA REATT. CONDIZIONAMENTO 1 3,40 5,5 2 6,8 G12 MOHNO CARICO FANGHI IN FILTROPPRESSA 1 3,60 5,5 8 28,8 CENTRIFUGA RICIRCOLO ACQUE IMBIBIZIONE 1 1,60 2, ,2 G14 AG1 (A,B) AGITATORE REATTORI BATCH 2 1,76 4, ,2 AG2 AGITATORE COAGULAZIONE 1 0,88 1, ,1 AG3 (A,B) AGITATORE NEUTRALIZZAZIONE 2 0,30 0, ,2 AG4 AGITATORE FLOCCULAZIONE 1 0,30 0, ,1 AG5 AGITATORE CHECK ph 1 0,30 0, ,1 AGITATORE CONDIZIONAMENTO AG6 FANGHI 1 3, ,2 AG8 (A,B,C) AGITATORI POLIPREPARATORE 3 0,30 1, ,3 P1 VENTILATORE TORRE DI RAFFREDDAMENTO 1 1,20 1, ,8 T1 COCLEA DOSAGGIO POLI 1 0,15 0,22 4 0,6 T2 SCUOTITORE PACCO PIASTRE 1 0,18 0,25 2 0,4 CO CENTRALINA OLEODINAMICA FILTROPRESSA 1 3,85 5,5 2 7,7 totale 66,3 626 pag.25

26 Consumi di energia elettrica delle utenze elettromeccaniche - Sez.3 Sigla G1 (A,B) G2 (A,B) G3 (A,B) G4 (A,B,C,D) G5 (A,B,C,D) G6 (A,B) G7 G8 G9 P.ass unitaria kw P.inst totale kw Tempo utilizzo h E.E. consumata totale kwh/d Numero Descrizione utenze CENTRIFUGA CARICO EQUALIZZAZIONE 2 2, ,6 CENTRIFUGA SOMMERSA ALIMENTAZIONE BIOLOGICO 2 1,00 2, ,0 CENTRIFUGA SOMMERSA RICIRCOLO MISCELA AERATA 2 3, ,8 CENTRIFUGA SOMMERSA RICIRCOLO FANGO E SUPERO 4 1, ,2 VOLUMETRICA A LOBI ESTRAZIONE PERMEATO 4 1,00 8, ,0 CENTRIFUGA RICIRCOLO DETERGENTI MEMBRANE 2 0,53 1,5 0,05 0,1 CENTRIFUGA SCARICO IN FOGNATURA 1 2, MOHNO CARICO FANGHI IN CENTRIFUGA 1 1,50 2, ,0 MOHNO DOSAGGIO POLI A CENTRIFUGA 1 0,90 1, ,8 G10 CENTRIFUGA RICIRCOLO ACQUE IMBIBIZIONE 1 1,15 1, ,5 G11 (A,B) PRESSURIZZAZIONE PERMEATO 1 1,15 1,5 5 5,8 AG1 (A,B,C) MISCELATORE VASCA EQUALIZZAZIONE 3 3,3 11, ,8 AG2 (A,B,C) MISCELATORE VASCA EQUALIZZAZIONE 3 2,50 9, ,0 AG3 (A,B,C) AGITATORI POLIPREPARATORE 3 0,60 2, ,2 T1 COCLEA DOSAGGIO POLI 1 0,15 0,22 4 0,6 TAMBURO ROTANTE GRIGLIATURA MR1 FINE 1 0,28 0, ,6 MR2 ESTRATTORE CENTRIFUGO 1 17,33 22, ,9 MR3 ROTOVARIATORE RAFFREDDATO PER COCLEA DECANTER 1 3,27 4, ,3 P1 (A,B,C) SOFFIANTI AERAZIONE BOLLE FINI 2 38, ,0 P2 (A,B,C) SOFFIANTI ARIA LAVAGGIO MEMBRANE 2 12, ,4 totale 247, pag.26

27 Consumi di energia elettrica delle utenze elettromeccaniche - Sez.4 Sigla G1 (A,B) G2 (A,B) P.ass unitaria kw P.inst totale kw Tempo utilizzo h E.E. consumata totale kwh/d Numero Descrizione utenze POMPA CENTRIFUGA SCARICO/SOLL. EMULONI OLEOSE 2 5, ,0 POMPA CENTRIFUGA ALIMENTAZIONE DEC./DISOL. 1 0,77 1, ,5 POMPA CENTRIFUGA G3 (A,B) PRESSURIZZAZIONE U.F 1 7, ,8 G4 (A,B) POMPA CENTRIFUGA RICIRCOLO U.F 1 52, ,0 G5 POMPA CENTRIFUGA RILANCIO PERMEATO 1 2, G6 (A,B) POMPA MOHNO ESTRAZIONE FANGHI 1 1, ,6 G7 POMPA MOHNO SCARICO FANGHI A SMALTIMENTO G8 POMPA PNEUMATICA ESTRAZIONE OLIO G9 POMPA PNEUMATICA RILANCIO OLIO A STOCCAGGIO G10 POMPA ROTATIVA SCARICO OLIO A RECUPERO 1 1 5,5 0,25 0,25 G11 (A,B) POMPA CENTRIFUGA FLUSSAGGIO TENUTE 1 1,8 2, ,2 POMPA CENTRIFUGA DOSAGGIO DETERGENTE 1 0,22 0,55 0,3 0,066 G12 AG1 AGITATORE DETERGERNTE 1 0,525 0,75 2 1,05 P1 ASPIRATORE FUMI COMBUSTIONE 1 0,525 0, ,6 MR1 RASCHIA OLIO 1 0,175 0, ,2 MR2 TAPPETO FILTRANTE 1 0,385 0, ,24 totale 124, pag.27

28 Consumi di energia elettrica delle utenze elettromeccaniche - Sez.5 Sigla G1 P.ass unitaria kw P.inst totale kw Tempo utilizzo h E.E. consumata totale kwh/d Numero Descrizione utenze CENTRIFUGA RICIRCOLO LAVAGGIO ACIDO 1 2, ,2 G2 CENTRIFUGA RICIRCOLO LAVAGGIO ALC./OSS. 1 3, ,2 G3 PERISTALTICA DOSAGGIO SOLFORICO 1 0,05 0,06 1 0,05 G4 PERISTALTICA DOSAGGGIO IPOCLORITO 1 0,05 0,06 1 0,05 G5 PERISTALTICA DOSAGGIO SODIO IDROSDO 1 0,05 0,06 1 0,05 G6 CENTRIFUGA VERTICALE SCARICO FONDACCI 1 0,77 1,1 1 0,77 G7 CENTRIFUGA VERTICALE RILANCIO CONDENSE 1 0,385 0,55 1 0,385 P1 ASPIRATORE EFFLUENTI LINEA STOCCAGGIO RIFIUTI 1 1, ,24 P2 ASPIRATORE EFFLUENTI LINEA DIDRATAZIONE FANGHI 1 4,4 7, ,6 P3 ASPIRATORE EFFLUENTI LINEA TRATTAMENTO CHI-FICO 1 0,2 0, ,8 ASPIRATORE EFFLUENTI LINEA TRATTAMENTO EMULONI 1 3, ,8 P4 P5 ASPIRATORE EFFLUENTI TRATTATI GF1 GRUPPO FRIGO/UTA totale 59,6 761 Consumi annuo di energia elettrica quadro di sistesi Sezione Descrizione E.E. consumata totale MWh/y Sez.1 Stoccaggi 193,05 Sez.2 Trattamento chimico-fisico 206,58 Sez.3 Trattamento biologico 1085,70 Sez.4 Trattamento emulsioni 523,38 Sez.5 Abbattimento sfiati 251,13 Tot. 2260,094 Il consumo giornaliero massimo di energia elettrica è stimato in circa kwh con una potenza elettrica istantanea assorbita dalla rete Enel, mediata sulle 24 ore, dell ordine di 285 Kw. Su base annua il consumo atteso è di circa MWh corrispondente a circa 12,15 kwh per ogni tonnellata di rifiuto trattato. pag.28

29 3.3 IMPIANTI TERMICI CIVILI Le aree operative di gestione dei rifiuti non sono riscaldate. I locali del fabbricato destinati a uffici e servizi sono serviti da un impianto di climatizzazione a pompe di calore elettrica con scambio termico aria/aria, vettore termico fluido R410A e unità interne a parete o pavimento. La potenza nominale di progetto della pompa di calore è di 45 kw. Il fabbisogno di energia elettrica per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria stimato è di kwh/anno pag.29

30 4. EMISONI I dati del presente capitolo sono riportati con riferimento alle scheda E (emissioni in atmosfera, idriche e sonore), scheda F (sistemi di contenimento) e scheda G (produzione, smaltimento e recupero di rifiuti). 4.1 EMISONI IN ATMOSFERA Con riferimento alla relazione di processo RA1 ed in accordo con quanto indicato nelle BAT di settore (Best Available Techniques Reference Document for the Waste,Treatments Industries e D.M. Ambiente 29 gennaio 2007 Emanazione di linee guida per l'individuazione e l'utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia di gestione dei rifiuti, per le attività elencate nell'allegato I del D. Lgs 59/2005 ), sono state individuate come sorgenti di emissioni gassose che potrebbero contenere agenti inquinanti le seguenti attività e fasi di processo: ricezione trasferimento (tubature, pompe, valvole) stoccaggio (fusti, serbatoi, cisterne) caricamento e mescolamento dei reattori trattamenti biologici trattamenti chimico-fisici Come schematizzato nella Tav. P7 (corrispondente all elaborato 3.1 della richiesta di A.I.A) al punto E1 sono convogliate le emissioni gassose provenienti dalla chiusura e polmonazione delle apparecchiature di ricezione e deposito dei rifiuti liquidi, di accumulo e condizionamento fanghi, dal mantenimento sotto aspirazione dei reattori di trattamento chi-fisico e dalla copertura delle vasche del modulo biologico. Tali emissioni sono sottoposte a lavaggio chimico doppio stadio: il primo, acido per acido solforico in soluzione acquosa diluita permetterà la rimozione dell ammoniaca dal flusso gassoso con formazione di solfato d ammonio, il secondo, alcalino-ossidante servirà ad assorbire i composti di natura acida, ossidare i composti organici volatili ed a rimuovere le tracce di acido solfidrico eventualmente presenti. L utilizzo dell acqua come liquido assorbente consente altresì la rimozione di altri inquinanti idrosolubili costituenti veicolo di trasporto per le molecole odorose quali alcoli e acidi grassi pag.30

31 volatili, ma anche ammine, chetoni, aldeidi e, in minor parte, mercaptani, terpeni, idrocarburi aromatici, ecc. Il lavaggio dell aria è del tipo a flusso controcorrente con irrorazione a gravità del letto di riempimento, raccolta della soluzione di lavaggio nella vasca di piede e ricircolo della medesima in testa alla rete di ugelli mediante pompe centrifughe. Le soluzioni di lavaggio sono reintegrate delle quantità di acqua di rete consumata per la umidificazione dell effluente gassoso e di reagente fresco in dipendenza della variazione di ph e redox. L effluente trattato è separato dalle gocce di trascinamento mediante passaggio in demister installato alla fine di ciascuno stadio ed immesso in atmosfera. Il quadro emissivo previsto è riportato nel paragrafo 7.5 della presente relazione Al punto E2 sono convogliati i fumi di combustione metano impiegato per fornire l energia termica ( ca. 230 kw) alla sezione di trattamento delle emulsioni. Nell impianto sono presenti anche le seguenti possibili fonti di emissioni gassose: provenienti dalla depolverazione mediante filtro a cartuccia del silo di stoccaggio calce (punto di emissione E3). La calce spenta, a differenza del polielettrolita conferito in sacchi, è trasportata tramite autocisterne e scaricata pneumaticamente nel relativo silo di stoccaggio. L emissione è di tipo saltuario e presente solo nelle fasi di trasferimento della calce dall autocisterna al silo (frequenza e durata del rifornimento: una/due volte al mese per meno di due ore). emissioni provenienti dal laboratorio di analisi (aria proveniente dalle cappe munite di filtri a carbone attivo: punto di emissione E4); emissione provenienti dalla torre evaporativa di raffreddamento reattori a batch (punto di emissione E5). Le emissioni E2, E4 e E5 sono classificabili come scarsamente rilevanti ai sensi dell art.272 comma 1 del D.Lgs 152/06 parte V e relativo All.IV. In particolare: L emissione E2 rientra fra quelle di cui alla lettera dd) Impianti di combustione alimentati a metano o a GPL, di potenza termica nominale inferiore a 3 MW. L emissione E4 rientra fra quelle di cui alla lettera Laboratori di analisi e ricerca, impianti pilota per prove, ricerche, sperimentazioni, individuazione di prototipi (emissione priva di sostanze cancerogene, tossiche per la riproduzione o mutagene o di sostanze di tossicità e cumulabilità particolarmente elevate). L emissione E5 rientra fra quelle di cui alla lettera p) Impianti di trattamento acque, escluse le linee di trattamento fanghi, fatto salvo quanto previsto dalla lettera p-bis). pag.31

32 L emissione E3 risulta inferiore alla soglia di rilevanza di cui al punto 5 parte II Allegato I alla parte V del D.Lgs. 152/2006. Per quanto concerne l emissione di sostanze odorigene, come mostrato nella tabella seguente (APAT - Manuali e Linee Guida 19/2003 ) negli impianti di trattamento rifiuti liquidi i composti principali rilevabili sono i composti solforati, i composti azotati ed altri composti organici di diversa natura. Tabella. Analiti rilevati negli impianti di depurazione (APAT 2003) Nel caso di specie a differenza di gran parte degli impianti di trattamento integrati con sezione chimico-fisica e biologica tutte le apparecchiature sono installate all interno di un capannone. Inoltre tutte le apparecchiature di impianto potenzialmente fonti di emissioni odorigene, comprese le vasche della sezione biologica, sono provviste di captazione convogliata al trattamento aria prima dell emissione in atmosfera al camino E1. Ciò consente di rendere trascurabili le emissioni diffuse che invece costituiscono un noto problema su altri impianti. pag.32

33 Confrontando le soglie di percettibilità delle varie sostanze odorigene riportate nella precedente tabella con le concentrazioni massime in aria simulate nel worte case correlate al camino E1 nel documento RA05 Studio di Impatto Ambientale, al quale si rimanda per i dettagli, si riscontra che tutte le sostanze restano significativamente sotto la soglia di percettibilità. 4.2 SCARICHI IDRICI ED AL SUOLO Non sono previsti scarichi sul suolo e nel sottosuolo. Tutti gli scarichi prodotti dall insediamento sono recapitati in fognatura pubblica. Con riferimento al layout P6 della rete idrica/fognaria si descrivono di seguito gli allestimenti d impianto e le modalità di gestione separata delle diverse tipologie di acque che gravitano sull impianto al fine di evitare contaminazioni del suolo, del sottosuolo e dei corpi idrici circostanti. Il progetto prevede la predisposizione di tre circuiti fognari in modo da effettuare una separazione di varie tipologie di acque, che si differenzieranno per il loro grado di inquinamento. I circuiti fognari recapitano in fognatura pubblica separata. Per il dettaglio sulla gestione delle acque meteoriche si rimanda allo specifico documento RA7 Piano di gestione delle acque meteoriche dilavanti. Acque meteoriche non contaminate (AMDNC) Il circuito delle acque meteoriche non contaminate è finalizzato a raccogliere le acque meteoriche dalle superfici coperte (corpo fabbrica principale, palazzina uffici, e pensilina installata a protezione del dilavamento dell area di sosta autocisterne) e dalle superfici scoperte in fregio alla palazzina uffici (in autobloccanti), destinate al solo transito dei veicoli non oggetto di movimentazione dei rifiuti. Allo scopo di evitare contaminazioni la canalizzazione in PVC è attrezzata di caditoie nelle aree non operative (in autobloccanti), e di pozzetti di ispezione con chiusino a tenuta nelle aree di sosta (discendenti pluviali lato pensilina) e di viabilità operativa autocisterne e autospurghi. La rete convoglia le acque per gravità nella vasca di raccolta delle acque meteoriche di capacità geometrica di 85 m3. Tale vasca, adibita ad accumulo delle acque meteoriche per uso industriale nell impianto, è munita di tubazione di troppo pieno connessa al pozzetto di lottizzazione esistente per lo scarico in fogna bianca. Per sopperire alle necessità dell impianto anche nei periodi di scarsa piovosità è stata presentata domanda di concessione di acque pubbliche prelevate da pozzo (Provincia di Firenze - Direzione Difesa del Suolo e Protezione Civile). La portata di concessione richiesta è pari a 0,3 l/s. pag.33

34 Acque meteoriche di dilavamento potenzialmente contaminate (AMC) Le acque meteoriche potenzialmente contaminate sono quelle ricadenti sulle superfici scoperte impermeabilizzate, interessate dalla viabilità di automezzi che trasportano i rifiuti. In particolare le AMC di dilavamento delle superfici scoperte non confinate (zone impegnate dalla viabilità operativa in asfalto, dall area di attesa autocisterne in ingresso impianto) sono convogliate mediante rete fognaria dedicata nella vasca di raccolta acque di prima pioggia. La canalizzazione è intervallata da caditoie e da pozzetti di ispezione a tenuta per impedire il contatto con le acque meteoriche non contaminate nell area pavimentata con autobloccanti. La vasca di raccolta delle acque di prima pioggia corredata comparto di sfangatura e di post disoleatura ha capacità geometrica di circa 20m3 ed è dimensionata per l accumulo dei primi 5 millimetri di precipitazione uniformemente distribuita sull intera superficie scolante (2.969 m 2 ) servita dalla rete di drenaggio delle AMC. Le ulteriori acque generate dall evento meteorico sono trasferite nella vasca di raccolta delle AMDNC. Al termine dell evento meteorico, e comunque entro le 24h successive, le acque accumulate in vasca di prima pioggia sono alimentate al disoleatore per la separazione delle tracce di sostanze leggere (densità relativa <0,85) con efficienze in classe 1 (<5mg/l) di cui alla EN 858. Le acque trattate sono anch esse convogliata in vasca raccolta delle AMDNC. Acque dei servizi palazzina uffici e laboratorio (assimilabili ad acque reflue domestiche) La palazzina sarà servita da linea fognaria di raccolta acque domestiche che recapita in fogna nera tramite passaggio in fossa biologica bicamerale. Le acque di risulta dalle analisi di laboratorio sono convogliate in apposito contenitore e gestite quali rifiuti speciali da inviare a smaltimento. Acque in uscita dall impianto di trattamento rifiuti (assimilabili ad acque reflue industriali) Le acque in uscita dal trattamento integrato chi-fis e biologico saranno scaricate in fogna nera a valle della linea di scarico delle acque reflue domestiche assimilabili. Lo scarico è di tipo discontinuo con portata mediata sulle 24 ore di circa 23,5 m3/h e portata massima istantanea di 42 m3/h. Publiacqua S.p.A. ha espresso parere preventivo per l accettabilità allo scarico in fognatura nera delle acque industriali in uscita dall impianto di trattamento. Il fabbisogno di acqua della rete acquedotto, è limitato alle utenze idriche della palazzina uffici ed è stimato mediamente in 2,2 m 3 /giorno corrispondente a circa 725 m 3 /anno. Il consumo di acqua per uso industriale, pari a circa m 3 /anno deriva da: pag.34

35 - preparazione latte di calce (3-5%) - preparazione soluzione polielettrolita (0,2-0,6%) - reintegro soluzioni lavaggio emissioni convogliate (scrubber) - reintegro torre evaporativa di raffreddamento reattori a batch - preparazione soluzioni rigenerazione e di lavaggio con acqua demi delle membrane di ultrafiltrazione Le operazioni di lavaggio delle platee e delle apparecchiature d impianto sono eseguite senza consumo di risorsa idrica, ricorrendo al riutilizzo del permeato in uscita dal modulo biologico. Sulla base dei dati statistici di piovosità della zona (870 mm/anno distribuiti su 88 giorni piovosi) si prevede di recuperare mediante l allestimento della vasca accumulo acque meteoriche non contaminate di capacità geometrica pari a 85 m3 circa m 3 /anno. Il consumo netto della risorsa idrica dal pozzo di emungimento risulta ridotta pertanto a circa m 3 /anno, pari ad un terzo rispetto alla richiesta complessiva di impianto. 4.3 ATTIVITA DI ALLEVAMENTO Nell insediamento non è svolta l attività IPPC di cui alla categoria 6.6 Allegato VIII, Parte seconda, D.Lgs 152/ EMISONI SONORE Il comune di Campi Bisenzio ai sensi della Legge 26 ottobre 1995, n.447 ha provveduto alla classificazione acustica del territorio comunale come da tabella A del DPCM 14/11/97 Come mostrato nella figura in base al piano di zonizzazione acustica del comune di Campi Bisenzio l impianto in progetto ricade in area di classe V mentre le aree limitrofe all impianto medesimo ricadono in classe V o VI o, più distante, in classe IV. pag.35

36 Classificazione acustica I Cipeco S.r.l. II III IV V V Figura Classificazione acustica del territorio limitrofo all intervento in progetto Con riferimento all Elaborato P8 il rumore prodotto dall attività è principalmente generato: - dalle numerose apparecchiature (pompe, ventilatori, agitatori, ecc) delle varie sezioni di stoccaggio e trattamento rifiuti liquidi interne al fabbricato - dal passaggio di autobotti in ingresso e uscita dall insediamento - dalle emissioni sonore convogliate sulla copertura costituite dai camini E1 (emissione trattamento aria), E2 (espulsione fumi di combustione metano), E3 (saltuario, sfiato silo calce) ed E4 (cappe laboratorio), dalla torre evaporativa (E5), nonché dai torrini di ricambio aria ambiente Gli impianti sono eserciti sette giorni su sette, su tre turni giornalieri di 8 ore. I conferimenti in autobotte sono consentiti solo nel periodo diurno, dalle ore 8.00 alle ore Le baie di stazionamento per lo scarico sono poste sul lato nord ovest dello stabilimento. Lo scarico dei rifiuti liquidi dagli automezzi è condotto con il motore spento, con l ausilio delle pompe interne allo stabilimento, oppure mediante la pompa di bordo con presa di forza. Il numero massimo giornaliero di mezzi in scarico è stimato in 23 unità. Durante lo svolgimento della normale attività i portoni rimangono chiusi. L apertura e chiusura dei portoni è motorizzata. pag.36

37 Per valutare l impatto acustico dell impianto è stata eseguita una simulazione previsionale del rumore emesso dall impianto medesimo (cfr elaborato RA8 Relazione previsionale di impatto acustico a firma di tecnico competente in acustica ambientale). Ai fini della stima del rumore emesso dal nuovo impianto di trattamento nelle condizioni più gravose, è stata eseguita la valutazione impostando una sorgente equivalente data dalla somma di tutte le potenze sonore delle singole sorgenti, all interno del fabbricato. La potenza sonora della sorgente equivalente totale diurna risulta LWeq = 104,5dB(A) Di seguito si riportano le mappe del rumore dell area in esame, con la suddivisione del territorio in fasce di 5 db come previsto dalla norma UNI 9884:1997 ad un altezza di 2 metri dal suolo, riportate in allegato. Figura: mappe del rumore fase di esercizio pag.37

38 Dall analisi dei risultati ottenuti si evince che sia i valori di emissione sonora sia il valore limite differenziale di immissione associati dall impianto di trattamento rifiuti speciali liquidi risultano al di sotto dei valori limite di emissione previsti dal Piano Comunale di Classificazione Acustica del Comune di Campi Bisenzio. 4.5 RIFIUTI PRODUZIONE RIFIUTI Dal ciclo di trattamento integrato fisico chimico e biologico dei rifiuti liquidi derivano i seguenti flussi quantitativamente prevalenti: - le acque depurate destinate allo scarico in fogna nera nel rispetto dei limiti allo scarico in pubblica fognatura (tab.3 All.5 alla Parte III del D.Lgs. 152/2006) - i fanghi disidratati da inviare a discarica - i fanghi pompabili di risulta dal trattamento delle emulsioni oleose da inviare a centri esterni di smaltimento - gli oli minerali separati dalle operazioni di pretrattamento rifiuti e dal trattamento delle emulsioni oleose da inviare a recupero I trattamenti fisici preliminari specifici di sgrigliatura, dissabbiatura, disoleatura dei rifiuti conferiti determinano la separazione delle seguenti tipologie di rifiuti: - mondiglia da inviare a discarica, di risulta dal pretrattamento di fanghi da fosse settiche - materiali di grigliatura, inerti e sabbie da inviare a discarica, di risulta dal pretrattamento delle acque industriali - oli minerali e idrocarburi in fase libera di soluzione acquosa, da inviare a centri di recupero, risultato del pretrattamento di disoleatura acque industriali In aggiunta a tali flussi si provvederà ad inviare a smaltimento il carbone attivo esaurito di risulta dalla sostituzione dei filtri a cartuccia della centrale di trattamento aria da impianto emulsioni. I limitati quantitativi di fanghi e oli minerali separati nell impianto di trattamento acque di prima pioggia saranno trasferiti e trattati internamente all impianto. Si riportano di seguito i flussi massimi di rifiuti annui determinati dai bilanci materiali riportati in appendice PA1.61 pag.38

39 Prospetto rifiuti prodotti dall impianto Prospetto rifiuti prodotti dal trattamento dei rifiuti e modalità di stoccaggio Tipologia rifiuto Codice Rifiuto CER Deposito temporaneo per invio a smaltimento presso centri esterni Mondiglia Fosse settiche In cassone scarrabile, entro fabbricato (sez.1 pretrattamento e stoccaggio rifiuti) Grigliato e sabbie In cassone scarrabile, entro fabbricato (sez.1 pretrattamento e stoccaggio rifiuti) Oli minerali * In cisternetta, sez.1 pretrattamento e stoccaggio rifiuti) Carbone attivo esaurito da Unità Trattamento Aria da imp. emulsioni Effluente chiarificato da chimico fisico (*) Invio a smaltimento contestuale alla sostituzione dei filtri a cartuccia (sez.5 pretrattamento aria da emulsioni) In vasca di equalizzazione a monte del modulo biologico Q.tà Ton./anno Fanghi disidratati da In cassone scarrabile, entro fabbricato 2970 chimico fisico NP (sez.2 linea di disidratazione fanghi) Fanghi disidratati da * In cassone scarrabile, entro fabbricato 566 chimico fisico P (sez.2 linea di disidratazione fanghi) Fanghi disidratati da In cassone scarrabile, entro fabbricato biologico (sez.3 linea di disidratazione fanghi) Fanghi e concentrati da * In serbatoio entro fabbricato, emulsioni oleose sez.4 trattamento emulsioni oleose) Oli minerali * In serbatoio entro fabbricato, sez.4 trattamento emulsioni oleose) imballaggi vuoti di materiali impiegati (fusti vuoti, cisternette non recuperabili) * Su pallet da stoccaggio rifiuti in colli (sez.1 pretrattamento e stoccaggio rifiuti) 1 DPI usati (tivek, guanti Da gestione impianto nel suo complesso 0, * monouso, mascherine) imballaggi in materiali misti Su pallet da stoccaggio rifiuti in colli 1,8 (sez.1 pretrattamento e stoccaggio rifiuti) (*) Il rifiuto è prodotto solo in caso di fermata del modulo biologico ,15 0 (*) Deposito e trattamento rifiuti: confinamento e gestione dei colaticci Le sezioni dell impianto di trattamento sopra descritto sono allestiste entro il fabbricato (cfr. elaborati P5, P9). Le strutture e gli allestimenti d impianto sono progettati per evitare la contaminazione ambientale della matrice suolo e sottosuolo, sia da sversamenti di lieve entità delle acque di processo (da tenuta pompe, valvole e giunti su tubazioni, attacchi manichette flessibili etc) sia da rottura catastrofica, a bassa probabilità di accadimento, dei serbatoi di stoccaggio rifiuti e additivi chimici. pag.39

40 Con la realizzazione della pensilina andante (3,5m in aggetto) a protezione delle baie di scarico autocisterne, esterne al fabbricato, si evita il contatto diretto dei rifiuti conferiti con le acque meteoriche incidenti sull area. In particolare le baie di conferimento dei rifiuti e la vie di circolazione interne al fabbricato sono allestite su aree impermeabilizzate in cls conformate a padiglione rovescio e attrezzate di canalette longitudinali munite di griglia funzionali alla raccolta e convogliamento delle acque di lavaggio delle platee medesime. Gli stoccaggi dei rifiuti liquidi, dei fanghi pompabili e le apparecchiature d impianto sono allestite su platee e basamenti delimitati da muretti e cordolature in c.a. aventi capacità superiore ad 1/3 della capacità geometrica totale ovvero superiore al 110% del serbatoio più grande. Ciascun comparto di allestimento serbatoi e apparecchiature è internamente rivestito con resine a prova di corrosione e provvisto di pozzetto di aggottamento dei reflui eventualmente sversati. Per il parco serbatoi da D1 a D14 compreso, al fine di evitare la realizzazione muri di notevole elevazione, si è optato per l installazione di serbatoi a doppia camera con monitoraggio continuo dell intercapedine per la rilevazione di eventuali perdite e la realizzazione bacini di contenimento di dimensioni più funzionali alla gestione dei serbatoi. Tutte le apparecchiature di pertinenza del trattamento dei rifiuti sono installate fuori terra mentre le relative tubazioni di trasferimento sono posate su rack aereo. I gocciolamenti o altri piccoli sversamenti legati alle operazioni routinarie di scarico dei rifiuti nonché le relative acque di risulta dal lavaggio delle platee sono gestite alla stessa stregua dei rifiuti conferiti e trasferite nel relativo serbatoio di stoccaggio. Le acque di lavaggio delle platee di installazione filtropressa e centrifuga, a maggior contenuto in solidi sospesi, sono convogliate alla linea di condizionamento fanghi. Più nel dettaglio: - a seguito di eventuali gocciolamenti avvenuti durante le operazioni di scarico dei rifiuti (connessione e disconnessione manichette) le acque di lavaggio delle platee di sosta delle ATB sono convogliate in appositi pozzetti, distinti per tipologia di rifiuto P e NP. In ciascun pozzetto è alloggiata una pompa di aggottamento che trasferisce le acque nello sgrigliatore e quindi nel medesimo serbatoio nel quale era stato conferito il rifiuto. - per quanto concerne i rifiuti acidi e alcalini, in relazione alla compatibilità fra i medesimi, e al fine di limitare gli effetti esotermici, le acque di lavaggio di eventuali gocciolamenti avvenuti durante le operazioni di scarico sono sempre trasferite, a mezzo di pompa alloggiata in apposito pozzetto, nel serbatoio D14, dedicato allo stoccaggio dei rifiuti alcalini. pag.40

