Barriere Paramassi certificate CE

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1 2 Sistemi a rete Barriere Paramassi certificate CE LA NORMA EUROPEA EOTA ETAG 027 RAPPRESENTA IL RIFERIMENTO, COMUNE IN TUTTA EUROPA, PER L UTILIZZO DI BARRIERE PARAMASSI A RETE, PER TUTTI GLI OPERATORI DEL SETTORE: LIBERI PROFESSIO- NISTI, PROGETTISTI, COLLAUDATORI, DIREZIONI LAVORI, PRODUTTORI E PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI. LA NORMA ETAG 027 DISCIPLINA TUT- TO CIÒ CHE CONCERNE UNA BARRIERA PARAMASSI: PRODUZIONE E CON- TROLLO DEI COMPONENTI, MODALITÀ DI CERTIFICAZIONE, POSA IN OPE- RA DEGLI INTERVENTI E LORO MANTENIMENTO. LA SAFE S.R.L. PRESENTA LA PROPRIA ESPERIENZA IN TALE AMBITO, CHE L HA CONDOTTA A CON- SEGUIRE LA PRIMA CERTIFICAZIONE EUROPEA PER RETI PARAMASSI EMESSA A FAVORE DI UN PRODUTTORE ITALIANO. Alessandro Valfrè Ingegnere SAFE Srl La qualificazione delle barriere paramassi a rete in ambito europeo avviene secondo le modalità definite dalla Linea Guida per il Benestare Tecnico Europeo ETAG 027. Tale linea guida definisce la barriera paramassi negli aspetti componentistici e prestazionali; per esempio ne definisce i principali elementi costituenti, identificandoli nella struttura di intercettazione, nella struttura di supporto, negli elementi di connessione e nelle fondazioni (queste non rientrano, però, nell oggetto della linea guida). L ottenimento del Benestare Tecnico Europeo avviene al termine di un processo valutativo che comprende sia prove reali (crash test) su un prototipo della barriera paramassi, sia controlli sulle modalità produttive dei componenti e sui relativi controlli di qualità. Il Benestare Tecnico Europeo viene rilasciato da Enti Certificatori Notificati (Notified Approval Bodies), ossia specificamente abilitati allo scopo da parte della commissione EOTA, che provvedono a supervisionare i crash test e a condurre le necessarie visite ispettive presso gli stabilimenti produttivi, in modo da verificare il rispetto delle prestazioni dichiarate dal fabbricante. L elenco degli Enti Tecnologie&Sistemi Notificati per ogni singolo ambito di competenza (in pratica, per ogni singola linea guida ETAG) è pubblico e visionabile sui siti ufficiali della commissione EOTA. VERIFICA DELLE CAPACITA PRESTAZIONALI: CONDUZIONE DEI CRASH TEST Nell aspetto prestazionale vengono definiti i requisiti necessari per la classificazione in base ai risultati dei test effettuati; i principali elementi caratterizzanti le prestazioni di una determinata barriera paramassi sono identificati nei seguenti parametri: Energia di intercettazione: la norma ETAG 027 classifica una barriera paramassi in 8 diverse classi energetiche; per ciascuna di esse, sono previsti due diversi livelli energetici a cui occorre eseguire specifiche prove di impatto (crash test): - Livello energetico SEL (Service Energy Level - Livello Energetico di Servizio): la barriera, a tale livello energetico, deve arrestare completamente il blocco nel corso di due impatti successivi senza manutenzione alcuna tra il primo ed il secondo, ad eccezione della Sullo stesso argomento si veda anche: Baratono P., Peila D. (2008), ETAG 27, in lestrade, Casa Editrice La Fiaccola, Milano, Novembre, pagg Peila D., Oggeri C., Baratono P., Barriere paramassi a rete - interventi e dimensionamento, Quaderni di studi e di documentazione GEAM n. 25

2 3 Il punto sulla normativa La recente entrata in vigore del decreto DM 14/01/08, inerente le Norme Tecniche per le Costruzioni, ha contribuito a sancire definitivamente le modalità operative per l uso dei prodotti strutturali nelle opere civili. Un prodotto strutturale è quello che consente all opera, ove questo è incorporato, di soddisfare il requisito essenziale Resistenza meccanica e stabilità. Tale requisito è soddisfatto se, a seguito dell installazione del prodotto nell opera, questa, se adeguatamente progettata e costruita, non va incontro a collasso né nella sua totalità né in alcune sue parti, non subisce deformazioni inammissibili, non genera danni ad altre parti od impianti nelle sue prossimità e non riporta danni sproporzionati alla causa che li ha innescati. Le NTC (Norme Tecniche per le Costruzioni) precisano che i prodotti strutturali devono essere: identificati a cura del produttore; qualificati sotto la sua responsabilità; accettati dal Direttore dei Lavori mediante acquisizione e verifica della documentazione di qualificazione, nonché mediante eventuali prove sperimentali di accettazione. Per