VISION IL CONTESTO Il distretto turistico di Rimini le origini Il XX secolo

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1 VISION IL CONTESTO Il distretto turistico di Rimini le origini Rimini è una città, o ancor meglio una terra, tradizionalmente vocata al turismo. La sua stessa collocazione geografica, all incrocio tra 3 vie consolari (la Flaminia, la Popilia e l Emilia), ne fa la porta di collegamento tra il centro e il nord Italia e, da qui, fin dall antichità, un corridoio verso l Europa. Una vocazione ulteriormente confermata in epoca medievale e rinascimentale, che la videro crocevia di itinerari di pellegrinaggio e di movimenti artistici e culturali all avanguardia. Qualche secolo dopo, a partire dalla metà del XIX secolo, questa vocazione cominciò a convertirsi in una vera e propria mission imprenditoriale, quando cominciarono a diffondersi la frequentazione della spiaggia e la pratica dei bagni di mare. Dall insediamento del primo stabilimento balneare (1843), la fama di Rimini crebbe senza sosta fino a raggiungere il suo acme nei primi anni del novecento, con la costruzione del Grand Hotel (1808), luogo iconico del famoso riminese, Federico Fellini. L idea originale, in questa fase, era quella di inserire la tappa di Rimini nel celebre Grand Tour d Italie, il viaggio che la nobiltà europea del tempo compiva nelle città d arte italiane come vero e proprio rito di passaggio alla conoscenza e alla cultura. Il XX secolo Dopo la Grande Guerra, Rimini fu subito pronta ad un nuovo cambiamento, scoprendo la sua nuova vocazione all accoglienza famigliare. Ciò fu facilitato dalla progressiva costruzione di una gran quantità di strutture ricettive. Anche nell era fascista, grazie alla retorica sulla salute e l attività fisica, Rimini godette di grande successo. Il secondo conflitto mondiale vide Rimini pressoché completamente rasa al suolo (80% della città distrutta dai bombardamenti del 1943/44); nel decennio successivo la ricostruzione e la rinascita economica ebbe come leva il turismo, questa volta però virato ad una dimensione più popolare, di massa, con enormi capacità attrattive anche verso i Paesi dell Europa settentrionale e centrale (Germania, Scandinavia) che cominciavano a lasciarsi alle spalle le tragedie e le difficoltà economiche della guerra. Tra gli anni Sessanta e Settanta, la fama di Rimini capitale delle vacanze era la più alta in Italia e nel vecchio continente, grazie alle dimensioni del sistema ricettivo, ai servizi e alla grande capacità di creare mode e tendenze che, nate qui, influenzavano intere generazioni. Il modello popolare della villeggiatura toccò il suo punto più alto e, allo stesso tempo, critico negli anni Ottanta, quando la città abbracciato pienamente il segmento del mondo della notte del turismo giovanile cominciò ad essere letta e interpretata all esterno come ambiguo e discutibile divertimentificio. Un immagine ulteriormente rafforzata dopo la crisi

2 ambientale di fine anni 80 che portò, anche inconsapevolmente, a reagire nell immediato con l enfatizzazione dell offerta notturna, che recava con sé però potenziali eccessi. Conseguente la spinta a modificare il modello di sviluppo, individuandolo nella cosiddetta destagionalizzazione, vale a dire la spalmatura dei flussi turistici lungo l intero arco dell anno e non più concentrata nei soli 4 parossistici mesi estivi. La costruzione della nuova Fiera (2^ in Italia per dimensione e 1^ per redditività), il nuovo Palazzo dei Congressi, entrambi realizzati nella prima decade del 2000, sono i gangli di questa virata di uno schema che veniva avanti da metà anni 50. LA VISIONE ATTUALE Oggi Rimini è una delle 9 province dell Emilia-Romagna e resta una delle più importanti destinazioni del turismo estivo in Europa, e anche oltre, grazie ai servizi e alle attrazioni che offre. E al centro di un più ampio distretto turistico, recentemente denominato Destinazione Romagna, che si estende da Ravenna a Cattolica e che richiama oltre 5 milioni di turisti ogni anno, corrispondenti a circa 27 milioni di presenze. Il comune di Rimini, in se stesso, con una popolazione totale di circa abitanti, nonostante rappresenti poco più di un 3% del territorio regionale, ospita circa un terzo dei turisti che visitano la regione. I suoi stabilimenti a mare sono considerati i migliori in Italia in termini di livello di servizi e attenzione ai clienti. Tuttavia, la gestione e i servizi devono essere rafforzati per reggere il passo di una concorrenza sempre più agguerrita e allargata. Peraltro, l esigenza di riconversione, fisica e funzionale, dei distretti industriali maturi è una delle sfide più importanti che l Italia intera sta fronteggiando. e in cui Rimini si sta distinguendo in quanto realtà precursore di una nuova innovazione. Se finora questa esigenza è stata associata ai tradizionali distretti produttivi, come quelli manifatturieri, oggi occorre comprendere che le stesse esigenze interessano anche i distretti turistici. E Rimini vuole giocare un ruolo di apripista in questa specifica sfida e la vuole giocare in nome e per conto di un concetto fondamentale: l immissione di qualità nel sistema. Qualità ambientale, qualità dei servizi, qualità dell offerta storico-artistica, qualità del vivere. Una nuova vision per la città e per il suo lungomare: Il Parco del Mare Dall adozione del Piano Strategico (2010) e del Masterplan (2011), entrambi sviluppati sulla base di un forte processo partecipativo, Rimini sta ponendo mano a un processo di opere pubbliche e di rigenerazione urbana che abbraccia il centro storico della città, il waterfront e altre aree periferiche con l intento di creare una nuova destinazione sostenibile, attrattiva e inclusiva per i turisti e migliorare anche la qualità della vita dei suoi cittadini.

