Verità nella finzione

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1 Mondi di finzione Verità nella finzione La teoria di D. Lewis Sandro Zucchi Nelle lezioni precedenti, abbiamo introdotto un ingrediente, i mondi possibili, per rendere conto del significato delle espressioni modali (come è necessario che, è possibile che, ecc.) e dei condizionali. In questa lezione, iniziamo la nostra discussione del problema di Dickens, sfruttando questo nuovo ingrediente che abbiamo introdotto. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 1 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 2 Alcune verità su Sherlock Holmes Iniziamo considerando alcune affermazioni vere che riguardano Sherlock Holmes: Holmes suona il violino. Holmes è un essere umano, e non un marziano travestito. Holmes è un detective. Holmes è un personaggio inventato da Conan Doyle. Holmes fu ucciso e poi resuscitato da Conan Doyle. Holmes fa uso di cocaina. Holmes ha molti seguaci affezionati. Holmes vive in Baker Street. Holmes ama far sfoggio delle sue capacità induttive. Holmes è amico di Watson. Holmes non esiste. Un problema Gli enunciati precedenti sembrano tutti veri, ma dicono cose incompatibili tra loro. Per esempio, abbiamo detto che questi enunciati sono veri: Holmes è un detective. Holmes è un essere umano. Ma allora, com è possibile che anche questi enunciati siano veri? Holmes è un personaggio inventato da Conan Doyle. Holmes non esiste. Se è vero che Holmes è un essere umano, come è possibile che Holmes non esista? S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 3 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 4

2 Verità nella finzione Una risposta possibile alla domanda precedente è questa: gli enunciati in (1) asseriscono che certe cose sono vere nei racconti di Conan Doyle. Infatti, ammettono le parafrasi in (2): (1) Holmes suona il violino. Holmes è un essere umano, e non un marziano travestito. Holmes è un detective. Holmes fa uso di cocaina. Holmes vive in Baker Street. Holmes ama far sfoggio delle sue capacità induttive. Holmes è amico di Watson. (2) Nei racconti di Conan Doyle, Holmes suona il violino. Nei racconti di Conan Doyle, Holmes è un essere umano, e non un marziano travestito. Nei racconti di Conan Doyle, Holmes è un detective. Nei racconti di Conan Doyle, Holmes fa uso di cocaina. Nei racconti di Conan Doyle, Holmes vive in Baker Street. Nei racconti di Conan Doyle, Holmes ama mettere in mostra le sue capacità induttive. Nei racconti di Conan Doyle, Holmes è amico di Watson. Verità sulla finzione Invece, gli enunciati in (3) non asseriscono che certe cose sono vere nei racconti di Conan Doyle. Infatti, gli enunciati in (3) non ammettono le parafrasi in (4): (3) Holmes è un personaggio inventato da Conan Doyle. Holmes fu ucciso e poi resuscitato da Conan Doyle Holmes ha molti seguaci affezionati. Holmes non esiste. (4) Nei racconti di Conan Doyle, Holmes è un personaggio inventato da Conan Doyle. Nei racconti di Conan Doyle, Holmes fu ucciso e poi resuscitato da Conan Doyle. Nei racconti di Conan Doyle, Holmes ha molti seguaci affezionati. Nei racconti di Conan Doyle, Holmes non esiste. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 5 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 6 Il problema di Dickens La nostra discussione si concentrerà per ora sulle condizioni di verità degli enunciati che asseriscono la verità di certe proposizioni in un opera di finzione, cioè su quello che abbiamo chiamato il problema di Dickens : come dobbiamo completare la definizione seguente (in cui f è un opera di finzione e p un enunciato)? (D) Un enunciato della forma Nell opera di finzione f, p è vero se e solo se... Gli enunciati su personaggi immaginari che non sono parafrasabili come asserzioni su ciò che è vero in un opera di finzione dovranno aspettare un po. Il mondo dell opera di finzione A volte, nel linguaggio comune si usano espressioni come il mondo dell autore tal dei tali, il mondo di quel romanzo, il mondo di quel film, il mondo del personaggio tal dei tali, ecc.: Nel mondo di Conan Doyle, nessun criminale riesce a farla a Sherlock Holmes. Nel mondo della Recherche, gli aristocratici occupano una posizione centrale. Nel mondo di Robinson Crusoe, compare un indigeno di nome Venerdì. Nel mondo di Guerre Stellari, i cavalieri Jedi percepiscono il lato oscuro della forza. Nel mondo del Signore degli anelli, gli hobbit vivono nella Contea. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 7 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 8

