Dr. Marco Renso. Coordinatore progetto Regionale Benessere organizzativo

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1 Stato di attuazione del progetto di promozione del benessere organizzativo negli ambienti di lavoro e sviluppo di azioni di contrasto dei rischi psicosociali Dr. Marco Renso Coordinatore progetto Regionale Benessere organizzativo

2 Regione del Veneto Piano triennale per la promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro Promozione del benessere organizzativo negli ambienti di lavoro e sviluppo di azioni di contrasto dei rischi psicosociali (DGR 4407 del 30/12/2005)

3 Contesto di riferimento Il quadro legislativo Commissione delle Comunità Europee (Bruxelles, 11/03/2002): Adattarsi alle trasformazioni del lavoro e della società: una nuova strategia comunitaria per la salute e la sicurezza Commissione delle Comunità Europee (Bruxelles, ): Migliorare la qualità e la produttività sul luogo di lavoro: una nuova strategia comunitaria per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro Comunicazione della Commissione delle Comunità europee: Promuovere un quadro europeo per la Responsabilità Sociale alle Imprese. Bruxelles, Comunicazione della Commissione delle Comunità europee: Migliorare la salute mentale della popolazione. Bruxelles, Circolare INAIL n. 71 del 17 dicembre 2003 Disturbi psichici da costrittività organizzativa sul lavoro. Rischio tutelato e diagnosi di malattia professionale. Direttiva del Ministero della Funzione Pubblica sulle misure finalizzate al miglioramento del benessere organizzativo nelle pubbliche amministrazioni Comunicazione della Commissione delle Comunità europee : Comunicazione della Commissione CCNL Pubblico Impiego

4 Contesto di riferimento Le esperienze Azione sperimentale di collaborazione con l Universita di Padova : CIDA Centro interdipartimentale documentazione antimobbing Azione sperimentale di collaborazione con l Universita di Verona per la diagnosi e l orientamento del mobbing Progetto ISPESL: Indagine pilota conoscitiva sulle condizioni di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro relativa ad una realtà regionale: Veneto Progetto ISPESL: Studio sull incidenza dei costi diretti ed indiretti riferibili alle patologie da mobbing

5 Adattarsi alle trasformazioni del lavoro e dalla società: una nuova strategia comunitaria per la salute e la COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ sicurezza EUROPEE (Bruxelles, ) I cambiamenti nell'organizzazione del lavoro, in particolare le modalità più flessibili di organizzazione dell'orario di lavoro e una gestione delle risorse umane più individuale e maggiormente orientata al risultato hanno un'incidenza profonda sui problemi legati alla salute sul luogo di lavoro o, più in generale, sul benessere sul luogo di lavoro.

6 Adattarsi alle trasformazioni del lavoro e dalla società: una nuova strategia comunitaria per la salute e la COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ sicurezza EUROPEE (Bruxelles, ) Le malattie considerate emergenti quali lo stress, la depressione o l'ansia, nonché la violenza sul luogo di lavoro, le molestie e l'intimidazione rappresentano ben il 18% dei problemi di salute legati al lavoro, un quarto dei quali comporta un'assenza dal lavoro pari o superiore alle due settimane

7 Adattarsi alle trasformazioni del lavoro e dalla società: una nuova strategia comunitaria per la salute e la COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ sicurezza EUROPEE (Bruxelles, ) lo stress le molestie sul luogo di lavoro la depressione e l'ansia i rischi legati alle dipendenze dall'alcol, dalla droga e dai medicinali DEVONO ESSERE OGGETTO DI AZIONI SPECIFICHE CHE RIENTRANO IN UN

8 Migliorare la qualità e la produttività sul luogo di lavoro: una nuova strategia comunitaria per la salute e COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ la sicurezza sul luogo di lavoro EUROPEE (Bruxelles, ) Conferma la necessità di promuovere un approccio globale al benessere sul luogo di lavoro: La situazione lavorativa rafforza la salute ed il benessere personali e L accesso al mercato del lavoro ed il mantenimento del posto di lavoro migliorano globalmente la salute della popolazione