quanto attiene l identificazione e la qualificazione, le NTC distinguono 3 casi che possono essere sintetizzati nel modo seguente: A. materiali e prodotti per uso strutturale per i quali sia disponibile una norma europea armonizzata che ne preveda la Marcatura CE, secondo la Direttiva 89/106/CEE Prodotti da costruzione ; B. materiali e prodotti per uso strutturale per i quali sia invece prevista la qualificazione con le modalità e le procedure indicate nelle norme nazionali; C. materiali e prodotti per uso strutturale innovativi o comunque non citati nel capitolo 11 delle NTC e non ricadenti in una delle tipologie A) o B). In tali casi il produttore potrà pervenire alla Marcatura CE in conformità a Benestare Tecnici Europei (ETA), ovvero, in alternativa, dovrà essere in possesso di un Certificato di Idoneità Tecnica all Impiego rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale sulla base di Linee Guida approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, così come previsto al punto 4.6 delle norme e nella Circolare di indirizzo. Anche le barriere paramassi rientrano nei prodotti che devono soddisfare le condizioni sopra riportate. In generale, una barriera paramassi è una struttura elastoplastica in acciaio adatta a intercettare e bloccare volumi rocciosi in caduta da monte dissipandone l energia cinetica attraverso la deformazione dei suoi componenti e per attrito. Una barriera paramassi a rete è costituita da un insieme di reti metalliche di vario tipo dispiegate sui versanti, sostenute da elementi rigidi denominati montanti, vincolati o appoggiati al terreno, e da elementi flessibili (tipicamente funi metalliche), ancorati al terreno mediante opere di fondazione. La progettazione dell intervento con barriere paramassi richiede che queste vengano posizionate sui versanti in modo tale da intercettare i massi in movimento ed arrestarli, senza che esse siano sfondate o scavalcate. L arresto dei massi comporta che la barriera possa deformarsi in modo da dissipare, con un adeguato margine di sicurezza, l energia cinetica del masso impattante [Peila, Oggeri, Baratono, Barriere paramassi a rete - interventi e dimensionamento ]. Per le barriere paramassi è possibile ottenere il rilascio di un Benestare Tecnico Europeo (denominato BTE, acronimo di Benestare Tecnico Europeo, traduzione della sigla inglese ETA, European Technical Approval) a fronte di una Linea Guida emessa dall EOTA, l Organizzazione Europea per il Benestare Tecnico (European Organization for Technical Approval), nel febbraio del 2008, denominata ETAG 027; in alternativa è possibile ottenere un Certificato di Idoneità Tecnica ai sensi del punto 4.6 delle norme, basato anch esso sulla ETAG 027. Ovviamente nel primo caso (BTE) la certificazione consente al prodotto di essere commercializzato in Europa, nel secondo caso (CIT) solo in Italia. rimozione del blocco inviluppato nella rete. Devono inoltre essere garantiti alcuni specifici standard prestazionali come illustrato nel seguito. L energia di impatto del livello SEL è pari ad un terzo di quella del livello MEL, di seguito descritto. La prova SEL indica la capacità della barriera di fare fronte a eventi di caduta massi consecutivi in rapida successione. - Livello energetico MEL (Maximum Energy Level - Livello Energetico Massimo): massima energia di intercettazione garantita dalla barriera; occorre eseguire un crash test a tale livello energetico nel corso del quale la barriera deve dimostrare di arrestare il blocco di prova, secondo i parametri nel seguito sintetizzati. Altezza nominale: componente, perpendicolare al pendio di valle del campo prove, della distanza minima (usualmente misurata a metà della campata centrale del prototipo di tre campate impattato nei crash test) tra la fune longitudinale superiore e la linea di connessione tra la base dei montanti. Altezza residua: distanza minima tra la fune longitudinale superiore e quella inferiore, misurata perpendicolarmente al pendio di valle del campo prove, dopo la prova e senza rimuovere il blocco. Altezza commerciale: altezza di intercettazione reale di una determinata barriera paramassi, generalmente espressa in metri e arrotondata all unità o con una approssimazione di mezzo metro sulla base di opportune tolleranze di misura (per esempio: 3 m, 3.5 m, 4 m, 4.5 m, 5 m e così via). È un parametro utile per caratterizzare in modo intuitivo, pratico e veloce la capacità di una determinata barriera di intercettare blocchi impattanti