Applicazione del DM 29-11

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1 Applicazione del DM ai servizi di trasporto pubblico L'esperienza di ATAF nel contesto della mappatura e del risanamento acustico del territorio fiorentino Monitoraggio del clima acustico Misura dei livelli di emissione dei veicoli Piano di contenimento e abbattimento del rumore prodotto nell esercizio esercizio del servizio pubblico Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

2 Gruppo di lavoro Andrea Baldacchini Luca Barbieri Michele Basta Raffaella Bellomini Sergio Luzzi Giampaolo Marri Maria Grazia Papuccio Andrea Vitali Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

3 L applicazione del D.M ai gestori dei servizi di trasporto pubblico urbano Seminario COMUNE DI FIRENZE con il patrocinio di Regione Toscana Assessorato all ambiente e tutela del territorio, protezione civile, coordinamento delle politiche della montagna Comune di Firenze Assessorato all Ambiente ARPAT ARPAT Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana AIA Associazione Italiana di Acustica ASSTRA Associazione delle società ed enti del trasporto pubblico locale Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

4 Volume L applicazione del D.M ai gestori dei servizi di trasporto pubblico urbano 194 pagine Atti completi del Seminario e Documenti a cura di Raffaella Bellomini Sergio Luzzi Maria Grazia Papuccio Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

5 METODOLOGIA GENERALE PER L APPLICAZIONE DEL D.M AI SERVIZI DI TRASPORTO URBANO ED EXTRAURBANO Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

6 OBIETTIVO DELLO STUDIO definizione di un metodo originale, finalizzato alla valutazione del contributo di rumore e alla definizione del Piano di Contenimento di ATAF secondo quanto previsto dal D.M Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

7 Decreto del Ministero dell Ambiente Criteri per la predisposizione da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture di piani per il contenimento e l abbattimento del rumore prodotto nell esercizio delle infrastrutture stesse Adempimenti previsti: a) individuazione delle aree in cui, per effetto delle immissioni di rumore provenienti dalle infrastrutture o dai mezzi, si abbia superamento dei limiti di immissione previsti dalla legge b) determinazione del contributo specifico di ciascuna infrastruttura o servizio di trasporto al superamento dei limiti e la presentazione del piano di contenimento e abbattimento del rumore come previsto dalla L.447/95 c) attuazione degli interventi previsti dal piano per il conseguimento degli obiettivi di risanamento Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

8 Livelli limite da rispettare: a) Quelli delle fasce di pertinenza delle infrastrutture stradali definiti dal D.P.R. 142/2004 b) Quelli della classificazione acustica del territorio comunale (nei casi previsti) Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

9 Decreto del Ministero dell Ambiente I gestori devono trasmettere ai Comuni, alle Regioni o alle autorità da esse indicate, relazioni contenenti: 1. la definizione delle aree ove si verificano livelli di immissione superiori ai limiti e i relativi dati di superamento rilevati (o stimati mediante opportuni modelli) 2. la determinazione dei contributi specifici delle sorgenti e i piani di contenimento e abbattimento del rumore Il conseguimento degli obiettivi di risanamento deve essere completato entro 15 anni con la progressiva effettuazione degli interventi previsti dal piano, controllando lo sviluppo delle fasi attuative con periodicità annuale. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

10 Procedura Generale 1) Scelta degli scenari base 2) Applicazione dell algoritmo di scelta degli scenari campione 3) Stima dei livelli attesi allo stato attuale ad ogni piano di ogni ricettore degli scenari Campione attraverso un apposito modello di simulazione 4) Applicazione dell algoritmo per l assegnazione delle priorità 5) Applicazione dell algoritmo per l assegnazione delle associazioni 6) Rappresentazione tabellare e grafica dei risultati Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

11 piano di contenimento e abbattimento del rumore prodotto nell esercizio del servizio pubblico di trasporto ai sensi del D.M METODOLOGIA GENERALE Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

12 Programma di lavoro Pianificazione esecutiva Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

13 Programma di lavoro Pianificazione esecutiva L applicazione del D.M ai gestori dei servizi di trasporto pubblico urbano Firenze 27 ottobre 2006 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

14 Programma di lavoro Pianificazione esecutiva Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

15 Programma di lavoro - Attività a) Studio degli scenari di immissione b) Caratterizzazione delle sorgenti c) Costruzione dei modelli d) Individuazione delle aree da risanare e) Valutazione dei contributi specifici f) Stesura del Piano di Contenimento g) Armonizzazione del Piano con quelli degli altri gestori h) Progettazione e attuazione degli interventi Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

16 APPLICAZIONE DELLA METODOLOGIA ALLA RETE ATAF Scenari Misure - Simulazioni Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

17 Scenari di base Ambito iniziale ATAF: 44 scenari di base, rappresentativi dell universo di possibili situazioni di criticità acustica, caratteristico in modo esaustivo dell intera rete di percorsi, automezzi e contesti urbani sulla quale ATAF svolge la propria attività. dati sopralluogo SCHEDA SCENARIO DI BASE dati schede tipologiche sorgenti dati cartografia CTR dati cartografia ATAF altri dati... Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

18 Scheda scenario di base Ciascuno scenario di base è stato censito, raccogliendo una serie di informazioni di carattere topografico, urbanistico e acustico, necessarie per descrivere i diversi aspetti di tipicità di quello scenario relativamente a definiti criteri di significatività Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

19 Scelta degli scenari campione Mediante applicazione di un algoritmo di calcolo ai 44 scenari di base, si sono individuati 15 scenari campione, rappresentativi dell insieme delle situazioni di inserimento acusticamente critico dei percorsi ATAF nei diversi contesti di urbanizzazione e di viabilità. In particolare sono stati individuati: 5 scenari nel centro storico di Firenze in aree ad alta concentrazione e sovrapposizione di percorsi oppure acusticamente critiche per la presenza di ricettori sensibili 5 scenari al di fuori del centro storico 5 scenari negli altri comuni interessati dal servizio ATAF SCHEDA SCENARIO DI BASE CODIFICA variabile A variabile B variabile... parametro A parametro B parametro... DETERMINAZIONE SCENARIO CAMPIONE SCHEDA SCENARIO CAMPIONE Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

20 Il Database dei Ricettori E stato effettuato il censimento di tutti i ricettori potenzialmente interessati dalle emissioni acustiche prodotte dai mezzi ATAF nei diversi scenari campione, compilando per ogni edificio una scheda ricettore Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

21 Il monitoraggio del Clima Acustico In ciascuno scenario campione è stato effettuato un monitoraggio di 24 ore necessario per la validazione del modello e per la definzione di volumi e tipologie di traffico. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

22 Caratterizzazione delle sorgenti Obiettivi 1. misurare le caratteristiche quantitative e qualitative dei livelli sonori emessi da tutti i tipi di autobus del parco ATAF durante tutte le fasi di attività, integrando i dati delle tabelle di omologazione 2. caratterizzare acusticamente ciascuna sorgente autobus per l inserimento come input del modello rappresentativo degli scenari 3. indagare sulle possibili azioni di mitigazione mediante interventi alla sorgente, di tipo tecnico o procedurale Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

23 Sorgenti Le sorgenti sono state divise in 6 gruppi, ciascuno dei quali rappresentato da un veicolo campione T1...T6. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

