LE LACERAZIONI GRAVI DEL PERINEO. COME AIUTARE LA DONNA A

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1 INTERNATIONAL SCHOOL FOR PRENATAL AND PERINATAL EDUCATION ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI EDUCAZIONE PRENATALE CORSO DI PRENATAL TUTOR LE LACERAZIONI GRAVI DEL PERINEO. COME AIUTARE LA DONNA A RINASCERE E AFFRONTARE UNA NUOVA GRAVIDANZA Reichenb Campanula morettiana Relatore: Dott.ssa Maria Grazia Terreni 1

2 Passardi Esaminanda: Paola ANNO 2008/2009 2

3 INDICE INTRODUZIONE PAG. 3 CAP. 1 LA VOCE SILENZIOSA DEL PERINEO 1.1 Aspetti anatomo-funzionali del pavimento pelvico Valenza emotiva, simbolica e spirituale del perineo femminile Dinamica del perineo nel parto 10 CAP.2 LE LACERAZIONI DEL PAVIMENTO PELVICO 2.1 Il ritmo del parto fisiologico Lacerazioni perineali, episiotomia e manovra di Kristeller Partorire con il perineo integro 18 CAP. 3 UNA TESTIMONIANZA 3.1 L'integrità violata Tra parole ed emozioni: racconto di una personale esperienza La mamma e le sue risorse. Cosa avrei potuto fare A proposito di... Arte ostetrica Una possibile rinascita La scuola A.N.E.P.: il perché di una scelta Strumenti per aiutarsi ed aiutare Una nuova nascita : prima e dopo il cesareo 28 CONCLUSIONI 31 RINGRAZIAMENTI 32 BIBLIOGRAFIA 33 SITOGRAFIA 34 3

4 INTRODUZIONE Questa Tesi, frutto di una ricerca teorica svolta a partire dall elaborazione di un vissuto di personale sofferenza legato al parto, si compone di tre capitoli. Di seguito verrà esplicitato -in modo sommario- il contenuto degli stessi. Nel primo capitolo viene introdotta la tematica relativa al pavimento pelvico di cui viene fatta una descrizione a livello anatomo-funzionale. Ci si sofferma altresì sugli aspetti emotivi, simbolici e spirituali del perineo femminile, nonché sulla sua dinamica durante il parto. Dopo aver illustrato le tappe del parto fisiologico, nel secondo capitolo si prendono in considerazione le lacerazioni del pavimento pelvico e le procedure ostetriche sulla cui efficacia la letteratura scientifica ha ancora molto da dire. Il terzo capitolo riporta la testimonianza personale della scrivente, illustrando il percorso che ha portato la stessa ad una vera e propria rinascita. Nello stesso capitolo vengono altresì evidenziati alcuni strumenti che possono essere di supporto alla donna nell'elaborazione del suo parto e nella preparazione ad una nuova esperienza di nascita, anche quando quest ultima dovesse realizzarsi mediante un cesareo elettivo. In particolare ci si sofferma sulle tappe di elaborazione del lutto relativo al parto immaginato e desiderato, sulle visualizzazioni, il lavoro corporeo ed il bonding. Il messaggio che la scrivente desidera arrivi al cuore di ogni mamma o futura mamma è il seguente: la nascita è comunque un evento straordinario e la donna dovrebbe ricordare che il suo bambino è stato accolto per nove mesi dentro di lei e che questa esperienza simbiotica rimane comunque un valore su cui fare leva, anche se il parto ha deluso le aspettative. 4

5 I LA VOCE SILENZIOSA DEL PERINEO 1.1 ASPETTI ANATOMO-FUNZIONALI DEL PAVIMENTO PELVICO Il perineo femminile è costituito dalle parti molli che chiudono in basso la cavità pelvica e dal tratto distale degli apparati urogenitale e digerente. È la regione interposta tra le cosce ed ha la forma di una losanga il cui asse maggiore si estende dalla sinfisi pubica al coccige ed il minore tra le due tuberosità ischiatiche. La sinfisi pubica, il coccige e le tuberosità ischiatiche sono punti di repere importanti della pelvi o bacino osseo (la struttura scheletrica di forma ovoidale che mette in rapporto la colonna vertebrale con gli arti inferiori); l osso sacro con le ultime vertebre coccigee ne rappresentano la parete posteriore, l ileo e l ischio le pareti laterali, il pube la parte antero-superiore. Per comprendere la complessa struttura della regione perineale è opportuno esaminarla secondo una sezione frontale, procedendo dall esterno all interno. 1) La parte più esterna è rappresentata dai genitali esterni: una fessura mediana delimita il rilievo delle grandi labbra (dal pube fino a 2-3 cm dall ano); all interno delle grandi labbra, separate dal solco interlabiale, si trovano le piccole labbra che delimitano il vestibolo vaginale; nel vestibolo si riconoscono, dall avanti all indietro, il clitoride, il meato uretrale e l orifizio vaginale; posteriormente, a circa 2-3 cm dall apice del coccige, si trova l orifizio anale. 5

6 2) Procedendo verso l interno si incontrano diversi piani muscolari che costituiscono il pavimento pelvico; essi sostengono il peso degli organi addominali, sono responsabili del controllo volontario della minzione e della defecazione, svolgono un ruolo importante nel rapporto sessuale ed influenzano i movimenti passivi del feto attraverso il canale del parto durante il travaglio. I diversi piani muscolari del pavimento pelvico -dal più esterno al più interno- sono: lo strato degli sfinteri: -lo sfintere dell uretra; -i muscoli ischio cavernosi che procedono dalle tuberosità ischiatiche lungo l arco pubico, avvolgendo i corpi cavernosi del clitoride; -i muscoli bulbo cavernosi che originano nel centro tendineo del perineo, si dirigono anteriormente circondando la vagina e terminano appena sotto l arco pubico; -il muscolo trasverso perineale superficiale che si distende dalle tuberosità ischiatiche bilateralmente verso il centro del perineo; -lo sfintere esterno dell ano; il diaframma urogenitale che è simile ad una lamina fibro-muscolare, si estende da una branca ischio pubica all altra ed è attraversato dall uretra e dalla vagina; è costituito prevalentemente dal muscolo trasverso profondo del perineo; il diaframma pelvico, o muscolo elevatore dell ano, il quale ha la forma di una cupola convessa inferiormente, concava superiormente ed è costituito da: -muscolo pubo-rettale o coccigeo esteso dal pube al coccige; -muscolo ileo-coccigeo che si estende dalla linea alba della fascia pelvica al coccige; -muscolo ischio-coccigeo che dalle spine ischiatiche giunge al coccige. Recenti studi differenziano il muscolo pubo-rettale come unità a sé stante. Esso forma un vero e proprio arco muscolare teso attorno ai visceri pelvici ed esercita, contraendosi, una duplice funzione contenitiva, una diretta di tipo sfinterico ed una indiretta attraverso l accentuazione degli angoli uretrovescicale, vaginopelvico e anorettale. Le altre fibre dell elevatore costituiscono invece un piano muscolare trasversale ed uno verticale che solo medialmente si fondono ai connettivi periviscerali della vagina e del retto. Parecchie delle fibre muscolari descritte concorrono alla formazione del centro tendineo del perineo, una piramide di tessuto muscolo-fibroso, situato tra la vagina ed il retto. Nella sua parte più profonda è formato dal muscolo pubo-coccigeo, a livello più superficiale è costituito dai muscoli perineali trasversi che qui si uniscono, anteriormente ci sono i fasci posteriori del muscolo bulbo-cavernoso e posteriormente lo sfintere anale. La sua posizione ha un ruolo fondamentale nel garantire la statica pelvica. 6

