Linee operative locali Dopo di Noi ANNO 2017 DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

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1 Distretto sociale 6 Linee operative locali Dopo di Noi ANNO 2017 DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA IN ATTUAZIONE DELLA DGR GIUGNO 2017 PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE -DOPO DI NOI- L. N. 112/2016. Sommario Premessa... 2 Analisi della domanda potenziale... 5 Analisi del sistema dell offerta esistente Individuazione di variazioni di priorità e ripartizione delle risorse Gestione degli avvisi e valutazione delle domande... 27

2 Premessa La legge 112/2016 Disposizioni in materia di assistenza a favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, prova per la prima volta ad intervenire con un approccio di sistema al problema che coinvolge tante famiglie, più di tre milioni a livello nazionale, ma che interroga ed impegna ugualmente le Istituzioni sul tema delle aspettative di vita delle persone che per gravi patologie dipendono dalle cure altrui per ogni aspetto dell esistenza quotidiana. In primo luogo sono le famiglie a svolgere tale ruolo, integrate - per quanto lo consentano le organizzazioni e le risorse pubbliche da interventi degli Enti Locali del Sistema Sanitario e Socio Sanitario, e dal terzo settore. Quando i familiari per età diventano essi stessi scarsamente autosufficienti, quando per motivi anagrafici vengono a mancare, quando per altri motivi contingenti non riescono a garantire continuità di cura per i loro congiunti con scarse e nulle autonomie, si pone il problema di tutelare non solo la sopravvivenza delle persone con disabilità gravi ma una dignitosa qualità della vita che deve accompagnarsi e dare un senso ai progressi che hanno consentito una aspettativa di vita più lunga, anche a fronte di importanti e complesse patologie invalidanti. La legge 112/2016 indica ed investe risorse importanti affinché le prospettive di vita delle persone disabili possano essere individuate, in forte sinergia tra competenze pubbliche e private, partendo dalla specificità di ogni persona, dalla sua patologia ma anche dalla sua storia, ipotizzando risorse non univoche o standardizzate, ma adattate ai contesti e alle possibili interazioni tra le reti familiari e comunitarie dei soggetti cui gli interventi sono finalizzati. Laddove possibile, in tutti quei casi in cui da una valutazione integrata tra le competenze sanitarie e sociali si riscontrino autonomie anche residue ma sufficienti a percorrere strade alternative ad una istituzionalizzazione massiccia, a residenze quindi a ciclo continuo, la legge promuove soluzioni incentrate su sostegni a domicilio, al proprio o in esperienze di convivenza a piccoli gruppi con un rapporto di cura più personalizzato e soprattutto integrato con una molteplicità di misure che tengano insieme i vari aspetti dell esistenza: dal nutrirsi all igiene personale, ma anche alla vita di relazione, ad attività lavorative o ad esse equiparabili, al tempo libero, alla valorizzazione di quegli skills che ogni persona detiene. Tutto questo può realizzarsi solo con una forte promozione e regia delle Istituzioni ma coinvolgendo tutte le componenti della comunità di riferimento: le famiglie sino quando sono presenti, e quindi sino dal durante noi, le reti parentali, le associazioni di famiglie e quelle che tutelano i diritti delle persone non autosufficienti, ma anche i soggetti privati e del privato sociale che con professionalità e passione si occupano della cura, dell assistenza, della promozione delle capacità residue delle persone con disabilità, e che negli anni hanno provato a personalizzare alcuni interventi anche sperimentando servizi innovativi e soluzioni residenziali integrate tra il domicilio e una comunità più allargata. Alle Regioni il compito di attuare questa legge, ribattezzata mutuando una parola chiave di tante iniziative portate avanti dalle associazioni familiari, quella del Dopo di noi. Le linee operative locali che seguono derivano infatti dalla DGR 6674 del 7 giugno 2017, con la quale Regione Lombardia ha deliberato il Piano Attuativo del Decreto interministeriale del che istituisce il Fondo per finanziare la legge - e approvato il Programma operativo regionale, che prevede l assegnazione delle risorse in oggetto agli Ambiti Territoriali (proporzionalmente alla popolazione residente nella fascia d età 18/64 anni) e che saranno erogate tramite le Agenzie di Tutela della Salute (ATS), proprio a fronte della disposizione di misure attuative locali integrate tra i comuni (associati nei Piani di Zona) e le ASST (Aziende Socio Sanitarie Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

3 Territoriali). Tali risorse dovranno quindi essere erogate ai beneficiari, definiti da specifici requisiti di legge, attraverso pubblici avvisi istruiti localmente ma condivisi per modalità ed obiettivi su base d ambito. Gli 8 Distretti dell ASST Melegnano Martesana, (Paullo, San Giuliano Milanese, Cernusco Sul Naviglio, Pioltello, Melzo, Binasco, Rozzano, Trezzo sull Adda), hanno avviato da tempo un percorso di collaborazione e confronto teso ad armonizzazione il numero crescente di procedure pubbliche che la Regione ascrive agli ambiti, al fine di fornire quanto più possibile risposte eque ed unitarie su tutto il territorio della ex Asl Milano 2 (oggi ridefinito nella ASST Melegnano Martesana). Anche per la gestione delle finalità stabilite della citata DGR 6674/7 del giugno 2017, nonostante una tempistica estremamente contingentata per la pubblicazione degli avvisi pubblici e una calendarizzazione rigida delle scadenze predefinita da Regione Lombardia, gli 8 Ambiti distrettuali hanno ritenuto necessario realizzare una serie di incontri sul tema del Dopo di noi nel tentativo di predisporre un documento di programmazione unitario, nonché avvisi pubblici rivolti al territorio uniformi e coordinati. Proprio a partire dal tratto innovativo della legge che ha ispirato le misure oggetto delle Linee operative locali, dalla complessa articolazione delle modalità di erogazione dei benefici, dalla necessità ma anche dalla volontà dei territori di non limitarsi ad adempiere ad una serie di iter burocratici ma di cogliere le potenzialità di un approccio globale e multidisciplinare al tema delle prospettive di sussistenza delle persone con gravi disabilità oltre l orizzonte dell ambito familiare, in tutti gli otto ambiti distrettuali, in forma singola o condivisa, sono stati intrapresi i seguenti passaggi: - presentazione della misura nelle diverse Assemblea dei Sindaci, al fine di recepire indicazioni in merito alla modalità di attuazione territoriale ed alla definizione dei criteri da adottare; - partecipazione ai diversi momenti di confronto e raccordo tecnico con gli altri Uffici di Piano dell ATS Milano Città Metropolitana, con l ATS stessa e le ASST, tramite le Cabine di Regia organizzate con lo specifico tema all ordine del giorno; - organizzazione di incontri tecnici dei singoli Comuni per definire le proposte e le modalità di attuazione della misura in oggetto; - convocazione di incontri di confronto con il Terzo Settore del territorio (associazioni e cooperative in qualità di gestori di servizi per la disabilità ma anche associazioni di familiari e di promozione sociale) per co-costruire e condividere le linee operative, integrare i contenuti, stimolare possibili progettazioni e collaborare nella pubblicizzazione delle misure; - avvio di una specifica rilevazione di tipo qualitativo inerente i principali bisogni dell utenza frequentante i servizi diurni del territorio, con la collaborazione degli Enti gestori dei servizi; - verifica dell esistenza di Unità di Offerta (U.d.O.) sperimentali e U.d.O. standardizzate coinvolgibili nella misura; - definizione integrata con ATS Città Metropolitana e le relative ASST di Linee guida per l attività di valutazione multidimensionale - Approvazione delle presenti linee operative in Assemblea dei Sindaci, condivisione e validazione delle stesse in Cabina di Regia. Si rileva che alla stesura delle presenti Linee Operative non è stato possibile allegare una ricognizione quali/quantitativa del fenomeno della disabilità in target (18/64 anni) nel territorio della ASST Melegnano Martesana, in quanto non risultano presenti e disponibili dati specifici sul numero, l età, il grado di disabilità dei residenti in target; non pare cioè ancora realizzata una anagrafe dinamica dell handicap a livello locale da parte delle strutture sanitarie. Ritenendo questo Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