3 Il mondo dell opera di finzione e i mondi possibili Questi modi di dire del linguaggio comune suggeriscono un idea per descrivere le condizioni di verità degli enunciati dell italiano della forma Nell opera di finzione tal dei tali, succede così e così. L idea fa uso di un ingrediente che abbiamo introdotto nelle discussioni precedenti: i mondi possibili. Potremmo ragionare così. Tra i mondi possibili ce n è uno in cui accadono le cose descritte nelle Avventure di Sherlock Holmes, e quello è il mondo delle Avventure di Sherlock Holmes. Tra i mondi possibili, c è un altro mondo in cui accadono le cose descritte nel Signore degli anelli, e quello è il mondo del Signore degli anelli. E così via. Potremmo dunque proporre la formulazione seguente: Un enunciato della forma Nell opera di finzione f, p è vero se e solo se p è vero nel mondo possibile dell opera di finzione f. Un problema Naturalmente, affinché la definizione precedente ci permetta di fare delle predizioni su ciò che è vero nelle opere di finzione, dobbiamo spiegare come si fa a stabilire qual è il mondo di un opera di finzione. Tuttavia, c è un problema preliminare con l assunzione che ad ogni opera di finzione corrisponda esattamente un mondo possibile che è il mondo di quell opera di finzione, un problema che, secondo Lewis, Currie, e altri, dovrebbe indurci ad abbandonare questa assunzione. Vediamo qual è il problema. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 9 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 10 Una domanda La risposta Domanda: Quant era alto Alessandro di Macedonia? Domanda: Quant era alto Alessandro di Macedonia? Risposta: Non lo sappiamo. Pare che non fosse molto alto. Ma le cronache storiche non ci dicono esattamente quanto era alto. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 11 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 12

4 Una considerazione Un altra domanda Non sappiamo quanto era alto Alessandro di Macedonia. Nonostante questa lacuna nelle nostre conoscenze, è chiaro però che la domanda quant era alto Alessandro di Macedonia? ha una risposta definita: se sapessimo tutto quello che c è da sapere su Alessandro, sapremmo con esattezza la sua altezza. Per esempio, è possibile (anche se molto improbabile) che, in seguito alla scoperta di nuovi documenti storici, si venga a sapere esattamente quanto era alto Alessandro. Domanda: Quanto è alto Sherlock Holmes? S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 13 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 14 La risposta Un altra considerazione Domanda: Quanto è alto Sherlock Holmes? Risposta: Non lo sappiamo. Nei racconti di Conan Doyle, si dice che è abbastanza alto (più di sei piedi, ovvero più di uno e ottantatrè). Ma Conan Doyle non ci dice esattamente quant è alto. Non sappiamo quanto è alto Sherlock Holmes. A differenza della domanda sull altezza di Alessandro, tuttavia, la domanda sull altezza di Sherlock Holmes non ha una risposta definita. Anche se sapessimo tutto quello che c è da sapere su Sherlock Holmes, non sapremmo quanto è alto con esattezza, perché l altezza esatta di Sherlock Holmes non è specificata nei racconti di Conan Doyle. Lo stesso vale per molte altre proprietà di Holmes. Holmes ha un numero pari o dispari di capelli in testa nel momento in cui incontra Watson per la prima volta? Domande come questa non hanno risposta. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 15 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 16

