BANCHE POPOLARI 13/04/2015

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1 BANCHE POPOLARI I riflettori da tempo accesi sul mondo delle banche popolari si sono concentrati sul cambiamento di portata storica che interessa le prime 11 (10 + 1) aziende con attivi superiori agli 8 miliardi obbligate alla trasformazione in SpA(Tab. 2). 2 1

2 Le 25 popolari che in base alla legge 33/2015 non hanno l obbligo (ma hanno la facoltà) di trasformarsi in SpA(Tab. 3) possono limitarsi a prendere atto della situazione o debbono sviluppare qualche riflessione strategico/organizzativa? 3 La risposta è AFFERMATIVA Sia a livello di categoria (associativo) 4 2

3 Per quanto riguarda le banche popolari con un attivo pari o inferiore a 8 miliardi di euro, la BCE desidera sottolineare l'importanza di misure volte a rafforzare le loro strutture di governo societario. Una struttura di governo più appropriata potrebbe contribuire a migliorare le loro capacità di gestione dei rischi e di generazione di capitale interno, nonché il loro potenziale di attrazione di capitale aggiuntivo e la loro capacità di resistere a crisi economiche e finanziarie di portata significativa. Ciò consentirebbe alle banche popolari di continuare a fornire credito alle economie locali e regionali anche in tempi difficili.» 5 L'economia italiana continuerà ad avere bisogno anche di banche piccole e cooperative, che sappiano interpretare i migliori valori di comunità che i territori sanno esprimere, al servizio del tessuto di risparmiatori e di imprese che restano piccole. Ma anche loro dovranno adoperarsi per trovare soluzioni organizzative che le rendano più sane ed efficienti. 6 3

4 prendano piena conoscenza del testo della Legge 33/2015 per le modificazioni apportate alle banche con attivo inferiore a 8 miliardi prendano attenta nota delle raccomandazioni della BCE valutino i cambiamenti strutturali che si vengono a creare nei mercati di riferimento anche alla luce della emananda riforma delle Banche di Credito Cooperativo 7 SPUNTI DI RIFLESSIONE A LIVELLO DI SINGOLA BANCA 8 4

5 VALUTAZIONI IN ORDINE ALL ADEGUATEZZA DELLA GOVERNANCE: RICERCA DI SPAZI DI MIGLIORAMENTO NELLA GESTIONE PER: GENERARE CAPITALE INTERNO ATTRARRE CAPITALE AGGIUNTIVO 9 VALUTAZIONI IN MERITO AD EVENTUALI MODIFICHE STATUTARIE PER: recepire indicazioni contenute nella legge 33/2015 recuperare eventuali suggerimenti innovativi contenuti nella bozza di autoriforma delle banche popolari elaborata dal c.d. Comitato dei Saggi(voto multiplo, plafond possesso azionario ). 10 5

6 VALUTAZIONI SULL OPPORTUNITA DI RILANCIARE INIZIATIVE CHE VALORIZZINO LO STATUS DI BANCA POPOLARE COOPERATIVA BANCA DEL TERRITORIO Politica di relazione con i Soci Politica del «titolo» 11 STUDIO DI POSSIBILI INIZIATIVE DI MERCATO FINALIZZATE A: Attrarre correnti di clientela delle ex popolari negli stessi territori serviti e lasciati liberi a seguito dei prevedibili processi di concentrazione tra le stesse ex popolari «Intercettare» risorse finanziarie derivanti da realizzo (anche parziale) delle plusvalenze o da cessione da parte dei Soci delle azioni delle ex popolari Acquisire, ove interessante, sportelli o anche solo spazi lasciati liberi a prezzo di saldo Avvicinare figure professionali qualificate delle ex popolari esposte a rischi di esuberi/trasferimento Rinforzare il profilo qualitativo del personale addetto alla relazione con la clientela; la banca del territorio dovrebbe parlaredipiù rispettoaglialtri-coniclienti/soci 12 6

7 SPUNTI DI RIFLESSIONE A LIVELLO DI CATEGORIA 13 Una perdita, in prospettiva, di peso politico a livello istituzionale e di vigilanza (V.Tab5) Difficoltà a mantenere/creare supporti operativi a livello associativo Rischi di ulteriore riduzione numerica della compagine per possibili futuri interventi normativi (abbassamento della soglia degli 8 miliardi di attivo) o per eventuali autonome scelte aziendali di trasformazione in S.p.A. 14 7

