MANUALE PER PRESIDENTI DI COMMISSIONE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "MANUALE PER PRESIDENTI DI COMMISSIONE"

Transcript

1 MANUALE PER PRESIDENTI DI COMMISSIONE

2 INDICE MODULO I IL MODELLO PER COMPETENZE LO SCENARIO DI RIFERIMENTO... 7 GLI STANDARD INTERNAZIONALI E NAZIONALI... 8 GLI ACCORDO STATO/REGIONI E LA NORMATIVA REGIONALE...11 IL REPERTORIO DEGLI STANDARD REGIONALI...12 COMPETENZE, ABILITÀ, CONOSCENZE...14 LE FIGURE A BANDA LARGA...15 I PERCORSI FORMATIVI...16 MODULO II LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE LO SCENARIO DI RIFERIMENTO...19 LE PROVE COMPLESSIVE DI VALUTAZIONE...21 I QUESTIONARI...24 LE GRIGLIE DI OSSERVAZIONE...28 IL RICONOSCIMENTO E LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE...32 MODULO III PRESIDENTI E COMMISSARI D SAME I REQUISITI PRESIDENTE DI COMMISSIONE...34 I REQUISITI COMMISSARIO ESPERTO DEL MONDO DEL LAVORO...35 ELENCO DEI PRESIDENTI E COMMISSARI D ESAME...36 FUNZIONE, RESPONSABILITA e COMPITI del PRESIDENTE DI COMMISSIONE e dell ESPERTO DEL MONDO DEL LAVORO...37 ITER DEGLI ESAMI FINALI

3 PREMESSA La Regione Piemonte, in applicazione della L.R. 22/2009, art.59, ha approvato con DGR n del 27 luglio 2011 la nuova disciplina delle commissioni esaminatrici da utilizzare nei corsi della Istruzione e Formazione Professionale. La normativa prevede, oltre alla riduzione del numero dei componenti delle commissioni esaminatrici, l istituzione di un elenco di esperti strutturato per settori inerenti le certificazioni rilasciate ed un elenco di presidenti di commissione. Le commissioni esaminatrici previste all interno del sistema di Istruzione e Formazione Professionale sono composte da: a) un presidente b) un esperto del mondo del lavoro (denominato commissario) c) un esperto della formazione (denominato commissario) Con l obiettivo di garantire che i soggetti inseriti all interno delle commissioni esaminatrici siano adeguatamente informati rispetto alle tematiche della verifica e certificazione delle competenze, la Regione Piemonte ha istituito un corso di formazione in auto-apprendimento (da svolgersi interamente on-line) finalizzato all abilitazione dei presidenti e commissari d esame e propedeutico all invio delle domande di candidatura da parte dei candidati. Lo scopo è quello di formare e certificare soggetti in grado di presidiare gli esami finali dei corsi della IeFP. Le attività in auto-formazione sono dedicate a tutti i soggetti, in possesso dei requisiti indicati negli appositi Avvisi, che intendono ottenere la certificazione per l iscrizione agli elenchi dei Presidenti e Commissari d Esame. L esito favorevole della formazione, ed il conseguente ottenimento della certificazione, non costituisce di per sé condizione sufficiente per essere inseriti negli elenchi regionali. L inserimento negli elenchi rimane vincolato alla valutazione di idoneità della domanda inviata dal candidato da parte di un apposito nucleo di valutazione. Potranno presentare domanda di candidatura i candidati in possesso: 1. dei requisiti previsti dalla DGR n del 27 luglio 2011 Nuova disciplina delle commissioni esaminatrici e dagli avvisi di candidatura 2. dell attestato di frequenza e profitto ottenuto on-line 3

4 Per l autoformazione, nell ambiente on-line, sono disponibili: il (presente) manuale le slide riassuntive È inoltre presente un area dedicata alle esercitazioni in cui gli utenti hanno ha disposizione dei test per verificare il grado di conoscenze acquisito durante il percorso formativo in auto apprendimento. Al termine del percorso, l utente avrà una conoscenza di base del sistema di riferimento e del processo di certificazione delle competenze. Dall area formazione è possibile accedere, previa autenticazione, all area dedicata all attestazione della formazione. Nell area di valutazione è disponibile il Test di verifica finale costituito da un questionario con domande a risposta chiusa finalizzato a verificare l acquisizione delle nozioni apprese nell auto-formazione. Il Test viene compilato dall utente direttamente on-line. L esito della valutazione viene elaborato in automatico, in concomitanza con la conclusione del Test. Tutti i candidati che al termine del Test avranno raggiunto la soglia minima richiesta per ottenere l abilitazione otterranno l attestato di frequenza e profitto (scaricabile direttamente on-line). 4

5 INTRODUZIONE Il presente manuale è stato realizzato dalla Regione Piemonte con il contributo delle Province, al fine di formare, in auto-apprendimento, tutti i soggetti che, a vario titolo, ed in possesso dei requisiti specifici, sono interessati ad essere inseriti nell elenco dei Presidenti di Commissione. Scopo del manuale è quello di fornire le nozioni fondamentali rispetto al modello per competenze, implementato dalla Regione Piemonte ed il relativo sistema di valutazione e certificazione delle competenze. L obiettivo è quello di fornire informazioni e suggerimenti metodologici a coloro che, all'interno delle commissioni d esame, sono chiamati a svolgere il ruolo di Presidente. Il manuale è suddiviso in tre sezioni. Nella prima sezione vengono fornite alcune essenziali informazioni sul contesto di riferimento (europeo, nazionale, regionale) in cui il Presidente si trova ad operare. In particolare vengono esaminati gli standard nazionali e internazionali, evidenziandone le caratteristiche peculiari, e la struttura dei percorsi formativi. Nello specifico viene presentato il modello per competenze. Nella seconda sezione ampio spazio è dedicato alle modalità di valutazione e certificazione delle competenze della Regione Piemonte. In particolare vengono esaminate le modalità di redazione/utilizzo delle prove complessive di valutazione, dei questionari e delle griglie di osservazione. Inoltre vengono specificate le modalità di valutazione da utilizzare e descritti gli strumenti informatici che la Regione Piemonte mette a disposizione degli operatori per la certificazione delle competenze. Nello specifico vengono evidenziate le caratteristiche del sistema di riconoscimento e valutazione delle competenze. La terza sezione è dedicata alla figura del Presidente e del Commissario. In particolare vengono descritti i requisiti di accesso all elenco, le funzioni, le responsabilità e i compiti a loro delegati. Nello specifico viene evidenziato l iter degli esami finali. In generale, più che come un testo da leggere, i materiali si presentano come un supporto da utilizzare per affrontare con maggiore consapevolezza le problematiche che si presentano al Presidente nello svolgimento delle sue funzioni. Oltre al manuale, ai fini di agevolare la formazione, sono disponibili delle esercitazione per verificare il livello di apprendimento raggiunto in ognuno dei tre moduli che costituiscono il percorso in auto - formazione. Il modello di formazione del Presidente è stato definito nel rispetto dei requisiti previsti dalla legge regionale ed è rivolto a tutti i soggetti in possesso dei requisiti specifici. 5

6 MODULO 1 IL MODELLO PER COMPETENZE 6

7 LO SCENARIO DI RIFERIMENTO Il sistema per competenze implementato dalla Regione Piemonte muove i suoi primi passi nel momento in cui l Europa richiede agli Stati membri di rendere trasparente la tracciabilità degli apprendimenti (il cosiddetto LLL, Life Long Learning); successivamente il punto di riferimento diventa il Quadro europeo delle qualifiche e delle competenze (EQF: European Qualifications Framework). Per rispondere in modo dinamico alle diverse raccomandazioni emesse a livello europeo e nazionale, la Regione Piemonte ha implementato un sistema per competenze flessibile e in continua evoluzione. Il sistema per competenze e di crediti della Regione Piemonte si trova quindi al centro di molte raccomandazioni europee, ultime quelle di Lisbona e Copenhagen (riprese genericamente nella normativa italiana sin dal 96 - Patto per il Lavoro). A partire dal 2001, operativamente la Regione Piemonte recepisce le diverse raccomandazioni attraverso due azioni fondamentali che contribuiranno nel tempo a connotarla, a livello nazionale, come capofila del gruppo interregionale designato a definire gli standard nazionali: da un lato lavora per dotarsi di un modello teorico-metodologico in grado di rispondere adeguatamente alla sfida europea dell EQF e delle certificazioni formali, non formali ed informali implementando il Modello per Competenze; dall altro lato si dota di un sistema informatico on-line per il governo e la gestione delle attività legate alla certificazione: definizione dei Repertori di Figure Professionali, creazione di Percorsi Formativi, Creazione ed erogazione di Prove di Valutazione. Il sistema è costituito da una parte consultabile liberamente da ogni cittadino (Area pubblica) e da una parte accessibile solo agli Operatori del Sistema di Istruzione e Formazione Professionale tramite password (Area riservata). Obiettivo ultimo del sistema implementato è quello di garantire al cittadino il diritto all apprendimento durante tutto l arco della vita, riconoscendogli in modo standardizzato e inequivocabile l acquisizione delle singole competenze. Per definire il proprio Repertorio degli Standard Formativi la Regione Piemonte si è dotata di apposite Commissioni Tecniche, organismi appositamente istituiti dalla Regione Piemonte e composti da: rappresentanti delle Agenzie Formative territoriali (esperti nell attività di descrizione delle Figure Professionali); parti sociali (datoriali e sindacali); istituti scolastici che operano nel sistema regionale; dirigenti e funzionari pubblici. 7

8 GLI STANDARD INTERNAZIONALI E NAZIONALI La certificazione è un processo complesso, articolato in più fasi finalizzate a dare certezza sul possesso o meno di determinate competenze riferite ad uno Standard. Con l obiettivo di fornire agli assessori che compongono la Commissione Nazionale Istruzione, Lavoro, Ricerca e Innovazione, ai Ministeri interessati e alle Parti Sociali, una proposta unitaria sul sistema nazionale di certificazione delle competenze è stato avviato un confronto tra le Regioni attraverso il progetto interregionale denominato Verso la costruzione di un sistema di certificazione delle competenze. Grazie al confronto delle diverse esperienze messe in atto da ciascuna Regione è stato possibile rendere unitari e definire i principi generali a cui ispirare il processo di certificazione. In considerazione del fatto che non può esistere una valutazione completamente oggettiva, dato che ogni processo valutativo ha un margine di discrezionalità non del tutto eliminabile, è però possibile fissare criteri espliciti e trasparenti che permettano di tendere alla maggiore oggettività possibile della valutazione. Il processo di valutazione deve effettuarsi secondo principi di tracciabilità e di garanzia per il soggetto in valutazione ed è pertanto fondamentale che si faccia riferimento a standard trasparenti e rigorosi descritti in termini di competenze. Per garantire questa trasparenza nel processo è necessario/prevedere appositi dispositivi che identificano le regole e le metodologie da utilizzare. Occorre inoltre garantire una pluralità di soggetti che intervengono nelle diverse fasi che lo compongono con la funzione di: Controllare/verificare il processo Valutare le competenze professionali dei soggetti Ciò che viene infatti certificato sono le Competenze, intendendo con questo termine la comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale 8