4 strumento un valido elemento per una efficace programmazione di servizi e allocazione di risorse sull aerea della disabilità con il suo portato di impatto sociale le linee operative ne pongono la sua realizzazione tra gli obiettivi strutturali per il mantenimento delle misure del Dopo di Noi. Per ciò che attiene alla ricognizione sociale del fenomeno comuni ed ambiti hanno provveduto a riportare i dati quali/quantitativi dei casi in carico con particolare attenzione ai cittadini accolti nelle strutture diurne con diverse intensità di cura, a coloro che già sono destinatari di interventi individualizzati comunali o regionali volti al sostegno delle autonomie, a coloro che sono inseriti in alloggi per l autonomia o iniziative più sperimentali di co-housing. Si rileva inoltre che nei diversi ambiti sono presenti forme di collaborazione tra enti locali e terzo settore più strutturate, dove il tema della disabilità è affrontato in una logica integrata pubblico/privato e in un ottica multidisciplinare, ma queste esperienze non sono omogenee su tutto il territorio. Appare quindi improprio e prematuro renderle parte integrante del documento in oggetto. Tuttavia, perseguendo nella logica di cogliere come occasione di sperimentazione e di avvio di buone prassi sia la Legge 112/2016 che la DGR 6674/17, le presenti Linee Operative locali invitano ad avviare un percorso istruttorio tra ASST, enti locali, associazioni familiari e di promozione sociale, soggetti privati e del privato sociale per la costituzione di organismi locali per l orientamento/informazione alle famiglie e la progettazione integrata di interventi a sostegno dell autonomia delle persone con disabilità. Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

5 Analisi della domanda potenziale Le previsioni statistiche vedono la disabilità, per effetto dell invecchiamento e delle patologie cronico degenerative, in significativo e preoccupante aumento; dal 7,9% nel 2020 al 10,7% nel Un incremento destinato a creare una fortissima pressione sul versante della domanda di servizi. L integrazione socio sanitaria diventa una priorità inderogabile per la gestione dei casi che prevedono sia aspetti sanitari che sociali di intervento. Al momento attuale possiamo considerare avviato un percorso che porterà, nel lungo termine, ad una strutturazione del lavoro integrato più fluida e funzionale, ma ancora alcuni sistemi ad esempio quello della messa in comune delle informazioni sull utenza in carico ma soprattutto potenziale non sono del tutto a regime e quindi funzionali. In mancanza di una diagnosi dinamica della disabilità, certificata dal sistema sanitario, l analisi della domanda potenziale di una misura innovativa quale il Dopo di noi si è avvalsa in tutti i distretti soprattutto di una ricognizione sulla domanda espressa. I dati riportati nelle tabelle che seguono derivano infatti dalla ricognizione effettuata tra gli enti che operano nel territorio e può definirsi come parziale. Oltre a tale analisi, di tipo quantitativo, è stata svolta anche una riflessione più di tipo qualitativo sulle caratteristiche delle persone che potrebbero accedere ai sostegni del Dopo di Noi e divenire dei potenziali beneficiari, anche in considerazione delle caratteristiche di flessibilità, personalizzazione e non standardizzazione delle progettualità richieste. Un ulteriore ricognizione rispetto all individuazione della domanda potenziale è stata svolta tramite i dati forniti dalle assistenti sociali dei Comuni; come l analisi condotta tra i soggetti del cosiddetto terzo settore che comprende sia i gestori dei servizi appartenenti per lo più al privato sociale che le associazioni familiari o di promozione dei diritti delle persone con disabilità - anche questi dati sono da considerarsi parziali soprattutto rispetto al requisito del possesso della condizione di gravità, ma le informazioni fornite, coniugate con una lettura dei bisogni e delle potenzialità da parte dei soggetti individuati, possono dare un quadro abbastanza verosimile rispetto alla domanda potenziale. Prendiamo a prestito la formulazione adottata dal Distretto Est Milano che riteniamo nella sostanza applicabile al percorso che i territori dell ambito corrispondente all ASST Melegnano Martesana hanno seguito per descrivere le azioni intraprese dagli ambiti ai fini di raccogliere gli elementi necessari per programmare e attuare i sostegni previsti dalla normativa in oggetto. In particolare questi hanno provveduto: ad incontrare gli assistenti sociali dei Comuni per condividere le modalità di attuazione della DGR 6674/17, cogliendo le proposte e le informazioni rispetto all utenza potenzialmente beneficiaria e ai servizi presenti, ottenute nella loro attività professionale; a promuovere (o rinnovare) un confronto con le associazioni delle famiglie di persone con disabilità, al fine di avviare un percorso di attuazione di tali interventi condiviso rispetto ai bisogni e alle criticità riscontrate; ad avere un confronto, in un ottica di progettazione condivisa, con gli enti di terzo settore che gestiscono servizi per persone con disabilità nel territorio di riferimento, sia per avere un riscontro sulla presenza effettiva delle condizioni necessarie al fine di attuare i sostegni oggetto degli avvisi pubblici, sia per valutarne le possibili implicazioni future; Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