9 Migliorare la qualità e la produttività sul luogo di lavoro: una nuova strategia comunitaria per la salute e COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ la sicurezza sul luogo di lavoro EUROPEE (Bruxelles, ).Tra gli obiettivi della strategia comunitaria: Promuovere mutamento dei comportamenti dei lavoratori nonché approcci orientati alla salute presso i datori di lavoro Integrazione di salute e sicurezza nei programmi di istruzione e formazione Favorire la sensibilizzazione nell ambito delle imprese Mettere a punto metodi per l identificazione e la valutazione di nuovi rischi potenziali

10 LIBRO VERDE Migliorare la salute mentale della popolazione. Verso una strategia sulla salute mentale per l Unione europea COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, OMS entro il 2020 la depressione diventerà la causa principale di inabilità al lavoro il luogo di lavoro costituisce l ambiente privilegiato per la prevenzione dei disturbi psicologici e la promozione di una migliore salute mentale

11 Il Global Burden of Disease Revisione nel 2000 compiuto dall OMS Valuta l impatto, in termini di morbilità e mortalità di 109 condizioni patologiche e nasce come tentativo di andare oltre gli indicatori di mortalità e misurare la salute delle popolazioni in modo standard e confrontabile, ai fini di: Aiutare a prendere decisioni in termini di sanità pubblica, non basate solo sulla aspettativa di vita alla nascita. Rendere possibili le analisi di costo-efficacia di particolari interventi sanitari. In uno studio commissionato da OMS e la Banca mondiale si prevede che entro il 2020, il disturbo depressivo maggiore sarà al secondo posto dopo la cardiopatia ischemica, per quanto riguarda le principali cause di disabilità.

12 LIBRO VERDE Migliorare la salute mentale della popolazione. Verso una strategia sulla salute mentale per l Unione europea COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, Mentre la salute mentale incentiva le capacità lavorativa e la produttività, cattive condizioni di lavoro, comprese le intimidazioni da parte di colleghi, comportano problemi psichici, assenze per malattia e maggiori costi. Fino al 28% dei lavoratori dipendenti europei segnala situazioni di stress sul lavoro. Gli interventi volti a promuovere la capacità individuale e a ridurre i fattori di stress nell ambiente di lavoro migliorano la salute e favoriscono lo sviluppo economico.

13 Testo unico DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Articolo 28 Oggetto della valutazione dei rischi 1. La valutazione di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell'accordo europeo dell'8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all'età, alla provenienza da altri Paesi. 2. Il documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), redatto a conclusione della valutazione, deve avere data certa e contenere: a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l'attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; b).. c)

14 Accordo europeo dell 8 ottobre 2004 ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO Accordo siglato da CES - sindacato Europeo; UNICE- confindustria europea ; UEAPME - associazione europea artigianato e PMI; CEEP - associazione europea delle imprese partecipate dal pubblico e di interesse economico generale Bruxelles 8 ottobre 2004

15 ACCORDO EUROPEO Dell 8 ottobre Obiettivo L obiettivo di questo accordo è di offrire ai datori di lavoro e ai lavoratori un modello che consenta di individuare e di prevenire o gestire i problemi di stress da lavoro. 5. Responsabilità In base alla direttiva quadro 89/391, tutti i datori di lavoro sono obbligati per legge a tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Questo dovere riguarda anche i problemi di stress da lavoro in quanto costituiscono un rischio per la salute e la sicurezza. Tutti i lavoratori hanno il dovere generale di rispettare le misure di protezione decise dal datore di lavoro. I problemi associati allo stress possono essere affrontati nel quadro del processo di valutazione di tutti rischi, programmando una politica aziendale specifica in materia di stress e/o attraverso misure specifiche mirate per ogni fattore di stress individuato.

