Finzioni impossibili. Verità di finzione vacue. Il tizio con la pipa e la donna alla finestra. Falsa prospettiva

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1 Verità di finzione vacue Finzioni impossibili Sandro Zucchi Abbiamo presentato l Analisi 2 proposta da Lewis, e abbiamo visto come questa analisi evita alcuni dei problemi a cui va incontro l Analisi 1. Il nostro esame dell Analisi 2, tuttavia, non finisce qui. Pur evitando alcune delle difficoltà dell analisi precedente, l Analisi 2 presta il fianco ad altre obiezioni. In questa lezione, ci occuperemo di un punto su cui le Analisi 0, 1 e 2 concordano e che finora abbiamo ignorato: l esistenza di quelle che Lewis chiama verità di finzione vacue, cioè verità di finzione generate da opere di finzione impossibili. Iniziamo considerando un esempio di finzione impossibile: un incisione di W. Hogarth. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 1 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 2 Falsa prospettiva Il tizio con la pipa e la donna alla finestra Nell incisione di Hogarth (detta Falsa prospettiva), la donna alla finestra accende la pipa a un tizio che sta su una lontana collina. Dunque, nell illustrazione la donna alla finestra è lontana dalla collina (in quanto la casa da cui si affaccia non è sulla collina) e, nello stesso tempo, è vicina alla collina (tant è vero che accende la pipa all uomo sulla collina). A ben guardare, l incisione di Hogarth contiene altre incongruenze simili. Per esempio, la casa non è sulla collina, ma l insegna della casa penzola tra gli alberi della collina, ecc. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 3 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 4

2 Opere di finzione impossibili e mondi di finzione Abbiamo detto che un opera di finzione determina un insieme di mondi possibili. In particolare, secondo le Analisi 0, 1 e 2, i mondi possibili di un opera di finzione sono tutti mondi in cui l opera è narrata come un fatto conosciuto. Tuttavia, non esiste alcun mondo possibile in cui ciò che viene descritto in Falsa prospettiva di Hogarth è narrato come un fatto conosciuto. Infatti, se esistesse un mondo del genere, ciò che viene descritto da Hogarth in Falsa prospettiva dovrebbe realizzarsi in quel mondo. Ma non c è alcun mondo possibile in cui una donna è lontana da una collina e, nello stesso tempo, non è lontana da quella collina! Dobbiamo dunque concludere che, nel caso di Falsa prospettiva di Hogarth, l insieme di mondi possibili dell opera di finzione è l insieme vuoto. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 5 Quadratori del cerchio e altri personaggi curiosi Altri esempi di opere di finzione per cui non esistono mondi possibili in cui esse sono narrate come un fatto conosciuto sono questi: storie di finzione in cui l eroe è riuscito a quadrare il cerchio; storie di finzione in cui l eroe ha dimostrato che il teorema di Gödel è falso; storie di finzione in cui l eroe viaggia nel tempo e si trova adulto in epoche in cui non è ancora nato. Dal momento che ciò che queste storie raccontano non è possibile, non esistono mondi possibili in cui storie del genere hanno luogo. Dunque, non esistono mondi possibili in cui storie del genere sono narrate come un fatto conosciuto. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 6 Opere di finzione impossibili: la definizione di Lewis Seguendo la terminologia di Lewis, introduciamo questa definizione: un opera di finzione è impossibile se non c è un mondo in cui è narrata come un fatto conosciuto invece che come una finzione. Se esiste un mondo in cui l opera di finzione è narrata come un fatto conosciuto invece che come una finzione, allora diremo che l opera di finzione è possibile. Impossibilità manifesta Si noti che, nel caso di Falsa prospettiva, l impossibilità dell opera di finzione è del tutto manifesta: lo scopo dell illustrazione è proprio di sfruttare le incongruenze per sorprendere l osservatore. Lo stesso vale per le opere di finzione che raccontano di gente che ha quadrato il cerchio oppure che ha dimostrato che il teorema di Gödel è falso oppure che ha raggiunto da adulta un tempo in cui non era ancora nata. In queste opere, come in Falsa prospettiva, l impossibilità è manifesta, gioca cioè un ruolo centrale nella storia. Per altre opere di finzione impossibili, come vedremo, le cose non stanno così. Per il momento, tuttavia, concentriamoci sugli esempi di opere di finzione impossibili che abbiamo descritto. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 7 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 8