9 In linea con gli orientamenti Europei e Nazionali, si certificano le competenze comunque acquisite da un soggetto. Ciò che ciascuna Regione deve assicurare è che le certificazioni garantiscano i risultati dell apprendimento, espressi in termini di competenze, indipendentemente da come il processo di acquisizione di queste è avvenuto. Detto in altri termini si certificano tutti gli apprendimenti acquisiti in contesti: formali (ad esempio le competenze acquisite nel sistema scuola ) non formali (ad esempio le competenze acquisite attraverso una esperienza lavorativa) informali (ad esempio le competenze acquisite attraverso la pratica di un hobby) Per certificare occorre disporre di Standard di riferimento: Lo Standard Professionale delinea rappresentazioni coerenti delle professionalità, funzionali al presidio, organizzazione e gestione di processi di lavoro dedicati alla produzione/erogazione di specifici prodotti/servizi. La Regione Piemonte acquisisce come propri standard professionali gli standard professionali nazionali individuabili nei Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro. Lo Standard Formativo consente di definire e gestire un progetto o un evento formativo dedicato a persone che devono apprendere qualcosa. Descrive pertanto: gli obiettivi didattici (competenze di base e tecnico professionali); i target di utenza (obbligo formativo, laureati, lavoratori in mobilità ); i vincoli (ore minime/massime, numero minimo e massimo di partecipanti, dotazione minima dei laboratori ); i prerequisiti di accreditamento (per gli enti erogatori); i prerequisiti in ingresso (per gli allievi); le soglie di performance attese e le tipologie di prove. Nello standard professionale il focus di attenzione è rivolto al ruolo/funzione che agisce delle performance legate ai processi di lavoro; Nello standard formativo il focus di attenzione è rivolto alle persone (docenti e allievi) che gestiscono performance finalizzate all apprendimento di competenze funzionali alla gestione delle specifiche attività. Lo Standard di Certificazione risponde alla domanda come è possibile stabilire-garantire che una certa competenza (una specifica professionalità) sia stata acquisita? per rispondere a questa domande, in base al contesto in cui la competenza è stata acquisita (formale, informale, non formale) viene individuata la procedura/prassi che consente di effettuare la certificazione. 9

10 Si certificano le competenze che si riferiscono a Standard Gli Standard che formano i Repertori regionali sono descritti in termini di Competenza, articolata in: abilità (capacità) conoscenze risultato atteso Il minimo certificabile è la competenza, ma è possibile certificare anche aggregati di competenze riferite a parti di un Profilo/Figura Professionale, fino al numero totale delle competenze costituenti un intero Profilo/Figura. Tutte le competenze certificate ad un soggetto sono capitalizzabili per il raggiungimento di titoli e qualifiche, a condizione che i Profili/Figure a cui queste fanno riferimento siano preliminarmente descritte/standardizzate in termini di competenze. L attestazione è quindi uno standard documentale che attesta, sulla base di regole definite, gli apprendimenti comunque acquisiti. Le competenze certificate devono poter essere utilizzate e valorizzate nell istruzione, nella formazione professionale e nel lavoro. La titolarità e la responsabilità della certificazione è sempre regionale. Questo significa che la funzione certificativa è in capo alla Regione, al di là delle diverse procedure attraverso cui ciò può attuarsi, ad esempio tramite delega o trasferimento di funzione che le regioni possono attribuire a diversi soggetti accreditati. Ordinariamente, la certificazione è infatti un atto pubblico, condizione essenziale per dare valore giuridico alle attestazioni in esito. Il che implica che sia svolta direttamente da un soggetto pubblico o da un soggetto terzo delegato e posto sotto il controllo di un soggetto pubblico. Secondo il D.M. 174 del 31/05/2001 inerente la certificazione nel sistema della formazione professionale la certificazione può essere effettuata: 1. Al termine di un percorso di formazione finalizzato all acquisizione di qualifica 2. In esito a percorsi di formazione parziali (abbandono o percorso che non conduce a qualifica) 3. A seguito di esperienze di lavoro e autoformazione Le certificazioni sono riportate sul Libretto del Cittadino (la D.g.r del 26 marzo 2007, ha consentito l'avvio della sperimentazione). 10

11 GLI ACCORDI STATO/REGIONI E LA NORMATIVA REGIONALE Con la Delibera di Giunta Regionale n del 14/11/2011 la Regione Piemonte recepisce gli Accordi Stato/Regioni di seguito descritti, adotta il format descrittivo nazionale anche per il proprio repertorio e ridefinisce il proprio sistema degli standard. Con l Accordo sancito in conferenza Stato Regioni del 27/07/2011 tra il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni, le Province Autonome di Trento e Bolzano, sono stati definiti gli atti necessari per il passaggio a nuovo ordinamento dei percorsi di istruzione e formazione professionale di cui al decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 (ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA - LAVORO E POLITICHE SOCIALI - Accordo ai sensi dell articolo 18, comma 2, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226) Con l Accordo sancito in conferenza Unificata del 27/07/2011 tra il Ministro dell'università e della ricerca, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni, le Province Autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni, le Comunità Montane sono stati definite le aree professionali relative alle figure nazionali di riferimento dei percorsi di istruzione e formazione professionale di cui al decreto legislativo del 17 ottobre 2005, n. 226 (ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA - LAVORO E POLITICHE SOCIALI) - Accordo ai sensi dell articolo 18, comma 1, lettera d) del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226) Con l Accordo sancito in conferenza Stato Regioni del 27/07/2011 tra il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni, le Province Autonome di Trento e Bolzano, ai fini della spendibilità nazionale ed europea delle qualifiche e dei diplomi è stato istituito il Repertorio Nazionale dell Offerta di Istruzione e Formazione Professionale che comprende figure di differente livello articolabili in specifici profili regionali (sulla base dei fabbisogni territoriali) descritti secondo i format e i criteri di descrizione stabiliti dall Accordo stesso. 11

12 IL REPERTORIO DEGLI STANDARD REGIONALI La Regione Piemonte si è dotata nel tempo di un modello teorico-metodologico (gestito da un sistema informatizzato) in grado di supportare tutte le fasi di progettazione della proposta di Formazione Professionale regionale. Attraverso il contributo di apposite Commissioni (composte da esperti del settore e rappresentanti delle parti sociali), la Regione Piemonte ha costruito un insieme di Repertori Standardizzati finalizzati a favorire il riconoscimento di competenze e qualifiche a livello nazionale costituito da: 1. Repertorio degli standard formativi 2. Repertorio dei percorsi standard 3. Repertorio delle prove standard 4. Repertorio delle attestazioni e delle certificazioni Il Repertorio degli standard formativi è composto da: le figure di riferimento nazionali (FBL) i profili regionali derivanti dalle Figure di riferimento nazionali i profili professionalizzanti (insiemi di elementi riconducibili ad un ruolo all interno di una filiera produttiva definita, come ad esempio l Operatorio socio sanitario) gli obiettivi professionalizzanti (singoli elementi appartenenti ad un processo produttivo oppure aggiornamenti per figure già definite) obiettivi non professionalizzanti (ad esempio: lingua inglese) singole competenze Il Repertorio degli standard formativi è consultabile on-line all interno della vetrina regionale (ad accesso pubblico). Per rispondere alle richieste nazionali ed internazionali, il repertorio degli Standard Formativi è referenziato alle principali tassonomie attualmente in uso (NUP/ATECO/ISTAT). 12

13 Il Repertorio di percorsi standard è costituito da: percorsi triennali/quadriennali relativi alla formazione iniziale e sviluppati limitatamente ai casi in cui se ne manifesti la necessità percorsi formativi relativi alla formazione continua individuale percorsi formativi riferiti a obiettivi trasversali percorsi formativi riferiti alle figure normate cioè le professionalità definite a livello nazionale e/o regionale per cui è stato individuato/deliberato un preciso iter formativo Il Repertorio delle prove standard è costituito da: prove finalizzate all accertamento delle competenze in ingresso prove relative agli esami finali di diploma professionale, di qualifica o specializzazione, che danno luogo a certificazione prove relative ad abilitazioni prove relative a profili o obiettivi professionalizzanti di cui la regione reputi opportuna la standardizzazione Il Repertorio delle attestazioni e delle certificazioni comprende: i format descrittivi previsti in uscita dai diversi iter formativi (qualifica professionale, specializzazione, diploma professionale, idoneità abilitazione all esercizio di una professione, attestato di frequenza ) i format descrittivi previsti per le certificazioni intermedie (attestato di competenze) 13

14 COMPETENZE, ABILITÀ, CONOSCENZE Per identificare le competenze tecnico professionali ci si riferisce ai processi di lavoro ed alle attività specifiche fondamentali che connotano e caratterizzano la Figura/indirizzo in modo necessario, sufficiente, essenziale. La competenza (in coerenza con l EQF) è descritta in termini di responsabilità e autonomia ed esprime la sintesi dei suoi elementi costitutivi, quali la tipologia della situazione/contesto per la quale essa fornisce una certa padronanza; le risorse che essa mobilizza (saperi di vario tipo, atteggiamenti, schemi o procedure di azione/decisione, ecc..); il prodotto atteso. Gli elementi costitutivi delle competenze sono le abilità e le conoscenze: Le abilità indicano le capacità di applicare conoscenze per portare a termine e risolvere problemi. Sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico/intuitivo/creativo) e/o pratiche (abilità manuale e l uso di metodi, materiali e strumenti). Esprimono il lato tecnico/applicativo, relazionale, nell agire la competenza. Sono descritte con verbi all infinito. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un ambito di lavoro. Sono descritte come teoriche e/o pratiche. Indicano prevalentemente tipologie e/o oggetti di saperi che è necessario conoscere per poter agire la competenza. Sono descritte con sostantivi. ESEMPIO: Operatore della Ristorazione COMPETENZA Predisporre e curare gli spazi di lavoro, eseguendo le operazioni di pulizia, al fine di assicurare il rispetto delle norme igieniche e di contrastare affaticamento e malattie professionali 14