16 ACCORDO EUROPEO Dell 8 ottobre Prevenire, eliminare o ridurre i problemi di stress da lavoro Per prevenire, eliminare o ridurre questi problemi si può ricorrere a varie misure. Queste misure possono essere collettive, individuali o tutte e due insieme. Si possono introdurre misure specifiche per ciascun fattore di stress individuato oppure le misure possono rientrare nel quadro di una politica anti-stress integrata che sia contemporaneamente preventiva e valutabile. Dove l azienda non può disporre al suo interno di competenze sufficienti, può ricorrere a competenze esterne in conformità alle leggi europee e nazionali, ai contratti collettivi e alle prassi. Una volta definite, le misure anti-stress dovrebbero essere riesaminate regolarmente per valutarne l efficacia e stabilire se utilizzano in modo ottimale le risorse disponibili e se sono ancora appropriate o necessarie. Queste misure possono comprendere ad esempio: misure di gestione e di comunicazione in grado di chiarire gli obiettivi aziendali e il ruolo la formazione dei dirigenti e dei lavoratori per migliorare la loro consapevolezza e la loro l informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in conformità di ciascun lavoratore, di assicurare un sostegno adeguato da parte della direzione ai singoli individui e ai team di lavoro, di portare a coerenza responsabilità e controllo sul lavoro, di migliorare l organizzazione, i processi, le condizioni e l ambiente di lavoro. comprensione nei confronti dello stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo, e/o per adattarsi al cambiamento alla legislazione europea e nazionale, ai contratti collettivi e alle prassi.

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18 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO che presenta l'accordo quadro europeo sulle molestie e la violenza sul luogo di lavoro L'accordo mira a impedire e, se del caso, a gestire i problemi di prepotenza, molestie sessuali e violenza fisica sul luogo di lavoro. Esso condanna tutte le forme di molestia e di violenza e conferma il dovere del datore di lavoro di tutelare i lavoratori contro tali rischi. Le imprese in Europa sono tenute ad adottare una politica di tolleranza zero nei confronti di tali comportamenti e a fissare procedure per gestire i casi di molestie e violenza laddove essi si verifichino. Le procedure possono comprendere una fase informale con la partecipazione di una persona che goda della fiducia tanto della direzione che dei lavoratori. (CONSIGLIERE DI FIDUCIA) I ricorsi andranno esaminati e risolti rapidamente. Occorre rispettare i principi di dignità, riservatezza, imparzialità ed equo trattamento. Contro i colpevoli saranno adottate misure adeguate, dall'azione disciplinare fino al licenziamento, mentre alle vittime sarà fornita, se del caso, assistenza nel processo di reinserimento.

19 Il progetto della Regione del Veneto Il progetto di Promozione del Benessere Organizzativo Promozione del benessere organizzativo negli ambienti di lavoro e sviluppo di azioni di contrasto dei rischi psicosociali si è caratterizzato fin dall inizio dall esigenza e l opportunità di avere una visione multidisciplinare e di rete, affiancando alle competenze dei servizi SPISAL, la collaborazione delle Università quali Medicina del Lavoro ed Igiene, di Psicologia del Lavoro e di Giurisprudenza, di Economia e Commercio degli atenei universitari di Verona e Padova.

20 Obiettivo generale Contribuire al miglioramento del benessere psicofisico della popolazione lavorativa della Regione Veneto attraverso la promozione del benessere organizzativo negli ambienti di lavoro e lo sviluppo di azioni di contrasto dei rischi psicosociali. Obiettivi specifici 8. Documentare le principali problematiche del benessere organizzativo della Regione Veneto 9. Acquisire una metodologia di analisi del benessere organizzativo e di valutazione delle patologie professionali derivanti dalle costrittività organizzative 10. Promuovere azioni di prevenzione dei rischi psicosociali.

21 Gruppo di lavoro COORDINATORE : dr. Marco Renso SPISAL Dr.ssa Maria Teresa Riccio Dr. Pier Antonio Zanon Dr.ssa Lidia Bellina Dr.ssa Maria Vincenza Alessandrì Dr. Liviano Vianello Dr. Doriano Magosso Dr.ssa Antonella Zangirolami Dr.ssa Antonia Ballottin Consulenti scientifici Prof. Nicola A. De Carlo Prof. Giuseppe Mastrangelo Prof. Luigi Perbellini VR Prof. Luciano Romeo VR Prof.ssa Laura Calafà SPISAL AULSS n. 1 SPISAL AULSS n. 6 SPISAL AULSS n. 9 SPISAL AULSS n. 12 SPISAL AULSS n. 16 SPISAL AULSS n. 17 SPISAL AULSS n. 18 Psicologa SPISAL 20 Psicologia UNIVERSITA PD Igiene Università di Padova Medicina del Lavoro- UNIVERSITA Medicina del Lavoro- UNIVERSITA Giurisprudenza - UNIVERSITA VR