7 Vicini alla zona perineale ci sono anche altri muscoli, alcuni profondi come i muscoli piramidali e gli otturatori interno ed esterno, altri meno vicini ma comunque agonisti, come gli adduttori interni delle cosce, i muscoli glutei ed i muscoli addominali (il grande retto, il muscolo trasverso profondo, il piccolo ed il grande obliquo). I visceri pelvici (apparato genitale e canale ano-rettale) non gravano direttamente sulle strutture sottostanti ma sono letteralmente sospese al cingolo pelvico attraverso: l apparato di sospensione (insieme di strutture fasciali e connettivali); l apparato di sostegno (complesso apparato muscolare rappresentato essenzialmente dal diaframma uro-genitale e pelvico). 7

8 Il sistema di sospensione è un sistema passivo e fragile mentre il piano degli elevatori è molto più forte. Sono spesso stati nominati i visceri della pelvi che ora meritano una breve presentazione. L utero. È un organo impari e mediano, situato nello scavo pelvico tra la vescica ed il retto ed ha grossolanamente la forma di un cono capovolto con l apice smusso. Si distingue in corpo e collo. Il corpo con la sua cavità endometriale si prepara mensilmente, nella donna fertile, per accogliere la gravidanza; il collo si inserisce nel fondo della vagina. L ovaio. È un organo pari e simmetrico, situato accanto alla parete laterale del piccolo bacino. Ha una forma ovoidale. In esso si conservano e mensilmente giungono a maturazione le gonadi femminili. Svolge quindi un importante ruolo riproduttivo ma ha anche un intensa attività ormonale. La tuba. Organo pari e simmetrico che dagli angoli del fondo uterino mette in comunicazione la cavità endometriale con i poli ovarici; è rappresentato da due canali dotati di spiccata motilità. La vagina. È un condotto muscolo-membranoso impari e mediano che unisce l utero ai genitali esterni. In condizioni normali è appiattita ma sa dimostrare estrema elasticità. La vescica. 8

9 È un organo cavo, impari, che occupa la parte anteriore della pelvi ed è deputata alla raccolta delle urine qui condotte dagli ureteri. La sua parete muscolare (il muscolo detrusore) si lascia distendere per il riempimento e si contrae per determinare la minzione. L uretra. È un condotto lungo circa 3-4 cm che dalla vescica conduce le urine al vestibolo della vagina attraverso il meato urinario. Il retto. Fa seguito al colon e, dopo un percorso di circa 15 cm, attraversa il perineo e si apre all esterno con l ano. 1.2 VALENZA EMOTIVA, SIMBOLICA E SPIRITUALE DEL PERINEO FEMMINILE Il perineo o pavimento pelvico è il pavimento del nostro corpo in quanto, posto sul fondo del bacino, sostiene tutti gli organi interni, i visceri (vescica, utero e intestini) che, simbolicamente rappresentano l elemento Acqua. L acqua, il ventre, è il luogo delle emozioni e, per essere contenuta, ha bisogno di fermarsi sulla terra, metafora della concretezza, delle radici. Dal punto di vista elementale il perineo è il centro della Terra. Oltre alla funzione di sostegno degli organi e del bambino in utero, di contenimento e protezione, il perineo è anche il luogo delle sensazioni, pulsioni ed emozioni più profonde della donna, quali le paure e le angosce, il coraggio, la forza, il piacere intenso. Nel perineo risiede il polo caudale del corpo dove si espletano le funzioni viscerali e quindi di autoconservazione dell individuo, nonché le funzioni sessuali e quindi di autoconservazione della specie. Esso è legato alle principali funzioni neurovegetative, che risultano essere complementari a quelle dell ipotalamo: sessualità, riproduzione, evacuazione e respirazione (istinti legati alla sopravvivenza). È l organo dell orgasmo e stimola la produzione ormonale (ossitocina, endorfine, adrenalina). Il diaframma pelvico respira ed è in relazione con gli altri diaframmi del corpo, quello cervicale e toracico, che hanno origine dallo stesso foglietto embrionale. Il suo rivestimento fasciale si continua con quello che protegge e avvolge i visceri e si congiunge con il diaframma toracico coinvolto nella dinamica respiratoria (inspirazione ed espirazione). Questa parte del corpo è considerata la sede dell inconscio, luogo di memorie antiche e di condizionamenti sociali. I suoi recettori, le sue cellule, registrano l esperienza vissuta. Essendo la funzione principale del perineo quella di proteggere, è estremamente sensibile ai segnali di pericolo e, alla minima percezione dello stesso, si pone in stato di allarme, di difesa e si contrae. 9