24 Protocollo di misura Sono state effettuate per ciascuna categoria di veicoli rilevazioni fonometriche in tre postazioni nelle seguenti condizioni di emissione: - transiti e frenate a velocità 10, 20, 30, 40 Km/h; - partenza; - sosta con motore in moto; - sosta alla fermata con motore in moto e apertura/chiusura porte. Per ciascuna tipologia di sorgente, si sono ricavati i seguenti dati: 1. livelli equivalenti di pressione sonora e livelli SEL degli eventi nelle tre postazioni a distanza crescente dal punto di emissione 2. profili temporali delle misure, 3. composizioni in frequenza dei livelli di pressione sonora, dalle quali si sono ricavati i livelli di potenza sonora associati ad ogni possibile emissione da fornire come input al modello. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

25 Misure Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

26 Misure apertura transito e chiusura a Km/h porte %2,5 m T3 %0019.S3D Transito 40km/h 30km/h in Calcoli da dx in Calcoli %5 %5 m%%5 m T2T3 Apertura/chiusura m Transito T3 Transito 40km/h 30km/h porte da dxin da incalcoli Calcoli dx in Calcoli %10 %5 m%10 T2 Apertura/chiusura Transito m T3 Transito 40km/h40km/h daporte dx in da incalcoli Calcoli dx in Calcoli db 100 db 100 db db db db LAeq Cursore: 29/01/ LAeq=64, LAeq=52,3 db LAeq=64, m LAeq LAeq LAeq Cursore: 30/01/2005 Cursore: /01/ LAeq=56, db LAeq=50,0 db LAeq=58,1 5m LAeq LAeq Cursore: 30/01/ /01/ LAeq=60, LAeq=52,3 db LAeq=51, m Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

27 censimento ricettori risultati misure clima acustico SCHEDA SCENARIO CAMPIONE Risultati misure emissione sorgenti dati cartografia tipologia strade (DPR 142/04) MODELLO PER LA VALUTAZIONE DEI LIVELLI DI IMMISSIONE AI RICETTORI DIPENDENTI DAL CONTRIBUTO DI ATAF altri dati... L impatto acustico del Servizio viene valutato mediante misure e simulazioni: per ciascuno scenario, gli input derivati dallo studio delle sorgenti e delle condizioni al contorno, inseriti nel modello, producono valori di immissione puntualmente riferiti ai ricettori censiti TABELLA DEI SUPERAMENTI Individuazione delle aree ove si superano i limiti di legge negli scenari campione e negli scenari di base da essi rappresentati Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

28 Il Piano di Contenimento Descrive le situazioni acusticamente critiche e le ipotesi di soluzione di pertinenza del gestore. Il modello supporta, nei diversi scenari, diverse combinazioni di input, corrispondenti a diverse possibili scelte di gestione dei percorsi e dei mezzi, per poter essere di ausilio alla progettazione acustica degli interventi da includere nel piano. TABELLA DEI SUPERAMENTI Individuazione delle aree ove si superano i limiti di legge negli scenari campione e negli scenari di base da essi rappresentati CAPITOLO DEL PIANO DI CONTENIMENTO SCENARI. ai sensi del d.m Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

29 La progettazione e l attuazione degli interventi Secondo l impostazione del D.M , per ciascuno degli scenari considerati, nell individuazione degli interventi e delle relative modalità di realizzazione si devono considerare i contributi prodotti dai servizi di altri gestori e le eventuali altre infrastrutture dei trasporti concorrenti all immissione di rumore. CAPITOLO CAPITOLO DEL PIANO PIANO DEL DI DI CONTENIMENTO CONTENIMENTO PIANO DI CONTENIMENTO ALTRO GESTORE ai sensi del d.m ai sensi del d.m. ai sensi del d.m PIANO DI CONTENIMENTO ATAF ai sensi del d.m PROGETTAZIONE E ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI, ARMONIZZATI E DISTRIBUITI SECONDO COMPETENZA Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

30 APPLICAZIONE DELLA METODOLOGIA ALLA RETE ATAF L algoritmo per la determinazione degli scenari campione Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

31 ALGORITMO Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

32 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

33 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

34 I 15 scenari campione sono rappresentativi di tutte le possibili criticità acustiche legate alla collocazione in area urbana e suburbana degli itinerari delle linee ATAF Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

35 L algoritmo per la determinazione dello scenario campione, è basato su una procedura di confronto a coppie. Questa prevede per ogni coppia di scenari base, la comparazione dei valori assegnati a singole variabili, determinando così lo scenario acusticamente più critico relativamente alla variabile considerata. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

36 Il confronto fra due scenari S i e S j, relativo alla k-esima variabile determina due valori verdetto V ij,k e V ji,k associati ai due elementi della coppia. Al termine dei confronti, per ogni scenario, la sommatoria dei valori verdetto conseguiti fornisce per lo scenario i-esimo un valore di criticità complessiva V ik rappresentativo della criticità acustica dello scenario relativamente alla k-esima variabile. V ik = i 1 j = 1 V ij, k + n j = i + 1 V ij, k dove: n è il numero degli scenari Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

37 Per ogni scenario, viene effettuata una combinazione lineare dei valori di criticità, utilizzando, come coefficienti, parametri di ponderazione a k legati all importanza relativa di ciascuna variabile, generando un indicatore di criticità globale V ig per ciascuno scenario. V ig = m k = 1 a k V ik dove: m è il numero delle variabili Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

38 I valori di criticità globale, in ordine decrescente, hanno formato una prima graduatoria degli scenari in esame in considerazione di tutte le variabili. Si è quindi verificato che per ogni variabile almeno uno scenario critico, cioè con V ik massimo, fosse incluso nella graduatoria. In caso contrario si è proceduto a forzare l inclusione di tale scenario rappresentativo, a discapito di quello ritenuto meno significativo in quanto più basso in graduatoria o già rappresentato da altri scenari già scelti. Dall applicazione della suddetta procedura, è risultata una graduatoria che ha determinato gli scenari campione. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

39 VARIABILI Variabili statiche connesse a fermata e ripartenza dei mezzi fermate a chiamata per la salita e discesa passeggeri semafori regolatori del flusso viario intersezioni viarie con obbligo di cessione della precedenza al passaggio attraversamenti pedonali della sede stradale. PARAMETRI DI PESATURA 1. Proprietà acustiche 2. Criteri di priorità 3. Variabili dinamiche connesse alle emissioni acustiche prodotte dai mezzi in transito volume di traffico pendenza e tipologia di pavimentazione della sede stradale Variabili ambientali relative alle condizioni ambientali al contorno larghezza della sede stradale altezza degli edifici posti a lato della stessa. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

40 VARIABILI STATICHE Vengono combinate linearmente tra loro in modo da produrre un unico valore, Vs, rappresentativo del numero di soste di mezzi ATAF avvenute nell arco temporale di riferimento (diurno e notturno). Nella combinazione lineare, ciascuna variabile viene ponderata con riferimento all evento certo: la sosta del mezzo. Di seguito è riportata la formula che definisce il valore statico Vs, di ciascun scenario V s = p a A N+ p b B N+ p c C N+ p d D N Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

41 V s = p a A N+ p VARIABILI STATICHE b B N+ p c C N+ p d D N dove: N è il numero di mezzi transitati attraverso lo scenario nel periodo di riferimento; A è il numero di soste a chiamata per la salita e la discesa dei passeggeri; B è il numero di semafori presenti; C è il numero di intersezioni con cessione di precedenza (precedenze e stop); D è il numero di attraversamenti pedonali; p i sono i parametri di ponderazione assegnati al numero di soste causate dall i-esima variabile. I pesi p i sono stati determinati in base ad osservazioni sperimentali. In particolare, per p b, sono stati censiti i tempi medi di permanenza del segnale luminoso rosso (T r ), giallo (T g ) e verde (T v ): p b = T T r r + 0,5 T + T g g + T v Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