22 Obiettivo 1: Documentare le principali problematiche del benessere organizzativo della Regione Veneto Conclusione delle indagini di benessere organizzativo in corso Organizzazione di iniziative di diffusione dei dati derivanti dalle indagini sul benessere organizzativo Definizione delle fasi successive degli interventi in collaborazione con le Parti Sociali e le Istituzioni interessate

23 benessere organizzativo e di valutazione delle patologie professionali derivanti dalle costrittività organizzative, da capitalizzare in tutti gli spisal Costituzione di un gruppo di lavoro regionale con il coinvolgimento di almeno un referente Spisal per provincia Effettuazione di indagini conoscitive sul Benessere organizzativo, in collaborazione con CRREO, anche partendo dagli esposti pervenuti Riconoscimento del Servizio di Medicina del Lavoro dell Università di Verona come centro di riferimento regionale per la diagnosi delle patologie derivanti dal disagio organizzativo ed Osservatorio Regionale Definizione, a cura del gruppo di lavoro, delle modalità di accompagnamento dei soggetti, ai fini della diagnosi clinica delle patologie derivanti dal disagio organizzativo, tenendo conto del protocollo di Padova o altre province e delle metodologie di indagine dell Università di Verona Elaborazione di linee d indirizzo sulle modalità di analisi del benessere organizzativo e

24 Obiettivo 3: Promuovere azioni di prevenzione dei rischi psicosociali Progettazione e realizzazione di interventi formativi /informativi dedicati al personale spisal, medici competenti, rls, rspp, dirigenti aziendali, OO.SS., Ass. Datoriali, in coordinamento con il CRREO, Area Promozione della Salute ed Area Sanitaria e con le Università di Verona e Padova sulle problematiche psicologiche del disagio e della costrittività organizzative negli ambienti di lavoro e gli strumenti di prevenzione possibili. Organizzazione di interventi formativi /informativi per gli Spisal, in collaborazione con la Facoltà di Giurisprudenza Università di Verona per favorire l attivazione e la partecipazione del personale dei servizi al benessere organizzativo nella Pubblica Amministrazione. Contribuire alla costituzione della rete dei Consiglieri Provinciali di Parità e dei Consiglieri di Fiducia della Regione Veneto.

25 Costituzione della Rete Università di Verona - Medicina e Giurisprudenza Università di Padova Psicologia e Medicina Diagnosi clinica delle patologie derivanti dal disagio organizzativo Corso di Perfezionamento Universitario Consiglieri di Fiducia Formazione Personale SPISAL Seminari per i Medici del Lavoro Formazione per Comitati Antimobbing Convegno: Promozione del Benessere Organizzativo nelle pubbliche amministrazioni Progetto ISPESL Progetto di promozione dei Sistemi di gestione della Sicurezza e del Benessere Organizzativo nelle Strutture Sanitarie Pubbliche del Veneto - D.G.R.n del 10 Luglio 2007 Supporto scientifico progetti provinciali Spisal

26 CENTRO PER L ANALISI DEI RISCHI E DELLE PATOLOGIE PSICO-SOCIALI DI ORIGINE LAVORATIVA Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica Università di Verona Riferimento regionale per gli SPISAL per la diagnosi delle patologie da disagio lavorativo. Osservatorio Regionale (DGR 4407/05 Regione Veneto) Network Nazionale per la Prevenzione del Disagio Psico-sociale in ambito lavorativo - ISPESL

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29 160 partecipanti tra cui: sindacati regionali 18 aziende ulss le due aziende ospedaliere di VR e PD Comuni di Padova e di Verona Consigliere di Parità di 4 province enti locali delle province venete.