3 Uno dei progetti più qualificanti e sfidanti è la rigenerazione dei suoi 15 chilometri di lungomare. Da un lato, riguardo al sistema sotterraneo, la città sta portando avanti il più importante rinnovamento del sistema fognario che si sia realizzato in Italia negli ultimi 50 anni, con un budget complessivo di 154 milioni, e in grado di purificare l acqua e di ridurre i divieti di balneazione del 100% entro il Dall altro, in riferimento all area lungomare, la città intende sostituire la grigia infrastruttura esistente, dominata da parcheggi e strade, con un nuovo Parco del Mare che correrà davanti alle spiagge e che sarà formato da infrastrutture verdi, piste ciclabili e pedonali, palestre a cielo aperto e altre funzioni e attrazioni che mirano ad attirare persone in cerca di wellness e relax. In sintesi, il Parco del Mare sarà una infrastruttura ambientale e funzionale, dedicata al wellness, al fitness, alla qualità della vita, alla alimentazione sana, con l ambizione di rigenerare profondamente i 15 chilometri costieri di Rimini. SI INTERVIENE SUL SOTTO E, ALLO STESSO TEMPO, SUL SOPRA. DUNQUE, NON UN OPERAZIONE DI MAQUILLAGE MA DI VERA E PROPRIA RICONVERSIONE RADICALE DEL MODELLO. Si tratta di una trasformazione sia fisica che spaziale che punta a coinvolgere ed attrarre nuovi investitori anche per rinnovare radicalmente le attività esistenti. Tuttavia, il suo obiettivo principale è di provocare un massiccio cambiamento culturale e sociale e di attirare un numero molto maggiore di turisti e visitatori, non solo nella stagione estiva ma durante tutto l anno. Infatti, progettare uno spazio dedicato al wellness, inteso nel suo senso più ampio, significa intercettare una domanda trasversale che oggi è considerata tra i principali mega trend del futuro e perciò significa intercettare potenzialmente milioni di persone nel mondo. Il wellness e la qualità della vita sono davvero una delle aspirazioni più ambite oggi e sono traducibili in molti modi, come il movimento fisico, il cibo salutare, l estetica e, in un senso più generale, un atteggiamento mentale completamente orientato allo stare bene. Perciò, la vision del progetto Parco del Mare si qualifica non per la costruzione di avveniristici edifici o manufatti che testimoniano una contemporaneità urbana ma, al contrario, per la grandiosità di uno spazio naturale reso disponibile per funzioni legate al wellness. Uno spazio naturale capace anche di classificarsi come un nuovo modello di vita.

4 AREE Il lungomare di Rimini corre per ca. 15 chilometri che sono ripartiti in due grandi aree: LUNGOMARE NORD (oltre 6 chilometri), che prende avvio da Torre Pedrera e, attraverso Viserbella, Viserba e Rivabella, arriva a San Giuliano Mare, dove è insediata la Darsena turistica. LUNGOMARE SUD (oltre 7 chilometri) che, partendo dal Porto, ricomprende Marina centro, Bellariva, Marebello, Rivazzurra e giunge a Miramare, posta prima del confine con Riccione. LUNGOMARE NORD Il Lungomare Nord presenta una situazione di degrado fisico, urbano ed edilizio con conseguente perdita di competitività delle numerose imprese economiche turistiche presenti; una perdita di attrattività e di valore del principale settore economico che si ripercuote anche sulla struttura sociale, tipicamente caratterizzata da un economia familiare d impresa. La perdita di valore dell economia turistica produce, in questo particolare tessuto socio-economico, una crescente marginalità che alimenta a sua volta il degrado fisico con forme di abbandono di strutture edilizie ed intere porzioni di ambiti urbani. Rimini Nord presenta poi una marginalità dovuta ad una separazione fisica dal centro e dal resto del territorio, data dalla scarsità di collegamenti di mobilità e dalla progressiva perdita delle poche centralità urbane; si tratta, in altri termini, di una situazione di frammentarietà e separazione che, nel tempo, ha portato ad una progressiva perdita di attrattività, di funzioni di eccellenza, di luoghi urbani dell identità sociale. Di fronte a questo crescente degrado l Amministrazione, anche grazie all integrazione costante con azioni partecipative, ha predisposto un progetto complessivo di rigenerazione urbana teso a ridurre la frammentarietà, ad incrementare l attrattività urbana del prodotto turistico, a migliorare e ri-costruire