42 VARIABILI DINAMICHE Le variabili dinamiche sono riferite alla tipologia di pavimentazione, alla pendenza dell asse stradale ed al volume di traffico attraverso lo scenario. Pavimentazione e pendenza sono state codificate in base a valori crescenti di criticità acustica, il volume di traffico è rappresentato come numero di transiti giornalieri di mezzi ATAF. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

43 VARIABILI DINAMICHE VARIABILI RELATIVE ALLE CONDIZIONI AMBIENTALI AL CONTORNO Le variabili ambientali cono correlate alla larghezza della sede stradale, alla presenza di edifici ai lati della stessa ed all altezza media degli edifici su ciascun lato. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

44 Alla variabile Larghezza è stato assegnato un valore corrispondente al numero di corsie presenti nella sede stradale, convertendo la presenza di marciapiedi, piste ciclabili e filari di macchine in sosta in un equivalente numero di corsie di marcia. Alla variabile Edifici (Ed) è stata applicata la seguente formula: E d = ( P + P ) sx dx N L dove: P sx è il numero di piani degli edifici sul lato sinistro della sede stradale; P dx è il numero di piani degli edifici sul lato destro della sede stradale; N L è il numero di lati edificati della sede stradale. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

45 s.a.s. Raffaella Bellomini Successivamente, come variabile ambientale oggetto dei confronti a coppie, è stato definito un indice di Canyon (Ic), rappresentativo di scenari caratterizzati da una ridotta estensione della sede stradale e dall altezza degli edifici che vi si affacciano: I c = E d L dove: L è la larghezza della sede stradale. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

46 L applicazione dell algoritmo di calcolo ai 44 scenari di base, ha portato all individuazione di 15 scenari campione, rappresentativi dell insieme delle situazioni di inserimento acusticamente critico dei percorsi ATAF nei diversi contesti di urbanizzazione e di viabilità. In particolare sono stati individuati: 5 scenari nel centro storico di Firenze in aree ad alta concentrazione e sovrapposizione di percorsi oppure acusticamente critiche per la presenza di ricettori sensibili 5 scenari al di fuori del centro storico 5 scenari negli altri comuni interessati dal servizio ATAF Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

47 LE SORGENTI Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

48 Caratterizzazione delle sorgenti Obiettivi 1. misurare le caratteristiche quantitative e qualitative dei livelli sonori emessi da una serie di tipologie campione di autobus del parco ATAF durante tutte le fasi di attività, integrando i dati delle tabelle di omologazione 2. caratterizzare acusticamente ciascuna tipologia di sorgente autobus per l inserimento come input del modello rappresentativo degli scenari 3. indagare sulle possibili azioni di mitigazione mediante interventi alla sorgente, di tipo tecnico o procedurale Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

49 Sorgenti Le sorgenti sono state divise in 6 gruppi, ciascuno dei quali rappresentato da un veicolo campione T1...T6. L applicazione del D.M ai gestori dei servizi di trasporto pubblico urbano Firenze 27 ottobre 2006 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

50 APPLICAZIONE DELLA METODOLOGIA ALLA RETE ATAF Valutazione del contributo ATAF Riepilogo risultati Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

51 SCHEDA SCENARIO CAMPIONE L IMPATTO ACUSTICO DEL SERVIZIO viene valutato mediante misure e simulazioni: per ciascuno scenario, gli input derivati dallo studio delle sorgenti e delle condizioni al contorno, inseriti nel modello, producono valori di immissione puntualmente riferiti ai ricettori censiti MODELLO PER LA VALUTAZIONE DEI LIVELLI DI IMMISSIONE AI RICETTORI DIPENDENTI DAL CONTRIBUTO DI ATAF TABELLA DEI SUPERAMENTI Individuazione delle aree ove si superano i limiti di legge negli scenari campione e negli scenari di base da essi rappresentati Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

52 PIANI DI CONTENIMENTO ALTRI GESTORI PROGETTAZIONE E ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI, ARMONIZZATI E DISTRIBUITI SECONDO COMPETENZA TABELLA DEI SUPERAMENTI Il Il Piano di di Contenimento Descrive le le situazioni acusticamente critiche e le le ipotesi ipotesi di di soluzione di di pertinenza del del gestore. Individuazione delle aree gestore. ove si superano i limiti Il modello supporta, nei diversi scenari, diverse di legge combinazioni di negli input, corrispondenti scenari campione a diverse e possibili negli scenari scelte di gestione di base dei da percorsi e dei mezzi, per poter essi rappresentati Il modello supporta, nei diversi scenari, diverse combinazioni di input, corrispondenti a diverse possibili scelte di gestione dei percorsi e dei mezzi, per poter essere essere di di ausilio ausilio alla alla progettazione acustica degli degli interventi da da includere nel nel piano. piano. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

53 LA METODOLOGIA DI STUDIO PER LA DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO ATAF E DELLE PRIORITA DI INTERVENTO Il calcolo dell indice di priorità di intervento per ciascuno dei 15 scenari campione è stato effettuato con riferimento alla metodologia introdotta nell Allegato 1 del D.M Questa si basa sulla suddivisione dell area di studio in un insieme di sottoaree, per ognuna delle quali viene calcolato il rispettivo valore numerico dell indice di priorità. Considerando in prima approssimazione come ricettore qualsiasi edificio adibito ad ambiente abitativo comprese le relative aree esterne di pertinenza e con particolare attenzione ai ricettori sensibili (scuole, ospedali, case di cura e di riposo) Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

54 LA METODOLOGIA DI STUDIO PER LA DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO ATAF E DELLE PRIORITA DI INTERVENTO Si è innanzitutto proceduto ad adattare al caso di studio la procedura di calcolo contenuta nell allegato 1 del Decreto che prevede di partire dalla suddivisione della area A da risanare in un insieme di aree Ai tali che A = U n i=1 Ai e dall'individuazione del valore limite di immissione del rumore, L*i, per l'area Ai, del valore numerico Ri relativo ai ricettori all'area Ai, del livello continuo equivalente di pressione sonora Li, nel periodo di riferimento, approssimato all'unità, prodotto dalle infrastrutture nell'area Ai Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

55 LA METODOLOGIA DI STUDIO PER LA DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO ATAF E DELLE PRIORITA DI INTERVENTO Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

56 LA METODOLOGIA DI STUDIO PER LA DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO ATAF E DELLE PRIORITA DI INTERVENTO Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

57 LA METODOLOGIA DI STUDIO PER LA DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO ATAF E DELLE PRIORITA DI INTERVENTO Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

58 LA METODOLOGIA DI STUDIO PER LA DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO ATAF E DELLE PRIORITA DI INTERVENTO Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

59 LA METODOLOGIA DI STUDIO PER LA DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO ATAF E DELLE PRIORITA DI INTERVENTO Per quanto riguarda il valore limite L*i da considerare a) se l'area Ai è collocata all'esterno delle fasce di pertinenza o delle aree di rispetto, il valore limite di immissione L* i,zona è quello stabilito dalla zonizzazione; b) se l'area Ai è collocata all'interno di fascia di pertinenza o area di rispetto di una singola infrastruttura, il valore L*i,fascia del limite di immissione per quell'infrastruttura, è quello previsto dal decreto ad essa relativo; per le altre infrastrutture eventualmente concorrenti che contribuiscono al di fuori della propria fascia di pertinenza o area di rispetto, il valore L* i,zona del limite di immissione è quello stabilito dalla zonizzazione; c) se l'area A i è collocata in una zona di sovrapposizione di due o più fasce di pertinenza o aree di rispetto, L* i,fascia è il maggiore fra i valori limite di immissione previsti per le singole infrastrutture. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