41 - le acque di risulta dalle operazioni di lavaggio platea in corrispondenza della baia di scarico degli additivi chimici sono convogliate nella vasca di raccolta spurghi e fondacci dell impianto scrubber e di qui trasferite alla linea di condizionamento fanghi. Alla stessa vasca sono convogliate le acque fangose di lavaggio platee di stoccaggio e disidratazione fanghi biologici e da chimico-fisico (centrifuga, filtropressa e deposito fanghi incassoni ). - le acque di lavaggio della pavimentazione industriale interna al capannone, minimamente contaminate, sono raccolte in apposite canalette e quindi trasferite nello sgrigliatore dei rifiuti NP e di qui in un serbatoio di stoccaggio rifiuti NP. Il deposito dei rifiuti conferiti in colli è allestito su platea impermeabile in cls industriale entro scaffalature metalliche porta pallet contornate al livello del piano di calpestio da profilo metallico tipo UPN fissato alla platea mediante perni in acciaio ad ancoraggio chimico. Il profilo, resinato internamente e sigillato in corrispondenza della superficie di appoggio sulla platea svolge la duplice funzione: 1) contenere eventuali spillamenti che si dovessero verificare durante la messa a dimora su scaffale dei rifiuti (es. gocciolamenti da valvole di fondo cassonetti). Tali sversamenti, di lieve entità, sono neutralizzati mediante materiale assorbente reso disponibile per evenienze analoghe. 2) arrestare a distanza di sicurezza i carrelli elevatori di movimentazione pallet, salvaguardando l integrità strutturale della scaffalatura RECUPERO/SMALTIMENTO RIFIUTI ai sensi dell art.208 del D.Lgs.152/06 Le attività di gestione dei rifiuti, già descritte nel capitolo 2 della presente relazione, riconducibili a: sono - pretrattamento fisico dei rifiuti conferiti - stoccaggio preliminare in serbatoi o scaffalature - trattamento chimico-fisico in continuo - trattamento di ossidazione chimica batch - neutralizzazione batch - condizionamento - disidratazione - ultrafiltrazione - trattamento biologico I rifiuti conferiti nell impianto sono miscelati nei serbatoi stoccaggio in relazione alla compatibilità chimica e alla classificazione di pericolosità o meno dei medesimi. Nella tabella seguente per ciascuna miscela costituita da più CER di rifiuti conferiti sono indicati tipologia, provenienza, stoccaggio e sequenza di trattamento: pag.41

42 Denominazione Tipologia Provenienza Stoccaggio Sequenza di trattamento Miscela 1 Rifiuti liquidi Non Pericolosi A- biologico Miscela 2 Miscela 3 Miscela 4 Miscela 5 Miscela 6 Miscela 7 Rifiuti liquidi Non Pericolosi Rifiuti liquidi Pericolosi Rifiuti liquidi Pericolosi Rifiuti liquidi Pericolosi Rifiuti liquidi Non Pericolosi Fanghi Non Pericolosi Miscela 8 Rifiuti liquidi Pericolosi acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato Acidi esausti, da decapaggio da attività industriali, artigianali Idrossidi, basi esauste, composti alcalini, da attività industriali, artigianali Fanghi settici fanghi liquidi e/o pompabili, sospensioni, da attività industriali, artigianali e servizi emulsioni e sospensioni oleose da attività industriali, artigianali e servizi Serbatoi di stoccaggio: D1, D2, D3, D4, D5, D6 Scaffalature (eccetto percolati) Serbatoi di stoccaggio: D1, D2, D3, D4, D5, D6 Scaffalature (eccetto percolati) Serbatoi di stoccaggio: D7, D8,D9,D10 Scaffalature (eccetto percolati) Serbatoi di stoccaggio: D11, D12 Scaffalature Serbatoi di stoccaggio: D13, D14 Scaffalature Serbatoi di stoccaggio: D16 Serbatoi di stoccaggio: D15, D17 Serbatoi di stoccaggio: D18, D19, D20 Scaffalature Di seguito si riportano i flussi annuali previsti alla massima potenzialità di progetto: A- chimico-fisico B- biologico A- ossidazione B- chimico-fisico C- biologico A- neutralizzazione B- chimico-fisico C- biologico A- neutralizzazione B- chimico-fisico C- biologico A- biologico A- condizionamento B- disidratazione C- chimico-fisico (solo acque di imbibizione) A- ultrafiltrazione B- ossidazione C- chimico-fisico D- biologico Operatività 3 turni/die Tipologia rifiuto 330 gg/anno Miscele 1+2 Acque industriali e percolati NP Miscela 3 Acque industriali e percolati P Miscele 4+5 Acidi e basi esausti P Miscela 6 Fanghi da fosse settiche NP Miscela 7 Fanghi inorganici NP Miscela 8 Emulsioni oleose P Totale [t/anno] Tabella. Capacità annua di trattamento integrato chi-fisico e biologico [ t ] pag.42

43 Di seguito è presentata la proposta di garanzia finanziaria calcolata secondo le modalità previste dalla D.G.R.T. 6 agosto 2012, n All. A, punto 2.4 e All. A/1 punti ) SCHEMA DI CALCOLO IMPORTO DELLA FIDEIUSONE Primo anno di gestione impianto (30% potenzialità) (D.G.R.T. 6 agosto 2012, n All. A, punto 2.4 e All. A/1 punti ) Q.ta max (1) IMPORTO FIDEIUSONE STOCCAGGIO STO RNP 516,46 1,5 774,69 /ton ,52 STO RP 516, ,38 /ton , ,90 (A) TRATTAMENTO TR RNP 20,66 1,5 30,99 /ton ,22 TR RP 20, ,98 /ton , ,66 (B) IMPORTO FIDEIUSONE = MAX (A, B) ,66 (1) Quantitativo massimo autorizzato di rifiuti in stoccaggio e quantitativo massimo autorizzato di rifiuti trattati in 6 mesi (183 giorni), espressi in tonnellate SCHEMA DI CALCOLO IMPORTO DELLA FIDEIUSONE Secondo anno di gestione impianto (60% potenzialità) (D.G.R.T. 6 agosto 2012, n All. A, punto 2.4 e All. A/1 punti ) Q.ta max (1) IMPORTO FIDEIUSONE STOCCAGGIO STO RNP 516,46 1,5 774,69 /ton ,52 STO RP 516, ,38 /ton , ,90 (A) TRATTAMENTO TR RNP 20,66 1,5 30,99 /ton ,44 TR RP 20, ,98 /ton , ,32 (B) IMPORTO FIDEIUSONE = MAX (A, B) ,32 (1) Quantitativo massimo autorizzato di rifiuti in stoccaggio e quantitativo massimo autorizzato di rifiuti trattati in 6 mesi (183 giorni), espressi in tonnellate pag.43

44 SCHEMA DI CALCOLO IMPORTO DELLA FIDEIUSONE A regime dal terzo anno di gestione impianto (100% potenzialità) (D.G.R.T. 6 agosto 2012, n All. A, punto 2.4 e All. A/1 punti ) Q.ta max (1) IMPORTO FIDEIUSONE STOCCAGGIO STO RNP 516,46 1,5 774,69 /ton ,52 STO RP 516, ,38 /ton , ,90 (A) TRATTAMENTO TR RNP 20,66 1,5 30,99 /ton ,40 TR RP 20, ,98 /ton , ,20 (B) IMPORTO FIDEIUSONE = MAX (A, B) ,20 (1) Quantitativo massimo autorizzato di rifiuti in stoccaggio e quantitativo massimo autorizzato di rifiuti trattati in 6 mesi (183 giorni), espressi in tonnellate RECUPERO RIFIUTI ai sensi degli artt. 214 e 216 del D.Lgs.152/06 Non previsto. 5. BONIFICHE AMBIENTALI L impianto non è sottoposto alla procedura di cui al titolo VI del D.lgs 152/06 e smi 6. STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE L impianto non è soggetto agli adempimenti di cui al Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n.334 Attuazione della Direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti, e s.m.i. 7. VALUTAZIONE INTEGRATA DELL INQUINAMENTO 7.1 STEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Conformemente a quanto previsto dalle BAT la società Cipeco S.r.l. intende adottare un sistema di gestione ambientale che indicativamente nell arco del primo anno di esercizio possa conformarsi ai requisiti della UNI EN ISO Successivamente sarà intrapreso l iter di certificazione coinvolgendo un Organismo accreditato da ACCREDIA. pag.44

45 Una volta consolidata la prassi gestionale del Sistema di Gestione Ambientale ISO si intraprenderà il percorso per rendere il medesimo conforme al regolamento EMAS Formazione del personale Considerata la formazione specialistica necessaria alla conduzione dell impianto il personale addetto dovrà avere almeno la seguente formazione di base: - Responsabile dell impianto: perito chimico, laureato in Chimica o Ingegneria, - Responsabile di laboratorio: perito chimico o laureato in Chimica, - Personale di impianto: per tutto il personale operativo saranno garantiti formazione, informazione ed addestramento ai sensi del D.Lgs. 81/08, nonché formazione specifica inerente i Sistemi di Gestione Ambientale. Sarà inoltre assicurata la collaborazione di un Biologo, che potrà essere interno all impianto o professionista esterno. CRITERI PRELIMINARI DI AMMISBILITA L impianto chimico fisico biologico è progettato per trattare esclusivamente i rifiuti speciali allo stato liquido e/o fangoso pompabile ritirati in conto terzi: - a mezzo AUTOCISTERNA (nel prosieguo ATB) - in COLLI I rifiuti liquidi conferibili all impianto sono classificabili ai sensi della Decisione della Commissione 2014/955/UE del 18 dicembre 2014 in rifiuti speciali pericolosi (RP), contrassegnati da asterisco, e non pericolosi (RNP). Ai fini della accettabilità presso l impianto i RP dovranno presentare esclusivamente una o più delle seguenti caratteristiche di pericolosità di cui all Allegato III della medesima direttiva: HP 4 Irritante-Irritazione cutanea e lesioni oculari : rifiuto la cui applicazione può provocare irritazione cutanea o lesioni oculari; HP 5 Tossicità specifica per organi bersaglio (STOT)/Tossicità in caso di aspirazione : rifiuto che può causare tossicità specifica per organi bersaglio con un'esposizione singola o ripetuta, oppure può provocare effetti tossici acuti in seguito all'aspirazione; pag.45

46 HP 6 Tossicità acuta : rifiuto che può provocare effetti tossici acuti in seguito alla somministrazione per via orale o cutanea, o in seguito all'esposizione per inalazione. HP 7 Cancerogeno : rifiuto che causa il cancro o ne aumenta l'incidenza. HP 8 Corrosivo : rifiuto la cui applicazione può provocare corrosione cutanea. HP 13 Sensibilizzante : rifiuto che contiene una o più sostanze note per essere all'origine di effetti di sensibilizzazione per la pelle o gli organi respiratori. HP 14 Ecotossico : rifiuto che presenta o può presentare rischi immediati o differiti per uno o più comparti ambientali. I rifiuti conferibili all impianto sono raggruppati in n. 8 Miscele di rifiuti caratterizzabili per: - PROVENIENZA/SETTORE DI PRODUZIONE - CLASFICAZIONE CER (caratteristiche chimico fisiche e di pericolosità inquinanti) I rifiuti conferibili all impianto estratti dall elenco dei codici CER da autorizzare e raggruppati nelle 8 distinte miscele sono indicati nel S4- Protocollo di stoccaggio rifiuti. CARATTERIZZAZIONE E OMOLOGAZIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI DA TERZI Il produttore/detentore per richiedere il ritiro del rifiuto da trattare presso l impianto deve preventivamente compilare la DOMANDA DI CONFERIMENTO, comprendente: i dati anagrafici dell'azienda produttrice e dell'eventuale intermediario commerciale una descrizione del ciclo produttivo che ha generato il rifiuto, le materie prime utilizzate la denominazione e la classificazione del rifiuto (codice CER, classi di pericolosità se classificato pericoloso) le quantità annuali da smaltire previste e l'entità del singolo conferimento le schede tecniche e di sicurezza di sicurezza delle materie prime utilizzate, Trem Card se rifiuto soggetto a trasporto in ADR certificato di analisi di un campione rappresentativo del rifiuto, a firma di dottore in chimica abilitato, completo di classificazione del rifiuto pag.46

47 dichiarazione sottoscritta dal produttore e/o detentore che eventuali variazioni del ciclo produttivo s aranno tempestivamente comunicate dichiarazione sottoscritta dal produttore e/o detentore che il rifiuto non contenga i seguenti costituenti chimici: Il produttore e/o detentore del rifiuto dichiara inoltre che il medesimo presenti le seguenti caratteristiche: Assenza di elementi e/o composti radioattivi PCB/PCT < 50 mg/kg Dibenzo-p-diossine e dibenzofurani policlorurati (PCDD/PCDF) < 15 g/kg Composti organo metallici dello Sn < 10 mg/kg (in particolare dibutilstagno, tributilstagno, tetrabutilstagno, tributilstagno, trifenlstagno) Inquinanti organici persistenti (Endosulfan, Esaclorobutadiene; Naftaleni policlorurati, Alcani, C10-C13, Tetrabromodifeniletere. Pentabromodifeniletere, Esabromodifeniletere, Eptabromodifeniletere, Acido perfluorottano sulfonato e suoi derivati (PFOS), DDT, Clordano, Esaclorocicloesan. Dieldrin, Endrin, Eptacloro, Esaclorobenzene, Clordecone, Aldrin, Pentaclorobenzene, Mirex, Toxafene, Esabromobifenile) < a quanto indicato nel Regolamento (UE) n. 1342/2014 punto di infiammabilità < 90 C Al fine della caratterizzazione preliminare il cliente/produttore dovrà eseguire in proprio l analisi dei parametri ritenuti pertinenti e correlati al ciclo produttivo che ha originato il rifiuto. I parametri necessari alla caratterizzazione di acque industriali pericolose e non pericolose, acidi e basi, fanghi non pericolosi ed emulsioni oleose sono riportati nelle tabelle 12, 13, 14 e 15 del Piano di Monitoraggio e Controllo. In linea generale i rifiuti appartenenti alle 8 miscele individuate devono rispettare i parametri di omologa di cui alle tabelle da 17 a 24 riportate nel Piano di Monitoraggio e Controllo. Il produttore in funzione delle caratteristiche della propria attività può individuare un set di parametri più ristretto ritenuto sufficiente ed idoneo alla caratterizzazione del proprio rifiuto, dichiarando che i contaminanti non ricercati non sono presenti nel proprio ciclo produttivo. L analisi chimica di verifica completa dei parametri di omologa deve essere ripetuta almeno annualmente per tutti i rifiuti conferiti da ciascun produttore. La QUOTAZIONE e l OMOLOGA del rifiuto vengono effettuate valutando: - le caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti in relazione ai criteri di accettabilità indicati nella precedente tabella, pag.47

48 - i risultati dei TEST di simulazione delle varie linee di trattamento previste. MODALITA DI CONFERIMENTO RIFIUTI E ACCERTAMENTI ANALITICI PRIMA DELLO SCARICO Il conferimento dei rifiuti all impianto è eseguito previa verifica di compatibilità ai fini della miscibilità dei rifiuti appartenenti alla medesima miscela (RNP con RNP e RP con RP) tenendo conto della Tabella E.2 dello Schema di compatibilità chimica tra diversi gruppi di sostanze di cui alle MTD del D.M. 29/01/2007, Trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi. Prima di consentire all autobotte il trasferimento del rifiuto su ciascun rifiuto in ingresso, ad eccezione delle emulsioni oleose, il laboratorio eseguirà un controllo dei parametri significativi (valori guida per l accettabilità del rifiuto) e comunque almeno dei seguenti: Tabella. Valori guida di accettabilità rifiuti da conferire presso l impianto Miscela Miscela Miscela Miscela Miscela Miscela Miscela Miscela 1 NP 2 NP 3 P ox 6 fosse 7 NP acidi 5 - basi equal. chi-fis. batch settiche fanghi emuls. Parametri mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l ph < 4 > SST < < < < < < < < Conducibilità - - Punto di infiam. - - > 90 C > 90 C (*) Test di compatibilità - - (*) La miscelazione dei rifiuti in stoccaggio avviene solo dopo la verifica di compatibilità da parte del laboratorio, anche tenendo conto di quanto previsto nella tabella E.2 schema di compatibilità chimica tra diversi gruppi di sostanze del Best Available Techiniques Reference Document for Waste Treatments Industries. I sopra riportati parametri consentono non tanto di classificare il rifiuto (operazione eseguita in fase di primo conferimento e confermata in sede di omologa annuale) bensì a verificare la compatibilità fra il rifiuto e l impianto in relazione alle capacità di trattamento del medesimo. Se i risultati analitici riscontrati nel campione prelevato dall automezzo si discostano, anche per un solo parametro, di 2 volte o più rispetto ai valori registrati in omologa il responsabile di impianto giudicherà se la variazione dei parametri riscontrata comporterà solo una variazione della gestione dell impianto (trattamento del refluo in porzioni ridotte e/o revisione del programma di smaltimento) con addebito al cliente dei costi aggiuntivi. In caso di incompatibilità del refluo conferito con le modalità di gestione e comunque nel caso lo scostamento, anche per un solo parametro, superi di 5 volte o più i valori di omologa, il rifiuto è respinto al mittente. pag.48

49 Per quanto concerne i rifiuti della miscela 1, direttamente trattabili nella sezione di trattamento biologico, nel caso lo scostamento, anche per un solo parametro, superi di 2 volte o più i valori di omologa, il rifiuto è respinto al mittente. La procedura di sistema è implementata nel Protocollo di Stoccaggio dei rifitui ACCERTAMENTI ANALITICI DI PROCESSO Una volta conferiti allo stoccaggio dell impianto i rifiuti dei vari gruppi sono inviati alle varie sezioni di trattamento in relazione alle caratteristiche riscontrate e secondo una ricetta stabilità in laboratorio per garantire l efficienza del trattamento: - miscela 2: le acque industriali ed i percolati classificati non pericolosi caratterizzati in prevalenza da solidi finemente sospesi, sostanze colloidali nonché metalli pesanti sono trasferiti nei serbatoi di accumulo a monte del modulo chimico fisico continuo. Il ricircolo del refluo nel serbatoio di accumulo consente di prelevare campioni di refluo rappresentativi e di stabilire con prove di laboratorio il dosaggio e la tipologia di additivi funzionali al raggiungimento della migliore efficienza depurativa. I due serbatoi di accumulo da impiegare in scambio, l uno in esercizio e l altro in equalizzazione tra il refluo in deposito e le acque di imbibizione ricircolate dalla sezione di disidratazione dei fanghi, consentono di alimentare a carico costante il modulo chimico fisico. L efficienza di abbattimento dei metalli nel trattamento chi-fisico è controllata sul turno di esercizio (ogni 190 m3) mediante prelievo composito di campione sulla linea di trasferimento del refuo pretrattato alla vasca di equalizzazione del modulo bilogico e successiva analisi con lo spettrometro ad assorbimento atomico in dotazione al laboratorio interno (cfr. punto di campionamento PC2 del PM&C). - miscela 3: le acque industriali ed i percolati classificati pericolosi sono sottoposti a processo chimico ossidativo nei reattori discontinui. L impiego dei reattori batch consente di campionare il refluo da trattare e determinare preventivamente, presso il laboratorio interno, i dosaggi di acqua ossigenata attivata con Fe2+ (reattivo di fenton), la quantità di additivi acidi o alcalini necessari per mantenere il ph entro il range ottimale, le modalità di carico del reattore (per singola carica o per step successivi), l esotermicità della reazione. Il campionamento del refluo e le successive analisi di laboratorio consentono di valutare la compatibilità del grado di ossidazione raggiunto con il successivo trattamento chimico fisico e biologico (cfr. punto di campionamento PC3 del PM&C). - miscele 4 e 5: nei medesimi reattori discontinui è eseguita la correzione del ph dei rifiuti acidi e alcalini esausti in maniera da mantenere sotto controllo gli effetti esotermici e tale da limitare l impiego di additivi chimici (solforico, cloridrico, soda e calce). La torbida di risulta dai pag.49

50 suddetti trattamenti a batch è trasferita nel sedimentatore lamellare con sfioro del surnatante nel serbatoio di ricircolo della acque di imbibizione fanghi ed invio del fango all ispessitore dinamico. - miscela 7: i fanghi inorganici pompabili ad elevato contenuto di secco sono trasferiti nello specifico reattore di condizionamento ove, mediante dosaggio di cloruro ferrico e latte di calce, si favorisce l aggregazione/accrescimento del fiocco di fango e si incrementa la successiva filtrabilità della torbida ottenuta. Il fango condizionato è trasferito all ispessitore dinamico servito da filtropressa di disidratazione dei fanghi di risulta dai vari trattamenti chimico fisici. - alla sezione di trattamento biologico sono alimentate le acque chiarificate in uscita dal chimicofisico, i fanghi da fosse settiche (miscela 6), le acque industriali altamente biodegradabili e gli eventuali percolati giovani che non necessitano di trattamenti chimico-fisici preliminari (miscela 1). I suddetti reflui sono trasferiti in vasca di equalizzazione previo passaggio nello stadio di sgrigliatura fine a protezione delle membrane di ultrafiltrazione. Il dosaggio di acque e fanghi da fosse settiche in vasca di equalizzazione è stabilito mediante analisi giornaliera del refluo presente nella vasca medesima al fine di conseguire il bilanciamento tra carico organico biodegradabile azoto fosforo e microinquinanti. Il modulo biologico del tipo a fanghi attivi con filtrazione su membrane polimeriche (0,04 micron) è realizzato su due linee in parallelo in vasca prefabbricata suddivisa 3 comparti comunicanti per stramazzo, rispettivamente di denitrificazione, ossidazione e ultrafiltrazione. La vasca di equalizzazione è di capacità pari al volume di refluo pretrattato da chi-fisico in 36 ore, mentre il modulo biologico è caratterizzato da tempi di residenza convenzionali superiori a 4 giorni. L andamento della reazioni biologiche è controllato giornalmente con campionamento e analisi speditive atte alla determinazione del COD residuo e del carico di azoto nitrico, nitroso ed ammoniacale. Con frequenza giornaliera vengono prelevati campioni di fango attivo in denitrificazione e nella miscela aerata per la determinazione in laboratorio dei parametri di processo (SST, SSV, SVI) al fine di stabilire il quantitativo di fango di supero da trasferire alla linea fanghi costituita da ispessitore statico e centrifuga dedicata. Allo scopo di valutare l attività metabolica dei microrganismi sono prelevati periodicamente dei campioni di fango attivo ed eseguite in laboratorio le prove respirometriche (OUR e AUR test) e di tossicità, che forniscono una veloce e attendibile indicazione circa la eventuale tossicità acuta nei confronti dei processi biologici del refluo accumulato in vasca di equalizzazione. E di ausilio al controllo del processo biologico anche la caratterizzazione al microscopio del fiocco di fango e delle colonie batteriche che possono causare disfunzioni gestionali (bulking, foaming, rising etc). pag.50

51 Il permeato in uscita dal comparto di ultrafiltrazione è trasferita in apposita vasca di accumulo suddivisa in due comparti per il funzionamento alternato tra la fase di stasi e quella di scarico in pubblica fognatura. Nella fase di stasi sono eseguite le analisi speditive per verificare prima di ogni scarico l efficienza del ciclo depurativo (cfr. punto di campionamento PC3 del PM&C). Sulla linea di scarico delle acque trattate è installato un misuratore totalizzatore di portata ed il pozzetto di campionamento fiscale prima dello scarico in fogna nera. - Le emulsioni oleose (miscela 8) sono trasferite nei rispettivi serbatoi di stoccaggio previa filtrazione in pressione in filtro a cestello di separazione degli eventuali sfridi di lavorazione meccanica. Le emulsioni sono alimentate allo sfangatore disoleatore a pacchi lamellari funzionale alla sedimentazione dei solidi sospesi ed alla estrazione dell olio libero surnatante. Il flusso intermedio è trasferito a gravità, previa passaggio su filtro a nastro in vasca di ricircolo e riscaldamento a monte del modulo di ultrafiltrazione a membrane tubolari cave. Il riscaldamento del refluo a circa 35 C coadiuva il processo di filtrazione ed è ottenuto mediante scambiatore asservito, lato tubi, da bruciatori a metano. Il permeato in uscita dal modulo di ultrafiltrazione a membrane ceramicheè inviato nei serbatoi di accumulo in attesa di essere trasferito nei reattori discontinui batch dedicati al trattamento chimico fisico di ossidazione Fenton alla stessa stregua dei rifiuti pericolosi conferiti all impianto. I summenzionati punti di campionamento per il controllo delle fasi intermedie finalizzate al monitoraggio della corretta conduzione del ciclo depurativo sono indicati nella Planimetria Monitoraggi e Controlli mentre i parametri sottoposti a controllo sono riportati nel documento Piano di Monitoraggio e Controllo. 7.2 CRITERI DI SELEZIONE DELLE MATERIE PRIME IN INGRESSO Le materie prime utilizzate nel ciclo produttivo sono essenzialmente costituite da additivi chimici di processo e per l impianto di abbattimento emissioni in aria. Di seguito si descrive la funzione specifica di ciascun reagente: acido solforico: è dosato al primo stadio della colonna di lavaggio bistadica quale acidificante a ph controllato della soluzione acquosa di ricircolo allo scopo di solubilizzare i composti alcalini riconducibili all ammoniaca con formazione di solfato di ammonio diluito. Ove necessario è addittivato nella reazione di fenton per mantenere i ph acidi necessari per l ottimizzazione del processo ossidativo. In alternativa all acido cloridrico è dosato in vasca di coagulazione della sezione di trattamento chimico-fisico in continuo. pag.51

52 acido cloridrico: è dosato in vasca di coagulazione della sezione di trattamento chimicofisico in continuo e successivamente in vasca di correzione del ph prima dell invio del chiarificato al modulo del modulo biologico. cloruro ferrico: è utilizzato per le proprie capacità coagulanti (cioè in grado di destabilizzare sospensioni colloidali) e flocculanti (accrescimento del fiocco) favorendo la separazione fisica mediante processi di sedimentazione e filtrazione. Forma altresì sali insolubili, ad esempio quella del fosfato ferrico per la rimozione del fosforo. Sull impianto è utilizzato in sinergia con soda e calce per la formazione e separazione dei fanghi chimico-fisici. poli cloruro di alluminio: in relazione alla tipologia di refluo da trattare è utilizzato in alternativa al cloruro ferrico. Rispetto a quest ultimo, che espleta la sua azione attorno a ph 9, è utilizzato mantenendo i reflui a ph prossimo a 7. soda caustica: è utilizzata nella vasca di neutralizzazione del trattamento chimico fisico per la formazione e precipitazione di idrossidi metallici insolubili. E altresì dosata al secondo stadio della colonna di lavaggio bistadica quale alcalinizzate a ph controllato della soluzione acquosa di ricircolo allo scopo di solubilizzare i composti acidi riconducibili agli acidi solfidrico, cloridrico, fluoridrico con formazione dei relativi sali. Può essere utilizzata al termine della reazione di fenton per riportare il ph del refluo trattato prossimo alla neutralità. ipoclorito di sodio: è dosato al secondo stadio della colonna di lavaggio bistadica a potenziale redox controllato per l ossidazione degli inquinanti organici ed inorganici potenzialmente ossidabili. Ha altresì funzione disinfettante del riempimento della colonna, scongiurando la formazione di colonie batteriche. Può essere utilizzato come agente ossidante nella sezione di ossidazione batch dei rifiuti pericolosi in luogo del reattivo di fenton. polielettrolita: noto per le proprietà flocculanti viene utilizzato nella disidratazione dei fanghi chimico-fisici (anionico) e biologici (cationico) con lo scopo di aggregare le particelle che costituiscono il fango di depurazione e migliorandone la disidratabilità. calce idrata: viene utilizzata nei processi di chiari-flocculazione e di condizionamento dei fanghi come coadiuvante di coagulazione al fine di aumentare le dimensioni del fiocco ed aumentarne la disidratabilità. idrosolfuro di sodio: è utilizzato per l abbattimento spinto dei metalli nella vasca di neutralizzazione della sezione di trattamento chimico fisico in continuo perossido di idrogeno: costituisce uno dei due reattivi del processo fenton condotto nei reattori a batch per l ossidazione chimica di sostanze e composti particolarmente resistenti quali fenoli, formaldeide, coloranti, ecc. pag.52

53 solfato ferroso: il Fe 2+, sotto forma di solfato ferroso, costituisce il catalizzatore della reazione di fenton che sta alla base della formazione dei radicali liberi OH ad alto potenziale ossidante a partire dal perossido di idrogeno carbone attivo: è utilizzato quale carica dei relativi filtri a cartuccia funzionali all adsorbimento dei composti organici volatili contenuti negli effluenti provenienti dalla sezione di trattamento delle emulsioni oleose. 7.3 GESTIONE DEI CONSUMI Il trattamento integrato chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi comporta in sintesi il consumo di additivi chimici, energia elettrica di rete, energia termica da combustione metano ed un ridotto consumo della risorsa idrica. L energia elettrica è fornita in MT dall ente gestore mentre gli additivi chimici sono conferiti in impianto a mezzo autobotti e autocarri. L approvvigionamento di acqua per gli usi assimilati ai domestici è fornita dalla rete acquedotto mentre l acqua per l uso industriale è fornita da pozzo. Si riporta di seguito uno schema globale dei flussi orari deducibili dallo schema a blocchi PA1.60 e dai bilanci materiali PA1.61 (potenzialità di trattamento integrato chimico fisico e biologico - 3 turni lavorativi). pag.53

