Progetto di ricerca per il Ministero del Welfare. - Proposta per uno Standard CSR-SC -

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1 Università Bocconi, 13 Dicembre 2002 Università Bocconi, 13 Dicembre 2002 Progetto di ricerca per il Ministero del Welfare - Proposta per uno Standard CSR-SC - 1

2 Struttura Progetto di ricerca per il Ministero del Welfare Proposta per uno Standard CSR-SC SC Le impostazioni del sistema L impostazione EMAS L impostazione ISO L impostazione dello standard CSR-SC SC Il set di indicatori 1. Risorse umane 2. Soci/Azionisti Azionisti/Comunità finanziaria 3. Clienti 4. Fornitori 5. Partner finanziari 6. Stato, Enti locali e Pubblica amministrazione 7. Comunità 2

3 Le impostazioni del sistema Dalla riflessione effettuata in base al benchmarking degli standard nazionali e internazionali e dal confronto che è stato condotto con diversi interlocutori sui contenuti dello stesso, emergono due differenti approcci alla definizione di uno standard volontario in ambito sociale: l impostazione EMAS, che vede un forte coinvolgimento del soggetto pubblico come garante del sistema la logica ISO, che si traduce in una iniziativa volontaria da parte dell impresa e in un contratto tra privati (la certificazione) 3

4 L impostazione EMAS L approccio EMAS è promosso dalla Commissione Europea Al paragrafo 5.2 Norme di gestione della Comunicazione della Commissione relativa alla Responsabilità sociale delle imprese: un contributo delle imprese allo sviluppo sostenibile (2 luglio 2002) si legge: i sistemi di gestione della responsabilità sociale - analogamente ai sistemi di gestione della qualità totale - consentirebbero alle imprese di disporre di una chiara visione delle ripercussioni delle loro operazioni nelle sfere sociale ed ambientale, di concentrarsi su quelle più importanti e di gestirle al meglio. Ad esempio, Eco-Management and Audit Scheme (EMAS), il sistema di gestione ambientale e di audit, consente la partecipazione volontaria ad un programma di gestione delle questioni ambientali La Commissione favorirà l adozione del sistema EMAS in quanto strumento della CSR e valuterà l opportunità o meno di applicare il metodo di tale sistema alle prestazioni sociali delle imprese e di altre organizzazioni. Essa invita pertanto l EU Multi-Stakeholder Forum on CSR (CSR EMS Forum) ad esaminare tale questione. 4

5 L impostazione EMAS 5

6 L impostazione ISO La statunitense Ethics Officer Association ( propone un Business Conduct Guidelines Standard. Si tratta di: Single set of voluntary, internationally recognized guidelines standards and tools to manage corporate ethics, compliance, and business conduct programs Framework to measure, evaluate, and audit programs Guidelines for business ethics management excellence and best practices Lo standard è disegnato per permettere una self-declaration e una eventuale third-party certification 6

7 L impostazione ISO Il Business Conduct Guidelines Standard è basato sugli elementi tipici dei sistemi di gestione individuati dalla ISO Guide 72 Management System Standard Common Themes and Elements: Policy (demonstration of commitment and principles for action) Planning (risk assessments, identification of needs, resources, structure, responsibilities etc.) Implementation and operation (awareness building and training etc.) Performance assessment (monitoring and measuring, handling nonconformities, audits) Improvement (corrective and preventive action, continual improvement) Management review American National Standards Institute (ANSI), cui ha aderito EOA nel 2001, sta per presentare la proposta per un nuovo Business Conduct Management System guidelines Standard (BCMS Standard) all ISO Technical Management Board, che lo sottoporrà al voto dei rappresentanti degli enti di normazione nazionali L iniziativa EOA/ANSI si affianca a quella COPOLCO (Committee on Consumer Policy), che propone un più ampio Corporate Responsibility Management System Standard (CR MSS) 7