60 LA METODOLOGIA DI STUDIO PER LA DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO ATAF E DELLE PRIORITA DI INTERVENTO Nel nostro caso, con riferimento alla classificazione delle strade prevista dal D.P.R. n. 142 del 30 marzo 2004 Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447, tutte le strade degli scenari attraversati appartengono alla classe F e pertanto i limiti di fascia coincidono con quelli della classificazione acustica del territorio Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

61 LA METODOLOGIA DI STUDIO PER LA DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO ATAF E DELLE PRIORITA DI INTERVENTO Per quanto riguarda il livello continuo equivalente di pressione sonora Li associato a ciascuno scenario (o sottoscenario) esaminato, si è proceduto alla sua determinazione, tramite i decreti applicativi della legge n. 447/1995 facendo riferimento al livello misurato e/o simulato, spalmato sul periodo di riferimento, approssimato all'unità, attribuendo per ogni singolo edificio il valore valutato nel punto di maggiore criticità della facciata più esposta; si è verificato che la variabilità del livello Li, all'interno di uno scenario Ai non fosse superiore a 3dB(A). In tal caso si è proceduto a suddividere lo scenario Ai in due o più sottoscenari, nei quali tale condizione risultasse rispettata. Si è considerato come valore Li quello centrale dell'intervallo di valori relativi agli edifici compresi nello scenario o nel sottoscenario. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

62 Risultati ottenuti Risultati ottenuti in termini di numero di edifici (Ricettori) che presentano almeno un superamento dei limiti in termini di livello di emissione in facciata ad almeno un piano e di livello massimo di esposizione nell intero scenario SCENARIO A1 = SC02 - VALFONDA A2 = SC05 - CERRETANI A3 = SC07 - VIA PRATO A4 = SC19 - PROCONSOLO A5 = SC21 - DALMAZIA A6 = SC27 - BARACCA A7 = SC34 - GADDI A8 = SC35 - PRATO A9 = SC36 - STAZIONE A10 = SC37 - SAN MARCO A11 = SC40 - FIESOLE A12 = SC41 - CAMPI A13 = SC42 - SESTO A14 = SC43 - SCANDICCI A15 = SC44 - RIPOLI Numero totale di ricettori Numero di ricettori impattati DIURNO Percentuale SUPERAMENTI Livello massimo Numero totale di ricettori Numero di ricettori impattati NOTTURNO Percentuale Livello massimo ,7 63, ,7 53, ,3 67, ,3 57, ,0 67, ,0 56, ,0 61, ,5 51,1 A 5,1 +A 5, ,3 64, ,8 57,8 A 5, ,0 60, ,7 66, ,5 58, ,5 66, ,8 54, ,1 69, ,1 59, ,8 66, ,8 57, ,3 69, ,6 60, , , ,2 65, ,2 55, , , ,3 61, ,3 52, , ,9 52,2 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

63 Dettaglio dei risultati I risultati sono stati ottenuti tramite una precisa procedura di modellazione acustica dello scenario in modo da poter avere una stima attendibile dei livelli attesi ad ogni piano di ogni ricettore individuato. SCENARIO A1 = SC02 - VALFONDA Numero totale di ricettori DIURNO Numero di ricettori Percentuale impattati SUPERAMENTI Livello massimo Numero totale di ricettori NOTTURNO Numero di ricettori Percentuale impattati Livello massimo ,7 63, ,7 53,3 Receiver Information Lp db(a) TRANSITI Lp db(a) FERMATE Lp db(a) TOTALE Limite di emissione 1 Ground floor ( 1.8 m) 52,8 25,7 52,8 60,0 First floor ( 5.0 m) 53,2 25,4 53,2 60,0 Second floor ( 8.5 m) 53,8 25,5 53,8 60,0 2 Ground floor ( 1.8 m) 51,0 31,3 51,0 60,0 First floor ( 5.0 m) 51,4 31,1 51,4 60,0 Second floor ( 8.5 m) 51,8 30,9 51,8 60,0 3 Ground floor ( 1.8 m) 52,3 22,8 52,3 60,0 First floor ( 5.0 m) 52,5 22,3 52,5 60,0 4 Ground floor ( 1.8 m) 51,4 21,7 51,4 60,0 First floor ( 5.0 m) 51,6 21,2 51,6 60,0 Second floor ( 8.0 m) 51,8 20,9 51,8 60,0 3th floor (11.0 m) 51,6 20,5 51,6 60,0 5 Ground floor ( 1.8 m) 47,5 17,1 47,5 60,0 First floor ( 5.0 m) 47,5 16,7 47,5 60,0 Second floor ( 8.0 m) 47,7 16,8 47,7 60,0 3th floor (11.0 m) 47,5 16,9 47,5 60,0 6 Ground floor ( 1.8 m) 51,2 22,4 51,2 60,0 First floor ( 5.0 m) 51,4 22,1 51,4 60,0 Second floor ( 8.0 m) 51,4 22,4 51,4 60,0 3th floor (11.0 m) 51,0 22,2 51,0 60,0 4th floor (14.0 m) 50,5 21,0 50,5 60,0 7 Ground floor ( 1.8 m) 63,6 28,0 63,6 60,0 First floor ( 5.0 m) 57,9 27,6 57,9 60,0 Second floor ( 8.0 m) 55,1 25,8 55,1 60,0 3th floor (11.0 m) 52,8 25,1 52,8 60,0 4th floor (14.0 m) 51,4 24,6 51,4 60,0 8 Ground floor ( 1.8 m) 56,3 26,8 56,3 60,0 First floor ( 5.0 m) 55,3 26,6 55,3 60,0 Second floor ( 8.0 m) 54,2 25,3 54,2 60,0 9 Ground floor ( 1.8 m) 62,9 32,3 62,9 60,0 First floor ( 5.0 m) 57,4 30,3 57,4 60,0 Second floor ( 8.0 m) 54,7 27,3 54,7 60,0 3th floor (11.0 m) 53,2 25,7 53,2 60,0 4th floor (14.0 m) 52,5 24,5 52,5 60,0 10 Ground floor ( 1.8 m) 56,6 25,4 56,6 60,0 First floor ( 5.0 m) 55,7 24,7 55,7 60,0 Second floor ( 8.0 m) 54,4 23,8 54,4 60,0 3th floor (11.0 m) 53,8 21,2 53,8 60,0 4th floor (14.0 m) 52,7 20,6 52,7 60,0 5th floor (17.0 m) 52,0 20,4 52,0 60,0 11 Ground floor ( 1.8 m) 61,3 23,7 61,3 60,0 First floor ( 5.0 m) 58,6 23,3 58,6 60,0 Second floor ( 8.0 m) 57,6 20,2 57,6 60,0 3th floor (11.0 m) 57,0 19,1 57,0 60,0 4th floor (14.0 m) 56,6 18,4 56,6 60,0 12 Ground floor ( 1.8 m) 59,2 14,1 59,2 60,0 First floor ( 5.0 m) 58,0 14,1 58,0 60,0 Second floor ( 8.0 m) 57,3 14,0 57,3 60,0 3th floor (11.0 m) 56,7 13,9 56,7 60,0 4th floor (14.0 m) 55,8 13,1 55,8 60,0 13 Ground floor ( 1.8 m) 57,4 13,5 57,4 60,0 First floor ( 5.0 m) 57,3 13,5 57,3 60,0 Second floor ( 8.0 m) 57,4 13,4 57,4 60,0 3th floor (11.0 m) 56,8 13,4 56,8 60,0 14 Ground floor ( 1.8 m) 56,9 17,3 56,9 60,0 First floor ( 5.0 m) 57,1 17,3 57,1 60,0 Second floor ( 8.0 m) 57,4 17,2 57,4 60,0 15 Ground floor ( 1.8 m) 61,0 19,6 61,0 60,0 First floor ( 5.0 m) 61,2 19,1 61,2 60,0 Second floor ( 8.0 m) 61,0 18,8 61,0 60,0 3th floor (11.0 m) 60,2 18,6 60,2 60,0 4th floor (14.0 m) 59,2 18,5 59,2 60,0 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