54 Sulla base dei dosaggi stimati nella relazione di processo RA1 il consumo di additivi chimici risulta così ripartito: Tabella. Consumo additivi chimici Additivo Concentrazione Consumo orario Consumo annuo % in peso Kg/h tonnellate H2S ,8 22,2 Fe2+ (solfato) 4 7,8 62,0 H2O ,1 357,0 NaOCl 14 8,3 66,0 FeCl ,3 382,2 Poli (s) 100 1,2 9,7 NaOH ,0 1370,0 HCl 29 37,7 298,8 NaHS 5,9% HS 5,9 2,1 16,3 PAC 9% in Al 9 10,8 85,6 Ca(OH)2 (s) ,4 82,0 Totali 347, MODALITÀ DI STOCCAGGIO DELLE MATERIE PRIME E DEI BENI DI CONSUMO La tabella seguente riassume modalità di approvvigionamento e stoccaggio dei reagenti. RISORSA/ MATERIA PRIMA Approvvigionamento Modalità di stoccaggio e contenimento delle dispersioni H2S04 Autocisterna In serbatoio da 18 mc in PRFV all interno di bacino di contenimento in c.a. Fe2+ (solfato) Autocisterna In serbatoio da 18 mc in PRFV all interno di bacino di contenimento in c.a. H2O2 Autocisterna In serbatoio da 9 mc in HDPE all interno di bacino di contenimento in c.a. NaOCl Autocisterna In serbatoio da 9 mc in HDPE all interno di bacino di contenimento in c.a. FeCl3 Autocisterna In serbatoio da 18 mc in PRFV all interno di bacino di contenimento in c.a. Poli (s) Autocarro In sacchi da 25 kg a pie di sezione NaOH Autocisterna In serbatoio da 18 mc in PRFV all interno di bacino di contenimento in c.a. HCl Autocisterna In serbatoio da 18 mc in PRFV all interno di bacino di contenimento in c.a. NaHS 5,9% HS Autocisterna In serbatoio da 2,5 mc in HDPE all interno di bacino di contenimento in c.a. pag.54

55 RISORSA/ MATERIA PRIMA Approvvigionamento Modalità di stoccaggio e contenimento delle dispersioni PAC 9% in Al Autocisterna In serbatoio da 18 mc in PRFV all interno di bacino di contenimento in c.a. Ca(OH)2 (s) Autocisterna In silo in acciaio da 25 mc Tutte le aree di approvvigionamento sono asservite dalla rete fognaria dell impianto dalla quale sono aggottati con pompa sommergibile. 7.5 EMISONI IN ATMOSFERA: Con riferimento all Elaborato P7 e alla scheda E il quadro emissivo dell impianto in progetto è riportato nel prospetto seguente: ID. E1 E2 E3 Origine Impianto di trattament o aria aspirata dall intero impianto camino combustio ne metano sezione emulsioni Portat a fumi secchi Sezione vel. allo sbocco temp. altezza Nmc/h m 2 m/s C metri durata emissione impianto h/ g g/a , amb di abbattim. Scrubber doppio stadio + UTA e filtro c.a. su sezione emulsioni inquinanti emessi Inqui mg/n nante mc Kg/h NH 3 1,5 0,021 HCl + Cl2 0,5 0,007 (*) HF 0,2 0,003 H 2 S 0,5 0,007 Ammi ne 1 0,014 Merca ptani 0,02 0,0001 SOV cl. I 0,5 0,007 SOV cl. II 2 0,028 SOV cl. III 10 0,140 SOV cl. IV 10 0,140 NOx 0,8 0,011 SOx 0,5 0,007 Emissione scarsamente rilevante non soggetta ad autorizzazione ai sensi dell art comma del D.Lgs 152/06I D.lgs 152/06 parte V e All.IV lett. dd) Impianti di combustione alimentati a metano o a GPL, di potenza termica nominale inferiore a 3 MW. Sfiato silos calce 700 0, amb Filtro a maniche in testa silo M.P.T. 50 0,035 pag.55

56 ID. E4 E5 Origine Laboratori o di analisi Torre evaporativa Portat a fumi secchi Sezione vel. allo sbocco temp. altezza durata emissione impianto di h/ abbattim. g/a g inquinanti emessi Nmc/h m 2 Inqui mg/n m/s C metri Kg/h nante mc Emissione scarsamente rilevante non soggetta ad autorizzazione ai sensi dell art comma del D.Lgs 152/06I D.lgs 152/06 parte V e All.IV lett. jj) Laboratori di analisi e ricerca, impianti pilota per prove, ricerche, sperimentazioni, individuazione di prototipi Emissione scarsamente rilevante non soggetta ad autorizzazione ai sensi dell art comma del D.Lgs 152/06I D.lgs 152/06 parte V e All.IV lett. p) Impianti di trattamento acque, escluse le linee di trattamento fanghi, fatto salvo quanto previsto dalla lettera p-bis). (*) Il contributo all emissione di Cl2 è stimata in concentrazione di 0,05 mg/nm3, di un ordine di grandezza inferiore alla emissione dei composti del cloro esprimibili come HCl Tabella. Quadro riassuntivo delle emissioni 7.6 ACCORGIMENTI PER CONTENERE LE EMISONI IN FASE DI AVVIO, ARRESTO, GUASTO E ANOMALIA DEGLI IMPIANTI Al fine di contenere le emissioni in fase di avvio dell impianto sarà sufficiente attivare prioritariamente tutte le linee di aspirazione e mettere in funzione lo scrubber a umido doppio stadio nonché la UTA asservita all impianto di trattamento emulsioni oleose. Solo successivamente, verificato il corretto funzionamento di tutte le apparecchiature (ventilatori, pompe di dosaggio additivi, ecc.) sarà possibile procedere con la movimentazione dei rifiuti nei serbatoi di stoccaggio e quindi al trattamento dei medesimi. Una fase di arresto vero e proprio non è contemplata nella gestione dell impianto: è infatti possibile prevedere momentanei arresti di alcune sezioni di trattamento ma la sezione di trattamento biologico è sempre in funzione e nei serbatoi di stoccaggio sarà sempre presente una certa quantità di rifiuti. Pertanto la sezione di trattamento aria sarà mantenuta in marcia continua. Nel caso si manifestino guasti o anomalie all impianto di abbattimento è prevista l interruzione immediata di tutte le lavorazioni e pertanto: - non sarà possibile conferire rifiuti all impianto, - le lavorazioni sulle sezioni di trattamento chimico-fisico in continuo, chimico-fisico batch, trattamento emulsioni oleose saranno momentaneamente sospese, - la sezione di trattamento biologico sarà mantenuta in funzione ma saranno interrotti tutti i flussi di alimentazione della medesima. In tal modo il processo tenderà ad un funzionamento ad ossidazione prolungata, con mineralizzazione spinta dei fanghi, tempi di permanenza prolungati e scarse ripercussioni sulle emissioni. L interruzione del flusso di ossigeno alle vasche di ossidazione è da pag.56

57 escludere in quanto in tal caso si configurerebbe un processo anossico/anaerobico con problematiche emissive ben più significative. - sarà consentito esclusivamente l immagazzinamento dei rifiuti in ingresso conferiti in colli. 7.7 VALUTAZIONE DELLO STATO DI APPLICAZIONE DELLE MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI Analisi applicazione delle MTD Nel processo di elaborazione del progetto è stata prevista, per quanto possibile e ove pertinenti in dipendenza delle operazioni unitarie costituenti il ciclo depurativo selezionato, l applicazione delle MTD indicate nelle Linee guida rientranti nelle categorie IPPC di gestione rifiuti pubblicate in G.U. il 07/06/2007 relative a: - Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi, e per lo stoccaggio dei rifiuti a - Trattamento dei PCB, degli apparati e dei rifiuti contenenti PCB Nella tabella seguente si riportano, con riferimento puntuale alle MTD suddette, le modalità tecniche e gestionali previste da progetto e/o da adottare entro il termine specificato e gli effetti ambientali. pag.57

58 TABELLA DI NTE DELLE MTD Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi E Criteri generali e sistemi di monitoraggio 1. predisporre le diverse sezioni dell impianto ispirandosi a criteri di massima compattezza possibile, al fine di consentire un controllo più efficace sulle emissioni olfattive ed acustiche 2. ove necessario, ad esempio in prossimità di centri urbani, si devono privilegiare, in caso di possibilità di rilascio di composti osmogeni, sistemi di trattamento interrati o coperti dotati di sistemi di deodorizzazione e ventilazione Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Impianto predisposto all interno di un unico corpo fabbrica Serbatoi di deposito e apparecchiature di trattamento rifiuti convogliati a sistema centralizzato di abbattimento emissioni convogliate Applicata da progetto / NO Da applicar e entro 3. l impianto di trattamento deve essere delimitato da idonea recinzione lungo tutto il suo perimetro. La barriera esterna di protezione, deve essere realizzata con siepi, alberature e schermi mobili, atti a minimizzare l impatto visivo dell impianto. Deve essere garantita la manutenzione nel tempo di detta barriera di protezione ambientale. 4. prevedere la presenza di appositi spazi per la realizzazione di eventuali adeguamenti tecnici e dimensionali e/o ampliamenti L insediamento è provvisto di recinzione su tre lati (non prevista a confine con il fosso di Montalvo) e di alberature e siepi lungo il perimetro L altezza all intradosso del capannone, di 11,5 m, consente lo sviluppo in altezza di eventuali adeguamenti o ampliamenti. 5. dotare l impianto di un adeguato sistema di canalizzazione a difesa dalle acque meteoriche esterne 6. per il trattamento presso impianti misti (impianti dotati di sezione di pretrattamento chimico-fisico e di sezione di depurazione biologica) determinare la potenzialità sulla base della capacità residua dell'impianto rispetto alla quantità prodotta in proprio o comunque convogliata tramite condotta. In ogni caso la potenzialità di trattamento in conto terzi non deve pregiudicare la capacità di trattamento dei propri reflui e/o di quelli conferiti tramite condotta rispetto alla capacità complessiva di trattamento Sono predisposti due circuiti fognari per la gestione separata delle AMD: l uno per le AMC, comprese le acque di prima pioggia, e l altro per le AMDNC L impianto non è di tipo misto ma è classificabile come impianto dedicato al trattamento di rifiuti speciali liquidi. Non applicabile

59 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi dell'impianto Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Applicata da progetto / NO Da applicar e entro 7. sulla base delle caratteristiche specifiche del rifiuto liquido da trattare e delle tipologie di trattamento messe in atto predisporre un adeguato piano di monitoraggio finalizzato a definire prioritariamente: a. i parametri da misurare b. la frequenza ed i tempi di campionamento c. i punti di prelievo dei campioni su cui effettuare le misurazioni, tenendo conto dei costi analitici (reagenti e strutture) e dei tempi di esecuzione d. le modalità di campionamento (campionamento istantaneo, composito, medio ponderato, manuale, automatico) e. la scelta delle metodologie analitiche. Deve essere privilegiato l utilizzo di campionatori automatici, preferibilmente termostatati, al fine di garantire una corretta stima dei rendimenti di rimozione dell impianto nella sua globalità e/o delle singole unità di trattamento. Per le attività di supervisione, analisi e prevenzione di eventuali disfunzionalità dell impianto, può essere, altresì, utile prevedere la presenza di sensori multiparametrici collegati ad un sistema centralizzato di telecontrollo on-line 8. per impianti che scaricano i reflui depurati in corpi idrici recettori (ad esempio gli impianti di depurazione di acque reflue che ricevono rifiuti liquidi), prevedere la presenza di centraline di rilevamento per il monitoraggio delle caratteristiche dei corpi idrici stessi a monte e a valle dello scarico, in modo da poter valutare in tempo reale l impatto ambientale esercitato dall impianto; in particolare dovrebbe essere sempre garantito, ai fini del rispetto della normativa vigente, il monitoraggio delle diverse classi di inquinanti tra cui, ad esempio: COD, BOD, azoto ammoniacale, azoto nitrico e nitroso, pesticidi, metalli (ad es. As, Cd, Hg, Cr, Ni, Pb), composti organo metallici (tra cui dibutilstagno, Sullo scarico dell impianto è predisposto campionatore automatico termostatato. Il deposito di rifiuti in serbatoi e le sezioni di trattamento chimico-fisico e biologico sono munite di strumentazione per il controllo del processo. I segnali riportati nel locale di gestione del processo sono remotizzabili on line, in altra sede. (cfr. Piano di Monitoraggio e Controllo) L impianto scarica in fognatura pubblica Non applicabile pag.59

60 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi tertrabutilstagno, tributilstagno, trifenilstagno, dicloruro di dibutilstagno), IPA, composti organici volatili e semivolatili, composti nitroaromatici, alofenoli, aniline e derivati, pesticidi, PCB, tensioattivi, ecc. 9. garantire, sulla base delle indicazioni contenute nel piano di monitoraggio, un adeguato livello di intervento 10. garantire che il programma di monitoraggio preveda, in ogni caso: a. controlli periodici dei parametri quali-quantitativi del rifiuto liquido in ingresso b. controlli periodici quali-quantitativi del rifiuto liquido/refluo in uscita c. controlli periodici quali quantitativi dei fanghi d. controlli periodici delle emissioni e. controlli periodici interni al processo 11. ove necessario prevedere la possibilità di dotare l impianto di un proprio laboratorio interno, fornito di attrezzature specifiche per le analisi di base. Nel caso di assenza di un laboratorio deve essere, comunque, prevista la possibilità di effettuare le analisi più semplici direttamente in impianto, ad esempio mediante l utilizzo di kit analitici Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Sono previsti controlli in ogni stadio del trattamento per verificare le efficienze dei trattamenti prima dello scarico in fognatura (cfr. Piano di Monitoraggio e Controllo) (cfr. Piano di Monitoraggio e Controllo) Il piano terra della palazzina uffici è destinato ad uso laboratorio, per analisi sui rifiuti liquidi e di processo a supporto dell impianto Applicata da progetto / NO Da applicar e entro 12. per i processi di trattamento biologico garantire, all interno dei reattori o delle vasche, condizioni ambientali di ph, temperatura, ossigenazione e carico adeguate. Per assicurare l efficienza del trattamento è opportuno effettuare periodiche analisi biologiche volte a verificare lo stato di salute del fango. Tali analisi possono essere di diverso tipo: a. analisi della microfauna del fango attivo per la valutazione del processo biologico-depurativo, con particolare riferimento nei processi a fanghi attivi alla identificazione e valutazione della componente filamentosa per la prevenzione e la diagnosi di problemi legati alla fase di chiarificazione Allo scopo di valutare l attività metabolica dei microrganismi sono prelevati periodicamente dei campioni di fango attivo ed eseguite in laboratorio le prove respirometriche (OUR e AUR test) e di tossicità, che forniscono una veloce e attendibile indicazione circa la eventuale tossicità acuta nei confronti dei processi biologici del refluo accumulato in vasca di equalizzazione. E di ausilio al controllo del processo biologico pag.60

61 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi b. analisi metaboliche, quali la valutazione di Oxygen Uptake Rate (OUR), Ammonia Utilization Rate (AUR) e Nitrate Utilization Rate (NUR), che sono in grado di evidenziare anomalie o variazioni delle condizioni all interno della vasca di ossidazione e consentono l accertamento di fenomeni di inibizione del processo Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta anche la caratterizzazione al microscopio del fiocco di fango e delle colonie batteriche che possono causare disfunzioni gestionali (bulking, foaming, rising etc). (cfr. Piano di Monitoraggio e Controllo) Applicata da progetto / NO Da applicar e entro 13. predisporre e conservare un apposito registro dei dati di monitoraggio su cui devono essere riportate, per ogni campione, la data, l ora, il punto di prelievo, le modalità di campionamento, le metodiche analitiche utilizzate e i relativi valori. I dati raccolti nell ambito dell attività di monitoraggio devono essere organizzati ed espressi in modo tale che sia possibile effettuare delle elaborazioni statistiche e/o matematiche al fine di quantificare i principali aspetti di gestione del processo ed incrementare costantemente la resa dell impianto. Il trattamento e l elaborazione dei dati acquisiti dovrà prevedere: a. l effettuazione di bilanci di massa del processo riferiti ai singoli componenti b. il calcolo dei rendimenti depurativi per ogni unità c. il bilancio energetico e dei consumi, in funzione della tipologia di fonte (elettrica, gas, combustibili liquidi convenzionali, rifiuti), nonché la valutazione dei consumi energetici specifici di ogni operazione unitaria d. la verifica dei calcoli cinetici relativamente ai processi fondamentali e valutazione complessiva dei processi mediante modelli matematici e. la definizione di specifici indicatori finalizzati alla valutazione delle prestazioni del processo (es. MWh/t rifiuto trattato) f. lo sviluppo di un apposito piano di efficienza g. lo sviluppo di tecniche a minor consumo energetico I dati di monitoraggio rilevati dal laboratorio interno saranno archiviati in formato digitale, quelli forniti da laboratorio esterno saranno archiviati in formato cartaceo e digitale. Il campione sarà codificato in base alla data, all ora ed al punto di prelievo. Ai fini della elaborazione statistica e matematica i dati saranno raccolti su fogli elettronici di lavoro per ciascuna operazione unitaria: deposito rifiuti in colli, pretrattamento/deposito rifiuti liquidi, chifis discontinuo, chimico fisico batch, biologico, e scarico, condizionamento e disidratazione fanghi. pag.61

62 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 14. prevedere procedure di diagnosi in tempo reale dello stato del sistema in caso di disfunzioni. A tale scopo è opportuna la predisposizione di apposite tabelle di riferimento indicanti: a. evidenze della disfunzione b. possibili conseguenze a breve e lungo termine c. possibili cause d. analisi e verifiche di controllo e. possibilità di interventi correttivi Per le disfunzioni di tipo meccanico devono essere, altresì, previste: f. procedure per la sostituzione in tempo rapido delle apparecchiature elettromeccaniche in avaria g. procedure per la messa in by-pass parziale o totale della fase interessata dall avaria. Devono essere, inoltre, effettuati periodici interventi di manutenzione, ad opera di personale opportunamente addestrato, finalizzati ad assicurare il corretto funzionamento delle diverse sezioni ed apparecchiature dell impianto 15. dotare l impianto di un piano di gestione delle emergenze e di un registro degli incidenti 16. garantire un adeguato livello di affidabilità del sistema impiantistico affinché siano raggiunte le prestazioni richieste nelle diverse condizioni operative Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Sulla base delle indicazioni fornite nel Piano di monitoraggio e controllo, prima dell avviamento dell impianto (inizio delle attività di smaltimento) sarà definito il Piano di manutenzione completo delle procedure di gestione interventi Prima dell avviamento dell impianto (inizio delle attività di smaltimento) sarà definito il Piano di gestione delle emergenze e predisposto il registro degli incidenti Le apparecchiature saranno manutenute secondo il Piano delle manutenzioni e le indicazioni del costruttore. La strumentazione di misura sarà inoltre soggetta a calibrazione/taratura Applicata da progetto / NO Da applicar e entro Entro avviamento impianto Entro avviamento impianto Da avviamento impianto. (Continuativo) pag.62

63 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 17. deve essere garantita la presenza di personale qualificato, adeguatamente addestrato alla gestione degli specifici rifiuti trattati nell impianto ed in grado di adottare tempestivamente procedure di emergenza in caso di incidenti 18. disporre di un sistema che assicuri la tracciabilità dell intera sequenza di trattamento del rifiuto, anche al fine di migliorare l efficienza del processo. In tal senso, un sistema efficace deve consentire: a. la verifica dell idoneità del rifiuto liquido al trattamento b. di documentare i trattamenti mediante appositi diagrammi di flusso e bilanci di massa c. di mantenere la tracciabilità del rifiuto lungo tutte le fasi di trattamento (accettazione/stoccaggio/trattamento/step successivi) d. di disporre, mediante accesso immediato, di tutte le informazioni relative alle caratteristiche merceologiche ed all origine del rifiuto in ingresso. Dovrebbe, inoltre, essere garantita la possibilità per l operatore di individuare, in ogni momento, la posizione di ciascuna tipologia di rifiuto lungo la sequenza di trattamento e. l identificazione dei principali costituenti chimici del rifiuto liquido trattato (anche tramite l analisi del COD) e l analisi del loro destino una volta immessi nell ambiente 19. disporre di procedure che consentano di separare e di verificare la compatibilità delle diverse tipologie di rifiuto, tra cui: a. test di compatibilità effettuati preliminarmente alla miscelazione dei diversi rifiuti liquidi b. sistemi atti ad assicurare che l eventuale miscela di rifiuti liquidi sia trattata secondo le procedure previste per la componente caratterizzata da maggiore pericolosità c. conservazione dei risultati dei test, ed in particolare di quelli che Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta I tecnici e gli addetti alla gestione dell impianto saranno formati e addestrati alle mansioni da svolgere. E prevista l esercitazione annuale con eventuale revisione delle procedure di attuazione del Piano di gestione delle emergenze Saranno predisposti fogli di lavoro elettronici (come già indicato al punto 13) e controlli analitici eseguiti per ciascuna operazione unitaria. Si veda il documento S4 Protocollo di stoccaggio rifiuti Saranno predispostie procedure per controlli e test sui rifiuti in fase di preaccettazione, conferimento e trattamento. I risultati analitici sono archiviati dal laboratorio interno e correlati ai fogli di lavoro Si veda il documento S4 Protocollo di stoccaggio rifiuti Applicata da progetto / NO Da applicar e entro Da avviamento impianto. (Continuativo) pag.63

64 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi hanno portato a reazioni potenzialmente pericolose (aumento di temperatura, produzione di gas o innalzamento di pressione, ecc.), registrazione dei parametri operativi, quali cambio di viscosità, separazione o precipitazione di solidi e di qualsiasi altro parametro rilevante (ad esempio, sviluppo di emissioni osmogene) 20. a chiusura dell impianto deve essere previsto un piano di ripristino al fine di garantire la fruibilità del sito in coerenza con la destinazione urbanistica dell area 21. pianificare un sistema di Benchmarking, che consenta di analizzare e confrontare, con cadenza periodica, i processi, i metodi adottati e i risultati raggiunti, sia economici che ambientali, con quelli di altri impianti e organizzazioni che effettuano le stesse attività. 22. le attività connesse con la gestione dell impianto e le varie procedure operative che le regolamentano devono far parte di un apposito manuale di gestione al quale il gestore dell impianto dovrà attenersi. Vanno attivate le procedure per l adozione di sistemi di certificazione ambientale (ISO 14000) e soprattutto l adesione al sistema EMAS. E Attività di informazione 23. prevista la pianificazione delle attività di formazione, informazione ed aggiornamento del personale dell impianto in modo da fornire tutte le informazioni di carattere generale in materia di qualità, sicurezza ed ambiente nonché indicazioni relative ad ogni specifico reparto 24. garantito alle autorità competenti ed al pubblico l accesso ai dati di funzionamento, ai dati relativi alle emissioni, ai rifiuti prodotti, nonché alle altre informazioni sulla manutenzione e controllo, inclusi gli aspetti legati alla sicurezza. Le informazioni dovranno includere: a. dati e responsabile delle situazioni critiche o di emergenza b. descrizione delle attività esercitate Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Si veda il documento RA09 Piano di ripristino dell area Verranno interpellati operatori del settore per valutare e confrontare i risultati economici ed ambientali dell impianto Al termine della fase di avviamento dell impianto saranno attivate le procedure per l adozione di sistemi di certificazione ambientale. Sarà pianificata la formazione, informazione ed addestramento del personale ai sensi del D.Lgs. 81/08 includendo gli aspetti ambientali e di qualità Verrà garantito alle autorità competenti ed al pubblico l accesso ai dati di funzionamento, ai dati relativi alle emissioni, ai rifiuti prodotti, nonché alle altre informazioni sulla manutenzione e controllo, inclusi gli aspetti legati alla sicurezza. I dati saranno trasmessi alle autorità competenti e, Applicata da progetto / NO Da applicar e entro Da avviamento impianto con cadenza triennale Adozione del sistema ISO entro il secondo anno di esercizio Adozione del sistema EMAS entro il quinto anno di esercizio Prima dell avviamento di una o più sezioni dell impianto. (Continuativo) Da avviamento impianto. (Continuativo) pag.64

65 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi c. materiali utilizzati e relative caratteristiche d. procedure di emergenza in caso di inconvenienti tecnici e. programmi di monitoraggio delle emissioni e dell efficienza dell impianto 25. resa pubblica la documentazione elaborata affinché sia garantita la trasparenza ed il coinvolgimento della popolazione in tutte le fasi di realizzazione dell impianto attraverso relazioni periodiche di tipo divulgativo E Stoccaggio e movimentazione 26. localizzare le aree di stoccaggio in zone distanti da corsi d acqua e da aree sensibili ed in modo tale da ridurre al minimo la movimentazione ed il trasporto nelle successive fasi di trattamento 27. nell'impianto devono essere distinte le aree di stoccaggio dei rifiuti liquidi in ingresso da quelle utilizzate per lo stoccaggio dei rifiuti in uscita e dei materiali da avviare a recupero; lo stoccaggio dei rifiuti liquidi deve avvenire in maniera tale da evitare qualsiasi tipo di miscelazione con i rifiuti che hanno già subito il trattamento 28. dotare le aree di conferimento, di messa in sicurezza, di stoccaggio dei rifiuti liquidi di una copertura resistente alle intemperie e di superfici resistenti all'attacco chimico dei rifiuti 29. dotare l area di stoccaggio di appositi sistemi di drenaggio al fine di prevenire rilasci di reflui contaminati nell ambiente; il sistema di drenaggio deve, inoltre, evitare il contatto di rifiuti tra loro incompatibili Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta presso l impianto, visionabili dal pubblico. (cfr. Piano di Monitoraggio e Controllo) la documentazione inerente le varie fasi di realizzazione dell impianto sarà resa pubblica su sito web Le aree di stoccaggio sono localizzate in adiacenza alle sezioni di trattamento in maniera da minimizzare le distanze dalle medesime Il deposito dei rifiuti liquidi conferiti in serbatoi è distinto dalle aree di stoccaggio rifiuti prodotti. Il deposito di rifiuti liquidi dispone di stalli distinti per rifiuti conferiti e rifiuti prodotti dall impianto. Le sezioni di stoccaggio rifiuti sono separate da quelle di trattamento. Le aree di conferimento rifiuti sono poste sotto tettoia e dotate di pavimentazione industriale resistenti all attacco chimico. Lo stoccaggio dei rifiuti liquidi è realizzato in serbatoi chiusi o in colli all interno del capannone Lo stoccaggio dei rifiuti in serbatoi è realizzato, in base alla compatibilità chimica, in bacini di contenimento con sistemi di drenaggio separati in relazione alla compatibilità chimica dei rifiuti Applicata da progetto / NO Da applicar e entro Da apertura cantiere temporaneo a fine lavori pag.65

66 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 30. assicurare che i rifiuti liquidi contenenti sostanze volatili osmogene siano stoccati in serbatoi o contenitori a tenuta stagna, adeguatamente impermeabilizzati, posti in locali confinati e mantenuti in condizioni di temperatura controllata Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta I rifiuti liquidi conferiti all impianto sono a bassa tensione di vapore. Applicata da progetto / NO Non applicabile Da applicar e entro 31. i recipienti fissi e mobili, comprese le vasche ed i bacini utilizzati per lo stoccaggio dei rifiuti liquidi, devono possedere adeguati requisiti di resistenza in relazione alle proprietà chimico - fisiche ed alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti stessi 32. i serbatoi contenenti i rifiuti liquidi pericolosi devono essere provvisti di opportuni dispositivi antitraboccamento e contenimento 33. se lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi avviene in recipienti mobili questi devono essere provvisti di: a. idonee chiusure per impedire la fuoriuscita del rifiuto stoccato b. dispositivi atti ad effettuare, in condizioni di sicurezza, le operazioni di riempimento e svuotamento c. mezzi di presa per rendere sicure ed agevoli le operazioni di movimentazione 34. conservare le soluzioni acide e basiche in idonei contenitori; tali soluzioni devono essere successivamente riunite, in modo da garantirne la neutralizzazione, in appositi serbatoi di stoccaggio 35. assicurare che i sistemi di collettamento dei rifiuti liquidi siano dotati di apposite valvole di chiusura. Le condutture di troppo pieno devono essere collegate ad un sistema di drenaggio confinato (area confinata o serbatoio) I serbatoi di stoccaggio ed i bacini impermeabilizzati hanno struttura e resistenza chimica adeguata al contenimento dei rifiuti. In particolare le acque industriali ed i percolati stoccati in s. in acciaio, gli acidi esausti in s. in vetroresina, i composti alcalini in s. inox Tutti i serbatoi sono allestiti entro bacino di contenimento degli sversamenti e muniti di misuratori di livello continuo, livellostati anti traboccamento e sistemi di allarme I cassonetti, i fusti ed ogni altro recipiente per contenimento rifiuti pericolosi sono conformi alle prescrizioni per il trasporto ADR. I cassonetti sono allestiti su pallet e movimentati a mezzo carrello con forche, i fusti sono movimentati su pallet previo fissaggio con reggette ovvero singolarmente con carrello elevatore con pinze Le soluzioni acide ed alcaline sono stoccate in serbatoi, separatamente in base alla compatibilità. La neutralizzazione è eseguita a valle della sezione di stoccaggio, nei reattori batch Ciascun serbatoi di stoccaggio è asservito da tubazione di collettamento dedicata e munita di valvola di intercettazione. Il T.P. di ciascun serbatoio è collegato, mediante tubazione, entro il NO pag.66