5 i luoghi identitari della cittadinanza e dei city users, ad innalzare i livelli dei servizi per gli abitanti e per i turisti. LUNGOMARE SUD Il Lungomare SUD rappresenta, soprattutto nell area di Marina centro, la parte più conosciuta del frontemare riminese e quella più legata all identità storica balneare della città. Nella zona di Marina centro nacque, infatti, il primo stabilimento balneare nel 1843, qui prese il via la cultura dei salutari bagni di mare, venne eretto il Kursaal (1873), il salotto mondano di Rimini, si edificarono i famosi villini, e la fama di Rimini acquistò rilievo internazionale, soprattutto a seguito della costruzione del Grand Hotel (1908). Sempre qui il successo turistico riminese si rafforzò nei successivi decenni del Novecento, fino alla movida degli anni 70 e all epoca più recente. Oggi, tuttavia, il lungomare di Rimini può essere descritto più che altro come una grande area a servizio della spiaggia e degli hotel: un insieme di aree a parcheggio, una strada lungomare, stabilimenti balneari affollati in estate e deserti in inverno che costituiscono il paesaggio quotidiano di quella che è stata una delle aree di maggior pregio di Rimini. Per questo, il progetto Parco del Mare vuole rigenerare, assieme alla zona nord, anche tutta quest ampia area rendendola un nuovo luogo urbano attrattivo, capace di restituire al territorio riminese una valenza internazionale.

6 PROCEDURE E LINEE GUIDA PARCO DEL MARE NORD Procedimenti amministrativi Il quadro progettuale complessivo si compone di interventi strategici pubblici, oggetto di richiesta di finanziamento su un bando del Governo italiano (Bando Periferie 2016), e di interventi privati sinergici, che soddisfano il requisito della partecipazione di soggetti privati. A questi si aggiungono altri interventi complementari pubblici e di supporto, non oggetto della richiesta di finanziamento. Gli interventi strategici pubblici - di cui si chiede il finanziamento - sono: 1) i nuovi lungomari Nord; 2) l asse viario a monte; 3) i parcheggi a monte. Si tratta di tre opere considerate strategiche e fondamentali per dare l avvio alla rigenerazione di Rimini Nord. I tre interventi sono fra di loro funzionalmente correlati e devono essere realizzati secondo una precisa scansione. La riqualificazione dei lungomari, vero elemento propulsore del rilancio economico dell impresa turistica, richiede di rivedere completamente la mobilità carrabile, andando a dare finalmente risposta ad un gap infrastrutturale noto da tempo e che questa Amministrazione ha incominciato a risolvere. La soluzione individuata, di cui 2 km circa sono già stati recentemente completati, prevede l ampliamento in sede della strada a ridosso della ferrovia, così da creare un efficace strada urbana di gronda a doppio senso per la distribuzione del traffico locale. Questo nuovo asse è collegato alla strada Statale a monte grazie ad opere già esistenti, ad altre opere in corso di realizzazione e ad altre come il sottopasso ferroviario parte dell intervento soggetto a finanziamento. La realizzazione di un sistema che scarichi il traffico dalla strada di lungomare consente di ridisegnarne la sezione per realizzare una passeggiata urbana di pregio capace di intercettare e raccordare i principali luoghi turistici e le vecchie e nuove centralità urbane. Il nuovo lungomare ha l ambizione di diventare luogo di grande attrazione e costituisce la spina dorsale del progetto del Parco del Mare, che nel suo assetto finale vedrà coinvolta anche la spiaggia, con la riqualificazione degli stabilimenti balneari. A completamento della mobilità locale, sono state individuate due aree parcheggio ( Mercatale e Foglino ), capaci di dare risposta alla domanda di sosta.

7 INTERVENTI PUBBLICI Il nuovo lungomare Nord Il progetto prevede, al posto dell attuale strada in doppio senso di marcia, la creazione di un ampia passeggiata lungomare continua di 6,3 km, con inserimento di percorsi pedonali (oggi sono assenti anche i marciapiedi), inserimento di una pista ciclabile, creazione di piccoli spazi pubblici di accesso e raccordo con la spiaggia, arredi e nuova illuminazione. La soluzione tipo assicura comunque la presenza di un percorso utilizzabile dai mezzi di soccorso. La sezione trasversale del nuovo lungomare presenta una soluzione complanare fra i percorsi - pista ciclabile e spazio pedonale a mare - in modo da rendere questo spazio flessibile e capace di trasformarsi in un unico grande spazio lineare. Il trattamento delle superfici prevede l utilizzo di hard landscape, con pavimentazioni lapidee, pavimentazioni permeabili con silicati, asfalti colorati, e soft landscape con aree verdi e vegetazione di tipo mediterraneo-dunale. I tratti di lungomare avranno poi trattamenti diversi a seconda delle località, esaltando gli elementi identitari, come la presenza dell acqua a Viserba località conosciuta per le numerose fonti con lame e getti d acqua, con la funzione anche di portare un maggior comfort ambientale. Il nuovo asse viario e il nuovo sottopasso ferroviario Il progetto prevede, in continuità con quanto realizzato, l ampliamento della sede stradale che corre a lato della ferrovia, in modo da renderla percorribile nei due sensi di marcia. La soluzione comporta l acquisizione di parte del rilevato ferroviario per ampliare la carreggiata e per poter collocare, ove possibile, parcheggi e aree verdi. In particolare, il progetto adotta soluzioni che consentono, nei parcheggi e nelle aree di margine del rilevato ferroviario, la permeabilità delle acque meteoriche. Il progetto poi prevede di inserire, là dove possibile, piccole aree verdi sia per costruire un paesaggio di qualità, sia per incrementare la resilienza urbana. La vegetazione impiantata è di tipo locale e spontanea in modo da ridurre al minimo i costi di gestione, anche se la vicinanza alla ferrovia non consente l impiego di piante ad alto fusto. Completa l intervento la realizzazione di un sottopasso, opera indispensabile per assicurare un adeguato collegamento con la rete stradale esistente.