64 A 1,1 = sottoscenario 1 dello scenario 1 LIVELLO DI EMISSIONE PRODOTTO DALLE SORGENTI ATAF NEL SOTTOSCENARIO livello in facciata simulato, se ricettore sensibile; oppure calcolato mediante simulazione e adattamento della procedura descritta nell'allegato 1 del DM al punto 4 L 1,1 62 Sottoscenario A1 Sottoscenario A2 A 1,2 = sottoscenario 2 dello scenario 1 LIVELLO DI EMISSIONE PRODOTTO DALLE SORGENTI ATAF NEL SOTTOSCENARIO livello in facciata simulato, se ricettore sensibile; oppure calcolato mediante simulazione e adattamento della procedura descritta nell'allegato 1 del DM al punto 4 L 1,2 58 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

65 SCENARIO A5 = SC21 - DALMAZIA Numero totale di ricettori Numero di ricettori impattati DIURNO Percentuale SUPERAMENTI Livello massimo Numero totale di ricettori Numero di ricettori impattati NOTTURNO Percentuale Livello massimo A 5,1 +A 5, ,3 64, ,8 57,8 A 5, ,0 60,6 - - Receiver Information Lp db(a) TRANSITI Lp db(a) FERMATE Lp db(a) TOTALE 42 Ground floor ( 1.8 m) 57,3 11,8 57,3 60 First floor ( 5.0 m) 58,0 12,4 58,0 60 Second floor ( 8.0 m) 58,6 13,0 58,6 60 3th floor (11.0 m) 58,4 13,2 58, Ground floor ( 1.8 m) 47,3 1,1 47,3 60 First floor ( 5.0 m) 48,8 0,9 48,8 60 Second floor ( 8.0 m) 49,4 2,0 49,4 60 3th floor (11.0 m) 49,8 2,9 49, Ground floor ( 1.8 m) 46,2 4,1 46,2 60 First floor ( 5.0 m) 47,4 3,4 47,4 60 Second floor ( 8.0 m) 48,2 2,9 48, Ground floor ( 1.8 m) 43,8 43,8 60 First floor ( 5.0 m) 44,7 44,7 60 Second floor ( 8.0 m) 45,7 45,7 60 3th floor (11.0 m) 46,0 46, Ground floor ( 1.8 m) 42,6 42,6 60 First floor ( 5.0 m) 43,0 43,0 60 Second floor ( 8.0 m) 44,0 44, Ground floor ( 1.8 m) 41,0 41,0 60 First floor ( 5.0 m) 41,0 41,0 60 Second floor ( 8.0 m) 41,8 41, Ground floor ( 1.8 m) 57,9 15,7 57,9 60 First floor ( 5.0 m) 58,4 16,5 58,4 60 Second floor ( 8.0 m) 59,0 17,0 59,0 60 3th floor (11.0 m) 58,7 15,7 58,7 60 Limite di Lp db(a) Lp db(a) Lp db(a) Limite di Receiver emissione 3th floor Information (11.0 m) TRANSITI 58,7 FERMATE 15,7 TOTALE 58,7 emissione Ground floor ( 1.8 m) 57,8 20,0 57,8 60 First floor ( 5.0 m) 58,4 20,7 58,4 60 Second floor ( 8.0 m) 59,0 19,6 59, Ground floor ( 1.8 m) 58,5 23,2 58,5 60 First floor ( 5.0 m) 58,9 23,5 58, Ground floor ( 1.8 m) 60,8 24,7 60,8 60 First floor ( 5.0 m) 60,5 24,7 60,5 60 Second floor ( 8.0 m) 59,7 24,1 59,7 60 3th floor (11.0 m) 58,6 22,9 58, Ground floor ( 1.8 m) 59,8 34,5 59,8 50 First floor ( 5.0 m) 60,6 34,0 60, Ground floor ( 1.8 m) 61,1 26,4 61,1 60 First floor ( 5.0 m) 61,6 26,6 61, Ground floor ( 1.8 m) 51,9 18,4 51,9 60 First floor ( 5.0 m) 53,4 19,2 53,4 60 Second floor ( 8.0 m) 53,8 17,9 53,8 60 3th floor (11.0 m) 53,9 17,1 53, Ground floor ( 1.8 m) 47,6 15,0 47,6 60 First floor ( 5.0 m) 48,7 15,0 48,7 60 Second floor ( 8.0 m) 48,7 11,9 48, Ground floor ( 1.8 m) 64,7 13,9 64,7 60 First floor ( 5.0 m) 57,6 15,0 57,6 60 Second floor ( 8.0 m) 55,2 15,7 55,2 60 3th floor (11.0 m) 55,3 15,9 55,3 60 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

66 A 5,1 = sottoscenario 1 dello scenario 5 LIVELLO DI EMISSIONE PRODOTTO DALLE SORGENTI ATAF NEL SOTTOSCENARIO livello in facciata simulato, se ricettore sensibile; oppure calcolato mediante simulazione e adattamento della procedura descritta nell'allegato 1 del DM al punto 4 L 5,1 60 Sottoscenario A2 Sottoscenario A3 Sottoscenario A1 A 5,3 = sottoscenario 3 dello scenario 5 LIVELLO DI EMISSIONE PRODOTTO DALLE SORGENTI ATAF NEL SOTTOSCENARIO livello in facciata simulato, se ricettore sensibile; oppure calcolato mediante simulazione e adattamento della procedura descritta nell'allegato 1 del DM al punto 4 A 5,2 = sottoscenario 2 dello scenario 5 LIVELLO DI EMISSIONE PRODOTTO DALLE SORGENTI ATAF NEL SOTTOSCENARIO livello in facciata simulato, se ricettore sensibile; oppure calcolato mediante simulazione e adattamento della procedura descritta nell'allegato 1 del DM al punto 4 L 5,3 61 L 5,2 58 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

67 APPLICAZIONE DELLA METODOLOGIA ALLA RETE ATAF Inserimento delle mitigazioni nel modello Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

68 CARATTERIZZARE ACUSTICAMENTE LE SORGENTI E I RICETTORI E STUDIARE I MODELLI DI PROPAGAZIONE in modo da individuare e distinguere i diversi contributi che possono concorrere in uno scenario urbano. PROPORRE SOLUZIONI MIRATE E FUNZIONALI sia per il singolo gestore che all interno dei piani di risanamento da portare avanti congiuntamente, laddove più gestori concorrano al superamento dei limiti previsti dalla zona. La metodologia è stata applicata con successo sugli scenari urbani di Firenze. In questa caso vengono presentati a titolo di esempio i risultati relativi allo scenario di via Cerretani (SC5) Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