67 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 36. dotare tutti i serbatoi ed i contenitori di adeguati sistemi di abbattimento degli odori, nonché di strumenti di misurazione e di allarme (sonoro e visivo) 37. ogni contenitore, dotato di apposito indicatore di livello, deve essere posto in una zona impermeabilizzata; i contenitori devono essere provvisti di idonee valvole di sicurezza e le emissioni gassose devono essere raccolte ed opportunamente trattate 38. limitare il più possibile i tempi di stoccaggio di rifiuti liquidi organici biodegradabili, onde evitare l evolvere di processi fermentativi 39. garantire la facilità di accesso alle aree di stoccaggio evitando l esposizione diretta alla luce del sole e/o al calore di sostanze particolarmente sensibili 40. nella movimentazione dei rifiuti liquidi applicare le seguenti tecniche: a. disporre di sistemi che assicurino la movimentazione in sicurezza b. avere un sistema di gestione dei flussi entranti ed uscenti che prenda in considerazione tutti i potenziali rischi connessi a tali operazioni c. disporre di personale chimico qualificato, preposto al controllo dei rifiuti provenienti da laboratori, alla classificazione delle sostanze ed all organizzazione dei rifiuti in imballaggi e contenitori specifici d. adottare un sistema che assicuri l utilizzo delle tecniche idonee per lo stoccaggio ed il trattamento dei rifiuti liquidi. Esistono opzioni quali etichettatura, accurata supervisione di tecnici, particolari codici di riconoscimento e utilizzo di connessioni specifiche per ogni tipologia di Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta relativo bacino di contenimento Gli sfiati dei serbatoi di stoccaggio acque industriali rifiuti e delle apparecchiature di processo sono convogliati ad impianti di trattamento effluenti muniti di strumenti di misura depressione e allarme. Già indicato ai punti 31, 32, 36. Le acque ad alto contenuto organico biodegradabile (di risulta dal pretrattamento delle fosse settiche e specifiche tipologie di acque industriali) sono mediamente trattate entro la settimana dal conferimento La viabilità interna garantisce il facile accesso alle aree di stoccaggio. I rifiuti prodotti sono raccolti in cassoni/cassonetti ubicati all interno del capannone Si veda quanto già indicato ai punti 17, 18, 19, 33, 36. Applicata da progetto / NO Da applicar e entro pag.67

68 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi rifiuto liquido e. assicurarsi che non siano in uso tubature o connessioni danneggiate f. utilizzare pompe rotative dotate di sistema di controllo della pressione e di valvole di sicurezza g. garantire che le emissioni gassose provenienti da contenitori e serbatoi siano raccolte e convogliate verso appositi sistemi di trattamento 41. assicurare che il mescolamento di rifiuti liquidi avvenga seguendo le corrette procedure, con una accurata pianificazione, sotto la supervisione di personale qualificato ed in locali provvisti di adeguata ventilazione. A tal fine può essere utile ricorrere alla tabella E.2, che indica la compatibilità chimica ed alcune delle possibili interazioni tra le diverse classi di sostanze. In nessun caso possono, comunque, essere previste operazioni di miscelazione finalizzate a ridurre le concentrazioni degli inquinanti. Dovrebbe essere, comunque, evitata la miscelazione di rifiuti che possono produrre emissioni di sostanze maleodoranti; Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta La miscelazione dei rifiuti in stoccaggio avviene solo dopo la verifica di compatibilità da parte del laboratorio, anche tenendo conto di quanto previsto nella tabella E.2 schema di compatibilità chimica tra diversi gruppi di sostanze del Best Available Techiniques Reference Document for Waste Treatments Industries. Il mescolamento dei rifiuti non pericolosi è eseguito per miscele nei serbatoi specificamente dedicati Il mescolamento dei rifiuti pericolosi è eseguito per miscele nei serbatoi specificamente dedicati Il mescolamento di bilanciamento del carico organico tra fanghi da fosse settiche pretrattati, rifiuti idonei all invio diretto alla sezione biologica e rifiuti in uscita dal chimico fisico è eseguito in vasca di equalizzazione Si vedano anche il paragrafo 7.1 della presente relazione e il documento S4 Protocollo di stoccaggio rifiuti Applicata da progetto / NO Da applicar e entro pag.68

69 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 42. utilizzare un sistema di identificazione per i serbatoi e le condutture, con i seguenti accorgimenti: a) etichettare tutti i serbatoi ed i contenitori al fine di una identificazione univoca b) le etichette devono permettere di distinguere le varie tipologie di rifiuto e la direzione di flusso all interno del processo c) conservare registri aggiornati relativi ai serbatoi di stoccaggio, su cui annotare: capacità, tipologie di soluzioni stoccate, programmi di manutenzione e risultati delle ispezioni, rifiuti liquidi compatibili con ogni specifico contenitore. A tal fine è necessario prendere in considerazione le proprietà chimico-fisiche del rifiuto liquido tra cui, ad esempio, il punto di infiammabilità 43. nel caso di sostanze che richiedono uno stoccaggio separato: a) verificare l eventuale incompatibilità chimica tra i diversi rifiuti b) non mescolare emulsioni oleose con rifiuti costituiti da solventi c) a seconda della pericolosità del rifiuto può essere necessario condurre separatamente, oltre allo stoccaggio, anche le operazioni di pretrattamento E Trattamento delle emissioni gassose 44. prevenire il rischio di esplosioni tramite: a) l installazione di un rilevatore di infiammabilità all interno del sistema di collettamento delle emissioni, nel caso sussista un significativo rischio di formazione di miscele esplosive b) il mantenimento delle miscele gassose in condizioni di sicurezza, corrispondenti al 25% del limite inferiore di infiammabilità (LEL); tali condizioni possono essere garantite mediante l aggiunta di aria, l iniezione Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta a. Tutti i serbatoi e le linee di processo saranno univocamente identificate mediante apposito sistema di codifica b. A ciascun serbatoio è associata scheda del piano delle manutenzioni per annotazione caratteristiche, tipologie rifiuti stoccabili, interventi di manutenzione, ispezioni. c. Saranno conservati registri aggiornati relativi ai serbatoi di stoccaggio, su cui annotare: capacità, tipologie di soluzioni stoccate, programmi di manutenzione e risultati delle ispezioni, rifiuti liquidi compatibili con ogni specifico contenitore. a. si veda il punto 41 b. le emulsioni oleose sono stoccate in serbatoi dedicati, non mescolate con altre tipologie di rifiuti. c. Le operazioni di pretrattamento sono condotte su linee distinte in relazione alla pericolosità/tipologia del rifiuto L impianto non è progettato per il deposito e trattamento di rifiuti liquidi infiammabili e/o altamente infiammabili Applicata da progetto / NO Da applicar e entro Entro avviamento impianto (continuativo) Non applicabile pag.69

70 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi di gas inerti (ad es. azoto) o il mantenimento di atmosfera inerte nei serbatoi di produzione. In alternativa si può mantenere la miscela dei gas in condizioni tali da garantire un sufficiente superamento del limite superiore di infiammabilità (HEL) 45. utilizzare attrezzature e/o equipaggiamenti idonei a prevenire l innesco di miscele di ossigeno e gas infiammabili, o quantomeno a minimizzarne gli effetti, tramite strumenti quali dispositivi d arresto di detonazione e fusti sigillati 46. effettuare una attenta valutazione dei consumi idrici, soprattutto nel caso di impianti localizzati in regioni particolarmente sensibili a questa problematica. Tenere in adeguata considerazione i consumi ed i recuperi di acque di processo e di raffreddamento. Nelle valutazioni sull utilizzo delle tecniche di scrubbing ad umido devono essere considerate anche tecniche water-free Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Nell impianto non sono utilizzate e/o prodotte miscele di ossigeno e gas infiammabili Il consumo di acqua per uso industriale deriva da preparazione latte di calce, preparazione soluzione polielettrolita, reintegro soluzioni lavaggio emissioni convogliate (scrubber), reintegro torre evaporativa, preparazione soluzioni di rigenerazione e lavaggio con acqua demi delle membrane di ultrafiltrazione Le operazioni di lavaggio delle platee e delle apparecchiature d impianto sono eseguite senza consumo di risorsa idrica, ricorrendo al riutilizzo del permeato in uscita dal modulo biologico. Si prevede altresì di riutilizzare acque meteoriche non contaminate tali da ridurre il consumo netto della risorsa idrica dal pozzo di emungimento di oltre il 60% rispetto al fabbisogno complessivo dell impianto. Applicata da progetto / NO Non applicabile Da applicar e entro 47. l utilizzo di sistemi chiusi in depressione o dotati di apparati di estrazione e convogliamento dei gas ad appositi sistemi di abbattimento Già indicato al punti 2, 30, 36. pag.70

71 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi delle emissioni, in particolar modo nel caso di processi che prevedono il trattamento ed il trasferimento di liquidi volatili (incluse le fasi di carico e scarico dei serbatoi) 48. un limitato utilizzo di serbatoi con tappo superiore, nonché di vasche e pozzi garantendo, possibilmente, il collegamento di tutti gli sfiatatoi con appositi sistemi di abbattimento al fine di eliminare o, quantomeno, ridurre le emissioni dirette in atmosfera 49. l utilizzo di sistemi di estrazione opportunamente dimensionati a servizio di tutto l impianto (serbatoi di stoccaggio, reattori e serbatoi di miscelazione/reazione e aree di trattamento), oppure la presenza di sistemi specifici di trattamento delle emissioni gassose per ogni serbatoio e reattore (ad esempio, filtri in carbone attivo per i serbatoi a tenuta contenenti solventi, ecc.) 50. la presenza di colonne di lavaggio ( scrubber ) per il trattamento dei principali composti inorganici contenuti nelle emissioni nel caso di processi o operazioni unitarie caratterizzate da emissioni puntuali 51. l installazione di uno scrubber secondario per determinati sistemi di pretrattamento nel caso di emissioni gassose eccessivamente elevate o eccessivamente concentrate per gli scrubber principali 52. una corretto controllo operativo e una costante manutenzione dei sistemi di abbattimento, inclusa la gestione dei mezzi di lavaggio esausti 53. recupero dell HCl quando possibile, attraverso lo scrubbing con acqua nelle fasi preliminari del trattamento, in modo da produrre una soluzione di acido cloridrico riutilizzabile nell impianto Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Già indicato al punti 2, 30, 36. Già indicato al punti 2, 30, 36. La sezione di trattamento chimico-fisico-biologico è asservita da colonne scrubber doppio stadio Le tipologie di rifiuti ed i processi di trattamento selezionati non producono emissioni concentrate e/o elevate tali da richiedere l inserimento di scrubber secondari (cfr. Piano di Monitoraggio e Controllo) Per le concentrazioni dei rifiuti liquidi e per la tipologia di processo selezionati, il recupero di HCl non è ritenuto fattibile dal punto di vista tecnico ed economico 54. recuperare l ammoniaca quando possibile Per le concentrazioni dei rifiuti liquidi e per la tipologia di processo selezionati, il recupero di ammoniaca non è ritenuto fattibile dal punto di vista tecnico ed economico Applicata da progetto / NO NO NO NO Da applicar e entro pag.71

72 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 55. la predisposizione di un programma per l individuazione e la riparazione delle perdite 56. una riduzione, ove necessario, delle emissioni complessive del particolato a 5 20 mg/nm3 [fonte: Best Available Techniques Reference Document for the Waste Treatments Industries ] mediante l utilizzo di una opportuna combinazione di tecniche di abbattimento e misure di prevenzione 57. una riduzione, ove necessario, delle emissioni complessive di composti organici volatili a 7 20 mg/nm3 [fonte: Best Available Techniques Reference Document for the Waste Treatments Industries ] mediante l utilizzo di una opportuna combinazione di misure di prevenzione e di tecniche di abbattimento illustrate in tabella E.6, valutando la specifica situazione 58. applicare, quando possibile, tecniche di recupero quali condensazione, separazione tramite membrane o adsorbimento, per recuperare materiali grezzi e solventi. Per correnti di gas caratterizzate da elevate concentrazioni di COV è indicato un pretrattamento con le seguenti tecniche: condensazione, separazione tramite membrane, condensazione. Successivamente si possono applicare adsorbimento, scrubbing ad umido o combustione. Nella valutazione comparata tra le tecniche di ossidazione catalitica ed ossidazione termica, tenere in particolare considerazione i vantaggi associati alla prima, ovvero minori emissioni di ossidi di azoto, temperature inferiori e requisiti energetici più contenuti 59. rimuovere gli inquinanti dalle correnti gassose (acidi alogenidrici, Cl2, SO2, H2S, CS2, COS, NH3, HCN, NOX, CO, Hg) tramite l applicazione delle tecniche illustrate in tabella E.6; Riassumendo, le tecniche idonee sono: scrubbing ad umido (acqua, soluzione acida o alcalina) per acidi Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Come indicato al punto 14 sarà definito il Piano di manutenzione completo del programma di ispezione ed eventuale riparazione delle perdite. Il ciclo depurativo non produce emissione di particolato. L unica fonte di emissione di polveri, classificata con flusso di massa sotto soglia, è correlata al rifornimento saltuario del silo della calce, asservito da filtro depolveratore a calze Si veda anche la BAT 41 Per le concentrazioni dei rifiuti liquidi e per la tipologia di processo selezionati, l emissione di COV a monte di qualsiasi impianto di abbattimento è trascurabile Si veda anche la BAT 41 Come precedente punto 57 Per l abbattimento delle emissioni derivanti dalla sezione di trattamento chimico fisico biologico sono installate due colonne di lavaggio doppio stadio:il primo acido per a.solforico il secondo alcalino ossidante per soda e ipoclorito Applicata da progetto / NO Da applicar e entro Entro avviamento impianto Non applicabile Non applicabile Non applicabile pag.72

73 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi alogenidrici, Cl2, SO2, H2S, NH3 scrubbing con solventi non acquosi per CS2, COS adsorbimento per CS2, COS, Hg trattamento biologico per gas per NH3, H2S, CS2 incenerimento per H2S, CS2, COS, HCN, CO SNCR o SCR per gli NOX E Gestione dei reflui prodotti nell impianto 60. la riduzione dell utilizzo e la minimizzazione della contaminazione dell acqua mediante: a. impermeabilizzazione del sito b. controlli periodici dei serbatoi, in particolar modo di quelli interrati c. la dotazione di sistemi separati di drenaggio delle acque, a seconda del relativo carico di inquinante (acque di prima pioggia, acque di processo, ecc.), provvisti di un adeguato sistema di collettamento in grado di intercettare le acque meteoriche, le acque di lavaggio dei fusti e dei serbatoi e le perdite occasionali nonché di isolare le acque che potrebbero potenzialmente risultare maggiormente inquinante da quelle meno contaminate d. la presenza nell impianto di un bacino di raccolta delle acque in caso di emergenza e. verifiche periodiche del sistema idrico, al fine di ridurre i consumi di acqua e prevenirne contaminazioni Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta La sezione di trattamento delle emulsioni è altresì dotata di un impianto di pretrattamento emissioni costituito da una UTA con filtiri a c.a. a. Le aree operative di carico e scarico, di deposito e di trattamento rifiuti sono impermeabilizzate. b. Annualmente è eseguita una ispezione tecnica sullo stato delle opere in carpenteria e c.a. Non sono presenti serbatoi interrati c. Oltre al drenaggio e gestione delle acque di processo sono allestiti circuiti fognari separati per evitare inquinamento delle acque meteoriche d. In caso di necessità è possibile interrompere lo scarico in fognatura. I buffer dislocati nei vari stadi del processo costituiscono in caso di emergenza dei bacini di raccolta delle acque. e. La fornitura di acqua di pozzo e monitorata con installazione di contalitri E prevista l installazione di n.4 piezometri per monitorare periodicamente lo stato chimico-fisico della falda (cfr. Piano di Monitoraggio e Controllo) Applicata da progetto / NO 61. l esecuzione di controlli giornalieri all interno del sistema di gestione degli effluenti e la compilazione e conservazione di un apposito registro 62. la presenza di idonee strutture di accumulo dei reflui a valle delle Sono previsti buffer di accumulo a valle della Da applicar e entro pag.73

74 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi sezioni di pretrattamento e trattamento Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta sezione di trattamento chimico fisico in continuo e prima dello scarico in fognatura (cfr. Piano di Monitoraggio e Controllo) 63. la caratterizzazione dei rifiuti prodotti al fine di individuare le tecniche più idonee di trattamento e/o recupero 64. il riutilizzo dei contenitori usati (serbatoi, fusti, cisternette, ecc.) A seguito del trasferimento dei rifiuti contenuti in colli, i contenitori, svuotati e lavati, possono essere riutilizzati per la micro raccolta dei rifiuti della medesima tipologia. Si veda anche BAT l ottimizzazione, ove possibile, dei sistemi di riutilizzo e riciclaggio all interno dell impianto 66. per il trattamento dei fanghi all interno dell impianto, le migliori tecniche disponibili sono (può essere utile fare riferimento al paragrafo F.7): concentrare i fanghi applicando le tecniche illustrate nel paragrafo F.7.1 stabilizzare i fanghi prima di una ulteriore operazione di trattamento o smaltimento, tramite le tecniche descritte nel paragrafo F.7.2 nel caso si effettui l incenerimento dei fanghi, recuperare l energia generata al fine di utilizzarla nell impianto 67. raffreddare il fango proveniente dal processo di essiccamento ad una temperatura inferiore a 50 C prima del suo stoccaggio. I fanghi essiccati hanno, infatti, caratteristiche alquanto spiccate di infiammabilità. Possono pertanto sussistere rischi di esplosione in presenza di un innesco di accensione o comunque ad una temperatura superiore a 140 C ed in atmosfera con una concentrazione di ossigeno almeno pari all 8% 68. in particolar modo per i fanghi derivanti dai processi di tipo biologico, può risultare vantaggioso un trattamento integrato di essiccamento ed incenerimento che consente di minimizzare i consumi di combustibile Già indicato al punto 46 Per il trattamento dei fanghi l impianto adotta le seguenti tecniche: - condizionamento con calce - ispessimento per gravità - filtropressatura - centrifugazione L impianto non è dotato di processo di essicamento fanghi Non sono state applicate le tecniche di essiccamento e incenerimento perché ritenute svantaggiose dal punto di vista tecnico economico Applicata da progetto / NO Non applicabile NO Da applicar e entro pag.74

75 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi ausiliario. Questi possono essere, infatti, limitati a quelli richiesti nelle operazioni di accensione in quanto l autotermicità nel forno è garantita in condizioni stazionarie quando venga alimentato un fango sufficientemente concentrato (limite di concentrazione nel caso del forno a letto fluidizzato pari al 45-50% di secco). Tale scelta tecnologica risulta vantaggiosa anche per effetto della minimizzazione della produzione di fumi con conseguenti sensibili risparmi sui costi di impianto e di esercizio per la depurazione dei fumi Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta ai fini del controllo delle emissioni gassose e della riduzione del rischio incendio/esplosione 69. la presenza di idonee strutture di accumulo dei fanghi residui I fanghi residui sono raccolti in cassoni scarrabili ed inviati direttamente a smaltimento con sostituzione del cassone vuoto per pieno 70. i fanghi derivanti dal trattamento dovrebbero essere sottoposti ad analisi periodiche al fine di valutarne il contenuto in metalli pesanti (quali, ad esempio, Cd, Cr (VI e totale), Cu, Hg, Ni, Pb, Zn, As) e composti organici quali: linear alchil benzen solforato (LAS) composti organici alogenati (AOX) Di(2-etilesil)ftalato (DEHP) Nonilfenolo e nonilfenolo toxilato (NPE) Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) Policlorobifenili (PCB) Policlorodibenzodiossine (PCDD) Policlorodibenzofurani (PCDF) 71. l ente territorialmente competente deve valutare l idoneità dei fanghi trattati provenienti dagli impianti di depurazione che ricevono rifiuti liquidi, ai fini del rilascio dell autorizzazione allo spandimento al suolo degli stessi o per un loro invio ad impianti di compostaggio o trattamento meccanico/biologico (cfr. Piano di Monitoraggio e Controllo) I fanghi sono inviati a smaltimento Applicata da progetto / NO Non applicabile Da applicar e entro pag.75

76 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi E.5.2 Migliori tecniche e tecnologie per i trattamenti chimico-fisici E Criteri generali 72. nella conduzione delle reazioni chimico-fisiche le migliori tecniche devono garantire: a. una chiara definizione, per tutte le operazioni del processo, degli specifici obiettivi e delle reazioni chimiche previste b. una verifica di laboratorio preliminare all adozione di una qualsiasi nuova combinazione di reazioni o miscelazione di rifiuti liquidi e/o reagenti c. l utilizzo di reattori specificatamente progettati per il trattamento condotto d. la localizzazione dei reattori in ambienti confinati, dotati di adeguati sistemi di aerazione ed abbattimento degli inquinanti e. il costante monitoraggio delle reazioni al fine di assicurare un corretto svolgimento delle stesse f. che sia evitato il mescolamento di rifiuti liquidi e/o di altri flussi di rifiuti che contengono sia metalli che agenti complessati. A tal fine può essere utile fare riferimento alla tabella E rispetto alle diverse caratteristiche dei rifiuti liquidi da trattare sono da prevedere in via indicativa i seguenti processi usualmente praticati anche secondo schemi integrati: a. neutralizzazione per correggere il ph; b. ossidazione e riduzione chimica per la trasformazione di sostanze tossiche (es. cianuri, fenoli, cromati); c. coagulazione e precipitazione chimica per la rimozione degli Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta a. l impianto è progettato con sezioni distinte singolarmente dedicate a specifiche operazioni di processo b. le analisi di laboratorio sono previste sia in fase di verifica di miscibilità prima del conferimento del rifiuto in stoccaggio sia al fine di stabilire la ricetta idonea per lo specifico trattamento (batch, chi-fis in continuo e equalizzazione) c. i reattori di ciascuna sezione sono specificamente progettati per il trattamento previsto d. la strumentazione di processo prevista (controllo di ph, orp, T, ecc) consente il costante monitoraggio delle reazioni e. i reattori sono tutti confinati e dotati di sistema di convogliamento inquinanti al sistema di abbattimento f. Non sono conferibili all impianto rifiuti rifiuti contenenti agenti complessanti se non in bassissime concentrazioni Il ciclo depurativo adotta le seguenti tecniche: - neutralizzazione - ossidazione - coagulazione - sedimentazione, filtrazione e adsorbimento - disidratazione - rottura per ultrafiltrazione emulsioni oleose Applicata da progetto / NO Da applicar e entro pag.76

77 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi inquinanti, sotto forma di composti insolubili, e dei solidi sospesi; d. sedimentazione, filtrazione, adsorbimento su carboni attivi o resine; e. processi a membrana e scambio ionico; f. disidratazione dei fanghi; g. rottura delle emulsioni oleose; h. distillazione, evaporazione e strippaggio dei solventi. Eventuali altri processi di trattamento potranno essere previsti in rapporto alle caratteristiche dei rifiuti 74. nel caso in cui lo scarico sia trattato in una successiva sezione biologica la capacità di trattamento chimico-fisico viene determinata dalla necessità di non modificare significativamente le caratteristiche qualitative dello scarico finale e dei fanghi della sezione biologica stessa. Nel caso dei rifiuti liquidi pericolosi dovrebbe essere sempre previsto un pre-trattamento chimico-fisico propedeutico al trattamento biologico 75. nei processi di neutralizzazione deve essere assicurata l adozione dei comuni metodi di misurazione ed una periodica manutenzione e taratura degli strumenti. Deve essere, inoltre, garantito lo stoccaggio separato dei rifiuti già sottoposti a trattamento i quali, dopo un adeguato periodo di tempo, devono essere ispezionati al fine di verificarne le caratteristiche Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta La potenzialità di trattamento del ciclo integrato chi-fis e biologico è indicata al paragrafo 2 della presente relazione. Tutti i rifiuti liquidi pericolosi sono pretrattati prima dell invio al biologico I rifiuti pericolosi acidi e alcalini sono neutralizzati nei reattori batch, muniti di idonea strumentazione. I reflui di risulta del trattamento sono campionati e controllati nel laboratorio interno Si veda anche la BAT 74 Applicata da progetto / NO Da applicar e entro 76. applicare le seguenti tecniche ai processi di ossidoriduzione: a. abbattere le emissioni gassose durante i processi ossidoriduttivi b. disporre di misure di sicurezza e di sistemi di rilevazione delle emissioni gassose (es. rilevatori appositi per HCN, H2S, NOx) Già indicato ai punti 50, 59. La strumentazione ed il sistema di raffreddamento dei reattori di ossidazione R1,R2 costituiscono presidi di sicurezza. Tenuto conto delle basse concentrazioni degli inquinanti nei rifiuti non è installato misuratore delle emissioni gassose Si veda anche la BAT 77 pag.77

78 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Applicata da progetto / NO Da applicar e entro 77. collegare le aree relative ai trattamenti di filtrazione e disidratazione al sistema di abbattimento emissioni dell impianto 78. aggiungere agenti flocculanti ai fanghi ed ai rifiuti liquidi da trattare, al fine di accelerare il processo di sedimentazione e promuovere il più possibile la separazione dei solidi. Nel caso siano economicamente attuabili, favorire i processi di evaporazione (capitolo D, paragrafo D ) 79. applicare tecniche di pulitura rapida, a getto di vapore o ad acqua ad alta pressione, per i sistemi filtranti 80. in assenza di contaminanti biodegradabili, le migliori tecniche devono prevedere l utilizzo di una combinazione di trattamenti chimici (per la neutralizzazione e la precipitazione) e di trattamenti meccanici (per l eliminazione di sostanze non disciolte) 81. favorire le tecniche che garantiscano la rigenerazione ed il recupero delle basi e degli acidi contenuti nei rifiuti liquidi e l utilizzo degli stessi nelle operazioni di chiariflocculazione, precipitazione, ecc. effettuate presso l impianto (si veda, a tal proposito, la rigenerazione degli acidi forti descritta nel successivo capitolo F, paragrafo F.4) 82. nel caso in cui il rifiuto liquido non sia avviato ad un ulteriore trattamento di tipo biologico, garantire il conseguimento, mediante l applicazione delle opportune tecniche di rimozione, dei livelli di emissione indicati alla successivo punto 97, per quanto riguarda i metalli pesanti ed, ove possibile, alla successiva Tabella E.5, per quanto riguarda la domanda chimica e biochimica di ossigeno. 83. nel caso di avvio del rifiuto liquido ad un trattamento di tipo biologico la sezione di pre-trattamento chimico-fisico dovrebbe garantire, in linea Le sezioni di stoccaggio, condizionamento e disidratazione fanghi sono connesse al sistema di abbattimento delle emissioni E previsto l impiego di polielettrolita anionico per il trattamento chimico fisico E previsto l impiego di acqua ad alta pressione per il il lavaggio delle tele della filtropressa I rifiuti acidi e alcalini sono sottoposti a trattamento chimico di neutralizzazione e precipitazione nei reattori batch con successivi ispessimento e disidratazione fanghi Per le basse concentrazioni in acidità libera ed alcalinità rispettivamente dei rifiuti acidi e delle basi esauste il recupero non è ritenuto conveniente dal punto di vista tecnico ed economico. Tali rifiuti pericolosi non sono usati direttamente nel processo di chiariflocculazione per evitare miscelazione con i rifiuti non pericolosi Il rifiuto è avviato ad ulteriore trattamento biologico. Il chiarificato in uscita dal sedimentatore a pacchi lamellari del chi-fisico in continuo può rispettare, NO Non applicabile pag.78

79 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi generale, il raggiungimento dei limiti previsti dalla normativa vigente per gli scarichi delle acque reflue in rete fognaria per quanto riguarda i seguenti parametri: metalli pesanti, oli minerali, solventi organici azotati ed aromatici, composti organici alogenati, pesticidi fosforati e clorurati. I fenoli non dovrebbero superare una concentrazione pari a 10 mg/l. E Tecniche specifiche per categoria di inquinante Oli e Idrocarburi 84. per ottenere una rimozione di oli ed idrocarburi, nel caso in cui la loro presenza sia abbondante e tale da rendere il rifiuto liquido incompatibile con i trattamenti previsti nell impianto, è necessario applicare un appropriata combinazione delle seguenti tecniche: separazione tramite ciclone, microfiltrazione o API, o, in alternativa, attraverso l utilizzo di sistemi a piatti paralleli o corrugati (PPI Parallel Plate Interceptor, CPI Corrugated Plate Interceptor) microfiltrazione, filtrazione con mezzi granulari (ad esempio, su sabbia) o flottazione trattamenti biologici Separazione delle emulsioni oleose 85. l effettuazione delle seguenti operazioni: a. test o analisi per la verifica della presenza di cianuri nelle emulsioni; se presenti, è necessario ricorrere ad appositi pretrattamenti (si veda successivo punto 79) b. test di simulazione in laboratorio 86. la rottura delle emulsioni oleose ed il recupero dei componenti separati; per favorire la separazione può rendersi necessaria l aggiunta di flocculanti e/o agenti coagulanti. L operazione di separazione delle emulsioni oleose dovrebbe essere effettuata nelle prime fasi del trattamento Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta in linea generale, i limiti previsti per lo scarico in fognatura dei parametri: metalli pesanti, oli minerali, solventi organici azotati ed aromatici, composti organici alogenati, pesticidi fosforati e clorurati. Tuttavia tali parametri sono rispettati, in via generale, in vasca di equalizzazione. Alcune tipologie di rifiuti, emulsioni acquose, che contengono oli ed idrocarburi sono pretrattati in disoleatore a pacchi lamellari (PPI) Sono previsti sia la ricerca dei cianuri nelle emulsioni con apposito kit di analisi (cfr Piano di monitoraggio e Controllo) che test di laboratorio finalizzati a verificare la filtrabilità dell emulsione Le emulsioni oleose sono sottoposte a trattamento con ultrafiltrazione che non necessita di agenti coagulanti o flocculanti. Applicata da progetto / NO Da applicar e entro pag.79

80 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi al fine di prevenire effetti indesiderati e danni nei successivi stadi (per dettagli si veda il paragrafo D.2.1.5) 87. nel caso in cui la presenza di emulsioni oleose possa rappresentare fonte di danneggiamento delle strutture poste a valle ma l operazione di disgregazione delle stesse non sia attuabile, deve essere, comunque, assicurata la loro rimozione mediante appropriate tecniche quali, ad esempio, ossidazione con aria, evaporazione o degradazione biologica. Solidi sospesi totali (SS) 88. la rimozione dei solidi sospesi totali, nel caso in cui essi possano rappresentare fonte di danneggiamento delle sezioni dell impianto poste a valle (ad esempio, raschiatura ed ostruzione di pompe e condutture, deterioramento dei sistemi di trattamento quali filtri, colonne di assorbimento, filtri a membrana, reattori di ossidazione, ecc.). A tal fine deve essere adottata una delle tecniche di trattamento riportate in tabella E.7. I trattamenti di rimozione dei solidi sospesi prevedono, generalmente, i seguenti stadi: 1 step: sedimentazione/flottazione finalizzata ad intercettare il carico principale di SS al fine di prevenire intasamenti delle sezioni di filtrazione poste a valle e/o evitare il ricorso a frequenti operazioni di lavaggio (solitamente effettuato in controcorrente). Queste tecniche sono, in genere, sufficienti per prevenire fenomeni abrasivi e di ostruzione di pompe e tubature (posto che le emulsioni e i materiali grossolani siano stati precedentemente rimossi); 2 step: qualora il contenuto di solidi non sia stato sufficientemente ridotto, al fine di limitare fenomeni di intasamento dei sistemi posti a valle (filtri a membrana, sistemi di adsorbimento, reattori di ossidazione) può essere effettuata una filtrazione meccanica; 3 step: nel caso debba essere garantita la totale assenza di solidi (ad esempio, per trattamenti quali nanofiltrazione od osmosi inversa), si può Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Si veda precedente punto 86. Ciascuna tipologia di rifiuto conferito all impianto è sottoposta a pretrattamento di sgrigliatura, dissabbiatura e disoleatura allo scopo di scongiurare intasamenti di tubazioni, ostruzioni di valvole e deposito massivo di solidi entro i serbatoi di deposito preliminare delle acque industriali. I fanghi da fosse settiche sono sottoposti a pretrattamento di sgrigliatura e flottazione Applicata da progetto / NO Non applicabile Da applicar e entro pag.80