6 ad avviare, con la collaborazione dei servizi sociali comunali e delle realtà di terzo settore, una ricognizione, dal punto di vista qualitativo e quantitativo, dell utenza potenzialmente interessata alle misure previste; ad illustrare e a condividere con i Responsabili dei servizi sociali comunali le informazioni e i contenuti che si intendono inserire nelle linee operative. Stante la premessa occorre considerare l ampia ricognizione che segue come una ipotesi parziale del target potenzialmente intercettato dalle diverse misure proposte dal dettato regionale, relativa essenzialmente al bisogno espresso e da considerarsi quindi sperimentale in termini di contributo alla programmazione di interventi e servizi - quanto sperimentale appare tutto l impianto avviato prima dalla Legge 112/2016 e ancor di più dalla DGR 6674/17, per la mancanza strutturale di alcuni elementi di valutazione della domanda (dati condivisi tra il sistema sanitario e quello sociale e assistenziale) e per i tempi di attuazione, troppo contratti per effettuare una rivalutazione della casistica candidabile ai sostegni previsti sia per costruire percorsi di coprogettazione pubblico privato idonei ad intercettare alcune misure di sostegno all autonomia alternativi alla istituzionalizzazione e all utilizzo di servizi standardizzati negli anni. Nei comuni dell Ambito di Peschiera Borromeo i dati rilevati dalla ricognizione effettuata tra gli enti che operano nel territorio in termini quantitativi, unitamene ad una riflessione più di tipo qualitativo sulle caratteristiche delle persone che potrebbero accedere ai sostegni del Dopo di Noi e divenire dei potenziali beneficiari, sostanzialmente coincidono con le rilevazioni e valutazioni del servizio sociale professionale dei Comuni. Struttura Persone in grado di intraprendere un Persone Riconoscimento FASCIA D ETÀ classe V Vivono già in percorso Dopo di Noi disabili in L. 104 art. 3 SIDI Autonomia con L. 104 art 3 senza L. 104 art 3 carico comma comma 3 comma 3 SFA 8 8 / CSE 2 2 / CDD TOTALE Tavola 1 Dati rilevati dal Terzo Settore L elemento considerato più parziale riguarda il requisito del possesso della condizione di gravità, ma la lettura condivisa del bisogno porta essenzialmente ad un quadro credibile sulla domanda potenziale. Sono state segnalate 18 persone, tutte con legge 104 art. e comma 3, candidabili a poter fruire delle misure messe a disposizione. Riconoscimento disabilità grave Inserimento in struttura con L. 104 senza art. con L. 104 art 3 senza L. 104 art 3 SFA CSE CDD NESSUNA SI NO art.3 c.3 3. c.3 comma 3 comma Tavola 2 Dati rilevati dai Servizi Sociali Comunali Vivono già in Autonomia Persone in grado di intraprendere un percorso Dopo di Noi Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

7 Nel Distretto sociale Sud Est Milano, capofila ASSEMI azienda speciale consortile la ricognizione è stata condotta in modo analogo fra le UDOS (unità d offerta sociale) dedicate alla semi residenzialità e residenzialità per le persone disabili, il Servizio Sociale Professionale di Distretto e il Servizio Protezione Giuridica di A.S.S.E.MI, con una valutazione qualitativa delle persone/famiglie candidabili a cura del Tavolo Tecnico distrettuale. STRUTTURA SFA PLEIADI PERSONE DISABILI IN CARICO RICONOSCIMENTO L.104 ART. 3 C.3 non risultano ancora progetti attivati fascia d'età VIVONO GIÀ IN AUTONOMI SFA AIOSS CSE ASSIA A persone in grado di intraprendere un percorso DOPO DI NOI CON L.104 ART. 3 C. 3 CSE YABBOQ CSE AIOSS CDD SPAZIO AUTISMO CDD SAN DONATO CDD FONDAZIONE PIATTI CONOSCIUTE DA SSP * (dato distrettuale) DATO TOTALE SENZA L.104 ART. 3 C (Percorsi di accompagnamen to all'autonomia - C.A. - C.S.S.) 30 dato non omogeneamente conosciuto - si omette * in uscita da percorso scolastico (anche universitario) o non inseriti in servizi semi-residenziali Tavola 3 Dati congiunti servizi sociali/enti gestori STRUTTURA PERSONE DISABILI IN CARICO RICONOSCI MENTO L.104 ART. FASCIA D'ETÀ VIVONO GIÀ IN AUTONOMIA 53 PERSONE IN GRADO DI INTRAPRENDERE UN PERCORSO DOPO DI NOI CON L.104 ART. 3 C. 3 SENZA L.104 ART. 3 C. 3 3 C.3 SFA CDD CSS CAH RSD DATO TOTALE Tavola 4 Inseriti fuori territorio Si segnala che per risposte di natura semi residenziale e residenziale cittadini del distretto frequentano UDOS in altri territori, contermini, quali Paullo (CDD e SFA), Lodi (SFA), Milano (CDD), San Colombano al Lambro (CDD), per l esiguità dell offerta locale rispetto al bisogno. Tutti questi Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