69 Si è trattata la sorgente riuscendo a individuare i singoli transiti, classificandoli per tipologia di mezzo o per gruppi omogenei di vetture. Si prevede di trattare la sorgente secondo l impostazione metodologica utilizzata per la caratterizzazione delle sorgenti in ambito ferroviario: Si suddivide ciascun tratto di linea che attraversa un determinato scenario Si inseriscono i singoli transiti come eventi di rumore che avvengono su un percorso prestabilito Gli eventi si inseriscono nel modello a partire dal database delle emissioni prodotte da ogni tipologia di autobus nelle diverse condizioni di esercizio Si contestualizza lo scenario con misure fonometriche di calibrazione del modello Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

70 Oltre ai singoli transiti, vengono considerati gli effetti delle diverse condizioni di esercizio quali ad esempio: La fermata con apertura e chiusura porte La fermata per attraversamenti pedonali La fermata per semafori Le altre condizioni di stazionamento con motore in moto. Tutti questi aspetti vengono simulati separatamente e sommati all effetto dei transiti dei mezzi. Per riuscire a fare ciò è importante che ogni scenario venga censito in modo opportuno, attraverso l utilizzo dell apposita scheda contenente, fra gli altri dati, le statistiche di durata e frequenza dei suddetti eventi. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

71 Scenario 05 - VIA CERRETANI Lo scenario è caratterizzato dal transito delle linee ATAF nn. 1, 6, 7, 10, 11, 14, 17, 23, 31, 57, 67, 68, 70, 71, 82, F e P. Per quanto riguarda il numero di transiti e la tipologia di autobus per linea si è fatto riferimento ai dati forniti da ATAF suddivisi in periodo di riferimento diurno (dalle alle 22.00) e notturno (dalle alle 06.00). Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

72 È stato effettuato il censimento puntuale di tutti i ricettori potenzialmente interessati dalle emissioni acustiche prodotte dai mezzi ATAF. Per ogni ricettore censito è stata compilata una scheda di caratterizzazione dell edificio, comprendente informazioni relative ai dati caratteristici dell edificio stesso e dell area. I dati raccolti sono stati inseriti in un apposito database, dove ogni record rappresenta un edificio. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

73 Ogni ricettore è georeferenziato nella planimetria di localizzazione che accompagna ogni simulazione dell impatto acustico, dove i ricettori censiti sono individuati da un numero identificativo collegato alle schede di censimento dei ricettori; in tal modo è possibile, una volta effettuate le simulazioni, conoscere i livelli di esposizione di ogni singolo ricettore ad ogni singolo piano. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

74 La campagna di rilevazione fonometrica per la calibrazione dello scenario è stata realizzata in data 06 settembre 2006 e ha prodotto, secondo la metodologia sopra descritta, i risultati riportati nella tabella seguente. POSTAZIONE CONTRIBUTO MISURATO CONTRIBUTO SIMULATO DIFFERENZA FRA CONTRIBUTO SIMULATO E MISURATO MODELLO VALIDATO P01 56,1 56,2 0,1 SI Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

75 Ricettore Piano Livello ante operam di emissione diurno Lp db(a) Livello ante operam di emissione notturno Lp db(a) 1 Ground floor ( 1.8 m) 64,2 54,7 First floor ( 5.0 m) 60,4 50,9 Second floor ( 8.0 m) 56,9 47,5 3th floor (11.0 m) 54,5 45 4th floor (14.0 m) 52,7 43,2 2 Ground floor ( 1.8 m) 66,9 57,3 First floor ( 5.0 m) 62,1 52,6 Second floor ( 8.0 m) 58,6 49,2 3th floor (11.0 m) 56,5 47,1 4th floor (14.0 m) 55,2 45,7 5th floor (17.0 m) 54,2 44,7 3 Ground floor ( 1.8 m) 66,7 57,1 First floor ( 5.0 m) 61,4 51,9 Second floor ( 8.0 m) 57,6 48,2 4 Ground floor ( 1.8 m) 67 57,4 First floor ( 5.0 m) 61,8 52,4 Second floor ( 8.0 m) 57,7 48,4 3th floor (11.0 m) 55,1 45,7 4th floor (14.0 m) 53,1 43,7 5 Ground floor ( 1.8 m) 57,9 48,3 First floor ( 5.0 m) 58 48,4 Second floor ( 8.0 m) 57 47,4 3th floor (11.0 m) 55,8 46,3 6 Ground floor ( 1.8 m) 51,9 42,4 First floor ( 5.0 m) 52,2 42,7 Second floor ( 8.0 m) 52,2 42,7 3th floor (11.0 m) 52,1 42,5 4th floor (14.0 m) 51,8 42,2 7 Ground floor ( 1.8 m) 50,4 40,9 First floor ( 5.0 m) 50,7 41,2 Second floor ( 8.0 m) 50,8 41,3 3th floor (11.0 m) 50,9 41,3 4th floor (14.0 m) 50,9 41,4 5th floor (17.0 m) 50,6 41,1 8 Ground floor ( 1.8 m) 49,2 39,6 First floor ( 5.0 m) 49,5 39,9 3th floor (11.0 m) 59,8 50,4 4th floor (14.0 m) 58,5 49 Si è Proceduto con l inserimento dei transiti corrispondenti ai livelli di massimo traffico, si è valutato il livello di esposizione di ogni singolo ricettore a ogni singolo piano, individuando i ricettori che presentano superamenti dei limiti ai sensi del DPR 142/2004. Nel caso presente, trattandosi di una strada urbana, si è fatto riferimento ai limiti di emissione del Piano di Classificazione Acustica del Comune di Firenze valutati in facciata ai ricettori. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

76 Le soluzioni esemplificative testate sono le seguenti: Minima emissione - per ogni linea si sono inseriti nel modello i dati di emissione corrispondenti alla tipologia di autobus caratterizzata dalla minor emissione, sulla base dei rilievi della campagna di misura fonometrica di caratterizzazione della sorgente. Eliminazione di una linea si è ipotizzata la deviazione su altro percorso della linea 14, una delle più frequenti. Modifica asfalto - si è ipotizzata la sostituzione dell attuale pavimentazione con un asfalto fonoassorbente a doppio strato. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

77 Livelli di emissione simulati nelle diverse condizioni di esercizio ai ricettori dello scenario n Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