81 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi ricorrere ad operazioni di microfiltrazione o ultrafiltrazione 89. una rimozione dei solidi sospesi dai rifiuti liquidi che privilegi tecniche in grado di consentire il successivo recupero dei solidi stessi 90. l utilizzo di agenti flocculanti e/o coagulanti in caso di presenza di materiale finemente disperso o non altrimenti separabile, al fine di formare fiocchi di dimensioni sufficienti per la sedimentazione 91. la copertura o l isolamento dei locali/sistemi di trattamento qualora gli odori e/o i rumori prodotti dal trattamento possano rappresentare un problema; le emissioni gassose devono essere convogliate, se necessario, ad un apposito sistema di abbattimento. Devono essere, altresì, applicate adeguate misure di sicurezza nel caso si prospettino rischi di esplosioni 92. una rimozione e un appropriato trattamento e smaltimento dei fanghi derivanti dal processo Metalli pesanti 93. la conduzione del processo di precipitazione nelle condizioni ottimali ed in particolare deve essere: a. portato il ph al valore di minima solubilità del composto metallico che si intende precipitare (idrossido, carbonato, solfuro, ecc.) b. evitata l introduzione di agenti complessanti, cromati e cianuri c. evitata la presenza di materiale organico che potrebbe interferire nei processi di precipitazione d. consentita, quando possibile, la chiarificazione per decantazione, e/o mediante l aggiunta di additivi, del rifiuto liquido trattato e. favorita la precipitazione mediante la formazione di sali di solfuro, in presenza di agenti complessati (questa tecnica può causare un incremento della concentrazione di solfuri nel refluo trattato) Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta I solidi di risulta dalle operazioni di pretrattamento (grigliato, sabbie e mondiglia) ed i fanghi disidratati sono inviati a smaltimento La frazione fangosa del trattamento chi-fisico è separata dalla corrente chiarificata con l ausilio di flocculanti (polielettroliti anionici) Le emissioni delle linee di pretrattamento fisico (separazione SS) sono convogliate ad impianto di abbattimento. Non si prospettano rischi di esplosione. Già indicato al punto 69. a. il processo di trattamento chimico fisico prevede la correzione del ph per portarlo al valore di minima solubilità b. rifiuti contenenti agenti complessanti, cromati e cianuri non sono accettati, se non in bassissime concentrazioni Si vedano anche punti 96 e 101 c. Le acqua industriali P e NP conferite all impianto non contengono concentrazioni significative di composti organici d. la chiarificazione per decantazione è prevista sia nella sezione chimico fisica batch che in quella in continuo e. all occorrenza il solfuro è utilizzato per la precipitazione spinta del metalli Applicata da progetto / NO NO Da applicar e entro pag.81

82 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Applicata da progetto / NO Da applicar e entro 94. il trattamento separato dei rifiuti liquidi contenenti metalli pesanti e loro composti e, solo successivamente, la loro eventuale miscelazione con altre tipologie di rifiuto liquido; 95. l applicazione di tecniche in grado di privilegiare il recupero di materia; tali tecniche sono elencate in tabella E nel trattamento di rifiuti liquidi contenenti composti del Cromo (VI) l applicazione delle seguenti tecniche: a. evitare il mescolamento di rifiuti contenenti Cromo (VI) con altri rifiuti b. ridurre il Cr(VI) a Cr(III) (si veda capitolo F, paragrafo F.3) c. favorire la precipitazione del metallo trivalente 97. il conseguimento, mediante l applicazione di una o più tecniche di trattamento opportunamente combinate tra loro, dei livelli di emissione previsti dalla normativa vigente in materia di acque e, per alcuni specifici metalli, ove possibile, dei livelli indicati in Tabella E la semplificazione dei successivi trattamenti di eliminazione dei metalli pesanti (ad esempio negli impianti centralizzati di trattamento delle acque reflue) Sali e/o acidi inorganici 99. un appropriato trattamento dei rifiuti liquidi contenenti sali e/o acidi inorganici, mediante il ricorso alle tecniche illustrate in tabella E qualora attuabile, il ricorso a tecniche di trattamento che permettano il recupero ed il riutilizzo, nel rispetto delle normative vigenti, dei Il trattamento rifiuti contenenti metalli pesanti è eseguito per campagne nel processo chi-fiscontinuo ed esclude la miscelazione con altre tipologie di rifiuto E applicata la tecnica di precipitazione/sedimentazione di cui alla tabella E.8 delle MTD Non è ammesso il conferimento, se non in basse concentrazioni, di rifiuti contenenti Cr+6 (< 0,6 mg/l) Il trattamento è finalizzato al rispetto dei limiti di emissione allo scarico in fognatura Tab.3, All.5 alla Parte terza del D.Lgs.152/06. I fanghi di precipitazione dei metalli pesanti sono accumulati in ispessitore distinto da quello dedicato ai fanghi biologici di supero e disidratati separatamente E previsto l abbattimento per neutralizzazione degli acidi inorganici e la precipitazione dei solfati mediante trattamento chimico fisico con latte di calce Le basse concentrazioni di Sali e acidi inorganici nei rifiuti conferiti all impianto non giustificano Non applicabile NO NO pag.82

83 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi contaminanti separati, previa valutazione dei rispettivi effetti trasversali ed impatti ambientali Cianuri, nitriti, ammoniaca 101. Nel trattamento di rifiuti liquidi contenenti cianuri applicare le seguenti tecniche: a. garantire l eliminazione dei cianuri mediante ossidazione (si veda anche capitolo F, paragrafo F.2) b. aggiungere soda caustica in eccesso per prevenire l acidificazione della soluzione c. evitare il mescolamento di rifiuti contenenti cianuro ed acidi d. monitorare l avanzamento delle reazioni tramite misure del potenziale elettrico 102. applicare le seguenti tecniche nel trattamento di rifiuti liquidi contenenti nitriti: a. evitare il mescolamento di rifiuti contenenti nitriti con altri rifiuti b. monitorare ed evitare emissioni di NOX durante il processo di ossidoriduzione 103. applicare le seguenti tecniche al trattamento di rifiuti liquidi contenenti ammoniaca: a. utilizzare un sistema di strippaggio ad aria con scrubber acido per rifiuti contenenti soluzioni di ammoniaca fino al 20% in peso b. recuperare l ammoniaca dagli scrubber c. eliminare l ammoniaca rimossa dalla fase gassosa mediante lavaggio acido, con acido solforico, per produrre solfato di ammonio d. effettuare campionamenti di aria anche nelle sezioni di filtropressatura o nei camini, al fine di garantire il monitoraggio completo delle emissioni di composti organici volatili Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta dal punto di vista tecnico ed economico il recupero ed il riutilizzo delle soluzioni saline. Non è ammesso il conferimento, se non in basse concentrazioni, di rifiuti contenenti CN - (<1 mg/l) I rifiuti acidi esausti, che possono contenere nitriti, sono di per sé stoccati in serbatoi dedicati Le acqua industriali Pe NP conferite all impianto non contengono concentrazioni significative di nitriti Le emissioni del sistema di trattamento sono convogliate Le concentrazioni di ammoniaca nei rifiuti conferiti all impianto sono nettamente inferiori al 20% e pertanto non è giustificato dal punto di vista tecnico ed economico il ricorso a tecniche di strippaggio. L ammoniaca è rimossa dagli effluenti gassosi della sezione di trattamento chi-fis e biologico per lavaggio acido per acido solforico. E previsto il monitoraggio delle concentrazioni di SOV al camino E1. Applicata da progetto / NO Non applicabile NO Da applicar e entro pag.83

84 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi Inquinanti non idonei ai trattamenti biologici 104. qualora essi siano presenti in concentrazioni elevate, la rimozione prima di ogni altro trattamento, ricorrendo, ad esempio, ad operazioni di strippaggio 105. l utilizzo di una delle tecniche elencate in tabella E.10 preliminarmente, o in alternativa, al trattamento biologico. La scelta della tecnica più appropriata è decisamente sito-specifica, dipendendo dalle caratteristiche dell impianto, dalla composizione del rifiuto liquido, dal livello di adattamento dei microrganismi e dalle caratteristiche del corpo idrico recettore l utilizzo di tecniche che consentono, qualora possibile, di recuperare le sostanze separate, tra cui (per una descrizione di maggior dettaglio delle tecniche di seguito riportate si veda il capitolo D): o nanofiltrazione/osmosi inversa o adsorbimento, applicando gli accorgimenti più appropriati o estrazione o distillazione/rettifica o evaporazione o strippaggio 107. l utilizzo di tecniche che non richiedono combustibili addizionali, qualora il recupero di materia non sia attuabile e le tecniche di abbattimento utilizzate in altre sezioni dell impianto garantiscano il raggiungimento di risultati soddisfacenti. Nel caso sia previsto un trattamento biologico a valle, può essere sufficiente trasformare il carico organico bio-refrattario in composti biodegradabili, mediante l utilizzo di tecniche quali: o ossidazione chimica (tenendo presente che si possono formare composti organici clorurati, qualora siano utilizzati agenti ossidanti a base di cloro) o riduzione chimica Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Prima dell invio al modulo biologico i rifiuti sono trattati nel chimico fisico batch (P) e in continuo (NP) per l abbattimento di sostanze bioresistenti E applicata la tecnica di ossidazione con perossido e sale ferroso di cui alla tabella E.10 delle BAT Le basse concentrazioni dei contaminanti non giustificano dal punto di vista tecnico, economico ed ambientale il ricorso a tali tecniche. Vedere anche punto 107 Già indicato al punto 105. Applicata da progetto / NO NO Da applicar e entro pag.84

85 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi o idrolisi chimica 108. si devono, inoltre, prendere in considerazione i consumi di acqua associati ai seguenti trattamenti: o estrazione o distillazione/rettifica o evaporazione o strippaggio E.5.3 Migliori tecniche e tecnologie per i trattamenti biologici E Criteri generali 109. l utilizzo di una delle seguenti tecniche per lo stoccaggio e la movimentazione: a. il ricorso a sistemi automatizzati di apertura e chiusura delle porte al fine di garantire che le stesse rimangano aperte per periodi limitati b. dotare l area di sistemi di collettamento dell aria esausta 110. il controllo delle caratteristiche del rifiuto in ingresso al fine di verificarne l idoneità al trattamento, adattando i sistemi di separazione dei diversi flussi in funzione del tipo di trattamento previsto e della tecnica di abbattimento applicabile (ad esempio, in funzione del contenuto di composti non biodegradabili). Al trattamento biologico dovrebbero essere ammessi esclusivamente i rifiuti liquidi non pericolosi con concentrazioni inferiori ai valori limite previsti dalla normativa vigente per lo scarico delle acque reflue in rete fognaria per i seguenti parametri: metalli pesanti (si veda anche il precedente punto 98), oli minerali, solventi organici azotati ed aromatici, composti organici alogenati, pesticidi fosforati e clorurati 111. l utilizzo delle seguenti tecniche, nel caso sia applicata la digestione anaerobica: a. sviluppo di una adeguata integrazione del processo all'interno del sistema di gestione delle acque b. il riciclaggio del massimo quantitativo possibile di refluo nel reattore c. garantire che il sistema operi in condizioni termofiliche Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Non è prevista l applicazione di tali trattamenti a. I fanghi filtropressati sono stoccati in cassone scarrabile posto in area sotto aspirazione b. le vasche della sezione biologica sono dotate di copertura con convogliamento delle emissioni Il campionamento in uscita dal trattamento chifisico e il bilanciamento dei nutrienti in vasca di equalizzazione consente di verificare l idoneità del flusso al trattamento biologico. Per l accettabilità al trattamento biologico si veda quanto già indicato al punto 83. Il processo biologico è di tipo aerobico a fanghi attivi Applicata da progetto / NO Non applicabile NO Non applicabile Da applicar e entro pag.85

86 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi d. effettuare misure di TOC, COD, N, P e Cl nei flussi entranti ed uscenti e. massimizzare la produzione di biogas 112. nel caso in cui il trattamento biologico sia preceduto da una sezione di pretrattamento chimico-fisico la capacità di quest ultima deve essere determinata in modo da non modificare significativamente le caratteristiche qualitative dello scarico finale e dei fanghi della sezione biologica 113. nel caso di impianti misti, in cui la sezione di trattamento biologica è destinata anche al trattamento di acque di processo o reflui di fognatura, il quantitativo massimo di rifiuti liquidi trattati in conto terzi e convogliati al processo biologico non dovrebbe superare il 10% della quantità totale trattata dallo stesso. Il trattamento dei rifiuti liquidi in impianti di depurazione di acque reflue urbane non deve, comunque, pregiudicare il mantenimento di un adeguata capacità residua dell impianto valutata in rapporto al bacino di utenza dell impianto stesso ed alle esigenze di collettamento delle acque reflue urbane derivanti dalle utenze non ancora servite 114. il conseguimento, ove possibile, dei livelli di emissione riportati in Tabella E.5 per quanto riguarda la domanda chimica e biochimica di ossigeno (tali valori limite devono intendersi validi anche nel caso di impianti che effettuano esclusivamente il trattamento chimico-fisico dei rifiuti liquidi) E Tecniche specifiche per alcune tipologie di sostanze ed impianti di trattamento Sostanze biodegradabili 115. rimozione delle sostanze biodegradabili dai rifiuti liquidi utilizzando uno dei trattamenti biologici elencati nella tabella E.11 o una loro opportuna combinazione. Nel caso in cui siano applicati processi anaerobici, può essere richiesto un successivo trattamento aerobico. Un sistema di trattamento anaerobico può offrire il vantaggio di sfruttare l energia derivante dalla combustione del metano prodotto, e di ottenere una consistente riduzione complessiva della produzione di fanghi attivi in Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Già indicato al punto 74. Vedere Punto 6 Il processo di trattamento integrato chi-fisbiologico tende al conseguimento dei livelli di emissione indicati in Tabella E.5 E applicato il trattamento aerobico a fanghi attivi di cui alla tabella E.11 delle BAT Applicata da progetto / NO Non applicabile Da applicar e entro pag.86

87 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi eccesso (bassi rendimenti di crescita) l applicazione di tecniche di nitrificazione/denitrificazione (si veda, ad esempio, il capitolo F, paragrafo F.6) nel caso in cui il rifiuto liquido sia dotato di un elevato carico di azoto. In presenza di condizioni favorevoli, le tecniche di nitrificazione/denitrificazione possono essere facilmente applicate ad impianti esistenti il percolato di discarica individuato come rifiuto pericoloso dal codice dell Elenco Europeo dei rifiuti dovrebbe essere, in ogni caso, sottoposto a trattamenti preliminari di tipo chimico-fisico prima del suo avvio alla sezione di trattamento biologico (può essere utile far riferimento a quanto riportato nel capitolo F, paragrafo F.9 e nel capitolo G, paragrafo G.4). Il percolato individuato come non pericoloso dal codice dell Elenco Europeo dei rifiuti dovrebbe essere sottoposto a preventiva analisi al fine di valutarne l idoneità all immissione diretta al depuratore biologico. Impianti centralizzati di trattamento biologico 118. evitare l introduzione nell impianto di rifiuti liquidi non biodegradabili o non idonei ad essere adeguatamente trattati dagli specifici sistemi presenti nell impianto 119. miscelare opportunamente i reflui ed i rifiuti in entrata al fine di favorire l equalizzazione dei rispettivi carichi di inquinanti e sfruttare gli effetti sinergici 120. trattare il rifiuto liquido in entrata utilizzando una combinazione dei seguenti trattamenti: o chiarificazione primaria comprensiva di sistemi di premescolamento o aerazione (in bacino o serbatoio) ad uno o due stadi con successiva chiarificazione o filtrazione o flottazione ad aria per limitare la presenza di fiocchi, non facilmente separabili, nei fanghi attivi o in alternativa al 2 e 3 punto, è possibile utilizzare un bacino o un Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Il modulo biologico è costituito da vasche di nitrificazione edenitrificazione Il ciclo di trattamento del percolato classificato pericoloso segue lo schema di trattamento indicato in figura F.3 delle BAT. Sono però mantenuti separati i flussi di fango chimico fisico da quello biologico di supero L impianto non è di tipo centralizzato Applicata da progetto / NO Non applicabile Da applicar e entro pag.87

88 Riferimenti delle MTD Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi serbatoio di aerazione dotato di membrane da ultrafiltrazione o microfiltrazione Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Applicata da progetto / NO Da applicar e entro Riferimenti delle MTD Trattamento dei PCB, degli apparati e dei rifiuti contenenti PCB e per gli impianti di stoccaggio D Tecniche di valenza generale applicabili allo stoccaggio dei rifiuti a) devono essere definite adeguate procedure di stoccaggio nel caso in cui i mezzi di trasporto dei rifiuti debbano essere parcheggiati nel sito durante la notte o in giorni festivi, qualora l'insediamento non sia presidiato in tali periodi b) le aree di stoccaggio devono essere ubicate lontano da corsi d'acqua e da altre aree sensibili e realizzate in modo tale da eliminare o minimizzare la necessità di frequenti movimentazioni dei rifiuti all'interno dell'insediamento c) tutte le aree di stoccaggio devono essere dotate di un opportuno sistema di copertura d) le aree di stoccaggio devono essere adeguatamente protette, mediante apposito sistema di canalizzazione, dalle acque meteoriche esterne e) deve essere previsto un adeguato sistema di raccolta ed allontanamento delle acque meteoriche, con pozzetti di raccolta muniti di separatori per oli e vasca di raccolta delle acque di prima pioggia f) le aree di stoccaggio devono essere chiaramente identificate e munite dell' Elenco Europeo dei rifiuti, di cartellonistica, ben visibile per dimensioni e collocazione, indicante le quantità, i codici, lo stato Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta L insediamento è perennemente presidiato. Già indicato al punto 26 Già indicato al punto 28 Già indicato al punto 5 E previsto un adeguato sistema di raccolta delle acque meteoriche con vasca di trattamento delle acque di prima pioggia Lo stoccaggio in serbatoi ed in scaffalature è chiaramente identificato e suddiviso per tipologie. Sarà predisposta adeguata cartellonistica con Applicata / NO Non applicabile Non applicabile Da applicare entro pag.88

89 Riferimenti delle MTD Trattamento dei PCB, degli apparati e dei rifiuti contenenti PCB e per gli impianti di stoccaggio fisico e le caratteristiche di pericolosità dei rifiuti stoccati nonché le norme di comportamento per la manipolazione dei rifiuti e per il contenimento dei rischi per la salute dell'uomo e per l'ambiente g) deve essere definita in modo chiaro e non ambiguo la massima capacità di stoccaggio dell'insediamento e devono essere specificati i metodi utilizzati per calcolare il volume di stoccaggio raggiunto, rispetto al volume massimo ammissibile. La capacità massima autorizzata per le aree di stoccaggio non deve mai essere superata; h) deve essere assicurato che le infrastrutture di drenaggio delle aree di stoccaggio siano dimensionate in modo tale da poter contenere ogni possibile spandimento di materiale contaminato e che rifiuti con caratteristiche fra loro incompatibili non possano venire in contatto gli uni con gli altri, anche in caso di sversamenti accidentali i) deve essere prevista la presenza di sostanze adsorbenti, appositamente stoccate nella zona adibita ai servizi dell'impianto, da utilizzare in caso di perdite accidentali di liquidi dalle aree di conferimento e stoccaggio; deve essere inoltre garantita la presenza di detersivisgrassanti j) gli accessi a tutte le aree di stoccaggio (p.es. accessi pedonali e per i carrelli elevatori) devono sempre essere mantenuti sgomberi, in modo tale che la movimentazione dei contenitori non renda necessaria lo spostamento di altri contenitori che bloccano le vie di accesso (con l'ovvia eccezione dei fusti facenti parte della medesima fila) k) deve essere predisposto un piano di emergenza che contempli l'eventuale necessità di evacuazione del sito l) le aree di immagazzinamento devono avere un sistema di allarme antincendio. Le aree di immagazzinamento all'interno degli edifici devono avere un sistema antincendio preferibilmente non ad acqua. Se il sistema antincendio è ad acqua, il pavimento del locale di immagazzinamento dovrà essere limitato da un cordolo ed il sistema Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta indicazione delle caratterisctiche dei rifiuti e dei rischi per la salute e l ambiente. Vedere anche punto 42 La massima capacità di stoccaggio è stabilita nel Prospetto delle capacità di deposito preliminare rifiuti liquidi della presente relazione tecnica, par Già indicato al punto 29 Sarà mantenuta provvista di materiale assorbente in sacchi e detersivi sgrassanti nel locale da adibire a magazzino posto sopra il locale compressori Il deposito dei rifiuti in colli è eseguito su scaffalatura, lasciando sgombre le vie di accesso e movimentazione colli con carrelli elevatori Già indicato al punto 15 Il sistema antincendio previsto è ad acqua: la pavimentazione del fabbricato è limitato da dossi sugli accessi e le acque utilizzate per l eventuale spegnimento dell incendio sono convogliate nella rete di raccolta colaticci e quindi trasferite nel ciclo Applicata / NO Da applicare entro Entro avviamento impianto pag.89

90 Riferimenti delle MTD Trattamento dei PCB, degli apparati e dei rifiuti contenenti PCB e per gli impianti di stoccaggio di drenaggio del pavimento non dovrà portare all'impianto di raccolta delle acque nere o bianche, ma dovrà avere un sistema di raccolta proprio (per es. dotato di pompa) m) deve essere identificato attentamente il lay-out ottimale di serbatoi, tenendo sempre presente la tipologia di rifiuto da stoccare, il tempo di stoccaggio, lo schema d'impianto dei serbatoi ed i sistemi di miscelazione, in modo da evitare l'accumulo di sedimenti e rendere agevole la loro rimozione. I serbatoi di stoccaggio devono essere periodicamente puliti dai sedimenti n) i serbatoi devono essere dotati di idonei sistemi di abbattimento, così come di misuratori di livello ed allarmi acustico-visivi. Questi sistemi devono essere sufficientemente robusti e sottoposti a regolare manutenzione in modo da evitare che schiume e sedimenti affioranti compromettano l'affidabilità del campo di misura o) le cisterne contenenti rifiuti infiammabili o altamente infiammabili devono rispettare specifici requisiti p) le tubazioni dovranno essere realizzate preferibilmente al di sopra del terreno; se, peraltro, le tubazioni dovessero essere interrate, esse dovranno essere contenute all'interno di idonee condotte ispezionabili q) i serbatoi interrati o parzialmente interrati, sprovvisti di un sistema di contenimento secondario (p.es. doppia camicia con sistema di rilevazione delle perdite) dovranno essere sostituiti da serbatoi fuori terra r) i serbatoi dovranno essere equipaggiati con sistemi di controllo, quali spie di livello e sistemi di allarme s) i serbatoi di stoccaggio dovranno essere collocati su di una superficie impermeabile, resistente al materiale da stoccare. I serbatoi dovranno essere dotati di giunzioni a tenuta ed essere contenuti all'interno di bacini di contenimento di capacita pari almeno al 30% della capacità Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta di trattamento dei rifiuti liquidi A monte del deposito preliminare in serbatoi sono previsti sistemi di pretrattamento come indicato al punto 88. Tutti i serbatoi sono muniti di passo uomo per ispezione e asportazione periodica dei sedimenti Già indicato ai punti 32 e 36 Come indicato al punto 44 l impianto non è progettato per il deposito e trattamento di rifiuti liquidi infiammabili e/o altamente infiammabili Le tubazioni di pertinenza dello stoccaggio in serbatoi sono realizzate fuori terra. Non sono presenti serbatoi interrati o parzialmente interrati di stoccaggio rifiuti Già indicato ai punti 32 Già indicato al punto 31 I bacini di contenimento sono di capacita pari almeno al 30% della capacità complessiva di stoccaggio e, comunque, almeno pari al 110% della capacità del Applicata / NO Non applicabile Non applicabile Da applicare entro pag.90

91 Riferimenti delle MTD Trattamento dei PCB, degli apparati e dei rifiuti contenenti PCB e per gli impianti di stoccaggio complessiva di stoccaggio e, comunque, almeno pari al 110% della capacità del serbatoio di maggiore capacità t) dovrà essere assicurato che le strutture di supporto dei serbatoi, le tubazioni, le manichette flessibili e le guarnizioni siano resistenti alle sostanze (e alle miscele di sostanze) che devono essere stoccate. Le manichette ed i tubi flessibili utilizzati per il travaso dei PCB non dovranno essere utilizzati per il travaso di altre tipologie di rifiuti liquidi u) non devono essere utilizzati serbatoi che abbiano superato il tempo massimo di utilizzo previsto in progetto, a meno che gli stessi non siano ispezionati ad intervalli regolari e che, di tali ispezioni, sia mantenuta traccia scritta, la quale dimostri che essi continuano ad essere idonei all'utilizzo e che la loro struttura si mantiene integra v) dovrà essere prestata particolare cura allo scopo di evitare perdite e spandimenti sul terreno, che potrebbero contaminare il suolo e le acque sotterranee o permettere che i rifiuti defluiscano in corsi d'acqua Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta serbatoio di maggiore capacità. Quale misura alternativa equivalente, ma più funzionale per la specifica sezione, i serbatoi da D1 a D14 sono del tipo a doppia parete con monitoraggio continuo dell intercapedine. Le strutture di supporto dei serbatoi, le tubazioni, le manichette flessibili e le guarnizioni saranno resistenti alle sostanze (e alle miscele di sostanze) che devono essere stoccate. Per le emulsioni oleose, che possono contenere basse concentrazioni di PCB, sono utilizzate tubazioni e linee di travaso dedicate Saranno eseguite ispezioni e/o verifiche di spessimetria con la frequenza prevista dal costruttore e comunque almeno decennale I serbatoi di deposito sono confinati entro bacini di contenimento. Le scaffalature di deposito colli sono confinate entro vasche di raccolta colaticci e allestite su platea impermeabile w) ottimizzare il controllo del periodo di stoccaggio Il controllo è ottimizzato con sistema informatico legato alle operazioni di carico e scarico dei rifiuti x) movimentare i composti odorigeni in contenitori completamente chiusi Gli sfiati dei serbatoi sono collettati a impianto di e muniti di idonei sistemi di abbattimento abbattimento, i rifiuti in colli sono completamente y) immagazzinare fusti ed altri contenitori di materiali odorigeni in edifici chiusi D Tecniche da tenere presente nello stoccaggio di rifiuti contenuti in fusti e altre tipologie di contenitori chiusi Tutti i rifiuti conferiti in colli sono immagazzinati all interno del capannone Applicata / NO Da applicare entro pag.91

92 Riferimenti delle MTD Trattamento dei PCB, degli apparati e dei rifiuti contenenti PCB e per gli impianti di stoccaggio a) i rifiuti contenuti in contenitori siano immagazzinati al coperto. Gli ambienti chiusi devono essere ventilati con aria esterna per evitare l'esposizione ai vapori di coloro che lavorano all'interno; un'adeguata ventilazione assicura che l'aria all'interno sia respirabile e con una concentrazione di contaminanti al disotto dei limiti ammessi per la salute umana. La ventilazione delle aree coperte potrà essere effettuata mediante aeratori a soffitto o a parete o prevedendo, in fase di progettazione, opportune aperture b) le aree di immagazzinamento dedicate ed i container (in generale quelli utilizzati per le spedizioni) siano ubicati all'interno di recinti lucchettabili; c) gli edifici adibiti a magazzino e i container siano in buone condizioni e costruiti con plastica dura o metallo, non in legno o in laminato plastico, e con muri a secco o in gesso d) il tetto degli edifici adibiti a magazzino o dei container e il terreno circostante abbia una pendenza tale da permettere sempre un drenaggio e) il pavimento delle aree di immagazzinamento all'interno degli edifici sia in cemento o in foglio di plastica di adeguato spessore e robustezza. La superficie di cemento deve essere verniciata con vernice epossidica resistente f) le aree dedicate allo stoccaggio di sostanze sensibili al calore e alla luce siano coperte e protette dal calore e dalla luce diretta del sole g) i rifiuti infiammabili siano stoccati in conformità con quanto previsto dalla normativa vigente in materia h) i contenitori con coperchi e tappi siano immagazzinati ben chiusi e/o siano dotati di valvole a tenuta i) i contenitori siano movimentati seguendo istruzioni scritte. Tali istruzioni devono indicare quale lotto deve essere utilizzato nelle Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Già indicato al punto y del par D1.1.1 In copertura sono installati n.16 torrini che garantiscono almeno 2 ricambi d aria all ora. Tutti i cassoni sono ubicati all interno del capannone Non sono previsti edifici e container adibiti a magazzino Si veda precedente punto D c) La platea di stoccaggio colli in scaffalature sarà resinata con prodotti resistenti all attacco chimico Gia indicato al punto 39 Gia indicato al punto 44 Gia indicato al punto 33 Le lavorazioni dei rifiuti in colli avvengono con l ausilio di fogli di lavoro Applicata / NO Non applicabile Non applicabile Da applicare entro pag.92