15 LE FIGURE A BANDA LARGA Definite con accordi nazionali, le Figure a Banda Larga (FBL) costituiscono i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) dei percorsi triennali/quadriennali di qualifica o diploma professionale conseguiti in obbligo di istruzione. Ciascuna FBL è descritta in termini di: Competenze Abilità minime Conoscenze essenziali Per figura nazionale di riferimento si intende uno standard minimo formativo, assunto a livello di sistema di Paese (nazionale). Ogni standard minimo (figura nazionale) è formato da un insieme organico di competenze tecnico-professionali definite sulla base degli specifici processi di lavoro e delle connesse attività che caratterizzano il contenuto professionale della figura stessa. La figura è sempre descritta a banda larga, ovvero secondo una prospettiva in grado di rappresentare standard formativi validi e spendibili in molteplici e diversi contesti professionali e lavorativi. Le figure nazionali possono declinarsi in indirizzi che costituiscono specifici orientamenti formativi volti ad una più puntuale caratterizzazione della figura per prodotto/servizio/ambito/lavorazione. Con l obiettivo di fornire all utenza una proposta unitaria e corente con il sistema nazionale di certificazione delle competenze, il Repertorio della Regione Piemonte ha recepito tutti i contenuti delle singole Figure così come sono stati elaborati in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni. Il Repertorio delle FBL e le eventuali correlazioni con i Profili Professionali Standard, sono consultabili on-line su sito dedicato della Regione Piemonte. 15

16 I PERCORSI FORMATIVI Il Sistema degli operatori di Istruzione e Formazione Professionale è costituito dalle Agenzie Formative e dagli Istituti Scolastici (accreditati) presenti sul territorio regionale. Questi organismi, dopo aver ottenuto l accreditamento da parte della Regione, possono progettare ed erogare percorsi di formazione professionale, ovvero Percorsi Formativi dedicati alle diverse direttive regionali o riconosciuti dal sistema regionale (ma finanziati da fonti diverse o a carico degli allievi). Per la progettazione/erogazione dei corsi, gli operatori possono fare riferimento ed utilizzare il Repertorio degli Standard Formativi (disponibile on-line). Qualora nel Repertorio non fosse presente il Profilo e/o il Percorso dedicato alla figura professionale per cui si intende effettuare la formazione, gli operatori possono proporre uno specifico Profilo/Percorso ex-novo (solo su alcune direttive) Regione e Province, tramite operatori/tecnici specializzati, valutano i progetti presentati dai diversi operatori e stabiliscono quali approvare e/o finanziare. Per effettuare la valutazione è stato costituito un Albo dei Valutatori, suddiviso in due sezioni: i valutatori metodologici, che si occupano di verificare la congruenza in relazione agli aspetti strutturali, dei Profili e dei Percorsi presentati (ovvero che siano rispettate le regole di descrizione standard da utilizzare per la progettazione di Profili/Percorsi) i valutatori tecnologici, che si occupando di verificare la coerenza in relazione al contenuto dei Profili e dei Percorsi presentati Se il Percorso Formativo è stato approvato o approvato/finanziato, gli operatori del Sistema di Istruzione e Formazione Professionale si occupano della sua erogazione all utenza e della successiva valutazione/certificazione degli allievi. 16

17 Ogni Percorso del Repertorio è strutturato in Unità Formative (UF). Le Unità Formative costituiscono le singole parti in cui viene scomposto l iter formativo necessario all allievo per acquisire tutte le competenze descritte nel Profilo Professionale a cui il Percorso si riferisce. Ogni singola Unità Formativa del Percorso è composta da: OBIETTIVO FORMATIVO Rappresenta la finalità della singola Unità Formativa, ovvero ciò che l allievo deve acquisire a conclusione della stessa. Sono costituiti dalle Competenze e/o dalle Abilità del Profilo Professionale a cui il Percorso è associato. CONOSCENZE Rappresentano l insieme degli argomenti/saperi che l allievo dovrà acquisire a conclusione dell Unità Formativa. DURATA Rappresenta l unità di tempo (espressa in ore) che viene dedicata ad ogni singola Unità Formativa. MODALITÀ FORMATIVA Rappresenta il modo attraverso cui, operativamente, il docente interagisce con l allievo durante le ore di formazione (ad esempio: lezione frontale). STRUMENTI Rappresentano i mezzi e/o i materiali didattici messi a disposizione dal Sistema Istruzione e Formazione Professionale per l erogazione delle lezioni (ad esempio: aula informatica e dispense). In apposita sezione del Percorso, vengono inoltre descritti: STAGE In questo campo viene inserita una descrizione del tipo di esperienza formativa che l allievo svolgerà direttamente in ambito lavorativo (presso aziende, istituzioni ). Qui avrà la possibilità di acquisire maggiormente la professionalità sperimentando sul campo le Competenze/Abilità acquisite durante in Percorso in aula/laboratorio. PROVE DI VALUTAZIONE In questo campo viene inserita una descrizione sintetica delle diverse prove d esame che l allievo dovrà sostenere a completamento del Percorso formativo. Il superamento delle Prove d esame è finalizzato all acquisizione di una attestazione/certificazione. Il monte ore complessivo del Percorso è costituito dalla somma delle ore delle singole Unità Formative, sommate alle ore dello Stage (quando presente) e a quelle della Prova Finale. 17

18 MODULO 2 LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE 18

19 LO SCENARIO DI RIFERIMENTO Il processo di accertamento, formalizzazione e certificazione delle competenze rappresenta uno degli elementi fondanti del Sistema di Certificazione della Regione Piemonte (come individuato nella Delibera di Giunta Regionale n del 02/08/2006 e s.m.i.). L obiettivo è quello di rendere trasparenti e leggibili gli apprendimenti e le acquisizioni delle persone utilizzando tecniche, strumenti e metodologie di accertamento/riconoscimento che consentano al cittadino di poter attraversare i diversi sistemi (Istruzione, Lavoro, Formazione) senza disperdere le acquisizioni/competenze che costituiscono la sua identità personale. La formalizzazione e la certificazione delle competenze acquisite in contesti diversi e la messa in trasparenza delle competenze possedute rappresentano il quadro delle tecniche di certificazione come luogo ideale di incontro dei sistemi Lavoro Istruzione e Formazione. Si intende per certificazione l atto formale attraverso il quale l Ente pubblico attesta ad una persona, a seguito di valutazione il possesso delle competenze che compongono un profilo professionale o parti ad esso riferibili e/o il raggiungimento di specifici obiettivi formativi in esito ad un percorso formativo formale, non formale, informale. La certificazione in generale, si classifica, in relazione al rapporto tra il soggetto che rilascia la certificazione e il soggetto che ottiene il certificato in: 1. Certificazione di parte prima (autocertificazione) C è coincidenza tra il soggetto che certifica e quello che viene certificato. L amministrazione pubblica ha facoltà di controllo. L autocertificazione è effettuata dal soggetto medesimo ma su supporti messi a disposizione dall amministrazione ed agevolata dagli operatori abilitati alla certificazione. 2. Certificazione di parte seconda Effettuata da un soggetto che è seconda parte rispetto al soggetto che ottiene la certificazione, cioè è diverso da lui, ma è in rapporto con lui, e l ha assistito nel percorso che porta alla certificazione Viene emessa dall organismo titolare del Percorso Formativo. Assume il rango di AUTORIZZATA quando avviene al interno di un percorso autorizzato e/o finanziato dall Ente Pubblico e il soggetto che la emette è: 19

20 Una sede operativa accreditata con personale interno appositamente formato (addetto alle operazioni di certificazione); Un impresa autorizzata alle attività formative in apprendistato; La certificazione di parte SECONDA AUTORIZZATA viene rilasciata: 1. Ai corsisti ritenuti meritevoli per numero di ore frequentate e valutazione degli apprendimenti in esito a percorsi che non prevedono l esame finale con commissione esterna (anche per i soggetti diversamente abili) 2. Solo e sempre su richiesta del corsista nei seguenti casi: o Prova finale con esito negativo (si attestano solo le competenze/attività effettivamente acquisite) o Allievo non ammesso all esame (si attestano le competenze acquisite nel percorso) o Allievo ammesso all esame ma assente all esame (si attestano le competenze acquisite nel percorso) o Allievo ritirato dal corso (si attestano le competenze acquisite fino all ultima UF erogata) o Al termine di ciascun anno intermedio (per gestire il passaggio in altro corso) Certificazione di parte terza Effettuata da un soggetto terzo cioè un soggetto che è diverso sia dal soggetto che viene certificato, sia dal soggetto che l ha assistito ed è, di norma, un soggetto pubblico. Viene emessa per gli allievi che hanno superato con esito positivo la prova finale di esame, presieduta da Commissione Esaminatrice (nominata da Ente Pubblico), relativa ad un Percorso di Qualifica, Specializzazione, Abilitazione, Idoneità. La certificazione di PARTE TERZA prevede l emissione dell Attestato di Qualifica/Specializzazione/Idoneità/Abilitazione. Vengono attestate tutte le competenze presenti nel Profilo/Obiettivo (a cui il Percorso fa riferimento). 20

21 LE PROVE COMPLESSIVE DI VALUTAZIONE Al termine di ciascun Percorso Formativo approvato e/o finanziato dalla Regione Piemonte o dalle Province Piemontesi è richiesta la valutazione dell apprendimento. Tale valutazione comporta nella maggior parte dei casi la somministrazione di una prova finale di fronte ad una commissione esaminatrice. Solo nel caso di taluni percorsi che prevedono il mero rilascio di attestato di frequenza e profitto, la valutazione è fatta dall agenzia che eroga il corso e non fa riferimento ad una prova regionale. Il superamento delle Prove finali è necessario per l acquisizione di una attestazione/certificazione. Nel caso di corsi finalizzati all acquisizione di una qualifica, specializzazione, idoneità o abilitazione professionale, le prove finali (Prove Complessive di Valutazione) vengono somministrate da una Commissione d esame nominata dalla Regione o dalla Provincia territorialmente competente. Le Prove Complessive di Valutazione possono appartenere a tre insiemi: Prove Standard (identificate sul Sistema con la sigla S ): sono predisposte dalle Commissioni Tecniche Regionali e non posso essere modificate dalle Agenzie Formative. Le agenzie acquisiscono le prove messe a disposizione dalla Regione e le somministrano agli allievi. Prove Standard a Criteri Unificati (identificate sul Sistema con la sigla SCU ): i criteri per la predisposizione della prova e il questionario sono definiti dalle Commissioni Tecniche Regionali; la prova pratica è definita dalle Agenzie Formative e validata dalla Commissione Regionale. Prove Non Standard (identificate sul Sistema con la sigla N ): sono definite direttamente dalle Agenzie Formative e validate dalle Commissioni Tecniche Regionali. Le Prove Complessive di Valutazione sono visibili all interno dell Area riservata del sito regionale dedicato. Non possono essere utilizzate per gli esami finali Prove che non siano state esplicitamente validate e pubblicate sul catalogo Prove di Valutazione. Sul piano organizzativo, alle Agenzie Formative compete l'onere e la responsabilità del corretto svolgimento delle prove. Ogni Agenzia Formativa deve attivarsi per garantire che tutti gli adempimenti di competenza siano eseguiti nel rispetto della normativa vigente. 21