10 Umberto Piscicelli, incaricato di Psicosomatica Ginecologica presso l Università Cattolica di Roma, scrive in Psicosomatica del Perineo in Ostetricia: «Il perineo come parete di un contenitore, ha la funzione di proteggere il prodotto del concepimento e l integrità interna degli organi della riproduzione, da qualsiasi parte dovessero giungere segnali di pericolo. Siccome il perineo tende a considerare gli stimoli interni come se fossero provenienti dall esterno, gli stati eccessivi di eccitazione interna, provenienti dal funzionamento di qualsiasi viscere o dal tenore dei bisogni, sono considerati minacciosi per la propria integrità e perciò pongono il perineo in stato di allarme e di difesa». Dalla nascita dell umanità ad oggi il perineo delle donne ha registrato una storia profonda, legata al piacere-dispiacere e porta in sé l esperienza femminile delle generazioni passate. Perineo e vagina sono la porta d accesso alla donna, ma anche la porta d entrata nel mondo per l essere umano. Si tratta di una sorta di passaggio, di luogo di contatto tra un prima e un dopo, tra l al di qua e l al di là, tra un mondo e l altro. Il perineo è il luogo dell integrità della donna ed anche della sua identità. È l organo del contenimento, del passaggio interno-esterno, della donazione e della recezione, può essere quindi attivo ma anche passivo/ricettivo. A conclusione di questo paragrafo si riportano alcune considerazioni di Verena Schmid relative all Elemento Terra ed al suo legame simbolico con il perineo. La Terra è sostanza, materia, è densa, lenta e costante, ferma i corpi, le cose, è la base fisica, la struttura, la materializzazione delle idee, la concretezza. La terra è cibo, nutrimento, forma e mantiene la vita, è il pianeta, base di ogni vita fisica, è la natura. I suoi simboli. La Madre. La Dea Madre, la Madre Terra, sacra perché rappresenta l origine, la forza creatrice, la capacità di trasformazione, nutre e ama ogni sua creatura, senza di lei non c è vita. Le Radici. Le basi che ci permettono di collegarci a tutte le altre cose, le basi esistenziali materiali e spirituali, la sicurezza delle origini; permettono di attingere alle energie e alle forze della terra, alle sue risorse e permettono la ricarica. La Pace. Come espressione di rispetto e protezione della terra, di stabilità e fiducia opposta all aggressività, di solidità, chiarezza e consapevolezza dei limiti, delle scelte imposte dall elemento terra come necessità di equilibrio ambientale e personale. La memoria arcaica, filogenetica, il sapere delle origini, il sapere dell uomo, l essere collegati alla catena generazionale, alla storia del mondo. Gli ostacoli, le prove che insegnano costanza e pazienza, il tempo lento. Le sue emozioni. La paura e la fiducia, la gelosia e l ira, amore e odio profondi, gli istinti, la melanconia e la gioia, la calma, l autostima e il senso di sé. Il tempo della terra è lento e eterno, 10

11 le sue attitudini sono la costanza, la pazienza, la resistenza, la coerenza, ma anche la pigrizia, l immobilità. L elemento terra si può esprimere con prudenza, scetticismo, ha bisogno di fatti concreti, è poco flessibile e abitudinario, ama le tradizioni e le sicurezze, quello che è conosciuto, può porre molti ostacoli ed è frenante verso iniziative diverse. È pacifico e sensuale, ama la natura e l armonia. I suoi organi nel corpo. Il suo centro fisico è nel centro del perineo. I suoi organi d azione sono le ginocchia ed i piedi in basso, la nuca in alto. Gli organi direttamente collegati ed alimentati dalla sua energia sono le ossa, i muscoli, l intestino crasso, le ghiandole surrenali, il coccige e l osso sacro. Il suo centro complementare è la sommità del capo e influisce sull ipotalamo e l ipofisi. Tutti questi organi, emozioni e simboli vengono coinvolti al momento del parto (massima sollecitazione del centro della terra) o quando viene stimolato il perineo. L elemento terra in gravidanza. È l elemento che forma il bambino, la placenta, rappresentazione fedele delle radici. Rallenta i ritmi della donna in attesa, le impone un tempo più calmo, il suo vettore fisico è il progesterone. Induce alla pesantezza, alla pigrizia (se in eccesso), collega la donna al suo passato, alle sue radici, al suo sapere arcaico, stimolando la memoria filogenetica; attiva le emozioni, gli istinti, l inconscio, stimola i sogni, la comunicazione arcaica con il bambino. È la base dove risiedono eventuali paure che si risvegliano in gravidanza, ma anche la fiducia; è il luogo dal quale trarre forza, energie e certezze. L elemento terra nella donna in attesa è fortemente stimolato, vuole informazioni chiare, realistiche e pratiche, ha bisogno della natura, di tutti gli elementi. 1.3 DINAMICA DEL PERINEO NEL PARTO Gli strati muscolari del pavimento pelvico sono composti da fibre muscolari sia striate che lisce, quindi ad azione sia volontaria (come i muscoli scheletrici) che involontaria (di tipo viscerale, sfinterico). Durante il parto nel perineo agisce la parte viscerale per quanto riguarda la dinamica espulsiva del bambino e la parte volontaria per quel che concerne il tono dei muscoli perineali. I due orifizi della vulva e dell ano sono circondati da sfinteri che, pur essendo distinti, nel parto divengono una cosa sola perché entrambi devono assottigliarsi e cancellarsi per aprirsi e lasciare passare la testa del bambino. Entrambi partecipano a quella che si definisce «distensione del perineo» e ciò si spiega con la loro comune origine embrionale dalla cloaca anale e col fatto che i due sfinteri sono formati dalle stesse fibre muscolari che, andando avanti e indietro, si incrociano esattamente in un punto (il Centro Tendineo del Perineo) situato tra la vulva e l ano, formando un vasto e potente 8. 11

12 Durante il travaglio di parto ciascuno dei tre piani del perineo risponde a funzioni differenti e complementari: 1) Il perineo profondo, il terzo strato del perineo, il più interno e viscerale è il primo che il bambino incontra. Esso è costituito dal sistema degli elevatori o elevatore dell ano chiamato anche diaframma pelvico che, con i suoi tre fasci, forma una sorta di imbuto. Attraversa tutti i piani del bacino gli stessi dove passa il bambino, ne condiziona l assetto posturale e ne guida la discesa durante il travaglio ed il parto. In particolare il fascio pubo-rettale, che in contrazione solleva in alto e in avanti il centro tendineo del perineo, è il principale induttore della flessione e della rotazione della testa fetale nonché il principale protettore dalle lacerazioni, poiché con la sua forza riesce a contrastare la pressione del bambino verso l ano e lo costringe a deflettere e salire. Un elevatore in equilibrio, ossia né troppo teso né troppo rilasciato, è la condizione ottimale affinché la testa del bambino compia questi movimenti in modo corretto ed in tempi relativamente brevi. Sempre nel fascio pubo-rettale si verifica un importante cambiamento durante il travaglio: le sue fibre muscolari, che solitamente sono orizzontali, cioè trasversali rispetto all asse del canale da parto, cambiano disposizione divenendo verticali (posizione longitudinale rispetto all asse del canale da parto) e, muovendosi con onde peristaltiche verso l esterno, guidano la progressione della testa fetale. Lo stato dell elevatore (contratto o rilassato) esercita un influenza su tutta la persona. È l indicatore del rapporto con noi stessi ed il suo equilibrio è facilitato da una buona postura. Il punto riflesso dell elevatore è nella lingua, bocca, mandibola (tendini del collo). Viso e bocca rilassati indicano una pelvi aperta, ricettiva. Il punto riflesso del ramo pubo-rettale può essere stimolato con una r forte. 2) Il secondo strato del perineo, quello mediano, è costituito dal muscolo trasverso profondo che ricopre i 2/3 del pavimento pelvico e funge da base di inserzione del diaframma o trigono urogenitale (motivo per cui è chiamato anche diaframma urogenitale) il quale, coinvolto nella dinamica della minzione, esprime, con il proprio tono, lo stato di tensione o di rilasciamento muscolare della donna in travaglio. La direzione delle sue fibre muscolari è orizzontale e va dalla periferia al centro o dal centro verso la periferia, in base alla sua funzione di apertura o contenimento. Durante il periodo espulsivo il muscolo trasverso profondo si ritrae spostando le pareti vaginali indietro e verso l alto, lasciando scivolare in avanti il ramo pubico dell elevatore in modo che possa esercitare la sua forza peristaltica. Quando la testa del bambino tocca il muscolo trasverso, l attività peristaltica e contrattile si intensifica e la donna sentirà i premiti durante tutta la contrazione. 12