5 Incompletezza dei personaggi di finzione Completezza dei mondi possibili La riflessione precedente su Alessandro di Macedonia e Sherlock Holmes ci conduce a questa conclusione: al contrario degli individui reali, i personaggi delle opere di finzione sono incompleti, nel senso che non sono specificati per certe proprietà. Si rammenti la descrizione di Lewis del mondo reale: Il mondo in cui viviamo è un cosa assai comprensiva.... Qualsiasi cosa a qualsiasi distanza deve essere inclusa. In modo analogo, il mondo è comprensivo rispetto al tempo. I mondi possibili sono entità come il mondo reale in cui però alcune cose vanno diversamente. Essi sono modi in cui il mondo avrebbe potuto essere. Se accettiamo questa caratterizzazione dei mondi possibili, è chiaro che essi sono delle entità complete: come il mondo reale sono specificati in ogni dettaglio. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 17 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 18 Un argomento di Lewis Lewis (1978) osserva che l indeterminatezza dei personaggi di finzione e la completezza dei mondi possibili pongono un problema per l idea che a ogni opera di finzione corrisponda esattamente un mondo possibile che è il mondo di quell opera di finzione. Supponiamo che w sia il mondo delle Avventure di Sherlock Holmes. Se esistesse un tale mondo, esso sarebbe specificato in ogni dettaglio. Dunque, le domande seguenti dovrebbero avere una risposta definita: Esattamente, quant è alto Sherlock Holmes? Holmes ha un numero pari o dispari di capelli quando incontra Watson la prima volta? Tuttavia, come abbiamo visto, è assurdo supporre che domande di questo genere abbiano una risposta definita. Per questa ragione, secondo Lewis, dobbiamo abbandonare l idea che a ogni opera di finzione corrisponda un unico mondo possibile. Conclusione Se l argomento di Lewis è un buon argomento, ne segue che non è plausibile adottare questa formulazione: (5) Un enunciato della forma Nell opera di finzione f, p è vero se e solo se p è vero nel mondo possibile dell opera di finzione f. Non è plausibile perché, data un opera di finzione f, non esiste il mondo di f. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 19 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 20

6 Una pluralità di mondi L idea di fondo Se abbandoniamo l idea che a ogni opera di finzione corrisponda un unico mondo possibile, dobbiamo anche rinunciare a far uso dei mondi possibili per formulare le condizioni di verità degli enunciati della forma Nell opera di finzione f, p? Secondo Lewis, la risposta è no. Ma dobbiamo procedere diversamente da come abbiamo proceduto fino ad ora: invece di assumere che a ogni opera di finzione corrisponda un unico mondo possibile, dobbiamo assumere che a ogni opera di finzione corrisponda una pluralità di mondi possibili. Semplificando un po, l idea di Lewis è questa: Un enunciato della forma Nell opera di finzione f, p è vero se p è vero in tutti i mondi di f; è falso se p è falso in tutti i mondi di f; altrimenti non è né vero né falso. Il compito che rimane, ovviamente, è spiegare quali sono esattamente i mondi possibili di un opera di finzione. Prima di affrontare questo compito, tuttavia, vediamo come questa formulazione può risolvere i problemi che abbiamo sollevato riguardo all incompletezza dei personaggi di finzione. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 21 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 22 Holmes e il violino Si consideri l enunciato (6): (6) Nelle Avventure di Sherlock Holmes, Holmes suona il violino. Intuitivamente, (6) è vero, in quanto nelle Avventure di Sherlock Holmes si racconta che Holmes suona il violino. Cosa predice Lewis? Quale che sia la caratterizzazione dei mondi delle Avventure di Sherlock Holmes che verrà adottata, presumibilmente quello che si racconta nelle Avventure di Sherlock Holmes deve essere vero in tutti questi mondi. Dunque, i mondi delle Avventure di Sherlock Holmes saranno tutti mondi in cui Holmes suona il violino. Dunque, l enunciato (7) è vero in tutti i mondi delle Avventure di Sherlock Holmes: (7) Holmes suona il violino. Dunque, data una caratterizzazione plausibile dei mondi delle Avventure di Sherlock Holmes, le condizioni di verità proposte da Lewis predicono correttamente che l enunciato (6) è vero. Quanto è alto Sherlock Holmes? Chiediamoci ora: l enunciato (8) è vero o falso? (8) Nelle Avventure di Sherlock Holmes, Holmes è alto uno e L intuizione di Lewis è che (8) non sia né vero né falso. Dopotutto, il testo delle Avventure di Sherlock Holmes non ci dice esattamente quanto è alto Holmes (ci dice solo che è più alto di uno e ottantatrè), quindi non esclude né la possibilità che Holmes sia alto uno e ottantacinque né la possibilità che Holmes abbia un altezza diversa. Cosa predicono le condizioni di verità proposte da Lewis riguardo al valore di verità di (8)? S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 23 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 24