22 Operativamente, la Regione definisce quali elementi del Profilo sono più cogenti per la valutazione e li usa come riferimento per costruire prove coerenti al Profilo. Ciascuna Prova è finalizzata ad indagare/valutare due ambiti di indagine: Conoscenze/Saperi: verifica di cosa sa l allievo, in termini teorici Performance: verifica di come opera l allievo, ovvero quanto è in grado di agire una determinata competenza Per indagare-verificare le conoscenze/saperi e le performance degli allievi, vengono utilizzati tre strumenti che costituiscono gli elementi da cui è formata ogni Prova Complessiva di Valutazione (Esame Finale): PROFILO DI RIFERIMENTO Rappresenta l insieme delle Competenze da verificare con le prove. QUESTIONARI (QST) Sono le prove che gli allievi devono sostenere per verificare le conoscenze riferite alle competenze previste dal Profilo di riferimento. GRIGLIE DI OSSERVAZIONE (GDO) Vengono utilizzate dai docenti per valutare le performance dell allievo riferite all applicazione delle competenze previste dal Profilo di riferimento. A ciascuna sottoprova (Qst e GdO) viene attribuito (dalla Regione): un peso in percentuale (su base 100) una durata (in ore) entro cui l allievo deve completare la prova un valore di soglia (fa eccezione la GdO dei Crediti Valutativi) 22

23 Le singole sottoprove si considerano superate solo se l allievo raggiunge il punteggio di soglia previsto. Anche alla prova nel suo complesso (PCV) viene attributo un valore di soglia. Salvo casi specifici, alla PCV è attribuito un valore di soglia pari a 60/100. L esame si considera superato lo se l allievo raggiunge il punteggio di soglia. Ciò significa che l allievo che non raggiunge un punteggio pari o superiore al valore di soglia non supera l esame. E consentito tuttavia il voto di Consiglio purché adeguatamene motivato, a verbale, dalla Commissione esaminatrice. Il voto di consiglio non è consentito nel caso di esami abilitanti. Per calcolare il punteggio complessivo raggiunto dell allievo nell esame finale (Prova Complessiva di Valutazione) occorre utilizzare l apposito software regionale (in dotazione alle Agenzie/Istituti). Per ottenere la graduatoria con i punteggi finali di ciascun allievo è necessario che l operatore inserisca le valutazioni degli allievi nel sistema. Il punteggio complessivo massimo raggiungibile dall allievo è pari a 100 punti. 23

24 I QUESTIONARI I Questionari sono le prove che gli allievi devono sostenere per verificare le conoscenze relative alle attività/competenze previste dal Profilo di riferimento. Sono costituiti da insiemi di domande dedicate alle singole attività/competenze presenti nel profilo professionale di riferimento della PCV. Le tipologie di domande consentite sono 6: elenco 1 scelta, elenco N scelte, abbina, numero, completa, risposta identica. Nelle domande Elenco ad una scelta è disponibile un elenco di risposte possibili di cui solo una è corretta. L utente può scegliere una sola risposta. Esempio: Nelle domande Elenco ad N scelte è disponibile una serie di risposte possibili; il massimo punteggio viene suddiviso tra tutte le possibili risposte esatte. L utente potrà scegliere più di un opzione a sua disposizione. Esempio: 24

25 Nelle domande Abbina vengono previsti più stimoli ai cui l utente deve abbinare una risposta selezionandola da un elenco definito (menu a tendina). Esempio: Nelle domande Numero viene richiesto di risolvere un problema la cui risposta equivale ad un valore numerico. Esempio: 25

26 Nelle domande Completa viene richiesto di completare un testo inserendo, negli spazi lasciati vuoti, una o più parole mancanti. Esempio: Nelle domande a Risposta identica viene richiesto di fornire una precisa risposta testuale identica a quella considerata come esatta. Esempio: Di norma ogni singolo questionario può contenere al massimo 25 domande. Le domande possono essere raggruppate in 2 differenti tipologie: mnemoniche: sono le domande finalizzate a verificare se, in relazione alle conoscenze, l allievo sa/non sa, ricorda/non ricorda, riconosce/non riconosce Appartengono a questa prima tipologia di questionario tutte le domande di contenuto che rispettano il vincolo di valutare un processo di memoria. (Esempio: Quale, tra questi strumenti è adatto a manutenere la caldaia?). di ragionamento: sono le domande finalizzate a verificare se l allievo sa applicare quanto appreso attraverso risposte tipo causa-effetto, risoluzione di brevi problemi, quesiti tipo vero/falso... Appartengono a questa seconda tipologia di questionario quelle domande che, per essere risposte, prevedono un ragionamento logico. Ad esempio domande che richiedono all allievo di ragionare su una sequenza e di esplicitarla o domande che sono orientate a verificare come si utilizzano le informazioni precedentemente acquisite (Esempio: Individuare, tra quelle proposte la sequenza che permette di verificare la corretta manutenzione di una caldaia ). 26

27 A ciascuna domanda del questionario viene attribuito un punteggio. I punteggi vengono stabiliti in fase di costruzione della prova e non possono essere modificati durante l esame. I punteggi attribuiti alle singole domande possono essere equivalenti oppure di valore differente. Il punteggio massimo ottenibile da un allievo (dato dalla somma dei punteggi delle singole risposte alle domande che compongono il Questionario) è pari a 100 punti. Durante l esame il questionario può essere somministrato in modalità on-line o in modalità cartacea. In caso di somministrazione on-line l elaborato viene corretto direttamente dal software. In caso di somministrazione cartacea, per correggere gli elaborati degli allievi occorre utilizzare il correttore associato alla prova. 27

28 LE GRIGLIE DI OSSERVAZIONE Le Griglie di Osservazione (GdO) vengono utilizzate dalla Commissione Esaminatrice per valutare le performance dell allievo. Le Griglie sono costituite da insiemi di matrici. Ciascuna matrice rappresenta un asse di valutazione ed è associata ad una scala di giudizi. A ciascuna matrice della Griglia viene attribuito un punteggio. I punteggi vengono stabiliti in fase di costruzione della prova e non possono essere modificati durante l esame. I punteggi attribuiti alle singole matrici possono essere equivalenti oppure di valore differente. Il punteggio massimo ottenibile da un allievo (dato dalla somma dei punteggi delle singole matrici che compongono la Griglia) è pari a 100 punti. Ogni Esame Finale prevede (in generale) almeno 3 tipologie di Griglie: Griglia per la determinazione dei Crediti Valutativi Griglia dedicata alla valutazione della Performance Griglia dedicata al Colloquio Fanno eccezione le Prove Complessive di Valutazione riferite alla formazione di professioni normate e alla direttiva Obbligo di Istruzione per cui la Regione ha ritenuto di prevede Griglie diverse in funzione dei singoli atti che disciplinano detta formazione. La Griglia per la determinazione dei Crediti Valutativi è standard e composta da più matrici suddivise per tipologie di allievi: occupati e non occupati. I crediti concorrono alla determinazione del punteggio finale dell esame e pesano per il 20% o il 50%, a seconda della tipologia di corso (ad esempio, nel caso dell Obbligo di Istruzione pesano il 50%). Per alcuni corsi abilitanti all esercizio di professioni non è previsto il credito valutativo. Le performance indagate sono relative ai seguenti ambiti: Applicazione Frequenza Lavoro e Profitto Relazione e Collaborazione Stage (solo per i non occupati) Le valutazioni relative alla Griglia per la determinazione dei crediti valutativi vengono compilate dall Agenzia PRIMA dell inizio del esame finale e non possono essere modificate in fase di esame. La Commissione d esame acquisisce i crediti valutativi come elementi oggettivi non soggetti ad ulteriori verifiche. 28

29 Esempio (Griglia per la determinazione dei Crediti Valutativi): La Griglia dedicata alla valutazione della Performance è finalizzata alla valutazione della prova pratica degli allievi. A ciascuna Griglia è associato un file contenente le indicazioni specifiche rispetto alla prova pratica che gli allievi devono sostenere. All allievo viene consegnato solo il file relativo alla prova pratica, in formato cartaceo. La Griglia è ad uso esclusivo della Commissione Esaminatrice. Esempio (Griglia per la valutazione della Performance): 29

30 La Griglia dedicata al Colloquio è standard e composta da 4 matrici suddivise per tipologie di allievi: lavoratori e obbligo. Le performance indagate sono relative ai seguenti ambiti: Esperienza scolastica lavorativa formativa Capacità di rielaborare l esperienza di stage Lavoro svolto in sede d esame Scelte future Esempio (Griglia per la valutazione del Colloquio): Dopo che gli allievi hanno concluso ciascuna prova d esame (relative a Performance e Colloquio), la Commissione Esaminatrice e il docente dell Agenzia utilizzano le Griglie per assegnare le votazioni agli allievi. Le valutazioni possono essere effettuate dalla Commissione direttamente sul Sistema informatizzato (on-line) o in modalità cartacea. In caso di caricamento diretto sul sistema, occorre individuare una votazione per ciascuna matrice della Griglia. Dopo aver compilato tutte le matrici (relative ad un allievo) il software effettua in automatico il calcolo del voto complessivo da assegnare all allievo. Non sono richieste ulteriori operazioni. 30

31 Il punteggio complessivo viene assegnato direttamente dal software. In caso di utilizzo della Griglia in versione cartacea, l Agenzia si occupa di stampare (dal sistema) le Griglie da utilizzare per l attribuzione dei voti. Per ciascuna matrice deve essere attribuito un voto utilizzando esclusivamente la scala valori associata alla Griglia. Dopo aver compilato tutte le matrici relative ad un allievo occorre effettuare manualmente la somma di tutte le votazioni per ottenere il voto complessivo. Tutte le valutazioni effettuate in modalità cartacea devono essere riportate nel sistema informatizzato prima della chiusura dell esame. 31