8 Adottare iniziative soprattutto di tipo comunicativo all interno e all esterno - finalizzate a valorizzare le peculiarità del movimento popolare Ripensare modelli di collaborazione/aggregazione per servizi unificati a fini di contenimento dei costi e la migliore gestione dei crescenti vincoli normativi (v. indicazioni Comitato dei Saggi) Verificare la sussistenza di spazi realistici per ottenere agevolazioni fiscali per attività tipiche del mondo cooperativo 15 dei regolamenti attuativi della vigilanza della concreta evoluzione delle riforme delle fondazioni bancarie del sistema delle banche di credito cooperativo (autoriforma in itinere) 16 8

9 SPUNTI DI APPROFONDIMENTO E PRIME PROPOSTE DI CONSULTING 17 Un primo spunto di riflessione potrebbe essere quello di mettere in comune taluni servizi, proseguendo quel cammino di esternalizzazione che ha già percorso passi rilevanti in ambito informatico e di back office. Non si tratterebbe tuttavia di una esternalizzazione finalizzata al solo contenimento dei costi, bensì sarebbe più corretto parlare di un centro di competenza comune in grado di rafforzare i servizi proposti. 18 9

10 Un centro di competenza comune potrebbe: favorire una visione integrata dei rischi della banca; assicurare supporto continuativo agli organi e funzioni di controllo (dall audit, alla compliance, al risk management, alla funzione antiriciclaggio) nella valutazione dell adeguatezza dei presidi adottati per la mitigazione dei rischi; agevolare un percorso di crescita professionale (tutoring) delle risorse interne dedicate ai controlli. 19 Un centro di competenza comune potrebbe altresì: favorire una riflessione su modelli organizzativi e di servizio alla clientela retail, in una prospettiva non lontana di banca digitale; assicurare una presidio fattivo nell ambito degli interventi di implementazione dei nuovi progetti; agevolare i processi di riconversione culturale del personale interno della banca

11 Un centro di competenza comune potrebbe infine: favorire l accesso a finanziamenti - di matrice nazionale o europea - finalizzati alle piccole e medie imprese (o l accesso al capitale di rischio per le stesse); agevolare i momenti di raccordo tra dette nuove forme di finanziamento e quelle più tradizionali di accesso al credito tramite il canale bancario. fornire contributi e supporti nella gestione dei crediti non performing 21 Federare assieme gli attori, di emanazione delle banche popolari, che offrono servizi esterni alle stesse sarebbe forse un primo realistico passo, non per preservare un lascito, ma per rilanciare in modo concreto e fattivo il volano dei servizi a clienti ed imprese del territorio

12 LE TABELLE 23 Tab. 1 IL SISTEMA DELLE POPOLARI al 30/06/2014 (Fonte Assopopolari) Istituti di Credito (1) 70 (36 coop) Sportelli Soci (2) Clienti Dipendenti (1) Comprese le S.p.A. controllate (2) Soci di Banche Popolari Cooperative Quote di mercato Provvista 25,3% Impieghi 24,6% Sportelli 29,3% Provvista (m. di di euro) 425 Impieghi (m. di euro)

13 Tab. 2 BANCHE POPOLARI OBBLIGATE ALLA TRASFORMAZIONE IN SPA 1 BANCO POPOLARE UNIONE DI BANCHE ITALIANE BANCA POP. DELL'EMILIA ROMAGNA BANCA POPOLARE DI MILANO BANCA POPOLARE DI VICENZA VENETO BANCA BANCA POPOLARE DI SONDRIO CREDITO VALTELLINESE BANCA POPOLARE DI BARI BANCA POP. DELL'ETRURIA E DEL LAZIO BANCA POPOLARE DELL'ALTO ADIGE BANCA POPOLARE DI MAROSTICA (Attivo Contabile Giugno 2014) Il dato della Banca Popolare di Bari fa riferimento alla configurazione attuale del Gruppo e comprende anche gli attivi di Tercas e Caripe. (in milioni di euro) Fonte: Banca d Italia 25 Tab. 3 BANCHE POPOLARI CHE CONSERVANO LO STATUS DI BANCHE COOPERATIVE (Attivo Contabile Giugno 2014) (in milioni di euro) 1 BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA BANCA POPOLARE DI CIVIDALE BANCA AGRICOLA POPOLARE DI RAGUSA BANCA VALSABBINA CSR BANCA POPOLARE PUGLIESE BANCA DI PIACENZA BANCA DI CREDITO POPOLARE BANCA POPOLARE DEL LAZIO BANCA POPOLARE DEL CASSINATE BANCA POPOLARE VALCONCA BANCA POPOLARE ETICA BANCA POPOLARE SANT'ANGELO SANFELICE 1893 BANCA POPOLARE BANCA POPOLARE DI LAJATICO BANCA POPOLARE DEL FRUSINATE BANCA POPOLARE DI FONDI BANCA POPOLARE DI SVILUPPO BANCA POPOLARE DI CORTONA BANCA POPOLARE VESUVIANA CREDITO SALERNITANO BANCA POP. DELLE PROVINCE MOLISAN BANCA POP. DEL MEDITERRANEO BANCA POPOLARE DELL'ETNA* BANCA POP.DELLE PROVINCE CALABRE * 30 * In amministrazione straordinaria Fonte: Banca d Italia 26 13