13 Il punto riflesso del muscolo trasverso profondo si trova sulla schiena in mezzo alle scapole. Una postura a busto eretto chiude il trasverso, mentre un busto rilasciato e tondo lo rilassa. Quando una partoriente inarca il corpo all indietro chiude il perineo. 3) Il perineo, il terzo strato, è quello visibile. Il muscolo traverso superficiale ha il ruolo fondamentale di immobilizzare la vagina e ne determina l apertura e la chiusura. Una volta che la testa del bambino preme sul bulbocavernoso, la donna percepisce il bruciore e la tensione della massima apertura, insieme a un istinto alla spinta irresistibile. Il conseguente riflesso centrale di ossitocina, insieme alla forza espulsiva sfinterica del perineo, spingono fuori la testa a volte in modo molto rapido (il perineo in questo caso spesso rimane integro). Ina May Gaskin in La gioia del parto -da cui sono tratti i virgolettati a seguire- codifica la legge dello sfintere, definendo le funzioni di cervice e vagina durante il parto come funzioni sfinteriche (al pari di quelle anali e urinarie). In tal modo propone una nuova lettura della fisiologia, rafforzando i principi della fisiologia del parto e del perineo. Innanzitutto definisce cosa sono gli sfinteri. «Gli sfinteri sono gruppi di muscoli circolari che normalmente rimangono contratti, e quindi le aperture di determinati organi vengono tenute chiuse fino a quando qualcosa vi debba passare attraverso (...). Il parto coinvolge l apertura di sfinteri, ma anche l evacuazione coinvolge l apertura di sfinteri: il loro compito è di rilassarsi ed allargarsi per permettere il passaggio di ciò che deve attraversare, mentre la cavità si contrae». Quindi l autrice prosegue descrivendo i fondamenti della Legge dello Sfintere: «1. Gli sfinteri, come ogni muscolo involontario, sono condizionati dalle emozioni; funzionano molto meglio in un atmosfera rilassata e libera da emozioni discordanti. Gli sfinteri escretori, cervicali e vaginali funzionano meglio nell intimità e in un luogo privato, ad esempio un bagno con una porta e la chiave o una camera nella quale sia impossibile o improbabile entrare(...). E perciò capire il processo del travaglio e del parto diviene più facile quando ci rendiamo conto che le aperture dell utero (cervice) e della vagina sono anch esse degli sfinteri. Svolgono funzioni corporee normali (...). 2. Gli sfinteri non obbediscono agli ordini. Questi sfinteri non possono essere aperti a piacimento né reagiscono ad un comando (tipo spingi! o rilassa! ). l urgenza di spingere nasce spontanea nella donna (...). 3. Gli sfinteri si possono retrarre senza alcun atto volontario del soggetto. La contrazione improvvisa di un muscolo dello sfintere già rilassato è dovuta ad una contrazione basata sulla paura; questo fa parte della naturale reazione del mordi e fuggi di quando si percepisce un 13

14 pericolo (...). l incremento nel sangue dei livelli di adrenalina e catecolamine si attua quando l organismo è spaventato o arrabbiato (...). 4. Lo stato di rilassamento della bocca e della mascella è direttamente correlato alla capacità della cervice, della vagina e dell ano di aprirsi completamente. Questo perché c è un legame stretto tra lo sfintere della bocca/gola e quello della cervice/vagina. Una bocca rilassata significa una cervice più elastica. Spingere nel periodo espulsivo con bocca e gola in posizione sciolta, quindi con bocca e gola rilassate, aiuta il periodo espulsivo stesso (...)». II LE LACERAZIONI DEL PAVIMENTO PELVICO 14

15 2.1 IL RITMO DEL PARTO FISIOLOGICO Nel descrivere le quattro fasi principali del parto si farà riferimento ad alcune immagini usate dall ostetrica V. Schmid nel V capitolo del libro che è stato citato nell Introduzione a questa Tesi. La prima tappa è la fase delle radici ed è molto simile al primo trimestre di gravidanza. È importante in quanto pone le basi per la progressione e l apertura futura. Essa può essere la più lunga del parto -in quanto potrebbe durare da diverse ore fino ad un paio di giorni- anche se è la meno impegnativa per la donna che inizia a sentire le prime contrazioni brevi e irregolari il cui compito è quello di far ammorbidire, accorciare e scomparire il collo dell utero. È la testa del bambino che, spingendo verso la porta del pavimento pelvico, attiva l ossitocina, l ormone timido che è il motore delle contrazioni. In questa prima fase preparatoria la donna può perdere il tappo mucoso -che finora ha protetto il suo bambino da ogni contatto con l esterno- e svuotare il suo intestino. È come se tutto stesse cambiando direzione: dal contenimento all apertura, dal nutrimento all espulsione. La donna è di fronte alla realtà della nascita del suo bambino e prova sentimenti simili a quelli dell inizio della sua gravidanza: gioia e paura, disorientamento e adattamento, nonché bisogno di tempo per compiere il processo di accettazione del cambiamento. Il bambino si sta confrontando con una realtà nuova, la dinamica di contrazione ed espansione dalla quale era stato sino ad allora protetto grazie alla placenta ed al liquido amniotico. Anche se forte è l impulso di correre all ospedale, è importante che la donna dia tempo a se stessa ed al suo bambino. È il tempo del non fare, della passività recettiva e del conoscere. La seconda fase è quella della dilatazione, dell apertura della porta durante la quale le contrazioni, divenute più intense, ravvicinate e regolari, stimolano gli ormoni che spingono il bambino verso la luce ed anche quelli che proteggono la donna dal dolore. Il livello di endorfine infatti cresce sempre più aiutando la donna a tollerare meglio il dolore. Anche il movimento, l immersione nell acqua, l espressione vocale permettono alla donna di percepire il dolore in modo meno intenso. Nell alternare un comportamento attivo durante la contrazione ad un comportamento passivo durante la pausa, la donna abbandona sempre più ogni forma di controllo razionale per entrare in una nuova dimensione caratterizzata soprattutto dal sentire. Come nel secondo trimestre di gravidanza la donna si apre verso il centro di sé, verso una parte a lei sconosciuta la quale è rappresentata anche dal suo bambino e nella quale la comunicazione sensoriale è al primo posto e la ricchezza emozionale comincia ad emergere. Più la donna si sarà immersa nella relazione interiore con se stessa e con il bambino più le sarà facile adattarsi ed aprirsi in questa fase. 15