32 IL RICONOSCIMENTO E LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE Ciò che caratterizza il sistema di attestazione/certificazione delle Competenze della Regione Piemonte è che l intera filiera viene monitorata in ingresso/in itinere/in uscita attraverso il principio della certezza del dato: ciò significa che la competenza progettata a monte della filiera sarà la stessa che verrà valutata ed infine certificata a valle dell intero processo. Questo Sistema consente alla Regione Piemonte di rendere tracciabili (e quindi certificabili) anche gli apprendimenti non formali ed informali, ottemperando in questo modo in maniera puntuale alle più recenti raccomandazioni europee in materia di apprendimento permanente. La correttezza dello svolgimento delle prove e della formulazione dei giudizi finali di idoneità viene garantita dalle Commissioni esaminatrici, nominate e composte nelle forme e nei modi previsti dall art. 24 della L.R. 63/95, così come modificato dalla dall art. 59 della L.R. 22/2009. Al termine degli esami ogni allievo acquisisce una propria attestazione e/o certificazione in funzione delle prove superate (come previsto dalla normativa approvata in sede di Conferenza Stato-Regioni). Se l allievo supera il punteggio di soglia minimo previsto dalla Prova Complessiva di Valutazione, gli viene riconosciuta l acquisizione completa del Profilo Professionale associato al Percorso. Se l allievo NON supera l esame finale, l Agenzia può riconoscergli (su richiesta dell interessato) l acquisizione parziale del Profilo. In questo caso all allievo vengono riconosciute solo le competenze effettivamente acquisite, mediante l utilizzo del certificato di competenze. In caso di abbandono prematuro del percorso formativo da parte dell allievo, su richiesta dell interessato potrà essere riconosciuta l acquisizione parziale del Profilo attraverso l emissione di un certificato di competenze. 32

33 MODULO3 PRESIDENTI E COMMISSARI D ESAME 33

34 I REQUISITI PRESIDENTE DI COMMISSIONE Per ricoprire il ruolo di Presidenti di Commissione è necessario/obbligatorio: essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o in alternativa essere in possesso di una qualifica e di comprovata esperienza nel settore della formazione Professionale avere un età compresa tra 26 e 70 anni. Costituiscono requisiti aggiuntivi: titolo di studio superiore al diploma esperienze di valutazione degli apprendimenti pregressa esperienza come Presidente di Commissione Per presentare domanda di candidatura per Presidente di Commissione d esame occorre possedere entrambi i requisiti minimi e almeno due dei tre requisiti aggiuntivi. Inoltre i soggetti dovranno avere effettuato l auto formazione propedeutica e obbligatoria sul sistema regionale di valutazione delle competenze il cui superamento rilascia in esito un attestato di frequenza e profitto. Le candidature sono ritenute ammissibili se: presentate da soggetti che rispondano ai requisiti richiesti; presentate da soggetti che non abbiano inoltrato domanda anche per l Esperto del Mondo del Lavoro compilate sull apposita procedura on line; coerenti con le finalità dell avviso regionale; inviate nei tempi, secondo le scadenze e le modalità di presentazione indicate negli avvisi; complete delle due firme richieste e corredate di copia del documento di identità valido; complete delle informazioni richieste. Il Presidente di Commissione può svolgere le proprie funzioni: per una sola provincia per più province per l intero territorio regionale Il compenso per lo svolgimento delle attività di Presidente di Commissione è stabilito in 150,00 euro per ogni giornata. Di norma il compenso viene erogato a valere sul FSE (Fondo Sociale Europeo) anche se, ad oggi, sono numerosi i corsi finanziati con altri fondi pubblici o privati. Il compenso viene erogato dall Agenzia formativa. 34

35 I REQUISITI COMMISSARIO ESPERTO DEL MONDO DEL LAVORO Per ricoprire il ruolo di Commissario d esame - Esperto del mondo del lavoro è necessario/obbligatorio: essere in possesso di almeno una qualifica professionale aver svolto per almeno 5 anni (entro gli ultimi 10) ruoli tecnici o gestionali anche entro più aree economico-produttive, che permettano di entrare nel merito della valutazione Costituiscono requisiti aggiuntivi: titolo di studio superiore alla qualifica competenze/esperienza in materia di valutazione I requisiti aggiuntivi potranno essere presi in considerazione sulla base di criteri di coerenza con le qualifiche oggetto di valutazione, secondo criteri definiti dalle Province, in raccordo con la Regione Piemonte. I Profili per cui è possibile candidarsi sono consultabili on-line sulla vetrina regionale dei Profili Standard. Le candidature sono ritenute ammissibili se: presentate da soggetti che rispondano ai requisiti richiesti presentate da soggetti che non abbiano inoltrato domanda anche per il ruolo di Presidente di Commissione Compilate sull apposita procedura on line coerenti con le finalità dell avviso regionale inviate nei tempi, secondo le scadenze e le modalità di presentazione indicate negli avvisi complete delle due firme richieste e corredate di copia di un documento di identità in corso di validità complete delle informazioni richieste Inoltre i soggetti dovranno avere effettuato l auto formazione propedeutica e obbligatoria sul sistema regionale di valutazione delle competenze il cui superamento rilascia in esito un attestato di frequenza e profitto. La candidatura si presenta per Aree Professionali (con possibilità di specificare le sotto Aree e/o il Profilo Standard di specializzazione e/o le competenze trasversali). La candidatura può inoltre essere effettuata: per una sola provincia per più province per l intero territorio regionale Il compenso per lo svolgimento delle attività di Commissario d esame Esperto del Mondo del lavoro è fissato in 100,00 euro per ogni giornata. Di norma il compenso viene erogato a valere sul FSE (Fondo Sociale Europeo) anche se oggi sono numerosi i corsi finanziati con altri fondi pubblici o privati. Il compenso viene erogato dall Agenzia formativa. 35

PERCORSO FORMATIVO PER COMMISSARI D ESAME

PERCORSO FORMATIVO PER COMMISSARI D ESAME PERCORSO FORMATIVO PER COMMISSARI D ESAME MODULO 1 IL MODELLO PER COMPETENZE INDICE MODULO 1 IL MODELLO PER COMPETENZE MODULO I IL MODELLO PER COMPETENZE 1.1 Lo scenario di riferimento 1.2 Gli standard

Dettagli

MODULO 2 LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

MODULO 2 LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE MODULO 2 LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE LE PROVE COMPLESSIVE DI VALUTAZIONE Al termine di ciascun Percorso Formativo approvato e/o finanziato dalla Regione Piemonte o dalle Province Piemontesi è richiesta

Dettagli

Sistema di Certificazioni indirizzo Operazioni

Sistema di Certificazioni indirizzo Operazioni Pagina 1 Sistema di Certificazioni indirizzo Operazioni Apprendimenti & Linguaggi s.r.l. gennaio 2012 Rev.01 SGQ Modello_presentazione.ppt del 15/01/2010 LA STRUTTURA GENERALE DEL CORSO Pagina 2 UF 1:

Dettagli

MODULO 2 LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

MODULO 2 LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE MODULO 2 LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE LE GRIGLIE DI OSSERVAZIONE Le Griglie di Osservazione (GdO) vengono utilizzate dalla Commissione Esaminatrice per valutare le performance dell allievo. Le Griglie

Dettagli

MANUALE ESPERTI DEL MONDO DEL LAVORO

MANUALE ESPERTI DEL MONDO DEL LAVORO MANUALE ESPERTI DEL MONDO DEL LAVORO INDICE MODULO I IL MODELLO PER COMPETENZE LO SCENARIO DI RIFERIMENTO... 7 LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE... 8 IL REPERTORIO DEGLI STANDARD REGIONALI... 9 I PERCORSI

Dettagli

LE FIGURE PROFESSIONALI A PRESIDIO DEL SISTEMA DI CERTIFICAZIONE PIEMONTESE

LE FIGURE PROFESSIONALI A PRESIDIO DEL SISTEMA DI CERTIFICAZIONE PIEMONTESE TESTO UNICO PARTE D LE FIGURE PROFESSIONALI A PRESIDIO DEL SISTEMA DI CERTIFICAZIONE PIEMONTESE 117 Premessa Il sistema di certificazione della Regione Piemonte comprende diversi sottosistemi, tra cui:

Dettagli

Regione Calabria Dipartimento Sviluppo economico, Lavoro, Formazione e Politiche sociali

Regione Calabria Dipartimento Sviluppo economico, Lavoro, Formazione e Politiche sociali Regione Calabria Dipartimento Sviluppo economico, Lavoro, Formazione e Politiche sociali Standard formativi sperimentali per la progettazione e l erogazione dei percorsi formativi Indice 1. Contesto di

Dettagli

ATLANTE DEL LAVORO E DELLE QUALIFICAZIONI

ATLANTE DEL LAVORO E DELLE QUALIFICAZIONI ATLANTE DEL LAVORO E DELLE QUALIFICAZIONI Antonello Rodriguez Responsabile P.O. «Repertorio, Professioni e Certificazione» Fiera Milano City 26 Ottobre 2016 IL NUOVO QUADRO - DISPOSIZIONI NORMATIVE - La

Dettagli

ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE ai sensi del D. LGS. 226/2005

ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE ai sensi del D. LGS. 226/2005 giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 119 del 31 gennaio 2012 pag. 1/7 ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE ai sensi del D. LGS. 226/2005 Procedimento per la definizione dei profili regionali

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Servizi di educazione, formazione e lavoro Processo Servizi per il lavoro, apprendimento e formazione

Dettagli

PREMESSO VISTO RITENUTO

PREMESSO VISTO RITENUTO REGIONE PIEMONTE BU32 09/08/2012 Codice DB1503 D.D. 2 agosto 2012, n. 445 Approvazione degli avvisi pubblici per la costituzione degli elenchi dei presidenti e degli esperti del mondo del lavoro delle

Dettagli

ESAME DI QUALIFICA E DI DIPLOMA PROFESSIONALE PERCORSI DI

ESAME DI QUALIFICA E DI DIPLOMA PROFESSIONALE PERCORSI DI ESAME DI QUALIFICA E DI DIPLOMA PROFESSIONALE PERCORSI DI IeFP DELLA REGIONE LOMBARDIA Disposizioni applicative per l anno scolastico e formativo 2014-15 DDUO n.12550/2013 Approvazione delle indicazioni

Dettagli

Il Quadro Regionale degli Standard Professionali QRSP

Il Quadro Regionale degli Standard Professionali QRSP Il Quadro Regionale degli Standard Professionali QRSP Francesco Zucca 30 giugno 2010 Milano, Via Copernico 1 Il sistema Europa costituzione, entro il 2010-12, del Quadro europeo delle qualifiche per l

Dettagli

II ( OBIETTIVO

II ( OBIETTIVO ALLEGATO A) Linee guida per la disciplina del sistema regionale di individuazione, validazione e certificazione delle competenze acquisite dai cittadini in contesti di apprendimento non formali e informali,

Dettagli

LINEE GUIDA GENERALI E LEGENDA ESPLICATIVA DELLE COMPONENTI DEL CERTIFICATO DI COMPETENZE

LINEE GUIDA GENERALI E LEGENDA ESPLICATIVA DELLE COMPONENTI DEL CERTIFICATO DI COMPETENZE ALL.C) LINEE GUIDA GENERALI E LEGENDA ESPLICATIVA DELLE COMPONENTI DEL CERTIFICATO DI COMPETENZE Premessa Le presenti Indicazioni accompagnano il modulo di certificato di competenze, che, secondo quanto