secondo traiettorie fino ad una predeterminata altezza rispetto al piano campagna. Sintetizzando, l altezza nominale è una componente dell altezza commerciale; solo l altezza commerciale rappresenta la reale altezza di intercettazione di una barriera. Massima elongazione in senso monte-valle nella fase di intercettazione del masso, che determina la distanza minima dell installazione dalla zona che deve essere protetta dalle parti in caduta. È opportuno rimarcare in modo chiaro il significato e la funzione dei tre parametri sopra menzionati concernenti l elevazione della barriera paramassi rispetto al piano campagna, ossia altezza nominale, residua e commerciale. L altezza nominale ha la funzione unicamente di costituire il termine di paragone con cui confrontare l altezza residua durante uno specifico crash test. L altezza residua, come sarà esposto più diffusamente nel seguito, deve infatti, ai sensi della normativa ETAG 027, essere espressa sia come misura assoluta Tecnologie Sistemi

3 4 sia come percentuale di quella nominale. L altezza nominale infatti, come si vede chiaramente anche dai disegni riportati, è funzione del inclinazione del pendio a valle della barriera e quindi varia, a parità di barriera paramassi, in funzione del sito in cui quest ultima è installata. In conclusione, l altezza nominale è unicamente un termine di riferimento ai fini della conduzione del crash test, ma nulla ha a che fare con la reale capacità di intercettazione della barriera paramassi. L altezza residua rappresenta la capacità della barriera paramassi di costituire ancora un impedimento al passaggio a valle delle masse impattanti successivamente ad un primo impatto, senza esserne scavalcata. Maggiore è l altezza residua, maggiore è la capacità prestazionale della barriera. Anche l altezza residua tuttavia (se espressa come misura assoluta e non in percentuale) varia, a parità di tutte le altre condizioni e per una identica geometria della barriera, a seconda dell inclinazione del pendio a valle della barriera stessa. L altezza residua espressa come percentuale di quella nominale costituisce invece il vero parametro che quantifica la capacità della barriera di costituire un ostacolo fisico alle masse in caduta dopo un primo impatto. L altezza commerciale è invece l altezza reale della barriera paramassi prima che questa sia interessata da un qualsiasi evento rilevante che ne possa modificare la geometria. L altezza commerciale quantifica l elevazione della barriera paramassi in modo univoco e resta costante qualunque sia la morfologia del campo prove o del sito di posa. L altezza commerciale costituisce pertanto il termine di riferimento nella scelta di una barriera in fase progettuale: note le altezze massime di impatto dei blocchi (e le relative energie di impatto), sulla base di una opportuna analisi traiettografica, sarà scelta una barriera con altezza commerciale tale da non essere scavalcata dai blocchi impattanti, tenendo in considerazione un eventuale franco di sicurezza. Ogni barriera è certificata per l altezza commerciale testata in campo prove e per altezze superiori fino a 0.5 m di incremento, se l altezza di crash test è inferiore a 4 m, o fino a 1 m di incremento, se l altezza di crash test è maggiore o uguale a 4 m. Non sono ammessi invece decrementi dell altezza commerciale rispetto a quella di crash test. Concludendo, ipotizzando di testare un determinato modello di barriera paramassi su più campi prova diversi, essa avrà sempre la stessa altezza commerciale (la vera altezza della barriera), ma tante altezze nominali diverse quanti sono i campi prova su cui essa è stata testata. La barriera supera il primo lancio SEL se: Il blocco viene fermato dalla barriera. Non ci sono rotture rilevanti nelle componenti di connessione (che non si devono completamente separare in due parti distinte), nei montanti e nelle funi. La barriera deve restare connessa alle fondazioni del campo prove. L apertura delle maglie della rete di intercettazione non può superare di due volte la dimensione iniziale delle maglie. Sono ammesse invece deformazioni illimitate e rotture di componenti fusibili meccanici, espressamente progettati allo scopo di dissipare energia tramite la loro deformazione plastica, anche fino a rottura, e ufficialmente dichiarati come tali. L altezza residua della barriera è del 70% dell altezza nominale. 1. Altezza nominale di una barriera paramassi a rete. 2. Altezza residua di una barriera paramassi a rete 1 2 TAB. 1 CLASSIFICAZIONE DEI LIVELLI ENERGETICI PER BARRIERE PARAMASSI A RETE SECONDO ETAG 027 Livello dell energia SEL [kj] > 1500 MEL [kj] > 4500 Tecnologie&Sistemi