3 Una domanda Chiediamoci ora: che predizioni fanno l Analisi 1 e l Analisi 2 riguardo al valore di verità dell enunciato (1)? (1) In Falsa prospettiva, l acqua del fiume fluisce dalla foce alla sorgente. La risposta L Analisi 1 e l Analisi 2 predicono che (1) è vero: (1) In Falsa prospettiva, l acqua del fiume fluisce dalla foce alla sorgente. Entrambe le analisi dicono infatti: Un enunciato della forma Nell opera di finzione f, p è vero se non esistono mondi possibili in cui f è narrata come fatto conosciuto. Abbiamo visto che questo è esattamente il caso di Falsa prospettiva: non esiste un mondo possibile in cui Falsa prospettiva è narrata come un fatto conosciuto, in quanto non esiste alcun mondo in cui accade che una donna sia nello stesso tempo lontana da una collina e non lontana da quella collina. Dunque, (1) è vero secondo queste analisi. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 9 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 10 Una generalizzazione Lo stesso ragionamento che abbiamo fatto per (1) possiamo farlo per qualsiasi enunciato della forma In Falsa prospettiva, accade questo e questo : (1) In Falsa prospettiva, l acqua del fiume fluisce dalla foce alla sorgente. Dal momento che non ci sono mondi possibili in cui Falsa prospettiva è narrata come un fatto conosciuto, le Analisi 1 e 2 predicono che qualsiasi enunciato della forma In Falsa prospettiva, accade questo e questo è vero. Per esempio, è vero secondo queste analisi che In Falsa prospettiva l acqua del fiume fluisce dalla foce alla sorgente e fluisce dalla sorgente alla foce, che Colombo ha scoperto l America e non ha scoperto l America, ecc. Lo stesso vale per le altre opere di finzione impossibili che abbiamo menzionato: qualsiasi cosa è vera in queste opere secondo le Analisi 1 e 2 (un discorso analogo vale anche per l Analisi 0, ma non ci soffermeremo su questa analisi perché non è un candidato plausibile). La posizione di Lewis Lewis sostiene che queste conseguenze delle Analisi 1 e 2 sono accettabili: Secondo... le mie analisi, qualsiasi cosa è vacuamente vera in un opera di finzione impossibile. Questo sembra del tutto soddisfacente se l impossibilità è manifesta: se stiamo trattando di una fantasia sui guai di un uomo che ha quadrato il cerchio, o con il tipo peggiore di storia incoerente di un viaggio nel tempo. Non dovremmo aspettarci di avere un concetto di verità non banale nelle opere di finzione manifestamente impossibili... In altre parole, Lewis ci dice che, se un opera di finzione contiene delle contraddizioni manifeste, delle contraddizioni che sono al centro della storia, allora è corretto concludere che in queste opere vale qualsiasi cosa. Dopotutto, se nella storia sono vere delle contraddizioni, è lecito aspettarsi di tutto! S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 11 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 12

4 Un altro tipo di opera di finzione impossibile Consideriamo ora un caso di opera di finzione impossibile un po diverso da quelli esaminati finora. Watson e la seconda campagna afgana Nell anno 1878, presi la laurea di Dottore in Medicina all Università di Londra e mi recai a Netley per frequentare un corso per chirurghi militari. Dopo aver completato i miei studi, venni assegnato al Quinto Fucilieri del Northumberland come assistente chirurgo. Il reggimento era di stazione in India a quel tempo e, prima che potessi raggiungerlo, era scoppiata la seconda guerra afgana.... Fui rimosso dalla mia brigata e assegnato a quella dei Berkshires, con cui partecipai alla battaglia fatale di Maiwand. Lì fui colpito alla spalla da un proiettile Jezail, che frantumò l osso e che colpì di striscio l arteria sotto alla clavicola. Sarei caduto nelle mani dei Ghazi assassini se non fosse stato per la devozione e il coraggio mostrati da Murray, il mio attendente,... A. Conan Doyle, Uno studio in Rosso. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 13 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 14 Watson e la vanità di Holmes Lo strano caso della ferita di guerra viaggiante Più di una volta durante gli anni in cui vissi con lui in Baker Street avevo osservato che c era una piccola vanità sotto ai modi tranquilli e didattici del mio compagno. Non feci nessuna osservazione tuttavia, ma rimasi seduto a curarmi la gamba ferita. Era stata colpita da un proiettile Jezail qualche tempo prima, e benché questo non mi impedisse di camminare, mi tormentava ad ogni cambiamento di tempo. La mia pratica si è estesa al continente recentemente, disse Holmes dopo un po, riempiendo la sua vecchia pipa di radica. A. Conan Doyle, Il segno dei quattro. Ma dov è la ferita di guerra Watson? Nel Segno dei quattro Watson dice che è nella gamba, ma in Uno studio in Rosso Watson dice che non è nella gamba, ma nella spalla. Evidentemente, Conan Doyle è stato sbadato: nelle storie di Sherlock Holmes si contraddice riguardo alla ferita di guerra di Watson. (In realtà, come risulta dai brani citati, Conan Doyle non si contraddice apertamente: per quanto sia improbabile, potrebbe parlare di due ferite diverse. Per amore di discussione, accettiamo che stia parlando della stessa ferita e che si stia contraddicendo). S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 15 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 16