8 sono comunque in carico al Servizio Sociale Professionale. Apparirebbero complessivamente coinvolgibili in progetti dedicati e nell accesso alle misure 56 persone; le storie personali, le tipologie familiari, le risorse e le resilienze in campo sono molto frammentate e parcellizzate, meritorie di progettazioni individualizzate. Il tema dell abitare fragile, e quello specifico dell autonomia possibile nell abitare delle persone con disabilità, è fra gli obiettivi 2017 del vigente Piano di Zona, che individua alcune sperimentazioni che potranno implementare efficacemente quanto previsto dalla normativa nazionale e dalle disposizioni regionali, anche grazie ad una progettazione condivisa e co-condotta con gli aderenti del terzo settore, volta complessivamente ad efficientare una reale offerta relativa sia al Durante noi che Dopo di Noi. Il Distretto Sociale Est Milano (Pioltello), ai fini di raccogliere gli elementi necessari per programmare e attuare i sostegni, ha ben articolato una serie di passaggi già elencati in premessa e che abbiamo mutuato come modello descrittivo. Anche in questo caso le informazioni, pur reperite da più postazioni e punti di vista, hanno restituito un quadro parziale. Ad esempio, rispetto al possesso della condizione di gravità (legge 104) e agli utenti che sono inseriti in classe 5 Sidi, non si dispone di dati completi su tutte le persone inserite. Tuttavia si è tentata una riflessione più di tipo qualitativo sulle caratteristiche dei potenziali beneficiari. La ricognizione rispetto all individuazione della domanda potenziale è stata svolta tramite i dati forniti dalle assistenti sociali dei Comuni. La tabella seguente presenta i dati relativi agli utenti residenti nei Comuni del Distretto inseriti nei servizi diurni, suddivisi per fascia d'età, e dalle persone individuate dagli operatori come possibile bacino d'utenza degli interventi Dopo di Noi, i cui candidati potenziali risultano essere 42. Si segnala che è stato conteggiato nella fascia d'età 56/64 un utente che ha 69 anni ed è attualmente inserito nel CDD. SERVIZI persone disabili in carico SITUAZIONE L. 104 persone con L. 104 art.3 c.3 FASCIA D ETA AUTONOMIA POSSIBILE PERCORSO DOPO DI NOI Persone che classe V Sidi 18/25 26/45 46/55 56/64 vivono già in autonomia Persone in grado di intraprendere un percorso dopo di noi (con L.104 art. 3 c.3) Persone in grado di intraprendere un percorso dopo di noi (senza L.104 art. 3 c.3) SFA CSE CDD TOTALE Tavola 5 Dati congiunti Servizi Sociali/Enti Terzo Settore Rispetto al territorio del Distretto 4, Capofila Cernusco sul Naviglio, grazie al lavoro congiunto dei Servizi sociali comunali con la collaborazione degli enti gestori dei servizi diurni e residenziali per disabili presenti sul territorio, sono stati individuati gli utenti residenti nei Comuni del distretto in favore dei quali, a fronte del requisito di accesso fascia d età 18/55 anni - stabilito dalla Regione, è potenzialmente possibile attivare le diverse misure previste dalla DGR. Le quote sotto riportate sono puramente indicative ma portano all attenzione dei Comuni una realtà di bisogno quantitativamente molto elevata. Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

9 Comune di ubicazione UNITA' DI OFFERTA Ente gestore n. posti utenti in fascia d età 18/55 Bussero COMUNITA SPERIMENTALE Coop. Il Sorriso 5 4 Carugate CSE Coop. Il Sorriso Coop. Sociale Onlus CSE MINORI e Progetto Filippide GIOVANI Cassina de Pecchi Lombardia CSE Coop. Il Germoglio 15 8 SFA Coop. Il Germoglio CDD Coop Libera compagnia di Arti e Mestieri sociali Cernusco sul Naviglio SFA DIMENSIONI Coop. sociale Agorà CSE NIBAI Coop. sociale Agorà 10 RSD LA PAROLINA Coop. Punto d Incontro Gorgonzola CDD Coop. Marta CSE ORIZZONTI Coop. sociale Agorà Pessano con Bornago CSE Coop. Il Sorriso TOTALE Tavola 6 Servizi diurni e residenziali per disabili presenti sul territorio Il territorio del Distretto 5, area Martesana con Capofila Melzo, abitanti in 8 comuni, vive una fase particolarmente critica per la coesione e l identità della comunità, in profondo stravolgimento su più versanti: urbanistici, politici, economici e sociali se si pensa alla compresenza di nuovi residenti (3782 in particolare coppie giovani) con un alto tasso di invecchiamento dei residenti storici (19,8%di ultra 65enni). Un bacino su cui investire per lo sviluppo di un nuovo patrimonio sociale in grado di contrastare un destino d indifferenziata periferia milanese. In particolare cronicità e fragilità sono le due questioni da affrontare, necessariamente sviluppando il più alto livello di integrazione socio sanitaria che le proposte di ridimensionamento dei territori in sede di area metropolitana o nuova riforma sanitaria dovranno tenere in conto. Rispetto al territorio del distretto sociale di Melzo si estrapola nello specifico una tabella nella quale sono riportati i cittadini con disabilità inseriti in strutture diurne o residenziali, per i quali si è poi valutato il grado di gravità o di inserimento in specifiche progettualità che potrebbero assimilarsi a quelle considerate finanziabili dalla DGR 6674/17: Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

10 Comune di ubicazione UNITA' DI OFFERTA Ente gestore n. posti Melzo Inzago CDD Comune di Melzo 30 CSS Coop. Soc Insieme Onlus 10 CDD Coop Soc Archè 16 CSE officina da vinci Coop Soc Punto d Incontro 30 CSE officina galilei Coop. Soc Punto d incontro 21 CSE Officina Basevi Coop.Soc Punto d Incontro 30 CSE Officina Cardano Coop. Soc Punto d incontro 30 CSE Arcobaleno Coop. Soc Archè Onlus 28 TOTALE 195 Tavola 7 Servizi diurni e residenziali per disabili presenti sul territorio Soffermandosi a rilevare dati relativi alla frequentazione presso i CDD territoriali, ubicati nel Comune di Melzo e di Inzago e gestiti da cooperative coinvolte e attive negli snodi distrettuali sopra citati, si rileva che presso il CDD di Melzo 25 cittadini sono residenti sul territorio del Distretto 5, di cui solo 1 appartenente alla classe Si Di 5 (dati rilevati dalle classi Si Di al Dicembre 2016); per quanto riguarda il CDD di Inzago, su 16 totali, di cui 10 cittadini residenti nel Distretto, nessuno appartenente alla classe Si Di 5, sempre nel cluster d età 18/55 anni. Per quanto riguarda la CSS di Melzo tra gli utenti inseriti, 5 appartengono al target d età 18/55 anni di cui tre residenti nel nostro territorio ed appartenenti a classi Si Di 1-2. Per quanto riguarda i CSE, si è rilevato che attualmente a Inzago sui 28 cittadini inseriti, 22 sono residenti nel Distretto e rientranti nel cluster 18/55. Tra i 4 CSE gestiti dalla cooperativa Punto di Incontro, 45 cittadini sono residenti nel Distretto 5, anche a regime residenziale. Anche nell ambito del Distretto 6, Capofila il comune di Pieve Emanuele, le previsioni vedono crescere la disabilità, per effetto dell invecchiamento e delle patologie cronico degenerative. Un incremento destinato a creare una fortissima pressione sul versante della domanda di servizi che riguardo al target della disabilità grave - evidenzia una carenza di Servizi Residenziali per i disabili adulti. L integrazione socio sanitaria, una priorità ormai inderogabile per la gestione dei casi che prevedono sia aspetti sanitari che sociali d intervento, assume un peso specifico importante nella valutazione delle potenzialità residue di quei cittadini che possono affrontare la sfida del Dopo di Noi. Rispetto agli aspetti specifici del pacchetto di misure che il programma operativo regionale mette in campo, si vuole intraprendere un lavoro di cura delle famiglie interessate prevedendo una coprogettazione tra le Amministrazioni locali e il terzo settore sui temi dell abitare mutuando alcune positive esperienze ormai consolidate nella città di Milano (sportello informativo dedicato, progetti sperimentali di co-housing, condominio solidale ). Nell ambito territoriale 6 è presente un Centro Diurno Disabili che presenta un utenza residente nell ambito con le seguenti caratteristiche: Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