14 Tab. 4 IL SISTEMA DELLE BANCHE POPOLARI POST LEGGE N. 33/201 BANCHE SPA 10 soggette all applicazione immediata 1all esitodellafusionetrab.p.altoadigeedimarostica BANCHE COOPERATIVE 25 - delle quali 2 in amministrazione straordinaria (B. P. Provincie Calabresi Banca Popolare dell Etna) - mantengono l attuale status di cooperativa 27 Tab. 5 I NUMERI DELLE POPOLARI POST LEGGE N. 33/201 (dati al 31/12/2013) Banche 25 Totale attivo (in migliaia) ,24% * Provvista da clientela (in migliaia) ,34% * Patrimonio Vigilanza ,22% * Dipendenti ,12% * Sportelli 856 9,17% * * Percentuale sul totale del sistema delle Popolari ante Legge n.33/2015 Fonte: Mediobanca Patr. base Tier 1(b)/Att.rischio pond. 14,58% (10,10% Sistema Popolari) Crediti dubbi/crediti clientela 12,26%(12,72% Sistema Popolari) IL PESO DELLE 25 POPOLARI E MEDIAMENTE CONTENUTO ENTRO IL 3% DELL INTERO SISTEMA BANCARIO 28 14

15 Tab. 6 ITALIA SETTENTRIONALE (dati al 31/12/2013) (dati in migliaia) Banche Popolari Totale Provvista da attivo clientela Personale Sportelli B. Pop Cividale B. Valsabbina B. di Piacenza B. Pop. Valconca B. Pop. Etica S. Felice S/Panaro Tot Fonte: Mediobanca 29 Tab. 7 ITALIA CENTRALE (dati al 31/12/2013) (dati in migliaia) Banche Popolari Totale attivo Provvista da Personale Sportelli clientela Cassa Sovv. Risp. BdI B. Pop. del Lazio B. Pop. del Cassinate B. Pop. del Frusinate B. Pop.Lajatico B. Pop. Fondi B. Pop. Cortona B. Pop. Province Molisane Tot Fonte: Mediobanca 30 15

16 Tab. 8 Banche Popolari ITALIA MERIDIONALE (dati al 31/12/2013) Tot Attivo Provvista da clientela (dati in migliaia) Dipendenti Sportelli B. Agricola Pop. Ragusa B. Pop. Puglia Basilicata B. Pop. Pugliese B. di Credito Popolare B. Pop. Sant Angelo B. Pop. di Sviluppo B. Pop. Vesuviana Credito Salernitano B. Pop. Mediterraneo Totali Fonte: Mediobanca 31 Tab. 9 LE PRIME 15 BCC PER TOTALE ATTIVO (dati al 31/12/2013) 1. BCC DI ROMA BCC DI ALBA, LANGHE, ROERO E DEL CANAVESE CREDITO COOPERATIVO RAVENNATE E IMOLESE BCC DI CAMBIANO EMIL BANCA- CREDITO COOPERATIVO BCC DI BRESCIA CASSA PADANA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO Cons BCC DI POMPIANO E DELLA FRANCIACORTA BCC DI CARATE BRIANZA BANCA ALPI MARITTIME- CREDITO COOPERATIVO CARRU' CHIANTIBANCA- CREDITO COOPERATIVO CASSA RURALE BCC DI TREVIGLIO CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI CANTU' BANCA CENTROPADANA- CREDITO COOPERATIVO BCC DI CARUGATE E INZAGO Fonte: Mediobanca 32 16

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