Dettagli

Sistema Integrato in Rete COLLEGAMENTI Prassi Operative PCV Nuove e SCU completate dalle Agenzie ver02 Autore: Mauro Bertino Fiolin Data: 15/01/2010 Aggiornato al: 09/12/2011 http://www.appeling.it/ Rev.01

Dettagli

ISTITUZIONE DEL SISTEMA REGIONALE PER L INDIVIDUAZIONE, VALIDAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

ISTITUZIONE DEL SISTEMA REGIONALE PER L INDIVIDUAZIONE, VALIDAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Allegato B alla Delib.G.R. n. 33/9 del 30.6.2015 ISTITUZIONE DEL SISTEMA REGIONALE PER L INDIVIDUAZIONE, VALIDAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE 1. PREMESSA La Regione Autonoma della Sardegna, in

Dettagli

MODULO3 PRESIDENTI E COMMISSARI D ESAME

MODULO3 PRESIDENTI E COMMISSARI D ESAME MODULO3 PRESIDENTI E COMMISSARI D ESAME RESPONSABILITA, FUNZIONI E COMPITI DEL PRESIDENTE DI COMMISSIONE E DELL ESPERTO DEL MONDO DEL LAVORO Le responsabilità, le funzioni e i compiti del Presidente e

Dettagli

Integrazioni e modifiche all allegato A della DGR 532/2009

Integrazioni e modifiche all allegato A della DGR 532/2009 Allegato 1 Integrazioni e modifiche all allegato A della DGR 532/2009 In tutto il testo dell allegato A alla DGR 532/2009 sostituire l espressione Settore FSE e Sistema della Formazione e dell Orientamento

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA (Mathematics) Classe L-35 Scienze Matematiche

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA (Mathematics) Classe L-35 Scienze Matematiche REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA (Mathematics) Classe L-35 Scienze Matematiche (Emanato con D.R. n. 619 del 07.06.2017 pubblicato all Albo on line di Ateneo in data 08.06.2017 e

Dettagli

Il tema delle competenze nella riflessione delle Regioni: stato dell arte

Il tema delle competenze nella riflessione delle Regioni: stato dell arte Il tema delle competenze nella riflessione delle Regioni: stato dell arte Gli standard formativi Commissione Istruzione, Lavoro, In vista della messa a regime, dal prossimo settembre 2011, del sistema

Dettagli

/10/2012 DIREZIONE GENERALE OCCUPAZIONE E POLITICHE DEL LAVORO

/10/2012 DIREZIONE GENERALE OCCUPAZIONE E POLITICHE DEL LAVORO 9380 22/10/2012 Identificativo Atto n. 737 DIREZIONE GENERALE OCCUPAZIONE E POLITICHE DEL LAVORO APPROVAZIONE DEL MODELLO E DELLE PROCEDURE PER IL SISTEMA DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ACQUISITE IN

Dettagli

Validazione degli apprendimenti non formali ed informali e certificazione delle competenze Dott.ssa Lilli Casano Aprile 2015

Validazione degli apprendimenti non formali ed informali e certificazione delle competenze Dott.ssa Lilli Casano Aprile 2015 Validazione degli apprendimenti non formali ed informali e certificazione delle competenze Dott.ssa Lilli Casano Aprile 2015 IL CONTESTO - L Europa Priorità: mobilità nello spazio europeo, valorizzazione

Dettagli

a valere dall a.a

a valere dall a.a REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE ECONOMICHE E BANCARIE (ECONOMICS AND BANKING) Classe L-33, Scienze Economiche (Emanato con D.R. n. 1828/2015 del 18.12.2015 pubblicato all Albo Online

Dettagli

Titolo VIII - DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SISTEMA DELLE COMPETENZE Capo I Standard regionali per il riconoscimento formale delle competenze

Titolo VIII - DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SISTEMA DELLE COMPETENZE Capo I Standard regionali per il riconoscimento formale delle competenze Regolamento 08 agosto 2003, n. 47/R Regolamento di esecuzione della L.R. 26.7.2002, n. 32 (Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione

Dettagli

(Emanato con D.R. n. 1830/2015 del pubblicato all Albo Online di Ateneo in data , pubblicato nel B.U. n. 120)

(Emanato con D.R. n. 1830/2015 del pubblicato all Albo Online di Ateneo in data , pubblicato nel B.U. n. 120) REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA E COMMERCIO (Economics and Business) (Classe L-18, Scienze dell Economia e della Gestione Aziendale) (Emanato con D.R. n. 1830/2015 del 18.12.2015

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ENGINEERING MANAGEMENT INGEGNERIA GESTIONALE. Classe LM-31 Ingegneria Gestionale

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ENGINEERING MANAGEMENT INGEGNERIA GESTIONALE. Classe LM-31 Ingegneria Gestionale REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ENGINEERING MANAGEMENT INGEGNERIA GESTIONALE Classe LM-31 Ingegneria Gestionale Articolo 1 Definizioni 1. Ai fini del presente Regolamento Didattico

Dettagli

B - Criteri di descrizione delle figure nazionali e dei profili regionali di riferimento

B - Criteri di descrizione delle figure nazionali e dei profili regionali di riferimento Allegato 1 Criteri metodologici di descrizione degli standard minimi formativi delle qualifiche e dei diplomi relativi alle figure ricomprese nel Repertorio Nazionale dell'offerta di Istruzione e Formazione

Dettagli

(Emanato con D.R. n. 618 del pubblicato all Albo on line di Ateneo in data e nel B.U. n. 129) a valere dall a.a.

(Emanato con D.R. n. 618 del pubblicato all Albo on line di Ateneo in data e nel B.U. n. 129) a valere dall a.a. REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA INFORMATICA E DELL INFORMAZIONE (Computer and Information Engineering) Classe L-8 Ingegneria dell Informazione (Emanato con D.R. n. 618 del 07.06.2017

Dettagli

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 24/07/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 59 Pag.

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 24/07/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 59 Pag. 24/07/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 59 Pag. 39 di 319 Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 8 luglio 2014, n. 439 Recepimento Accordo adottato

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA GESTIONALE (Engineering management) Classe L-8 Ingegneria dell Informazione

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA GESTIONALE (Engineering management) Classe L-8 Ingegneria dell Informazione REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA GESTIONALE (Engineering management) Classe L-8 Ingegneria dell Informazione Articolo 1 Definizioni 1. Ai fini del presente Regolamento Didattico

Dettagli

Corsi IDA (istruzione per gli adulti)

Corsi IDA (istruzione per gli adulti) Corsi IDA (istruzione per gli adulti) L Istituto Kandinsky è un punto di erogazione dei corsi IDA all interno della rete territoriale CPIA5. I centri per l istruzione degli adulti costituiscono una tipologia

Dettagli

MANUALE PER L ESPERTO DEL MONDO DEL LAVORO DELLE COMMISSIONI ESAMINATRICI

MANUALE PER L ESPERTO DEL MONDO DEL LAVORO DELLE COMMISSIONI ESAMINATRICI REGIONE PIEMONTE Direzione Coesione Sociale Settore Standard Formativi e Orientamento professionale MANUALE PER L ESPERTO DEL MONDO DEL LAVORO DELLE COMMISSIONI ESAMINATRICI Edizione 2018 1 INDICE PERCHE

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE Denominazione qualificazione Tecnico della pianificazione e realizzazione di attività valutative 6 Settore

Dettagli

Sistema regionale di certificazione delle competenze per il formale, non formale e informale

Sistema regionale di certificazione delle competenze per il formale, non formale e informale Sistema regionale di certificazione delle competenze per il formale, non formale e informale La Regione Emilia Romagna, già a partire dal 2005, dispone di alcuni strumenti/dispositivi che, in coerenza

Dettagli

DISCIPLINA DELL'OFFERTA FORMATIVA PUBBLICA PER L'ACQUISIZIONE DI COMPETENZE DI BASE E TRASVERSALI DI CUI ALL ART. 44, COMMA 3 DEL D.

DISCIPLINA DELL'OFFERTA FORMATIVA PUBBLICA PER L'ACQUISIZIONE DI COMPETENZE DI BASE E TRASVERSALI DI CUI ALL ART. 44, COMMA 3 DEL D. ALLEGATO 1) DISCIPLINA DELL'OFFERTA FORMATIVA PUBBLICA PER L'ACQUISIZIONE DI COMPETENZE DI BASE E TRASVERSALI DI CUI ALL ART. 44, COMMA 3 DEL D.LGS 81/2015 1. AMBITO DI INTERVENTO La Regione Emilia-Romagna

Dettagli

QUALIFICAZIONE DEL FORMATORE

QUALIFICAZIONE DEL FORMATORE QUALIFICAZIONE DEL FORMATORE I FONDAMENTI DELLA DIDATTICA Corso di specializzazione con ESAME FINALE FORMATORE DOCENTE SICUREZZA Valido come 16 ore di aggiornamento per RSPP e ASPP Valido come 8 ore per

Dettagli

ALLEGATO B FORMULARIO PER CORSI DI QUALIFICAZIONE E CORSI DOVUTI PER LEGGE

ALLEGATO B FORMULARIO PER CORSI DI QUALIFICAZIONE E CORSI DOVUTI PER LEGGE ALLEGATO B FORMULARIO PER CORSI DI QUALIFICAZIONE E CORSI DOVUTI PER LEGGE FORMULARIO per la richiesta di riconoscimento di corsi relativi alle attività di formazione professionale previste all art.17,

Dettagli

Dipartimento Sviluppo economico, Innovazione, Istruzione, Formazione e Lavoro SEZIONE FORMAZIONE PROFESSIONALE

Dipartimento Sviluppo economico, Innovazione, Istruzione, Formazione e Lavoro SEZIONE FORMAZIONE PROFESSIONALE Allegato 02-A Dipartimento Sviluppo economico, Innovazione, Istruzione, Formazione e Lavoro SEZIONE FORMAZIONE PROFESSIONALE FORMULARIO DI PRESENTAZIONE PROGETTI ATTIVITA FORMATIVE AUTONOMAMENTE FINANZIATE

Dettagli

Architettura del Repertorio delle qualificazioni della Regione Siciliana. ALLEGATO I al Decreto Assessoriale n del 26 maggio 2016

Architettura del Repertorio delle qualificazioni della Regione Siciliana. ALLEGATO I al Decreto Assessoriale n del 26 maggio 2016 Architettura del Repertorio delle qualificazioni della Regione Siciliana ALLEGATO I al Decreto Assessoriale n. 2570 del 26 maggio 2016 1 Indice 1. Natura e finalità del Repertorio...3 2. Struttura e regole

Dettagli

QUALIFICAZIONE DEL FORMATORE

QUALIFICAZIONE DEL FORMATORE QUALIFICAZIONE DEL FORMATORE I FONDAMENTI DELLA DIDATTICA Corso di specializzazione con esame finale Formatore Docente sicurezza Valido come 16 ore di aggiornamento per RSPP e ASPP Valido come 8 ore di