11 CLUSTER D'ETA' NUMERO UTENTI CERTIFICAZIONE DI DISABILITA' GRAVE L. 104 ART. 3 COMMA 3 (SI/NO) PERSONA CHE VIVE IN AUTONOMIA (SI/NO) SI NO SI NO SI NO SI NO TOTALE 13 Tavola 8 Utenti frequentanti il CDD L airone di Pieve Emanuele I dati raccolti dai servizi sociali dei 7 Comuni appartenenti all ambito, relativi alla domanda potenziale, sono così riassumibili: CLUSTER D'ETA' NUMERO UTENTI CERTIFICAZIONE DI DISABILITA' GRAVE PERSONA CHE VIVE IN L. 104 ART. 3 COMMA 3 (SI/NO) AUTONOMIA (SI/NO) SI SI SI SI SI 2 TOTALE 44 Tavola 9 Utenti in carico ai servizi sociali comunali E inoltre presente sul territorio una Casa Famiglia gestita dalla Coop. Sociale Comunità del Sorriso che ospita n. 3 utenti residenti nel Comune di Binasco di cui n. 1 potrebbe essere beneficiario del Dopo di Noi: CLUSTER D'ETA' NUMERO UTENTI CERTIFICAZIONE DI DISABILITA' GRAVE L. 104 ART. 3 COMMA 3 (SI/NO) PERSONA CHE VIVE IN AUTONOMIA (SI/NO) SI 1 Tavola 10 Utenti in carico alla Casa Famiglia di Binasco Anche il Distretto 7, Ente Capofila il comune di Rozzano, vive una pressante domanda di intervento sull utenza disabile da parte delle famiglie. Di particolare emergenza e gravità, anche dal punto di vista della spesa sociale che prefigura, è la condizione del comune capofila che passato durante gli anni del cosiddetto boom economico nell arco di un decennio da circa a abitanti vede una presenza consistente e simultanea di grandi anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti che non solo possono sviluppare patologie che li rendono disabili ma anche quando sono genitori di disabili adulti sono ormai difficilmente nelle condizioni di poter accudire i loro figli sempre meno autonomi. Oltre a questa condizione le famiglie di cui si parla sono estremamente fragili dal punto di vista economico (quasi totalmente residenti nelle migliaia di alloggi pubblici a canone sociale) e quindi quasi totalmente a carico dell Ente locale. L istituzionalizzazione non può essere l unica risposta, e questo vale anche per i residenti negli altri tre comuni dell ambito, pur in presenza di una ormai tipica polarizzazione del Distretto tra il comune con i redditi tra i più bassi dell area metropolitana (Rozzano) e quello con i redditi più alti (Basiglio). La presenza di persone disabili per numero e gravità è proporzionalmente distribuita Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

12 in tutto il territorio del Distretto ed evidenzia un target di potenziali utenti delle misure tratteggiate da Regione Lombardia interessante, per quantità e qualità sociale. Analizzando i dati forniti dai servizi sociali professionali dei quattro comuni del Distretto, come per gli altri ambiti già incrociati con i dati messi a disposizione dalle strutture diurne del territorio, è emerso che il numero di disabili che presentano i requisiti per l accesso alla misura di cui alle presenti linee operative (disabilità grave certificata dal possesso di certificazione 104 art. 3 comma 3 e/o indennità di accompagnamento) ammonta a 112 unità nella fascia d età anni, di cui 104 nella fascia d età tra i 18 ed i 55 anni e 59 in quella tra 26 e 45 anni (questi ultimi 2 risultano i cluster d età privilegiati da alcune misure della DGR 6674/17). Di questi utenti si segnalano i profili delle diverse progettualità: STRUTTURA PERSONE DISABILI IN CARICO VIVONO GIÀ IN AUTONOMIA Tavola 11 - Dati rilevati dai Servizi Sociali Comunali e dal Terzo Settore PERSONE IN GRADO DI INTRAPRENDERE UN PERCORSO DOPO DI NOI CON L.104 ART. 3 C. 3 SFA 3 1 CDD 29 RSD 24 CSE Comunità Alloggio STRUTTURA DIURNA SPERIMENTALE vivono in famiglia, 1 casa alloggio CO HOUSING 2 2 DATO TOTALE Disabili in famiglia senza progetti di inserimento in centri diurni Di questi circa 15 sono stati valutati come individui in condizione di intraprendere percorsi di avvio della misura del Dopo di noi di cui 10 sono utenti già inseriti almeno in strutture diurne mentre 5 sono assistite dai familiari e beneficiano di altre misure di sostegno all autonomia. Sollecitazioni e proposte sono giunte dal Tavolo per la disabilità che fa parte della governance del Piano di Zona vigente, la principale quella di mantenere un ambito di confronto permanente sulla disabilità, inter istituzionale e multidisciplinare, che possa monitorare il bisogno, evidenziare anche la domanda inespressa, fornire utili elementi alla programmazione ma soprattutto trasformare in servizi a regime alcune sperimentazioni che negli anni hanno dimostrato la loro validità, quali: l unità valutativa handicap (multidisciplinare), il portale interattivo distrettuale INFODISABILITY, il servizio di promozione e supporto alle AMMINISTRAZIONI DI SOSTEGNO. Un coordinamento e la messa a sistema di queste sperimentazioni, che sono andate configurandosi come servizi e che potrebbero sostenere e connettivizzare anche le progettualità destinate al sostegno delle autonomie dei cittadini con disabilità, prima ad integrazione e supporto delle famiglie, quindi in un continuum for care oltre il sostegno parentale. 5 4 L Ambito 8 che vede Trezzo Sull Adda come Ente Capofila, attraverso l attività dell azienda speciale Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