4 5 3. Logo della marcatura CE Il blocco non tocca terra fino a che la barriera non raggiunge l allungamento massimo dopo la prova. La barriera supera il secondo lancio SEL ed il lancio MEL se: Arresta il blocco. Il blocco non tocca terra fino a che la barriera non raggiunge l allungamento massimo dopo la prova. A seguito dell altezza residua misurata dopo la prova MEL la barriera viene poi classificata in tre distinte categorie prestazionali: Categoria A: altezza residua 50 % altezza nominale Categoria B: 30 % altezza nominale < Altezza residua < 50 % altezza nominale Categoria C: altezza residua 30 % altezza nominale REQUISITI PER IL FABBRICANTE Il produttore deve datarsi di un FPC (Factory Production Control, ossia un sistema di controllo del processo produttivo adeguatamente formalizzato) conforme alla norma EN ISO 9001, che riporti i requisiti previsti dalla linea guida ETAG027. In particolare, in esso deve essere specificato come avvengono il controllo della produzione, le prove dei campioni presi dal controllo della produzione, la sorveglianza continua, la valutazione e l approvazione del controllo della produzione. L approvazione ufficiale del FPC secondo i requisiti sanciti dall ETAG 027 è cura dell Ente Certificatore Notificato. REQUISITI E PROVE DEL PRODOTTO La linea guida ETAG027 stabilisce la tipologia e la frequenza minima dei controlli che devono essere compresi nel FPC, elencando quelle relative alle componenti fondamentali del sistema di protezione paramassi, di cui vanno testate alcune caratteristiche sia di resistenza alle sollecitazioni meccaniche che alla corrosione. Tali componenti sono essenzialmente le funi, incluse le giunzioni morsettate, i dissipatori di energia e la maglia elementare della rete di intercettazione. Tali prove hanno lo scopo di garantire la durabilità della barriera paramassi (che deve poter garantire una funzionalità efficace, senza decadimenti nella capacità di arresto per il livello energetico che le compete, di almeno 25 anni). Eventuali sostanze pericolose contenute nella barriera paramassi devono essere espressamente dichiarate nei documenti di corredo del prodotto e trattate in accordo alla normativa nazionale. Il produttore deve predisporre anche un manuale sull istallazione e la manutenzione della barriera paramassi in corso di certificazione; questo documento deve essere esaustivo per gli aspetti del montaggio dei vari componenti; tale manuale deve mostrare anche i dettagli della procedura necessari per la sostituzione e il mantenimento in efficienza dei componenti della barriera. CONCLUSIONE DELL ITER CERTIFICATIVO: MARCATURA CE A conclusione dell iter certificativo sopra riassunto, al prodotto barriera paramassi viene associato uno specifico marchio europeo, rilasciato dall Organismo di Certificazione Notificato. La marcatura CE deve contenere le seguenti informazioni: Nome e indirizzo del produttore. Ultime due cifre dell anno di apposizione della marcatura CE. Il numero del certificato CE di conformità del prodotto. 3 Il numero del Benestare Tecnico Europeo. Classe energetica e categoria di altezza residua della barriera secondo il punto dell ETAG 027. La marcatura CE, completa delle informazioni sopra riportate, deve essere applicata, mediante stampaggio o applicazione di una targa metallica, su ogni montante della barriera paramassi. Deve essere inoltre applicata (indicando solamente il numero del certificato CE e il numero del Benestare Tecnico Europeo) sugli imballaggi della barriera e dei suoi componenti. La norma ETAG 027 sancisce con grande precisione quali devono essere i documenti di accompagnamento della barriera paramassi e ne definisce per ciascuno la struttura con grande dettaglio. In sintesi, i documenti di accompagnamento ufficiali sono: Report di crash test: rapporto tecnico contente tutti i dati relativi alle prove SEL e MEL, alle prove di laboratorio sui singoli componenti del prototipo di barriera testato in campo prove e contenente i riferimenti alla corretta calibrazione degli strumenti di misura utilizzati (rilievi spaziali e geometrici della barriera, celle di carico, riprese filmate, misure di velocità ed energia di impatto, controlli sul blocco di prova). ETA: Benestare Tecnico Europeo redatto ufficialmente dall Ente Notificato con uno specifico numero di emissione; contiene una sintesi del Report di crash test e i riferimenti normativi concernenti i singoli componenti della barriera (tolleranze, disegni di dettaglio, metodi di protezione dalla corrosione); riassume tutti i parametri pre- Tecnologie Sistemi