8 Il parcheggio dell area mercatale e il parcheggio Foglino. Il parcheggio proposto ha lo scopo di assicurare un adeguata risposta ai bisogni di posteggio presenti nell area, che accresceranno con la realizzazione del nuovo lungomare. Inoltre in tale area è previsto anche il ricollocamento del mercato stagionale locale. Il parcheggio dell area mercatale risulta importante anche per la presenza di due manufatti, parte del sistema acquedottistico storico. Il progetto intende valorizzare queste presenze e ridurre l impatto sulla permeabilità dei suoli, prevedendo per le corsie di movimento, per le aree limitrofe e per alcuni stalli l impiego di superfici permeabili o semi-permeabili. In supporto al nuovo parcheggio, il progetto prevede anche un intervento di manutenzione straordinaria della parte degradata del parcheggio esistente denominato Foglino. INTERVENTI PRIVATI L intervento privato sinergico A partire dal 2014, contestualmente alla progressiva definizione degli indirizzi strategici del progetto pubblico, è stata avviata una campagna per il coinvolgimento della cittadinanza e degli operatori delle aree interessate attraverso specifici processi partecipativi. Grazie ad un sistema di uffici mobili temporanei, organizzati e gestiti dal Piano Strategico, sono infatti state raccolte le proposte dei privati di Torre Pedrera, Viserbella e Rivabella e la fase partecipativa coinvolgerà prossimamente anche la località di Viserba. Le proposte raccolte durante queste attività partecipative sono state poi raccolte, riorganizzate e trasmesse al Comune che attiverà gli interventi pubblici in coordinamento con gli interventi proposti e realizzati dagli operatori privati. PARCO DEL MARE NORD Linee guida

9 In sintesi, gli interventi devono mirare a: migliorare la qualità del decoro urbano, riutilizzare e rifunzionalizzare aree pubbliche, accrescere la sicurezza territoriale e la capacità di resilienza urbana, incentivare la mobilità sostenibile. Tutti gli aspetti sono stati interpretati con una certa innovatività, sotto il profilo organizzativo, gestionale, ecologico ambientale, architettonico, che si può riassumere nei seguenti punti: 1. Partecipazione. Il progetto muove fin dall inizio dal coinvolgimento attivo dei cittadini e degli stakeholders economici nella costruzione di una visione comune e delle scelte progettuali. 2. Nuovo modello di mobilità. Il progetto privilegia la mobilità attiva (ciclabile e pedonale), l efficientamento delle reti viarie esistenti, la sostenibilità ambientale. 3. Qualità urbana e attrattività. Il Progetto si prefigge l intento non solo di creare uno spazio pubblico attrattivo (una strada carrabile che diventa spina portante di un parco urbano), ma anche di divenire componente fondamentale per la ripresa di un settore industriale. 4. Consumo di suolo. Il progetto è mosso da una visione che privilegia la rigenerazione urbana rispetto al consumo di territorio. Si tratta di una politica che questa Amministrazione Comunale ha non solo proclamato, ma che ha già messo in pratica con rilevanti provvedimenti che hanno dimezzato il dimensionamento di Piani Attuativi già adottati e ridotto sensibilmente, in fase di approvazione, le previsioni urbanistiche contenute nel PSC adottato. Il progetto in oggetto opera, quasi esclusivamente, all interno del territorio urbanizzato, che per la Regione Emilia-Romagna costituisce di per sé ambito non computabile ai fini del contenimento del consumo di suolo. Comunque, dalla verifica analitica complessiva degli interventi, tra nuove aree impermeabilizzate (0,8 ha) e aree de-impermeabilizzate previste dalle trasformazioni (0,8 ha), si consegue il saldo zero. 5. Attenzione ambientale. Il progetto si inserisce coerentemente in una politica che considera prioritario il tema ambientale (come testimoniato dal PSBO) che costituisce il presupposto per il rilancio economico ed ambientale anche dell area di Rimini Nord.