5 Una domanda Considerate ora di nuovo l Analisi 1 e l Analisi 2. Che predizioni fanno queste analisi riguardo al valore di verità dell enunciato (2)? (2) Nelle storie di Sherlock Holmes, Holmes ruba la ragazza a Topolino. La risposta Le Analisi 1 e 2 predicono che (2) è vero: (2) Nelle storie di Sherlock Holmes, Holmes ruba la ragazza a Topolino. Nelle storie di Sherlock Holmes, si narra che Watson è stato ferito alla spalla e anche che non è stato ferito alla spalla. Ne segue che non c è un mondo possibile in cui le storie di Holmes sono narrate come un fatto conosciuto. Infatti, se esistesse un mondo del genere, tutti gli eventi narrati nelle storie dovrebbero essere accaduti in quel mondo. Ma, evidentemente, non c è alcun mondo possibile in cui accade che, nello stesso tempo, Watson sia ferito alla spalla e non sia ferito alla spalla. Dunque, (2) è vero secondo le Analisi 1 e 2. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 17 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 18 Il problema Le analisi a cui siamo arrivati fanno una predizione inaccettabile: predicono che (2) è vero. (2) Nelle storie di Sherlock Holmes, Holmes ruba la ragazza a Topolino. C è di peggio. Lo stesso ragionamento che abbiamo fatto per (2) possiamo farlo per qualsiasi enunciato della forma Nelle storie di Sherlock Holmes, succede questo e questo. Dal momento che non ci sono mondi possibili in cui le storie di Sherlock Holmes sono narrate come un fatto conosciuto, le Analisi 1 e 2 predicono che qualsiasi enunciato della forma Nelle storie di Sherlock Holmes, succede questo e questo è vero. Un osservazione Non tutte le opere di finzione impossibili sono impossibili allo stesso modo. L ultimo esempio che abbiamo fatto di opera di finzione impossibile, le storie di Sherlock Holmes, è dovuto a una svista dell autore. Conan Doyle, molto probabilmente, si è distratto quando ha scritto in due romanzi diversi che la ferita di guerra di Watson è in due posti diversi. In questo caso, l impossibilità non ha nessuna funzione nella storia. In opere di finzione come Falsa prospettiva di Hogarth, non è così: in casi di questo genere l impossibilità è voluta e occupa un ruolo centrale nell opera. Anche se accettiamo la conclusione di Lewis che qualsiasi cosa è vera in opere di finzione manifestamente incoerenti come Falsa prospettiva, questa conclusione è particolarmente difficile da accettare nel caso di opere di finzione in cui l impossibilità è dovuta a una svista, come le storie di Sherlock Holmes. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 19 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 20