5 6 stazionali della barriera così come misurati nel corso del crash test. Evaluation Report: documento di approfondimento tecnico di quanto già sintetizzato nell ETA. In particolare, contiene descrizioni e disegni di tutti i componenti costituenti la barriera e descrizioni approfondite delle modalità di misura adottate per quantificare i vari 4 parametri prestazionali nel corso del crash test, quantificandone le relative precisioni e tolleranze di misura, nonché descrizioni esaustive delle eventuali procedure di calcolo seguite nell analisi e trattazione dei dati. Anche i report di calibrazione di tutti gli strumenti di misura usati devono essere inclusi nell Evaluation Report. ITT (Initial Type Testing): sintesi delle modalità di produzione e controllo qualità dei componenti, redatto sulla base del FPC del produttore e delle ispezioni condotte in merito da parte dell Ente Notificato, che ne cura anche la redazione. Certificato di Conformità, rilasciato dall Ente Notificato su propria carta intestata a conclusione di tutto l iter certificativo. È il diploma che attesta che una determinata barriera paramassi, con uno specifico nome commerciale e avente uno specifico ETA, indicato col suo numero di emissione, ha conseguito la marcatura CE. La presenza di documenti dettagliati, controllati dall Ente Notificato e unificati come modalità redazionale tra i diversi produttori costituisce un aiuto sia per il progettista che per il collaudatore, che possono valutare con maggior precisione e con più facili termini di raffronto il comportamento di una barriera paramassi sia nel suo insieme che nei suoi singoli componenti. PROVE IN SITO E CERTIFICAZIONE SAFE s.r.l. ha colto la sfida rappresentata dall entrata in vigore della norma ETAG 027, approfittandone per rinnovare completamente la propria gamma di barriere paramassi. Tutti i crash test sono stati condotti su campo a caduta verticale, per garantire una migliore ripetibilità e precisione delle misure, anche se l ETAG 027 ammette la possibilità di utilizzare campi di prova a traiettoria di impatto inclinata. Modalità di conduzione delle prove di crash test In accordo alla linea guida ETAG027, prima di ogni Tecnologie&Sistemi lancio sono state verificate: Le caratteristiche del blocco, peso e geometria. Le coppie di serraggio dei morsetti ed il posizionamento di ogni componente presente nel sistema. Lunghezza dei montanti, altezza nominale; rilievo geometria tridimensionale di tutta la barriera. Posizionamento e numero di eventuali elementi fusibili. Le posizioni degli elementi costituenti il kit (punti di ancoraggio delle funi e dei montanti, montanti di supporto e rete di intercettazione), sono state rilevate mediante una lettura eseguita con due teodoliti (in modo da diminuire il più possibile eventuali errori). La giacitura della rete è stata misurata ponendo su di essa una serie di target posizionati secondo uno schema predefinito (più fitti nella campata centrale interessata dall impatto del blocco con la rete). Anche le altezze di caduta del blocco prima dei lanci sono state verificate mediante l uso di strumenti topografici. Durante i lanci: sono stati acquisiti i valori delle forze agenti su diversi elementi della barriera (funi longitudinali superiore ed inferiore, controventi di monte, controventi laterali) mediante dinamometri; sono stati registrati due video ad alta velocità (250 fotogrammi al secondo), uno con la vista frontale e uno con la vista laterale della barriera; è stata verificata la corretta localizzazione del punto di impatto Campo prove, marzo 2009: operazione di pesatura del blocco di prova a cura della commissione certificatrice 5. Campo prova, agosto 2009: la foto dall alto mostra chiaramente l ottima altezza residua che la barriera ha mantenuto dopo il primo lancio SEL