10 6. Resilienza urbana. Il progetto si pone nell ottica di contribuire a fornire una risposta ai cambiamenti climatici. Le scelte di fondo, al pari delle singole soluzioni progettuali, prevedono, fra l altro, la rimozione di superfici asfaltate, la realizzazione di superfici permeabili, l inserimento di aree verdi con vegetazione autoctona mediterranea non idro-esigente, l impiego di materiali a basso impatto ambientale nel loro ciclo di vita, il recupero e/o il rallentamento delle acque piovane. 7. Disegno architettonico coordinato e unitario. Il progetto prevede la sistemazione di spazi pubblici al pari di quelli privati secondo un disegno coordinato ed unitario, per soluzioni e ed uso di materiali. 8. Approccio paesaggistico e ambientale - Le soluzioni architettoniche, i materiali e le sistemazioni a terra dovranno essere guidati da un attenzione paesaggistica che consideri la nuova natura del luogo, quale appunto quella di parco urbano. Le proposte di intervento dovranno tendere a massimizzare le aree pubbliche e le superfici permeabili, in particolare a verde. 9. Le tipologie di percorso - Compatibilmente con i caratteri morfologici delle aree di intervento, le proposte dovranno prevedere, là dove possibile, i seguenti possibili percorsi alternativi: passeggiata vista mare, da svilupparsi prevalentemente sull arenile al confine con la proprietà comunale; percorso ciclo-pedonale, da svilupparsi nelle aree dell attuale lungomare ed eventualmente delle aree in fregio; strada carrabile di servizio, da svilupparsi nelle aree dell attuale lungomare ed eventualmente delle aree in fregio. PARCO DEL MARE SUD Procedimenti amministrativi L obiettivo del Parco del Mare prevede il disegno unitario del lungomare e dell arenile, al fine di creare piena integrazione e continuità di spazi senza elementi di separazione garantendo, al contempo, la continuità dei percorsi ciclo-pedonali e degli spazi pubblici. L idea è quella di creare un ambiente

11 che evolva gradualmente verso il territorio urbanizzato, collegando la spiaggia direttamente al Parco del Mare, pensato come un area verde attrezzata, di alto livello qualitativo ed idonea a soddisfare le esigenze della popolazione gravitante sulla città di Rimini, sia in termini di residenti che di turisti. Anche nel caso del lungomare Sud, come in quello del Nord, il progetto prevede una stretta integrazione tra l intervento pubblico e quello dei privati. INTERVENTI PUBBLICI E prevista la pedonalizzazione di tutta la fascia litoranea con conseguente spostamento a monte della viabilità carrabile e la ri-collocazione in interrato dei parcheggi. Non è previsto il reperimento di nuovo standard a parcheggio, né per i volumi trasferiti né per le nuove superfici, che verrà invece destinato interamente a verde pubblico (per la realizzazione del Parco del Mare), in quanto l obiettivo della trasformazione è di ridurre la pressione del sistema insediativo sull ambiente naturale al fine di migliorare la salubrità dell ambiente urbano. Per tale motivo è stato previsto di disincentivare l uso dell auto verso mezzi meno inquinanti (bicicletta e mezzi pubblici) al fine di limitare il consumo delle risorse non rinnovabili ed abbattere l inquinamento atmosferico. Nell ottica di migliorare il comfort urbano del Parco del Mare, sullo stesso è previsto lo sviluppo di attività private, che dovranno rispondere a requisiti di fruibilità collettiva e che concorreranno, in tal modo, ad ampliare ed articolare l offerta dei servizi alla collettività ovvero ad elevare i livelli qualitativi dei servizi stessi. Nel Parco del Mare si è quindi pensato di prevedere funzioni legate al tempo libero, allo sport, al sea-wellness, anche con funzioni commerciali, ristorative e di servizio così da poter rendere fruibile il parco del mare tutto l anno. Il progetto Parco del Mare Sud, relativamente alla parte pubblica, è suddiviso in 9 stralci: S1 P.LE FELLINI-KENNEDY S2 - KENNEDY-TRIPOLI S3 - TRIPOLI-PASCOLI S4 S5 PIAZZALE BENEDETTO CROCE-P.LE GONDAR S6 - COLONIA MURRI S7 - RIVAZZURRA-MAREBELLO S8 - LUNGOMARE SPADAZZI S9 - SPADAZZI - BOLOGNESE