8 L impostazione ISO ACT PLAN CHECK DO ATTUAZIONE E FUNZIONAMENTO 8

9 L impostazione dello standard CSR-SC SC Per accogliere le osservazioni avanzate dal mondo imprenditoriale e contemperare i differenti interessi, si suggerisce di predisporre un sistema articolato su due livelli: a un primo step lo standard prevede un management system secondo la logica ISO, in cui il social statement è facoltativo (livello CSR) per le imprese che intendono andare oltre la CSR e dimostrare un forte social commitment, è possibile prevedere l istituzione di un sistema premiale, supportato dal Governo, a cui potranno partecipare solo le aziende che svilupperanno politiche attive nei diversi campi sociali (livello SC) l impegno in questi campi dovrà essere comunicato e documentato sulla base di un framework (set di indicatori) 9

10 L impostazione dello standard: il livello CSR Il sistema di gestione previsto dallo standard e strutturato secondo la logica ISO (CSR Management System, CSRMS) è composto dai seguenti elementi: Politica sociale Pianificazione Attuazione e funzionamento Misurazioni e valutazioni Riesame della direzione Certificazione del sistema Eventuale comunicazione agli stakeholder (social statement) Anche se il social statement, a questo livello, è facoltativo, lo standard definisce il set di indicatori come base dati di riferimento per il controllo e la comunicazione della performance sociale 10 dell impresa

11 Il Livello CSR: Politica sociale L impresa definisce una propria politica relativa alla responsabilità sociale, che comprenda in particolare una Carta degli Impegni nei confronti degli Stakeholder rilevanti. Tra questi si possono considerare: Risorse umane Soci/Azionisti/Comunità finanziaria Clienti Fornitori Partner finanziari Stato, Enti locali e Pubblica amministrazione Comunità La politica sociale definisce gli obiettivi e i principi generali che caratterizzano le attività sociali dell impresa Rappresenta il quadro entro cui elaborare traguardi e programmi sociali 11

12 Il Livello CSR: Pianificazione In questa fase l impresa stabilisce gli obiettivi specifici, i programmi d azione, l allocazione delle risorse e i parametri di performance rispetto a cui saranno valutati i risultati conseguiti L azienda con il processo di planning elabora i concreti obiettivi di miglioramento in campo sociale e i correlati programmi implementativi, necessari per il conseguimento degli obiettivi e degli impegni generali contenuti nella politica sociale 12

13 Il Livello CSR: Attuazione e funzionamento Dopo aver definito target ed interventi specifici, l impresa dedica i propri sforzi all attività di attuazione L impresa deve sviluppare le capacità e i meccanismi di supporto necessari alla realizzazione della politica sociale Questa fase richiede mirati interventi di tipo organizzativo e manageriale, al fine di adeguare la struttura aziendale esistente. Si tratta, in particolare, di: predisporre un assetto organizzativo (responsabilità, ruoli, processi, procedure) in grado di assicurare la realizzazione della politica sociale e dei correlati programmi implementativi coinvolgere e responsabilizzare tutto il personale nella gestione sociale. La formazione e l informazione, in un ottica di continuo aggiornamento dei dipendenti, svolgono un ruolo fondamentale per sensibilizzare i collaboratori e assicurare comportamenti socialmente responsabili sviluppare una documentazione di supporto al sistema, che favorisca il processo gestionale e i rapporti con i diversi interlocutori sociali e non costituisca, con un livello eccessivo di formalizzazione, un ostacolo allo svolgimento dell attività dell impresa 13

14 Il Livello CSR: Misurazioni e valutazioni Anche la gestione sociale richiede una regolare attività di verifica dei risultati raggiunti per misurare efficienza ed efficacia delle azioni intraprese L impresa deve mettere a punto metodologie, che possono essere conformi ai requisiti informativi previsti per il social statement, per misurare, controllare e valutare le proprie performance Si tratta di attivare forme di SEAAR (Social and Ethical Accounting, Auditing and Reporting), ossia attività di misurazione, valutazione e comunicazione delle performance etico-sociali 14

15 Il Livello CSR: Riesame della direzione Sulla base dei risultati emersi nella fase precedente, l alta direzione dell impresa deve periodicamente (tipicamente un anno) procedere a un riesame del sistema, per valutarne congruità, adeguatezza ed efficacia L attività di review può anche condurre, in un ottica di miglioramento continuo delle performance, a modifiche della politica sociale, degli obiettivi, dei programmi, delle soluzioni organizzative adottate, degli evaluation and reporting systems, ecc. 15