16 Può accadere che, a metà dell apertura di questa porta interna, le contrazioni rallentino quasi a lasciare alla donna il tempo di prepararsi ad entrare in uno stato di totale abbandono di sé e di trance, ove si annullano le nozioni di tempo e di spazio. La terza tappa è segnata dal grande processo di trasformazione per cui la donna si sente spinta inesorabilmente nella direzione della nascita ed il processo di apertura è inarrestabile. Il ritmo tra contrazione e pausa si approfondisce: quanto aumenta la forza della contrazione tanto più profondo è il rilassamento nella pausa che segue. La donna è giunta in fondo a se stessa, pensa di essere arrivata alla fine, di aver esaurito tutte le sue risorse fisiche ed emotive. Il dolore la mette a dura prova, facendola confrontare con l esperienza del limite. Per usare le parole di K. Gibran: «Il dolore è la rottura dell involucro che racchiude la vostra comprensione. Come il nocciolo del frutto deve rompersi, affinché il suo cuore possa stare al sole, così voi dovete conoscere il dolore. Se voi in cuore sapeste continuamente meravigliarvi dei miracoli quotidiani della vostra vita, il dolore non vi sembrerebbe meno ammirevole della gioia. E accendereste le stagioni del cuore, come avete sempre accettato le stagioni sui campi; e vegliereste con serenità sugli inverni del vostro dolore». Se la donna, messa a proprio agio, riesce ad ascoltare le parole del corpo e ad assecondarle può fare tesoro anche del dolore ed in tal modo viene facilitata l apertura fisiologica, la quale richiede tempo, forza, abbandono, amore e coraggio. Il momento della resa porta la donna a dire frasi del tipo «Non ce la faccio più» (ogni ostetrica sa che è arrivato il momento in cui il bambino sta per nascere) e coincide con la massima apertura ed il totale abbandono. Come all inizio del terzo trimestre di gravidanza, quando il bambino si posiziona a testa in giù, la donna è invasa da nuove onde di ossitocina ed inizia a realizzare che è imminente il momento della separazione dal suo bambino. All apice della contrazione la donna avverte i premiti, cioè primissime sensazioni di spinta che si manifestano solo nelle contrazioni più forti e segnano il passaggio dal periodo dilatante a quello espulsivo. A questo punto la donna può recuperare dentro di sé risorse inaspettate che le danno la forza necessaria a far nascere il suo bambino. La testa di quest ultimo, improvvisamente liberata dalla strettoia della bocca uterina, scende ancor di più ed inizia a premere sul perineo. La donna avverte una forte pressione in basso verso il coccige, sull ano e può avvertire il bisogno di andare in bagno. Il tono dei muscoli perineali segue l andamento dello stato emotivo della donna. Le pause tra le contrazioni si allungano in modo tale che la donna possa riprendere le sue energie. 16

17 La vagina si trasforma, si distende nelle sue molteplici pieghe e, con un movimento involontario, peristaltico e ondulatorio, accompagna il bambino verso l uscita oppure lo trattiene se la donna non è ancora pronta a separarsi da lui. In questa fase è estremamente importante rispettare il corpo ed i suoi tempi in modo che i vari strati muscolari che vanno a comporre il pavimento pelvico possano scostarsi l uno dall altro, come i petali di un fiore, e riorganizzarsi anche per proteggere i tessuti da eventuali traumi (lacerazioni fino al 3 e 4 grado che coinvolgono lo sfintere anale e la mucosa rettale). Alla donna potrà sembrare impossibile l infinita capacità di apertura della sua porta segreta. Insieme al perineo si apre la bocca, la gola può emettere suoni profondi e aperti, la fronte diventa liscia ed il corpo spinge periodicamente e istintivamente in armonia con il ritmo della contrazione. Anche l espirazione, lunga e aperta, accompagna queste spinte spontanee senza forzare niente. Un viso disteso indica la morbida distensione del perineo. La quarta ed ultima tappa è quella che porta la donna a diventare madre. Il corpo si raddrizza, si inarca e dalla gola può uscire un suono primitivo. Il bambino inizia ad emergere con questa progressione: prima la testa, con un movimento di deflessione-estensione che attiva il suo respiro primario (la pompa cranio-sacrale per cui la circolazione del liquor cerebrospinale, che scorre tra i ventricoli cerebrali ed il midollo spinale, è attivato da un meccanismo di pompaggio che parte dai micro-movimenti delle ossa alla base del cranio, è molto lento e profondo e viene anche chiamato respiro primario ), poi le spalle ed infine il resto del suo corpo che scivola attraverso la vagina. Dopo un periodo di tempo relativamente breve segue il secondamento che comporta l espulsione degli annessi fetali (placenta e membrane) grazie alle stesse contrazioni del travaglio. Il bambino è nato e, insieme alla sua mamma, inizia il viaggio dell eso-gestazione e della simbiosi extra-uterina. 2.2 LACERAZIONI PERINEALI, EPISIOTOMIA E MANOVRA DI KRISTELLER Le lacerazioni del piano perineale rappresentano un evento avverso di non rara incidenza nel corso del parto, in relazione al possibile effetto traumatico esercitato dalle strutture anatomiche del feto-neonato sul canale del parto e sui tessuti contigui. Viene stimato un rischio assoluto pari all'1% di tutti i parti vaginali, principalmente correlato a plurimi fattori causali e/o predisponenti: peso neonatale superiore a 4 Kg; posizione occipito-posteriore; induzione del travaglio; 17