93 Riferimenti delle MTD Trattamento dei PCB, degli apparati e dei rifiuti contenenti PCB e per gli impianti di stoccaggio successive fasi di trattamento e quale tipo di contenitore deve essere utilizzato per i residui j) siano adottati sistemi di ventilazione di tipo positivo o che l'area di stoccaggio sia mantenuta in leggera depressione k) sia utilizzato un sistema di illuminazione antideflagrante (laddove necessario) l) i fusti non siano immagazzinati su più di 2 livelli e che sia assicurato sempre uno spazio di accesso sufficiente per effettuare ispezioni su tutti i lati m) i contenitori siano immagazzinati in modo tale che perdite e sversamenti non possano fuoriuscire dai bacini di contenimento e dalle apposite aree di drenaggio impermeabilizzate (p.es. sopra bacinelle o su aree delimitate da un cordolo a tenuta). I cordoli di contenimento devono essere sufficientemente alti per evitare che le eventuali perdite dai fusti/contenitori causino la tracimazione dal cordolo stesso n) i materiali solidi contaminati (p.es. ballast, piccoli condensatori, altri piccoli apparecchi, detriti, indumenti di lavoro, materiali di pulizia e terreno) siano immagazzinati all'interno di fusti, secchi metallici, vassoi o altri contenitori metallici appositamente costruiti D Attività di movimentazione connesse con il travaso dei rifiuti a) effettuare l'accumulo di materiali odorigeni solamente in modo controllato (cioè non all'aria aperta) per evitare la generazione di odori molesti Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Si veda precedente punto D a) Gia indicato al punto 44 Lo stoccaggio dei colli (fusti e cassonetti) disposti su pallet e assicurati da reggette sono allestiti singolarmente su ripiani di scaffalatura Già indicato al punto v del par D1.1.1 i materiali solidi contaminati saranno immagazzinati all'interno di fusti, secchi metallici, vassoi o altri contenitori metallici in apposita area dedicata ai rifiuti prodotti I rifiuti in colli sono trasferiti in apposite aree di travaso e lavaggio colli collegata all impianto di aspirazione sfiati I colli sono mantenuti chiusi fino alla loro messa in lavorazione I rifiuti in colli sono trasferiti ai serbatoi con pompe pneumatiche e linee operanti sotto battente Applicata / NO Non applicabile b) mantenere i contenitori con il coperchio chiuso e/o sigillati, per quanto possibile c) trasferire i rifiuti dai loro contenitori ai serbatoi di stoccaggio utilizzando tubature "sotto battente" d) nelle operazioni di riempimento delle cisterne, utilizzare una linea di Ordinariamente le ATB di trasporto rifiuti conferibili NO Da applicare entro pag.93

94 Riferimenti delle MTD Trattamento dei PCB, degli apparati e dei rifiuti contenenti PCB e per gli impianti di stoccaggio compensazione degli sfiati collegata ad un idoneo sistema di abbattimento e) garantire che le operazioni di trasferimento dei rifiuti da fusti ad autocisterne (e viceversa) siano effettuate da almeno due persone, in modo che nel corso dell'operazione sia sempre possibile controllare tubazioni e valvole f) movimentare i fusti usando mezzi meccanici quali carrelli elevatori muniti di un dispositivo per il ribaltamento dei fusti Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta all impianto non sono provviste di sistemi di carico a circuito chiuso. Tutti gli sfiati generati nelle operazioni di scarico sono convogliati all impianto centralizzato di trattamento effluenti. Il trasferimento diretto da fusti ad autocisterna non è previsto Già indicato al punto 33 Applicata / NO Non applicabile g) fissare tra loro i fusti con regge Già indicato al punto l del par D h) addestrare il personale che impiega i carrelli elevatori nella Già indicato al punto 23 movimentazione delle merci pallettizzate, in modo da evitare quanto più possibile di danneggiare i fusti con le forche dei carrelli i) usare bancali in buone condizioni e non danneggiati Saranno utilizzati solo bancali in buone condizioni. I bancali danneggiati saranno gestiti come rifiuto prodotto. j) sostituire tutti i bancali che, all'arrivo, dovessero risultare danneggiati Si veda punto precedente e non utilizzarli nelle aree di stoccaggio k) garantire che, nelle aree di stoccaggio dei fusti, gli spazi disponibili Già indicato al punto j del par D1.1.1 siano adeguati alle necessità di stoccaggio e movimentazione l) spostare i fusti e gli altri contenitori mobili da un'ubicazione all'altra Già indicato al punto i del par D (o per il carico finalizzato al loro conferimento all'esterno del sito) solamente dietro disposizione di un responsabile; assicurare inoltre che il sistema di rintracciabilità dei rifiuti venga aggiornato e registri il cambiamento Da applicare entro pag.94

95 7.7.2 Analisi applicazione delle BAT Con riferimento alle Linee di indirizzo del MATTM del 27/10/2014 prot GAB sulle modalità applicative della disciplina in materia di IPPC il punto 13. Chiarimenti in merito all impiego delle linee guida MTD recita: Per tutti i procedimenti avviati dopo il 7 gennaio 2013, le linee guida per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili emanate ai sensi del D.Lgs. 372/99 o del D.Lgs. 59/2005 non costituiscono più un riferimento normativo. Tali documenti, peraltro, potranno essere considerati quali utili riferimenti tecnici per le parti non compiutamente illustrate e approfondite dai BREF comunitari. A fronte di tale chiarimento si riportano con riferimento al settore Waste Treatments Industries, le modalità tecniche e gestionali previste da progetto e/o da adottare entro il termine specificato in applicazione delle BAT elencate ai punti 5.1 e 5.2 del BRef (agosto 2006).

96 TABELLA DI NTE DELLE BAT Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 5.1 Generic BAT Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Applicata da progetto / NO Da applicare entro Environmental management 1. implement and adhere to an EMS that incorporates, as appropriate to individual circumstances, the following features (see Section ). a. definition of an environmental policy for the installation by top management (commitment of the top management is regarded as a precondition for a successful application of other features of the EMS) b. planning and establishing the necessary procedures c. implementation of the procedures, paying particular attention to structure and responsibility training, awareness and competence communication employee involvement documentation efficient process control maintenance programme emergency preparedness and response safeguarding compliance with environmental legislation. d. checking performance and taking corrective action, paying particular attention to monitoring and measurement (see also the Reference document on General Principles of Monitoring) corrective and preventive action Al termine della fase di avviamento dell impianto saranno avviate le procedure per l adozione di sistemi di certificazione ambientale. Si riportano i punti della norma ISO correlati alla applicazione puntuale della BAT 4.2 Politica Ambientale 4.3 Pianificazione 4.4 Attuazione e funzionamento Risorse, ruoli, responsabilità e autorità Competenza, formazione e consapevolezza Comunicazione Risorse, ruoli, responsabilità e autorità Documentazione Controllo operativo Controllo operativo Preparazione e risposta alle emergenze Valutazione del rispetto delle prescrizioni Sorveglianza e misurazione Non conformità, azioni correttive e preventive Controllo delle registrazioni Audit interno Audit interno Adozione del sistema ISO entro il secondo anno di esercizio. Adozione del sistema EMAS entro il quinto anno di esercizio. pag.96

97 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi maintenance of records independent (where practicable) internal auditing in order to determine whether or not the environmental management system conforms to planned arrangements and has been properly implemented and maintained. e. review by top management. EMS supporting measures f. having the management system and audit procedure examined and validated by an accredited certification body or an external EMS verifier g. preparation and publication (and possibly external validation) of a regular environmental statement describing all the significant environmental aspects of the installation, allowing for year-by-year comparison against environmental objectives and targets as well as with sector benchmarks as appropriate h. implementation and adherence to an internationally accepted voluntary system such as EMAS or EN ISO 14001:1996. This voluntary step could give higher credibility to the EMS. In particular EMAS, which embodies all the above-mentioned features, gives higher credibility. However, non-standardised systems can in principle be equally effective provided that they are properly designed and implemented. Potential features of the EMS i. giving consideration to the environmental impact from the eventual decommissioning of the unit at the stage of designing a new plant j. giving consideration to the development of cleaner technologies k. where practicable, sectoral benchmarking on a regular basis, including energy efficiency and energy conservation activities, choice of input materials, emissions to air, discharges to water, consumption of water and generation of waste. Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta 4.6 Riesame della direzione Il sistema di gestione ambientale sarà certificato da organismo accreditato da ACCREDIA Come indicato nel PM&C entro il 30 aprile di ogni anno, il Gestore trasmette all Autorità Competente all Ente di controllo, al Comune interessato una Relazione Annuale sulla gestione dell impianto in termini di flussi di rifiuti in ingresso ed in uscita, consumo risorse (materie prime ed energia), esiti dei controlli eseguiti sulle matrici ambientali, andamento degli indici prestazionali rispetto agli anni precedenti. Si rimanda al Piano di chiusura e dismissione dell impianto Nel corso della gestione dell impianto verranno prese in considerazione le eventuali tecnologie più pulite di futuro sviluppo Nel corso della gestione dell impianto verranno determinati periodicamente gli indici dei prestazione ambientale indicati nel PM&C allo scopo di ridurre le emissioni ed il consumo delle risorse Applicata da progetto / NO Da applicare entro 2. ensure the provision of full details of the activities carried out on-site. A good detail of that is contained in the following documentation (see Section and related to BAT number 1.g) a. descriptions of the waste treatment methods and procedures in place in the installation I metodi, le procedure di trattamento dei rifiuti e le reazioni chimiche sono riportati nelle Relazione di processo Lo schema a blocchi dell impianto di trattamento e gli schemi funzionali sono parte integrante della pag.97

98 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi b. diagrams of the main plant items where they have some environmental relevance, together with process flow diagrams (schematics) c. details of the chemical reactions and their reaction kinetics/energy balance d. details on the control system philosophy and how the control system incorporates the environmental monitoring information e. details on how protection is provided during abnormal operating conditions such as momentary stoppages, start-ups, and shutdowns f. an instruction manual g. an operational diary (related to BAT number 3) h. an annual survey of the activities carried out and the waste treated. The annual survey should also contain a quarterly balance sheet of the waste and residue streams, including the auxiliary materials used for each site (related to BAT number 1.g). 3. have a good housekeeping procedure in place, which will also cover the maintenance procedure, and an adequate training programme, covering the preventive actions that workers need to take on health and safety issues and environmental risks (see Sections , , , , and ) 4. try to have a close relationship with the waste producer/holder in order that the customers sites implement measures to produce the required quality of waste necessary for the waste treatment process to be carried out (see Section ) 5. have sufficient staff available and on duty with the requisite qualifications at all times. All personnel should undergo specific job training and further education (see Section This is also related to BAT number 3) Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta documentazione progettuale. Gli schemi funzionali riportano i sistemi di controllo in condizioni di marcia ordinaria, di avviamento, fermata e anomalia dell impianto. Il manuale di uso e manutenzione dell impianto verrà fornito dal costruttore dell impianto sulla base delle apparecchiature installate. Il SGA ISO14001 dell azienda prevedrà una procedura inerente la manutenzione comprendente la formazione del personale circa le azioni preventive da attuare in materia di salute e sicurezza dei lavoratori e rischi ambientali Il SGA ISO14001 dell azienda prevedrà una procedura di sensibilizzazione di eventuali produttori al fine di intervenire sul proprio processo per prevenire la presenza di talune sostanze nei rifiuti liquidi prodotti Si valuta l impiego di n.15 addetti necessari alla gestione e conduzione dell impianto ed alle verifiche analitiche di laboratorio a cui sommare l attività del personale commerciale e amministrativo (circa 10 persone) Il personale addetto dovrà avere almeno la seguente formazione di base: - Responsabile dell impianto: perito chimico, laureato in Chimica o Ingegneria, Applicata da progetto / NO Da applicare entro Entro avviamento impianto Adozione del sistema ISO entro il secondo anno di esercizio. Prima dell avviamento di una o più sezioni dell impianto. (Continuativo) pag.98

99 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi Waste IN To improve the knowledge of the waste IN, BAT is to: 6. have a concrete knowledge of the waste IN. Such knowledge needs to take into account the waste OUT, the treatment to be carried out, the type of waste, the origin of the waste, the procedure under consideration (see BAT number 7 and 8) and the risk (related to waste OUT and the treatment) (see Section ). Guidance on some of these issues is provided in Sections 4.2.3, and implement a pre-acceptance procedure containing at least the following items (see Section ): a. tests for the incoming waste with respect to the planned treatment b. making sure that all necessary information is received on the nature of the process(es) producing the waste, including the variability of the process. The personnel having to deal with the pre-acceptance procedure need to be able due to his profession and/or experience to deal with all necessary questions relevant for the treatment of the wastes in the WT facility c. a system for providing and analysing a representative sample(s) of the waste from the production process producing such waste from the current holder d. a system for carefully verifying, if not dealing directly with the waste producer, the information received at the pre-acceptance stage, including the contact details for the waste producer and an appropriate description of the waste regarding its composition and hazardousness e. making sure that the waste code according to the European Waste List (EWL) is provided Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta - Responsabile di laboratorio: perito chimico o laureato in Chimica, - Personale di impianto: per tutto il personale operativo saranno garantiti formazione, informazione ed addestramento ai sensi del D.Lgs. 81/08, nonché formazione specifica inerente i Sistemi di Gestione Ambientale. Vedere BAT 7 Si prevede un sistema di verifica di omologa (al primo conferimento e periodicamente) delle caratteristiche chimico-fisiche del rifiuto presso il produttore nonché test di trattabilità di compatibilità fra i rifiuti eseguite prima del conferimento in impianto. I rifiuti conferiti in impianto vengono caratterizzati in fase di omologa tramite analisi e scheda di caratterizzazione fornita dal produttore. L impianto provvede ad effettuare una verifica delle caratteristiche dichiarate tramite analisi di alcuni parametri che costituiscono valori guida per la verifica della trattabilità presso le specifiche linee di processo. I rifiuti conferiti in impianto sono raggruppabili in 8 miscele in funzione della classificazione, della Applicata da progetto / NO Da applicare entro pag.99

100 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi f. identifying the appropriate treatment for each waste to be received at the installation (see Section ) by identifying a suitable treatment method for each new waste enquiry and having a clear methodology in place to assess the treatment of waste, that considers the physico-chemical properties of the individual waste and the specifications for the treated waste. Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta compatibilità chimica e della linea di trattamento alla quale sono destinati. Ciascun rifiuto conferito, a cui il produttore attribuisce il codice CER, è accompagnato dal relativo formulario di trasporto. Il conferimento dei rifiuti è pianificato settimanalmente sulla base della tipologia del rifiuto, della capacità residua di stoccaggio/ miscelazione e capacità di trattamento specifica Applicata da progetto / NO Da applicare entro 8. implement an acceptance procedure containing at least the following items (see Section ): a. a clear and specified system allowing the operator to accept wastes at the receiving plant only if a defined treatment method and disposal/recovery route for the ouput of the treatment is determined (see pre-acceptance in BAT number 7). Regarding the planning for the acceptance, it needs to be guaranteed that the necessary storage (see Section ), treatment capacity and dispatch conditions (e.g. acceptance criteria of the output by the other installation) are also respected b. measures in place to fully document and deal with acceptable wastes arriving at the site, such as a pre-booking system, to ensure e.g. that sufficient capacity is available c. clear and unambiguous criteria for the rejection of wastes and the reporting of all non conformances d. a system for identifying the maximum capacity limit of waste that can be stored at the facility (related to BAT number 10.b, 10.c, 27 and 24.f) e. visually inspect the waste IN to check compliance with the description Si vedano i documenti: - RA1 Relazione tecnica di processo - RA11 Piano di Monitoraggio e Controllo - S4 Protocollo di stoccaggio rifiuti Si veda la BAT 7 pag.100

101 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi received during the pre-acceptance procedure. For some liquid and hazardous waste, this BAT is not applicable (see Section ). Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Applicata da progetto / NO Da applicare entro 9. implement different sampling procedures for all different incoming waste vessels delivered in bulk and/or containers. These sample procedures may contain the following items (see Section ): a. sampling procedures based on a risk approach. Some elements to consider are the type of waste (e.g. hazardous or non-hazardous) and the knowledge of the customer (e.g. waste producer) b. check on the relevant physico-chemical parameters. The relevant parameters are related to the knowledge of the waste needed in each case (see BAT number 6) c. registration of all waste materials d. have different sampling procedures for bulk (liquid and solids), large and small containers and laboratory smalls. The number of samples taken should increase with the number of containers. In extreme situations, small containers must all be checked against the accompanying paperwork. The procedure should contain a system for recording the number of samples and degree of consolidation e. details of the sampling of wastes in drums within designated storage, e.g. the timescale after receipt f. sample prior to acceptance g. maintenance of a record at the installation of the sampling regime for each load, together with a record of the justification for the selection of each option h. a system for determining and recording: a suitable location for the sampling points the capacity of the vessel sampled (for samples from drums, an additional parameter would be the total number of drums) the number of samples and degree of consolidation the operating conditions at the time of sampling. i. a system to ensure that the waste samples are analysed (see Section ) j. in the case of cold ambient temperatures, a temporary storage may be needed in order to allow sampling after defrosting. This may affect the Si veda la BAT 7 pag.101

102 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi applicability of some of the above items in this BAT (see Section ). Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Applicata da progetto / NO Da applicare entro 10. have a reception facility covering at least the following issues (see Section ): a. have a laboratory to analyse all the samples at the speed required by BAT. Typically this requires having a robust quality assurance system, quality control methods and maintaining suitable records for storing the analyses results. Particularly for hazardous wastes, this often means that the laboratory needs to be on-site b. have a dedicated quarantine waste storage area as well as written procedures to manage non-accepted waste. If the inspection or analysis indicates that the wastes fail to meet the acceptance criteria (including, e.g. damaged, corroded or unlabeled drums) then the wastes can be temporarily stored there safely. Such storage and procedures should be designed and managed to promote the rapid management (typically a matter of days or less) to find a solution for that waste c. have a clear procedure dealing with wastes where inspection and/or analysis prove that they do not fulfil the acceptance criteria of the plant or do not fit with the waste description received during the pre-acceptance procedure. The procedure should include all measures as required by the permit or national/international legislation to inform competent authorities, to safely store the delivery for any transition period or to reject the waste and send it back to the waste producer or to any other authorized destination d. move waste to the storage area only after acceptance of the waste (related to BAT number 8) e. mark the inspection, unloading and sampling areas on a site plan f. have a sealed drainage system (related to BAT number 63) g. a system to ensure that the installation personnel who are involved in the sampling, checking and analysis procedures are suitably qualified and adequately trained, and that the training is updated on a regular basis (related to BAT number 5) h. the application of a waste tracking system unique identifier (label/code) to Si vedano MTD 11, BAT e il documento S4 Protocollo di stoccaggio rifiuti pag.102

103 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi each container at this stage. The identifier will contain at least the date of arrival on-site and the waste code (related to BAT number 9 and 12). Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Applicata da progetto / NO Da applicare entro Waste OUT To improve the knowledge of the waste OUT, BAT is to: 11. analyse the waste OUT according to the relevant parameters important for the receiving facility (e.g. landfill, incinerator) (see Section ) E eseguito il monitoraggio delle quantità e della qualità delle varie tipologie di rifiuto in uscita dall impianto, intendendo come uscita il conferimento di rifiuti presso impianti terzi. Nei rifiuti destinati ad impianti terzi verranno ricercati i parametri necessari alla classificazione e alla verifica dell accettabilità agli impianti di destinazione. In Tabella 25 del RA11 Piano di Monitoraggio e Controllo vengono riepilogati i controlli eseguiti. Nel registro degli autocontrolli Registro Analisi Rifiuti Inviati A Smaltimento vengono riportate con frequenza MENLE: - le quantità, di ogni tipologia di rifiuto in uscita dall impianto, - i risultati dei controlli analitici, - le NON CONFORMITA rilevate Management systems BAT is to: 12. have a system in place to guarantee the traceability of waste treatment. Different procedures may be needed to take into account the physico-chemical properties of the waste (e.g. liquid, solid), type of WT process (e.g. continuous, batch) as well as the changes that may occur to the physico-chemical properties of the wastes when the WT is carried out. A good traceability system contains the following items (see Section ): a. documenting the treatments by flow charts and mass balances (see Section Si vedano i documenti: - RA1 Relazione tecnica di processo - S4 Protocollo di stoccaggio rifiuti pag.103

104 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi and this is also related to BAT number 2.a) b. carrying out data traceability through several operational steps (e.g preacceptance/ acceptance/storage/treatment/dispatch). Records can be made and kept up-to-date on an ongoing basis to reflect deliveries, on-site treatment and dispatches. Records are typically held for a minimum of six months after the waste has been dispatched c. recording and referencing the information on waste characteristics and the source of the waste stream, so that it is available at all times. A reference number needs to be given to the waste and needs to be obtainable at any time in the process to enable the operator to identify where a specific waste is in the installation, the length of time it has been there and the proposed or actual treatment route d. having a computer database/series of databases, which are regularly backed up. The tracking system operates as a waste inventory/stock control system and includes: date of arrival on-site, waste producer details, details on all previous holders, an unique identifier, pre-acceptance and acceptance analysis results, package type and size, intended treatment/disposal route, an accurate record of the nature and quantity of wastes held on-site including all hazards details on where the waste is physically located in relation to a site plan, at which point in the designated disposal route the waste is currently positioned e. only moving drums and other mobile containers between different locations (or loaded for removal off site) under instructions from the appropriate manager, ensuring that the waste tracking system is amended to record these changes (see Section ). 13. have and apply mixing/blending rules oriented to restrict the types of wastes that can be mixed/blended together in order to avoid increasing pollution emission of down-stream waste treatments. These rules need to consider the type of waste (e.g. hazardous, nonhazardous), waste treatment to be applied as well as the following steps that will be carried out to the waste OUT (see Section 4.1.5) Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Si vedano i documenti: - RA1 Relazione tecnica di processo - S4 Protocollo di stoccaggio rifiuti Applicata da progetto / NO Da applicare entro pag.104

105 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 14. have a segregation and compatibility procedure in place (see Section and this is also related to BAT number 13 and 24.c), including: a. keeping records of the testing, including any reaction giving rise to safety parameters (increase in temperature, generation of gases or raising of pressure); a record of the operating parameters (viscosity change and separation or precipitation of solids) and any other relevant parameters, such as generation of odours (see Sections and ) b. packing containers of chemicals into separate drums based on their hazard classification. Chemicals which are incompatible (e.g. oxidisers and flammable liquids) should not be stored in the same drum (see Section ). Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Si vedano i documenti: - RA1 Relazione tecnica di processo - S4 Protocollo di stoccaggio rifiuti Applicata da progetto / NO Da applicare entro 15. have an approach for improving waste treatment efficiency. This typically includes the finding of suitable indicators to report WT efficiency and a monitoring programme (see Section and this is also related to BAT number 1) 16. produce a structured accident management plan (see Section 4.1.7) 17. have and properly use an incident diary (see Section and related to BAT number 1 and to quality management system) Si riportano gli indicatori individuati (cfr elaborato RA11: Piano di monitoraggio e controllo): - rapporto consumo metano su emulsione oleose conferite (Nm3/t) -rapporto consumo additivi in soluzione su rifiuto conferito (l/t) - rapporto consumo additivi solidi (calce, poli) su rifiuto conferito (kg/t) - rapporto consumo idrico pozzo su rifiuto conferito (l/t) - rapporto consumo energia elettrica su rifiuto conferito (kwh/t) - rapporto fanghi prodotti per quantità di refluo scaricato in fogna nera (kg/m3) Prima dell avvio dell impianto sarà adottato un piano di gestione degli incidenti occorsi sull impianto Prima dell avvio dell impianto sarà adottato un registro degli incidenti occorsi sull impianto Entro avviamento dell impianto Entro avviamento dell impianto pag.105

106 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 18. have a noise and vibration management plant in place as part of the EMS (see Section and this is also related to BAT number 1). For some WT installations, noise and vibration may not be an environmental problem 19. consider any future decommissioning at the design stage. For existing installations and where decommissioning problems are identified, put a programme to minimise these problems in place (see Section and this is also related to BAT number 1.i). Utilities and raw material management BAT is to: 20. provide a breakdown of the energy consumption and generation (including exporting) by the type of source (i.e. electricity, gas, liquid conventional fuels, solid conventional fuels and waste) (see Section and related to BAT number 1.k). This involves: a. reporting the energy consumption information in terms of delivered energy b. reporting the energy exported from the installation c. providing energy flow information (for example, diagrams or energy balances) showing how the energy is used throughout the process. Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta I trattamenti previsti non comportano significative problematiche di vibrazioni Anche il rumore non costituisce un impatto ambientale critico: si vedano i documenti - RA08: Relazione di impatto acustico - integrazioni alla relazione previsionale di impatto acustico In fase di avviamento dell impianto è comunque prevista la verifica del reale impatto con misure fonometriche. Si veda il documento - RA09: Piano per il ripristino dell area - rev.1 L impianto sarà dotato di subcontatori per la contabilizzazione dell energia consumata e prodotta: - Energia elettrica consumata 1) Palazzina uffici 2) Stoccaggio 3) Trattamento chimico-fisico 4) Trattamento biologico 5) Trattamento emulsioni oleose 6) Trattamento effluenti gassosi - Energia elettrica prodotta 1) Impianto fotovoltaico - Gas metano consumato 1) Palazzina uffici 2) Trattamento emulsioni oleose Applicata da progetto / NO Da applicare entro pag.106

107 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 21. continuously increase the energy efficiency of the installation, by (see Section ): a. developing an energy efficiency plan b. using techniques that reduce energy consumption and thereby reduce both direct (heat and emissions from on-site generation) and indirect (emissions from a remote power station) emissions c. defining and calculating the specific energy consumption of the activity (or activities), setting key performance indicators on an annual basis (e.g. MWh/tonne of waste processed) (related to BAT number 1.k and 20). 22. carry out an internal benchmarking (e.g. on an annual basis) of raw materials consumption (related to BAT number 1.k). Some applicability limitations have been identified and these are mentioned in Section explore the options for the use of waste as a raw material for the treatment of other wastes (see Section ). If waste is used to treat other wastes, then to have a system in place to guarantee that the waste supply is available. If this cannot be guaranteed, a secondary treatment or other raw materials should be in place in order to avoid any unnecessary waiting treatment time (see Section ) Storage and handling BAT is to: 24. apply the following techniques related to storage (see Section ): a. locating storage areas: away from watercourses and sensitive perimeters, and Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Sulla base delle informazioni dedotte dai subcontatori saranno elaborati diagrammi di distribuzione dell energia. Il progetto prevede già l impiego di apparecchiature a ridotto consumo energetico specifico. I subcontatori installati consentiranno di rilevare più facilmente eventuali efficientemente energetici necessari. Per gli indicatori di prestazione si veda la BAT n.15 Sarà eseguito un benchmarking interno con cadenza annuale finalizzato a valutare il consumo delle materie prime e sulla loro qualità. L esito dell analisi sarà riportato nel report annuale sull applicazione dell AIA da inviarsi alla Provincia. Il progetto prevede la miscelazione di rifiuti acidi con rifiuti alcalini per eseguire la neutralizzazione dei medesimi. All occorrenza possono essere aggiunti H2SO4 o NaOH. L acqua trattata in uscita dall impianto è riutilizzata quale acqua demi necessaria nella sezione di trattamento emulsioni e quale acqua di lavaggio platee ed apparecchiature a. Lo stoccaggio è localizzato: - lontano da corsi d acqua (>10 m) o aree sensibili - in modo da inviare i rifiuti direttamente dallo Applicata da progetto / NO Da applicare entro Entro un anno dall avviamento dell impianto pag.107

108 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi in such a way so as to eliminate or minimise the double handling of wastes within the installation b. ensuring that the storage area drainage infrastructure can contain all possible contaminated run-off and that drainage from incompatible wastes cannot come into contact with each other c. using a dedicated area/store which is equipped with all necessary measures related to the specific risk of the wastes for sorting and repackaging laboratory smalls or similar waste. These wastes are sorted according to their hazard classification, with due consideration for any potential incompatibility problems and then repackaged. After that, they are removed to the appropriate storage area d. handling odorous materials in fully enclosed or suitably abated vessels and storing them in enclosed buildings connected to abatement e. ensuring that all connections between the vessels are capable of being closed via valves. Overflow pipes need to be directed to a contained drainage system (i.e. the relevant bunded area or another vessel) f. having measures available to prevent the building up of sludges higher than a certain level and the emergence of foams that may affect such measures in liquid tanks, e.g. by regularly controlling the tanks, sucking out the sludges for appropriate further treatment and using anti-foaming agents g. equipping tanks and vessels with suitable abatement systems when volatile emissions may be generated, together with level meters and alarms. These systems need to be sufficiently robust (able to work if sludge and foam is present) and regularly maintained h. storing organic waste liquid with a low flashpoint under a nitrogen atmosphere to keep it inertised. Each storage tank is put in a waterproof retention area. Gas effluents are collected and treated. Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta stoccaggio al trattamento, senza necessità di rilanci in serbatoi intermedi b. I rifiuti sono stoccati in bacini di contenimento suddivisi per compatibilità. I bacini sono dimensionati per contenere eventuali gocciolamenti e, nel caso di serbatoi monoparete, il 110% del serbatoio più capiente o 1/3 della capacità complessiva della sezione c. L area di travaso da colli in serbatoio di stoccaggio è utilizzabile, all occorrenza, come area per il ricondizionamento (sostituzione dell imballo) di colli danneggiati. L area è confinata e capace di raccogliere l intero volume di ogni singolo collo (max litri) d. Tutti i serbatoi di stoccaggio sono posti sotto aspirazione e collegati all impianto di abbattimento effluenti gassosi, compresi quelli odorigeni: torre dei abbattimento bistadio acida/alcalina-ossidante. e. Tutti i serbatoi di stoccaggio sono dotati di valvola di intercettazione di fondo. Le tubazioni di troppopieno recapitano in guardia idraulica posta direttamente nel bacino di pertinenza di ciascun serbatoio o gruppo di serbatoi. f. E prevista la verifica annuale del livello dei fanghi sul fondo dei serbatoi (mediante apertura del passo d uomo) e l eventuale pulizia. Il problema dell eventuale presenza di schiume è superato mediante l installazione di misuratori di livello radar. g. vedere precedente punto d h. non applicabile. I rifiuti conferibili devono Applicata da progetto / NO Da applicare entro pag.108