16 Il Livello CSR: Certificazione del sistema In una logica congruente con i sistemi di gestione della qualità e dell ambiente, anche per il management sociale è possibile prevedere una certificazione a conclusione del ciclo, che consenta all impresa di conseguire vantaggi di immagine La certificazione potrebbe seguire le procedure tipiche dei sistemi qualità/ambiente/sicurezza oppure si potrebbero ipotizzare iniziative di settore sul modello di Responsible Care 16

17 L impostazione dello standard: il livello SC Il Governo istituisce un sistema premiale (finanziamentifondo per le politiche sociali, incentivi fiscali, fondi pensione eticamente orientati, premi e forme di promozione) per le imprese che intendono andare oltre la CSR e dimostrare un forte Social Commitment La logica, improntata al principio di sussidiarietà (articolo 5, secondo comma, versione consolidata Trattato CE), è quella di favorire nelle imprese politiche sociali attive, che integrino gli interventi del Governo e consentano parallelamente di liberare risorse per altri obiettivi, meglio perseguibili a livello pubblico Se le imprese intendono partecipare al sistema premiale, dovranno produrre un social statement che segua il framework proposto dallo standard 17

18 L impostazione dello standard: il livello SC Il framework è costituito da un sistema di indicatori ampio ed esaustivo Sulla base delle specificità aziendali (imprese quotate e non quotate, piccole/medie e grandi, appartenenti a settori differenti) vengono individuate, nell ambito del set di indicatori più generale, quelle misure che meglio possono documentare il comportamento aziendale In questo modo, alle aziende non verrà richiesto di sviluppare un sistema onnicomprensivo, ma di produrre un documento mirato che risponda alle esigenze informative individuate dal Governo Con questo approccio progressivo e semplificato, il processo intende rivolgersi a un target più ampio rispetto alle sole grandi imprese e favorire l adesione anche delle PMI 18

19 L impostazione dello standard: il livello SC Per i social statement possono essere ipotizzate due opzioni: sistema verificatori accreditati sistema verifiche Ministeriali 19

20 L impostazione dello standard: il livello SC Sistema verificatori accreditati I social statement sono esaminati da un verificatore accreditato. L accreditamento del verificatore viene effettuato da un organismo competente istituito presso il Ministero del Welfare Il verificatore valuta la conformità del social statement ai requisiti informativi stabiliti dal presente standard e, qualora l assessment risulti positivo, convalida il documento 20

21 L impostazione dello standard: il livello SC Sistema verificatori accreditati Il social statement convalidato dal verificatore accreditato viene trasmesso all organismo competente presso il Ministero del Welfare Dopo apposita istruttoria, l organismo competente registra l organizzazione, che può mettere a disposizione del pubblico il proprio social statement Le imprese registrate che partecipano all iniziativa possono utilizzare un social mark a fini di promozione della propria immagine 21

22 L impostazione dello standard: il livello SC Sistema verifiche Ministeriali La seconda opzione prevede che siano le imprese ad inviare direttamente agli uffici preposti presso il Ministero i social statement prodotti Gli uffici provvederanno alla verifica dei documenti e alla predisposizione del registro delle imprese: la logica è simile a quella che presiede al funzionamento dell INES (Inventario Nazionale Emissioni e loro Sorgenti) presso l APAT (Agenzia per la Protezione dell Ambiente e per i Servizi Tecnici). In questo caso, all APAT confluiscono le dichiarazioni IPPC delle singole imprese che vanno a costituire l INES L organizzazione registrata può mettere a disposizione del pubblico il proprio social statement e può utilizzare il social mark 22

23 L impostazione dello standard: il I soggetti eccellenti dal punto di vista delle performance, che (1) hanno introdotto il sistema di gestione della responsabilità sociale, (2) hanno prodotto il social statement e (3) risultano registrati presso il Ministero del Welfare, possono essere ulteriormente premiati/incentivati. Potranno essere prese in considerazione diverse possibili forme di incentivazione e promozione dei comportamenti virtuosi, tra cui: incentivi fiscali e contributivi erogazione di fondi semplificazioni amministrative premi annuali con ampia visibilità mediatica altro (ad es., promozione dei Fondi pensione etici) il livello SC 23