78 ANTEOPERAM LIMITE ELIMINAZIONE DI UNA LINEA MINIMA EMISSIONE ASFALTO E MINIMA EMISSIONE 28 Ground floor ( 1.8 m) 67,0 60,0 66,5 64,1 61,2 First floor ( 5.0 m) 63,4 60,0 62,9 61,0 57,7 Second floor ( 8.0 m) 60,8 60,0 60,3 58,7 55,1 3th floor (11.0 m) 58,8 60,0 58,3 56,7 53,2 4th floor (14.0 m) 57,6 60,0 57,1 55,3 51,9 29 Ground floor ( 1.8 m) 65,4 60,0 65,0 62,5 59,6 First floor ( 5.0 m) 60,8 60,0 60,3 58,6 55,1 Second floor ( 8.0 m) 58,7 60,0 58,2 56,7 53,1 3th floor (11.0 m) 57,1 60,0 56,6 54,9 51,4 4th floor (14.0 m) 56,3 60,0 55,8 54,0 50,6 30 Ground floor ( 1.8 m) 67,5 60,0 67,1 64,6 61,7 First floor ( 5.0 m) 63,5 60,0 63,0 61,1 57,8 Second floor ( 8.0 m) 61,2 60,0 60,7 59,1 55,5 3th floor (11.0 m) 59,6 60,0 59,1 57,4 54,0 31 Ground floor ( 1.8 m) 53,6 60,0 53,1 51,0 47,4 First floor ( 5.0 m) 53,9 60,0 53,4 51,2 48,1 Second floor ( 8.0 m) 53,9 60,0 53,4 51,2 48,2 3th floor (11.0 m) 54,0 60,0 53,6 51,3 48,3 32 Ground floor ( 1.8 m) 46,9 60,0 46,4 44,4 40,4 First floor ( 5.0 m) 46,9 60,0 46,4 44,3 41,1 Second floor ( 8.0 m) 46,8 60,0 46,4 44,2 41,1 33 Ground floor ( 1.8 m) 67,2 60,0 66,8 64,3 61,4 First floor ( 5.0 m) 63,5 60,0 63,0 61,0 57,8 Second floor ( 8.0 m) 61,1 60,0 60,6 59,0 55,4 3th floor (11.0 m) 59,5 60,0 59,0 57,3 53,8 4th floor (14.0 m) 58,4 60,0 57,9 56,1 52,7 34 Ground floor ( 1.8 m) 48,5 60,0 48,1 46,0 42,3 First floor ( 5.0 m) 48,8 60,0 48,3 46,3 43,1 Second floor ( 8.0 m) 49,1 60,0 48,6 46,5 43,4 3th floor (11.0 m) 49,3 60,0 48,9 46,7 43,6 35 Ground floor ( 1.8 m) 47,2 60,0 46,7 44,6 40,9 First floor ( 5.0 m) 47,4 60,0 47,0 44,9 41,7 Second floor ( 8.0 m) 47,7 60,0 47,2 45,1 41,9 36 Ground floor ( 1.8 m) 66,7 60,0 66,3 63,7 60,9 First floor ( 5.0 m) 63,6 60,0 63,1 61,1 57,9 Second floor ( 8.0 m) 61,2 60,0 60,7 59,0 55,5 3th floor (11.0 m) 59,6 60,0 59,1 57,5 53,9 37 Ground floor ( 1.8 m) 65,9 60,0 65,5 62,9 60,0 First floor ( 5.0 m) 62,7 60,0 62,3 60,2 57,0 Second floor ( 8.0 m) 60,1 60,0 59,6 58,0 54,5 3th floor (11.0 m) 58,6 60,0 58,1 56,5 52,9 4th floor (14.0 m) 57,1 60,0 56,6 55,0 51,5 38 Ground floor ( 1.8 m) 60,3 60,0 59,8 58,0 54,4 39 Ground floor ( 1.8 m) 64,6 60,0 64,1 62,5 58,9 First floor ( 5.0 m) 61,6 60,0 61,1 59,0 55,8 Second floor ( 8.0 m) 59,8 60,0 59,4 57,0 54,0 3th floor (11.0 m) 57,9 60,0 57,4 55,2 52,1 4th floor (14.0 m) 56,6 60,0 56,1 54,0 50,9 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

79 ANTEOPERAM LIMITE ELIMINAZIONE DI UNA LINEA MINIMA EMISSIONE ASFALTO E MINIMA EMISSIONE 44 Ground floor ( 1.8 m) 65,3 60,0 64,8 63,2 59,5 First floor ( 5.0 m) 62,1 60,0 61,7 59,5 56,4 Second floor ( 8.0 m) 60,4 60,0 60,0 57,6 54,7 3th floor (11.0 m) 58,5 60,0 58,1 55,8 52,8 4th floor (14.0 m) 57,3 60,0 56,9 54,8 51,6 45 Ground floor ( 1.8 m) 65,1 60,0 64,6 63,0 59,4 First floor ( 5.0 m) 62,1 60,0 61,6 59,5 56,3 Second floor ( 8.0 m) 60,4 60,0 60,0 57,6 54,7 3th floor (11.0 m) 58,7 60,0 58,2 56,0 52,9 46 Ground floor ( 1.8 m) 65,5 60,0 65,0 63,5 59,8 First floor ( 5.0 m) 62,4 60,0 61,9 59,8 56,7 Second floor ( 8.0 m) 60,7 60,0 60,2 57,8 54,9 3th floor (11.0 m) 58,8 60,0 58,4 56,1 53,1 4th floor (14.0 m) 57,6 60,0 57,1 55,0 51,8 47 Ground floor ( 1.8 m) 64,6 60,0 64,1 62,7 58,9 48 Ground floor ( 1.8 m) 48,8 60,0 48,3 46,5 42,6 First floor ( 5.0 m) 49,2 60,0 48,7 46,8 43,4 Second floor ( 8.0 m) 49,4 60,0 48,9 47,1 43,7 3th floor (11.0 m) 49,7 60,0 49,2 47,3 44,0 4th floor (14.0 m) 49,8 60,0 49,3 47,4 44,0 3th floor (11.0 m) 57,6 60,0 57,2 54,6 51,8 56 Ground floor ( 1.8 m) 62,6 60,0 62,2 59,6 56,7 First floor ( 5.0 m) 61,0 60,0 60,6 57,8 55,2 Second floor ( 8.0 m) 59,6 60,0 59,2 56,3 53,8 3th floor (11.0 m) 57,7 60,0 57,3 54,5 51,9 4th floor (14.0 m) 55,9 60,0 55,5 52,9 50,2 57 Ground floor ( 1.8 m) 47,7 60,0 47,3 45,3 41,5 First floor ( 5.0 m) 48,1 60,0 47,6 45,7 42,3 Second floor ( 8.0 m) 48,5 60,0 48,0 46,1 42,7 3th floor (11.0 m) 49,1 60,0 48,6 46,7 43,4 4th floor (14.0 m) 49,3 60,0 48,8 46,8 43,6 58 Ground floor ( 1.8 m) 67,3 60,0 66,9 64,2 61,5 First floor ( 5.0 m) 63,6 60,0 63,1 61,1 57,9 Second floor ( 8.0 m) 61,1 60,0 60,6 59,0 55,5 3th floor (11.0 m) 59,8 60,0 59,3 57,7 54,2 4th floor (14.0 m) 58,5 60,0 58,0 56,3 52,8 59 Ground floor ( 1.8 m) 66,2 60,0 65,8 62,9 60,3 First floor ( 5.0 m) 60,6 60,0 60,1 57,7 54,8 Second floor ( 8.0 m) 57,4 60,0 57,0 55,0 51,7 3th floor (11.0 m) 55,8 60,0 55,3 53,5 50,1 4th floor (14.0 m) 54,8 60,0 54,3 52,5 49,1 60 Ground floor ( 1.8 m) 66,5 60,0 66,1 63,1 60,6 First floor ( 5.0 m) 59,9 60,0 59,5 56,9 54,2 Second floor ( 8.0 m) 56,9 60,0 56,5 54,1 51,1 3th floor (11.0 m) 55,8 60,0 55,4 53,1 50,1 61 Ground floor ( 1.8 m) 66,4 60,0 66,0 63,1 60,6 First floor ( 5.0 m) 60,3 60,0 59,9 57,1 54,5 Second floor ( 8.0 m) 57,6 60,0 57,2 54,6 51,9 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