12 PARCO DEL MARE SUD Linee Guida 1. INDICAZIONI URBANISTICHE PAESAGGISTICHE AMBIENTALI 1.1 Indice territoriale - La proposta di intervento deve prevedere per le aree del lungomare e per le aree in fregio, un incremento massimo di riferimento dell indice territoriale di 0,08 mq/mq a cui si potranno sommare le superfici oggetto di trasferimento dall arenile. - Sono esclusi dal computo dell indice territoriale gli interrati ad uso parcheggio e servizi. 1.2 Tipologie di intervento - La percentuale di superficie da trasferire dall arenile al lungomare dovrà essere ricompresa tra il 20% e il 50% delle superfici previste dalle schede di progetto del Piano dell Arenile. Tale possibilità è concessa esclusivamente nell ipotesi in cui la proposta presentata preveda la complessiva sistemazione delle porzioni del lungomare e delle aree in fregio contestualmente alla riorganizzazione delle strutture balneari interessate, in quantità tale da non compromettere il funzionamento dell attività stessa (servizi igienici e cabine). (Schema di riferimento: immagine 1) In tutti i casi, per l utilizzo delle superfici da trasferire, la proposta dovrà prevedere la riorganizzazione dello stabilimento balneare. Saranno prese in esame anche proposte che, all interno del Progetto Unitario, coinvolgano anche aree private contigue alle aree di intervento del Parco del Mare, anche con previsione di nuova edificazione. (Schema di riferimento: immagine 2) 1.3 Distribuzione dei volumi - La distribuzione dei volumi (trasferiti o di nuova realizzazione) e le altezze degli edifici da realizzarsi sul lungomare e/o sulle aree in fregio, dovranno evitare di configurare cortine edilizie continue, garantendo la permeabilità fisica e visuale tra il Parco del Mare e il mare, limitando al contempo le possibili interferenze visuali dagli edifici esistenti sulla prima linea verso il mare. (Schema di riferimento: immagini 3 e 4) 1.4 Approccio paesaggistico e ambientale - Le soluzioni architettoniche, i materiali, le sistemazioni a terra dovranno essere guidati da una attenzione paesaggistica che consideri la nuova natura del luogo, ovvero un parco urbano. Le proposte di intervento dovranno tendere a massimizzare le aree pubbliche e le superfici permeabili, in particolare a verde.

13 2. PROGETTAZIONE UNITARIA E POSSIBILI AGGREGAZIONI 2.1 Progetto unitario - Andrà proposto, quanto più possibile, un disegno unitario (Progetto Unitario) che ricomprenda l attuale lungomare, l arenile ed eventualmente le aree in fregio con la possibilità di coinvolgere anche le aree private contigue. (Schema di riferimento: immagine 5). - La proposta dovrà garantire la piena integrazione e continuità degli spazi senza elementi di separazione o recinzione. 2.2 Le possibili casistiche - Il Progetto Unitario potrà coinvolgere le aree del lungomare, l arenile, le aree in fregio ed eventualmente le aree private contigue secondo diverse possibili combinazioni, le principali delle quali sono riportate negli schemi di riferimento (immagini 6, 7, 8, 9, 10, 11 e 12). - Saranno comunque considerate come preferibili le proposte progettuali che interessino contestualmente l arenile e il lungomare, ampliato a disciplinare le aree in fregio pubbliche e, previo accordo e/o assenso ottenuto dal proponente, anche le aree private contigue. 3. PERCORSI E AREE PUBBLICHE 3.1 Parti pubbliche - Sebbene la realizzazione degli interventi delle aree pubbliche e dei percorsi saranno a carico dell Amministrazione Comunale, è di primaria importanza che la proposta ne contenga il disegno. 3.2 Le tipologie di percorso - Compatibilmente con i caratteri morfologici delle aree di intervento, le proposte dovranno prevedere, là dove possibile, i seguenti possibili percorsi alternativi: Passeggiata vista mare, da svilupparsi prevalentemente sull arenile al confine con la proprietà comunale; Percorso ciclo-pedonale, da svilupparsi nelle aree dell attuale lungomare ed eventualmente delle aree in fregio; Strada carrabile di servizio, da svilupparsi nelle aree dell attuale lungomare ed eventualmente delle aree in fregio; (Schema di riferimento: immagini 13 e 14) 3.3 Continuità dei percorsi - La proposta dovrà garantire la continuità dei nuovi percorsi ciclopedonali e degli spazi pubblici, tra loro e con il resto della rete urbana. 3.4 Disegno dei percorsi - La strada carrabile di servizio dovrà essere collegata alla viabilità comunale e dovrà servire il Parco del Mare e le attività presenti. In fase transitoria, o secondo le modalità previste dall Amministrazione Comunale, questi percorsi potranno essere utilizzati come viabilità ordinaria, sebbene da sottoporre a regimi particolari, quali Z.t.l., zone 30, o altri dispositivi tesi ad assicurare la compatibilità tra i diversi flussi di mobilità (carrabile, ciclabile e pedonale). - La dimensione indicativa della carreggiata della strada carrabile di servizio può variare dai 2,5 m ai 3,5 m, salvo esigenze particolari - La larghezza minima per il percorso ciclo pedonale è 3,5 m. - Indicativamente la distanza tra edifici e percorsi (carrabile e ciclo-pedonali) dovrà essere superiore a