24 Il set di indicatori Il Social Statement è lo strumento attraverso cui le imprese aderenti all iniziativa volontaria: rispondono alle esigenze informative dei diversi stakeholder dimostrano la loro capacità effettiva di sviluppare nel mercato e sul territorio politiche sociali attive partecipano ad alcune delle iniziative premiali promosse dal Governo Per garantire omogeneità e standardizzazione nella presentazione dei dati e confrontabilità tra i risultati raggiunti dalle differenti imprese, vengono proposti alcuni elementi - il set di social performance indicator - come quadro di riferimento ottimale per la redazione del social statement 24

25 Il set di indicatori Il set di indicatori costituisce un framework articolato ed esaustivo per l elaborazione del social statement In generale, è opportuno individuare almeno tre categorie di imprese che possono utilizzare questi indicatori Imprese quotate Max. elaborazione informativa Imprese non quotate Common + additional indicators Common indicators Imprese grandi Imprese piccole e medie 25

26 Il set di indicatori Le imprese quotate attuano il processo di rendicontazione più ampio (adozione del set completo di indicatori) Per le imprese non quotate è opportuno individuare, all interno del framework, quelle misure che meglio possono rispondere alle esigenze informative degli stakeholder, senza richiedere sforzi di elaborazione non congruenti con le capacità e le risorse aziendali: le PMI (0-249 dipendenti) utilizzeranno un set di common indicators le grandi imprese (a partire da 250 dipendenti) affiancheranno ai common indicators alcuni additional indicators Inoltre, le specificità settoriali potrebbero richiedere forme di integrazione ed approfondimento rispetto ai gruppi e ai set di indicatori individuati 26

27 Il set di indicatori La possibilità di adattare i requisiti informativi del social statement alle specificità aziendali in termini finanziari, dimensionali e settoriali risponde all impostazione flessibile e modulare che sin dall inizio caratterizza il progetto Nel presente documento viene descritto il set completo di indicatori L estrazione delle misure specifiche per le imprese non quotate e la eventuale definizione di indicatori settoriali dovrebbero essere effettuate in base alle priorità espresse dal Governo e al coinvolgimento delle associazioni di categoria A questo scopo potrebbero essere implementati progetti-pilota a livello settoriale/territoriale 27

28 Il set di indicatori Il set di social performance indicator è stato elaborato in base all esperienza maturata e alla review dei contributi più significativi sull argomento, tra cui: GRI 2002 Sustainability Reporting Guidelines (ultima release del 31 agosto 2002) SA8000:2001 Commissione delle Comunità Europee, Promozione delle norme fondamentali del lavoro e miglioramento della governance sociale nel quadro della globalizzazione, COM(2001) 416 definitivo, Bruxelles Linee-guida ABI per la redazione del bilancio sociale 28

29 Il set di indicatori Il CSR-SC standard organizza gli indicatori secondo un framework generale articolato su tre livelli: Categorie: gruppi di stakeholder cui sono rivolti specifici cluster di indicatori Aspetti: aree tematiche monitorate da gruppi di performance indicator, afferenti ad una determinata categoria di stakeholder Indicatori: misure che forniscono informazioni relative ad uno specifico aspetto. Possono essere utilizzate per controllare e dimostrare le performance organizzative. Le informazioni sono di carattere qualitativo, quantitativo ed economico-monetario 29

30 Aree che devono essere coperte dal social statement: Categorie di Stakeholder Risorse umane Soci/Azionisti/Comunità finanziaria Il set di indicatori Aspetti da considerare? Composizione del personale? Turnover? Pari opportunità? Formazione? Orari di lavoro? Modalità retributive? Assenze? Contributi e agevolazioni per i dipendenti? Relazioni industriali? Comunicazione interna? Sicurezza e salute sul luogo di lavoro? Soddisfazione del personale? Tutela dei diritti dei lavoratori? Provvedimenti disciplinari? Composizione del capitale sociale? Remunerazione degli azionisti? Andamento delle quotazioni? Rating? Partecipazione dei soci al governo e tutela delle minoranze (Corporate Governance)? Agevolazioni e servizi per i soci? Investor Relation 30