80 Osservazioni Dall osservazione dei risultati ottenuti si nota come gli effetti più efficaci si abbiano in corrispondenza di interventi alla sorgente, medianti azioni di bonifica acustica che intervengano sui tipologici di autobus e sulle linee, come la scelta di utilizzare il mezzo con le emissioni inferiori, o intervenire su tipo di asfalto. Di contro si osserva che misurazioni procedurali come la diminuzione di numero di transiti, o la deviazione di intere linee non portino a grandi benefici se non con al prezzo di riduzioni drastiche del servizio e incompatibili con la funzionalità del trasporto pubblico. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

81 APPLICAZIONE DELLA METODOLOGIA ALLA RETE ATAF calcolo e rappresentazione delle associazioni e delle priorità di intervento Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

82 È stata prodotta una cartografia, divisa in due tavole, delle associazioni e delle priorità che riporta in scala 1:1000 il territorio del Comune di Firenze e delle aree dei comuni limitrofi interessati dal presente studio. Campi Bisenzio F E Sesto Fiorentino B Fiesole D G Firenze A C Scandicci Bagno a Ripoli Impruneta Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

83 Tale elaborato riporta in forma grafica i risultati, infatti sono rappresentati tutti i 44 scenari analizzati e fornisce informazioni attraverso: SCENARIO CAMPIONE A1=SC02 - VALFONDA A2=SC05 - CERRETANI SC11 - SALUTATI SC06 - PANZANI SC01 - SCALA SCENARIO DI BASE ASSOCIATO SC03 - MARTELLI SC04 - CAVOUR SIMBOLO retinature diverse per quanto riguarda le associazioni una scala di colori per quanto riguarda la scala di priorità basata sul calcolo del relativo indice IP. A3=SC07 - VIA PRATO A4=SC19 - PROCONSOLO SC08 - RUCELLAI SC12 - ORSINI SC15 - SERRAGLI SC20 - EMANUELE SC39 - BUFALINI SC09 - STATUTO SC13 - VANNI SC17 - APRILE SC22 - PANE SC10 - PIGNONCINO SC14 - MAGGIO SC18 - MOSSE SC25 - PISANA SC29 - MINZONI SC31 - MILLE SC33 - ARETINA SC16 - NAZIONALE SC23 - MORGAGNI SC26 - BRONZINO SC30 - AMENDOLA A5=SC21 - DALMAZIA PRIORITA' 1 SIMBOLO IP PRIORITA' DI INTERVENTO SC32 - GIANNOTTI A6=SC27 - BARACCA SC24 - SENESE A7=SC34 - GADDI < ,5 7 1, ,5 5 2, ,5 3 3,5-4 2 >4 1 A8=SC35 - PRATO SC28 - NOVOLI A9=SC36 - STAZIONE - A10=SC37 - SAN MARCO - A11=SC40 - FIESOLE - A12=SC41 - CAMPI - A13=SC42 - SESTO - A14=SC43 - SCANDICCI - A15=SC44 - RIPOLI - SC38 - LIBERTA' 8 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

84 Esempio 1: Scenario Base SC21 Piazza Dalmazia SCENARIO DI BASE SCENARIO CAM PIONE ASSOCIATO SIM BOLO A 5=SC21 - DALM AZIA SC23 - M ORGAGNI SC26 - BRO NZINO SC30 - AMENDOLA SC32 - GIANNO TTI SCENARIO IP A 4 = SC19 - PROCONSOLO 0 A 11 = SC40 - FIESOLE 0 A 13 = SC42 - SESTO 0 A 10 = SC37 - SAN MARCO 1,45 A 14 = SC43 - SCANDICCI 1,74 A 1 = SC02 - VALFONDA 1,79 A 7 = SC34 - GADDI 1,90 A 8 = SC35 - PRATO 2,03 A 9 = SC36 - STAZIONE 2,16 A 15 = SC44 - RIPOLI 2,25 A 2 = SC05 - CERRETANI 2,36 A 3 = SC07 - VIA PRATO 2,69 A 5 = SC21 - DALMAZIA 3,04 A 12 = SC41 - CAMPI 3,31 A 6 = SC27 - BARACCA 3,69 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

85 Esempio 2: Scenario Base SC32 Giannotti SCENARIO DI BASE SCENARIO CAM PIONE ASSOCIATO SIM BOLO A 5=SC21 - DALM AZIA SC23 - M ORGAGNI SC26 - BRO NZINO SC30 - AMENDOLA SC32 - GIANNO TTI SCENARIO IP A 4 = SC19 - PROCONSOLO 0 A 11 = SC40 - FIESOLE 0 A 13 = SC42 - SESTO 0 A 10 = SC37 - SAN MARCO 1,45 A 14 = SC43 - SCANDICCI 1,74 A 1 = SC02 - VALFONDA 1,79 A 7 = SC34 - GADDI 1,90 A 8 = SC35 - PRATO 2,03 A 9 = SC36 - STAZIONE 2,16 A 15 = SC44 - RIPOLI 2,25 A 2 = SC05 - CERRETANI 2,36 A 3 = SC07 - VIA PRATO 2,69 A 5 = SC21 - DALMAZIA 3,04 A 12 = SC41 - CAMPI 3,31 A 6 = SC27 - BARACCA 3,69 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

86 APPLICAZIONE DELLA METODOLOGIA ALLA RETE ATAF calcolo e rappresentazione delle priorità di intervento Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

87 LA METODOLOGIA DI STUDIO PER LA DETERMINAZIONE DELLE PRIORITA DI INTERVENTO Si è proceduto a definire per ciascuno scenario l indice di priorità degli interventi di risanamento, P, che il decreto definisce: P = Ri (Li - L*i) considerando (Li - L*i) come livello di superamento del limite e quindi pari a zero se il limite non è superato Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

88 LA METODOLOGIA DI STUDIO PER LA DETERMINAZIONE DELLE PRIORITA DI INTERVENTO Ai fini del calcolo di P, - per gli ospedali, le case di cura e di riposo, il numero Ri (totalità dei posti letto), è stato moltiplicato per il coefficiente 4; - per le scuole, il numero Ri (totalità degli alunni), è stato moltiplicato per 3, - per gli altri ricettori Ri è dato dal prodotto della superficie dell'area Ai per l'indice demografico statistico più aggiornato, oppure da altri dati più precisi forniti dall amministrazione comunale. -Nel nostro caso si è verificato come il prodotto della superficie per l'indice demografico portasse a livelli di approssimazione eccessivi e si sono pertanto raccolti dati statistici certi presso gli uffici statistica delle amministrazioni comunali interessate, scegliendo in prima approssimazione di considerare il dato più aggiornato sul numero di residenti. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

89 LA METODOLOGIA DI STUDIO PER LA DETERMINAZIONE DELLE PRIORITA DI INTERVENTO P = R ( * L L ) i, h i, h i, h i, h Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

90 LA METODOLOGIA DI STUDIO PER LA DETERMINAZIONE DELLE PRIORITA DI INTERVENTO Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

91 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

92 CONCLUSIONI La procedura illustrata e sperimentata nello studio di caso rappresenta uno strumento flessibile e adattivo nei confronti di modifiche dello scenario applicativo che dovessero intervenire nel periodo di definizione o di attuazione del piano (ad esempio modifiche dei percorsi, della viabilità cittadina, delle caratteristiche di emissione degli automezzi). Lo studio prevede anche la determinazione delle competenze in tutti quei casi ove si individui concomitanza di contributi provenienti da servizi o infrastrutture diverse da quella in esame. Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

93 Sergio Luzzi Firenze 18 Maggio

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