14 1,5 m. - Particolare attenzione dovrà essere posta all integrazione paesaggistica dei percorsi di tutte le tipologie di percorso. 3.5 Il sea wellness - Al fine di sviluppare un nuovo prodotto turistico, gli spazi aperti potranno ospitare percorsi e aree appositamente studiati per la pratica sportiva e l attività fisica, perseguendo il concetto di palestra a cielo aperto. 4. EDIFICI 4.1 Localizzazione - I nuovi edifici, compresi quelli trasferiti, andranno collocati nell attuale lungomare o nelle aree in fregio. - Nella fascia A e B dell arenile si potranno prevedere solo strutture ed edifici derivanti dalla riorganizzazione dello stabilimento balneare. - Le aree private potranno essere eventualmente interessate da interventi di nuova edificazione. 4.2 Disegno degli edifici - Potranno essere realizzati manufatti ad un unico piano e comunque l altezza massima non potrà superare i 4 m. - Dovranno essere evitati sviluppi volumetrici che impediscano la permeabilità fisica e visiva. - Potrà essere prevista la copertura praticabile scoperta, senza che costituisca superficie utile, rivestita con materiali idonei ispirati al contesto (per esempio verde e/o sabbia) e priva di impianti a vista. - Gli edifici dovranno essere progettati preferibilmente con forme che si ispirino alle linee morbide della natura. 4.3 Interrati - I manufatti interrati dovranno il più possibile evitare sviluppi continui eccessivi che possano costituire barriera al deflusso delle acque sotterranee. - La proposta progettuale dovrà contenere il disegno degli accessi carrabili ai parcheggi privati sotterranei. 5. DESTINAZIONI D USO E DURATA DELLE CONCESSIONI 5.1 Destinazioni d uso ammesse - Le destinazioni ammesse nelle aree pubbliche del lungomare e delle aree in fregio sono tutte quelle connesse all innalzamento dei servizi turistici (pubblici esercizi, commercio, centri benessere, palestre, parcheggi interrati, servizi accessori anche ad integrazione di attività alberghiere esistenti) ad eccezione della residenza ed incrementi della ricettività alberghiera (posti letto). - Nelle fasce A e B dell arenile sono ammesse le destinazioni d uso connesse al servizio di spiaggia (bagni, cabine, ecc.) e quanto previsto dal piano dell Arenile. (Schema di riferimento: immagine 15) 5.2 Concessioni - Le aree pubbliche oggetto di intervento verranno concesse in diritto di superficie per un periodo correlato al tipo di richiesta proposta. Il periodo del diritto di superficie è previsto

15 come segue: 99 anni per i parcheggi interrati e i servizi accessori in ampliamento strettamente connessi (sotto il profilo fisico e funzionale) alle attività alberghiere; 50 anni per gli altri interventi. (Schema di riferimento: immagine 15)

16 MOBILITA MOBILITA INNOVATIVA: COSA CAMBIERA A RIMINI? Ancora oggi l utilizzo dell auto privata è considerato il sistema principale per raggiungere Rimini e le sue varie destinazioni. Attualmente più dell 80% dei visitatori vi arrivano in auto, ciò significa che sia le autostrade che le strade locali sono piuttosto congestionate nei week end e in coincidenza con i picchi della stagione estiva. Anche sul fronte della mobilità serve quindi un cambiamento radicale, una trasformazione che porti verso un sistema sostenibile, innovativo ed inclusivo che sia in grado di accompagnare la città nel suo processo di forte rigenerazione. Per questo, nel quadro del progetto integrato del Parco del Mare, mirato al riposizionamento dell offerta turistica di Rimini e al supporto al suo sviluppo economico, Rimini intende adottare un nuovo approccio all accessibilità e alla mobilità urbana, un approccio che incoraggi l uso di modalità di trasporto sostenibile sia per muoversi in città che nei suoi dintorni. Tutto ciò dovrà essere accompagnato da un cambiamento strutturale delle attuali soluzioni di trasporto locale per abbracciare una nuova filosofia in cui andare a piedi, in bici o con i mezzi pubblici e altre soluzioni di mobilità innovativa e sostenibile possano coprire la maggior parte degli spostamenti dei cittadini, sostituendo l attuale uso prevalente di auto e motocicli privati. Questo nuovo approccio è portato avanti dal PUMS (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile), in corso di elaborazione, che prevede azioni specifiche da adottare per raggiungere gli ambiziosi scopi descritti. Un nuovo sistema di mobilità sostenibile Il PUMS prevede, infatti, di raggiungere il 50% degli spostamenti sistematici (pendolari, studenti ecc.) da farsi con mezzi sostenibili di trasporto (autobus, biciclette, a piedi, mobilità elettrica e condivisa) e di indurre i turisti a venire a Rimini e a muoversi con una modalità sostenibile, grazie all introduzione di soluzioni innovative ed integrate (treno, autobus di lunga percorrenza, trasporto pubblico locale, bike sharing e formule di noleggio, pedonalizzazione, ecc.). La città sta lavorando duramente in questa direzione, con una vision, progetti ben strutturati, forte impegno e alta partecipazione al processo degli stakeholders. Un chiaro esempio è proprio la rigenerazione del lungomare. La città sta ristrutturando il proprio sistema viario al fine di trasferire il traffico di attraversamento dal lungomare (che attualmente viene