31 Il set di indicatori Aree che devono essere coperte dal social statement: (continua) Categorie di Stakeholder Clienti Fornitori Partner finanziari Aspetti da considerare? Caratteristiche della clientela? Sviluppo del mercato? Customer Satisfaction? Product Safety? Informazioni ed etichettature di prodotto? Politiche promozionali? Tutela della privacy? Qualificazione e analisi dei fornitori? Sistema Qualità? Certificazioni Ambientali e Sociali? Comunicazione e informazione? Condizioni negoziali? Rapporti con le banche? Rapporti con le compagnie assicurative? Rapporti con società di servizi finanziari? Altro 31

32 Il set di indicatori Aree che devono essere coperte dal social statement: (continua) Categorie di Stakeholder Stato, Enti locali e Pubblica amministrazione Comunità Aspetti da considerare? Imposte, tributi e tasse? Rapporti con gli enti locali? Norme e codici per il rispetto della legge? Contributi, agevolazioni o finanziamenti agevolati ricevuti? Corporate Giving? Apporti diretti nei diversi ambiti di intervento? Gestione dell'ambiente? Relazioni con i mezzi di comunicazione? Comunità virtuale? Corruzione 32

33 Ai fini della rendicontazione e della predisposizione delle informazioni, è opportuno considerare che in ambito sociale esistono tre livelli di norme/regole che le imprese debbono considerare per orientare le proprie decisioni e i propri comportamenti: normativa nazionale Il set di indicatori normativa sovranazionale regolamenti e convenzioni Quando queste differenti regolamentazioni affrontano gli stessi temi, l impresa deve definire la propria politica in base alla norma più stringente 33

34 Il set di indicatori In particolare, per quanto riguarda le politiche del lavoro, le norme ILO costituiscono un global framework Otto convenzioni ILO tutelano le quattro norme fondamentali del lavoro individuate dal Vertice mondiale per lo sviluppo sociale di Copenhagen del 1995: Libertà di associazione ed effettivo riconoscimento del diritto di contrattazione collettiva (Convenzioni n. 87 e 98) Abolizione di tutte le forme di lavoro forzato o obbligatorio (Convenzioni n. 29 e 105) Effettiva abolizione del lavoro minorile (Convenzioni n. 138 e 182) Eliminazione della discriminazione in materia di impiego e professione (Convenzioni n. 100 e 111) Le norme ILO dovrebbero definire i requisiti minimi che le imprese debbono soddisfare nel campo della tutela dei diritti dei lavoratori 34

35 Il set di indicatori La struttura del set di indicatori, in accordo con le categorie di stakeholder individuate, si articola come segue: Risorse Umane Soci/Azionisti/Comunità finanziaria Clienti Fornitori Partner finanziari Stato, Enti locali e Pubblica amministrazione Comunità 35

36 1. Risorse umane Q R E 1. Composizione del personale 1. Categorie 2. Età 3. Anzianità 4. Provenienza territoriale 5. Nazionalità 6. Tipologia contrattuale 7. Titoli di studio 8. Altro 2. Turnover 1. Assunzioni 2. Dipendenti e non dipendenti 3. Cessazioni (per tipologia) 3. Pari opportunità 1. Personale maschile e femminile (per anzianità, assunzioni, ecc.) 2. Relazione tra salario maschile e femminile (per categoria e anzianità) 3. Politica verso i disabili e le minoranze in genere Q = Qualitativi, R = Quantitativi, E = Economici 36

37 1. Risorse umane (segue) 4. Formazione 1. Progetti di formazione (tipologia) 2. Ore di formazione per categoria 3. Stage 4. Altro 5. Orari di lavoro per categoria 6. Modalità retributive 1. Retribuzioni medie lorde 2. Percorsi di carriera 3. Sistemi di incentivazione 4. Altro 7. Assenze 1. Giornate di assenza 2. Causale 8. Contributi e agevolazioni per i dipendenti Q R E Q = Qualitativi, R = Quantitativi, E = Economici 37