18 nulliparità; analgesia epidurale; prolungamento del secondo stadio superiore ad un'ora; distocia di spalla; episiotomia mediana; parto operativo con forcipe. Sulla base dell'entità, le lacerazioni perineali vengono generalmente classificate come segue: grado I: lesione circoscritta alla cute perineale; grado II: lacerazione del perineo con coinvolgimento muscolare ma in assenza di interessamento del complesso sfinteriale; grado III: lacerazione del perineo con coinvolgimento del complesso sfinteriale: - III a: interessamento inferiore al 50% dello spessore dello sfintere anale esterno (SAE); - III b: interessamento superiore al 50% dello spessore del SAE; - III c: interessamento sia del SAE che dello sfintere interno; grado IV: lacerazione del perineo con coinvolgimento del complesso sfinteriale e dell'epitelio anale. Oltre ai sopracitati fattori causali e/o predisponenti, si è notata una stretta correlazione tra l'esecuzione della manovra di Kristeller e le lacerazioni del pavimento pelvico. La manovra di Kristeller consiste nell'esercitare con la mano o con il braccio una serie di spinte sul fondo dell'utero in modo da coadiuvare le forze espulsive naturali ed accelerare la progressione ed il disimpegno del feto. La pressione deve essere esercitata senza violenza, in modo sincrono con gli sforzi espulsivi della donna e con una contrazione uterina. Nonostante l'apparente innocuità, tale manovra, specialmente se eseguita con troppa energia, comporta un certo numero di pericoli che, in sintesi, sono i seguenti: lesioni vaginali e perineali dovute alla forzata e talvolta improvvisa espulsione della testa fetale; inoltre se esercitata con violenza, la manovra può comportare anche la rottura dell'utero distacco intempestivo della placenta sofferenza fetale acuta secondaria a disturbi dell'irrorazione placentare contusioni delle pareti uterine che predispone alle emorragie del secondamento e del post partum. La Scuola Elementale di Arte ostetrica di Firenze dedica una parte del Corso Prevenzione e cura dei danni perineali al tema Manovra di Kristeller e parto traumatico cercando di far accrescere, nelle ostetriche, la comprensione e la sensibilità verso il pavimento pelvico e le modalità 18

19 fisiologiche del periodo espulsivo ai fini del mantenimento dell'integrità psico-fisica della donna durante e dopo il parto. L'Organizzazione Mondiale della Sanità, in un documento del 1996, fa rientrare la manovra di Kristeller tra le procedure di categoria B per le quali esistono prove di rischio od inefficacia e che dovrebbero essere abbandonate. Per quanto riguarda l'episiotomia è idea comune è idea comune che essa sia un aiuto al momento del parto in quanto eviterebbe gravi lacerazioni del perineo; infatti è pratica di routine in moltissimi ospedali. La letteratura scientifica non indica che l'episiotomia riduca il numero di lacerazioni durante il parto. Indica che la causa più comune di lesione perineale e lacerazioni gravi sia proprio l'episiotomia. L'OMS dichiara che l'uso sistematico di episiotomia non è giustificato. Le complicanze delle lacerazioni gravi del perineo (III grado complicato e IV grado) sono: incontinenza ai gas o alle feci ed urgenza alla defecazione: 50%; lesione sfinterica evidenziabile tramite ecografia trans-rettale: 85% In un parto successivo vengono date le seguenti raccomandazioni ostetriche: se paziente sintomatica, valutare eventuale taglio cesareo elettivo; se paziente asintomatica: eseguire episiotomia medio-laterale elettiva. 2.3 PARTORIRE CON IL PERINEO INTEGRO Molte donne partoriscono con il perineo integro se i loro bisogni, quelli dei loro bambini e la fisiologia del travaglio e del parto vengono rispettati. Le considerazioni di seguito riportate traggono spunto da un articolo della Rivista Donna e Donna della Scuola Elementale di Arte Ostetrica di Firenze. Vantaggi del perineo integro Ridotta perdita ematica Intestino ed apparato urinario mantengono le loro funzioni in stato di salute Comfort e mobilità post parto Miglior allattamento e legame con il bambino Ripresa precoce dei rapporti sessuali Migliore relazione di coppia Immagine di sé come donna integra Aumento dell autostima Misure di prevenzione. Le possibilità di mantenere il perineo integro alla nascita aumentano quando: 19

20 dai al perineo il tempo di modificarsi ed allungarsi naturalmente rispettando quindi i tempi fisiologici del travaglio e del parto e spingendo in sintonia con le contrazioni permetti una lenta espulsione della testa del bambino, respirandolo fuori assumi posizioni verticali o la posizione laterale (sul fianco), che da numerosi studi risultano protettive nei confronti del perineo. Cosa puoi fare tu donna: Acquisire consapevolezza. Durante la gravidanza puoi iniziare un percorso di intenso lavoro corporeo, di percezione, di consapevolezza e di conoscenza del tuo perineo, frequentando i corsi di preparazione al parto. Puoi sentire attraverso questo lavoro quanto il perineo sia importante per tutta la dinamica del parto, ma anche per la tua sessualità e per la tua salute globale, fisica, psichica ed emozionale. Puoi allenare ed esercitare alcuni muscoli del tuo perineo sia nelle loro capacità di rilassamento che nel mantenimento o nel miglioramento del tono. A volte lavorando in questo modo emergono emozioni o ricordi antichi e questa è l occasione per lasciare che si esprimano per guarire alcune parti di te che ti renderanno più integra. Il massaggio perineale in gravidanza Questa pratica ha contribuito ad impedire lacerazioni soprattutto in donne che stavano avendo il primo parto. A partire dal VI - VII mese di gravidanza puoi iniziare a praticare regolarmente il massaggio al perineo con un po' di olio, anche con lo scopo di acquisire maggiore confidenza con il tuo corpo. Il massaggio ha molti effetti benefici: la cute perineale acquisterà maggior elasticità e con il tempo ti abituerai a sensazioni di pressione sulla vagina e sul perineo, simili a quelle che sperimenterai nel parto. Esercizi e movimento attivo del pavimento pelvico Gli esercizi ti aiuteranno a sentire dall interno il tuo perineo, muoverlo attivamente, aumentarne l elasticità, percepirlo in connessione al respiro e a sviluppare la capacità di rilassarlo, favorirlo durante la sua naturale apertura e distensione in travaglio. Possono prevenire l incontinenza urinaria, il prolasso e l incontinenza anale. In gravidanza è utile osservare con l aiuto di uno specchietto i cambiamenti dell aspetto della propria vagina che avvengono durante i nove mesi di gravidanza. La sessualità in gravidanza legata all affettività, al piacere e alla capacità di abbandono nell aprirsi e nell accogliere l altro, diventa la migliore preparazione al parto e al mantenimento dell'integrità. Gli ormoni presenti nel tuo corpo durante il rapporto sessuale e quelli contenuti nello sperma dell uomo, ammorbidiscono i tessuti della vagina e rendono attivi ed elastici i muscoli del perineo. 20