Dettagli

SCHEMA DI DECRETO MINISTERIALE SULLO SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEL PRIMO CICLO, IN ATTUAZIONE DELL ART

SCHEMA DI DECRETO MINISTERIALE SULLO SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEL PRIMO CICLO, IN ATTUAZIONE DELL ART Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento sistema educativo di istruzione e formazione Direzione generale ordinamenti scolastici e valutazione sistema nazionale di istruzione

Dettagli

TABELLA D REQUISITI DI CAPACITÀ GESTIONALI E RISORSE PROFESSIONALI. (articolo 12 della Direttiva)

TABELLA D REQUISITI DI CAPACITÀ GESTIONALI E RISORSE PROFESSIONALI. (articolo 12 della Direttiva) TABELLA D REQUISITI DI CAPACITÀ GESTIONALI E RISORSE PROFESSIONALI (articolo 12 della Direttiva) Tipologia di Evidenza (documenti da inviare telematicamente) Verifica Documentale Verifica Diretta Indicazioni

Dettagli

Il ministro del lavoro e della previdenza sociale

Il ministro del lavoro e della previdenza sociale Regolamento IFTS approvato dalla Conferenza Unificata il 4 aprile 2000 Il ministro della pubblica istruzione Il ministro del lavoro e della previdenza sociale Il ministro dell università e della ricerca

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE IL NUOVO RSPP

CORSO DI FORMAZIONE IL NUOVO RSPP CORSO DI FORMAZIONE IL NUOVO RSPP 0. Introduzione Il corso in oggetto, di formazione e qualificazione di responsabili e addetti al servizio di prevenzione e protezione, è articolato in conformità con le

Dettagli

QUALIFICAZIONE DEL FORMATORE

QUALIFICAZIONE DEL FORMATORE QUALIFICAZIONE DEL FORMATORE I FONDAMENTI DELLA DIDATTICA Corso di specializzazione con esame finale Formatore Docente sicurezza Corso rivolto RSPP, ASPP, Formatori della sicurezza, Coordinatori, HSE Manager

Dettagli

A relazione dell'assessore Pentenero:

A relazione dell'assessore Pentenero: REGIONE PIEMONTE BU6 12/02/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 12 gennaio 2015, n. 17-888 Recepimento nel sistema regionale delle qualifiche piemontesi dello standard formativo e professionale del

Dettagli

DECRETO N Del 30/01/2018

DECRETO N Del 30/01/2018 DECRETO N. 1066 Del 30/01/2018 Identificativo Atto n. 65 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto APPROVAZIONE DELL AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DELLE CANDIDATURE DI SOGGETTI

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 54 DEL 15 OTTOBRE 2007

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 54 DEL 15 OTTOBRE 2007 DECRETO DIRIGENZIALE N. 155 del 24 settembre 2007 AREA GENERALE DI COORDINAMENTO ISTRUZIONE - EDUCAZIONE - FORMAZIONE PROFESSIONALE - POLITICA GIOVANILE E DEL FORUM REGIONALE DELLA GIOVENTU' - OS- SERVATORIO

Dettagli

REGOLAMENTO COMMISSIONE PATTO FORMATIVO INDIVIDUALE

REGOLAMENTO COMMISSIONE PATTO FORMATIVO INDIVIDUALE Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca CENTRO PER L'ISTRUZIONE DEGLI ADULTI - RETE TERRITORIALE DI SERVIZIO - TRAPANI Via Castellammare n. 14, 91100 Trapani - C.F.: 93073930815 - Email:

Dettagli

Valutazione e certificazione delle competenze in alternanza scuola lavoro. U.S.R. Ambito Territoriale di Bergamo Gisella Persico

Valutazione e certificazione delle competenze in alternanza scuola lavoro. U.S.R. Ambito Territoriale di Bergamo Gisella Persico Valutazione e certificazione delle competenze in alternanza scuola lavoro U.S.R. Ambito Territoriale di Bergamo Gisella Persico Bergamo, 15 novembre 2016 Il sito MIUR le FAQ www.istruzione.it/alternanza

Dettagli

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO D.D.G. n. 9798 del 24/10/2011 Identificativo Atto n. 1036 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO RECEPIMENTO DELLE AREE PROFESSIONALI AI SENSI DELL ACCORDO IN CONFERENZA UNIFICATA DEL 27 LUGLIO

Dettagli

la Decisione 2241/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 dicembre 2004 sulla trasparenza (Europass);

la Decisione 2241/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 dicembre 2004 sulla trasparenza (Europass); REGIONE PIEMONTE BU24 16/06/2016 Deliberazione della Giunta Regionale 6 giugno 2016, n. 48-3448 Approvazione dei nuovi criteri del sistema regionale di certificazione e di attestazione delle competenze

Dettagli

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 76 suppl. del

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 76 suppl. del Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 76 suppl. del 29-6-2017 181 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 20 giugno 2017, n. 980 Approvazione dello schema di PROTOCOLLO D INTESA per la costruzione

Dettagli

Istituto Musicale Pareggiato G. Paisiello TARANTO. BIENNIO SPERIMENTALE DI II LIVELLO IN DISCIPLINE MUSICALI Regolamento didattico interno

Istituto Musicale Pareggiato G. Paisiello TARANTO. BIENNIO SPERIMENTALE DI II LIVELLO IN DISCIPLINE MUSICALI Regolamento didattico interno Istituto Musicale Pareggiato G. Paisiello TARANTO BIENNIO SPERIMENTALE DI II LIVELLO IN DISCIPLINE MUSICALI Regolamento didattico interno Premessa Il presente regolamento disciplina l attuazione del Biennio

Dettagli

1. Premessa. 2. La durata della formazione formale. 3. La definizione della formazione formale

1. Premessa. 2. La durata della formazione formale. 3. La definizione della formazione formale 1. Premessa...1 2. La durata della formazione formale...1 3. La definizione della formazione formale...1 4. L erogazione della formazione formale...2 5. Il piano formativo individuale...3 6. Profilo formativo...3

Dettagli

SVOLGIMENTO ED ESITO DELL ESAME DI STATO

SVOLGIMENTO ED ESITO DELL ESAME DI STATO SVOLGIMENTO ED ESITO DELL ESAME DI STATO L esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione è finalizzato a verificare le conoscenze, le abilità e le competenze acquisite dall alunna o dall alunno

Dettagli

DIPARTIMENTO POLITICHE DI SVILUPPO, LAVORO, FORMAZIONE E RICERCA Ufficio Progettazione Strategica

DIPARTIMENTO POLITICHE DI SVILUPPO, LAVORO, FORMAZIONE E RICERCA Ufficio Progettazione Strategica DIPARTIMENTO POLITICHE DI SVILUPPO, LAVORO, FORMAZIONE E RICERCA Ufficio Progettazione Strategica Repertorio Regionale delle Attestazioni della Basilicata 2 Art. 1 (Finalità e princìpi) 1. Il Repertorio

Dettagli

Direzione Istruzione, Formazione Professionale e lavoro Settore Standard formativi, Qualità ed Orientamento professionale

Direzione Istruzione, Formazione Professionale e lavoro Settore Standard formativi, Qualità ed Orientamento professionale Direzione Istruzione, Formazione Professionale e lavoro Settore Standard formativi, Qualità ed Orientamento professionale DISPOSIZIONI DI DETTAGLIO SULLE COMMISSIONI ESAMINATRICI (d.g.r. 31-2441 del 27/7/2011)

Dettagli

decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62

decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato a norma dell articolo 1, commi 180 e 181, lettera i) della

Dettagli

DISCIPLINA DELL APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE O DI MESTIERE

DISCIPLINA DELL APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE O DI MESTIERE DISCIPLINA DELL APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE O DI MESTIERE QUADRO NORMATIVO Decreto Legislativo 14 settembre 2011, n. 167 recante il "Testo unico dell'apprendistato" emanato sulla base della delega

Dettagli

MODULO 1 LEGISLAZIONE SCOLASTICA PER L'INCLUSIONE

MODULO 1 LEGISLAZIONE SCOLASTICA PER L'INCLUSIONE PERCORSI FORMATIVI RIVOLTI AI DOCENTI SPECIALIZZATI SUL SOSTEGNO SUI TEMI DELLA DISABILITA' PER LA PROMOZIONE DI FIGURE DI COORDINAMENTO MODULO 1 LEGISLAZIONE SCOLASTICA PER L'INCLUSIONE DOCENTE Dott.ssa

Dettagli

APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE Legge Regionale n. 20/2005 Art. 49 D.lgs. n. 276/2003

APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE Legge Regionale n. 20/2005 Art. 49 D.lgs. n. 276/2003 APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE Legge Regionale n. 20/2005 Art. 49 D.lgs. n. 276/2003 1. Premessa L'apprendistato ha lo scopo di consentire ai giovani lavoratori di apprendere le mansioni per le quali

Dettagli

Scienze e tecniche psicologiche PSICOLOGIA

Scienze e tecniche psicologiche PSICOLOGIA Scienze e tecniche psicologiche PSICOLOGIA PSICOLOGIA CORSO DI LAUREA Scienze e Tecniche Psicologiche CORSO DI LAUREA MAGISTRALE Psicologia COR Via Sant Agostino, 8 27100 PAVIA - Tel. +39 0382 984218 -

Dettagli

Direzione Formazione Professionale e Lavoro Settore Attività Formativa

Direzione Formazione Professionale e Lavoro Settore Attività Formativa Direzione Formazione Professionale e Lavoro Settore Attività Formativa INDICATORI PER LA VALUTAZIONE EX-ANTE DELLE PROPOSTE DI CORSI DI FORMAZIONE da inserire nel Catalogo provinciale dell Offerta Formativa

Dettagli

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI OFFERTA FORMATIVA REGIONALE NELL AMBITO DEI CONTRATTI DI APPRENDISTATO DI CUI AL D. LGS. 167/2011

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI OFFERTA FORMATIVA REGIONALE NELL AMBITO DEI CONTRATTI DI APPRENDISTATO DI CUI AL D. LGS. 167/2011 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI OFFERTA FORMATIVA REGIONALE NELL AMBITO DEI CONTRATTI DI APPRENDISTATO DI CUI AL D. LGS. 167/2011 A) DEFINIZIONI E DISPOSIZIONI GENERALI 1) Definizione di apprendistato 1.1 L'apprendistato

Dettagli

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Tavolo di lavoro per la certificazione delle competenze Catalogo Provinciale dell offerta dei servizi integrati per l apprendistato. Anno Formativo 2012-2013 23 aprile 2013 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

Dettagli

Art. 1 (Finalità ed ambito di applicazione)

Art. 1 (Finalità ed ambito di applicazione) L.R. 10 Agosto 2006, n. 9 Disposizioni in materia di formazione nell'apprendistato (1) SOMMARIO Art. 1 Finalità ed ambito di applicazione Art. 2 Definizione dei profili formativi Art. 3 Piano Formativo

Dettagli

Programmazione educativo-didattica -anno scolastico 2011/2012

Programmazione educativo-didattica -anno scolastico 2011/2012 Programmazione educativo-didattica -anno scolastico 2011/2012 Nota esplicativa A decorrere dal corrente anno scolastico entrerà in vigore il modello proposto dal D.M. 9/2010 che prevede, al termine del

Dettagli

NUOVE DISPOSIZIONI PER LA FORMAZIONE DELL ACCONCIATORE AI SENSI DELLA L. 174/2005 E DELL ACCORDO STATO-REGIONI DEL 29 MARZO 2007.