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31 Seminario di presentazione terzo corso di perfezionamento in integrazione della rete

32 Formazione Personale SPISAL Iniziative di formazione sono state promosse per i Servizi Spisal con i due Workshop sul disagio psicologico e le costrittività organizzative negli ambienti di lavoro per: Direttori Spisal (15 novembre 2006) sul ruolo dei servizi e strumenti di prevenzione possibile Personale sanitario degli Spisal (29 novembre 2006) sulle modalità di gestione dei casi. Per favorire la diffusione delle informazioni è stato pubblicato e distribuito l opuscolo: Note sui rischi psicosociali e loro effetti sulla salute in ambiente di lavoro che è stato ripubblicato all inizio del 2008.

33 Il disagio psicologico e le costrittività organizzative negli ambienti di lavoro. Strumenti di prevenzione possibili: esperienze a confronto.

34 Pubblicazione dell opuscolo: Note sui rischi psicosociali e loro effetti sulla salute in ambiente di lavoro e predisposizione di altri strumenti di lavoro per gli Spisal In ristampa 2008

35 Formazione comitati antimobbing Il Mobbing - Comitato Pari Opportunità di Verona 17 aprile 2007 Formazione per i componenti dei Comitati Pari Opportunità e del Comitato Paritetico sul Fenomeno Mobbing Ulss 15 Cittadella - 21/05/07, Camposampiero 23/05/07 Mobbing: un fenomeno da debellare per costruire una nuova e giusta cultura del benessere organizzativo nei luoghi di lavoro Corso di formazione per Comitati Pari Opportunità, Padova 05/06/2007 Apertura Forum SafetyNet consiglieri di fiducia Iscritti per il contrasto ai fenomeni di discriminazioni, molestie e mobbing all interno dei luoghi di lavoro Comitato Antimobbing agenzia delle entrate Direzione Regionale

36 Network Nazionale per la Prevenzione del Disagio Psicosociale in ambito lavorativo ISPESL Grazie alla collaborazione di tanti operatori della prevenzione, nel 2007 è nato il Network Nazionale per la Prevenzione del Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro, una struttura che opera in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, pur nel rispetto delle singole autonomie professionali e caratteristiche locali. Il Network condivide: il protocollo diagnostico la procedura operativa che, con il consenso del soggetto, coinvolge l'impresa tramite il medico competente e il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e, ove del caso, nel rispetto della normativa vigente, le strutture divigilanza territoriali. Pur muovendo dal caso singolo e spesso dal disturbo conclamato, la finalità del Network è quella di promuovere all'interno delle imprese misure idonee di prevenzione e di promozione di più elevati standard di salute e di benessere organizzativo, nonché mettere a punto una strategia italiana che consenta di confrontarsi in Europa sulle modalità di gestione di questa categoria di rischi I referenti del Progetto Regionale e del Servizio di Medicina del lavoro hanno partecipato al gruppo nazionali promosso dall ISPESL e dal 2006 hanno concorso alla costituzione del protocollo diagnostico e procedura operativa di riferimento per la condizione del disagio psicosociale nei luoghi di lavoro rappresentando la Regione del Veneto nel Network Nazionale del Disagio Lavorativo (Delibera ISPESL n. A0015/ del 14/02/2007).

37 INDAGINI CONOSCITIVE BENESSERE ORGANIZZATIVO 2084 metalmeccanica 495 call center telefonici 850 azienda sanitaria INDAGINE SUI RISCHI PSICOSOCIALI SPISAL ULSS 12 VENEZIA nel settore alberghiero SPISAL ULSS 9 TREVISO nella scuola SPISAL ULSS 6 VICENZA nelle banche n 4 piani operativi SPISAL ULSS 16 PADOVA nei call center n 4 finanziamenti n 3 psicologi del lavoro

38 Progetto di promozione dei Sistemi di gestione della Sicurezza e del Benessere Organizzativo nelle Strutture Sanitarie Pubbliche del Veneto D.G.R.n del 10 Luglio 2007 Risponde alle esigenze e alle finalità dell Ob.1 in quanto la definizione delle fasi successive degli interventi è stato elaborato in collaborazione con le Parti Sociali e le Istituzioni interessate (RLS Sanità) che sono state anche le organizzazioni da cui è partita la richiesta dell iniziativa. Risponde alle esigenze e alle finalità dell Ob.2 in quanto si propone la finalità di acquisire una metodologia di analisi del benessere organizzativo nelle aziende sanitarie in cui l assistenza al sistema è particolarmente richiesta.

