Corso regionale di formazione sul paesaggio edizione Il paesaggio agrario tra obsolescenza e degrado Azioni di recupero e valorizzazione

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1 Corso regionale di formazione sul paesaggio edizione 2016 Il paesaggio agrario tra obsolescenza e degrado Azioni di recupero e valorizzazione

2 Seminario Il paesaggio informe: agricolo, rurale, rurbano Verona 6 maggio 2016 Sandra Vantini

3 Informe, agricolo, rurale, rurbano: gli aggettivi proposti dal titolo del seminario ben sintetizzano la complessità del paesaggio moderno nei PS, conseguenza di una nuova idea di città e di campagna e del superamento della netta distinzione tra rurale e urbano, tra generi di vita delle comunità - che pur con le loro differenze, interagivano con l ambiente creando paesaggi umanizzati con naturalità diffusa ed elevato valore paesaggistico- e un modo di vita urbano caratterizzato da densità antropica, compattezza di edifici, prevalenza di artificialità.

4 La campagna, intesa come genere di vita e forma insediativa altra rispetto alla città è ormai scomparsa nei paesi sviluppati (A. Frémont 2005) e le occupazioni, i modi di vita e gli stili architettonici, perfino gli usi del suolo sono ormai quelli delle periferie urbane. L urbanizzazione li ha esportati anche nelle parti del territorio che non presentano i caratteri tradizionali di denstà e compattezza dell urbano.

5 Periurbano e rurbano sono quindi le definizioni usate per indicare i territori un tempo rurali e oggi urbanizzati, che hanno spesso in gran parte perduto il valore paesaggistico identitario e qualitativo soccombendo alla omologazione Questa trasformazione è collegata da alcuni studiosi (B. J.L. Berry1976) al fenomeno denominato controurbanizzazione, una delle fasi del ciclo di vita della città compatta individuabili nei paesi sviluppati.

6 1) Urbanizzazione (urbanesimo come concentrazione di popolazione: città densa) 2) Suburbanizzazione (non solo creazione dei sobborghi, ma anche della città sparsa - o sprawl urbano- con densità abitativa più bassa e meno dipendente dal centro della città rispetto ai sobborghi) 3) Disurbanizzazione (sia il centro che la corona perdono popolazione) 4) Riurbanizzazione ( gentrification, ma soprattutto recupero di funzioni terziarie nei nuclei centrali che per primi registrano una ripresa )

7 Contro urbanizzazione come declino demografico della città (anni ) e della crescita concentrata a favore del nuovo modello di città diffusa. Processo globale che ha però dinamiche locali differenti: se in senso stretto è inteso come spostamento di popolazione urbana dalla città compatta allo spazio esterno alle sue stesse periferie, alla ricerca di benessere attraverso una alternativa al grattacielo rappresentata dalla dispersione insediativa, nel caso di studio locale bisogna distinguere situazioni diverse ed eterogeneità di paesaggi suburbani

8 Emergono così aspetti sociali alla base della diversa struttura assunta dallo spazio urbano e diversi punti di vista e scale spaziali per l analisi di ambiti definiti rurbani. Ad esempio quello dell agricoltura periurbana, legata alla sostenibilità sociale oltre che a quella ambientale (orti urbani ecc.), piuttosto che dell insediamento in comunità rurali di gente venuta dalla città, dove spesso continua a lavorare e diventa quindi di fatto pendolare.

9 La zona rurbana, a differenza della banlieu contigua alla città compatta, risulta comunque ancora caratterizzata da uno spazio di natura non urbanizzata, da un sistema ambientale con le cui regole sarebbe ancora necessario confrontarsi, analogamente a quanto si faceva con gli insediamenti sparsi storici (memento di Caldogno e Monteforte)

10 Aspetti autopropulsivi e non solo importazione degli stili di vita e dei paesaggi urbani lungo gli assi di comunicazione (esempi di stalle e fienili trasformati in luoghi di attività artigianali nel Veneto degli anni Sessanta). Nel nostro territorio l urbanizzazione si è infatti generalmente agganciata ai centri preesistenti prima che, in modi del tutto nuovi, ai centri commerciali, alle aree industriali e alle infrastrutture lineari.

11 Il modello spaziale della città lineare (Pedemontana e vallate prealpine) si intreccia con quello cronologico e generale del ciclo di vita urbano, riportandoci a sistemi territoriali che hanno avuto come elementi di forza le caratteristiche fisiche (sito e posizione geografica), ma che oggi possono/devono frenare il consumo di suolo e l omologazione delle forme, recuperando specificità e caratteri identitari, eredità degli assetti dei loro paesaggi storici

12 Campagna e patrimonio storico assaliti dai capannoni

13 Incolto, confini comunali e aree di rispetto dei torrenti a Lepia

14 Cementificazione vs conservazione

15 Molteplici contrastanti usi nell informe paesaggio rurbano

16 Vetreria, capannoni, elettrodotti tra autostrada e strada comunale

17 Due confini, provinciale e comunale, un unico asse di sviluppo

18 Torri di Confine visto da N: in basso la parte veronese dell insediamento (San Bonifacio), in alto quella vicentina (Gambellara)

19 Sulla SR 11 da Verona verso Torri di Confine

20 Tracce degli elementi che conferivano al piccolo antico insediamento i caratteri di centro urbano ( Pretura /dogana e scuola elementare)

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