NUOVE DISPOSIZIONI PER LA FORMAZIONE DELL ACCONCIATORE AI SENSI DELLA L. 174/2005 E DELL ACCORDO STATO-REGIONI DEL 29 MARZO 2007. Allegato 1 NUOVE DISPOSIZIONI PER LA FORMAZIONE DELL ACCONCIATORE AI SENSI DELLA L. 174/2005 E DELL ACCORDO STATO-REGIONI DEL 29 MARZO 2007. 1. RIFERIMENTI NORMATIVI E REGOLAMENTARI La regolamentazione

Dettagli

Indicazioni per la certificazione delle competenze relative all assolvimento dell obbligo di istruzione nella scuola secondaria superiore Premessa I saperi e le competenze, articolati in conoscenze e abilità,

Dettagli

DISPOSITIVI REGIONALI a supporto della qualità dei sistemi di Formazione e IeFP

DISPOSITIVI REGIONALI a supporto della qualità dei sistemi di Formazione e IeFP DISPOSITIVI REGIONALI a supporto della qualità dei sistemi di Formazione e IeFP Dott.ssa Nadia Cordero Settore standard formativi e orientamento professionale Direzione Coesione Sociale Regione Piemonte

Dettagli

Preambolo. La Giunta regionale

Preambolo. La Giunta regionale All. A Modifiche al regolamento emanato con decreto del Presidente della Giunta regionale 8 agosto 2003, n. 47/R (Regolamento di esecuzione della legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 Testo unico della

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Direzione Generale Ufficio VIII

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Direzione Generale Ufficio VIII AOODRLA-R.U. Prot. N. 6231 uscita Roma, 18 marzo 2010 IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 23.12.1998 n. 448 art. 26 comma 8; VISTA la C.M. n. 12 del 12 febbraio 2010 con cui il Ministro dell Istruzione,

Dettagli

Corso di Specializzazione per il Sostegno Università di Pisa

Corso di Specializzazione per il Sostegno Università di Pisa Corso di Specializzazione per il Sostegno Università di Pisa Orientamento, Progetto di Vita e Alternanza Scuola Lavoro " " A cura di M. Gabriella Bonomi M. Gabriella Bonomi 1 Esame di Stato della scuola

Dettagli

MODULO 2 LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

MODULO 2 LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE MODULO 2 LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE INDICAZIONI OPERATIVE PER LA GESTIONE DI UNA PROVA Per la gestione e la somministrazione delle Prove Complessive di Valutazione con il Sistema informatizzato, dedicato

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO A.A. 2006/07

REGOLAMENTO DIDATTICO A.A. 2006/07 Corso di studio: Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni Facoltà: Classe: Ingegneria II Sede di Cesena 9 Ingegneria dell informazione Obiettivi Formativi Specifici REGOLAMENTO DIDATTICO

Dettagli

Allegato A Premessa. 1. Percorsi formativi e durata

Allegato A Premessa. 1. Percorsi formativi e durata Allegato A INDIRIZZI PER LA REALIZZAZIONE DEI PERCORSI DI FORMAZIONE PER LO SVOLGIMENTO DELL ATTIVITA DI ACCONCIATORE (L. n. 174 del 17.8.2005 e L.r. n. 29 del 3.6.2013 pubblicata sul burt n. 28, parte

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE CAMPANIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE CAMPANIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE CAMPANIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

La gestione delle prove e degli esami finali

La gestione delle prove e degli esami finali La gestione delle prove e degli esami finali Stefania Bertotti CSI Piemonte 26 e 27 marzo 2018 I trend del riconoscimento corsi del 2017 Tipologie di PCV % sul totale Percorsi con certificazione di parte

Dettagli

SEZIONE I LEGGI E REGOLAMENTI REGIONALI BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 30

SEZIONE I LEGGI E REGOLAMENTI REGIONALI BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 30 SEZIONE I LEGGI E REGOLAMENTI REGIONALI DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 18 giugno 2012, n. 28/R Modifiche al regolamento emanato con decreto del Presidente della Giunta regionale 8 agosto

Dettagli

CORSI DI FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO DELLA SICUREZZA PER IL PERSONALE DEL GRUPPO FNM INDICE

CORSI DI FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO DELLA SICUREZZA PER IL PERSONALE DEL GRUPPO FNM INDICE Pag. 2 di 9 INDICE 1. INTRODUZIONE... 3 2. CORSI DI FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO DELLA SICUREZZA... 4 F7... 4 D.Lgs.81/08: Utilizzo DPI (cinture di sicurezza)... 4 Lavori in quota... 5 Lavori in quota Preposti

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA SERVIZIO POST LAUREA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA SERVIZIO POST LAUREA REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO, CORSI DI PERFEZIONAMENTO E CORSI DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE PERMANENTE Art. 1 Definizione 1. L Università promuove, ai sensi della normativa

Dettagli

LA RIFORMA DEI PERCORSI DI ISTRUZIONE PROFESSIONALE. Prof.ssa Giuseppina Mollo I.P.S.E.O.A. S. Francesco di Paola

LA RIFORMA DEI PERCORSI DI ISTRUZIONE PROFESSIONALE. Prof.ssa Giuseppina Mollo I.P.S.E.O.A. S. Francesco di Paola LA RIFORMA DEI PERCORSI DI ISTRUZIONE PROFESSIONALE Prof.ssa Giuseppina Mollo I.P.S.E.O.A. S. Francesco di Paola LA BASE NORMATIVA DI RIFERIMENTO La legge comunemente conosciuta come la Buona Scuola (Legge

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO FOR MAZIONE PROFESSIONALE 5 agosto 2014, n. 755

DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO FOR MAZIONE PROFESSIONALE 5 agosto 2014, n. 755 30328 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO FOR MAZIONE PROFESSIONALE 5 agosto 2014, n. 755 P.O. PUGLIA F.S.E. 2007/2013 Asse V TRANSNA ZIONALITÀ INTERREGIONALITÀ Protocollo d Intesa tra Regione Puglia

Dettagli

Istituti Tecnici Superiori

Istituti Tecnici Superiori GLI Istituti Tecnici Superiori Gli ITS sono stati introdotti nell ordinamento nazionale dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 gennaio 2008 in attuazione della legge finanziaria 2007

Dettagli

FORMULARIO DI PROGETTO

FORMULARIO DI PROGETTO UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE CALABRIA ALLEGATO 2 DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO, LAVORO, FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI PERCORSI SPERIMENTALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE A TITOLARITÀ

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Direzione Generale Uff. I

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Direzione Generale Uff. I AOODRLA Registro ufficiale Prot. n. 4311 USCITA Circ. n. 5 Roma, 16 febbraio 2011 IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 23.12.1998 n.448 art. 26 comma 8; VISTA la C.M. n. 11 del 8 febbraio 2011 con cui

Dettagli

Standard minimi regionali per la predisposizione degli esami finali dei percorsi di IeFP (qualifica e diploma professionale)

Standard minimi regionali per la predisposizione degli esami finali dei percorsi di IeFP (qualifica e diploma professionale) UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE CALABRIA Allegato A Standard minimi regionali per la predisposizione degli esami finali dei percorsi di IeFP (qualifica e diploma professionale) Sommario Premessa...

Dettagli

Disposizioni in materia di formazione nell apprendistato. Art. 1 (Finalità ed ambito di applicazione)

Disposizioni in materia di formazione nell apprendistato. Art. 1 (Finalità ed ambito di applicazione) Disposizioni in materia di formazione nell apprendistato Art. 1 (Finalità ed ambito di applicazione) 1. La presente legge, ai sensi del Titolo VI, Capo I del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276

Dettagli

Disciplina Regionale

Disciplina Regionale Unione Europea Fondo Sociale Europeo Repubblica Italiana ASSESSORADU DE SU TRABALLU, FORMATZIONE PROFESSIONALE, COOPERATZIONE E SEGURÀNTZIA SOTZIALE ASSESSORATO DEL LAVORO, FORMAZIONE PROFESSIONALE, COOPERAZIONE

Dettagli

CRITERI DI VALUTAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO ASA ED OSS:

CRITERI DI VALUTAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO ASA ED OSS: CRITERI DI VALUTAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO ASA ED OSS: MODALITA DI CONDUZIONE DELLE PROVE D ESAME E CRITERI DI VALUTAZIONE 28 aprile 2010 Angelo Benedetti 1 OBIETTIVI Conoscere le modalità di svolgimento

Dettagli

Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n. 2 - Lunedì 07 gennaio 2013

Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n. 2 - Lunedì 07 gennaio 2013 69 D.d.u.o. 20 dicembre 2012 - n. 12454 Avvio della sperimentazione del Libretto Formativo del Cittadino - Approvazione del modello informatico IL DITRGENTE DELLA U.O. ATTUAZIONE DELLE RIFORME, SISTEMI

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Direzione Generale Via Pianciani, Roma

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Direzione Generale Via Pianciani, Roma AOODRLA Registro Ufficiale Prot. n. 9550 - Uscita Circolare n. 2 Roma, 27 marzo 2014 IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 23.12.1998 n.448 art. 26 comma 8; VISTO VISTA VISTO RILEVATO CONSIDERATA INFORMATE

Dettagli

Progettare per competenze. Modulo 2 Progettare un percorso formativo in funzione del RRFP

Progettare per competenze. Modulo 2 Progettare un percorso formativo in funzione del RRFP Progettare per competenze Modulo 2 Progettare un percorso formativo in funzione del RRFP I criteri per la definizione delle unità formative e per la loro descrizione Ottobre 2015 Indice dei contenuti 1.

Dettagli

Le certificazioni dell Esame di Stato

Le certificazioni dell Esame di Stato Le certificazioni dell Esame di Stato COSA CI DICONO SULLE COMPETENZE DELLO STUDENTE 1 CON QUALI PROVE LE VERIFICHIAMO COME LE VALUTIAMO 2 Tre documenti in campo Il diploma di superamento dell Esame di

Dettagli