6 7 La redazione dei capitolati in base alla norma ETAG 027 In virtù delle prescrizioni introdotte dalla norma ETAG 027, che costituisce l unico riferimento normativo esistente in merito, valido in tutta Europa, i capitolati possono essere semplicemente redatti in forma prestazionale, e riguardare la fornitura e posa in opera di barriera paramassi prodotta in regime di qualità ISO 9001 certificata secondo la Linea Guida di Benestare Tecnico Europeo ETAG 027. La barriera paramassi dovrà essere in possesso di marcatura CE, rilasciata da Organismo di Certificazione Notificato, appositamente segnalata sui montanti di supporto, in conformità a quanto sancito al paragrafo 3.3 della norma europea EOTA ETAG 027. In un capitolato pubblico, non essendo necessario descrivere in modo compiuto i componenti, sarà poi sufficiente evidenziare le seguenti caratteristiche tecniche prestazionali: Classe energetica CE con specificazione dell assorbimento energetico al livello MEL, espresso in kj (in accordo alla tabella riportata al punto della ETAG 027). Categoria A, B o C in funzione dell altezza residua misurata dopo il MEL, in accordo al punto della ETAG 027. Deformata massima nelle prove MEL. L altezza commerciale della barriera, da confrontare con quella riportata nel rapporto di prova e nel manuale di installazione, tenuto conto dei limiti di tolleranza di cui al punto 4.3 della ETAG 027. Le forze sulle fondazioni ed altri dettagli saranno infine desunti dai rapporti di prova e consentiranno al Progettista di affinare il progetto sulla base della barriera commerciale scelta, in particolare per quanto riguarda il dimensionamento delle fondazioni Rilievo topografico di una barriera paramassi dopo il lancio Dopo ogni lancio sono stati verificati: Posizionamento e numero di eventuali elementi fusibili elencati nel kit. Lo stato di conservazione dei vari elementi (eventuali funi danneggiate, aperture nelle maglie della rete, etc.). Le deformazioni degli elementi dissipatori. La geometria del kit (inclinazione dei montanti, posizione delle funi e deformazione della rete). Alla fine di ogni test sono stati prelevati i campioni delle funi, degli elementi dissipatori e della rete, per essere sottoposti alle prove di laboratorio secondo le specifiche richieste dall ETAG 027 (fig. 6). Risultati ottenuti Seguendo le modalità di certificazione sopra espresse, la SAFE S.r.l. ha proceduto ad un completo rinnovamento della propria gamma di barriere paramassi, mediante la certificazione europea delle nuove barriere della linea E. Attualmente, tale linea comprende: Barriera paramassi E500, di 2 classe (livello energetico MEL: 500 kj), in possesso di Benestare Tecnico Europeo (numero ETA - 09/0086) e di marcatura CE. Barriera paramassi E1000, di 3 classe (livello energetico MEL: 1000 kj), in possesso di Benestare Tecnico Europeo (numero ETA - 09/0263) e di marcatura CE. Barriera paramassi E2000, di 4 classe (livello energetico MEL: 2000 kj), per la quale il Benestare Tecnico Europeo è in corso di emissione (ETA pending ). Barriera paramassi E3000, di 6 classe (livello energetico MEL: 3000 kj), per la quale il Benestare Tecnico Europeo è in corso di emissione (ETA pending ). La barriere paramassi della linea E hanno dato prova di un ottimo comportamento dinamico nel corso dei crash test di certificazione condotti; la loro progettazione è inoltre stata condotta in modo da rendere più agevole, veloce e sicura anche la fase di posa in opera, mediante l adozione di specifiche soluzioni tecniche. Per esempio, la barriera viene recapitata in cantiere coi pannelli di rete preinstallati sui relativi montanti, i quali sono, a loro volta, già provvisti dei relativi accessori (grilli ed altri elementi di connessione). Ciò facilita le fasi di trasporto e posa in opera e di fatto dimezza il numero di rotazioni in caso di utilizzo di elicottero. La cucitura della rete di intercettazione alle funi longitudinali di supporto è facilitata: è sufficiente far passare la fune all interno di un tubo di gomma presente entro le maglie del pannello a questo specifico scopo e, successivamente, distendere la rete di intercettazione che risulterà automaticamente vincolata alle funi di supporto. Ovviamente queste lavorazioni sono descritte in modo particolareggiato nei manuali di montaggio delle varie barriere. Inoltre, le barriere E500 ed E1000 sono provviste di un unico strato di rete la cui struttura è tale che, da sola, può svolgere la funzione sia di rete di intercettazione che di rete a maglia fine per il trattenimento delle piccole granulometrie: la rete di intercettazione (prodotto brevettato) ha maglia 102 x 177 mm e ha una resistenza a trazione minima di 70 kn/m in senso trasversale e 190 kn/m in senso longitudinale. Anche questo accorgimento riduce i tempi, e conseguentemente i costi, della posa in opera. nn Tecnologie Sistemi

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