13 consortile OFFERTA SOCIALE che gestisce il Piano di Zona e molti servizi degli ambiti del Trezzese e del Vimercatese ha redatto una ricognizione analoga a quella realizzata negli altri sette ambiti, dove l incrocio dei dati forniti dai soggetti del privato sociale che gestiscono servizi diurni, semiresidenziali e residenziali oltre a progetti sperimentali ad personam dove vengono integrate risorse trasversali per diversi ambiti del quotidiano, e le informazioni, le valutazioni, le progettualità messe in campo dai servizi sociali dei comuni anche con modalità integrate con l offerta sanitaria. RICONSOSCIMENTO DISABILITA' persone in grado di intraprendere un INSERIMENTO STRUTTURA AUTONOMIA CLASSE DI GRAVE percorso dopo di noi ETA' n. persone con L. n. persone senza vive in non vive in già in non in SFA CSE CDD ALTRO In grado da valutare 104 art.3 c.3 art. 3. c.3 autonomia autonomia essere grado TOTALE Tavola 12 Utenti in carico ai servizi sociali comunali Struttura Persone disabili in carico Riconosci mento L. 104 art. 3 comma 3 classe V SIDI Tavola 13 Dati forniti dal Terzo Settore FASCIA D ETÀ Vivono già in Autonom ia Persone in grado di intraprendere un percorso Dopo di Noi con L. 104 art 3 comma 3 senza L. 104 art 3 comma 3 CSE Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

14 Analisi del sistema dell offerta esistente Sul territorio degli 8 Ambiti della ASST Melegnano Martesana sono attualmente presenti (al 31 agosto 2017) le seguenti Unità di Offerta Sociale rivolte a persone con disabilità: CSE SFA CAH UdOS Sperimentali AMBITO Nr. Nr. Nr. Nr. Nr. UdOS Nr. UdOS Nr. UdOS Nr. UdOS Posti Posti Posti Posti PAULLO SAN GIULIANO M.SE CERNUSCO S/N PIOLTELLO MELZO BINASCO ROZZANO TREZZO S/D TOTALE Tavola 14 Dati ATS - Legenda: CSE Centro Socio Educativo (diurno), SFA Servizio Formazione all Autonomia (diurno), CAH Comunità Alloggio Disabili (residenziale) CSS CDD RSD AMBITO Nr. Nr. Nr. Nr. UdOS Nr. UdOS Nr. UdOS Posti Posti Posti PAULLO 1 15 SAN GIULIANO M.SE CERNUSCO S/N PIOLTELLO MELZO BINASCO 1 30 ROZZANO TREZZO S/D TOTALE Tavola 15 Dati ATS Legenda: CSS Comunità Socio Sanitarie (residenziale) CDD Centri Diurni per Disabili (diurno) RSD Residenza Sanitaria per Disabili (residenziale) Alla data dell ottobre 2017 i servizi ricompresi in questi elenchi rappresentano l offerta prevalente nei confronti di cittadini portatori di disabilità di diversa natura e gravità, la loro tipologia in gran parte è determinata proprio dal grado di autonomie che i diversi utenti presentano. E indubbio che in alcuni casi ci si trovi in presenza di motivazioni altre rispetto alla sola diagnosi d ingresso: una la si deduce dalla stessa ricognizione locale, non tutti i profili di servizi offrono posti distribuiti equamente sul territorio. A volte l UDO standardizzata è l unico ambito protetto dove un portatore di disabilità complesse riesce a trovare una continuità di cura, ma in molti casi si può trovare a convivere con persone che hanno diversi livelli di autonomia, il che non giova alla propria e neppure rende facile in qualche caso la quotidianità di altri che si regge su delicati equilibri. Ecco che la normativa introdotta dalla legge nazionale 112/2016 e le sue declinazioni territoriali Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

15 possono rappresentare una reale occasione per sperimentare interventi innovativi, far assumere valore, misurabilità, legittimazione a tante buone prassi che oggi faticosamente i territori provano a declinare senza adeguati finanziamenti pubblici in virtù della loro scarsa aderenza a modelli riconosciuti e riconducibili a situazioni standard. Poiché la si ritiene strutturale e propedeutica al disegno di un sistema a rete che garantisca la qualità della vita delle persone con disabilità, pensando anche alle fatiche delle famiglie e alla prospettiva di quando queste verranno a mancare, si intende richiamare l opportunità che si creino e vengano manutentati tavoli, forum, coordinamenti, reti o qualsivoglia definizione si voglia dare a luoghi con forte regia pubblica ma dove pubblico, privato sociale, privato puro, individui e famiglie possano essere presenti alla pari, in una logica win win dove ogni soggetto porti qualcosa che possa garantire interventi appropriati, sostenibilità, coerenza e misurazione dell efficacia di nuove soluzioni o più virtuose interrelazioni di soluzioni standard nell ambito della cura e della valorizzazione delle autonomie delle persone con disabilità. Con lo scopo di valutare attentamente l offerta già presente, portare alla luce progettualità innovative, verificare possibili connessioni e sinergie tra quanto già prodotto dai territori sul tema dell accoglienza, del sostegno, della promozione e dell inclusione delle persone con disabilità all interno delle comunità e le potenzialità che le nuove misure regionali possono esprimere, si descrivono di seguito le esperienze valutate più significative dai diversi ambiti, tenendo presente che alcune sperimentazioni riguardano l utenza di più ambiti, che in alcuni casi le misure regionali potrebbero accrescere la potenzialità di alcune iniziative già in essere, che le azioni già intraprese potrebbero avere matrici comuni, che cercheremo di sottolineare, oppure aver sviluppato modelli d intervento già molto ben strutturati che potrebbero diventare oggetto delle nuove progettualità in territori oggi non ancora dotati di risposte efficaci al tema del Durante Noi e Dopo di Noi. La ricognizione porta elementi utili anche in termini di supporto alla nuova programmazione sociale nuovi Piani di Zona a partire dal 2018 in alcuni casi perché consente di misurare l efficacia di interventi che negli strumenti di programmazione vigenti erano già presenti, in altri evidenzia la strategicità dell allocazione di risorse in un ambito che collocato nel sostegno alla non autosufficienza consente di intervenire sia sulla disabilità che sull area dei grandi anziani, in una fase storica dove la quarta gamba del tavolo del welfare (la famiglia e in essa le donne) permanendo più a lungo nel mondo del lavoro quando c è non sono nella condizione di sopperire come un tempo alla mancanza di servizi e assumersi in toto la cura o dei nipoti o dei propri genitori divenuti non autosufficienti. Da ultimo, ma è la dimensione più strategica, occorre cogliere anche l opportunità rappresentata dall attività istruttoria per poter accedere alle risorse della DGR 6674/17 nel tenere insieme gli incroci e le sinergie con altre misure regionali, ragionare cioè in termini di incrocio di policy per una maggior efficacia e duratura nel tempo degli interventi. Una attenzione che viene richiesta anche al livello istituzionale che ha l onere della programmazione e che dispone poi regole e misure dei finanziamenti; si pensi agli interventi oggi in essere, trasversali a diverse normative e a più assessorati: oltre al welfare - oggi definito prevalentemente dalle misure dei redditi di autonomia occorre guardare alle potenzialità degli interventi che riguardano scuola, educazione e formazione, le politiche attive del lavoro, le politiche abitative, la salute ma anche il marketing territoriale e la promozione dello sviluppo locale, che non può prescindere da politiche inclusive e da un articolato sistema di servizi che diventa esso Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