21 Cosa puoi chiedere: che vengano rispettati i tempi fisiologici del tuo travaglio e del tuo parto di assumere le posizioni e di muoverti, nelle fasi del travaglio e del parto, a tuo piacimento e liberamente di poter spingere come ti sentirai, eventualmente anche di urlare che rinuncino a praticare su di te l episiotomia se non in presenza di effettive necessità documentabili Con quali strumenti: tramite un piano del parto consegnato al momento del ricovero in ospedale, in occasione della visita alla sala parto, durante un colloquio pre-travaglio o informandoti sulle procedure vigenti. Cosa può fare l ostetrica -Può portarti a conoscere questa parte del corpo così trascurata attraverso esercizi specifici rivolti ad aumentare la percezione sensibile del perineo e ad allenarlo attraverso gli esercizi nei corsi di preparazione al parto. -Può attuare un assistenza protettiva e conservativa della tua integrità. In travaglio può creare un ambiente protettivo intorno a te, in modo che tu non sia disturbata o distratta da influenze esterne e si generi una sensazione di sicurezza che ti permette di aprirti senza ostacoli. -Può sorvegliare che i tempi fisiologici individuali siano rispettati. -Può rinuncia a toccare l area del perineo. La cute in questo momento è distesa, delicata ed estremamente sensibile. Toccarla o massaggiarla potrebbe provocarti dolore e la reazione al dolore è l irrigidimento. -Può limitare le visite al minimo indispensabile e eseguirle con rispetto, chiedendoti il permesso. Nell'assistenza al parto può evitare di detergere l area perineale con soluzioni sterili o olio che lubrifica. Un panno immerso nell acqua calda ed appoggiato al perineo può avere una funzione lenitiva. -Può attendere che avverti le spinte, il segno tangibile che il bambino sta per nascere. -Può favorire il processo di apertura come più efficace protezione del perineo. Cosa può fare il partner: partecipare a corsi di coppia per affrontare e condividere i cambiamenti dell attesa, condi- 21

22 videre l esperienza, i vissuti e le emozioni, riscoprire le proprie risorse ed acquisire strategie nel gestire momenti di difficoltà; acquisire abilità pratiche per accompagnarti al parto,( qualora lo desiderasse), come massaggi per rilassare e lenire il dolore ed altro, affrontare attivamente questo evento; continuare a vivere la sessualità in gravidanza, adattandola alla nuova situazione; confrontarsi sugli aspetti dell integrità con te; individuare con te ciò che durante il travaglio e il parto possa aiutarti ad aprirti. 22

23 III UNA TESTIMONIANZA 3.1 L'INTEGRITÀ VIOLATA Tra parole ed emozioni: racconto di una personale esperienza Il perineo racconta... Sopra di me c'è una pancia grande. Sostengo qualcosa di prezioso. Un bambino. Presto dovrò distendermi, rilassarmi, per lasciarlo passare, per farlo nascere... Non ce la posso fare. Sono così stretto, così rigido. Ma sì, non ci pensare. Ce la fanno tutte. Quando arriva il momento, il perineo si apre in modo automatico. Il mio perineo ha paura. Siamo a disagio. Spingi forte. Di più. Non ce la possiamo fare... Ti diamo un aiutino. La spinta sulla pancia. Un pugno contro il muro. Mi lacero. È tutto aperto. Dolore. È una lacerazione profonda. Coinvolge tutto l'essere della donna, della mamma di cui sono-ero il pavimento. Sogno di tornare integro. Sogno i petali di un fiore che lentamente si dischiudono. Sogno la lentezza, la quiete. Voglio far sentire la mia voce. Voce timida. Voce forte. Di vita. Dopo molte ore di travaglio la mia dilatazione era ancora di pochi centimetri. Il dolore era molto forte e le contrazioni ravvicinate mi impedivano di riprendere fiato. Mio marito era presente, ma cercavo rassicurazione anche dal personale operativo, il quale appariva sfuggente e piuttosto distaccato da me e dall'evento. Ero a disagio. Ce la mettevo tutta, ma mi sembrava di non riuscire a fare nulla e l'ostetrica pensò di aiutarmi procedendo con la dilatazione manuale e la manovra di 23

24 Kristeller. Gli interventi sono stati attuati in modo molto rapido e precipitoso ed io non ho avuto modo di rendermi conto di quello che stava accadendo. Successivamente a tali manovre ho avvertito un dolore profondo e una sensazione come di improvvisa e profusa perdita di feci. Il mio bimbo è schizzato fuori come un siluro. Piangeva forte. Dopo un po' me l'hanno messo sulla pancia e lui ha smesso di piangere. Mi guardava con due occhioni grandi e spaventati. Ho cercato di rassicurarlo con le parole più dolci che avevo nel cuore. Poi me l'hanno portato via. Nessuno mi ha dato spiegazioni. C'era tanta confusione e nel giro di pochi secondi la stanza si riempì di medici, infermieri ed altri operatori che a turno sostavano davanti a me guardando tra le mie gambe con aria interrogativa e perplessa. Pochi minuti prima di scendere in sala operatoria una ginecologa si è avvicinata e mi ha detto che si era verificata una lacerazione grave (ne capita una ogni 6/7 anni) che comportava la ricostruzione dello sfintere anale. Ho iniziato ad avere paura... Chiedevo a tutti se avrei potuto ancora avere figli. Mi dicevano di sì. Dopo qualche settimana il proctologo, durante la visita di controllo, mi conferma la possibilità di avere altre gravidanze previo espletamento del parto per via laparotomica (taglio cesareo elettivo). Questo mi rassicurò ma non mi rese serena perché dentro di me sentivo che avrei potuto farcela da sola, che mi sarei lacerata ma non sino al IV grado (e dopo il quarto grado non ce n'è un quinto)... Avevo nel cuore un grande desiderio: il parto successivo avrebbe rappresentato per me una sorta di riscatto. Le numerose visite ed i controlli effettuati nei mesi e negli anni seguenti hanno confermato che un altro parto per via vaginale avrebbe potuto compromettere in modo molto serio la funzionalità dell'area interessata dalla lacerazione. Si parlava di importante incontinenza fecale e di possibile deviazione esterna delle feci... Ho dovuto farmene una ragione La mamma e le sue risorse. Cosa avrei potuto fare Subito dopo il parto ho iniziato ad approfondire ciò che mi era accaduto e a chiedermi cosa avrei potuto fare per evitare che ciò avvenisse. In particolare mi rimasero impresse le indicazioni date da V. Schmid alle future mamme: -buon legame con il bambino (cosa che faciliterà la simbiosi con lui durante il travaglio e la separazione durante l'espulsivo) -allenamento alla capacità di apertura e abbandono, presa di contatto con la propria istintualità -presa di coscienza del proprio perineo nelle sue funzioni fisiche ed emozionali -decondizionamento educativo e culturale -motivazione alla riappropriazione del perineo, cioè della salute sessuale, della capacità di partorire spontaneamente, della propria integrità, ecc. 24