38 1. Risorse umane (segue) 9. Relazioni industriali 1. Rispetto dei diritti di associazione e contrattazione collettiva 2. Percentuale di dipendenti iscritti al sindacato 3. Altro (ore di sciopero, partecipaz. dei lavoratori al governo aziendale, ecc.) 10. Comunicazione interna 11. Sicurezza e Salute sul luogo di lavoro 1. Infortuni e malattie 2. Progetti 3. Altro (ad esempio, forme di contabilità sociale) 12. Soddisfazione del personale 1. Ricerche di customersatisfaction rivolte all interno 2. Progetti 3. Altro 13. Tutela dei diritti dei lavoratori 1. Lavoro minorile 2. Lavoro forzato 14. Provvedimenti disciplinari Q = Qualitativi, R = Quantitativi, E = Economici Q R E 38

39 2. Soci/Azionisti/Comunità finanziaria Q R E 1. Composizione del capitale sociale 1. Numero degli azionisti per tipologia di azioni 2. Segmentazione dei soci per categorie 2. Remunerazione degli azionisti (Rapporti e indicatori azionari) 1. Utile per azione 2. Dividendi 3. Prezzo/utile per azione 4. Altro 3. Andamento delle quotazioni 4. Rating 5. Partecipazione dei soci al governo e tutela delle minoranze 6. Agevolazioni e servizi per i soci Q = Qualitativi, R = Quantitativi, E = Economici 39

40 2. Soci/Azionisti/Comunità finanziaria (segue) 7. Investor relation 1. Attività di comunicazione e rendicontazione 2. Presentazioni e documenti istituzionali 3. Roadshow 4. Incontri one-to-one 5. Sviluppo di comunicazione via internet 6. Altro Q R E Q = Qualitativi, R = Quantitativi, E = Economici 40

41 3. Clienti 1. Caratteristiche della clientela 1. Numero di clienti 2. Ripartizione dei clienti per categorie 3. Ripartizione dei clienti per tipologia di offerta 4. Altro 2. Sviluppo del mercato 1. Nuovi clienti 2. Nuovi prodotti 3. Customer satisfaction 1. Iniziative di customer loyalty 2. Call center 3. Gestione dei reclami 4. Altro 4. Product safety 5. Informazioni ed etichettature di prodotto 6. Politiche promozionali (ad esempio, rispetto codici di autodisciplina) 7. Tutela della privacy Q R E Q = Qualitativi, R = Quantitativi, E = Economici 41

42 4. Fornitori 1. Qualificazione e analisi dei fornitori 2. Sistema Qualità 3. Certificazioni Ambientali e Sociali 4. Comunicazione e informazione 5. Condizioni negoziali Q R E Q = Qualitativi, R = Quantitativi, E = Economici 42

43 5. Partner finanziari 1. Rapporti con le banche 2. Rapporti con le compagnie assicurative 3. Rapporti con società di servizi finanziari 4. Altro Q R E Q = Qualitativi, R = Quantitativi, E = Economici 43

44 6. Stato, Enti locali e Pubblica amministrazione 1. Imposte, tributi e tasse 2. Rapporti con gli enti locali 3. Norme e codici per il rispetto della legge 1. Norme e codici comportamentali 2. Verifiche di conformità e controlli ispettivi 4. Contributi, agevolazioni o finanziamenti agevolati ricevuti Q R E Q = Qualitativi, R = Quantitativi, E = Economici 44

45 7. Comunità 1. Corporate Giving 2. Apporti diretti nei diversi ambiti di intervento 1. Istruzione e formazione 2. Cultura 3. Sport 4. Ricerca e innovazione 5. Solidarietà sociale (anche internazionale) 6. Altro (ad es. volontariato promosso dalle aziende) 3. Gestione dell ambiente 1. Consumi di energia e materiali ed emissioni 2. Sistemi di gestione ambientale e certificazioni 3. Formazione ed educazione 4. Bilancio ambientale e indicatori di performance 5. Rating ambientale 6. Altro Q = Qualitativi, R = Quantitativi, E = Economici Q R E 45

46 7. Comunità (segue) 4. Relazioni con i mezzi di comunicazione 5. Comunità virtuale 1. Contatti (caratteristiche e analisi) 2. Security 3. Strumenti di gestione delle relazioni 4. Altro 6. Corruzione (esistenza di politiche e codici di comportamento) Q R E Q = Qualitativi, R = Quantitativi, E = Economici 46

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