16 stesso propulsore di nuova occupazione, qualità della vita, e anche sicurezza. Se restiamo nelle azioni di sistema segnaliamo l esperienza portata dal Distretto Sud Est Milano e dall azienda consortile ASSEMI che colloca al terzo anno di programmazione del Piano di Zona 2015/2017 l avvio di un processo di accreditamento delle UDOS semi-residenziali socio-assistenziali, ed una revisione dell attuale sistema reticolare dei CDD, per una maggiore coesione e uniformità del sistema territoriale. Per poter sostenere le singole progettualità e in generale le famiglie, con le loro fatiche anche nel riconoscere la dimensione del bisogno nei loro cari, viene valutata altrettanto strategica la previsione di potenziamento dell affiancamento delle reti formali e informali alle famiglie per il cosiddetto durante noi. In tal senso una Cooperativa Sociale del territorio ( Eureka! Coop. Soc. ONLUS) ha predisposto, nella più complessiva offerta di housing presente in Cascina Cappuccina a Melegnano, 2 appartamenti completamente privi di barriere e profilati su persone con handicap fisico e mobilità ridotte: 1 trilocale per esperienze di gruppo, anche per week end o tempo libero, ed 1 monolocale. L avvio come palestre d autonomia in accordo con le famiglie è già partito, e potrebbe implementarsi con le risorse specifiche ora disponibili. La presenza contigua di uno SFA potrebbe determinare virtuose collaborazioni, anche nel senso del sostegno educativo verso l abitare o, come già succede, con la sicurezza di una presenza qualificata professionalmente in caso di necessità. Al fine di aumentare la disponibilità di alloggi palestra o alloggi autonomia con minima vigilanza socio-educativa il Distretto Sud Est ha presentato una progettualità specifica a Fondazione CARIPLO, per ristrutturare il terzo corpo di cascina, ancora non ristrutturato. E questo richiama la necessità di avere tavoli di confronto e un dialogo continuamente aperto tra servizi comunali, cooperative e altri soggetti erogatori di servizi, utenti dei servizi e famiglie, in una continua diagnosi del bisogno ed adeguata ricettività a nuovi stimoli alla progettualità, che consentano di poter attingere a diverse fonti di finanziamento con modalità più strutturate e meno estemporanee di quanto ogni tanto accade. Rispetto alla possibilità di prevenire ed orientare una domanda di servizi crescente sempre il territorio del Distretto Sud Est dichiara di aver utilizzato un approccio anticipatorio e pensando ai ragazzi che stanno per uscire dal percorso scolastico inclusivo ( secondarie di secondo grado), sul quale è stato fatto grande investimento qualitativo e quantitativo a livello distrettuale, si ritiene che possano rientrare nella progettazione interventi che preparino ed educhino alla vita autonoma. Allenarsi alle autonomie sia con laboratori a piccolo gruppo per l incremento delle abilità sociali dove si stimolano competenze relazionali, affettive ed emotive, collaborando con la famiglia a fornire strumenti e occasioni finalizzate ai percorsi di vita autonoma e alla costruzione del proprio progetto di vita, che con periodi sempre più lunghi di palestra d autonomia in domicili attrezzati. Su questo tema si rintracciano delle analogie con l esperienza del Distretto di Rozzano, dove da anni è attiva una Unità Valutativa Handicap distrettuale, in collaborazione con Afol Sud Milano che serve proprio ad accompagnare ragazzi e famiglie, alla conclusione dell iter scolastico, nella valutazione delle più opportune prospettive tra ulteriore percorso scolastico, formazione, occupabilità, ricerca di attività adeguate al grado di disabilità che consentano di valorizzare al massimo ogni capacità di autonomia, anche residua. Anche la valutazione su possibili percorsi abitativi autonomi e con quale tipologia di supporti è un elemento che può a pieno titolo arricchire la competenza dell Unità Valutativa alla luce delle nuove misure promotrici del Dopo di Noi. Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