109 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta avere punto di infiammabilità > 90 C Applicata da progetto / NO Da applicare entro 25. separately bund the liquid decanting and storage areas using bunds which are impermeable and resistant to the stored materials (see Section ) 26. apply the following techniques concerning tank and process pipework labelling (see Section ): a. clearly labelling all vessels with regard to their contents and capacity, and applying an unique identifier. Tanks need to have an appropriately labelled system depending on their use and contents b. ensuring that the label differentiates between waste water and process water, combustible liquid and combustible vapour and the direction of flow (i.e. in or outflow) c. keeping records for all tanks, detailing the unique identifier; capacity; its construction, including materials; maintenance schedules and inspection results; fittings; and the waste types which may be stored/treated in the vessel, including flashpoint limits. Vedere BAT 24, punto b. a. L etichettatura funzionale al deposito preliminare dei rifiuti in scaffalatura è applicata su ciascun collo ed identifica: - Il produttore - CER - Formulario di trasporto - No. collo/no. colli del lotto - Gruppo di miscelazione (da 1 a 8 escluso il 6 fanghi da fosse settiche perché non conferiti in colli) - Colorazione per destinazione in scaffalatura (bianco per RNP, nero per RP non acidi né alcalini, arancione per RP acidi, violetto per RP alcalini L etichetta riporta anche la dicitura data lavorazione da compilare prima di dare seguito alle operazioni di miscelazione Ogni serbatoio di stoccaggio è identificato da un etichetta indicante il n. identificativo e la tipologia di miscela stoccabile Per analoghi motivi di sicurezza le linee di carico dei rifiuti a ph estremo così come le altre tubazioni di processo saranno identificate mediante bande colorate in conformità alla UNI Ogni serbatoio è dotato di datasheet indicante n.identificativo, capacità utile, materiale, altezza, pag.109

110 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta diametro, tipologie di rifiuto conferibili. Al datasheet saranno allegati i programmi di manutenzione e le schede di intervento. Applicata da progetto / NO Da applicare entro 27. take measures to avoid problems that may be generated from the storage/accumulation of waste. This may conflict with BAT number 23 when waste is used as a reactant (see Section ) 28. apply the following techniques when handling waste (see Section ): a. having systems and procedures in place to ensure that wastes are transferred to the appropriate storage safely b. having in place a management system for the loading and unloading of waste in the installation, which also takes into consideration any risks that these activities may incur. Some options for this include ticketing systems, supervision by site staff, keys or colour-coded points/hoses or fittings of a specific size c. ensuring that a qualified person attends the waste holder site to check the laboratory smalls, the old original waste, waste from an unclear origin or undefined waste (especially if drummed), to classify the substances accordingly and to package into specific containers. In some cases, the individual packages may need to be protected from mechanical damage in the drum with fillers adapted to the packaged waste properties d. ensuring that damaged hoses, valves and connections are not used e. collecting the exhaust gas from vessels and tanks when handling liquid waste Si veda il documento - S4 Protocollo di stoccaggio rifiuti I rifiuti liquidi non evidenziano particolari problematiche nella fase di stoccaggio. I rifiuti fangosi pompabili sono periodicamente posti in ricircolo con apposite pompe. Eventuali problemi di reazioni indesiderate quali ad esempio la precipitazione di solidi per miscelazione di rifiuti compatibili sono valutati preliminarmente con test di miscibilità. Si veda il documento - S4 Protocollo di stoccaggio rifiuti a./b. le linee di trasferimento sono distinte per tipologie di rifiuti. il trasferimento dei rifiuti liquidi è eseguito da personale qualificato dell impianto. Si veda anche la BAT 26 c. E previsto che annualmente sia eseguita una verifica di omologa con campionamento presso il produttore del rifiuto e controllo delle modalità di confezionamento e trasporto. Il personale che esegue la verifica è perito in chimica o laureato in chimica. d. Tutte le tubazioni e valvole dell impianto sono a vista e facilmente ispezionabili quotidianamente. Eventuali linee con presenza di danni o gocciolamenti possono essere momentaneamente messe fuori servizio. e. Tutti i serbatoi sono collegati all impianto, ove applicabile pag.110

111 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi f. unloading solids and sludge in closed areas which are fitted with extractive vent systems linked to abatement equipment when the handled waste can potentially generate emission to air (e.g. odours, dust, VOCs) (see Section ) g. using a system to ensure the bulking of different batches only takes place with compatibility testing (see Section and and this is also related to BAT number 13, 14 and 30). 29. ensure that the bulking/mixing to or from packaged waste only takes place under instruction and supervision and is carried out by trained personnel. For certain types of wastes, such a bulking/mixing needs to be carried out under local exhaust ventilation (see Section ) 30. ensure that chemical incompatibilities guide the segregation required during storage (see Section and and this is also related to BAT number 14) 31. apply the following techniques when containerised wastes are handled (see Section ): a. storing of containerised wastes under cover. This can also be applied to any container that is held in storage pending sampling and emptying. Some exceptions on the applicability of this technique related to containers or waste not affected by ambient conditions (e.g. sunlight, temperature, water) have been identified (see Section ). Covered areas need to have adequate provision for ventilation b. maintaining the availability and access to storage areas for containers holding substances that are known to be sensitive to heat, light and water, under cover and protected from heat and direct sunlight. Other common techniques not mentioned above BAT is to: 32. perform crushing, shredding and sieving operations in areas fitted with extractive vent systems linked to abatement equipment (see Section ) Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta centralizzato di trattamento sfiati. f. l impianto non riceve rifiuti solidi o fangosi non pompabili. I fanghi da filtropressa sono stoccati in area chiusa posta sotto aspirazione e collegata all impianto centralizzato di trattamento sfiati. g. la miscelazione di diversi lotti di rifiuti è eseguita solo fra determinate tipologie e previo test di laboratorio di compatibilità. Si veda il documento S4 Protocollo di stoccaggio rifiuti Si veda il documento S4 Protocollo di stoccaggio rifiuti Per la qualifica del personale si veda la BAT 5 Si veda il documento S4 Protocollo di stoccaggio rifiuti e la BAT 26 a. I fanghi disidratati da filtropressa e da centrifuga nonché la mondiglia e il grigliato derivanti dalle operazioni di pretrattamento sono stoccati, in attesa di smaltimento, in apposite area confinata posta sotto aspirazione e collegata all impianto centralizzato di trattamento sfiati. b. Tutti i rifiuti sono stoccati all interno del capannone, al riparo dagli agenti atmosferici Non sono eseguite operazioni di triturazione/frantumazione. Lo sgrigliatore e i Applicata da progetto / NO, Ove Da applicare entro pag.111

112 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi when handling materials that can generate emission to air (e.g. odours, dust, VOCs) 33. perform crushing/shredding operations (see Sections and 4.6) under full encapsulation and under an inert atmosphere for drums/containers containing flammable or highly volatile substances. This will avoid ignition. The inert atmosphere is to be abated 34. perform washing processes considering (see Section ): a. identifying the washed components that may be present in the items to be washed (e.g. solvents) b. transfering washings to appropriate storage and then treating them in the same way as the waste from which they were derived c. using treated waste water from the WT plant for washing instead of fresh water. The resultant waste water can then be treated in the WWTP or re-used in the installation. Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta cassonetti di raccolta grigliato e mondiglia sono collegati mediante bocchelli e cappe aspiranti all impianto centralizzato di trattamento sfiati. Non sono eseguite operazioni di triturazione/frantumazione. a. Sono sottoposti a lavaggio solo i colli sottoposti a travaso in serbatoio e riutilizzabili (non danneggiati). La composizione dei rifiuti contenuti è nota sia dall omologa che dai test di compatibilità preventivi al trasferimento. b. le acque di lavaggio sono trasferite nel medesimo serbatoio in cui è trasferito il rifiuto. c. per le operazioni di lavaggio è utilizzata l acqua in uscita dall impianto di trattamento biologico Air emission treatments To prevent or control the emissions mainly of dust, odours and VOC and some inorganic compounds, BAT is to: 35. restrict the use of open topped tanks, vessels and pits by: a. not allowing direct venting or discharges to air by linking all the vents to suitable abatement systems when storing materials that can generate emissions to the air (e.g. odours, dust, VOCs) (see Section ) b. keeping the waste or raw materials under cover or in waterproof packaging (see Section and this is also related to BAT number 31.a) c. connecting the head space above the settlement tanks (e.g. where oil treatment is a pretreatment process within a chemical treatment plant) to the overall site exhaust and scrubber units (see Section ). 36. use an enclosed system with extraction, or under depression, to a suitable abatement plant. This technique is especially relevant to processes which involve the transfer of volatile liquids, including during tanker charging/discharging (see Section 4.6.1) a./b./c. Tutti i serbatoi di stoccaggio rifiuti e le apparecchiature di trattamento delle varie sezioni dell impianto sono interni al capannone e collegati all impianto centralizzato di trattamento sfiati. Si veda BAT 35. Non sono comunque conferibili all impianto liquidi volatili. Applicata da progetto / NO applicabile NO, Non applicabile Da applicare entro pag.112

113 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 37. apply a suitably sized extraction system which can cover the holding tanks, pretreatment areas, storage tanks, mixing/reaction tanks and the filter press areas, or to have in place a separate system to treat the vent gases from specific tanks (for example, activated carbon filters from tanks holding waste contaminated with solvents) (see Section 4.6.1) 38. correctly operate and maintain the abatement equipment, including the handling and treatment/disposal of spent scrubber media (see Section ) 39. have a scrubber system in place for the major inorganic gaseous releases from those unit operations which have a point discharge for process emissions. Install a secondary scrubber unit to certain pretreatment systems if the discharge is incompatible, or too concentrated for the main scrubbers (see Section ) 40. have leak detection and repair procedures in place in installations a) handling a large number of piping components and storage and b) compounds that may leak easily and create an environmental problem (e.g. fugitive emissions, soil contamination) (see Section 4.6.2). This may be seen as an element of the EMS (see BAT number 1) 41. reduce air emission to the following levels by using a suitable combination of preventive and/or abatement techniques (see Section 4.6). The techniques mentioned above in the BAT Air emission treatments section (BAT numbers 35 41) also contribute to achieve these values Waste water management BAT is to: Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Si veda BAT 35. Per il trattamento degli sfiati della sezione di trattamento emulsioni oleose è altresì previsto un pretrattamento a condensazione/carboni attivi Si veda il documento RA11 Piano di Monitoraggio e Controllo, Tabella 7. Controllo Sistemi di depurazione dell aria L impianto di trattamento effluenti gassosi è costituito da colonna scrubber doppio stadio. Non sono necessari scrubber secondari, stanti le contenute concentrazioni di inquinanti. Si veda anche MTD 51 Il SGA certificate ISO14001 comprenderà una procedura specifica atta a rilevare e riparare le perdite. I limiti di emissione di COV sono quelli riportati nella tabella E.1.1 del documento E4 schede AIA Il limite di 20 mg/nmc è leggermente superato (22,5) solo considerando anche i COV di classe IV. Le polveri sono prodotte solamente nel carico della calce (emission saltuaria). Il filtro installato garantisce un livello di emissione inferiore a 50 mg/nmc Applicata da progetto / NO Da applicare entro Adozione del SGA conforme alla ISO entro il secondo anno di esercizio NO pag.113

114 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 42. reduce the water use and the contamination of water by (see Sections and 4.7.1): a. applying site waterproofing and storage retention methods b. carrying out regular checks of the tanks and pits especially when they are underground c. applying separated water drainage according to the pollution load (roof water, road water, process water) d. applying a security collection basin e. performing regular water audits, with the aim of reducing water consumption and preventing water contamination f. segregating process water from rainwater (see Section and this is also related to BAT number 46). 43. have procedures in place to ensure that the effluent specification is suitable for the on-site effluent treatment system or discharge (see Section 4.7.1) Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta a. la pavimentazione del capannone, così come le baie di conferimento rifiuti, sono realizzati in cls industriale impermeabile b. non sono previsti serbatoi interrati. Tutte le apparecchiature sono ispezionabili a vista, i serbatoi di stoccaggio sono dotati di bacino di contenimento o di sistema di rilevazione delle perdite. c. Le acque meteoriche non contaminate da superfici coperte e da viabilità non operativa sono raccolte in rete separate dalle acque meteoriche potenzialmente contaminate. Si veda il documento RA7 Piano di gestione acque meteoriche dilavanti. Le acque di processo sono gestite in fognatura industriale con ricircolo in testa all impianto d. i serbatoi di stoccaggio sono dotati di bacino di contenimento di capacità pari al 110% del maggiore o a 1/3 del volume totale. In alternativa sono presenti serbatoi doppia parete con monitoraggio in continuo dell intercapedine e con bacini di raccolta gocciolamenti di volume ridotto. e. E previsto il monitoraggio dell indicatore rapporto consumo idrico pozzo su rifiuto conferito (l/t) (cfr elaborato RA11: Piano di monitoraggio e controllo) f. si veda la precedente lettera c. Si vedano anche MTD 46 e 60 Si veda BAT 42 Applicata da progetto / NO, parzialmente Da applicare entro pag.114

115 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Applicata da progetto / NO Da applicare entro 44. avoid the effluent by-passing the treatment plant systems (see Section 4.7.1) 45. have in place and operate an enclosure system whereby rainwater falling on the processing areas is collected along with tanker washings, occasional spillages, drum washings, etc. and returned to the processing plant or collected in a combined interceptor (see Section 4.7.1) 46. segregrate the water collecting systems for potentially more contaminated waters from less contaminated water (see Section 4.7.2) 47. have a full concrete base in the whole treatment area, that falls to internal site drainage systems which lead to storage tanks or to interceptors that can collect rainwater and any spillage. Interceptors with an overflow to sewer usually need automatic monitoring systems, such as ph checks, which can shut down the overflow (see Section and this is also related to BAT number 63), 48. collect the rainwater in a special basin for checking, treatment if contaminated and further use (see Section 4.7.1) Le acque in uscita dalla sezione finale di trattamento biologico (permeato) sono in parte riutilizzate in impianto. Le acque di prima pioggia sono riutilizzate in impianto. 49. maximise the re-use of treated waste waters and use of rainwater in the installation (see Section 4.7.1) Si vedano - il par. 4.2 e la MTD 46 del presente documento - il documento RA7 Piano di gestione acque meteoriche dilavanti. 50. conduct daily checks on the effluent management system and to maintain a log of all checks carried out, by having a system for monitoring the effluent discharge and sludge quality in place (see Section 4.7.1) E previsto il monitoraggio con periodicità diversa (anche inferiore alle 24 ore) degli scarichi nonché il monitoraggio delle caratteristiche dei fanghi prodotti. Si veda il documento RA11: Piano di monitoraggio e controllo tabelle 3, 6 e 25 pag.115

116 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 51. firstly identify waste waters that may contain hazardous compounds (e.g. adsorbable organically bound halogens (AOX); cyanides; sulphides; aromatic compounds; benzene or hydrocarbons (dissolved, emulsified or undissolved); and metals, such as mercury, cadmium, lead, copper, nickel, chromium, arsenic and zinc) (see Section 4.7.2). Secondly,segregate the previously identified waste water streams on-site and thirdly, specifically treat waste water on-site or off-site. 52. ultimately after the application of BAT number 42, select and carry out the appropriate treatment technique for each type of waste water (see Section 4.7.1) 53. implement measures to increase the reliability with which the required control and abatement performance can be carried out (for example, optimising the precipitation of metals) (see Section 4.7.1) 54. identify the main chemical constituents of the treated effluent (including the make-up of the COD) and to then make an informed assessment of the fate of these chemicals in the environment (see Section and their applicability restrictions identified) 55. only discharge the waste water from its storage after the conclusion of all the treatment measures and a subsequent final inspection (see Section 4.7.1) Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta L impianto di trattamento prevede il ricircolo e il trattamento dei flussi di acque prodotte nel trattamento in ragione delle relative caratteristiche chimico-fisiche. Ad esempio le acque madri dal trattamento di disidratazione fanghi sono ricircolate in testa al relativo buffer, separate fra acque da RP e RNP, le acque da centrifugazione fanghi biologici sono rilanciate in testa alla vasca di equalizzazione. Le acque reflue del processo di trattamento sono inviate allo scarico in fognatura nera. Si vedano i documenti - RA1 Relazione di processo - PA111, PA121, PA131, PA141, PA151 (schemi di flusso) Si vedano BAT 51 e BAT42 L affidabilità del processo di abbattimento è preventivamente testata nel laboratorio interno La composizione delle acque trattate è costantemente monitorata. Si veda il documento RA11: Piano di monitoraggio e controllo tabelle 3, 6 Dette acque confluiscono in fognatura nera che recapita a depuratore consortile e non direttamente in ambiente Il permeato in uscita dal comparto di ultrafiltrazione è trasferito in vasca di accumulo suddivisa in due comparti per il funzionamento alternato tra la fase di stasi e quella di scarico in Applicata da progetto / NO, Per quanto applicabile Da applicare entro pag.116

117 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 56. achieve the following water emission values before discharge Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta pubblica fognatura. Nella fase di stasi sono eseguite le analisi speditive per verificare prima di ogni scarico l efficienza del ciclo depurativo. Si veda il presente documento, par Il trattamento è finalizzato al rispetto dei limiti di emissione allo scarico in fognatura Tab.3, All.5 alla Parte terza del D.Lgs.152/06. Si veda MTD 94 Applicata da progetto / NO NO Da applicare entro by applying a suitable combination of techniques mentioned in Sections and 4.7. The techniques mentioned above in this section on waste water management (BAT number 42 55) also contribute to reach these values. Management of the process generated residues BAT is to: 57. have a residue management plan (see Section 4.8.1) as part of the EMS including: a. basic housekeeping techniques (related to BAT number 3) b. internal benchmarking techniques (see Section and this is also related to BAT numbers 1.k and 22). 58. maximise the use of re-usable packaging (drums, containers, IBCs, palettes, etc.) (see Section 4.8.1) 59. re-use drums when they are in a good working state. In other cases, they are to be sent for appropriate treatment (see Section 4.8.1) Il SGA certificate ISO14001 comprenderà una procedura per la gestione dei rifiuti prodotti Dopo il trasferimento dei rifiuti conferiti in colli nei serbatoi di stoccaggio i contenitori sono lavati e riutilizzati per contenere nuovamente rifiuti di caratteristiche compatibili con i precedenti. Sono smaltiti solamente i contenitori danneggiati o non idonei (rimasti sporchi, di dimensioni troppo ridotte, ecc.) Adozione del SGA conforme alla ISO entro il secondo anno di esercizio. pag.117

118 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 60. keep a monitoring inventory of the waste on-site by using records of the amount of wastes received on-site and records of the wastes processed (see Section and this is also related to BAT number 27) 61. re-use the waste from one activity/treatment possibly as a feedstock for another (see Section and this is also related to BAT number 23) Soil contamination To prevent soil contamination BAT is to: 62. provide and then maintain the surfaces of operational areas, including applying measures to prevent or quickly clear away leaks and spillages, and ensuring that maintenance of drainage systems and other subsurface structures is carried out (see Section 4.8.2) 63. utilise an impermeable base and internal site drainage (see Section , and 4.8.2) 64. reduce the installation site and minimise the use of underground vessels and pipework (see Section and this is also related to BAT number 10.f, 25, and 40) Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta E previsto l utilizzo di n.3 registri di carico e scarico: - un registro dei rifiuti conferiti nei serbatoi di stoccaggio, che, nelle condizioni ordinarie, coincidono con i rifiuti inviati a trattamento - un registro dei rifiuti prodotti - un registro dei rifiuti conferiti in colli I rifiuti acidi e alcalini possono essere utilizzati per la reciproca neutralizzazione. Si veda la BAT 23 Il capannone è provvisto di pavimentazione industriale impermeabile e di fognatura interna che recapita eventuali gocciolamenti e perdite in testa all impianto. La gestione di eventuali perdite, sempre confinate all interno del capannone, è in gran parte automatizzata per mezzo pompe di sollevamento (baie di scarico, zone di travaso colli, ecc). A seguito di sversamenti accidentali la porzione di pavimentazione interessata è prontamente lavata. Si veda anche la BAT 42 Non sono previsti né serbatoi né tubazioni di processo interrati. Applicata da progetto / NO Da applicare entro 5.2 BAT for specific types of waste treatments Biological treatments BAT is to: pag.118

119 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 65. use the following techniques for storage and handling in biological systems (see Section 4.2.2): a. for less odour-intensive wastes, use automated and rapid action doors (opening times of the doors being kept to a minimum) in combination with an appropriate exhaust air collection device resulting in an under pressure in the hall b. for highly odour-intensive wastes, use closed feed bunkers constructed with a vehicle sluice c. house and equip the bunker area with an exhaust air collection device. 66. adjust the admissible waste types and separation processes according to the type of process carried out and the abatement technique applicable (e.g. depending on the content of nonbiodegradable components) (see Section 4.2.3) 67. use the following techniques when applying anaerobic digestion (see Sections and 4.2.5): a. application of a close integration between the process with the water management b. a recycling of the maximum amount of waste water to the reactor. See some operational issues that may appear when applying this technique in Section c. operate the system under thermophilic digestion conditions. For certain types of wastes, thermophilic conditions cannot to be reached (see Section 4.2.4) d. measure TOC, COD, N, P and Cl levels in the inlet and outlet flows. When a better control of the process is required, or a better quality of the waste OUT, more parameters are necessary for measuring and controlling e. maximise the production of biogas. This technique needs to consider the Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Si ritiene che la BAT sia riferita principalmente ai rifiuti solidi/fanghi biologici. I fanghi biologici da centrifuga sono stoccati in apposita area confinata munita di porte automatiche ad azionamento rapido mantenuta sotto aspirazione e collegata al sistema centralizzato di trattamento effluenti gassosi. Le vasche di equalizzazione, denitrificazione ed ossidazione biologica sono anch esse tenute dotate di copertura collegate al sistema centralizzato di trattamento effluenti gassosi. Alla sezione biologica sono conferiti direttamente solo talune tipologie di rifiuti ad alto contenuto organico e prive di sostanze non biodegradabili o nocive per detta sezione. Le altre tipologie di rifiuti sono previamente trattate nella sezione chimico-fisica Si veda il paragrafo del presente documento Il processo non prevede la fase di digestione anaerobica. Applicata da progetto / NO, per quanto applicabile NO, non applicabile Da applicare entro pag.119

120 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi effect on the digestate and biogas quality. Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Applicata da progetto / NO Da applicare entro 68. reduce the air emissions of the exhaust gas when using biogas as a fuel by restricting the emissions of dust, NOx, SOx, CO, H2S and VOC by using an appropriate combination of the following techniques (see Section 4.2.6): a. scrubbing the biogas with iron salts b. using de-nox techniques such as SCR c. using a thermal oxidation unit d. using activated carbon filtration. 69. improve the mechanical biological treatments (MBT) by (see Sections 4.2.2, 4.2.3, 4.2.8, , ): a. using fully enclosed bioreactors b. avoiding anaerobic conditions during aerobic treatment by controlling the digestion and the air supply (by using a stabilised air circuit) and by adapting the aeration to the actual biodegradation activity c. using water efficiently d. thermally insulating the ceiling of the biological degradation hall in aerobic processes e. minimising the exhaust gas production to levels of 2500 to 8000 Nm3 per tonne. Levels below 2500 Nm3 per tonne do not have been reported f. guaranteeing a uniform feed g. recycling process waters or muddy residues within the aerobic treatment process to completely avoid water emissions. If waste water is generated, then this should be treated to reach the values mentioned in BAT number 56h. continuously learning of the connection between the controlled variables of biological degradation and the measured (gaseous) emissions i. reducing emissions of nitrogen compounds by optimising the C:N ratio. 70. reduce the emissions from mechanical biological treatments to the following levels (see Section ) Il processo non prevede la fase di digestione anaerobica. Il processo non prevede trattamenti biologici meccanici Il processo non prevede trattamenti biologici meccanici NO, non applicabile NO, non applicabile NO, non applicabile pag.120

121 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Applicata da progetto / NO Da applicare entro by using an appropriate combination of the following techniques (see Section 4.6): a. maintaining good housekeeping (related to BAT number 3) b. regenerative thermal oxidiser c. dust removal. 71. reduce the emissions to water to the levels mentioned in BAT number 56. In addition, restrict the emissions to water of total nitrogen, ammonia, nitrate and nitrite as well (see Section and the concluding remarks Chapter 7) Si veda BAT 56 NO Physico-chemical treatments For the physico-chemical treatment of waste waters, BAT is to: 72. apply the following techniques in physico-chemical reactors (see Section ): a. clearly defining the objectives and the expected reaction chemistry for each treatment process b. assessing each new set of reactions and proposed mixes of wastes and reagents in a laboratory-scale test prior to waste treatment c. specifically designing and operating the reactor vessel so that it is fit for its intended purpose d. enclosing all treatment/reaction vessels and ensuring that they are vented to the air via an appropriate scrubbing and abatement system e. monitoring the reaction to ensure that it is under control and proceeding towards the anticipated result f. preventing the mixing of wastes or other streams that contain metals and complexing agents at the same time (see Section ). a. Per tutte le sezioni di trattamento sono chiaramente identificate le reazioni attese (chiariflocculazione con precipitazione dei metalli, neutralizzazione, ossidazione fenton, ultrafiltrazione, ecc.). b. Tutte le reazioni sono preventivamente testate nel laboratorio interno. c. I reattori sono costruiti con materiali resistenti agli agenti chimici con i quali devono venire in contatto. d. Gli effluenti gassosi dei reattori sono convogliati al sistema centralizzato di trattamento. e. Il monitoraggio delle reazioni è eseguito secondo quanto riportato nel documento R11 Piano di monitoraggio e controllo, tabelle 32 e 33 pag.121

122 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta La strumentazione di processo prevista (controllo di ph, orp, T, livello, torbidità, ecc) consente altresì il costante monitoraggio delle reazioni. f. Non sono comunque conferibili all impianto rifiuti contenenti agenti complessanti se non in bassissime concentrazioni. Applicata da progetto / NO Da applicare entro 73. in addition to the generic parameters identified for waste water in BAT number 56, additional parameters need to be idenfied for the physico-chemical treatment of waste waters. Some reference is given on this issue in the concluding remark Chapter apply the following techniques for the neutralisation process (see Section ) a. ensuring that the customary measurement methods are used b. separately storing the neutralised waste water c. performing a final inspection of the neutralised waste water after a sufficient storage time has elapsed. Si veda anche il documento RA1 Relazione di processo Sono monitorati i parametri riportati nel documento R11 Piano di monitoraggio e controllo, tabelle 32 e 33 a. sono monitorati in continuo ph e temperatura del processo b. le acque neutralizzate non sono stoccate ma inviate alla sezione di trattamento chimico-fisico c. Il processo di neutralizzazione è ritenuto concluso quando la temperatura del fluido scende sotto i 35 C e decresce costantemente da almeno 15 minuti. 75. apply the following techniques to aid precipitation of the metals in treatment processes (see Section ): a. adjusting the ph to the point of minimum solubility where the metals will precipitate b. avoiding the input of complexing agents, chromates and cyanides c. avoiding organic materials that may interfere with precipitation from entering the process d. allowing the resulting treated waste to clarify by decantation when possible, Si veda anche il documento RA1 Relazione di processo Nel processo di precipitazione dei metalli in progetto sono previste tutte le tecniche indicate nella BAT 75. In particolare: - sono conferibili all impianto solo rifiuti con tenore di composti organo metallici dello Sn < 10 mg/kg, cianuri <1 mg/l e cromati <0,6 mg/l (tabella 17 del documento RA11) e a basso tenore pag.122

123 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi and/or by the addition of other dewatering equipment e. using sulphidic precipitation if complex agents are present. This technique may increase the sulphide concentration in the treated waste water. 76. apply the following techniques to break-up emulsions (see Section ): a. testing for the presence of cyanides in the emulsions to be treated. If cyanides are present, the emulsions need a special pretreatment first b. setting up simulated laboratory tests. 77. apply the following techniques to oxidation/reduction (see Section ): a. abating the air emissions generated during the oxidation/reduction b. having safety measures and gas detectors in place (e.g. suitable for detecting HCN, H2S, NOx). 78. apply the following techniques to waste waters containing cyanides (see Section ): a. destroying the cyanides by oxidation b. adding caustic soda in excess to prevent a decrease in ph c. avoiding the mixing of cyanide wastes with acidic compounds d. monitoring the progress of the reaction using electropotentials. 79. apply the following techniques to waste waters containing chromium (VI) compounds (see Section ): a. avoiding the mixing of Cr(VI) wastes with other wastes b. reducing Cr(VI) to Cr(III) c. precipitating the trivalent metal. Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta di sostanze organiche - alla fase di precipitazione seguono una fase di decantazione ed una di disidratazione fanghi con filtropressa - in presenza di agenti complessanti può essere dosato solfuro di sodio E prevista una sezione apposite di trattamento delle emulsioni per ultrafiltrazione a. Anche gli effluenti gassosi dei reattori di ossidoriduzione sono convogliati all impianto centralizzato di trattamento. b. Non è ipotizzabile la formazione di HCN per le concentrazioni di cianuri estremamente basse nei rifiuti da trattare. Le concentrazioni di H2S sono abbattute nella torre bistadio in cui è previsto anche il dosaggio di ipoclorito. Le concentrazioni di NOx attese sono trascurabili. Si veda MTD 76 Sono conferibili all impianto solo rifiuti con tenore di cianuri <1 mg/l Sono conferibili all impianto solo rifiuti con tenore di cromati <0,6 mg/l Applicata da progetto / NO NO, per quanto applicabile NO NO Da applicare entro pag.123