7 Holmes è alto uno e ottantacinque? Non è vero! Secondo le condizioni di verità date, (8) è vero se e solo se (9) è vero in tutti i mondi delle Avventure di Sherlock Holmes: (8) Nelle Avventure di Sherlock Holmes, Holmes è alto uno e (9) Holmes è alto uno e Dal momento che il testo delle Avventure di Sherlock Holmes ci dice solo che Holmes è più alto di uno e ottantatrè, tra i mondi possibili delle Avventure di Sherlock Holmes, presumibilmente, ce ne saranno alcuni in cui Holmes è alto uno e ottantaquattro, altri in cui è alto uno e ottantacinque, altri ancora in cui è alto uno e ottantasei, ecc. Dunque, data una caratterizzazione plausibile mondi delle Avventure di Sherlock Holmes, la teoria predice che (8) non è vero, dal momento che non tutti i mondi possibili delle Avventure di Sherlock Holmes sono mondi in cui Holmes è alto uno e Holmes è alto uno e ottantacinque? Non è falso! Secondo le condizioni di verità di Lewis, (8) non è vero, ma non è neppure falso: (8) Nelle Avventure di Sherlock Holmes, Holmes è alto uno e Infatti, secondo Lewis, (8) è falso se e solo se (9) è falso in tutti i mondi delle Avventure di Sherlock Holmes: (9) Holmes è alto uno e Ma abbiamo già visto che, tra i mondi possibili delle Avventure di Sherlock Holmes, ce ne sono alcuni in cui Holmes è alto uno e Dunque, la teoria predice che (8) non è falso, dal momento che non tutti i mondi possibili delle Avventure di Sherlock Holmes sono mondi in cui Holmes ha un altezza diversa da uno e S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 25 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 26 Conclusione Nella discussione precedente, abbiamo assunto che, nei mondi possibili delle Avventure di Sherlock Holmes, ciò che si racconta nelle Avventure è vero. Abbiamo assunto inoltre che in questi mondi l altezza di Sherlock Holmes possa variare, dal momento che il contenuto delle Avventure ci dice solo che Holmes è più alto di uno e ottantatrè. Queste assunzioni sembrano ragionevoli e, come vedremo, le caratterizzazioni proposte da Lewis dei mondi delle opere di finzione le sostengono. Date queste assunzioni, le condizioni di verità proposte da Lewis predicono che, mentre l enunciato (6) è vero, l enunciato (8) non è né vero né falso: (6) Nelle Avventure di Sherlock Holmes, Holmes suona il violino. (8) Nelle Avventure di Sherlock Holmes, Holmes è alto uno e Come abbiamo visto, questa è una predizione corretta, almeno se condividiamo le intuizioni di Lewis. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Lewis su verità nella finzione 27

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