25 -allenamento muscolare attraverso esercizi di contrazione e rilassamento guidati dalla volontà -massaggio quotidiano (nell'ultimo mese di gravidanza) del punto centrale del perineo con olio di mandorle dolci. Le considerazioni che ho fatto sono state le seguenti: -inibizione e timidezza non sono state d aiuto nell approfondire la conoscenza di questa delicata area del mio corpo - condizionamenti legati alla storia familiare hanno giocato a mio sfavore (storie di parti difficili e traumatici) - partecipazione al corso di preparazione al parto ove gli argomenti pavimento pelvico e relazione prenatale non sono neppure stati toccati dall ostetrica che conduceva il corso - non approfondimento della tematica del dolore e delle funzioni ormonali legate al parto - affidamento quasi totale alla persona che mi assisteva / svalutazione delle mie risorse e potenzialità - dolore eccessivo e sopra le mie aspettative, nonostante io abbia un alta tolleranza dello stesso - difficoltà ad aprirmi, lasciarmi andare, separarmi dal bambino A proposito di... Arte ostetrica Desiderosa di conoscere meglio il delicato ruolo dell'ostetrica, iniziai a documentarmi in tal senso e mi resi conto di quanto fosse importante che tale operatrice, consapevole delle risorse endogene materne, nonché della funzione e simbologia profonda del perineo, attuasse una conduzione protettiva del parto e rispettosa della donna a 360 gradi. Leggendo un paragrafo -tratto dal Quaderno numero 0 di D&D- dedicato alla prevenzione delle lacerazioni, mi sono imbattuta in alcuni suggerimenti dati da V. Schmid alle ostetriche: -favorire il processo di apertura della donna e la produzione ormonale di quest'ultima attraverso la protezione dell'ambiente, garantendo l'intimità e allontanando elementi disturbanti -spinta espulsiva spontanea, lasciando che sia la donna a regolarne i tempi e i modi -evitare qualunque tipo di accelerazione (Sintocinon, Kristeller, indicazioni verbali, ecc) 25

26 -partecipazione attiva della donna nel verificare la progressione del bambino -astenersi dalle visite interne nel periodo espulsivo -toccare il perineo solo se richiesto dalla donna oppure se, all'osservazione, non risulta in grado di svolgere pienamente la sua funzione protettiva. In tal caso toccarlo con gentilezza e in accordo con la donna -garantire rispetto e intimità -creare con la donna una relazione autentica fatta di accoglienza, ascolto empatico e rispetto. Dopo aver letto queste parole ho inteso cosa si intendesse per arte ostetrica e i miei pensieri sono stati i seguenti: - Perché non mi è stato lasciato più tempo? - Perché non sono stata messa a mio agio? - Perché c è stato un tifo da stadio nell incitarmi a spingere sempre più forte? - Perché non ho potuto scegliere la posizione che sentivo più mia per il parto? - Perché è stata eseguita la spinta sulla pancia dal momento che tutto procedeva bene? - Perché non mi è stato detto cosa veniva eseguito e, successivamente, cosa fosse accaduto? - Perché non è stata effettuata alcuna protezione del perineo? - Perché mi sono sentita sola con il mio dolore? - Perché non mi sono sentita rassicurata/incoraggiata? 3.2 UNA POSSIBILE RINASCITA La scuola A.N.E.P.: il perché di una scelta Scrive M. C. Purcaro, educatrice prenatale, in alcuni suoi appunti sul perineo: La donna per recuperare la propria integrità deve scendere sotto terra, in fondo, dove c è la sua storia e quella delle altre donne. Quando scendiamo laggiù, possiamo trovare il dolore, la depressione, la malinconia, la tristezza, e per questo abbiamo paura. Nella profondità 26

27 dell inconscio prendiamo contatto con la nostra storia individuale e di genere. Entrare nel profondo e lasciarla emergere a coscienza può portarci sofferenza inizialmente, ma può anche essere la via per la guarigione. L autoguarigione forse abita là nella parte più profonda di ognuna di noi; ma vi troviamo anche le nostre risorse più antiche e autentiche. Dopo essermi documentata sull accaduto e dopo tanti pensieri, dubbi e domande (come descritti nel capitolo precedente) sullo stesso, è iniziato a sorgere in me un grande desiderio: trovare una scuola che mi aiutasse a ritrovare le radici della mia nascita e del mio parto dandomi delle risposte e ponendomi nuove domande. In una frase, nasceva in me il desiderio di aiutarmi per poi aiutare le altre mamme. Quando mi sono imbattuta nel corso A.N.E.P. mi si è aperto un mondo. I temi trattati da questa scuola erano veramente interessanti e vicini al mio sentire. Mi sono iscritta immediatamente ed il cammino effettuato è stato per me catartico. Schematicamente riporto le riflessioni che, nate da questo percorso, sono state di fondamentale importanza per la mia rinascita : - Ogni donna ha in sé risorse e potenzialità infinite - Una straordinaria danza ormonale accompagna la donna durante la gravidanza ed offre alla stessa gli strumenti per affrontare al meglio il parto - È importante ripercorrere la propria storia per andare avanti ed affrontare in modo sereno la gravidanza ed il parto: separarsi dai propri genitori per nascere genitori, guardare in faccia le paure legate ai condizionamenti della storia familiare - Il ruolo fondamentale dell ossitocina nella dinamica del travaglio/parto - Sono molti i fattori che inibiscono l ossitocina, determinando una minor frequenza delle contrazioni, una più lenta dilatazione della cervice uterina, un allungamento generale del travaglio ed un allungamento del periodo espulsivo: Paura o ansietà, determinate da cause esterne o interne Iniezioni anestetiche Induzione o accelerazione del parto Episiotomia. - Durante il parto l adrenalina fetale aiuta il bambino a superare lo stress della nascita - Le endorfine proteggono il bambino in utero dalla sofferenza e dal trauma del parto anche in travagli molto lunghi ed estenuanti - A seconda dell interpretazione che si dà al dolore, si può affermare che, quanto più se ne attribuisce un significato, tanto più si eleva la soglia di tollerabilità: dare un senso al 27

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