124 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi 80. apply the following techniques to waste waters containing nitrites (see Section ): a. avoiding mixing nitrite wastes with other wastes b. checking and avoiding nitrous fumes during the oxidation/acidification treatment of nitrites. 81. apply the following techniques to waste waters containing ammonia (see Section ): a. using a dual column air stripping system with an acidic scrubber for waste with ammonia solutions up to 20 w/w-% b. recovering the ammonia in the scrubbers and returning it to the process prior to the settlement stage c. removing the ammonia removed in the gas phase by scrubbing the waste with sulphuric acid to produce ammonium sulphate d. extending any air sampling for ammonia in exhaust stacks or filter press areas to cover the VOCs in filtration and dewatering (see Section ). 82. link the air space above filtration and dewatering processes to the main abatement system of the plant (see Section ) 83. add flocculation agents to the sludge and waste water to be treated, to accelerate the sedimentation process and to facilitate the further separation of solids (see Section for some applicability restrictions identified). To avoid use of flocculation agents, evaporation is better in those cases where it is economically viable (see Section ) 84. apply rapid cleaning and steam- or high pressure water jet cleaning of the filter apertures of the sieving processes (see Section ). Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta I rifiuti acidi esausti, che possono contenere nitriti, sono di per sé stoccati in serbatoi dedicati Le acqua industriali P e NP conferite all impianto non contengono concentrazioni significative di nitriti Le emissioni del sistema di trattamento sono convogliate Le concentrazioni di ammoniaca nei rifiuti conferiti all impianto sono nettamente inferiori al 20% e pertanto non è giustificato dal punto di vista tecnico ed economico il ricorso a tecniche di strippaggio. L ammoniaca è rimossa dagli effluenti gassosi della sezione di trattamento chi-fis e biologico per lavaggio acido per acido solforico. E previsto il monitoraggio delle concentrazioni di SOV al camino E1. Le sezioni di disidratazione fanghi sono collegate al sistema centralizzato di convogliamento e di abbattimento effluenti gassosi E previsto l impiego di polielettrolita anionico per il trattamento chimico fisico. E previsto l impiego di acqua ad alta pressione per il il lavaggio delle tele della filtropressa Applicata da progetto / NO NO Da applicare entro For the physico-chemical treatment of solid wastes, BAT is to: [ ] (BAT 85 to 90) BAT non applicabili in quanto non pertinenti la tipologia di impianto NO pag.124

125 Riferimenti delle BAT Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico dei rifiuti liquidi Modalità tecniche e gestionali previste da progetto ed effetti ambientali. Riferimenti alla documentazione prodotta dalla ditta Applicata da progetto / NO Da applicare entro For the physico-chemical treatment of contaminated soil, BAT is to:[ ] (BAT 91 to 94) BAT non applicabili in quanto non pertinenti la tipologia di impianto NO Recovery of materials from waste For the re-refining of waste oils, BAT is to: (BAT 94 to 104) BAT non applicabili in quanto non pertinenti la tipologia di impianto. Si trattano emulsioni a basso tenore di olio: il concentrato prodotto può essere eventualmente recuperato presso altro impianto. NO For the treatment of waste solvent, BAT is to:[ ] (BAT 105 to 106) BAT non applicabili in quanto non pertinenti la tipologia di impianto NO For the regeneration of waste catalyst, BAT is to:[ ] (BAT 107 to 108) BAT non applicabili in quanto non pertinenti la tipologia di impianto NO For the regeneration of waste activated carbon, BAT is to:[ ] (BAT 109 to 116) BAT non applicabili in quanto non pertinenti la tipologia di impianto NO Preparation of waste to be used as fuel [ ] (BAT 117 to 130) BAT non applicabili in quanto non pertinenti la tipologia di impianto NO pag.125

126 7.8 RELAZIONE DI RIFERIMENTO: PROPOSTA DI PIANO DI INDAGINE Il nuovo insediamento verrà realizzato all interno di lotto di terreno ricompreso all interno del perimetro del Piano di Massima Unitario, PMU 2.5 del Regolamento Urbanistico, approvato con Del. C.C. n. 44 del 29/5/2006 e convenzionato in data 28 settembre Pertanto ai fini della relazione di riferimento l impianto verrà realizzato in aree verdi nelle quali è esclusa la pregressa presenza di attività che hanno gestito sostanze pericolose pertinenti. Il decreto Ministeriale n.272 del 13 novembre 2014 indica, nell allegato 1, una procedura finalizzata a stabilire se sia necessario redigere la relazione di riferimento. In particolare in presenza di sostanze pericolose in quantità superiori alla tabella riportata nel succitato allegato, ai fini della sussistenza dell obbligo di redigere la relazione di riferimento, è necessario valutare se esista l effettiva possibilità di contaminazione del suolo o delle acque sotterranee. Le sostanze pertinenti che verranno indicate nella Relazione di riferimento, così come suggerito dalle linee guida del MATTM del 17/6/2015 prot /GAB, sono quelle classificate pericolose ai sensi del Regolamento 1272/2008. Pertanto gli obblighi connessi alla Relazione di riferimento sono riferiti esclusivamente alla presenza degli additivi chimici di processo e precisamente: - acido cloridrico in soluzione (contiene l indicazione di pericolo H331) - cloruro ferrico in soluzione (contiene l indicazione di pericolo H302) - solfato ferroso in soluzione (contiene l indicazione di pericolo H302) - ipoclorito di sodio in soluzione (contiene l indicazione di pericolo H400) - solfuro di sodio idrato in soluzione (contiene l indicazione di pericolo H301, H311, H400) - perossido di idrogeno in soluzione (contiene l indicazione di pericolo H302) Tuttavia nella relazione di riferimento, tenuto conto della attività di gestione dei rifiuti, viene considerata la presenza di rifiuti nella definizione dei centri di pericolo e pertanto la caratterizzazione del sito è integrata considerando la possibile contaminazione da rifiuti. Le sostanze pericolose, presenti in impianto come additivi di processo o contenute nei rifiuti, sono in quantità senz altro superiori alle soglie previste dal Decreto: ad esempio l acido cloridrico ha caratteristiche di pericolosità H331 la cui soglia è di 1 tonnellata/anno. Il consumo annuo del solo acido cloridrico è stimato in circa 300 tonnellate/anno. Per eseguire una valutazione della possibilità di inquinamento locale ( cfr linee guida della Commissione europea del maggio 2014) è necessario analizzare le proprietà chimico fisiche delle sostanze impiegate, le caratteristiche geo-idrogeologiche del sito e le misure adottate per impedire concretamente la contaminazione del suolo o delle acque sotterranee. pag.126

127 Premesso quanto sopra si ritiene necessaria la redazione della relazione di riferimento perché: - con riferimento agli aspetti idrogeologici dell area e a quanto riportato nel documento RA3 relazione di fattibilità geologica, localmente sono presenti depositi sabbioso-ghiaiosi, dotati di estensione areale limitata. La superficie della falda è prossima al piano campagna. La protezione è scarsa, a causa del modesto spessore di terreno presente dal piano campagna alla tavola d acqua, anche se le permeabilità e quindi le velocità di propagazione di un eventuale inquinante restano basse. - l impianto è progettato con accorgimenti tecnici tali da scongiurare la contaminazione di suolo, sottosuolo ed acque sotterranee. Tuttavia in linea teorica la mancanza di un adeguata manutenzione durante l intero ciclo di vita dell impianto potrebbe comportare la creazione di fessurazioni alle strutture (in particolare bacini di contenimento, platee in c.a. e fognature) tali da non poter escludere con certezza la contaminazione delle suddette matrici ambientali. La relazione di riferimento verrà elaborata, su approvazione del piano di indagine, in conformità ai contenuti minimi indicati nell allegato 2 al predetto Decreto Ministeriale, necessari al fine di effettuare un raffronto, in termini quantitativi dello stato di qualità del suolo e delle acque sotterranee, al momento della cessazione definitiva delle attività. Ai fini della redazione della relazione di riferimento si sottopone all approvazione delle Autorità Competenti il piano di indagine di seguito proposto: 1. per quanto concerne la caratterizzazione delle acque sotterranee si prevede l installazione di quattro pozzi spia Pz1, Pz2 (posto a monte in senso idrogeologico rispetto all impianto, cfr planimetria allegata la Piano di Monitoraggio e controllo), Pz2 e Pz3 (a valle). La posizione dei piezometro Pz1 e Pz4 sono state individuata al margine sud e nord dello stabilimento ad una distanza non inferiore a 10 m dalla sede del tracciato dell oleodotto: a) in ottemperanza al divieto di realizzare pozzi interni a tale fascia di rispetto. b) essendo la parete perimetrale ovest del fabbricato in progetto staccata a distanza di poco superiore a 10 m dalla sede del tracciato dell oleodotto non è possibile realizzare i piezometri nella resede ad ovest del fabbricato. La posizione dei piezometri Pz2 e Pz3 è stata individuata nell area a verde a ridosso del lato est del fabbricato a circa 1/6 e 5/6 della lunghezza del lato medesimo I piezometri saranno realizzati con tubo di rivestimento pvc atossico con diametro 88,9 mm circondato da materiale drenante quale ghiaietto siliceo. Il primo metro di profondità a partire dal piano campagna sarà cementato contro infiltrazioni di acqua piovana. Per la restante pag.127

128 profondità il tubo in pvc sarà fenestrato per tutta la lunghezza, fino alla profondità dal piano campagna di 10 m. Al fine di stabilire il cosiddetto tempo zero, saranno effettuate delle misure piezometriche e prelevati campioni di acqua rappresentativi dell acquifero freatico all interno dei piezometri posti a monte e a valle, in senso idrogeologico, rispetto all area di trattamento rifiuti liquidi in progetto, prima dell installazione dell impianto; i risultati ottenuti saranno confrontati con il monitoraggio periodico da effettuarsi durante l esercizio dell impianto ed alla cessazione dell attività. Sui 4 piezometri Pz1, Pz2, Pz3, Pz4 saranno rilevati in campo: ph, Orp, temperatura, conducibilità, livello della falda e determinati sul campione rappresentativo dell acquifero tutti i parametri di cui alla tab.2 Allegato 5 alla parte IV del D.Lgs. 152/2006: Parametro U.M. Metodo METALLI Alluminio µg/l EPA 6020A Antimonio µg/l EPA 6020A Argento µg/l EPA Arsenico µg/l EPA 6020A Berillio µg/l EPA 6020A Cadmio µg/l EPA 6020A Cobalto µg/l EPA 6020A Cromo totale µg/l EPA 6020A Cromo esavalente µg/l APAT CNR IRSA 3150 C Man Ferro µg/l EPA 6020A Mercurio µg/l EPA 6020A Nichel µg/l EPA 6020A Piombo µg/l EPA 6020A Rame µg/l EPA 6020A Selenio µg/l EPA 6020A Manganese µg/l EPA 6020A Tallio µg/l EPA 6020A Zinco µg/l EPA 6020A 2007 INQUINANTI INORGANICI Boro µg/l EPA 6020A Cianuri liberi (ione cianuro) µg/l EPA Fluoruri (ione fluoruro) µg/l UNI EN ISO : Nitriti (ione nitrito) µg/l EPA Solfati (ione solfato) mg/l UNI EN ISO :2009 COMPOSTI ORGANICI AROMATICI Benzene µg/l EPA 5030C EPA 8260C Etilbenzene µg/l EPA 5030C EPA 8260C Stirene µg/l EPA 5030C EPA 8260C Toluene µg/l EPA 5030C EPA 8260C p-xilene µg/l EPA 5030C EPA 8260C 2006 IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI - - pag.128

129 Parametro U.M. Metodo - Pirene µg/l EPA 3510C EPA 8270D Benzo(a)antracene µg/l EPA 3510C EPA 8270D Crisene µg/l EPA 3510C EPA 8270D Benzo(b)fluorantene µg/l EPA 3510C EPA 8270D Benzo(k)fluorantene µg/l EPA 3510C EPA 8270D Benzo(ghi)perilene µg/l EPA 3510C EPA 8270D Benzo(a)pirene µg/l EPA 3510C EPA 8270D Indeno(1,2,3-c,d) pirene µg/l EPA 3510C EPA 8270D Dibenzo(a,h)antracene µg/l EPA 3510C EPA 8270D 2007 ALIFATICI CLORURATI CANCEROGENI Clorometano µg/l EPA 5030C EPA 8260C Triclorometano µg/l EPA 5030C EPA 8260C Cloruro di vinile µg/l EPA 5030C EPA 8260C ,2-Dicloroetano µg/l EPA 5030C EPA 8260C ,1-Dicloroetilene µg/l EPA 5030C EPA 8260C Tricloroetilene µg/l EPA 5030C EPA 8260C Tetracloroetene µg/l EPA 5030C EPA 8260C Esaclorobutadiene µg/l EPA 5030C EPA 8260C 2006 ALIFATICI CLORURATI NON CANCEROGENI ,1-Dicloroetano µg/l EPA 5030C EPA 8260C ,2-Dicloroetilene µg/l EPA 5030C EPA 8260C ,2-Dicloropropano µg/l EPA 5030C EPA 8260C ,1,2-Tricloroetano µg/l EPA 5030C EPA 8260C ,2,3-Tricloropropano µg/l EPA 5030C EPA 8260C ,1,2,2-Tetracloroetano µg/l EPA 5030C EPA 8260C 2006 ALIFATICI ALOGENATI CANCEROGENI Tribromometano µg/l EPA 5030C EPA 8260C ,2-Dibromoetano µg/l EPA 5030C EPA 8260C Dibromoclorometano µg/l EPA 5030C EPA 8260C Bromodiclorometano µg/l EPA 5030C EPA 8260C 2006 NITROBENZENI Nitrobenzene µg/l EPA 3510C EPA 8270D ,2-Dinitrobenzene µg/l EPA 3510C EPA 8270D ,3-Dinitrobenzene µg/l EPA 3510C EPA 8270D Cloronitrobenzeni µg/l EPA 3510C EPA 8270D 2007 CLOROBENZENI Monoclorobenzene µg/l EPA 5030C EPA 8260C ,2-Diclorobenzene µg/l EPA 5030C EPA 8260C ,4-Diclorobenzene µg/l EPA 5030C EPA 8260C ,2,4-Triclorobenzene µg/l EPA 3510C EPA 8270D ,2,4,5-Tetraclorobenzene µg/l EPA 3510C EPA 8270D Pentaclorobenzene µg/l EPA 3510C EPA 8270D Esaclorobenzene µg/l EPA 3510C EPA 8270D 2007 FENOLI E CLOROFENOLI Clorofenolo µg/l EPA 3510C EPA 8270D ,4-Diclorofenolo µg/l EPA 3510C EPA 8270D ,4,6-Triclorofenolo µg/l EPA 3510C EPA 8270D Pentaclorofenolo µg/l EPA 3510C EPA 8270D 2007 AMMINE AROMATICHE Anilina µg/l EPA 3510C EPA 8270D 2007 pag.129

130 Parametro U.M. Metodo - Difenilammina µg/l EPA 3510C EPA 8270D p-toluidina µg/l EPA 3510C EPA 8270D 2007 FITOFARMACI (1) Alaclor µg/l EPA 3510C EPA 8270D Aldrin µg/l EPA 3510C EPA 8270D Atrazina µg/l EPA 3510C EPA 8270D alfa-esaclorocicloesano µg/l EPA 3510C EPA 8270D beta-esaclorocicloesano µg/l EPA 3510C EPA 8270D gamma-esaclorocicloesano µg/l EPA 3510C EPA 8270D Clordano µg/l EPA 3510C EPA 8270D DDD, DDT, DDE µg/l EPA 3510C EPA 8270D Dieldrin µg/l EPA 3510C EPA 8270D Endrin µg/l EPA 3510C EPA 8270D 2007 DIOSNE E FURANI Sommatoria PCDD, PCDF (conversione TEF) (1) µg I-TEQ/L EPA 1613B Dir CE 76/2000 4/12/2000 GU CE L332 28/12/2000 All. 1 ALTRE SOSTANZE Policlorobifenili (1) µg/l EPA 3510C EPA 8082A EPA 8270D Acrilammide µg/l EPA 8032A Idrocarburi totali (n-esano) µg/l EPA 5021A EPA 3510C EPA 8015D Acido p-ftalico µg/l POM 034 Rev Amianto fibre (fibre > A 10 mm) (1) fibre/l Allegato 1B DM 06/09/1994 (1) Da determinare se riscontrati nel terreno Il monitoraggio piezometrico ed il campionamento periodico delle acque di falda sarà realizzato come previsto dal Piano di Monitoraggio e Controllo limitando la ricerca a quei parametri, potenzialmente inquinanti in quanto solubili/parzialmente solubili e/o scarsamente biodegradabili/biopersistenti, potenzialmente presenti nei rifiuti che verranno ritirati dall impianto e precisamente: - metalli : Cd, Cr tot, Zn, Ni, Pb, Cu; Hg, Al, Sb, As, Co, Fe, Mn, Se, Sn, B - composti organici aromatici: Benzene, Etilbenzene, Stirene, Toluene, Xileni - alifatici clorurati cancerogeni: Clorometano, Triclorometano, Cloruro di vinile, 1,2- Dicloroetano, 1,1-Dicloroetilene, Tricloroetilene, Tetracloroetilene, Esaclorobutadiene - alifatici clorurati non cancerogeni: 1,1-Dicloroetano, 1,2-Dicloroetilene, 1,2- Dicloropropano, 1,1,2-Tricloroetano, 1,2,3-Tricloropropano, 1,1,2,2-Tetracloroetano, - alifatici alogenati cancerogeni: Tribromometano, 1,2-Dibromoetano, Dibromoclorometano, bromodiclorometano - idrocarburi totali. pag.130

131 Sulla base dei risultati analitici ottenuti con la stesura della relazione di riferimento, l Ente competente valuterà l eventuale necessità di integrare il PM&C con parametri aggiuntivi ulteriori tra quelli della tab.2 sopra menzionata. Il monitoraggio periodico dei piezometri di monte e valle nel senso di scorrimento della falda freatica consentirà inoltre di rilevare tempestivamente eventuali variazioni alla qualità delle acque. 2. per quanto concerne la caratterizzazione del suolo insaturo, in ragione delle future potenziali aree sorgenti individuabili sulla base del progetto, si ritiene più opportuno procedere secondo la metodologia del campionamento ragionato di cui all allegato 3 del suddetto Decreto. Come riportato in figura seguente si prevede di campionare il terreno del lotto in n.17 campionamenti puntuali, scaturiti dalla individuazione dei seguenti centri di pericolo: 121. aree esterne al fabbricato dedicate allo scarico dei rifiuti in ingresso impianto (n.2) 122. aree di allestimento serbatoi di stoccaggio rifiuti in ingresso impianto (n.4) 123. area di stoccaggio additivi di processo (n.1) 124. area sezione trattamento chimico fisico (n.1) 125. area allestimento modulo biologico completo di vasca di equalizzazione (n.2) 126. area sezione ultrafiltrazione emulsioni oleose (n.1) 127. aree destinate a movimentazione rifiuti interne al fabbricato (n.2) Gli ulteriori 4 punti di campionamento non interessati da operazioni di gestione rifiuti, esterni al fabbricato, hanno valenza di controllo e validazione dei risultati analitici ottenuti in corrispondenza dei centri di pericolo. La caratterizzazione dei campioni di terreno prelevati nei 17 punti comprenderà tutti i parametri di cui alla tab.1 Allegato 5 alla parte IV del D.Lgs. 152/2006: Parametro U.M. Metodo COMPOSTI INORGANICI Antimonio mg/kg s.s. EPA 3051A EPA 6010C Arsenico mg/kg s.s. EPA 3051A EPA 6010C Berillio mg/kg s.s. EPA 3051A EPA 6010C Cadmio mg/kg s.s. EPA 3051A EPA 6010C Cobalto mg/kg s.s. EPA 3051A EPA 6010C Cromo totale mg/kg s.s. EPA 3051A EPA 6010C Cromo esavalente mg/kg s.s. CNR IRSA 16 Q 64 Vol pag.131

132 Parametro U.M. Metodo - Mercurio mg/kg s.s. EPA Nichel mg/kg s.s. EPA 3051A EPA 6010C Piombo mg/kg s.s. EPA 3051A EPA 6010C Rame mg/kg s.s. EPA 3051A EPA 6010C Selenio mg/kg s.s. EPA 3051A EPA 6010C Stagno mg/kg s.s. EPA 3051A EPA 6010C Tallio mg/kg s.s. EPA 3051A EPA 6010C Vanadio mg/kg s.s. EPA 3051A EPA 6010C Zinco mg/kg s.s. EPA 3051A EPA 6010C Cianuri liberi (ione cianuro) mg/kg s.s. EPA 9013A EPA Fluoruri (ione fluoruro) mg/kg s.s. DM 13/09/1999 SO n 185 GU n /10/1999 Met IV.2 + DM 25/03/2002 GU n 84 10/04/2002 COMPOSTI ORGANICI AROMATICI Benzene mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C Etilbenzene mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C Stirene mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C Toluene mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C Xilene mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C 2006 IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI Naftalene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Acenaftilene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Acenaftene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Fluorene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Fenantrene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Antracene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Fluorantene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Pirene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Benzo(a)antracene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Crisene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D 2007 pag.132

133 Parametro U.M. Metodo - Benzo(b)fluorantene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Benzo(k)fluorantene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Benzo(a)pirene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Indeno(1,2,3-cd)pirene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Dibenzo(a,h)antracene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Benzo(ghi)perilene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Dibenzo(a,e)pirene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Dibenzo(a,h)pirene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Dibenzo(a,i)pirene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Dibenzo(a,l)pirene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D 2007 ALIFATICI CLORURATI CANCEROGENI Clorometano mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C Diclorometano mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C Triclorometano mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C Cloruro di vinile mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C ,2-Dicloroetano mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C ,1-Dicloroetilene mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C Tricloroetilene mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C Tetracloroetilene (PCE) mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C 2006 ALIFATICI CLORURATI NON CANCEROGENI ,1-Dicloroetano mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C ,2-Dicloroetilene mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C ,1,1-Tricloroetano mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C ,2-Dicloropropano mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C ,1,2-Tricloroetano mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C ,2,3-Tricloropropano mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C ,1,2,2-Tetracloroetano mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C 2006 ALIFATICI ALOGENATI CANCEROGENI Tribromometano (bromoformio) mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C 2006 pag.133

134 Parametro U.M. Metodo - 1,2-Dibromoetano mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C Dibromoclorometano mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C Bromodiclorometano mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C 2006 NITROBENZENI Nitrobenzene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D ,2-Dinitrobenzene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D ,3-Dinitrobenzene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Cloronitrobenzeni mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D 2007 CLOROBENZENI Monoclorobenzene mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C ,2-Diclorobenzene mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C ,4-Diclorobenzene mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8260C ,2,4-Triclorobenzene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D ,2,4,5-Tetraclorobenzene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Pentaclorobenzene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Esaclorobenzene mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D 2007 FENOLI NON CLORURATI Metilfenolo (o-,m-,p-) mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Fenolo mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D 2007 FENOLI CLORURATI Clorofenolo mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D ,4-Diclorofenolo mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D ,4,6-Triclorofenolo mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Pentaclorofenolo mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D 2007 AMMINE AROMATICHE Anilina mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D o-anisidina mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D m,p-anisidina mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Difenilammina mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D p-toluidina mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D 2007 FITOFARMACI - - pag.134

135 Parametro U.M. Metodo - Alaclor mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Aldrin mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Atrazina mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D alfa-esaclorocicloesano mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D beta-esaclorocicloesano mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D gamma-esaclorocicloesano mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Clordano mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D DDD, DDT, DDE mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Dieldrin mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D Endrin mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D 2007 DIOSNE E FURANI Sommatoria PCDD, PCDF (conversione T.E.) mg I-TEQ/Kg s.s. EPA 1613B Dir CE 76/2000 4/12/2000 GU CE L332 28/12/2000 All. 1 Policlorobifenili mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8082A EPA 8270D 2007 IDROCARBURI Idrocarburi leggeri (C<12) mg/kg s.s. EPA 5021A EPA 8015D Idrocarburi pesanti (C>12) mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8015D 2003 ALTRE SOSTANZE Amianto (fibre libere) mg/kg s.s. Allegato 1A DM 06/09/ Esteri dell'acido ftalico (ognuno) mg/kg s.s. EPA 3550C EPA 8270D 2007 Tale caratterizzazione preventiva delle matrici suolo, sottosuolo e acque di falda, anche ai fini di tutela del proponente, risulterà confrontabile con quella prevista dal RA9- Piano per il ripristino dell area al momento della cessazione dell attività, comprensivo delle indagini per la verifica dello stato di qualità delle matrici ambientali. pag.135

136 Figura estratto planimetria PM&C con indicazione della posizione dei piezometri Proposta di piano di indagine ai fini della redazione della relazione di riferimento Direzione della falda PZ1 PZ1 PZ3 PZ2 N.17 punti di campionamento matrice terreno N.4 piezometri di campionamento acqua sotterranea

137 8. GESTIONE DELLE FA DI REALIZZAZIONE DELLE OPERE Per la realizzazione dell impianto, si provvederà ad attrezzare un'area adibita al deposito dei materiali, degli attrezzi e a tutto quanto sia necessario al cantiere, localizzata nel futuro piazzale posto all'estremità nord dell'insediamento e avrà dimensioni di 40x15 m. L area del lotto di intervento verrà delimitata da recinzione, provvista dei servizi igienici con contestuale attivazione di fornitura acqua potabile e di E.E. di cantiere Saranno realizzate le strutture di fondazione, elevazione e copertura in c.a. del corpo fabbrica, della palazzina uffici e dei locali secondari interni al capannone industriale. A seguire verrà completata la realizzazione del capannone con montaggio dei pilastri, delle travi di bordo, delle travi reticolari di copertura e dei pannelli perimetrali di tamponamento. In concomitanza con il completamento della costruzione della palazzina uffici e dei locali interni al capannone (murature, infissi serramenti, impianti tecnologici, fonia e dati) saranno realizzate le platee ed i muretti in c.a. interne ed esterne al corpo fabbrica principale. Saranno a tal punto allestite le vasche in elementi prefabbricati (equalizzazione e modulo biologico) con getto di completamento in opera della soletta. A seguire verranno installate le strutture in carpenteria e le chiusure a protezione dagli agenti atmosferici o di accesso ed ispezione (pensiline, scale, passerelle, porte e portoni etc), nonché le apparecchiature (serbatoi, reattori, filtri, sedimentatori, colonne etc) ed i macchinari (pompe, agitatori, soffianti, sgrigliatori etc). Gli allestimenti delle singole sezioni dell impianto sono completate dai collegamenti idraulici e pneumatici, dalla posa dei quadri elettrici di zona e dai cablaggi delle utenze elettromeccaniche. Ultimati i montaggi meccanici dell impianto e gli all allestimenti del laboratorio chimico (PT) e degli uffici logistici e commerciali (P1 ) si provvederà alla realizzazione dei locali tecnici (cabina MT e alloggiamento gruppo di spinta antincendio) e delle vasche interrate (riserva idrica antincendio, accumulo acque meteoriche e alloggiamento pese a ponte). Si eseguiranno le sistemazioni esterne con la predisposizione di reti fognarie separate di raccolta delle acque meteoriche delle coperture e di dilavamento aree operative, cavidotti elettrici e rete di terra. Saranno infine asfaltate e/o allestite in autobloccanti le aree di transito dei veicoli previa delimitazione delle aree da valorizzare a verde, livellamento con terreno vegetale e piantumazione di specie arboree. Durante la fase di costruzione, si stimano le seguenti movimentazioni di terra e rocce da scavo: a) scavi e sbancamenti ~ m3

138 - realizzazione fondazioni fabbricato e palazzina - realizzazione vasche interrate (pesa ponte, accumulo meteoriche, riserva antinc.) b) riporti ~ m3 - riempimenti da attuale P.C. a quota allestimento platee interne fabbricato - riempimenti piazzali e viabilità interna al lotto - livellamento di terreno vegetale nelle aree da lasciare a verde Tenuto conto della quota di imposta delle platee del fabbricato 41,60 m slm rispetto alla attuale quota media del p.c. di 40,40 m sarà necessario conferire sul cantiere circa m3 di materiali idonei al riempimento. Come da nota del Ministero dell Ambiente il DM 161/2012 non si applica al riutilizzo in sito dei materiali di scavo prodotti nel cantiere e pertanto non è necessario presentare lo specifico Piano di utilizzo. Ai fini della valutazione del consumo di risorse si riporta quello correlato strettamente alle opere di cantiere tralasciando la componente di fornitura dei prodotti preassemblati e/o prefabbricati (pilastri, tamponamenti, coperture, apparecchi impianto etc) : - cls per getto fondazioni, platee ed elevazioni 1.820m3 - magrone per getto di sottofondo 650 m3 - acciaio 200t Durante la realizzazione dell opera saranno rispettati i seguenti accorgimenti: i rifornimenti di carburante e lubrificanti ai mezzi meccanici saranno eseguiti su pavimentazione impermeabile; saranno controllati periodicamente i circuiti oleodinamici dei mezzi operativi; In tutte le fasi di lavoro potenzialmente polverulente saranno adottati tutti gli accorgimenti atti a ridurre la produzione e la propagazione di polveri; a tal fine saranno garantiti: bagnatura delle aree interessate dalle lavorazioni; lavaggio dei pneumatici di tutti i mezzi in uscita dai cantieri e dalle aree di approvvigionamento e conferimento materiali prima dell inserimento sulla viabilità ordinaria; bagnatura e copertura con teloni dei materiali polverulenti trasportati con autocarri; bagnatura di eventuali cumuli di materiali polverulenti stoccati nelle aree di cantiere pag.138

139 Con riferimento alle macrofasi di realizzazione dell intervento, in parte sovrapponibili, si prevede un impiego di manodopera stimabile in unità lavorative per un periodo di circa mesi. ID Macro-fase di cantiere Durata 1 Apprestamento del cantiere e realizzazione opere di fondazione del ~ 2 mesi fabbricato 2 Elevazioni in c.a. e struttura portante copertura ~ 2 mesi 3 Riporti terreno, tamponamenti verticali e montaggio copertura ~ 1 mese 4 Realizzazione platee, bacini di contenimento e basamenti in c.a. e ~ 3 mesi montaggio vasche prefabbricate in c.a. del modulo biologico 5 Installazione apparecchiature, carpenterie e piping ~ 5 mesi 6 Allestimenti elettromeccanici e strumentali ~ 4 mesi 7 Realizzazioni locali tecnici (ENEL, VVF), vasche interrate e finiture ~ 1mesi esterne 8 Sistemazioni esterne, cavidotti e canalizzazioni per sottoservizi, ~ 2 mesi fognature 9 Avviamento e collaudo ~ 3 mesi 9. PIANO PER IL RIPRISTINO DELL AREA AL MOMENTO DELLA CESSAZIONE DEFINITIVA DELL ATTIVITA Si rimanda al relativo documento. 10. NTE NON TECNICA Si rimanda al relativo documento. pag.139

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