6 Lewis concorda L inadeguatezza della clausola sulle verità vacue Lewis concorda con l osservazione precedente:... cosa dovremmo fare quando un opera di finzione non è manifestamente impossibile, ma è impossibile solo perché l autore è stato sbadato? Ho parlato di verità nelle storie di Sherlock Holmes. In senso stretto, queste (prese tutte insieme) sono un opera di finzione impossibile. Conan Doyle ha contraddetto sé stesso da una storia all altra circa la posizione della vecchia ferita di guerra di Watson. Eppure, non voglio dire che qualsiasi cosa sia vera nelle storie di Holmes! Dunque, secondo Lewis, la clausola sulle verità vacue nelle Analisi 1 e 2 è appropriata per opere di finzione in cui l impossibilità è manifesta, come Falsa prospettiva o i racconti in cui l eroe quadra il cerchio, ecc.: Un enunciato della forma Nell opera di finzione f, p è vero se non esistono mondi possibili in cui f è narrata come fatto conosciuto. Ma la clausola non è appropriata per opere di finzione in cui l impossibilità è dovuta ad una svista dell autore, come le storie di Sherlock Holmes, in cui l impossibilità non ha alcun ruolo di rilievo S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 21 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 22 Il rimedio di Lewis Ecco il rimedio suggerito da Lewis per determinare ciò che è vero in opere di finzione che non sono manifestamente impossibili, come le storie di Sherlock Holmes: Suppongo che potremmo procedere in due passi per dire ciò che è vero in un opera di finzione venialmente impossibile come le storie di Sherlock Holmes. In primo luogo, passiamo dall opera di finzione impossibile originale alle numerose versioni rivedute possibili che sono più vicine all originale. Poi diciamo che ciò che è vero nell originale è ciò che è vero, secondo una delle nostre analisi di ciò che è vero in modo non vacuo nelle opere di finzione, in tutte queste versioni rivedute. Riformulazione In altre parole, l idea di Lewis è che la clausola per le opere di finzione impossibili vada riformulata così: Se f è un opera di finzione impossibile in cui l impossibilità è manifesta, qualsiasi enunciato della forma Nell opera di finzione f, p è vero. Se f è un opera di finzione impossibile in cui l impossibilità non è manifesta, un enunciato della forma Nell opera di finzione f, p è vero se è vero (secondo le condizioni per le opere di finzione possibili) in tutte le versioni rivedute possibili più simili a f ; è falso se è falso in tutte queste versioni rivedute; altrimenti non è né vero né falso. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 23 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 24

7 Applicazione del rimedio Le storie di Sherlock Holmes Vediamo come funziona il rimedio proposto da Lewis nel caso delle storie di Sherlock Holmes. Le storie di Sherlock Holmes sono un opera di finzione impossibile in cui l impossibilità non è manifesta. Per verificare ciò che è vero nelle storie di Sherlock Holmes, dobbiamo considerare tutte le versioni rivedute delle storie più vicine all originale in cui la contraddizione è stata rimossa. Come dobbiamo costruire queste versioni? S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 25 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 26 Come produrre le versioni rivedute Nelle storie di Sherlock Holmes, una volta Watson dice che la ferita è nella gamba e un altra volta dice che è nella spalla. I riferimenti alla ferita nella spalla sono uguali per numero e importanza ai riferimenti alla ferita nella gamba. Dunque, per rimuovere la contraddizione mantenendoci più vicini possibile all originale abbiamo due strade: apportare modifiche minime per rimuovere il riferimento alla ferita nella spalla oppure apportare modifiche minime per rimuovere il riferimento alla ferita nella gamba. Entrambe le strade producono opere di finzioni possibili altrettanto simili all originale. Una conseguenza In base al ragionamento precedente, tra le versioni rivedute possibili più simili all originale, in alcune la ferita di Watson è sempre esplicitamente collocata nella gamba e in altre è sempre esplicitamente collocata nella spalla. Dunque, l enunciato (3) è vero in alcune delle versioni rivedute possibili più simili all originale, ma non in tutte; e lo stesso vale per l enunciato (4): (3) Nelle storie di Sherlock Holmes, la ferita di guerra di Watson è nella gamba. (4) Nelle storie di Sherlock Holmes, la ferita di guerra di Watson è nella spalla. Dunque, gli enunciati (3) e (4) non sono né veri né falsi. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 27 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 28

8 Altre conseguenze Inoltre, dal momento che in tutte le versioni rivedute la ferita o è nella spalla o è nella gamba, la teoria predice correttamente che (5) è vero: (5) Nelle storie di Sherlock Holmes, la ferita di guerra di Watson è nella gamba o è nella spalla. Per la stessa ragione, la teoria predice che (6) è falso: (6) Nelle storie di Sherlock Holmes, la ferita di guerra di Watson è nel mignolo. Infine, la teoria predice correttamente che (2) è falso perché in tutte le versioni rivedute è falso che Holmes ruba la ragazza a Topolino: Riassumendo La versione emendata della clausola per le opere di finzione impossibili, consistente nel considerare le versioni rivedute possibili più simili all originale, evita di rendere vera qualsiasi cosa nelle storie di Sherlock Holmes: ad esempio, è falso nelle storie che Holmes ruba la ragazza a Topolino. Inoltre, la versione emendata pare fare predizioni corrette riguardo alla posizione della ferita di Watson: sta nella spalla o nella gamba, ma non nel mignolo. (2) Nelle storie di Sherlock Holmes, Holmes ruba la ragazza a Topolino. S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 29 S. Zucchi: Filosofia del linguaggio 2014 Finzioni impossibili 30

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