39 Progetto di promozione dei Sistemi di gestione della Sicurezza e del Benessere Organizzativo nelle Strutture Sanitarie Pubbliche del Veneto OBIETTIVI condividere e sperimentare il modello S.G.S. e di promozione del Benessere Organizzativo in alcune aziende Sanitarie del Veneto diffondere il modello sperimentato quale esempio di buona pratica per la promozione della salute e della sicurezza nelle strutture sanitarie

40 Progetto Sistema di gestione della Sicurezza Progetto Benessere Organizzativo Progetto Formazione Responsabile scientifico: Dott.ssa Vittoria Cervi Linee SGS: coordinatrice Dott.ssa Emanuela Bellotto Linea Formazione: coordinatrice Dott.ssa Vittoria Cervi Linea Benessere Organizzativo: coordinatore Dott. Marco Renso

41 Perché scegliere la struttura sanitaria: Numerosità lavoratori Complessità dell organizzazione, dei compiti e dei rischi Alta concentrazione di infortuni e delle condizioni di disagio e malessere individuale ed organizzativo Evidente contrazione delle risorse umane Azienda sanitaria target privilegiato di intervento integrato SGS e Benessere Organizzativo

42 Punti di forza di una indagine di benessere organizzativo in una struttura sanitaria Legame con s.g.s. Omogeneo sulle aziende da sperimentare Strumento agile per tutte le amministrazioni sanitarie In coerenza con i nuovi presupposti legislativi Strumento in grado di indagare e promuovere il più alto grado di benessere in analogia con l analisi degli altri rischi

43 Proposte per il proseguimento del progetto Prosecuzione e implementazione dell attività in rete con: Università Ispesl Direzioni regionali Inail..

44 Proposte per il proseguimento del progetto Definizione delle linee guida di intervento per i rischi psicosociali, in particolare per lo stress correlato al lavoro (1) Utilità per i Servizi SPISAL Valutazione patologie stress correlate Analisi del documento di valutazione dei rischi aziendale Analisi delle misure di prevenzione aziendali sia individuali che organizzative I servizi dovranno essere oggetto di specifici percorsi di formazione e di opportunità di integrazione con le altre figure da inserire negli organici (psicologi del lavoro)

45 Proposte per il proseguimento del progetto Definizione delle linee guida di intervento per i rischi psicosociali, in particolare per lo stress correlato al lavoro (2) Utilità per le Aziende Valutazione dei rischi psicosociali (DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81) Definizione dei criteri da adottare per la valutazione stessa; l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure di miglioramento da realizzare

46 Proposte per il proseguimento del progetto Definizione delle linee guida di intervento per i rischi psicosociali, in particolare per lo stress correlato al lavoro (3) Utilità per le Figure della prevenzione (RSPP SPP - MC - RLS - CdF) Capacità di individuazione e applicazione delle misure di prevenzione in dipendenza del ruolo assunto

47 Proposte per il proseguimento del progetto Formazione dei nuovi professionisti della prevenzione (Medici del Lavoro - TdP - Giuristi - Psicologi) Perché possano maturare le condizioni per una maggiore: Informazione Sensibilizzazione capacità di intervento Con la consapevolezza che nessuno di loro è autonomo ma è solo attraverso la collaborazione e integrazione delle competenze che è possibile progettare ed effettuare efficaci interventi di prevenzione.

48 Proposte per il proseguimento del progetto Implementazione degli interventi nelle strutture sanitarie come sistema integrato tra i sistemi di gestione della sicurezza e della salute

49 Proposte per il proseguimento del progetto Adeguamento e taratura del sistema alla (futura?) Legge Regionale per definire le azioni di prevenzione della violenza morale sul lavoro e il disagio lavorativo sui luoghi del lavoro

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