17 ancora usato per muoversi dal sud al nord della città) ai due anelli stradali: azioni in corso consentiranno di chiudere la strada esistente in prossimità della spiaggia per trasformarla in un Parco del Mare mentre le vie locali limitrofe e le strade vicine al lungomare verranno destinate ad un uso condiviso ed integrato (ciclabile, pedonale, automobilistico, per operatori della logistica dell ultimo miglio) principalmente per brevi tragitti e soggette a ristretti limiti di velocità (30 km orari) per le automobili. Parallelamente sono stati portati avanti investimenti sostanziali nel sistema di trasporto pubblico: un sistema di trasporto rapido su autobus (denominato TRC) è in costruzione e funzionerà lungo la costa. Il primo lotto di filobus funzionanti su di una linea dedicata da Rimini a Riccione (il comune confinante a sud con Rimini) verrà ultimato nel 2018, ma è previsto che la rete si espanda a sud fino a Cattolica, con la stessa tecnologia, e a nord fino a Ravenna integrando il nuovo sistema con il servizio ferroviario locale. L entrata in servizio del TRC ridurrà drasticamente i tempi di spostamento lungo la costa e la qualità del servizio: in circa 25 minuti i viaggiatori potranno arrivare a Riccione dalla stazione di Rimini, un viaggio che, con i filobus esistenti, negli orari di punta può durare fino ad un ora e mezza e consentirà alle persone di salire su mezzi del tutto accessibili ed equipaggiati con tutti i comfort di viaggio (aria condizionata, video sorveglianza, comunicazioni scritte e orali, 2 posti riservati alle sedie a rotelle, ecc.). Il TRC determinerà inoltre una profonda revisione della rete e dell accessibilità del trasporto pubblico locale esistente. L innovazione per garantire l inclusione L accessibilità è certamente una delle sfide chiave da affrontare per dare forma al nuovo lungomare: portare via le auto dal lungomare per consentire alle persone di muoversi liberamente dovrebbe essere visto come un intervento migliorativo e non come un limite. In molte occasioni le auto private sono però ancora viste come la soluzione migliore per le persone con bisogni speciali - in termini di mobilità dato che la progettazione della città e le sue configurazioni fisiche (progettazione delle strade, vecchie pavimentazioni, mancanza di scivoli, ecc.) e/o la scarsa qualità dei servizi di trasporto pubblico forniti creano delle barriere per i viaggiatori anziani, le persone con disabilità e altri tipi di passeggeri. La sfida attualmente affrontata da Rimini è quella di garantire che il nuovo lungomare sia inclusivo per tutti e pienamente accessibile grazie a modalità di trasporto sostenibili. Al fine di ottenere ciò, occorre che i bisogni delle persone con problemi di deambulazione vengano messi al primo posto nella progettazione delle infrastrutture e nella pianificazione del servizio di trasporto. Che problemi avrà una nonna anziana che deve accompagnare il suo nipotino di 3 anni dall hotel alla spiaggia? Cosa fa la mamma trentenne quando deve scendere dall autobus con i bagagli e i suoi figli per raggiungere la sua sistemazione? Come fa un signore in carrozzina a prendere in sicurezza

18 l autobus e ad andare in giro per il Parco del Mare? Cosa occorre ad un giovane tedesco che scende da un autobus a lunga percorrenza per orientarsi in una città in cui non è mai stato?. Queste sono solo alcune delle domande che ispirano i lavori di costruzione e i progetti che Rimini sta portando avanti. I passeggeri, i turisti hanno il diritto di ottenere elevati standard di accessibilità e servizi di mobilità. L'Unione Europea è molto attiva in questo campo con una serie di Direttive e Regolamenti volti a raggiungere standard comuni di accesso per i veicoli (autobus e treni) e per integrare il concetto di Diritti dei passeggeri (in tutti le accezioni). Le città, però, hanno la pesante responsabilità di garantire ai passeggeri con ridotte capacità motorie, allorché scendano da un treno, un aereo o un autobus di potersi muovere in sicurezza. Rimini ha attualmente una grande opportunità ed è fortemente impegnata a svolgere un ruolo di primo piano in questo processo, facendo in modo che siano i bisogni delle persone e dei turisti a modellare la struttura del nuovo lungomare da costruire. La città ha sviluppato idee innovative che intende portare avanti per dare forma ad un sistema di mobilità radicalmente nuovo lungo il lungomare e per garantire soluzioni efficaci ed inclusive per gli spostamenti dell ultimo/primo chilometro che riguardano il passaggio dal punto di partenza e dalle destinazioni delle persone ai punti di smistamento della rete di trasporto pubblico locale e alla nuova linea di Transito Rapido Costiero - completamente accessibile - che verrà inaugurato presto. Recentemente il Comune di Rimini, in collaborazione con UITP, la Fondazione ITL, l'università di Bologna e altri Enti pubblici e privati, tra cui l Associazione Nazionale Guida Legislazione Andicappati Trasporti (ANGLAT), ha risposto al secondo bando dell'iniziativa d'azione Urbana Innovativa con lo scopo di ottenere finanziamenti per testare e implementare queste idee innovative lungo il lungomare rinnovato.

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