17 Altri interventi di sistema sono rappresentati dalle diverse forme in cui i territori promuovono, sostengono o organizzano servizi o sportelli dedicati alla Protezione Giuridica delle persone fragili. Il Distretto di Rozzano si avvale della collaborazione del terzo settore, una associazione per i diritti delle persone con disabilità, per reperire nuovi amministratori di sostegno e sostenere quelli già in essere. A.S.S.E.MI ha organizzato un Servizio Protezione Giuridica, che è parte di moltissimi progetti di vita dei soggetti target, e che intende coinvolgere in una ricognizione puntuale delle famigli a cui proporre con l accesso alle misure di sostegno previste di sperimentare nuove opportunità: dalla condivisione di case di proprietà, al co housing, al trusting dedicato. Si sono già tentati progetti in questo senso, che hanno spesso trovato ostacolo nei timori di genitori e fratelli e nell indisponibilità di risorse aggiuntive cui attingere. Sul versante del target più adulto nella maggior parte dei Distretti l alternativa prevalente all inserimento in strutture protette ad alta intensità di cure sanitarie come le RSD rimane la Comunità Alloggio per Disabili. Nell ambito della ricettività dedicata a persone con disabilità che mantengono comunque risorse in termini di autonomia il Distretto di Peschiera Borromeo sperimenta un co housing a protezione leggera, sul territorio del Comune di Paullo è infatti stata progettata una micro-comunità in grado di accogliere 5 ospiti con disabilità lievi. Questa comunità si aggiunge a quella già funzionante per le disabilità più gravi e presenta i requisiti strutturali e le potenzialità per rientrare nelle tipologie di residenzialità previste dal Dopo di Noi. Nel Distretto Sud Est Milano sono presenti due Comunità Socio Sanitarie, una a San Donato M.se, ed una a Melegnano, sature. Anche qui sono attivi molti inserimenti extra territorio. A luglio 2017 si è avviata la prima esperienza di co housing, come sopra riportato, che potrà essere volano e esperienza pilota per l intero territorio distrettuale. Tra modelli alternativi ma già consolidati ed esperienze più innovative si colloca il Distretto di Pioltello dove si rileva la presenza di due Comunità Alloggio Sperimentali per le Autonomie, le quali presentano i requisiti strutturali e le potenzialità per rientrare nelle tipologie di residenzialità previste dal Dopo di Noi. Le attività sono mirate a promuovere l'autonomia, attraverso il potenziamento e il miglioramento di abilità personali per la gestione della quotidianità. Sul territorio sono presenti anche due gruppi appartamento, gestiti da una cooperativa sociale, nei quali sono inseriti attualmente 4 persone disabili. Tali sperimentazioni sono messe in campo da cooperative sociali che già gestiscono servizi per la disabilità nel territorio. Anche nel Distretto 6, capofila il comune di Pieve Emanuele, a livello sperimentale si rileva la presenza di una Casa Famiglia, che possiede i requisiti strutturali e le potenzialità per rientrare nelle tipologie di residenzialità previste dal Dopo di Noi e che attualmente ospita 3 persone disabili (di cui 1 in cluster d'età e 2 over 65 anni). Nel distretto 7, Capofila il Comune di Rozzano, oltre ad una delle poche RSD della zona Sud Milano, per 120 posti, un CSE, sempre a Rozzano e un CDD gestito dal Distretto tramite il Piano di zona, ubicato nella Frazione Noverasco di Opera, le cooperative Il Balzo e L Impronta enti gestori dei servizi CSE e CDD su citati - hanno acquisito nel 2009, tramite un bando di progettazione della Fondazione Cariplo, appartamenti per l autonomia. Sul Naviglio Pavese cresce quindi, all interno del progetto residenziale Abitare il Polo Sud la Comunità Alloggio per disabili dai 18 ai 65 anni La Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

18 Fenice, per una capienza di 5 posti, tutt ora attiva e riferimento per importanti progetti di vita individualizzati. In termini ancor più innovativi e propedeutici alla sperimentazione delle misure relative alle prospettive del Dopo di Noi è presente il progetto La terra del fuoco che ha come ente capofila l organizzazione di volontariato UILDM Milano e vede tra i propri partner: l Associazione A.gè.ha, A Piccoli Passi, Il Centro del Sorriso, cooperativa sociale Il Balzo, associazione L Impronta, Istituto Don Calabria, cooperativa sociale Sette. Il progetto si propone di promuovere una cultura del volontariato che sia in grado di garantire sostegni e stimoli nell ambito di vita quotidiana della persona disabile, affinché possa sperimentare esperienze di autonomia all interno di contesti residenziali, come ad esempio quelli del sistema CASE, abitare diffuso per persone disabili della zona sud di Milano e Rozzano. Inoltre, sul territorio di Rozzano la cooperativa sociale Il Balzo segue, con un percorso personalizzato, due donne disabili conviventi presso l appartamento di proprietà e messo a disposizione da parte di una delle due. Dal punto di vista organizzativo e progettuale educativo l esperienza può essere senza dubbio riportata ad un modello strutturato di co housing. Nell ambito delle aree d intervento progettuali identificate dalla DGR 6674/17 si muovono alcune esperienze già realizzate, o ancora in cantiere, sul territorio del Distretto 4, che vede Capofila il Comune di Cernusco sul Naviglio. Sono iniziative afferenti a soggetti del terzo settore no profit con la collaborazione dell Associazionismo territoriale e delle Amministrazioni Comunali: In cantiere: A Cernusco Sul Naviglio si sta realizzando un condominio solidale, denominato La casa del Pane e delle rose, una palazzina di nuova costruzione, composta da 16 appartamenti, di proprietà comunale che, a seguito di procedura pubblica, sarà gestita da un ATI no profit composta da Fondazione Padri Somaschi (capofila), Coop Comin e Libera Compagnia di Arti e Mestieri sociali. Il condominio ospiterà diverse progettualità al suo interno, tra cui un appartamento per le prove di autonomia ed il sollievo Casa Mollica, gestito dalla coop Libera compagnia di Arti e Mestieri sociali. Tre sono le azioni/moduli direttamente previsti: modulo percorsi di autonomia - ovvero percorsi finalizzati alle esperienze di distacco dal nucleo familiare; modulo palestra di autonomia domestica e comunitaria, a disposizione di progetti individualizzati per gli ospiti dei centri diurni della zona, nonché all utilizzo diurno e serale per la gestione degli ambiti comunitari del condominio; modulo di sollievo dei caregivers - ovvero un spazio di residenzialità temporanea per garantire spazi di sollievo ai caregivers di persone con disabilità. Più in generale il progetto prevede un contributo rilevante di un movimento per la casa per le persone con disabilità, con il protagonismo di gruppi di famiglie/stakeholder, per dare seguito, dopo i progetti di prova di vita indipendente ad esperienze stabili di residenzialità all interno di una rete di risorse abitative correlate ai funzionamenti individuali ed alle necessità di sostegni che permettano tali esperienze. Un altro cantiere si trova a Carugate, invece, dove da circa un anno si è costituito un comitato promotore per la Fondazione Dopo di noi, dedicata a progetti che supportino le persone con disabilità e i loro familiari ad acquisire autonomie e sviluppare quanto indicato nella legge n. 112 del 22 Giugno 2016 e dei successivi decreti applicativi. Il Comitato è rappresentato a titolo personale da componenti delle realtà politiche, economiche e sociali della città di Carugate. Per il mese di Dicembre 2017 è prevista la formalizzazione della Fondazione, che pone al centro della propria attività la persona disabile; nasce per sostenere genitori e familiari di persone disabili al fine di realizzare progetti formativi, educativi, di vita lavorativa, e di autonomia residenziale, anche attraverso la gestione dei beni patrimoniali ad essa Linee operative locali Dopo di Noi - DISTRETTO ASST MELEGNANO MARTESANA

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